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Tiramisù dai giornali
"Una resurrezione di parole"""" realizzata utilizzando le tecniche del cut-up, del collage, del caviardage e delle found poems. Attività che rivelano tutte un interessante equilibrio dell'emisfero destro del cervello con la sua sfera razionale, collegata con la realtà quotidiana e di quello sinistro che si rivolge invece alla realtà extratestuale. Prefazione di Sandro Pecchiari." -
L'attimo infinito
"L'autrice coglie il senso intrinseco delle cose, e lo fa nella sua esperienza di gravissima malattia che porta a maturazione in lei un'accesa spiritualità, rendendola ancor più attenta all'ascolto degli altri, dei sani, a volte turbati da ansie legate alle turbolenze del quotidiano che impediscono loro di gustare ciò che conta davvero. E ciò che conta è l'amore (per sé, per i cari, per la propria città, per un mare cristallino in cui si può star fermi eppure galleggiare, semplicemente esistere)"""" (dalla Nota critica di Roberta Lagoteta)." -
Un sogno bellissimo
"Ho voluto narrare due stagioni: quella 2013-2014 e quella 2014-15 del Matera calcio. Ho scelto dei personaggi che hanno reso importanti questi anni e con i quali ho avuto rapporti diretti. Vi propongo una storia fatta di entusiasmo, di partite vissute con la testa da giornalista e il cuore da tifoso, di rammarico, a volte, per non essere in trasferta, del dolore per la perdita di una persona alla quale devo tantissimo che un giorno mi disse: """"Quello che stai vivendo e raccontando è il Matera più forte di sempre"""". Ecco, in tre parole: un sogno bellissimo.""""" -
I fiori sbocciano anche sulla sabbia
"'Se dello scriver sulla sabbia non rimane memoria, se del mal che mi si fa scrivo la storia su mobil sabbia...', come ebbe a dire Vincenzo Monti, ecco un titolo che a primo approccio dona invece un'immagine gioiosa, in un atteggiamento di speranza, l'inizio della vita che pulsa ad ogni nuovo giorno, contrapponendosi alla dissolvenza. I versi scaturiscono e svaniscono fra le braccia del vento, all'estendersi della marea. È la positività del pensiero che dunque l'autrice ci offre, predisponendoci a una lettura attenta che ci permetta di intraprendere un percorso in profondità, nell'intimo del suo cuore."""" (dalla prefazione di Alda Guadalupi)" -
Nessuno
"Il racconto mitico del viaggio, attraverso una Grecia allo stesso tempo coeva ed eterna, s'intreccia in queste brevi e concentratissime prose liriche a quello della morte del padre, dilatandosi a una straziata percezione della grecità come perdita ed esilio metafisico. Attraverso questi due motivi conduttori, e sotto il segno della metamorfosi, viene ordita una trama enigmatica di partenze, approdi, incontri sibillini e ritorni impossibili, dove ogni cosa sembra mostrarsi solo per svanire in un vento di luce, frangersi in una rifrazione improvvisa, trasfigurarsi in un'allucinazione di specchi, sul filo di un'essenziale ambiguità che ammette come unica certezza la rivelazione del mistero dell'immagine. Come in un'epigrafe di Plotino, in questi scritti, quasi letteralmente, 'l'anima è e diviene ciò che guarda'."""" (Giacomo Montevaldi)" -
Ciò che conta. Le relazioni fra le generazioni della famiglia transnazionale fra Italia e Albania. Un'indagine qualitativa
La presente ricerca ha dunque tentato di delineare le aree tematiche critiche della scelta migratoria, considerando l'implicazione di tre diverse generazioni, in un'ottica transnazionale, che focalizza l'attenzione sul concetto di doppia appartenenza e di dialogo all'interno dei soggetti implicati. Inoltre, di particolare interesse è stata la testimonianza di operatori coinvolti in centri di assistenza migratoria che da anni si occupano di sostegno verso l'integrazione di individui stranieri in Italia, nonché le narrazioni di soggetti ""testimoni privilegiati"""" che, attraverso le loro diverse esperienze di vita, hanno arricchito il presente progetto, raccontando il vissuto della migrazione nei suoi vari aspetti: dal mandato migratorio, al viaggio e alle difficoltà esperite, fino all'arrivo in Italia e al complesso processo di integrazione nella nuova realtà comunitaria, sia per ciò che concerne l'aspetto territoriale che relazionale."" -
Le vie dei rifugi
"Rilke? Pavese? No. Un poeta di Trieste, che canta la Natura, le montagne, le vecchie guide, le nuvole, i cervi, i 'notturni arcobaleni' e si chiama Renzo Cigoi. E poi se l'atmosfera ricorda un po' Pavese e un po' Rimbaud, di cui fra l'altro è estimatore, pur con le debite proporzioni, è tutto un gioco di reminiscenze e flash mentali, nascosti nei luoghi più reconditi della mente, che spuntano all'improvviso, quando il poeta esprime tutto se stesso. Ma Renzo Cigoi ha soprattutto energia poetica da regalare alla montagna in senso lato e a tutto quello che la circonda. Tutto nasce dalla natura, sembra dire Cigoi in queste poesie, riunite nell'ambito delle Vie dei rifugi, dove ci sono tante genziane, stelle, frusciar di foglie e mormorio di acque."""" (dalla prefazione di Dusan Jelincic)" -
Il testimonial perfetto
Francesco è stato un giornalista freelance, oggi si guadagna da vivere con il suo blog. Ha un buon successo, è molto seguito, la sua è una scrittura di qualità che genera numerosi consensi. Ma può capitare nella vita di vendersi l'anima al diavolo, specie se l'anima in questione è sotterrata sotto cumuli di cinismo e opportunismo. Può capitare nella vita che le parole dipingano altri scenari che gli occhi faticano a decifrare. -
Il cacciatore di sorrisi
"Niente di più stravagante e originale, Gerry Melucci l'idea di porre il titolo di ogni lirica in fondo, dopo l'intera lettura, forse perché siamo di fronte ad un poeta estroso e geniale, o forse perché Gerry Melucci vuole rimarcare, ancora una volta, l'incommensurabile necessità di illuminare la vita, per trovare, alla f ine, i sorrisi."""" (Marta Calcagno)" -
Il boia cieco
"Il viaggio dall'Austria iniziò così: lasciammo il campo profughi subito dopo la Santa Messa. Gli sloveni rimasti avevano intonato il canto Maria per tutta la nostra vita', piangendo amaramente per la nostra partenza. Anton ed io superammo il Passo del Brennero in treno, pigiati dentro una gelida carrozza ferroviaria. Ci stringevamo insieme per scaldarci ancora di più. Ricordo che tremavo nonostante il cappotto, mentre il nostro convoglio avanzava nella campagna italiana: """"tu tum, tu tum,"""" faceva, e intanto aghi di gelo mi perforavano la pelle""""." -
Igiene del buon vicinato
Elisa, giovane trentenne determinata a trovare una casa tutta sua. Arturo e Gilda, affabili e comprensivi vicini. Lino e Concetta, abile giardiniere lui, figuretta dall'aspetto innocuo lei. Un campo di papaveri e un quadro di Monet. Questi gli ingredienti di un romanzo in cui i rapporti con il vicinato e la frenesia della cordialitá rischiano di sfociare in una vera e propria nevrosi. -
I fantasmi di New York
"Vi presento un libro inquietante, scritto con una lingua trasparente, come la voleva Wittgenstein, alla portata di ogni lettore. Però nulla è innocente in questa poesia perché, fra le sue pieghe, sorgono, a beneficio del lettore diversi livelli di significato. Così che, sia il lettore semplice che colui che vorrà approfondire questi livelli, potrà goderne con intensa soddisfazione. Costruito soprattutto da versetti più che da versi, questo libro propone, con abbondante ironia e spesso con un sarcasmo che non lascia fiato, senza che manchi una buona dose di horror, una complessità di problemi del nostro mondo moderno e di conseguenza della nostra vita quotidiana, con una visione che invita il lettore a ribaltare molte delle sue sicure e accomodanti convinzioni, per ammettere con insistenza l'assurdità del tempo che viviamo."""" (Juan Octavio Prenz)" -
Il viaggiatore del Carso
"Un giorno partii, lasciai il territorio sacro del Carso, la terra dove vidi compiersi miracoli. Ho molto viaggiato, e alla fine ho sentito di voler dividere dei segreti proprio con voi, che mi state leggendo. Solo oggi ciò è possibile, perché, nei tempi antichi, gli abitanti svolgevano i sacri riti in luoghi lontani dai paesi, in modo che nessuno potesse stravolgere il loro autentico significato. Ma il tempo della caccia alle streghe è passato oramai... gli esseri umani hanno capito che, ascoltare Madre Natura, è una posizione spirituale legittima.""""" -
Poesia è vita
"In questa delicata raccolta Anna Avelli coglie ogni frammento della realtà per ricondurlo ad una percezione della vita che sia capace di restituirne il senso; grazie alle sue tenui poesie - sono fragilissimi i voli pindarici - può tentare una ricerca di significati nascosti e profondi tramite semplici impressioni, come fosse una favola l'esistenza e non una concessione temporale di lacrime e gioia. È un po' come se volesse accoglierti ancora una volta nella sua vita, evocando anche le inevitabili ferite, le fotografie sbiadite, perché da poetessa abita un vuoto da riempire e mostra i contorni di un desiderio profondo, il sogno di trovare ascolto autentico di sé e del mondo così come lo vorrebbe abitare. Come aquiloni ci tiene allacciati al cielo il vibrante silenzio"""" (dalla Prefazione di Pasquale Allegro)." -
Quasi una fiaba
"C'è l'amore per l'Istria, l'amore per l'Italia, l'amore per Trieste, la mia città. C'è la testarda voglia di vivere malgrado le burrasche che hanno attraversato i miei mari, malgrado gli abbordaggi subiti, l'affondamento della mia nave. C'è la voglia di ribellarsi alle ingiustizie, c'è il sangue caliente sotto il mantello della buona educazione. C'è anche la chioma corvina sbiancata dal tempo, la pelle quasi olivastra e gli occhi neri come carbone (almeno così dicono)""""." -
L'ultimo highlander. Storia di un cane, montagne, ciclismo, immortalità ed amore eterno
Ho voluto raccontare la nostra storia, far comprendere a quante più persone possibile quanto si possa rivelare inestimabile il privilegio di essere al fianco del proprio animale in ogni momento della sua vita, di essere per lui, o per lei, compagno, amico, fratello, punto di riferimento. Di essere, come io sono stato per Rossy, tante cose, forse tutte, tranne, e lo dico con orgoglio, il suo “padrone”. -
Finché volano gli aquiloni
Marialuce vive a Parigi, ma è tormentata e irraggiungibile Marialuce lontana da Badolato, paesino del profondo sud in cui è nata e cresciuta al suono del vento che sguscia via tra le rocce e le fronde. Andare via, è come lasciare la vita a strascichi. Tu sei mia Badolato, pare voglia sussurrare, ricordati che sei mia. Marialuce giovane, bella, cocciuta e sempre alla ricerca, dell’amore o della felicità, di entrambi i sogni dello stare al mondo, nel timore uguale di cogliere negli occhi degli altri la voglia di trovarsi altrove. In punta di piedi cerca il permesso di esistere ancora, anche lontano da casa, da dove tutto ha avuto inizio, che se non era la scelta perfetta, di certo era per lei la più vera. Roberta Lorusso ci offre un romanzo dalla voce giovane, con la sua scrittura di delicatezza e di suono, il suo ritmo scenico, la sua graziosa maniera di ritrovarsi autrice poetica che ama sostare nel segno dei tempi. Ogni personaggio parla con il cuore dell’attaccamento alla propria terra e alla propria identità, quanto del desiderio di partire e di cambiare. Sempre distante, sempre altrove. -
F.V.M. Contro ogni male sempre
“Il volto del maligno si cela dietro sguardi bonari, modi di fare ingannevoli, visi rassicuranti. Egli sa come affascinare, come allettare, come confondere. Prepara il terreno per seminare la sua erbaccia venefica, ma quando ce ne accorgiamo è troppo tardi. Quell’abbraccio ammaliante che ci aveva aperto le porte dell’ineffabile, inebriandoci con l’aroma piacevole dell’incoscienza, diviene d’improvviso una spira da cui non si può più fuggire e che mira ad annientarci nella sua stretta soffocante. Sotto di noi si è aperto il baratro senza fine e la lotta che ingaggiamo con la morte non avrà altri vinti che il nostro corpo e la nostra anima. Non esiste rivalsa.” (Dal discorso d’apertura alla conferenza ""Le mille facce del maligno"""" di Spartaco Guidi)"" -
Il Carso e le sue donne
Una raccolta di racconti poetici ambientati in Carso che vedono protagoniste le sue donne. Ogni racconto è corredato da una nota storiografica a beneficio del lettore. -
La prova di Traù
Un antico volumetto scritto in Glagolitico viene ritrovato nella cittadina dalmata di Trogir, l’antica Traù. Una frase in esso contenuta, riguardante Marco Polo, potrebbe far riscrivere i libri di Storia. Una nuova sfida per il giovane docente di Storia dell’Università di Trieste Alessandro Marini, dopo le peripezie vissute con il mistero dell’Icona di San Pietroburgo.