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Villeneuve. Il cuore e l'asfalto
Era minuto e delicato, quel giovane canadese sconosciuto che era salito in fretta e furia su un volo per l'Italia. Aveva pensato a uno scherzo, quando gli avevano detto che Enzo Ferrari lo aveva convocato a Maranello, per proporgli di sostituire Niki Lauda, il campionissimo che se n'era andato sbattendo la porta. Cominciò così, per scommessa e quasi per caso, la leggenda di Gilles Villeneuve, che aveva un volto da poeta e quasi spariva all'interno dell'abitacolo. Paolo Marcacci la racconta in pagine dense di passione e di eroismo, dove tra mostruose accelerazioni e spaventose carambole trova spazio una serie di riflessioni poetiche ed esistenziali: il destino e la solitudine dei predestinati; le amicizie tradite, come quella di Noodles in ""C'era una volta in America""""; il folle volo di Ulisse. Dagli esordi sulle motoslitte al giro fatale di Zolder. Sullo sfondo, la bella e dannata Formula Uno a cavallo fra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta, dove la meccanica ancora non aveva ceduto il predominio all'elettronica e un manipolo di assoluti fuoriclasse dava vita a epici duelli sui circuiti di tutto il mondo. In mezzo a loro, d'improvviso, dal nulla sterminato delle nevi canadesi faceva capolino il sorriso malinconico di Villeneuve, veloce fra i veloci: spostando l'asticella del rischio un po' più in alto, per scrivere una storia che già era leggenda, tra il frastuono dei pistoni e i battiti di un cuore nato per l'asfalto."" -
Juventus 6 nella storia. Ediz. illustrata
La Juventus vince ancora e fa sognare i tifosi. I bianconeri vincono per la sesta volta consecutiva lo scudetto (tenendo a bada rivali agguerrite come Roma e Napoli) e scrivono così alcune delle pagine più belle della Storia della Serie A: mai nessun club in Italia, prima d'ora, era riuscito in questa impresa. Gli acquisti di Higuain, Pjanic e Dani Alves, su tutti, hanno rafforzato una squadra che continua a essere la padrona del calcio italiano. L'arrivo del ""Pipita"""" è stato fondamentale per la Vecchia Signora: l'attaccante argentino, quest'anno, ha segnato gol a raffica in tutte le competizioni. La conquista della 12ª Coppa Italia (la 3ª di fila) è il sigillo di un'annata trionfale. Record su record, quindi, per i piemontesi, grazie anche al lavoro di un signor allenatore come Massimiliano Allegri. La società del presidente Andrea Agnelli non lascia nulla al caso. Adesso si guarda al futuro con maggiore fiducia e un unico obiettivo: la Champions League."" -
Integratori alimentari per lo sport
Questo libro si pone l'obiettivo di aiutare chi pratica sport a scegliere gli integratori alimentari suscettibili di ottimizzare i propri parametri biologici al fine di migliorare la performance. Le informazioni contenute nell'opera sono chiare e comprovate da un'autorevole bibliografia: esse permetteranno di comprendere rapidamente i pro e i contro di ciascuna sostanza. Grazie alla classificazione degli integratori in diversi settori predefiniti (l'energia, la resistenza, la forza, il volume muscolare, il recupero, il buono stato di salute generale, la perdita di peso) è possibile accedere in modo rapido a ciò che più interessa. Al di là degli effetti dovuti alla moda del momento, quali sono i prodotti che veramente funzionano e quali invece sono per voi una perdita di tempo e denaro? Come sono stati testati? Quali sono i loro meccanismi d'azione e come possono essere d'aiuto? Come fare la scelta migliore in funzione dei propri obiettivi? Queste sostanze esercitano il medesimo effetto in ogni momento, o vanno assunte in determinati orari della giornata? Quali sono i limiti della ricerca scientifica in quest'ambito? Forti di più di venticinque anni d'esperienza, gli autori si propongono di rispondere a tutte queste domande in maniera chiara e obiettiva. -
Inter sul tetto del mondo!
Per 33 anni, la storia dell'Inter è legata alla famiglia Moratti. In questo libro ricordiamo gli anni dei grandi trionfi, legati all'Inter di Angelo Moratti, con Helenio Herrera, e di Massimo Moratti con José Mourinho. Con loro la squadra nerazzurra è stata campione d'Italia, d'Europa e del Mondo. Nel momento della svolta, quando ha ceduto la maggioranza della società a Erick Thohir, per traghettarla nel futuro dello sport globale. Massimo Moratti ha rammentato che l'Inter è un sentimento. E nelle sue parole si è riconosciuto ogni appassionato interista. L'Inter, o meglio l'Internazionale, nacque nel 1908 e sin dagli inizi, nel nome, si dichiarò aperta verso l'estero, sia per quanto riguardava i giocatori da ingaggiare che per le squadre da affrontare. Un programma pazzesco, per l'epoca. Dopo quasi mezzo secolo, a Milano sbarcò l'allenatore più vincente di allora, Helenio Herrera detto il Mago: da quel momento nell'Inter la pazzia si fuse con la magia in modo definitivo. Il Mago portò la squadra sulla vetta del mondo vincendo 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali e 3 scudetti. Sarebbero passati ben 45 anni prima che a Milano, sponda interista, approdasse José Mourinho che, come Herrera, ha portato l'Inter sul tetto del mondo. -
La Roma fa 90! Novanta episodi scolpiti nel cuore dei tifosi
2017: si celebrano i 90 anni della Roma, un club dal fortissimo radicamento popolare e con il conseguente senso di appartenenza che una tifoseria calda e appassionata come quella giallorossa ha avvertito sin dagli albori. 90 anni che formano un capitolo di storia calcistica denso e caratterizzato da un'aneddotica sterminata, dove l'emotività e la passione l'hanno sempre fatta da padrone. Le vittorie conseguite - a cominciare dai tre storici scudetti del 1942, 1983 e 2001 - e quelle sfiorate in maniera dolorosamente indelebile, come la finale di Coppa dei Campioni persa nel 1984 contro il Liverpool; i grandi giocatori che nei decenni hanno onorato la casacca romanista; la sempiterna sfida dei derby contro la Lazio, una storia nella storia. A far luce, con un racconto dal taglio nitido e partecipe, le penne di Giorgio Martino e Paolo Marcacci, che in quest'opera hanno selezionato novanta episodi, in omaggio alla storica ricorrenza, indimenticabili nella memoria di varie generazioni di tifosi. -
Bolt. La leggenda
"C'è Bolt?"""": la domanda è riecheggiata per 10 anni, in ogni meeting. Come se il resto dell'atletica non esistesse più. L'attrazione era lui, il giamaicano di Sherwood Content, l'atleta che aveva cancellato decenni di discussione sui presunti limiti umani demolendo un record dopo l'altro sui 100 e nei 200. """"C'è Bolt?"""", era la domanda e la risposta affermativa bastava a riempire gli stadi, meno di 10 o 20 secondi a seconda della distanza corsa erano sufficienti a convincere le folle e a riempire gli occhi. È stato così per oltre due lustri, un percorso iniziato con il cricket, dove era più di una promessa e sfociato nello sprint, come è quasi naturale per le isole del Caribe. Idolo nel senso più stretto del termine, in una vicenda che traeva linfa dalle folle adoranti mai tradite nella richiesta di un autografo, una foto, un gesto gentile. Immagine non solo della vittoria ma anche del sorriso e della gioia, persino quando ha chiuso la carriera finendo a pelle di leone sulla pista di Londra. Era il mondiale 2018, la sua ultima corsa. Usain Bolt ci manca da quel giorno." -
Le reti di Wembley
Capitale del calcio per numero di squadre professionistiche e di stadi di livello medioalto, Londra non ha mai vinto, a livello nazionale o europeo, quanto avrebbe potuto. Meglio così, se vincere voleva dire avere uno squadrone in grado di unificare una città che è invece sublime vivere suddivisa nei suoi quartieroni, ex paesoni collegati poco alla volta tra di loro e con il nucleo centrale e originario, la City. Roberto Gotta è andato alla ricerca del genius loci, dello 'spirito del luogo' degli stadi e dei club, percorrendo passo a passo gli itinerari, lontano dalle masse globalizzate con sciarpa bi-squadra, in un libro che è il primo in Italia ad affrontare l'argomento del calcio inglese e che ha poi ispirato opere analoghe e articoli. Un capitolo per ogni squadra e ogni stadio di Londra, tra quelli della Premiership e della Football League, nomi dimenticati e prospettive inedite: un'opera del 2003, ma che per certi versi potrebbe essere stata scritta oggi. -
Juventus settebello
La Juventus conquista il 7° scudetto consecutivo dopo un testa a testa con il Napoli di Sarri. Ha vinto la squadra più forte, voluta da un grande presidente e da una società che è organizzata per vincere e niente lascia al caso. Ormai le imprese della Juventus danno lustro al campionato di Serie A che sempre più è seguito nel mondo. Gli arrivi di Matuidi, Bernardeschi e Douglas Costa hanno rinforzato notevolmente l'assetto della squadra. È stato ingaggiato anche Wojciech Szczesny, formidabile portiere che ha dimostrato il suo valore e prenderà il posto del grande Buffon. La difesa, anche se rivoluzionata per le partenze di Bonucci e Dani Alves, è stata la più ermetica del campionato. Allegri, con la sua rosa di giocatori, ha sorpreso gli avversari variando spesso gli schemi di gioco, adattandoli volta per volta agli atleti più in forma e ai turnover necessari per destreggiarsi in campionato, Coppa Italia e Champions League. La Coppa dalle grandi orecchie è sfuggita per un rigore, opinabile, assegnato negli ultimi secondi di gioco. Ma la Juve non molla e ormai non è inferiore al Real Madrid. -
Juventus. Le stagioni dei record
Sette scudetti di fila sono un record forse ineguagliabile, ma che la Juventus potrà superare. La società presieduta da Andrea Agnelli, coadiuvato da Maratta, Paratici, Nedved e da uno staff eccezionale, ha scelto le persone migliori nei momenti giusti. Antonio Conte ha riportato la Juve, appena uscita dai momenti più oscuri della sua storia, alla conquista dello scudetto: era la stagione 2011-12. Poi si è ripetuto nei due campionati successivi. Quando Conte ha passato la mano, la società ha chiamato un allenatore che sulle prime sembrava non dire molto, Massimiliano Allegri: col risultato che il tecnico livornese non ha fatto rimpiangere il predecessore, anzi, ha accelerato la corsa della Juve vincendo altri quattro scudetti di fila. La Vecchia Signora è diventata temibile anche in Europa: nel primo quadriennio di Allegri ha giocato ben due finali. Quest'opera accompagna il lettore attraverso le sette fenomenali annate bianconere, fino alla stagione 2017-18. Non un punto di arrivo, ma una nuova partenza per la squadra stellare che ora, in Cristiano Ronaldo, ha la punta di diamante per brillare anche sul tetto del mondo. -
Buffon. 6111 giorni di Juve
Il 17 maggio 2018 Gianluigi Buffon, in una conferenza stampa sentita ed emozionante, annuncia che la domenica successiva, quella contro il Verona sarà la sua ultima partita con la Juventus. Termina così un'epopea lunga 17 stagioni e 656 partite, con un numero smisurato di titoli e riconoscimenti personali e di squadra, a ripagare ampiamente l'investimento di oltre 100 miliardi delle vecchie lire che nell'estate del 2001 regalò alla ""Vecchia Signora"""" un'autentica icona generazionale. Un tempo potenzialmente infinito e che pure è trascorso senza quasi che ce ne accorgessimo, partita dopo partita, stagione dopo stagione, campionato vinto dopo campionato vinto, fino all'abbraccio di uno Stadium che, dopo Del Piero, si vede costretto a salutare l'ultimo degli eroi che ha contribuito a (ri)costruire tutto sulle macerie di Calciopoli e della Serie B. Un romanzo che continuerà altrove, ma che ha visto le pagine più romantiche e suggestive scritte all'ombra di quella Mole che è stata la sua casa per tanto tempo. E che, in fondo, continuerà a esserlo anche ora che, sullo sfondo, c'è la Tour Eiffel."" -
Zanetti. Leggenda dell'Inter
Quest'opera racconta i primi 20 anni in nerazzurro di Javier Adelmar Zanetti, lo sportivo che vuole accompagnare l'Inter anche nei trionfi dei prossimi decenni. La sua meravigliosa carriera di uomo e di atleta è impareggiabile: ha smesso di giocare a quasi 41 anni ma, da vicepresidente dell'Inter, continua sempre a rappresentare la fulgida bandiera nerazzurra. Nessun calciatore in Italia ha mai vinto quanto lui: 5 scudetti, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, una Coppa Uefa (l'attuale Europa League) una Champions League e una Coppa del Mondo per Club. Nessuno come lui, il leggendario Capitano, ha disputato tanti incontri con la maglia nerazzurra: 858 in 20 anni! Anche mentre ancora calcava i campi di gioco, era già leggenda. Nell'Inter targata Suning, Zanetti svolge un compito di fondamentale importanza: rappresenta la continuità, il senso di appartenenza della squadra nerazzurra alla sua gloriosa storia. Xavier fa da mentore al giovane Steven Zhang (figlio del presidente del gruppo Suning e a sua volta futuro presidente dell'Inter), che vuole rendersi degno della poltrona che è stata di Angelo e poi di Massimo Moratti. Continuità e senso di appartenenza alla storia nerazzurra, alla luce dell'enorme potenza finanziaria di Suning, potranno consentire all'Inter di scalare nuovamente il tetto del mondo mentre, ancora una volta, Xavier Zanetti sarà il portabandiera nerazzurro. -
Cristiano Ronaldo. Missione Juventus
L'arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus rappresenta un momento epocale per i bianconeri e per tutto il calcio italiano: ne arricchisce la narrativa, ne estende gli orizzonti. Ed è una sfida affascinante: a 33 anni, dopo aver vinto tutto con il Real Madrid, il numero 7 si rimette in gioco per misurarsi con un'avventura nuova. L'attenzione, ancora una volta, è puntata tutta su di lui: per l'obbligo di vincere, da trascinatore, anche in Italia e per quello che succede fuori dal campo. L'impatto con il mondo juventino ha già dimostrato le doti di leadership, tecnica e carismatica, dell'asso portoghese: è a lui che si chiede di decidere le partite più importanti, come è stato nel primo big match italiano contro il Napoli. La sua è una storia di perfezionamento, di ossessione di vittoria; ma è anche una storia di successo, la cui dimensione travalica il campo da gioco e ne fa il calciatore-brand per eccellenza. L'obiettivo è sempre lo stesso: dimostrare di essere il calciatore più letale del mondo, anche in Serie A. -
Ferrari. Ritorno in testacoda
Emozioni. La vera cifra di un mondiale altalenante ed entusiasmante come non mai. Il 2018 segna il ritorno della Ferrari, che, per la prima volta dopo dieci anni, riesce a mettere in pista una monoposto in grado di intimorire e di competere con i rivali. Un campionato appassionante, folle e imprevedibile, che, tra successi e sussulti, tra errori e testacoda, è riuscito a infiammare le speranze dei tifosi della Rossa, regalando una battaglia combattuta e coinvolgente. Attraverso una narrazione intensa e ispirata, ritmata e pungente, il racconto della stagione 2018 si anima a partire dalle gesta dei suoi attori, i piloti, presentati come moderni eroi di uno sport che non smette di sorprendere e di affascinare. L'odissea di Vettel, il volto umano di questo mondiale, fa da contraltare all'epopea di Hamilton, il pentacampione infallibile. Ma la vera protagonista in fondo è sempre lei, la Rossa che ci fa battere il cuore. -
Beyoncé. L'ape regina
Talento precoce. Bellezza. Determinazione. Beyoncé Giselle Knowles, nata a Houston il 4 settembre 1981, ha costruito passo dopo passo una carriera straordinaria nell'industria discografica, prima con l'aiuto dei genitori e poi da sola. Cantante, attrice, attivista, business woman e filantropa, è una di quelle donne che vogliono tutto e lo ottengono. Non a caso la chiamano Queen Bey. Delle regine ha l'educazione e la grazia, persino una certa timidezza da ragazza di buona famiglia. L'aggressività la usa solo in scena, quando incarna alla perfezione una figura di amazzone moderna, paladina dei diritti dei neri e delle donne. La sua immagine è impeccabile: niente droghe, niente disturbi alimentari, niente relazioni scandalose. E nemmeno esaurimenti nervosi. Beyoncé è il prodotto di un'educazione al lavoro, fatta di disciplina e sacrifici. Il suo è un successo, iniziato presto, ma graduale. È cresciuta con il suo pubblico, diventando una leader e un modello di ruolo. Qui raccontiamo l'infanzia di una star, le vicende di famiglia (clamorosamente sopravvissuta allo stress da celebrità) e una storia d'amore e musica, quella con il marito Jay-Z, il re accanto all'Ape Regina. -
Serena. La regina del tennis
La favola delle ""Ghetto Cinderellas"""", sognata da papà Richard Williams, si realizza attraverso due figlie campionesse. Che rivitalizzano il tennis femminile. La seconda, Serena, diventa la più forte atleta afroamericana di sempre, superando i confini della sua disciplina e anche dello sport in generale per diventare un'ambasciatrice di uguaglianza. Ma transita attraverso mille difficoltà, fisiche e mentali, oltre che sociali. E diventa un simbolo di indomita guerriera, capace di rovesciare partite già perse, anche nella vita. Contro gli stereotipi e le diffidenze, contro gli avversari più temibili, quelli che si annidano dentro se stessa, ravvivando un personaggio che va continuamente su e giù, fra trionfo e disastro. Protagonista di pagine straordinarie, come di situazioni imbarazzanti e spesso misteriose e indecifrabili. Serena arriva più volte a un passo dall'apoteosi, ma perde l'attimo, sempre in lotta col suo destino."" -
Lewis Hamilton. Figlio del vento
Già nel nome, Lewis Carl Davidson Hamilton aveva un destino tracciato. Papà Anthony ammirava Carl Lewis, il leggendario velocista e lunghista statunitense soprannominato “figlio del vento”. Col senno di poi, la scelta di chiamare così suo figlio fu in realtà un'autentica premonizione, perché la velocità nel suo piede destro il piccolo Lewis l’ha sempre avuta. Una velocità unica, precisa come un bisturi; geniale, pura, pulita, implacabile. In una sola parola, perfetta. E mentre da lontano bussa alla porta una suggestione che ha quasi del proibito, che parla di Hamilton e di Ferrari, in Formula Uno Lewis, grazie a un percorso di continua evoluzione e con un team – Mercedes – che gli ha permesso di esprimersi al meglio continua a frantumare qualsiasi record, vincendo qualcosa come 6 titoli Mondiali in 13 anni. Davanti a lui ora rimane solo Michael, ma chissà, potrebbe essere questione di tempo: forse poco, perché il vento, per Lewis Hamilton, sembra ormai quello giusto. -
Kobe. Mamba out
Raccontare Kobe, raccontarlo nel suo ultimo viaggio, partita dopo partita, sera dopo sera, tiro forzato dopo tiro forzato, è anche un modo per raccontare una generazione che è cresciuta con lui. rnrnLa stagione 2015/16 è stata la ventesima di Kobe Bryant da giocatore NBA. L’ultima, la più difficile da gestire, la più significativa dal punto di vista emotivo ed emozionale prima ancora che tecnico e fisico. Un farewell tour, di cui tutti, volenti o nolenti, siamo stati testimoni, che ha visto concentrati nei nove mesi della regular season tutto quello che, nel bene e nel male, il 24 fu 8 ha rappresentato per il gioco inventato da James Naismith: uno degli interpreti più iconici e irripetibili, certo, ma anche un accentratore controverso, un protagonista intenzionato a prendersi sempre tutto e subito anche quando i tributi da pagare a “Father Time” risultano troppo pesanti persino per lui, un uomo e un giocatore destinato a dividere sempre e comunque e a prescindere dalle singole circostanze. Fino al 13 aprile 2016, al “Mamba Out”, ai 60 punti in faccia ai malcapitati Utah Jazz per oscurare i Golden State Warriors delle 73 W che, dall’altra parte di una California in delirio, stavano riscrivendo la storia a modo loro. Raccontare Kobe, raccontarlo nel suo ultimo viaggio, partita dopo partita, sera dopo sera, tiro forzato dopo tiro forzato, è anche un modo per raccontare una generazione che è cresciuta con lui. Perché che siate lovers o haters cambia poco: Kobe Bryant è stato l’NBA, è stato la “nostra” NBA. E onorare lui è un po’ come onorare noi stessi. -
Stand up, speak out. Storia e storie di sport e diritti civili negli USA
Colin Kaepernick, LeBron James, Serena Williams, Megan Rapinoe. E prima ancora Jack Johnson, Jackie Robinson, Jesse Owens, Althea Gibson, Muhammad Ali, Bill Russell, Kareem Abdul-Jabbar, Tommie Smith, John Carlos, Billie Jean King, Rubin Carter. Negli Stati Uniti i diritti civili trovano i loro portavoce nei protagonisti del mondo dello sport. Gli atleti americani sono sempre stati voci presenti e influenti nel dibattito politico, sociale e culturale. E lo sono a maggior ragione anche oggi, in un'epoca in cui i toni si sono inaspriti, facendosi sempre più estremi, violenti, divisivi, polarizzanti. I fatti di cronaca degli ultimi anni hanno quasi ""costretto"""" gli sportivi a scendere in campo al fianco di minoranze discriminate che vedono restringersi diritti e libertà giorno dopo giorno. Sono icone globali, riconosciute e riconoscibili dei nostri tempi che hanno fatto della propria visibilità un mezzo per veicolare messaggi off the court, """"salendo sulle spalle dei giganti"""" del passato che, prima di loro, avevano scelto di schierarsi, di essere in prima fila per ottenere diritti e garanzie laddove non ce n'erano. Per fare la storia, non solo dello sport. Una storia in grado di sostanziarsi ciclicamente in nuove forme, nuove voci, nuovi volti. Per vincere la partita più difficile di tutte. Prefazione di Luca Mazzella."" -
Swinging football. Storia e aneddoti della Coppa Rimet 1966
Successe di tutto. Mai in un mondiale vi furono insieme tanti fatti unici e irripetibili: la Corea del Nord ai quarti di finale e quasi in semifinale, la spy-story della coppa Rimet rubata e ritrovata da un cagnolino a passeggio, l'Africa che boicotta la competizione, le sudamericane che parlano di ""furto del secolo""""; ma soprattutto una tripletta in finale, il gol fantasma più famoso della storia e l'Inghilterra Campione del mondo per la prima e unica volta nella sua storia. Un anno, il 1966, in cui sarebbe stato bello esserci, per vivere la magia della Swinging London e capire perché il mondiale inglese fu il capostipite delle manifestazioni che conosciamo oggi e che ogni quattro anni catalizzano e appassionano milioni di persone in tutto il mondo. Un omaggio agli """"inventori"""" del Beautiful Game e un viaggio nel tempo in stadi leggendari, in un clima eccentrico e inebriante, scandito da canzoni meravigliose, racconti inediti, aneddoti, mitici campioni e tante curiosità (non solamente calcistiche), grazie alle quali l'Inghilterra e soprattutto Londra si elevarono, in ogni campo, a ombelico del mondo. Prefazione di Roberto Gotta."" -
Kimi Raikkonen. Iceman
"Iceman"""". L'uomo di ghiaccio. Superficie dura come la scorza che lo avvolge, consistenza gelida come lo sguardo che non coinvolge. Sempre lontano, distante, immerso in un altrove che non ci è dato identificare. Indifferente, scostante, quasi perso nell'unico mondo all'interno del quale si riconosce. Quello salvifico e forsennato delle gare, quello adrenalinico e appagante della velocità. Raikkonen nel corso della sua lunga carriera ha sorpreso, divertito, emozionato. È entrato nei nostri cuori e nella nostra memoria tramite imprese dal sapore epico, gesta clamorose, cadute insidiose. Alti e bassi che rappresentano la vera natura dell'uomo Kimi. Che è sostanza plasmata nell'essenza, ma allo stesso tempo racchiude miriadi di sfaccettature diverse, luci e ombre rivelate dalla cangiante trasparenza della sua materia. Dal silenzio vuoto e bianco dell'infanzia all'universo sonoro e psichedelico della Formula Uno, dagli strabordanti eccessi agli incredibili successi, dalla sottile inquietudine dei suoi anni frenetici all'immensa beatitudine della felicità familiare. Kimi Raikkonen attraversa un'epoca, ingaggia indimenticabili battaglie, affronta temibili avversari: tra addii e ritorni, tra trionfi e sconfitte. Ma in fondo vince sempre, perché è in grado di rimanere fedele a se stesso: """"Iceman"""" quando si tratta di domare la pista, uomo capace di sciogliersi mentre incontra gli occhi dei suoi figli."