Sfoglia il Catalogo feltrinelli038
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2481-2500 di 10000 Articoli:
-
Bruno Benelli. Sindaco dei Giovani. Ravenna 1963/1968
A cinquant'anni dalla morte prematura di Bruno Benelli, sindaco di Ravenna negli anni Sessanta, colleghi amministratori, amici e compagni di partito ne rievocano la figura di uomo e di politico. Ne scaturisce il ritratto di una persona competente, colta, umana e capace di intercettare, come solo i grandi sanno fare, le sollecitazioni dei tempi e della storia. A lui si deve la realizzazione di opere di fondamentale importanza per lo sviluppo del territorio ravennate che hanno contribuito a definirne l'identità fino ai giorni nostri. -
Men on the Moon. An American history (1969-2019). Ediz. illustrata
Nel 1969 il genere umano visitò un altro mondo per la prima volta. Fu un momento stupefacente per l'umanità; il sogno millenario di raggiungere la Luna si era avverato. Certo l'impeto dietro al progetto Apollo non fu solo la conquista di nuovi orizzonti ma anche un desiderio di prestigio nazionale. La Luna fu il traguardo finale di una gara spaziale fra Stati Uniti e Unione Sovietica e l'America vinse quella gara, ma per la gente Apollo 11 divenne l'araldo di una nuova fase dell'era spaziale che avrebbe portato l'uomo a superare i confini del proprio pianeta. Oggi a cinquanta anni da quella epica impresa guadiamo lo spazio con altri occhi grazie ai nostri emissari robotici ma dopo tanta attesa sarebbe ora di decidere di andare oltre la Luna e Marte sarà il prossimo passo dell'esplorazione umana dello spazio. Questo libro raccoglie alcune delle più belle immagini che gli astronauti hanno fatto sulla Luna e vuole essere un omaggio a quegli uomini coraggiosi che per primi hanno esplorato il nostro satellite naturale. E tutti noi siamo grati a loro e agli Stati Uniti per aver esaudito il nostro sogno con quella storica impresa. -
La stella e la croce. Ediz. illustrata
Uno sguardo attento ed ironico alle virtù e alle povertà dell'animo umano, quasi una sorta di disinganno, sembrano accompagnare la vita, i racconti e le poesie che l'autore ha composto in queste pagine. Un animo gentile, intimamente religioso, che ci conduce, quasi in punta di piedi a ragionare sul senso della vita, ad uscire da quel che solo appare, per condurci ad una riflessione più intima sul senso della vita e dei valori che dovrebbero accompagnarla. -
L' amor patrio di Dante e Mazzini. Sentimenti civici e valori ideali
"L'amor patrio di Dante e Mazzini"""" traccia un parallelo, culturale e politico, tra due delle più grandi figure della nostra storia: Dante Alighieri e Giuseppe Mazzini. Per certi versi i cinque secoli che li separano temporalmente sembrano vicinissimi, soprattutto se misurati col metro delle loro rispettive opere. Pur da dimensioni diverse, entrambi contribuiranno a fare di una semplice espressione geografica, un vero e proprio Paese unito nella sua accezione politica e identitario in quella linguistica." -
Turchia folle e malinconica
«Ma che paese è mai questo?»rnPartendo da questa domanda essenziale Ece Temelkuran, giornalista e scrittrice pluripremiata, ci guida alla scoperta del suo “amato paese”, la Turchia. Nell’affrontare e contestare l’autoritarismo del governo dell’AKP di Erdogan - a causa del quale ha perso il lavoro e ha lasciato il paese - Temelkuran attinge forza e saggezza dalle persone e dai luoghi che lei e il lettore incontrano sulla strada riuscendo così a offrire un resoconto meravigliosamente efficace e potente delle battaglie, delle speranze e delle tragedie che hanno fatto della Turchia ciò che è oggi. Immaginatevi seduti a un tavolino in una piazza di Istanbul, accanto a voi un’amica di nome Ece che cede al desiderio e alla necessità di raccontarvi lo ieri,rnmostrarvi l’oggi e immaginare il domani del suo paese, lo storico ponte tra Oriente e Occidente. Una nazione divisa, la Turchia, folle e malinconica. -
Il minotauro globale. L'America, l'Europa e il futuro dell'economia globale
L’ex Ministro delle Finanze greco spiega perché il capitalismo deve mutare radicalmente per poter sopravvivere. In questo saggio provocatorio, Varoufakis smonta il credo dominante secondo il quale le crisi dell’Eurozona hanno le loro radici nella finanziarizzazione e deregolamentazione delle banche.rn«Urgente, tempestivo e assolutamente necessario» – Terry Eagletonrn«Uno dei migliori, più brillanti e innovativi economisti del pianeta» – Steve Keen, economista australiano e autore di Debunking EconomicsrnVaroufakis sostiene che le crisi dell'Eurozona siano sintomi di una malattia assai profonda le cui cause sono riconducibili al grande crack del 1929 e che si è materializzata nel sistema dominato dagli Stati Uniti – quello che Varoufakis chiama appunto il Minotauro globale, rivelando poi come sia possibile reintrodurre un po’ di razionalità in ciò che è diventato un ordine economico pernicioso e irrazionale. Il Minotauro globale è il racconto del sistema globale economico che esige nuovi modi di pensare e politiche radicalmente diverse. -
Rotolano ancora. Fenomenologia eretica dei titani del rock
Il potente rantolo di Dylan, crooner filosofico del nuovo millennio. La celebrazione fulmicotonica di Bruce Springsteen. La Wunderkammer beatlesiana di Paul McCartney. Il patto con Satana dei Rolling Stones. E ancora: le sette vite di Peter Gabriel, il titanismo degli AC/DC, l'icona di John Lennon, il sogno di David Crosby... Quarant'anni fa tutti pensavano che sarebbe stato un lampo: qualche anno di rock'n'roll, e poi chissà. Gli Who si vedevano morti da lì a poco, Jagger era sicuro che l'orgia di ritmo e follia sarebbe finita in una manciata di mesi. E invece eccoli ancora qui: gli ultrasettantenni Dylan e McCartney, e poi i rugosissimi Stones che ancora incendiano gli stadi, il sessantenne Boss che sa ancora cantare la rabbia e l'utopia del sogno americano. Li guardi stupefatto e ti chiedi: com'è possibile che una musica che doveva essere ""ontologicamente giovane"""" oggi faccia ancora ribollire gli stadi e riempia di significati la cultura del secondo millennio? Come è possibile che i ragazzi di oggi e quelli di ieri condividano, molto spesso, gli stessi sogni musicali, le stesse utopie, gli stessi ritmi? Con passo letterario e gusto per il paradosso, Roberto Brunelli ha raccontato da cronista e da critico musicale quest'ultimo scorcio di grande rock: quasi vent'anni di concerti, dischi, riflessioni, interviste e mitologie degli ultimi titani """"fotografati"""" nella loro terza età. Forse, alla fine, la più sorprendente, la più inattesa. Questa raccolta di articoli, collegati tra loro da brevi testi introduttivi, rappresenta quasi il diario di un viaggio avanti e indietro nel tempo: passato, presente e futuro di una società postmoderna in cui il rock ha svolto un ruolo determinante nel definire una nuova galassia di identità collettive. Un diario che alla fine cerca di rispondere a una sola domanda: non sarà che, alla fine, non è affatto """"solo rock'n'roll"""", ma piuttosto una delle chiavi più emblematiche per capire la fine del Novecento e l'""""eterno presente"""" degli anni duemila?"" -
Soffiano sui nodi
On the road alla scoperta di un altro mondo musulmano, al tempo della Primavera Araba presto rivelatasi inverno. Tre giovani donne e una straordinaria sessantenne a giro con una vecchia VW dalla Tunisia fino al confine siriano del Libano. Si sono appena conosciute, le motivazioni che le spingono a intraprendere questo viaggio sono diverse: ognuna nasconde un segreto e nessuna conosce la destinazione finale di questo viaggio improbabile. Un viaggio improbabile perché porta lontano, affidandosi a qualcosa che per definizione è sfuggente e non da garanzie: un sogno, una visione. Ma è solo il viaggio che fa esistere il sogno. Con questo romanzo, che ha scatenato polemiche e controversie nella stessa Turchia per le implicazioni politiche e per la scelta di donne forti, indipendenti e atipicamente musulmane come protagoniste, Temelkuran costruisce una storia potente che ci spinge a riflettere non solo sulle implicazioni sociali della politica, sulla religione e sulla questione femminile in Medio Oriente, e sul suo futuro, ma anche sui legami universali che uniscono le donne, sorelle, madri o figlie che siano. E, come nella migliore tradizione della letteratura, è attraverso un viaggio che si scoprono il valore e il significato di questi legami. -
Finché un giorno
Una saga famigliare, un film che passa dal bianco e nero al colore e viceversa attraversando decadi e raccontando le vite che si muovono dentro la grande cornice della storia recente d’Israele.rnrnSulle sponde del Mar di Galilea sorge la Macondo di Shemi Zarhin, la città di Tiberiade, un luogo magico, carico di sensualità e desideroso d’amore. Ha radici profonde nella terra di Israele, ma esiste anche ai confini della fantasia. Un forte vento soffia a Tiberiade, un vento che fa perdere la testa ai suoi abitanti spesso colpiti da misteriose malattie. Un’aria satura di odori e di passione riempie le strade di un quartiere popolare che racchiude in un microcosmo, allo stesso tempo divertente e doloroso, la società israeliana di oggi. Un universo di solitudini incrociate immerse nella nostalgia, dove si succedono i destini ineluttabili di una famiglia così densa e impregnata di sentimenti da rimanere impigliata in una spirale surreale che mescola e sdoppia generazioni, facce e vite. rnFinché un giorno è una saga famigliare, un film che passa dal bianco e nero al colore e viceversa attraversando decadi e raccontando le vite che si muovono dentro la grande cornice della storia recente d’Israele. Realismo molto magico e scrittura ipnotica guidate dall’immaginazione di uno sceneggiatore e regista israeliano tra i più noti e celebrati a livello internazionale. -
Inferno
Vienna 1938: L'Anschluss è imminente. È il tempo dei pogrom, degli opportunisti, degli informatori e dei nazisti. Tempi in cui la vita di Ursula rischia di sgretolarsi a causa di tutte le minacce incombenti. In questo mondo sconvolto la diciottenne Ursula cerca la sua strada. Entrare nel sistema dell'orrore o opporre resistenza. La prosa senza fiato riflette il conflitto interiore, la disperazione e le paure esistenziali di Ursula. Prefazione di Luigi Forte. -
Le incredibili vicende della città di Kolokolamsk
In questa raccolta di racconti, Ilf e Petrov, gli umoristi dell'Impero sovietico, ci narrano di grottesche cittadine di provincia, popolate di personaggi molto particolari ed esistenze folli, burocrati imbroglioni e ladruncoli dalla vivace inventiva, campioni nel vivere di espedienti, e affrontano questo universo sovietico, prendendo di mira il sistema comunista della fine degli anni '20, con ironia parodistica, arguzia sovversiva e comicità spietata. -
Vita e opinioni di Zacharias Lichter
Questo classico della letteratura rumena è un unicum nella produzione dello studioso e critico letterario Matei Calinescu. Originariamente pubblicato sotto il brutale regime dittatoriale di Ceaus?escu, ottenne il via libera perché gli spietati ma incompetenti censori non riuscivano a capirlo. Racconta di un assalto all'ordine mondiale moderno e al conformismo, all'insegna dell'ironia, dell'elogio del paradosso e della perplessità, raggiungendo un equilibrio geniale tra romanzo e saggio, trattato filosofico e pamphlet teologico. A metà strada tra ""Zarathustra"""" e il """"Baal Shem Tov"""", Zacharias Lichter è un visionario pazzo e profetico che affronta le questioni fondamentali dell'esistenza in uno stato di improbabile rapimento. Un mendicante di professione, poeta errante e filosofo di strada, carismatico e repellente allo stesso tempo, un cacciatore di profondità che sembra vivere all'estremo della superficie, che elemosina per vivere e vive per strada, Zacharias Lichter mette in discussione sia la convenzione sociale che la saggezza convenzionale, scagliandosi contro la piccolezza di quello che lui chiama il «Regno della Stupidità». Questo ovviamente è ciò che lo rende un oltraggio permanente ai poteri stabiliti - non ultimo quello totalitario di Ceaus?escu - siano essi reazionari o rivoluzionari, e a tutti gli altri campioni di moralità auto-nominati che sono ciechi di fronte alla propria assurdità. Di fronte allo ioneschiano teatro dell'assurdo che la Romania è diventata, in un momento in cui il nazionalismo estremista e l'antisemitismo crescenti infettano il paese e i fanatici della Guardia di Ferro rappresentano una presenza potente e terrificante, il Lichter di Calinescu non trasale, non indietreggia, bensì abbraccia l'assurdo e ne fa uno stile di vita. Quando ci si trova in una farsa di proporzioni cosmiche, la reazione più appropriata non è abbandonarsi alla disperazione, ma ridere ancora più forte. Ed è questo che l'eroe eponimo Lichter ha offerto e offre ai lettori: un'efficace forma di resistenza attraverso la risata. Il teatro dell'assurdo può andare in scena ovunque e in qualunque momento, e Zacharias Lichter ci ricorda come ridere in faccia all'assurdo dei nostri tempi."" -
Infelicità nel quartiere Auróra
In quattordici brevi racconti, composti come i singoli edifici di un quartiere che nella sua complessità racchiude corrispondenze e richiami tra i vari personaggi - intellettuali, studenti, artisti, studiosi e altri appartenenti alla classe media - si assiste al quotidiano fallimento della ricerca della felicità e del proprio posto nel mondo. Un mondo che si presenta come costretto a far vedere solo certi suoi lati e che va felicemente in pezzi forse proprio per questo. Molti di questi personaggi sono frustrati, intenti a cambiare la propria vita e a raggiungere la felicità e il successo, ma il più delle volte non ci riescono. Le loro strategie e le difficoltà che affrontano sono descritte con un'ironia che non risparmia nessuno ma sembra capire la battaglia di ognuno. Vi sono situazioni in cui per un istante non riconosciamo chi ci sta accanto, istanti in cui l'identità dell'altro si cancella ai nostri occhi e di riflesso dubitiamo della nostra. Alcuni dei personaggi vivono in bilico tra Oriente e Occidente, tra la sensazione di avere un'identità e non averla. In questi istanti di smarrimento prendono l'avvio vicende nel corso delle quali il lettore si troverà a varcare più volte la frontiera fra il reale e il surreale. Le storie che concludono ogni ciclo raccontano infatti di metamorfosi kafkiane in cui il narratore si risveglia in un altro corpo: una donna diventa Lionel Messi, un bambino di tre anni si crede una donna, qualcuno si trasforma nella propria nonna. Nei racconti di Mán-Várhegyi, non ci sono grandi conflitti o traumi, solo la semplice infelicità e la muta disperazione della vita quotidiana, narrate in tono provocatorio, ironico, naturale, con ritmo pacato e non trionfale, come il rumore delle molte cose che su anime troppo fini cadono come brina e ruggine. -
Madri e camionisti
In una società in cui siamo sempre esposti, in cui mettiamo in vetrina la superficie, in cui vogliamo essere visibili e ""visualizzati"""" a tutti i costi, Ivana Dobrakovová, una delle voci più originali e interessanti nel panorama della letteratura slovacca contemporanea, sceglie come protagonista delle sue storie «l'invisibile agli occhi». """"Madri e camionisti"""", cinque racconti, cinque donne, cinque voci soliste che formano un coro di solitudini, di sofferenze inconfessabili, di segreti, frustrazioni, paure. Tre di loro sono slovacche e vivono a Bratislava, due sono italiane e vivono a Torino, ma quello in cui si muovono è un territorio comune, un universale che le lega e in cui sembrano a volte incrociarsi senza entrare in contatto. Nessuno vede la loro anima logorata, sono avvolte da una parvenza di normalità e di grigiore quotidiano, tra famiglia, rapporto con la madre, lavoro, disturbi mentali e un mondo maschile anonimo, spesso inerte ma a volte anche pericoloso. Dentro di loro tuttavia il monologo è febbrile, concitato, in cerca di un filo conduttore, di una risoluzione alle loro sofferenze esistenziali che quasi sempre le portano a ritrovarsi su un precipizio o a un confine oltre il quale non c'è ritorno. Cinque io possibili in cui molte donne troveranno con sorpresa frammenti di se stesse. Nell'atlante creato dalle donne invisibili della Dobrakovová, un atlante tattile e visivo che mappa le rappresentazioni che ognuna possiede del proprio corpo, un corpo sofferente perché lo è la mente, scopriamo che le linee di confine si assottigliano, che i contesti politici e culturali in cui queste donne vivono ormai si assomigliano, così come è simile il loro malessere esistenziale. Un malessere, un sentire, che diventa transnazionale e transculturale, che ci ricorda che proprio nell'universalità di ciò che proviamo ci possiamo scoprire vicini."" -
Per un tempo come questo. Storie di donne della Bibbia
40 storie con una guida alla riflessione. Le ragazze hanno bisogno di storie che le incoraggino a diventare coraggiose figlie del Re dei re. Quale posto migliore per trovarle se non la Bibbia? Questo libro racconta le storie meravigliose di quaranta donne tra le quali Eva, Ester, Raab, Rebecca, Marta, Maria e tante altre. L'autrice, non soltanto presenta le loro storie affascinanti, ma le rapporta alle esperienze che le giovani lettrici affrontano ogni giorno. Età di lettura: da 12 anni. -
Il libro dei libri. La meravigliosa storia della Bibbia
Narrare la storia del Libro dei libri, e ripercorrere le vicende legate alla Sua preservazione, rappresenta, indubbiamente, una delle imprese più impegnative e appassionanti dell'esperienza umana. Questo modesto tentativo di esporre la mirabile storia del Libro di Dio sarà di aiuto al lettore per comprenderne il valore e perché la Bibbia continui a essere riconosciuta come ""la ispirata Parola di Dio, unica, infallibile e autorevole regola di fede e di condotta""""."" -
Salmo 100. Un canto di lode. Leggiamo la Bibbia
In questo libro della nuova serie ""Leggiamo la Bibbia"""" i fanciulli impareranno il Salmo 100, leggendo le semplici parafrasi, accompagnate dai versetti originali, semplici riflessioni e da bellissime illustrazioni a colori. Età di lettura: da 6 anni."" -
Infamia
Attraverso la storia dei due protagonisti, Ana Maria Machado indaga la sottile linea che separa la verità dalla menzogna, ""volevo raccontare una cosa sola, l'infamia, l'essere calunniato, la diffamazione"""", mettendo impietosamente a nudo gli artifici con cui la società contemporanea e il mondo dell'informazione, sempre più spesso, travisano, censurano e mistificano il reale, manipolando le coscienze. Con il risultato che i fatti veri rimangono sepolti dalle tante versioni e interpretazioni, mentre si moltiplicano le menzogne e l'ignoranza. Capace di agire indipendentemente dalla classe sociale e dalla cultura delle sue vittime, la calunnia diviene così, nelle mani della scrittrice carioca, un efficace strumento d'analisi, una lente di ingrandimento per scrutare nell'animo umano, e non solo. La riflessione sull'infamia non si arresta infatti in questa opera alla sola lettura introspettiva dei protagonisti, ma si dilata, tanto da ripercorrere la recente storia brasiliana sulle tracce di altri casi di calunnia e di insabbiamento della verità, così da attribuire al tema anche una valenza storica e collettiva. Ne emerge un inedito ritratto del Brasile di oggi che, prossimo a ospitare i Mondiali e le Olimpiadi e tra i candidati per l'Expo 2020, non può più essere considerato solamente come il país do carnaval, dalle atmosfere esotiche e tropicali."" -
Egitto democrazia militare
L'incoronazione dell'ex generale Abdel Fattah al-Sisi come nuovo presidente egiziano ha chiuso tre anni rivoluzionari che hanno cambiato il Paese. Il racconto dal basso delle rivolte di piazza descrive un Egitto straordinario, diviso tra modernità e tradizione, dalla repressione di migranti e minoranze, alla punizione collettiva delle tribù del Sinai, dagli operai delle fabbriche di Suez al massacro di Rabaa al-Adaweya. Piazza Tahrir da laboratorio di politica di strada è diventato il centro della repressione, con le centinaia di stupri contro le donne che hanno preso parte alle manifestazioni. Eppure gli islamisti avevano gioito per la vittoria del primo presidente eletto della storia egiziana, Mohammed Morsi, dopo mesi di violenze, le contestazioni degli operai di Mahalla al Kubra, la strage dello stadio di Port Said e gli scontri tra sufi e salatiti al confine libico. Sebbene il movimento sociale di piazza Tahrir del gennaio 2011 si sia trasformato subito in un colpo di stato militare, l'esercito ha agito con cautela per riprodurre il consueto rapporto tra élite politica e militare, intervenendo sul potenziale rivoluzionario dei movimenti di piazza. L'incontro a Tahrir tra gli organizzatissimi Fratelli musulmani e i giovani rivoluzionari ha immediatamente disattivato il potenziale del movimento. Ma le forze armate hanno voluto di nuovo azzerare la distinzione tra politici e militari intervenendo direttamente... Prefazione di Sonallah Ibrahim. -
L' acqua alta e i denti del lupo. Josif Dzugasvili a Venezia
Tra i turisti che sbarcano dai ""mostri bianchi"""" e i veneziani che si tengono stretta la loro città, riusciremo forse a scoprire se nel 1907 il bolscevico è davvero stato lì.rn«Un singolare racconto-reportage che parla di una comparsa, di una velata ombra a Venezia» – Il VenerdìrnNel 1907, un giovane georgiano anarchico, che combatte a suo modo contro l'Impero russo di Nicola II, decide di intraprendere un lungo e tortuoso viaggio clandestino. Obiettivo: arrivare a Berlino per incontrare segretamente Lenin. Nascosto nella sala macchine di un cargo che trasporta grano, parte da Odessa e sbarca ad Ancona. Da lì, con l'aiuto degli anarchici del posto, raggiunge Venezia presentandosi alla soglia del Monastero di San Lazzaro degli Armeni, nella laguna veneta, dove sarà ospite dei padri mechitaristi. È una leggenda? Negli anni Cinquanta il giornalista italiano Gustavo Traglia cercò di scoprire le motivazioni che portarono Josif Dzugasvili in Europa, ma la pubblicazione delle sue ricerche fu ostacolata da chi preferiva tenere segreto quel viaggio. L'autore indaga sulla vicenda, insegue le poche tracce e i tanti pseudonimi che Josif dissemina lungo il suo cammino, raccoglie indizi e rintraccia le fonti. Assieme a lui torniamo ad ammirare la Venezia delle calli, dei sotoporteghi, dei ponti, dei tramonti in laguna.""