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San Nicolò all'Arena in Verona
Il volume prende spunto dagli scritti lasciati da Arturo Sandrini, architetto veronese. Una ricerca che mette in evidenza gli aspetti storico, artistici della Chiesa veronese con particolare attenzione anche alla vita della Comunità. -
Restare senza un lavoro non è per sempre. Storia di Lavoro&società. Una realtà che diventa romanzo
"Restare senza un lavoro non è per sempre"""" è un romanzo breve che raccoglie una trentina di casi di disoccupazione senza essere, però, una semplice antologia. Infatti le storie, commoventi e qualche volta drammatiche, si intrecciano a quella dell'Agenzia sociale, Lavoro&Società di Verona e dei suoi operatori, che negli anni si è occupata di loro. L'idea che regge la trama è semplice: la direzione di Lavoro&Società chiede a Valeria, la protagonista e neo assunta tutor, di scrivere una storia dell'Agenzia, facendola inaspettatamente inciampare nella sua ambizione, dichiarata, di diventare giornalista. La vicenda di Valeria, così, diventa emblematica: il lavoro a cui si aspira, può arrivare a patto che non lo si consideri una priorità, a patto di mettersi in gioco, fin da subito e senza riserve, come fanno le persone che ai colloqui in Lavoro&Società sfilano davanti a Valeria, accettando ogni genere di impiego. Valeria, personaggio di fantasia ma con un tipico profilo professionale da Agenzia per il lavoro, ha pure una vita privata e nel romanzo se ne propongono spunti ancora attinenti ai temi trattati..." -
Attraverso il forte
Gli arrampicatori veronesi hanno iniziato a recarsi per allenare le braccia sulle sue imponenti mura esterne. Ma Forte Sofia esisteva ben prima, dal 1838, quando venne edificato dall'impero austroungarico durante la dominazione sul Veneto (1816-1866), e con l'arrampicata all'epoca non c'entrava nulla! Dopo la dominazione austriaca arrivò l'Italia unita prima e il fascismo poi, che negli ultimi due anni di seconda guerra mondiale, dal '43 al '45, implicò l'occupazione nazifascista. In questi anni Forte Sofia ospitò una prigione dove dissidenti e partigiani venivano rinchiusi nell'attesa di sommari processi, deportazioni o fucilazioni. I più non avevano che vent'anni, magari alcuni di loro avevano sentito parlare di scalate e roccia, ma spesso non ebbero tempo di seguire le orme di Comici, Cassin e tanti altri dell'epoca. Forte Sofia nel dopoguerra pensò che questo ruolo proprio non gli si addiceva, così decise di cambiare abito, definitivamente. E qui inizia una storia diversa, quella del Fortino, come è stato affettuosamente ribattezzato dagli arrampicatori veronesi. Questo forte, come tutti quelli austroungarici è costruito assemblando pietroni che grazie alle fessure tra uno e l'altro lo rendono arrampicabile, così per questa caratteristica e per la sua vicinanza al centro cittadino è stato presto individuato come buona palestra d'arrampicata. -
Farsi storia. Per il bicentenario dell'Archivio di Stato di Venezia. 1815-2015
L'Archivio di Stato di Venezia rappresenta una delle istituzioni culturali più luminose e significative nel panorama internazionale, per la rilevanza e continuità della documentazione conservata, per gli infiniti approcci ad essa possibili, frutto di una storia millenaria di politica, economia e civiltà che ha toccato non solo l'intero Mediterraneo ma anche altri mondi gravitanti intorno a diversi sistemi geopolitici ed economici. La documentazione archivistica, creazione documentaria prodotta per finalità giuridiche e pratiche, e solo nel tempo riconosciuta bene culturale, consente percorsi di conoscenza sostanzialmente illimitati, ed include al proprio interno dati e fatti che, con il mutare delle prospettive storiografiche, portato di più ampi mutamenti storici, acquistano altra luce, si presentano rinnovati ed utilizzabili per le nuove domande che ogni generazione pone a se stessa ed al proprio presente. L'Archivio di Stato di Venezia nasce nel dicembre del 1815, per volontà dell'Imperial regio Governo austriaco, ma su sollecitazione della cultura archivistica veneziana, moderna e consapevole, reduce dagli interventi classificatori napoleonici che negavano alla radice il ruolo dell'Archivio come memoria storica sedimentatasi nel tempo. Si celebra il bicentenario con un'esposizione documentaria, facendone risaltare il suo essere sempre stato un punto di riferimento ineludibile per la storiografia e per la creazione di una coscienza nazionale. -
Confini porosi. Pelle e rappresentazione in quattro narrazioni della modernità
Il volume si propone d'indagare la pelle come tema complesso e come tropo letterario/culturale in quattro testi di narrativa che attraversano un arco temporale dal 1843 al 1992 e uno spazio geografico che abbraccia Stati Uniti, Canada, Francia, Italia e contesto postcoloniale. -
Giuseppe Borsato. 1770-1849
Fondamentale cardine della civiltà artistica veneziana durante tutta la prima metà del XIX secolo, per la prima volta la figura e l'opera di Giuseppe Borsato sono state studiate e analizzate nei molteplici aspetti del suo operato. Borsato, formatosi nell'ambito della scenografia prospettica, fu pittore da cavalletto, decoratore di apparati effimeri, frescante, scenografo ufficiale del Teatro La Fenice per più di dieci anni, detentore della cattedra d'Ornato presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia dal 1812 alla morte e fornitore di modelli per mobilia e arredi sia pubblici, che privati. Oltre che a Venezia, lasciò importanti testimonianze in centri, quali Trieste, Treviso, Udine, Padova e Vicenza. -
Dalla città alla Valpolicella. Escursioni facili nei dintorni di Verona
Il volume propone una quindicina di percorsi, la maggior parte dei quali concepiti ""ad anello"""", in modo cioè che il punto di partenza coincida con quello di ritorno. Sono itinerari da effettuare a piedi. Non sono stati pensati perciò per le due ruote o per altri mezzi. Sono adatti a tutti, esperti e non, ma in modo particolare sono pensati per famiglie e gruppi. Un paio di itinerari sono molto lunghi e richiedono un'intera giornata, ma tutti gli altri possono essere effettuati in mezza giornata. Tre itinerari hanno inizio dal centro città, due dalle frazioni rispettivamente di Avesa e di Quinzano e tutti gli altri da paesi o località della Valpolicella che, come è noto, comprende le tre vallate di Negrar, Marano e Fumane."" -
Nessuno è perfetto
Andrea è alla sua prima esperienza di animatore in un villaggio turistico dove incontrerà molte donne e una in particolare, alla quale dedicherà se stesso nel tentativo di sparigliare le carte. Le avventure, l'amicizia, l'amore, in un viaggio dalla giovinezza all'età adulta affrontato nella consapevolezza delle proprie capacità e nel fascino di confrontarsi con eventi ai quali non sapeva dirsi preparato. Sullo sfondo la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, non facili per la storia del nostro Paese, vissuti in un turbinio di emozioni e contraddizioni. Una lettura giovanile guida la sua condotta e le scelte che condizioneranno il suo futuro. La storia vi chiederà di leggere fino all'ultima pagina per svelare il senso di un amore. -
Dalla Res Publica al Comune. Uomini, istituzioni, pietre dal XII al XIII secolo
Il tema della civiltà comunale nei suoi molti e variegati aspetti è uno di quelli più intensamente partecipati negli ultimi anni; ovviamente non era pensabile di condensare in poche giornate e in un solo volume tutte le possibili emergenze storiche, e circostanze impreviste hanno purtroppo impedito di affrontare casi di grande importanza come quello di Milano, ma gli apporti e il confronto di studiosi di discipline differenti hanno portato allo scambio di saperi che hanno aperto prospettive e panorami nuovi e forieri di sviluppi, anche (ed è una delle prime volte che ciò accade) attraverso la considerazione di esperienze cittadine al di fuori dell’Italia. -
La chiesa di Santa Croce in Padova
La chiesa di Santa Croce in Padova ha origine dall'oratorio annesso ad un lebbrosario fondato nel XII secolo: la sua intitolazione, che resta immutata nel tempo e dà il nome al borgo che si costituisce intorno alla struttura di assistenza, è legata alla devozione per la croce. Ma è forse l'immagine di Cristo portacroce ad esprimere più compiutamente l'identità della comunità lungo i secoli: dall'originaria vocazione assistenziale dell'ospitale medievale, passando per la spiritualità dei padri Somaschi, che reggono la parrocchia dagli inizi del Seicento fino alle soppressioni napoleoniche, per giungere fino ai giorni nostri. -
Cucina la salute con gusto. Gusto, salute, sostenibilità: tra parole chiave per il presente e il futuro della tradizione gastronomica italiana
Questo Ricettario, frutto dell'esperienza professionale di Cuochi, Dietisti ed esperti di sostenibilità, vuole essere uno strumento utile per quanti desiderano raggiungere e/o mantenere abitudini alimentari salutari senza rinunciare al piacere della tavola, con una crescente attenzione all'ambiente. Un pizzico di creatività, assieme all'informazione corretta e all'utilizzo degli strumenti e dei metodi di cottura più adeguati, aiuteranno le persone a mantenere uno stile alimentare corretto senza penalizzare il gusto, la tradizione o il pianeta. Il progetto Cucina la salute con gusto è incentrato sulle tematiche inerenti l'alimentazione e l'arte culinaria. La diffusione di messaggio coretti, condivisi ed applicabili a differenti livelli, sulla mensa quotidiana e più in generale nelle diverse realtà della ristorazione, sono fondamentali per promuovere abitudini alimentari positive e più in generale la salute. La ricchezza del progetto è frutto della ollaborazione tra l'Associazione Professionale Cuochi Italiani APCI, l'Associazione Nazionale Dietisti ANDID e Lifegate. -
Il Teatro Nuovo di Verona 1846-2016. 170 anni di cultura
Il Teatro Nuovo di Verona celebra i 170 anni dalla sua costruzione. Per iniziativa di un gruppo di nobili cittadini veniva fondata la ""Società del Teatro Drammatico"""" poi """"Società del Teatro Nuovo di Verona"""" per dare alla città un teatro stabile in sostituzione del teatro diurno che allora occupava gli spazi di piazza Navona. Ancora oggi, i discendenti dei fondatori e altri soci che si sono aggiunti condividono lo spirito e la missione: dare alla città di Verona e suoi cittadini la possibilità di godere di una bella attività teatrale, mantenendo la struttura dell'immobile e facendo fronte ad ogni necessità affinché si possa godere del teatro per il presente e per il futuro. Il rapporto fra la Società del Teatro Nuovo di Verona ed il """"suo teatro"""" non è solo un rapporto di impresa; è la bella conferma di uno spirito condiviso che da 170 anni va oltre, come un'anima e corpo, volti a mantenere la destinazione del teatro quale sede per le più importanti opere di prosa e artistiche teatrali mettendo a disposizione ogni risorsa anche personale, come in taluni casi è avvenuto."" -
Palazzo Fulcis. Musei Civici di Belluno. Guida alle collezioni storico-artistiche
Palazzo Fulcis si articola su cinque livelli con una superficie espositiva di circa 3.000 metri quadri. Risultato della committenza di una delle famiglie più importanti della città di Belluno, i Fulcis, il palazzo si rinnova principalmente all'inizio del Settecento, quando Pietro ottiene il titolo di Cavaliere dell'Ordine di Malta, nel 1702, e successivamente nel 1776 con il matrimonio tra Guglielmo Fulcis e Francesca Migazzi De Waal. A questo momento spettano gli affreschi di Costantino Cedini, e il grande salone a doppia altezza, frutto dell'intervento di Valentino Alpago-Novello. La città di Belluno ha il suo nuovo Museo Civico, presso il più importante edificio settecentesco della città. -
Luigi Basiletti (1780-1859). Scene di conversazione e ritratti. Ediz. illustrata
Con la loro grazia neoclassica i ritratti in pendant della famiglia del Conte Tommaso Balucanti, podestà della Brescia napolenica, costituiscono due degli apici qualitativi tra le ""scene di conversazione"""", un genere pittorico ampiamente diffuso nella società elegante del primo Ottocento. Il volume illustra le opere presenti presso il Museo Lechi di Montichiari."" -
Montichiari. Città d'arte e storia. Ediz. illustrata
Volume fotografico che propone le bellezze della città bresciana dell'entroterra gardesano. Un invito alla visita del Castello Bonoris, del Museo Lechi, della Pieve romanica di San Pancrazio, del Duomo, del Museo Giacomo Bergomi, della Pinacoteca Pasinetti, del Museo Bianchi e del Teatro Sociale. -
Chiaroscuri di guerra
Lionello Fiumi (Rovereto 1894 - Verona 1973) dopo aver fondato e diretto il ""Gazzettino Illustrato"""" tra il 1920 e il 1924, si trasferì per molti anni a Parigi, svolgendo opera di diffusione della letteratura italiana (istituì e curò la sezione parigina della Società Dante Alighieri e fondò e diresse, a partire dal 1932 la rivista bilingue """"Dante""""). La sua poesia, (Pòlline, 1914; Mùssole, 1920), è essenzialmente impressionistica e visiva, di un crepuscolarismo reso a tratti dinamico da innesti di futurismo e di esperienze cosmopolitiche (Tutto cuore, 1925; Sopravvivenze, 1931; Stagione colma, 1943 ecc.; ora riedite in Opere poetiche, a cura di B. Magnani Fiumi e G.P. Marchi, Verona, 1994). È autore noto (non solo in Italia) per l'infaticabile opera di divulgazione della cultura italiana che lo vide, oltre che poeta, traduttore e critico letterario per giornali e riviste di tutto il mondo. Vengono qui riproposti alcuni articoli, apparsi sulla stampa quotidiana, relativi al periodo bellico."" -
Piante, animali e ambienti del parco di Villa Carlotta. Il Museo Giardino Botanico di Villa Carlotta a Tremezzo (Como)
In collaborazione con Rete Orti Botanici Lombardia. Una ""scheda di campo"""" utile alla visita del Parco. Il giardino all'italiana, le camelie, il tunnel degli agrumi, le azalee, le piante tropicali, il giardino roccioso e le succulente, le piante aromatiche, i rododendri arborei, le felci, ali alberi monumentali e il comparto agricolo del parco, raccontati e illustrati."" -
Amori quasi possibili
All'origine di tutti i lavori di Pino Carollo vi è certamente l'influenza che ha esercitato su di lui la terra che lo ha visto nascere e in cui ha trascorso la fanciullezza: l'amato Alto Adige e i suoi boschi sono stati per lui la prima fonte di ispirazione. Quasi tutto il materiale da lui prodotto trova la sua solida radice nei sogni. Il materiale onirico è stato il fertile terreno cui attingere per elaborare le sue tante storie. Attraverso le sue visioni poetiche egli ha inseguito il suo sogno e anche nei momenti più difficili ha saputo spostare il suo sguardo: quello sguardo sulla diversità, la sua ma anche quella di tutti noi, si è avventurato così lontano da svelarci mondi inesplorati, dando loro forma. Le sue parole sanno toccare nel profondo chi le sa ascoltare. Parole che fanno bene al cuore. -
Palazzo Belgioioso d'Este. Alberico XII e le arti a Milano tra Sette e Ottocento
La rifabbrica del monumentale palazzo Belgioioso d'Este nel cuore di Milano si deve alle aspirazioni del suo committente, il principe Alberico XII Barbiano di Belgioioso d'Este (1725-1813), che incarica del progetto architettonico Giuseppe Piermarini, impegnato contemporaneamente nei cantieri arciducali. Affiancano l'architetto folignate per gli apparati decorativi a stucco e ad affresco artisti e maestranze dell'ultimo gusto quali Martin Knoller, Giocondo Albertolli, Giuseppe Franchi, Agostino e Carlo Francesco Gerli, con la consulenza sui temi iconografici di Giuseppe Parini. Alberico XII fu anche colto e attento mecenate, tanto da riunire all'interno della sua residenza di Milano una delle raccolte artistiche e librarie più rappresentative dell'epoca, oggi ricostruibile grazie ai materiali conservati nell'Archivio Primogeniale Belgioioso, resi disponibili a studiosi e ricercatori dalla Fondazione Brivio Sforza. -
La sua voce di grano e di gramigna
Con il suo secondo lavoro, dopo la raccolta ""Racconti spiati"""", Carmela Iacoviello approda al romanzo facendovi confluire la peculiare voce narrativa che l'ha fatta apprezzare nella sua prima opera. Originaria della Basilicata, vive a Verona dove ha insegnato Lettere alle scuole medie. L'autrice svolge la sua inchiesta tra gli avi del secolo scorso rivalutando l'essenza umana di una gramigna mescolata al grano per rivendicarne pari dignità. Anselma ha la voce, il canto, prima che la bellezza, a compensare la sfortuna della nascita. In lei l'arte spontanea e il fascino si combinano con l'intelligenza di un capodinastia consapevole della propria missione nei riguardi della stirpe.""