Sfoglia il Catalogo feltrinelli038
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7001-7020 di 10000 Articoli:
-
Avanti! Un giornale, un'epoca. Con DVD
Il quotidiano del partito socialista, l’Avanti!, dal 1896 al 1993, è stato al centro della storia e spesso, più che raccontarla, l’ha fatta. I suoi direttori hanno infatti lasciato una impronta decisiva nelle istituzioni: da Bissolati a Mussolini, Gramsci, Nenni, Pertini e Craxi. I suoi collaboratori l’hanno lasciata nella letteratura, nel cinema, nel teatro e nell’arte. La vita dell’Avanti! viene raccontata ricostruendo anche gli ambienti, l’atmosfera e i caratteri. Una vita straordinariamente avventurosa, fatta di arresti, incendi, sparatorie con morti e feriti, ma anche di momenti esaltanti, come la vittoria nei referendum sulla Repubblica e sul divorzio, festeggiati da Nenni e Fortuna, i loro protagonisti, nella redazione che è stata il motore dei referendum stessi. L’autore, anche lui direttore dell’Avanti!, ha frequentato i suoi predecessori della seconda metà del ‘900. Aggiunge perciò alla ricostruzione storica aneddoti, particolari e testimonianze dirette, spesso inedite e destinate a far discutere. Specialmente in occasione del 120° anniversario del partito socialista, che si celebra nel 2012 con dibattiti e iniziative alle quali parteciperanno tutte le forze politiche. -
Il giorno dopo
Figlio di un padre appassionato, che lo ha contagiato con i suoi ideali sin da quando era bambino, Enrico entra in politica e inizia così una militanza durata quindici anni, un percorso denso di incontri, confronti, grandi slanci e bocconi amari, fino a un crudele verdetto finale. Con toni sempre sinceri e ironici, Enrico ci racconta la nuova missione che lo aspetta dopo la politica, quella umanitaria. Inizia a viaggiare per il mondo, diventa testimone della fame, delle guerre e della povertà, lotta attraverso la scrittura per denunciarle al mondo occidentale. La visita al campo profughi di Zaatari e l'incontro fatale con una donna siriana, gli disvelano una verità ancora più grande. Deve compiere un ultimo cammino, quello dentro se stesso, oltre gli attacchi d'ansia, oltre le scuse e le bugie. Ad accompagnarlo, la consapevolezza che ""non c'è più tempo per mentire, ma solo per iniziare una nuova vita. A partire da oggi, dal giorno dopo""""."" -
Via con l'ombra
In questo libro, che sfogli con l'impressione di esserci già stato, si celebra la resurrezione. Ci sono monumenti, ruderi, città morte, ma arriva sempre la buona novella: alla poesia che ci mette una bella parola non si nega mai la vita. -
Ora Roma. 100 progetti per la città
Un piccolo manuale per governare la Capitale con proposte, idee e progetti rivolto a tutti coloro che con passione politica e spirito civico si impegnano per migliorarla, con la consapevolezza e l'orgoglio di vivere e lavorare nella città più bella del mondo, ricordando sempre la frase di Luigi Petroselli: ""Si può governare Roma solo se la si ama""""."" -
Quo vadis?
Quo vadis?, è un romanzo storico pubblicato dapprima a puntate nel 1894 sulla Gazzetta Polacca e quindi raccolto in un unico volume nel 1896, poi adattato per l'omonimo colossal cinematografico nel 1951. Il successo ottenuto dal romanzo portò a livello internazionale la fama dell'autore, che per questo divenne Premio Nobel per la letteratura nel 1905. Quo vadis? è ambientato nella Roma di Nerone e narra la vicenda di numerosi personaggi sui quali si sviluppa il tema della persecuzione cristiana attuata negli ultimi anni dell'impero di Nerone (63-66 d. C.). Sullo sfondo storico in cui domina la figura dell'imperatore si muovono i personaggi principali del romanzo: Vinicio e Licia, appartenenti a due mondi completamente differenti. Vinicio è un patrizio romano mentre Licia è una bellissima schiava cristiana, acquistata da bambina da una nobile famiglia romana. L'incontro e l'amore tra i due avvicinano Vinicio alla fede cristiana e alla scoperta di una cultura nuova per il giovane e per la stessa società romana. Il libro è corredato da fotografie della prima edizione cinematografica. -
Misteri buffi. Il Movimento Cinque Stelle raccontato dal primo grillino pentito
Il racconto che viene fuori da questa conversazione è quello di un'insospettabile bugia mediatica. Una sorta di scenografia cinematografica buona per i campi lunghi. Mancanza assoluta di una struttura organizzativa. La sconcertante rivelazione di un finto efficientismo digitale. Il leader Beppe Grillo che comunica solo con una stretta cerchia di fedelissimi. La tanto agognata democrazia digitale si rivela, nelle dichiarazioni di Venturino, una sorta di organizzazione padronale. Altrettanto surreale appare il racconto del palazzo siciliano del potere. La mancata rivoluzione del governatore Crocetta. L'onnipresente senatore Lumia. Il potere dei Grand commis della burocrazia regionale. E poi, consoli americani, consiglieri del Pentagono, star televisive, fascismi digitali, inquietanti avvertimenti. Rivelazioni che riservano sorprendenti e clamorose verità. A parlare è un pentito. -
Tutti i bambini ridono allo stesso modo
Angela diventa mamma. È facile. Sofia cresce, ma non parla. Il trauma della scoperta della malattia, lo sgomento, il dolore. Di colpo la luce si spegne, ma presto si riaccende il faro dell'amore materno che illumina il lungo percorso verso la voglia di una vita normale. Dieci anni tutti d'un fiato. È un giorno di ottobre 2004 quando un medico comunica ad Angela che sua figlia di sei mesi ha un problema. Quale problema? La domanda resta senza risposta. La mamma di Sofia racconta le sue battaglie contro le sue stesse paure, contro limiti e barriere, contro le difficoltà a scuola e in vacanza. Ma la storia di Sofia è anche una storia di piccole vittorie quotidiane, di sfide superate con fatica e tenacia, dalle invenzioni per imparare a comunicare in tutti i modi possibili agli sport praticati a dispetto di qualsiasi legge fisica, al primo amore. Pur se il punto di vista è coinvolto, il libro offre informazioni utili sui temi dell'handicap. In prefazione e in appendice, gli interventi di una psicologa, una psicoterapeuta e l'insegnante di danza. -
L'illuminista. Vol. 46-47-48
Il nuovo numero triplo de ""L'illuminista"""" è dedicato al realismo magico, una corrente letteraria (ma non solo), sviluppatasi in Italia tra anni Venti e Trenta. Il realismo magico venne teorizzato dallo scrittore Massimo Bontempelli e portato avanti nelle pagine della sua rivista """"900"""", un perodico aperto ai contributi internazionali. Da un punto di vista storico, si può leggere il realismo magico come una risposta italiana al surrealismo europeo, più moderata ma anche più attenta alle soluzioni letterarie, e nello stesso tempo come una implicita polemica verso il regime fascista, che avrebbe preteso un realismo pienamente allineato, in esaltazione dei valori ufficiali, e non aperto a suggerire, sia pur per vaghe atmosfere, realtà altre, mistiche, fantastiche o metafisiche che fossero. Di questa corrente la rivista tiene soprattutto a riscoprire la cerchia degli autori che accompagnarono Bontempelli, oggi ingiustamente dimenticati, come Aniante, Artieri, Gallian, Morovich, Napolitano; toccando inoltre i compagni di strada, come Pirandello, e gli autori che poi prenderanno direzioni diverse, come Moravia. E non ultime anche fondamentali scrittrici del Novecento, come la Masino, la Morante e la Ortese, che costeggiarono a loro volta il realismo magico. Il numero non ha omesso di affrontare le sperimentazioni parallele nell'ambito della pittura (a partire dalle indicazioni di Roh in ambito tedesco) e di alludere almeno alla fortuna della formula che è passata, nel secondo Novecento, a caratterizzare alcune famose narrative americane, spostandosi perfino, negli ultimi anni, in ambito cinematografico. Come suo solito, la rivista comprende, oltre a saggi appositamente scritti per il numero, una utilissima sezione antologica della critica già edita sull'argomento e una sezione di inediti e rari che recupera brani e documenti dispersi, non solo validi in quanto """"scoperte"""", ma tali da far luce ulteriormente sulla vitalità, diffusione e vis polemica del movimento."" -
Sorridi siamo a Roma. Racconti e cartoline
Un folto gruppo di scrittrici e scrittori racconta Roma. Gli autori, quarantaquattro, hanno tutti una grande attenzione verso la metropoli e a tutto ciò che la fa bella e unica, ma anche a quello che la deteriora e la degrada. Gli stili sono i più disparati: si va dal monologo teatrale al racconto intimista, dalla narrazione del ricordo alla affabulazione intorno e dentro Roma. C'è amore, odio, rabbia, paura, distacco, rimpianto, sospetto per questa città meravigliosa e sempre più invivibile. La lingua e i toni sono diversi, tutti, in ogni caso, partecipi. -
Azzurro ma non troppo
Barbara, blogger romana trentacinquenne, un po' imbranata e un po' disillusa, mette in discussione il proprio scetticismo quando incontra Ruggero Riccardo, magnate toscano suo coetaneo, non bello ma affascinante, ricco, generoso e, soprattutto, innamorato di lei. La vita di Barbara diventa così il disegno che il Gran Toscano ha pensato per lei: proposta di matrimonio, promessa di un impiego di prestigio, regali da sogno e sogni realizzati per tutte le persone che le stanno a cuore. Fin qui la favola. Quello che accade da lì in poi è la realtà. Quel che resta di Barbara è un sogno di felicità smantellato e la grande opera di ricostruzione che la attende. Difficile ricominciare a credere, difficile rinunciarvi. Una storia che si propone al tempo stesso come un giallo sentimentale e uno sguardo a una generazione che sembra perennemente in bonaccia, impossibilitata a muoversi e a crescere, sempre in attesa dell'arrivo di un metaforico principe azzurro. -
Mio nonno Aldo Moro
"Mio nonno Aldo Moro"""", il libro che Luca, il """"nipotino adorato"""", diventato adulto, ha scritto sul pensiero del nonno è importante oltre il valore della testimonianza, perché è un testo accessibile a molti sul tema difficile della spiritualità dell'uomo Moro. È un libro completamente diverso dagli altri innumerevoli volumi, che sono stati pubblicati nei 38 anni, che ci separano dalla morte orrida e ingiusta di una persona buona, innocente e mite. Quasi tutti i libri trattano infatti della morte o del caso Moro o inneggiano agli autori. Sono davvero pochi i libri che intendono ricostruire la verità o tramandare la bellezza di una figura straordinaria che ha illuminato il nostro tempo. Luca vuole descrivere il nonno e, pur non essendo uno scrittore, si esprime con la superiore forza dell'amore. In copertina c'è l'ultima foto """"normale"""" scattata ad Aldo Moro, insieme al nipotino, che Maria Fida, la mamma di Luca, ha fatto per finire un rullino il 15 marzo 1978 (il giorno precedente il sequestro). C'è un presagio in quella foto evocativa e dolente perfetta per essere l'emblema di un testo amorevole, impregnato di sconfinato dolore, struggente ma non disperato." -
La difficile stagione della sinistra. Impraticabilità di campo?
Goffredo Bettini in questa lunga intervista ""politico filosofica"""" affronta il tema cruciale del """"ritorno della politica"""". Lo fa partendo dall'analisi delle cause che hanno portato alla crisi dei partiti storici in Italia, e interrogandosi su come la politica possa tornare a occuparsi delle persone per migliorare e dare un senso alle loro vite. La parte finale dell'intervista affronta il tema del futuro dell'Europa, che rischia di entrare in un cono d'ombra, mettendo a confronto le fallimentari politiche di rigore con quelle che propongono di tornare ad una crescita di qualità."" -
Il pallonaro
Il mondo del calcio e non solo raccontato con l'ironia e i ""nonsense"""" dell'attore comico di Zelig, Quelli che il calcio, Radio2, Scorie, Maurizio Costanzo Show, Stalk Radio / Sky."" -
Un socialista all'ONU. Guterres: l'anti Trump
I media e conseguentemente l'opinione pubblica non hanno ancora puntato l'attenzione sul nuovo Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Eppure chi è e cosa farà avrà un peso sugli equilibri mondiali. Lo conoscono bene l'autore del libro, Ugo Intini, e soprattutto della prefazione, Pia Locatelli, che è una sua vecchia amica. Leader socialista portoghese, primo ministro, presidente dell'Internazionale socialista, alto Commissario per i rifugiati delle Nazioni Unite, la sua storia personale e ciò che lui stesso ha scritto ci dicono cosa pensa su tutti i problemi più attuali. Guterres è la negazione dei luoghi comuni del momento: un socialista mentre si dice che il socialismo è morto; un uomo di partito tradizionale e un professionista della politica in tempi di antipolitica; un europeista mentre appare di moda la polemica contro Bruxelles. Soprattutto, Guterres è la negazione di tutte le posizioni espresse da Trump: dall'economia all'immigrazione, della politica estera a quella in materia di finanza e commercio internazionale. In un momento in cui la sinistra appare smarrita, Antonio Guterres diventerà quasi inevitabilmente un punto di riferimento per i socialisti riformisti. Per molti anni infatti, alla guida dell'istituzione più importante del mondo, gestirà una sterminata macchina organizzativa, interverrà e medierà nelle crisi più gravi, ma soprattutto parlerà: facendo sentire alta e forte la voce della ragione, della tolleranza, della libertà e della solidarietà. Porterà con sé una moderna visione socialdemocratica per gli anni Duemila, che nasce anche dalla sua sensibilità di cattolico, dalla radice culturale illuminista, liberale e dei democratici americani. -
Un mondo senza Totti
Un mondo senza Totti è la narrazione d'un congedo definitivo dal calcio giocato. È il dopo che ci scuote e ci fa tornare alla realtà togliendoci da quel favorevole affresco calcistico che ci sollevava dal faticoso quotidiano. La narrazione è un modo per attenuare il dolore e per non dimenticare quell’universo fantastico che Totti ci ha donato. E comunque è la constatazione che la “favola bella” finisce per tutti, eroi e figure minori. La partita d’addio concepita per Totti si distende su trenta sfide, una per sera. Ad esse partecipano tutti coloro che hanno indossato la maglia giallorossa e, per chi non è più tra noi, ecco i discendenti, recuperati in sublimi ritagli di mondo. I superstiti in età scendono in campo per testimoniare la loro già antica militanza e ognuno, discendente o vecchia gloria, dialogherà con Totti e s’accorgerà di cosa avviene al pallone dopo il tocco del fuoriclasse. È il Trionfo di Totti, ovviamente, ma è anche un affresco sulla Memoria e Totti è un po’ il catalizzatore di esistenze, di nomi lontani, dispersi, ascoltati un tempo al primo campo della Roma, il Motovelodromo Appio, e poi a Campo Testaccio, allo Stadio Flaminio, fino all’anfiteatro Olimpico. -
Le parole ritrovate. Il romanzo perduto dei ragazzi del '77
La riscoperta del gusto di raccontare storie. Dopo un decennio, quello degli anni Settanta, dominato dalla poesia, ma anche dalla violenza, tra i ragazzi del movimento del '77 torna l'interesse per il romanzo e più in generale per la scrittura. Nel 1980 il quotidiano Lotta Continua, interpretando questa esigenza, pubblica, per la prima volta nella storia del giornale, una rubrica settimanale di interviste ad alcuni importanti scrittori italiani. Le interviste, ideate e realizzate da Igor Patruno, con la collaborazione di Massimo Barone e Antonio Veneziani, affrontano il tema del tornare a ""raccontare storie"""", del rapporto tra personaggio e scrittore, del senso dello scrivere e riflettono sul bisogno di una generazione di narrare se stessa e le vicende che l'avevano vista protagonista. Bisognerà aspettare ancora molto prima che gli eventi degli anni settanta entrino nella narrativa italiana, tuttavia le interviste esprimono con forza il dilemma tra l'esigenza urgente di raccontarsi e quella di raccontare storie esemplari. il libro propone integralmente la raccolta di interviste preceduta da un lungo racconto dell'autore sulla loro genesi, sull'atmosfera degli anni di fine decennio, sugli incontri e i discorsi attraverso i quali è stato costruito il plot narrativo. nel testo una postfazione del critico letterario Andrea Caterini. Interviste a: Barbara Alberti; Alberto Arbasino; Dario Bellezza; Silvana Castelli; Franco Cordelli; Umberto Eco; Dacia Maraini; Anna Mongiardo; Alberto Moravi;a Renzo Paris; Aldo Rosselli."" -
L'ultimo dei Soldengo
«Questa tua poderosa saga dei Soldengo che segna la fine di un mondo e l'avvento di un altro dai tratti cupamente negativi nella loro meschina concretezza, anche se non rappresenta ovviamente una novità, fornisce una serie di elementi se non proprio originali, certamente insoliti del drammatico trapasso, soprattutto per la sua ambientazione provinciale e marginale. La figura di Cristiano, nella sua opaca e triste rappresentazione, umana e simbolica ad un tempo, della decadenza, riesce ad assumere tratti di tragica grandezza, proprio perché tenuta sapientemente su un registro di olimpico distacco. Insomma questa mitteleuropa provinciale, divisa tra spiritualismo nostalgico e decadente e la vitalità culturale dell'Austria felix, con la sua ricercata atmosfera crepuscolare dominata dalle tristi note di un carillon da una parte e dai passi gioiosi, ancorché ultimi di un valzer dall'altra, assume via via una sua grandezza espressiva, dà un senso al suo passaggio e alla sua fine. Mentre il timbro e le tonalità e le atmosfere che aleggiano intorno alla ""Villa del faraone"""" costituiscono un contesto assai convincente e rappresentativo.» Da una lettera del critico e scrittore Alcide Paolini"" -
Roma punto e a capo
Alla penna di poeti e narratori è stato affidato il compito di fare da guida in un sorprendente viaggio attraverso luoghi reali e luoghi metaforici della Roma del secondo Novecento. Una variegata, accogliente, sorprendente Mamma Roma, ferita negli anni bui della guerra, rinata, ribelle e gaudente insieme, negli anni 60. Nuova feconda stagione, quella, che permise di riappropriarsi di Roma – e non solo da parte dei romani – e di rilanciarla; di ripensarla, conoscerla a fondo, sondarla negli antichi rioni e quartieri storici, come nelle disconnesse e malsane periferie. Di farne punto di incontro imprescindibile fra intellettuali ed artisti, passaggio obbligato per letterati e cineasti. A partire da questa elettrizzante, contraddittoria, felice stagione, fino alla fine del 900 e oltre, la serie di scritti compongono la antologia, col progetto di rileggere la città, con le sue luci e le sue ombre, attraverso la penna di Flaiano, Gadda, Ortese, Landolfi, Malaparte, Malerba, Manganelli, Morante, Moravia, Pasolini, Zavattini, De Cataldo, le cronache inedite di Goffredo Parise e di Gian Gaspare Napolitano, i protagonisti della Roma neorealista. E attraverso le letture e le suggestioni proposte dagli studiosi e critici incaricati di accompagnarli e quelle di Silvana Cirillo e Alessandro Zuccari che li hanno introdotti. Quale Roma esce dunque dagli sguardi attenti, ora innamorati ora straniati, dei vari narratori scelti per il lungo viaggio? E dai tanti poeti chiamati a ravvivarne le soste? E dai paralleli percorsi fotografici atti a fissarne scorci e panorami? Una Roma complessa, armonica e asimmetrica, piena di piazze luminose e vicoli bui; materna e animalesca, mitica e infernale, assordante, opaca e fascinante. La Roma fatta di splendori e miserie che nelle sue evocative poesie musicava Pier Paolo Pasolini. -
Il venditore di fumo
Quando, il 12 giugno del 1929, ""Il venditore di fumo"""" di Gian Gaspare Napolitano debuttò al Teatro degli Indipendenti erano sei anni che Anton Giulio Bragaglia aveva avviato un progetto che sintetizzava l'esigenza di reinventare i codici e soprattutto le modalità sceniche del teatro italiano e di evadere da un sistema produttivo sclerotizzato e immobile nelle sue """"presunte"""" certezze. Lo spettacolo chiudeva una stagione, quella del 1928-29, che era stata interamente dedicata a giovani autori italiani al primo confronto con la scrittura teatrale. Si trattava di una scelta particolare e audace perché metteva in gioco la credibilità che gli Indipendenti si erano conquistati, in una maniera a dire il vero assai problematica, offrendo uno spazio altamente qualificato, ed altrettanto altamente di tendenza, per possibili giovani leve della drammaturgia italiana. """"Il venditore di fumo"""" fu lo spettacolo più apprezzato."" -
Fake republic. La satira politica ai tempi di Twitter
Come nasce il fake di un personaggio politico? Chi c'è dietro quei 140 caratteri che tanto ci fanno divertire? E come la prendono i politici presi di mira? Tutti bene, a sentir loro, tranne rare eccezioni. C'è uno studio e una scelta precisa sul personaggio da reinventare,ma lo scopo è sempre solo uno: divertirsi e far divertire, rendere la politica alla portata di tutti, una politica che oggi appare troppo seria e a tratti noiosa. E così a spezzare la monotonia di dibattiti, comizi, campagne elettorali arrivano loro, i fake e le pagine satiriche, canale preferito twitter, anche per interagire meglio con la rete. Nel teatro della politica 2.0 i fake sono i veri personaggi. Gli attori non protagonisti di un tempo e di alcune pagine di questa legislatura che a tratti hanno sfiorato l'inverosimile. E poi ci sono le gaffe dei politici e dei giornalisti, che spesso hanno scambiato i fake per quelli reali, rilanciando dichiarazioni considerate ""ufficiali"""", ma alla rete nulla sfugge.""