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Tre casi strani per Sherlock Holmes
Il mitico investigatore Sherlock Holmes e il fido Dottor Watson sono alle prese con misteri in apparenza insolubili, che solo la parapsicologia oggi riuscirebbe a chiarire o dipanare: si tratta appunto di tre casi ""strani"""", dove la 'stranezza', riguarda di volta in volta l'ambiente, il contesto, le pregiudiziali, le circostanze. Dalla ragazza scomparsa all'incontro maledetto, dalle fitte nebbie agli omicidi violenti, grazie a una prosa coinvolgente, fascinosa, il giovane erede di Sir Arthur Donan Doyle compie un'opera di riscrittura nella narrativa di genere, mescolando noir e giallo, horror & crime, spy & detective story: non solo per rinverdire i fasti di un personaggio """"classico"""", ma soprattutto per spiegare l'attualità e riflettere sul mondo contemporaneo."" -
Il Piccolo Principe
“Il piccolo principe” è una delle opere più celebri di ogni tempo. Tradotto in tutto il mondo, ha venduto oltre 134 milioni di copie. Un libro indimenticabile, letto da generazioni di ragazzi e adulti, che conquista per la dolcezza dello stile e la profondità dei contenuti. L'incontro tra un aviatore, rimasto in panne nel deserto del Sahara, e un ragazzo venuto da un piccolo pianeta lontano, per sfuggire alla solitudine, dà vita alla commovente storia di un'amicizia destinata a durare per sempre e a un'illuminante ricerca del senso della vita. Un'opera piena di poesia e saggezza. Un libro che si rivolge ai ragazzi e a tutti i grandi che sono stati bambini ma non se lo ricordano più"". Età di lettura: da 8 anni."" -
Ricordi di un giovane impiegato
Pubblicato postumo nel 1920, a cura di Giuseppe Antonio Borgese, Ricordi di un giovane impiegato conosce una prima stesura risalente al 1910. Scritto sotto forma di diario,la narrazione vede il ventenne Leopoldo Gradi lasciare Firenze e la numerosa famiglia dotata di poveri mezzi di sostentamento, per impiegarsi nelle ferrovie presso la stazione di Pontedera. Leopoldo lascia anche una ragazza, Attilia, di cui è innamorato, un amore però avversato sia dal padre del giovane che dalla madre, quest'ultima ostile alla ragazza poiché gelosa del figlio. A Pontedera, Leopoldo vive in un ambiente lavorativo particolarmente ostile. Egli, chiuso in sé stesso, preso nelle sue fantasticherie e poco avvezzo agli aspetti pratici dell'esistenza, fatica a inserirsi e a farsi benvolere da colleghi e superiori. In questo clima, che tocca vertici di autentica paranoia, Leopoldo trova conforto nel paesaggio e nelle lettere che scrive alla fidanzata. La visione della vita che emerge dalle pagine è improntata a un pessimismo assoluto: la violenza e il male dominano i rapporti fra gli uomini e il lavoro appare una necessità che spegne ogni proposito di vita piena e autentica. L'esistenza di Leopoldo, contraddistinta dal deserto affettivo e da una fredda solitudine, pare senza sbocchi. -
Uno spazio minimo
Crescere è impresa ardua, anche per una bambina nata nei formidabili anni del baby boom. Soprattutto se gli adulti non sono capaci di ascoltare. Ma si cresce comunque, e Angelica Alabiso avanza verso il futuro con i suoi silenzi e le sue grida mute, la famiglia e gli amori, gli studi e la scoperta di sé, fino ad approdare al terzo millennio. Vincendo e perdendo battaglie, Angelica costruisce il suo avvenire e ricostruisce il suo passato, in un'incessante ricerca di senso. Come su un palcoscenico, alla voce della protagonista si alternano quelle degli altri personaggi principali e, frammento dopo frammento, si compone il ritratto di una famiglia italiana che, con le peculiari connotazioni della sua infelicità, per dirla con Tolstoj, attraversa le grandi trasformazioni del Paese dagli anni Sessanta al 2010. -
Chiarezza
"La giovinezza è una forza inesauribile, ma quasi mai la si vive con lucidità."""" Con il romanzo Chiarezza, pubblicato a puntate su """"Le Populaire de Paris"""" nel 1919 e poi in volume, Barbusse dà vita a un testo militante nel quale, partendo dalla presa di coscienza dell'assurdità del nazionalismo e della guerra, il piccolo borghese Simon Paulin giunge a maturare una consapevole posizione umanitaria e antimilitarista. Non mancano le tonalità decadenti e i passaggi carichi di erotismo che avevano caratterizzato opere precedenti quali L'inferno." -
Nuda proprieta
"Nuda proprietà"""" è un libro autonomo, ma anche chiusura di una trilogia, la cantica finale dopo i due romanzi """"Le ragazze dell'Eur"""" e """"Spregamore"""". Non si tratta né di un romanzo né propriamente di un libro di poesia, ma di entrambe le cose. Il modello inconscio di ogni trilogia è il poema dantesco, e la chiusura, il Paradiso, il luogo dove non si hanno più parole e i generi esplodono. Del Colle usa una scrittura che si adatta e modella a situazioni concrete. Perché comunque una storia c'è, così come un racconto. La vicenda è forse solo un lungo incubo notturno, o il diario di una stordente insonnia, passata tra le mura di una casa che può cambiare da un momento all'altro, facendo dei passi del protagonista qualcosa che sta accadendo o è già accaduto, dei ricordi qualcosa che ancora deve avvenire, in un continuo sovrapporsi di gesti, memorie, presenze reali o fantasmi, animali veri o visti in televisione. Come tutte le storie """"Nuda proprietà"""" ha uno sviluppo e una conclusione, anche se il libro vuole scappare pure dalle mani di chi legge, prolungandosi oltre la nota dell'autore, oltre la quarta di copertina. Ma il lettore deve assumersi il ruolo di un investigatore, seguire gli indizi, i rimandi, gli slittamenti di una stessa immagine o parola, le scansioni del tempo; solo allora si renderà conto che quello che ha letto è la storia di una metamorfosi." -
Non mi chiedere di più
Un uomo enigmatico. Una donna sola, ostinatamente orgogliosa della propria solitudine. Lui è sempre In viaggio. Ogni volta che torna in città, le fa visita. Incontri improvvisi e fugaci, senza alcuna spiegazione. Di quell'uomo lei non sa nemmeno il nome, né che lavoro faccia: il mistero è parte del suo fascino. Un rapporto che non esige impegno né approfondimento. Entrambi preferiscono non farsi domande. Fino al giorno in cui lui le propone di trascorrere insieme un week-end in una casa al mare. Una volta giunti in quel luogo, sulla spiaggia, i segreti vengono a galla come spinti da un'improvvisa mareggiata. A unirli c'è qualcosa di sconvolgente che affonda nel loro passato marchiandoli per sempre, qualcosa che assomiglia al rapporto tra vittima e carnefice. Intorno a loro tutto precipita. -
Mi piace il bar. Del bere e di molto altro
"'Mi piace il bar' si legge come un romanzo ed è interessante come l'autobiografia di un uomo straordinario. Gli anni '80, '90 e ZeroZero raccontati dal vivo da colui che ha fatto l'accompagnatore di modelle americane, ha sfidato la malavita slava e le infiltrazioni camorristiche nella riviera romagnola, ha fatto patti di sangue con amici baristi, ha conosciuto gli scrittori e i registi più famosi del mondo, ha bevuto molto, pensato molto, scritto molto, amato molto e si è intrufolato nella Alcolisti Anonimi per vedere l'effetto che fa smettere di bere. Un libro che racconta i nostri quarant'anni più recenti partendo dal punto di vista privilegiato dei bar e da quel che ha in testa il supereroe Andrea G. Pinketts."""" (Davide Bregola)" -
La vita comune. Poesie e commenti
"La vita comune"""" nasce da una promessa mantenuta. Dai tempi di «Sant'Agata de' Goti», la galleria inventata a Roma nel 1977 con altri amici artisti e scrittori, alla rivista «Braci», fondata nel 1980 insieme a Beppe Salvia, Giuseppe Salvatori, Gino Scartaghiande. Claudio Damiani - tra i maggiori poeti italiani oggi - ha selezionato venticinque sue poesie, Arnaldo Colasanti - tra i maggiori critici letterari del nostro tempo - le ha commentate. Ma La vita comune non è solamente un libro che fa rivivere i culti ardenti degli anni della formazione e della giovinezza. Nel libro è invece contenuto un unico paradigma: la poesia è utile alla vita; è un'esperienza per tutti spendibile e mai astratta. O forse una semplice verità; quella in cui Damiani e Colasanti hanno sempre creduto, con consapevolezza o con intuizione, con l'istinto di una fedeltà da cui non si sono mai separati. Ecco: la letteratura non esiste. I suoi riti e le sue catalogazioni sono pettegolezzi, cordami accademici, superficialità; fittizi e mediocri approvvigionamenti per cercare di trattenere il flusso inenarrabile dell'esistenza. Conta invece solo la vita, il suo significato, la sua bellezza. Il senso di una vita in comune." -
Gli ultimi giorni di Anita Ekberg
«L'ultimo romanzo di Alessandro Moscè è un libro imperniato sui temi della vita e della morte, della malattia e della vecchiaia, i poli opposti della ""linea del tempo"""" esistenziali di ciascuno di noi» - Roberto Carnero, Domenicalernrnrnrn""""Quell'abito nero non faceva una piega. Lui, Marcello, la guardava assorto, con gli occhi color petrolio, come quando ci si sveglia da un sogno ribelle"""". La grande Anita Ekberg, che fu la donna più bella del mondo, è ormai anziana e malata. Vive in una casa di riposo nei pressi di Roma dove trascorre gli ultimi anni della sua esistenza camminando appoggiata a delle stampelle e poi costretta a muoversi su una carrozzina, dimenticata da tutti. Un giovane giornalista la incontra per intervistarla e tra loro nasce un'intesa. I due si frequentano per alcuni mesi che diventeranno l'occasione per Anita di passare in rassegna la sua intera esistenza, per rievocare il periodo d'oro della carriera cinematografica, quando era considerata la diva dagli occhi di ghiaccio, il sogno di tutti gli italiani, specie dopo la celeberrima scena che la vide camminare dentro la Fontana di Trevi nel capolavoro """"La dolce vita"""". Torna il tempo trascorso con Fellini, Mastroianni, Risi, Agnelli, l'incontro con il poeta Salvatore Quasimodo. Si riaffacciano gli uomini che l'hanno amata passionalmente come coloro che l'hanno tradita nella fiducia. Fellini le appare in sogno ad indicarle una via d'uscita dalla paura della morte. Anita Ekberg stringe amicizia con un anacoreta d'altri tempi, con un prete dedito all'alcool e con una signora minuta e garbata: figure aleggianti in una quotidianità surreale, tra cose mai dette che emergono nelle zone d'ombra che ognuno di noi si porta dentro. La metafora dell'esistenza è racchiusa in un quadernone dove l'ex attrice appunta, tramite lettere che non spedirà mai, impressioni e stati d'animo, racconti visionari e preveggenze, sedute spiritiche e nostalgici flashback."" -
I nemici di Oriana. La Fallaci, l'islam e il politicamente corretto
«D’accordo. Ma chi capisce tutto e tutti finisce con l’assolvere tuttorne tutti. Chi assolve tutto e tutti finisce col perdonare tutto e tutti.rnChi perdona tutto e tutti non crede a nulla. E chi non crede a nulla,rnmia cara, è un cinico. Tout court» - Oriana FallacirnrnC'è una Fallaci che i media non celebrano volentieri perché irriducibilernagli schemi del conformismo. È l’Oriana post 11 settembre 2001, quellarnde La Rabbia e l’Orgoglio e dei successivi La Forza della Ragione e OrianarnFallaci intervista sé stessa. L’Apocalisse. Mentre i tre libri vendevanornmilioni di copie, la scrittrice era accusata (sui giornali e perfino in tribunale)rndi essere xenofoba, razzista, intollerante, violenta, ignorante,sgangherata,rnsemplicistica. La sua colpa? Aveva violato i tabù e i santuari dei benpensanti,rnesprimendo una posizione netta sull’islam, da lei ritenuto inconciliabilerncon i valori “occidentali”, e sull’immigrazione incontrollata, una formarndi invasione demografica dalle incalcolabili ricadute culturali. Sono cosernche non si potevano e non si possono dire senza incappare nella condannarndel mondo intellettuale. Eppure la cronaca di questi anni, con drammaticarncontinuità, ci mostra l’attualità e la lungimiranza di quelle idee che in realtàrndiscendono dalla migliore tradizione italiana (e non solo). La lettura dellarnTrilogia infatti rivela le fonti della scrittrice: il Risorgimento, la Destrarnstorica, la Resistenza, i grandi autori liberali come Benedetto Croce.rnLe opere della Fallaci sono state al centro dell’unico dibattito di portatarnnazionale che abbia fatto venire alla luce la natura, la forza e gli effetti delrnpoliticamente corretto. L’obiettivo di questo libro è dunque la ricostruzionerndella polemica che accompagnò gli ultimi anni di Oriana Fallaci. Unarnpolemica che ancora ci interroga e ci pone domande in attesa di risposta:rncosa significa oggi essere italiani? E quale posto vogliamo occupare inrnEuropa e nel mondo? -
Breve storia della filosofia contemporanea. La filosofia per tutti
Un racconto agile ed esauriente sulla storia della filosofia contemporanea, in tono colloquiale e alla portata di tutti. A partire dai nuovi modelli culturali del primo Novecento - epoca storica in cui si pongono le premesse del dibattito filosofico attuale - vengono narrate le principali linee del pensiero filosofico fino al mondo globalizzato di oggi e al multiculturalismo odierno. Dallo spiritualismo, passando per la fenomenologia, l'esistenzialismo, la psicoanalisi, lo storicismo, la teologia, il pragmatismo, la filosofia analitica e della scienza, l'ermeneutica, il post-strutturalismo, il postmoderno, le etiche applicate e la bioetica, fino ad arrivare alle più recenti pluralità culturali. Tra i filosofi più importanti trattati: Bergson, Gentile, Peirce, Freud, Jung, Husserl, Heidegger, Sartre, Adorno, Russell, Wittgenstein, Searle, Popper, Quine, Gadamer, Derrida, Deleuze, Arendt, Lyotard, Vattimo, Lévinas. -
Abbronzati a sinistra
"Abbronzati a sinistra"""" sono i pellegrini del Cammino di Santiago: procedendo verso occidente hanno il sole quasi costantemente sulla sinistra. Un diario di viaggio ironico, a volte sarcastico, ma soprattutto percorso intimo, tra volontà di credere e impossibilità di abbandonarsi, epifanie sconvolgenti e subitanei ridimensionamenti. Una summa delle inquietudini spirituali moderne, a suo modo, che si discosta dai topoi del genere per l'atteggiamento del narratore, né stucchevolmente devoto né guerrescamente ateo. Perché, come egli osserva, """"il Cammino è una vita condensata, un Bignami d'acciaio: ti ripropone in breve tutte le lezioni già impartite dalle quali non hai tratto beneficio. Te le imprime così velocemente, te le impartisce così fisiologicamente che proprio non puoi fare a meno di 'capire'. Non col cervello ma con ogni fibra muscolare, con ogni organo. Col midollo. È una marchiatura: i sellos sono sul corpo, non solo sulla Credenziale""""." -
Le più belle fiabe di ogni tempo. Ediz. illustrata
Le fiabe più belle di tutti i tempi, quelle che sono impresse nella memoria di tutti noi, quelle che ci hanno incantato e formato, plasmando il nostro immaginario. Esopo, Fedro, Perrault, La Fontaine, Andersen, i fratelli Grimm, e altre fiabe della tradizione popolare. Età di lettura: da 6 anni. -
Jazz sound. 1920-2020. 100 musicisti 500 dischi
Cento anni di storia jazz mondiale in 100 musicisti e 500 dischi: un viaggio tra vecchi e nuovi protagonisti di una musica secolare, da classica a sempreverde, da giovane ad avveniristica, tra presente e futuro. Mai come questo primo secolo, il jazz è una presenza stabile, marcata, diffusa in tutto il pianeta per quantità e soprattutto qualità di idee, utopie, soluzioni espressive. Per districarsi tra le centinaia di jazzisti soprattutto americani ed europei dai valori indiscussi e dalla fama internazionale, ecco un utile guida che segnala e descrive i personaggi più significativi e i loro migliori album realizzati appunto in decenni carichi di forti passioni musicali. Lo si chiami ragtime, hot, dixieland, swing, bebop, cool, mainstream, hard bop, free, modale, fusion, neo-bop, ethno, post-free, acid, manouche, revival o semplicemente jazz, resta comunque un sound autentico, esemplare, variegato soprattutto bello, durevole, affascinante come non mai. -
Miles Davis. La vita, la musica, il mondo
Il racconto della vita e dell'arte dí una leggenda del jazz Miles Davis è una leggenda del jazz. Questo libro rende omaggio al grande trombettista afroamericano raccontandoci il suo mondo, la sua musica, le sue performance, i suoi dischi. Tra le figure centrali della storia della musica del secondo Novecento, Miles Davis è l'artista che abbatte ogni barriera e tradizione, facendo compiere al jazz per lo meno tre svolte epocali: nel 1949 il cool, nel 1958 il modale, nel 1969 il rockjazz; e altre due innovative, ma incompiute, come il jazz-funk nel 1974 e il rap-jazz nel 1991. Artista prolifico e geniale, in grado di inserirsi nelle fondamentali dinamiche della ricerca sonora del secolo appena trascorso, fra spinte innovative e accoglienze mediali, fra ricerca avanguardista e moduli popolareggianti, fra estetica e business, Miles Davis può essere definito l'emblema dell'artista totale: si è dedicato alla pittura e al disegno, ha recitato come attore al cinema e in tivù, è stato protagonista di video-clip, ha composto musica per film e per il teatro, ha scritto un libro autobiografico, è stato performer nel senso più totale della parola: azione, gesto, sguardo, mimica, silenzi, rumori, suoni. Il filosofo Massimo Donà ha scritto di lui: «Miles Davis libera il presente per farne emergere le infinite possibilità poietiche; e lo fa ponendo in essere una forma musicale capace di far risuonare nelle proprie griglie formali il chaos di un'origine di fatto mai esauribile o esaurita». -
Ciak si gira! Le più celebri battute del cinema dalla A alla Z
Un'imperdibile raccolta delle battute più celebri della storia del cinema, dai grandi classici del passato ai campioni di incasso dei giorni nostri, suddivise per tema. Dialoghi e citazioni di ogni tipo e genere, una carrellata di film epersonaggi entrati ormai a far parte dell'immaginario collettivo. Un libro prezioso per tutti gli appassionati ma anche per chi vuole divertirsi a riscoprire frasi e dialoghi celebri pronunciati dai divi del grande schermo. -
Dupin indaga
Auguste Dupin, stralunato personaggio nato dalla penna di Edgar Allan Poe nel 1841, è il padre di tutti gli investigatori. Dopo di lui, e a partire da lui, molti altri detective dal fiuto quasi infallibile hanno visto la luce: da Sherlock Holmes a Hercule Poirot, da Philip Marlowe a Jules Maigret, da Kay Scarpetta a Salvo Montalbano. Ma Dupin resta inimitabile. Non solo il primo, ma anche il più strabiliante. In questo volume sono raccolte le sue tre celebri inchieste: I delitti della Rue Morgue, Il mistero di Maria Roget e La lettera rubata. Tre gioielli della letteratura del mistero e non solo, davvero indimenticabili. Tre casi all'apparenza insolubili, per districare i quali Dupin dà prova di una intelligenza e una prontezza fuori dell'ordinario. -
Il nocciolo selvatico
Campagna del nord Italia, anni Cinquanta. Medea, una ragazzina di quasi undici anni, vive con la madre, malata di tristezza, e la sorella, che sembra bloccata in uno strano torpore, dopo aver partorito il secondo figlio. Lei appena può scappa dai lavori domestici per andare sull'altalena e sentirsi scombussolare dentro; lì un giorno l'aspetta il cognato. E mentre i due lavorano gomito a gomito nell'orto, con i semi comperati a credito, qualcosa di perturbante si fa strada. Un mosaico famigliare nel quale le relazioni si fanno complesse, sospese tra realtà e sogno, simboli e iniziazioni, fino al colpo di scena finale. -
L'infanzia dell'erba
Nelle poesie e nelle prose de L'infanzia dell'erba al centro è la ricerca della lentezza, della contemplazione, della terra, della natura, dell’innocenza perduta. Un canto alla maniera di Walt Whitman, tra Cuba, l’Italia e l’Emilia Romagna: un canto dedicato alla vita, in simbiosi con l’arte dei tanti emiliano-romagnoli, da Tonino Guerra a Giorgio Morandi a Federico Fellini. Un omaggio anche a loro.