Sfoglia il Catalogo feltrinelli038
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7101-7120 di 10000 Articoli:
-
Le case del sonno. Nuova ediz.
"Le case del sonno"""", ambientato in una città senza nome, racconta le vicende di un mondo in cui una malattia misteriosa che provoca lunghe fasi di sonno da cui è impossibile svegliarsi, chiamata da tutti """"la sindrome"""", ha cambiato la società e il modo di vivere degli uomini. In questa realtà i giovani vivono separati dagli adulti, confinati in un quartiere a loro riservato, e sono in perpetua lotta con le istituzioni e con il resto della società per far valere i propri diritti. La storia distopica si svolge in un futuro che somiglia molto al nostro presente, segnato da forti conflitti sociali, dalla scarsità di risorse e dal mancato ricambio generazionale e si colloca all'interno del filone della """"fantascienza sociale"""", riflettendo sulla crisi dell'autorità e sulla mancanza di ideali e sogni che ingabbia le nuove generazioni." -
Versi usati. Nuova ediz.
L'opera nasce dalla stessa spinta di ogni altra opera: il tentativo di giustificare il proprio autore e di autogiustificarsi in maniera autonoma e completa, dal momento che, quando la vita giustifica la vita, allora essa raggiunge la perfezione. Alessio Ragazzo ricerca l'espressione di ciò che è vita, in tutte le sue forme, e lo fa sviscerando il tema del ricordo. E della sua Genova. -
Ferenc K.. Nuova ediz.
Ferenc K. è un individuo dotato di coscienza, perciò diverso da tutti gli altri, estraneo al mondo in cui abita, avulso dalle manie e dal modo di vivere su cui è impostata la società, per adeguarsi alla quale è essenziale perdere coscienza di ciò che si ama e delle proprie azioni. Antiborghese e geloso della sua libertà, Ferenc K. per vivere si troverà costretto a calarsi in una realtà aziendale come impiegato. Dovrà pertanto scegliere se accettare il compromesso con la mercificazione del suo tempo oppure se proseguire il suo percorso in piena libertà, senza curarsi delle oppressioni materiali. -
Giacinto (le parole scritte in cielo)
"Giacinto"""" è la storia di un giovane poeta che sta per spiccare il volo dal suo nido d'infanzia, rappresentato dal giardino di casa, popolato da piccole creature e dal giardiniere Celu, che gli fanno compagnia e con i quali il piccolo protagonista intesse dialoghi che si fanno esperienze interiori e immaginarie. Una lettura per i più piccoli o per gli adulti che sono rimasti tali, un'opportunità per avvicinarsi al mondo poetico, alla visione spiritualizzata della natura e per invitare a riflettere sulle cose più alte della vita, che sono anche le più semplici perché in grado di alleggerire il peso del cuore." -
Petali d'anima e carne. Nuova ediz.
Non è solo il corpo ad aver bisogno di essere nutrito, ma anche l'anima, ed è solo sfogliandone i petali dolorosi che si riscopre e rinsalda la scintilla di eterno che abbiamo dentro. Petali d'anima e carne si può sfogliare, un petalo dopo l'altro, come la corolla di un fiore che si ricompone a terra, capace di ricostruirsi ripartendo da ciò che resta. Petali d'anima, perché di questa stessa consistenza sono fatte le ali degli angeli. Petali di carne, perché di questo siamo fatti noi e proprio sulla pelle si consuma il dolore, l'ansia della perdita, il logorio di uno strappo di cuore. 15 racconti che narrano storie di dolore, di mancanze, di assenza, di violenza, ma anche di rinascita e di presenza, che arrivano in profondità e che liberano il cuore dalla sua prigione d'illusioni e di solitudine, perché oltre le vesti c'è la pelle, fragile e viva che ha bisogno di cure per sopravvivere alle sferzate della malattia, alle distorsioni della depressione, alla falce della morte. -
Sotto
Qual è il confine tra anormalità e normalità, come si può scivolare silenziosamente in una gelida follia, in che modo solitudine e isolamento concorrono a nutrire il vuoto interiore che tutto fagocita e genera i mostri della malfidenza e della malvagità? ""Sotto"""" è un racconto crudo che unisce la narrativa fantastica e del terrore e si spinge negli anfratti della mente di un uomo concentrandosi sulle sue emozioni, sui suoi pensieri e sulle sue azioni e reazioni, fino alla deriva e allo smarrimento più totale, in una storia visionaria che non risparmia un giudizio senza appello sulla natura umana."" -
Vita di Ada. Nuova ediz.
Ada è nata in una piccola città di provincia a vocazione industriale, ma con dei dintorni di notevole valore naturalistico e storico. Tra questi luoghi c'è un piccolo lago, le cui suggestive rive e la lussureggiante vegetazione che lo circonda, faranno da sfondo a molte esperienze importanti che influenzeranno la formazione della sua personalità portandola a vivere in modo stoico le pieghe della sua vita. Compreso il rapporto con il figlio. -
La bambina lo sa
Questa raccolta indaga la complessità del corpo dalla sua scoperta alla sua perdita. Partendo dal proprio corpo per arrivare a incontrare l'altro, nella sua attrazione e caducità, il libro attraversa le fasi di questa esplorazione. Non solo un racconto lirico e memoriale ma anche profondamente fisico e realistico nel descrivere il rapporto con la mancanza e con l'effimero. La bambina, presenza tormentata, onirica e carnale, è un richiamo, una voce, una costante ricerca di connessione con ciò che la crescita allontana. -
Incubi a NordEst. Andata e ritorno. Nuova ediz.
Vi sembrerà di aver già incontrato Adriano Biancon, magari a un semaforo, mentre guida la sua auto ascoltando Virgin Radio, o in un pub del centro di Treviso, un bicchiere di birra in mano, che parla fitto con l'inseparabile amico Ciccio, tenendo d'occhio la biondina seduta vicino; o forse l'avete incrociato all'alimentare sotto casa il sabato pomeriggio... perché sono proprio questi i luoghi che frequenta Adri, il protagonista di ""Incubi a NordEst"""", il romanzo d'esordio di Alberto De Poli, musicista trevigiano. Ve lo immaginerete alla sua finestra del suo monolocale mentre guarda il grigio che lo circonda, sullo sfondo una canzone dei Radiohead e tanta voglia di fuggire da una città che gli sta stretta, da un lavoro in fabbrica che non lo soddisfa, dall'incapacità di avere una relazione sentimentale stabile che non sia il rapporto in chat con la misteriosa Melania o qualche storia di sesso. Ed ecco presentarsi una via di fuga: il tanto desiderato viaggio in Brasile, terra calda e accogliente. Riuscirà il nostro antieroe a costruirsi una vita oltreoceano dove l'attendono la felicità e un amore inaspettato?"" -
Ultima spiaggia
Anno 2050. I cambiamenti climatici cominciano a mietere le prime vittime anche nella nostra penisola: ogni giorno che passa, il mare si mangia un centimetro in più delle spiagge della Riviera. Ormai, Basso Marino, piccolo paese abituato a vivere di turismo, non si accende più. Solo Edoardo, un vecchio pescatore, è rimasto. Nulla gli può fare cambiare idea: è lì da quando ancora la tecnologia non era altro che il frigorifero e la radio, da quando si giocava ancora a biglie sulla sabbia, ed è rimasto a quegli anni; la sua casetta, in riva al mare, mostra un mondo che ormai non c'è più ma che lui si rifiuta di lasciare andare. Matteo, il suo grande amico, ne racconta le gesta passate e presenti. -
Navigare a vista
La poetica di ""Navigare a vista"""" è ispirata a tutto ciò che l'autrice ha visto, provato e vissuto in 62 anni di vita. Ribellione, delusione, amore, gioia, dolore, mancanza, vuoto, impotenza, ambivalenza sono immagini e sentimenti che la sua mente ha trasformato in parole. Parole improvvise, nel mezzo della notte. Parole che escono di fretta e che si fanno scrittura in un battibaleno. Come fantasmi con una bocca che ci scrive."" -
Io, mero nero. Nuova ediz.
"Io, mero nero"""" è un viaggio introspettivo, una raccolta di vita adagiata sulla carta. In queste poesie risuonano urla stridule di chi chiede aiuto con la poesia perché non sa più come confidarsi. Questo libro parla dell'amore come via di scampo momentanea, di come ci renda luce pura e di come ci renda pura tenebra. Le emozioni vengono descritte come delle vere e proprie patologie, trasmutate in malesseri da un piccolo cuore fragile. Un sentiero che ognuno di noi prima o poi percorre: selve di ricordi che affiorano in un incendio. Riempio di cenere questa mente un tempo libera." -
Spuntano fiori dalla testa. Nuova ediz.
"Spuntano fiori dalla testa"""" sono i buoni pensieri che affiorano nella mente e che germogliano come fiori su un terreno desertico. Essi danno vita a una piccola oasi da custodire con cura, riscaldano il corpo come se fossero sole, addolciscono le ferite come se fossero miele. E diventano un altrove in cui guardare a nuove prospettive di vita. In essi ci sono il dolore, l'amore, la perdita, la cura, la ricerca dell'identità e di ciò che può salvare." -
L' argine
"Che Sandro sia l'assassino di suo figlio, della sua ex moglie e dei suoi genitori lo sappiamo fin da subito, leggendo la prima pagina del libro. Ma se si trattasse di questo, resteremmo nel puro fatto di cronaca, lo strillo da prima pagina di un qualsiasi quotidiano. Deborah Gambetta racconta invece il cono d'ombra dentro cui un uomo è precipitato, l'imbuto del tempo che lo risucchia e deglutisce. Sandro è sì l'uomo che impugna un fucile da caccia e con freddezza uccide. Ma si ha la percezione che abbia fatto esplodere fuori ciò che gli era già imploso dentro. Dopo più di un decennio passato a lavorare da muratore nell'azienda del suocero, persa la fiducia della moglie e la stima del figlio, Sandro finisce a lavorare di notte in fabbrica, con i ritmi scanditi dall'azione delle macchine. Quell'inflessibile clessidra gli entra dentro, e scava in Sandro un ordine fisiologico. Ma è un ordine che la mente, prima ancora del corpo, non può trattenere a lungo. Sandro si interroga, anche se le sue domande non hanno un oggetto preciso di indagine né un interlocutore che le possa accogliere, e a ogni domanda si approssima sempre di più a quel punto in cui il tempo mostra una crepa, una falla, l'abisso in cui forse è già caduto. Non basterà l'incontro con un vecchio e il suo cane, che ogni sera Sandro vede passare quando si affaccia alla finestra, mentre col fucile punta le case di fronte, gli oggetti, le persone, come cercando quel bersaglio che è pure la radice della propria ferita..."""" (Andrea Caterini)" -
Uri Caine. Storia di un grande pianista jazz
"Sono una persona che spera di continuare a poter suonare con gente diversa, e in situazioni diverse proprio come faccio oggi qui. Ho tanti amici e mi piace proseguire così provando e mettendomi in gioco in varie situazioni, ma le persone vanno e vengono, e anche le esperienze si fanno e poi passano e alcune si ripetono e tornano, altre invece si abbandonano e muoiono lì. È una continua evoluzione, un evolversi, non c'è nulla di «fisso». Nella mia musica c'è tutto me stesso, non potrebbe essere altrimenti. Cerco di mettere la mia energia, tutta la mia forza e mi esprimo e mi sento in modo diverso a seconda delle situazioni in cui sono chiamato a suonare: solo un paio di musicisti, oppure un gruppo, un ensemble, da solo, eccetera. Il desiderio è sempre quello di suonare musica, ma l'espressione cambia a seconda delle persone che incontri e con cui fai quell'esperienza. Personalmente preferisco suonare in compagnia, perché sono più abituato, ho più esperienza, e mi piace l'idea di suonare in un gruppo con le sue dinamiche, relazioni e modalità di interagire""""." -
Gli imperatori. Sei volti del potere
"Ogni personaggio, dei sei raccontati in questo libro potente e profondo di Giada Ceri, è un uomo di potere. Ogni Personaggio una carta che simbolicamente lo rappresenta: la Torre, una manager; la Giustizia, il direttore di un carcere; il Papa, il dimissionario Ratzinger; l'Imperatrice, il premier tedesco Angela Merkel; l'Appeso, uno scrittore di successo; la Luna, un'attrice giunta al suo """"ultimo atto"""". Giada Ceri narra, con grandi mezzi espressivi, una materia calda e pericolosa. 'Gli imperatori' è un libro sul potere ma che di questo sa mostrare anche l'altra faccia. Privato e pubblico dialogano nei racconti nel continuo tentativo di farli coincidere -lì dove toccandosi viene ad aprirsi una faglia che mostra un'umanità fragile e nuda. È proprio questo il mistero che ogni racconto cerca di trattenere: l'attimo in cui, pure nell'apparente onnipotenza dell'imperatore che nessuno può oltraggiare o destituire dal trono che ha conquistato, sorge un uomo che comprende inesorabilmente di poter perdere tutto, e che quel tutto a cui ha affidato la propria vita, a ben vedere non era niente. Giada Ceri ha scritto un libro coraggioso, mai banale. Ha saputo osservare il presente e gli uomini che lo abitano con attenzione clinica e una pietà che non viene mai meno. Qualità che appartengono solo ai veri scrittori."""" (Andrea Caterini)" -
Il divino giullare. Un genio di nome Fo
Chi è Dario Fo? Un malpensante, un elemento pericoloso, un personaggio che fa paura, creatore di un teatro unico. Autore, attore, regista, drammaturgo, scenografo, pittore, scrittore, politico, dissenziente, provocatore, avanguardista, marito, compagno... un folle e soprattutto un giullare. Con uno stile immediatamente identificabile, capacità attoriali incredibili e un carisma portentoso, Fo è stato criticato e contestato fino alla fine, ma anche considerato all'unanimità un attore geniale e dalle sorprendenti abilità, dotato dell'inconfutabile talento di riuscire a far ridere anche di eventi tragici. Questo libro nasce come celebrazione del contributo radicale che la sua opera ha portato nel teatro, nell'arte e nella società italiana attraverso i testi, le interpretazioni, le invenzioni linguistiche, il pensiero istrionico e l'irrefrenabile mimica. La biografia completa (aggiornata al 2016) di una figura centrale della letteratura, del teatro e dello spettacolo internazionali. Dalla nascita agli ultimi lavori, il testo descrive tutti gli eventi più importanti della sua vita e analizza le opere contestualizzandole nel panorama culturale e teatrale italiano. Dagli esordi a Mistero buffo, dalla drammaturgia alla televisione, dalla satira farsesca al Premio Nobel, dalla commedia alla critica letteraria, dal ""teatro borghese"""" all'anticonformismo di fama mondiale, dall'amore e la collaborazione con Franca Rame all'impegno politico e sociale. La vita e l'opera di un personaggio unico, il racconto di una straordinaria carriera, il ritratto di un uomo che ha fatto la storia del teatro italiano."" -
Gli indecenti
Un po' fantozziano il protagonista di questo romanzo di Paolo Morati: sembrano come annunciarlo le battute iniziali. Si susseguono poi equivoci e combinazioni comiche e paradossali, incidenti e intoppi in un volgere di cinque giornate in cui sembra come snodarsi il romanzo di formazione di un cinquantenne angustiato dalla ""sarcopenia""""(si scopra qui cos'è), oltre che da una volgarità di comportamento e di rapporti entro una Roma dinoccolata e stanca, senza prospettive e senza nessuna """"grande bellezza"""". Quasi un'accidentata parabola su come uscirne. Giulio Ferroni Federico ha cinquant'anni e si sente un uomo felice. Dopo un matrimonio fallito adesso è in coppia con Harriet, una giovane svedese che va a trovare a Stoccolma ogni due settimane. Un giorno, mentre torna in macchina dal lavoro, un collega coetaneo si lamenta con lui del progressivo decadimento fisico di cui sono entrambi soggetti. E a Federico si sgretolano le prime certezze. Il giorno dopo la madre con un ricatto morale gli impedisce di partire per la Svezia e lo costringe a mettersi in cerca di Claudia, la primogenita di cui ormai da quattro anni si è persa ogni traccia. Comincia così l'odissea di Federico che, tra riflessioni amare sul proprio invecchiamento e ricerche infruttuose della sorella, va incontro a una serie di disavventure che si abbattono una sull'altra e si trascinano in una caduta a catena in un vero e proprio effetto domino. L'aiuto di Luca, l'insopportabile figlio ventenne, darà però l'avvio a un'inversione di rotta. Con un umorismo tagliente Marati ritrae le ipocrisie, le menzogne, le bassezze e gli egoismi di Federico, un antieroe calato in un mondo antieroico. Ne scaturisce un ritratto spietato della società del bel paese nell'età post berlusconiana con il suo grigiore, con il suo scialbo immaginario di massa, con i suoi angusti orizzonti ideali. Eppure, in mezzo a tanta desolata meschinità, l'autore sembra aprire degli spiragli per una possibile rigenerazione."" -
Metafore per restare umani. Su bioetica, linguaggio e mutazioni genetiche
Un saggio che ripercorre genesi e storia concettuale della metafora, dall'antichità a Ricoeur, tentando di ""collaudarla"""" nel dibattito attuale sulla bioetica e dentro la concreta esperienza medica. La metafora non è solo una figura retorica ma produzione di senso, creazione di un ordine nuovo, struttura connettiva. Descrive, secondo Aristotele, l'astratto nei termini del concreto: immette nel pensiero concettuale una dimensione narrativa, legata al mondo della vita. Il filosofo parla anche di una natura incompiuta e non infallibile a cui la technè può rimediare. L'ingegneria genetica punta a migliorare la (costitutiva) difettosità dell'uomo ridisegnandone il DNA, e realizza chimere, non in senso metaforico: costruisce creature combinando il genoma umano con quello animale. L'eugenetica sperimentata nei Lager riemerge da sotto le macerie del nazismo nell'asettico laboratorio del genetista. La metafora meccanicistica vede gli elementi costitutivi del mondo come perennemente riutilizzabili e conferisce all'uomo una illimitata possibilità d'azione. Organi generati da stadi precoci di vita umana in provetta sono trapiantabili. Al contrario, la metafora organicistica limita l'azione demiurgica dell'uomo: scomporre l'organico per ricombinarlo equivale ad alterarne le caratteristiche in modo non controllabile. La persona geneticamente modificata """"HGM"""" può sentire di non appartenere al genere umano: cambia radicalmente la metafora della sua antropogenesi. La metafora mostra con immagini concrete gli abissi nei quali l'umanità può smarrire se stessa."" -
Il grado zero della buona educazione. Poesie per spaccare
"Il grado zero della buona educazione"""", che è il titolo della poesia in apertura di questo nuovo lavoro di Francesca Tini Brunozzi, è una lunga riflessione sull'esperienza erotica come possibilità di raggiungere l'illuminazione nella vita presente. Si tratta di una poesia che attraverso uno stile dialogico in absentia dell'interlocutore, recupera e intreccia vari registri espressivi e linguistici, incorporando nel testo numerosissime citazioni dalle più svariate fonti: della poesia da Dante a Cecco Angiolieri, da Foscolo a Leopardi, fino Gertrude Stein e Robert Frost; della letteratura con George Sand e Charles Bukowski; della linguistica con J.L. Austin; del cinema di Quentin Tarantino e del cartone animato di Walt Disney; della canzone da Lucio Battisti a Dolcenera a Francesco Guccini; di testi filosofici da T'ien-t'ai a Sant'Agostino. Il tutto secondo quel procedimento di scrittura postmoderna teorizzato da Umberto Eco nelle sue postille a Il nome della rosa. Uno stile di scrittura che, partendo da versi liberi raffinati e rarefatti, si ingrossa e si fa più esplicito nei contenuti lasciando tuttavia margine a possibilità interpretative differenti in cui l'unica chiave di disambiguazione è offerta dall'ironia acuta e irriverente che si legge in molta della poesia di Tini Brunozzi."