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Materia. La fuga degli elementi
Jacopo La Forgia esordisce con un romanzo onirico, lieve e dolcemente catastrofico. Con un linguaggio asciutto e immaginifico si racconta la rinnovata Odissea di una donna, che attraversa un mondo sottilmente distopico e colmo di spunti per riflessioni attualissime.rn«Materia è un libro che difficilmente si riesce a catalogare perché sconfina tra i generi e ritrova la sua identità nella cura estrema per la lingua utilizzata.» - huffingtonpost.it rnElena si sposta da una parte all'altra del mondo, come mossa da un destino oscuro. L'acqua sta sommergendo le città, gli animali si vanno estinguendo e tutto lascia presagire la fine della vita sul pianeta. Eppure molto ancora è rimasto sulla Terra, e gli esseri in cui Elena si imbatte hanno qualcosa da raccontare, storie che sembrano intrecciarsi al destino di lei, di Andrea e di Gabriele, le persone a cui sembra essere enigmaticamente e indissolubilmente legata. E ogni gesto, ogni avvenimento è connesso alla sorte dell'umanità e degli elementi: nei percorsi di Elena affiorano i frammenti e i ricordi che narrano agli uomini la loro ultima storia. -
L' officina del racconto. Antologia di storie costruite a scuola
All'IIS Leonardo da Vinci di Firenze da qualche tempo si è dato inizio a una strana impresa, il Laboratorio Artigiano di Fantastica, ideato e coordinato dal professor Rino Garro. È una sorta di cantiere-officina in cui gruppi di studenti si ritrovano attorno a un tavolo per divertirsi a raccontare storie e a scrivere racconti. Qui sembra rivivere il rito antico delle comunità contadine che si riunivano intorno al camino e imparavano a conoscere e a conoscersi attraverso aneddoti e leggende - a volte divertenti a volte drammatici. Così, lo scrittore-capocantiere siede in mezzo agli studenti, in silenzio; ascolta le loro voci, e senza sovrapporrvi la propria, orienta il gruppo, lo guida. Da un'esile immagine - un aereo addosso alle nuvole, uno studente stordito di sonno, il profilo annerito di una ciminiera - può nascere il senso di una storia. Ma le teste che pensano sono molte, e altrettante le mani che scrivono: soltanto la pazienza del pescatore, e la sua tenacia, condurranno il gruppo a conchiuderle felicemente. -
Sopra e sotto la polvere. Tutte le tracce del terremoto
Qui ci sono i tanti volti del terremoto, e a ognuno è dedicato un duplice punto di vista, quello del racconto e quello dell'inchiesta, per restituire un'immagine potente, complessa e completa, della vita in un luogo in ricostruzione. E per raccontare la spinta, l'energia che ogni terremoto porta con sé, mentre avviene ma anche quando passa.rn«Chiappanuvoli sa riconoscere qual è il nucleo fiammeggiante di chi si trova a sopravvivere alla tragedia, e perchè il terremoto dell'Aquila è stato ed è ancora così significativo politicamente.» - TuttoLibrirnOgni terremoto è un fatto culturale, ancora prima che geologico: sotto la polvere e i detriti si aggrega una narrazione condivisa, fatta di dicerie e avvenimenti reali fusi insieme, a formare ricordi e nuove credenze. Le narrazioni dei recenti terremoti tendono a scindere i due aspetti: o sono asettiche raccolte di dati, o sono storie strappalacrime. Qui, invece, si porta allo scoperto lo stato fisico e mentale di chi ha vissuto e ancora vive nei territori che hanno conosciuto i sismi, la loro distruzione, e la necessità di ricostruire dopo che questi hanno fatto il loro corso. -
L'iguana era a pezzi. Tre vite lungo la Francigena
Giulio Pedani scrive un romanzo cardine del nostro tempo, che fa divertire, amareggiare e ricollocare i pezzi di una storia che ci riguarda tutti.rnrn«La strada, i libri, e adesso il lavoro, mi hanno portato a vedere il cammino come l’unica vera connessione: connessione a ciò che l’essere umano è stato lungo alcune migliaia di anni, prima delle recenti rivoluzioni tecnologiche, cioè una creatura capace di spostarsi grazie al suo corpo, alla sua fatica, al suo necessario tempo, e ai disagi e allo stupore che tutto ciò comportava; vedo il cammino come una prospettiva diversa e irrinunciabile sul paesaggio, sia naturale che umano: a piedi le persone riescono a riconoscersi...»rnUna traversata a piedi di mille chilometri, dal confine francese fino a Roma, per ritrovare un amico che è in coma. Lungo la Via Francigena scorrono 26 giorni di incontri, turbolenze, riflessioni. E ritornano 25 anni di vita, di episodi improbabili, riflessioni importanti e soprattutto amicizia. Perché in mille chilometri quello che fa da guida è la storia trentennale di tre amici. Fino ad arrivare alla mèta, e a un imprevisto epilogo. Come per il percorso di un camminatore, ogni capitolo è una tappa, e ogni tappa un modo per raccontare quel che è stato di una nazione e della sua gente. La retrospettiva di una generazione, disseminata di personaggi emblematici degli anni Ottanta e Novanta, da Iggy Pop a Bettino Craxi. -
La scuola è politica. Abbecedario laico, popolare e democratico
La scuola non deve fare politica, dicono; eppure non potrebbe, anche volendo, evitare di essere politica, soprattutto perché porta ogni anno milioni di persone a stare insieme, condividendo esperienze e storie che inevitabilmente produrranno trasformazioni intime, profonde e durature. La scuola, semmai, ha il dovere di compiere delle scelte di campo e di decidere quali trasformazioni vuole ottenere, a quale scopo e al servizio di chi. Perché una cosa è lavorare al servizio dei cittadini più giovani, quelli che stanno disegnando la società di domani, e un’altra è lavorare al servizio dei genitori o, come spesso accade, degli insegnanti. E cambiando l’obbiettivo si modifica anche il senso della scuola, la sua finalità politica. Con questo saggio in forma di dizionario si intende offrire, voce per voce, uno strumento per aiutare a costruire una scuola che sia davvero, un giorno non troppo lontano, laica, popolare e democratica. -
Potere forte. Attualità della nonviolenza
Questo libro parte da un’idea: che la nonviolenza sia efficace e, comunque, necessaria. Ma soprattutto che sia una pratica attualissima. Un rifiuto attivo, che si realizza in una proposta filosofica e soprattutto pratica.rnrnrnQuesto approccio ottimistico ma concreto alla realtà è in grado di sostenere una rivoluzione permanente: non solo nel rifiuto (della guerra, dell’autoritarismo, della violenza), ma nella ri-evoluzione della società, mezzo per l’affermazione dei diritti, la trasformazione dei rapporti, la distribuzione del potere di tutti.rnLa nonviolenza diventa la lente privilegiata per interpretare il contemporaneo, che abbonda di discriminazioni, abusi, tendenze totalitarie: non un riutilizzo di una pratica già nota, ma l’attualizzazione ragionata di una proposta fondamentale. -
No. Del rifiuto, di come si subisce e di come si agisce e del suo essere un problema essenzialmente maschile
Molti uomini sono soggetti a pesanti condizionamenti sociali, e il primo e forse più pesante di tutti è quello che li illude di essere fuori da ogni condizionamento, liberi di agire e di decidere grazie al loro libero arbitrio. Nel sistema educativo occidentale ai bambini viene raccontato che nella vita possono fare tutto, essere ciò che vogliono, a patto di 'credere nei propri sogni', o espressioni simili dal tipico valore di luogo comune. Ecco perché in una società piena di desideri di successo e fondamentalmente agonistica, il rifiuto diventa qualcosa di estraneo, di non elaborabile: difficile non solo da subire, ma anche da agire. Reinventare questo simbolico, mettere in discussione la centralità del maschio in direzione di una librazione dal patriarcato è il mezzo per riprendersi la capacità di assumere, e fornire, un rifiuto. -
Calce o delle cose nascoste
Proposto per il Premio Strega 2020 da Filippo La Porta.rnrnCon la sua voce lirica e disincantata Raffaele Mozzillo torna a raccontare il Sud, Napoli e l’hinterland, le piccole vite che niente conoscono se non stanchi rituali cui aggrapparsi: e così ogni esperienza, ogni cosa nascosta è l’eredità che conduce verso una resa dei conti con un destino poco gentile, impietoso, finale.rnMicaela a sedici anni ha messo al mondo un bambino di cui nessuno sapeva nulla: questo evento è la luce che svelerà le ombre di ogni altro componente della famiglia Coppola.rnTre generazioni della famiglia si diramano in questa storia: dall’hinterland del Sud Italia alla Svizzera, per poi tornare, emergeranno cose nascoste e concatenazioni di eventi che si stringeranno come un anello intorno ai Coppola, fino a soffocare la famiglia.rnMentre la vicenda e le generazioni si ramificano negli anni, passano la migrazione italiana, i lavoratori stagionali, i bambini invisibili e i pregiudizi a non finire; il caporalato, l’impossibilità di vivere del proprio lavoro nei limiti della legalità e lo sfruttamento degli immigrati; e la Napoli notturna contemporanea, ambivalente e mai sazia di bellezza e brutture.rnrnProposto per il Premio Strega 2020 da Filippo La Porta: «Perché è un reportage narrativo minuzioso sugli emigrati italiani (500.000!) in Svizzera negli anni Sessanta (percepiti come ""brutti, sporchi e cattivi""""), che ci fa entrare nelle loro baracche, e fin negli armadi dove si nascondono i bambini perché è vietata la ricongiunzione del nucleo. Perché ci racconta una storia recente che farebbe bene alla nostra coscienza civile di oggi, ricordandoci che la parola d'ordine degli svizzeri xenofobi – che per un soffio persero il referendum – era """"prima gli svizzeri!"""" Perché è un romanzo epico-lirico, spietato e commosso, che tratta frontalmente la Famiglia, architrave della storia sociale del nostro paese, luogo quasi impenetrabile di affetti reali, perversioni segrete e scheletri nascosti. Perché è una narrazione polifonica, tra Italia e Svizzera, fitta di personaggi ritratti in modo incisivo e che disegnano una genealogia """"mitica"""": dal patriarca mastro Michele – e dalla moglie Carmela – alla sorella Rosa, a Salvatore e Irina, a Micaela... Perché ci dà una rappresentazione della morte in un reparto oncologico che non ci dimentichiamo: """"ogni morte tiene un alito specifico che soffia piano finché non c'è più. A quel punto quando la vita si è dissolta anche la morte muore, gli odori cominciano invece a rassomigliarsi tutti"""". Perché dal punto di vista della tecnica narrativa alterna la terza persona a una seconda persona usata in modo virtuosistico. Perché una bambina a 9 anni vede due tossici che si scambiano le siringhe e poi si baciano appassionatamente, fino a lasciarsi cadere a terra tramortiti, e ne resta segnata (straordinaria immagine simbolica di un quotidiano in cui si mescolano amore e degrado). Perché ci parla di crepe lasciate dalla calce sulla parete che non puoi sistemare con due colpi di spatola, e che ci costringono a una resa dei conti: o precipitando o aprendoci a una verità che potrebbe salvarci.»"" -
No music on weekends. Storia di parte della new wave
Passando da Inghilterra, Stati Uniti ed Europa Gabriele Merlini, scrittore di talento e appassionato esperto musicale, racconta la storia del movimento New Wave.rnrn«Se cerchi l’atomo indivisibile della new wave potrai andare avanti all’infinito a tagliuzzare il tessuto della gonna di Siouxsie Sioux senza trovare niente. Ecco perché è più sensato fermare le forbici prima di impazzire.»rnrnCon New Wave si definisce un movimento musicale e artistico incredibilmente eterogeneo, sviluppatosi tra la seconda metà degli anni Settanta e i primi Ottanta: difficile immaginare qualcosa in comune tra i Duran Duran di Rio e i Joy Division di Love Will Tear Us Apart, eppure c’è: sfruttando l’energia, gli stimoli e il dinamismo ancora in circolazione del punk, numerose band hanno scelto di reinventare estetiche e suoni, creando così un’onda musicale nuova e multiforme. Passando da Inghilterra, Stati Uniti ed Europa Gabriele Merlini, scrittore di talento e appassionato esperto musicale, racconta un percorso composto di aneddoti, suggestioni, reportage: in modo lieve e pungente costruisce la storia – parziale, perché inesauribile, e di parte, perché parte dai gruppi amati – di autori e gruppi che hanno condiviso un tempo ancora capace di sorprendere per stimoli, capacità creativa e inaspettate similitudini con il presente. -
Crocevia di punti morti. Quattro anime nel Pozzo
Il Pozzo, una città della remota provincia, aspetta il ritorno di quattro suoi abitanti. Massimo è dovuto tornare per stare vicino a sua madre; Celeste dopo un anno fallimentare a studiare filosofia ha scelto di rinchiudersi nella sua stanzetta per farsi seppellire dalle ossessioni; Leonardo ha mollato un lavoro stabile mosso dalla certezza che la sua città sia l’equivalente della Derry di It e sotto ci viva un mostro. K, invece, non se n’è mai andato, ma torna di continuo: si muove solo con gli autobus, di notte, facendo sempre lo stesso percorso, ossessivamente incastrato tra luoghi abbandonati e sfigurati dal tempo; convinto di essere l’incarnazione dello spirito della città, K si accorgerà del ritorno dei tre nel pozzo e forse finalmente qualcuno realizzerà il proprio sogno: morire. -
Trilogia della catastrofe. Prima, durante e dopo la fine del mondo
«Carbè, La Forgia e D’Isa analizzano come e perché viviamorndi incubi e scelgono la strada, ancora poco usata in Italia,rndel reportage personale per spiegare cosa c’è dietro la paura» - il Mattino«Oltre ad analisi e resoconti, il libro descrive anche i meccanismi di adattamento e sopravvivenza che caratterizzano la resilienza umana. La memoria delle proprie radici culturali come ancora attraverso i cambiamenti; il ricordo reale degli eventi quale antidoto alla riscrittura della storia da parte del potere e la capacità di rieducare i propri desideri e abitudini in base al contesto, emergono come possibili chiavi per attraversare e procedere oltre la catastrofe» - Alessandro Mantovani, il FogliornÈ noto che il mondo sta cambiando. I dati scientifici ci portano a prevedere la fine della vita sulla Terra per come ora la conosciamo. E saranno mutamenti drastici, e più rapidi di quanto si pensasse un tempo. La catastrofe (dal greco katastrophé, 'rovesciamento') che attende il genere umano non è però la prima: tutto quel che conosciamo è nato da una catastrofe, si è andato modificando e assestando attraverso catastrofi, e con una catastrofe andrà a terminare - o a proseguire, ma in modo radicalmente diverso. In questo saggio ibrido, per contenuti e forma narrativa, tre grandi autori affrontano tre grandi catastrofi: il Big Bang, e tutte le sue conseguenze, tra cui la nascita dell'umanità; i genocidi che l'umanità ha perpetrato nel corso del suo passaggio sul Pianeta, mostrando attraverso un reportage che ogni catastrofe si compie anche sul proprio genere, nel tentativo di autoannientarsi; e infine il cambiamento climatico, e la chiusura dei tempi che conosciamo, evento che attendiamo senza ancora conoscerne a fondo gli effetti, ma le cui cause, sappiamo, sono principalmente umane. -
Il tempo non esiste. L'uomo nell'eterno presente
In che modo la tv e i social media sono diventati così pervasivi? Come mai si ha la sensazione di vivere in un tempo strano, talvolta estremamente compresso e talvolta profondamente dilatato? E perché ci sembra sempre che ci manchi un quadro generale delle cose, che il nostro sguardo si fissi su alcuni particolari, ingranditi a dismisura? Rossano Baronciani, docente e saggista, cerca di fornire alcune risposte a queste domande, quesiti fondamentali dell'epoca contemporanea: dalle prime dirette infinite fino ai Reality show, dalla comunicazione istantanea dei social all'uso sovrabbondante delle immagini, questo saggio, diviso in due sezioni, mette assieme antropologia, storia, estetica e cultural studies, e fornisce una lettura affilata e chiarificatrice della nostra epoca, in cui passato e futuro vengono sacrificati nel nome di un continuo e irrinunciabile ripetersi del presente. -
Ada brucia. Storia di un amore minuscolo
Candidato al Premio POP – Premio Opera Prima 2021Tra 'Lolita' di Vladimir Nabokov e film come 'Kynodontas' di Yorgos Lanthimos, questo romanzo è una favola oscura raccontata in piena luce: in un'atmosfera fiabesca e sospesa sopra ogni giudizio, le convenzioni si ribaltano e non si sa più cos'è l'amore. Rino rapisce la piccola Ada durante una festa patronale. Convinto di amarla, la costringe in casa: così Ada cresce con lui, senza mai uscire, convinta di non poter toccare l'erba e il pavimento fuori perché priva delle scarpe che le impedirebbero di bruciarsi. Il mondo che Rino plasma per Ada, sfumato tra sogni e menzogne, è un carcere perfetto, nel quale la giovane vive senza troppo chiedersi cosa c'è oltre, interrogandosi sulla parola amore e su quello che succede quando si cresce. Dopo 13 anni, però, quel mondo crolla: Ada viene salvata, Rino processato. Il resto delle loro vite è attesa. Anja Trevisan si cimenta con uno dei temi più controversi della storia della letteratura, mostrando con delicatezza quanto sia difficile distinguere tra amore e dipendenza. -
Il contrario della solitudine. Manifesto per un femminismo in comune
Il contrario della solitudine sia portatore di un'idea di femminismo in comune capace di migliorare il nostro modo di vedere e inventare la vita.rnrn«L'autrice brasiliana ci regala una visione più articolata e inclusiva della battaglia femminista» - EllernPossiamo definire il femminismo come desiderio di democrazia radicale, votato alla lotta per i diritti di tutte coloro che sono costrette a subire ingiustizie armate sistematicamente dal patriarcato. Perché il patriarcato, contrariamente a quanto si possa pensare, non è un processo che colpisce esclusivamente la sfera femminile; coinvolge invece tutti gli esseri il cui corpo viene definito attraverso l'uso che se ne fa. Con questo libro la filosofa brasiliana Márcia Tiburi, in esilio volontario a Parigi per ragioni politiche, ci invita a ripensare queste strutture e prendere sul serio il femminismo, al di là delle mode e delle frasi fatte. L'augurio è che, ripensando criticamente il movimento, con un linguaggio accessibile tanto ai principianti quanto ai più esperti, ""Il contrario della solitudine"""" sia portatore di un'idea di femminismo in comune capace di migliorare il nostro modo di vedere e inventare la vita."" -
Gli anni incerti. Canzone di fine millennio
«Il romanzo tenero e sincero di Emiliano Dominici ci ha ricondotti a una dimensione esistenziale ormai accantonata, in cui gli errori e le emozioni avevano una loro valenza meno sfrontata e soprattutto meno collettiva di una qualunque tragediucola da diffondere sui social» - Sergio Pent, Tuttolibri - La StampaÈ il 22 giugno del 1969, e in tre luoghi diversi nascono tre bambini: Jerry a Central Park, New York, Giulia in un istituto religioso ad Assisi, Guido all'ospedale di Livorno. Si racconta qui delle loro tre esistenze, della loro crescita, della loro formazione mista a quella di un paese, e di un mondo, negli anni incerti trascorsi tra il 1969 e il 2001. Anni in cui si è fatta la storia che adesso conosciamo, che vedono avvicendarsi lo sbarco sulla Luna, la strage di Piazza Fontana, il terrorismo, gli scioperi nelle fabbriche, i mondiali di calcio, le proteste studentesche e universitarie e numerosi altri grandi avvenimenti. E insieme a tutto questo si vanno costruendo l'amicizia, l'attrazione e i dissidi di Jerry, Giulia e Guido, sullo sfondo di una Livorno che muta, lotta e cresce insieme a loro. -
Vivere mille vite. Storia familiare dei videogiochi
Corredato di percorsi diversi per lettori diversi, e di una 'videoludografia ragionata' a corredo, questo tomo è un po' saggio e un po' memoir, come quei videogiochi di una volta, che mettevano insieme più elementi per poter regalare un'esperienza totale.rn«Un libro che permette di entrare in un universo open world immenso fatto di citazioni, curiosità ed esperienze personali» - Claudio Marinaccio, TuttoSportrn«Un memoir attraverso i videogiochi può sembrare un'idea strana solo a chi non è cresciuto con essi» - Francesco Guglieri, DomanirnQuesto libro sulla storia dei videogiochi non ha alcuna pretesa di raccontare ogni avvenimento del medium che in pochissimo tempo è diventato il più ricco, diffuso, criticato, influenzato e culturalmente rilevante di tutti i tempi. Eppure, questo libro passa in rassegna le tappe fondamentali del percorso che ha portato quel sistema di intrattenimento a diventare una parte fondamentale della nostra cultura. Si parla in queste pagine di tecnologia e famiglia, di storia universale e personale, di scoperte continue, curiosità, notti insonni. Di genitori nerd che portano in casa un Atari in finta radica e che poi ti restano accanto, anche quando non ci sono più. Corredato di percorsi diversi per lettori diversi, e di una 'videoludografia ragionata' a corredo, questo tomo è un po' saggio e un po' memoir, come quei videogiochi di una volta, che mettevano insieme più elementi per poter regalare un'esperienza totale. -
Nati nuovi. L'apocalisse dei ragazzini
Una rivolta biologica è in atto: decine di migliaia di ragazzini in giro per il paese hanno affrontato un passaggio evolutivo senza nemmeno rendersene conto, e adesso non è più l'adulto il soggetto all'apice della propria forza, ma il bambino, il Nato Nuovo. E alcuni fra i Nati Nuovi hanno rovesciato la situazione a proprio immediato vantaggio, in cerca di un beneficio e di una gratificazione istantanea. È in questo strano presente che un'assortita banda di minieroi, con storie ed età diverse, si ritrova ad affrontare la sfida della sopravvivenza, facendo i conti con le proprie fragilità e con le sfide del mondo mutato che si trova ad abitare: la fame, tantissima paura, e poi il tradimento, la malattia, il lutto. Ma la squadra saprà dimostrarsi all'altezza dell'impresa, a qualunque costo. -
Menti parallele. Scoprire l'intelligenza dei materiali
La materia è intelligente. Solitamente pensiamo i materiali che ci circondano come semplici strumenti, passivi e incapaci di interagire con l'ambiente in modo complesso, ma a ben guardare non è affatto così. Numerosi materiali sono in grado di adattarsi agli stimoli che ricevono, di assemblarsi e ripararsi in autonomia e, in alcuni casi, di conservare una memoria del proprio passato. L'intelligenza di questi materiali è, naturalmente, tutt'altra cosa rispetto all'intelligenza umana: se la nostra concezione convenzionale di ""intelligenza"""" è essenzialmente basata su sistemi centralizzati di controllo come il cervello, un materiale possiede un'intelligenza diffusa in tutte le parti che lo compongono. È evidente che questa consapevolezza può cambiare profondamente l'approccio che abbiamo alla scienza e alla tecnologia, e forse anche alla vita stessa. Davanti alle sfide tecnologiche e sociali che ci aspettano, la capacità di ripensare i materiali come una parte attiva della nostra vita e della nostra cultura, sfruttando la loro capacità di interagire in modo intelligente con il proprio ambiente, potrebbe essere la chiave per il futuro della nostra specie."" -
La guerra dei meme. Fenomenologia di uno scherzo infinito
"Vivi, attivi e sempre rinnovati nelle loro forme, i meme sono la forma di comunicazione più longeva del web. Nate come meccanismo umoristico piuttosto semplice, queste immagini si sono via via trasformate, diventando una forma comunicativa a vari livelli di leggibilità, talvolta veicolo di messaggi che vanno ben oltre il semplice humor, passando da community di Alt-right a sostegno di Donald Trump a gruppi Alt-left, che cercano di riappropriarsi della risata perduta a sinistra, con in mezzo tutto il sottobosco dell’Internet. A partire da una scienza, la memetica, Alessandro Lolli interpreta il meme attuale come un dispositivo linguistico, anzi come linguaggio vero e proprio, con codici e obiettivi determinati. Un saggio di successo, quindi, che torna corredato di nuovi capitoli a raccontare cos’è a oggi il meme, indagando proprio l’evoluzione di questo linguaggio, nelle sue funzioni, nei suoi fondamenti culturali, intrecciando storia, semiotica e politica.""""" -
Il rosso e il blu. Una comune favola di migrazione
Makamba ha una missione: aggiustare il mondo attraverso l’acqua. Partito dal Mali con un quadernino di famiglia e poco più, attraversa i continenti per equilibrare i rubinetti di ogni paese. Dalla Cina alla Svezia, passando per la Libia, Makamba sbarca in Italia per ritrovarsi nel centro di accoglienza straordinaria Arcobaleno. Da lì riprende la sua ambiziosa e sconclusionata impresa, accompagnato dagli altri ospiti del centro, ognuno con la propria specifica idea di mondo, e dagli operatori, che combattono un sistema ostile a suon di cinismo e fialette puzzolenti. La loro storia si muove tra fantasia surreale e terribili esperienze, in una favola che racconta un presente meraviglioso e atroce, in cui il lieto fine va cercato a tutti i costi e, se non lo si trova, va inventato.