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Leggo. Leggere crea indipendenza. Selected premium novels: Una burla riuscita
Cosa ci fa un pacchetto di sigarette sugli scaffali della libreria? Sono i CofaLetti, i packaging letterari per lettori incalliti. I libri sviluppano in modo serio l'immaginazione e la fantasia; I libri fanno bene a te e a chi ti sta intorno; Non smettere di leggere: fatti aiutare dal tuo libraio! Cosa succederebbe se, per la maggior parte degli italiani, i libri diventassero ""oggetti"""" di uso quotidiano, come un pacco di pasta o un brick di latte? I CofaLetti giocano in modo ironico con i simboli del consumo di massa, cercando di stimolare una riflessione sulla lettura. Questo CofaLetto contiene il libro """"Una burla riuscita"""", di Italo Svevo. Mario Samigli ha sessant'anni. un posto da impiegato e il sogno di diventare uno scrittore di successo. Nonostante non scriva più da anni, Mario inventa continuamente brevi favole sui passeri. Nei giorni a ridosso del passaggio di Trieste dall'Austria all'Italia è vittima di uno scherzo crudele e si illude che un importante editore sia disposto a pagare una cifra ingentissima per pubblicare il suo unico romanzo. scritto quarant'anni prima. Le cose non andranno come Mario aveva sperato, ma la storia ha comunque in serbo un inaspettato lieto fine."" -
Capitan Leggo
"Ho selezionato per te... I migliori romanzieri e narratori del mondo e le loro opere, fonti di emozioni, stupore e piacere. Questo CofaLetto contiene """"Denaro falso"""", di Lev N. Tolstoj. Una requisitoria contro il potere corruttivo del denaro, ma anche una riflessione sulla forza contagiosa del bene.""""" -
Peter Pan nei giardini di Kensington. Read book, energy think
"Read Book. Energy think"""" è apprezzato da bambini, adulti, studenti, nelle professioni, durante i viaggi, a casa o sulla spiaggia sotto l'ombrellone. In questa confezione dei CofaLetti c'è un Peter Pan diverso da quello che conosciamo: quando decide di scappare dalla sua cameretta e volare verso i giardini di Kensington, ha solo una settimana di vita. Una favola sull'incanto e sulla fragilità dell'infanzia, che anticipa molti dei temi che Barrie svilupperà in """"Peter e Wendy"""". Età di lettura: da 7 anni." -
Il cameriere di Wembley
Nel giorno del trentanovesimo anniversario della leggendaria partita di Highbury... -
Olio di canfora. Un viaggio tra i paesi dell'Europa
Una guida alternativa a Euro 2016 che risulterà del tutto inutile agli addetti ai lavori oggi in Francia, ma sarà una interessante lettura per l'appassionato nell'attesa tra una partita e la successiva. Un viaggio radiofonico di ventitré tappe e mille dettagli, allo stesso tempo un personalissimo ritratto non solo calcistico del nostro continente e una guida sui generis, in cui le immagini delle partite, le vicende delle nazionali e i ricordi dei calciatori si mischiano alle conversazioni con gli amici, alle tracce lasciate dai libri, alle fotografie ritrovate in un cassetto, ai silenzi dei padri e ai baci mai dati. ""Olio di canfora"""" è la trasmissione sportiva ideata e condotta da Dario Falcini che va in onda ogni lunedì mattina sulle storiche frequenze milanesi di """"Radio Popolare"""". Durante tutto l'anno, Federico Mastrolilli ha portato Dario e i suoi ascoltatori alla scoperta dei paesi che si sono qualificati per l'Europeo francese, intrecciando i destini delle varie nazionali con le storie della sua vita e i ricordi della sua generazione."" -
La versione di Gipo
Il calcio italiano deve molto a Gipo Viani. Gli deve l'idea di aver cominciato a pensare in grande, di essere passato all'organizzazione manageriale, di aver creato sistemi di gioco e nuove figure dirigenziali. Gipo Viani è lo spartiacque tra il calcio italiano provinciale e quello padrone d'Europa degli anni Sessanta. Alberto Facchinetti segue Viani passo per passo, lo descrive come calciatore di sicuro mestiere, poi come allenatore vincente e direttore sportivo che guarda lontano. Gli crea un alter ego al quale Viani racconta brandelli di una vita sempre al limite e rende omaggio a Giorgio Lago, il più grande giornalista sportivo espresso dal Veneto. Il Gipo Viani di Facchinetti è un personaggio che unisce l'istrionismo e la freddezza di Mourinho, l'abilità affaristica di Moggi e la sfrontatezza mondana di Bobo Vieri. È stato tutti e tre insieme. È stato molto di più. -
Zagabria
Con grande tradizione sportiva (basket, pallamano, hockey su ghiaccio, pallanuoto, pallavolo) Zagabria rimane una città soprattutto calcistica. Alberto Facchinetti e Jvan Sica vi accompagneranno all'interno dei tre stadi più importanti, al cimitero monumentale Mirogoj tra le tombe dei numerosi calciatori che qui sono sepolti, nei bar dei tifosi e nei ristoranti dei calciatori, alla scoperta del museo della Federazione e in tanti altri luoghi calcistici, dandovi consigli e informazioni utili per il vostro viaggio. Vi racconteranno le stagioni mitiche della Dinamo, di Boban, Ramljak, Bobek e Jerkovic. Insomma vi porteranno a Zagabria, Zagabria Football City. All'interno sono presenti interviste a Sergio Coppetelli, Igor Kramarsic, Carlo Perrone, Sergio Tavcar, Zdravko Radulovic e Marko Naletilic. -
Lisbona
Completamente pazza per il futebol, Lisbona ha in Benfica, Sporting e Belenenses le tre squadre principali. Alberto Facchinetti, Enzo Palladini e Jvan Sica vi accompagneranno negli stadi di queste società e nell'impianto dove il Grande Torino giocò la sua ultima partita. Vi faranno conoscere Eusebio (i ristoranti dove era solito mangiare e il Pantheon dove oggi è sepolto) e tanti luoghi calcistici, dandovi consigli e informazioni utili per il vostro viaggio. Vi racconteranno le stagioni mitiche del Ben ca e dello Sporting, di Matateu, Bela Guttmann, Pepe Soares e Miklos Feher. Insomma vi porteranno a Lisbona, Lisbona Football City. All'interno sono presenti interviste a Giovanni Trapattoni, Ivone De Franceschi, Fiora Gandol Herrera, Andrea Ragusa e Jaime Cancella de Abreu. -
Il riscatto
Franz Di Giacomo ha una vita tranquilla, un lavoro sicuro e una bella famiglia. Ha smesso di fare il ciclista ad un passo dal professionismo, quando il suo migliore amico è morto in gara, stroncato dalla droga. La passione per la bici e il talento però non si possono nascondere e così nel tempo libero affronta le montagne del Trentino e dell'Alto Adige, con una pedalata da fuoriclasse vero. E proprio mentre aggredisce una di queste salite, viene notato da un malavitoso senza scrupoli. Uno di quei personaggi a cui non è facile dire no. Da quel momento la vita di Franz non sarà più come prima. Le sue scelte mettono in pericolo anche l'adorata figlia. Sono i giorni del terremoto in Abruzzo, mentre i calciatori continuano a vendersi le partite e i ciclisti si dopano a tutti i livelli. -
Dimmi chi era Recoba
Il calciatore Recoba è stato un eterno ragazzino, capace di giocate paradisiache e di lunghi periodi bui. Nel suo curriculum i numeri sono bassi e pochi i trofei, per uno che ha smesso di giocare a quarant'anni. Colpa di tutti e di nessuno, colpa sua e di chi non ha creduto in lui, colpa della sua poca voglia di allenarsi e della poca voglia di farlo allenare dei suoi tecnici. Ma se avesse giocato il doppio delle partite e segnato il doppio dei gol, non sarebbe stata la stessa cosa. Non sarebbe entrato nella leggenda. Non avrebbe conquistato schiere di appassionati. Poche gocce di Chino hanno saputo dare un gusto diverso a tante pietanze. Peccato che infortuni, passaporti falsi e incomprensioni con gli allenatori gli abbiano impedito di usare il suo contagocce appena appena di più. Non troppo, altrimenti non sarebbe stata la stessa cosa. Alvaro Recoba era e resta un giocatore unico. Irripetibile nel suo modo di essere, inclassificabile secondo i criteri canonici della nomenclatura calcistica, ingestibile per il suo essere anarchico senza vantarsene. Recoba è stato solo e semplicemente se stesso. Sempre e comunque. -
Napoli football guide
Città in cui il turismo è da alcuni anni in notevole crescita, Napoli è per passione calcistica la capitale d'Italia, sentimento che si riversa nell'unica squadra cittadina. Alberto Facchinetti, Enzo Palladini e Jvan Sica vi accompagneranno allo ""Stadio San Paolo"""", negli impianti dove giocava in passato il Napoli e nei quartieri dove ribolle il tifo più verace. Vi faranno conoscere """"Maradonapoli"""" ovvero la città nella quale il più forte calciatore di tutti i tempi ha lasciato tracce ancora oggi evidenti: i suoi locali preferiti, il bar con il capello, i murales a lui dedicati, una serie infinita di gadget per lo shopping calcistico e soprattutto i ricordi della gente. Vi racconteranno le stagioni mitiche del Napoli e di Careca, Vinicio, Sallustro, Sivori, Allodi. Insomma vi porteranno a Napoli, Napoli Football City. All'interno sono presenti interviste a Alberto Bigon, Ciro Ferrara, Giorgio Perinetti, Raffaele Auriemma, Franco Esposito."" -
Mosca football guide. Ediz. italiana
Mosca, la città che ospita l'inaugurazione e la finale del Mondiale 2018, è la capitale della Russia dal 1918 e una metropoli che, considerando tutta la regione, arriva a 20 milioni di abitanti. Alberto Facchinetti, Giorgio Kudinov, Enzo Palladini e Jvan Sica vi accompagneranno allo Stadio Luzhniki, nel Viale della Gloria, nella Otkrytie Arena e all'interno del Museo dello Spartak Mosca. Poi, tra un sorso di vodka, uno sguardo alla Piazza Rossa e un libro di un giornalista-polemista sportivo vi faranno capire per quali squadre battono i cuori dei moscoviti. Nel cimitero Vagankovo vi daranno le coordinate per orientarvi tra le tombe dei più importanti calciatori che qui sono seppelliti. In giro sull'affascinante ed efficiente metropolitana vi faranno incontrare personaggi del pallone di oggi (Chercesov e Afinfeev) e altri che purtroppo non ci sono più (Jashin, Streltsov, Starostin e Bobrov). Verranno con voi nella via dello struscio e al mercatino Izmailovo per comprare matrioske e spillette calcistiche. Insomma vi porteranno a Mosca, Mosca Football City. All'interno sono presenti interviste a Fabio Capello, Massimo Carrera, Stanislav Chercesov, Nevio Scala, Vincenzo Pincolini. -
Gli undici giorni del Trap. Atene 1983
"Gli undici giorni del Trap"""" è il diario del periodo psicologicamente più combattuto del grande allenatore Giovanni Trapattoni. Il romanzo di Enzo D'Orsi si apre domenica 15 e si chiude mercoledì 25 maggio 1983: dall'ultima partita di campionato vinta contro il Genoa alla finale di Coppa dei Campioni perduta ad Atene contro l'Amburgo. È l'autopsia, mai realizzata prima, negli stati d'animo di un uomo solo di fronte alla sfida più attesa della storia della Juventus. Trapattoni è preoccupato dalla partita che si avvicina perché coglie i piccoli e grandi errori dei suoi giocatori - che tutti considerano a ragione superiori agli avversari - molti dei quali si trascinano a dieci mesi di distanza le ruggini del Mondiale di Spagna, conquistato contro ogni previsione. Trapattoni sa ogni cosa anche dell'Amburgo e gli capita persino di immaginarsi al posto di Ernst Happel, alla guida di una squadra che gioca con l'ambizione di superare i propri limiti. Medita soprattutto una mossa che all'esterno avrebbe l'effetto di una rivoluzione: escludere dalla formazione iniziale Rossi, il capocannoniere mondiale, il Pablito sfiorito, preferendogli Marocchino, un'ala, o anche Furino. Prefazione di Roberto Beccantini." -
Garincia
Dopo la morte della madre in un incidente stradale, la popolare cantante brasiliana Elza Soares ottiene una scrittura al Teatro Sistina di Roma per una serie di spettacoli. È il 1970, quando arriva in Italia con il suo compagno Mané Garrincha. L'ala destra campione del mondo con il Brasile nel 1958 e nel 1962 guidava l'auto in cui la madre di Elza ha perso la vita. Mentre la donna fa le sue serate, Garrincha, ormai al termine della sua straordinaria carriera, vive una vita randagia, tra bevute nei bar della città, partite tra dopolavoristi e un ruolo poco gradito come testimonial per l'Istituto del caffè brasiliano in Italia. In questa Roma, dove la dolce vita è ormai solo un ricordo, per tutti quanti diventa ""Garincia"""", un uomo rimasto bambino che trova attimi di felicità solo quando riesce ad azionare la sua leggendaria finta sulla destra. Perché a lui poco importa se si trova al Maracanà di Rio o in un campetto della periferia romana."" -
C'era una volta l’Est. Storie di calcio dalla Germania orientale. Nuova ediz.
Reinhard Lauck è il mediano della Nazionale 1974 che dopo un’onesta carriera non si adatta alla vita senza calcio (e senza Ddr). Andreas Thom è il primo giocatore che lascia la Repubblica Democratica Tedesca senza dover fuggire. Rudi Glöckner è l’unico arbitro tedesco a dirigere una finale mondiale. Questi sono solo alcuni dei personaggi che Roberto Brambilla inserisce nel suo esordio letterario. Poi ci sono le imprese, come quelle del Magdeburgo e della Nazionale olimpica, che partendo da assolute outsider, conquistano rispettivamente la Coppa delle Coppe e la medaglia d’oro olimpica ai Giochi del 1976. Le sconfitte epiche (la Dinamo Dresda contro il Bayer Uerdingen) e le partite malnote che hanno fatto la storia (Hertha Berlino-Wattenscheid, il primo match giocato dopo la caduta del Muro e Wismut Aue-Kaiserslautern, un’amichevole a pochi anni dalla divisione delle Germanie). Brambilla non dimentica nemmeno i lati oscuri, il rapporto e le ingerenze delle autorità politiche e sportive nella vita dei calciatori e delle società, le presunte irregolarità arbitrali e i sospetti di doping. -
Madrid football guide. Ediz. italiana
Madrid è stata il centro del mondo nei due secoli successivi alla scoperta dell'America. Da decenni lo è anche del calcio internazionale: qui si sono giocate quattro finali di Coppa dei Campioni/Champions League, qui nel Wanda Metropolitano si giocherà quella del 2019. Alberto Facchinetti, Enzo Palladini e Jvan Sica vi accompagneranno all'interno dei quattro stadi più importanti, nel cimitero Almudena tra le tombe dei calciatori sepolti, nei bar degli appassionati, nei ristoranti frequentati dai calciatori, alla scoperta del museo della Federazione spagnola e in tanti altri luoghi calcistici, dandovi consigli e informazioni utili per il vostro viaggio. Vi racconteranno delle stagioni mitiche di Real, Atletico e Rayo Vallecano, di Juanito, Aragones e Agbonavbare. Insomma vi porteranno a Madrid, Madrid Football City. All'interno sono presenti interviste ad Arrigo Sacchi, Michele Serena, Andrea De Benedetti, Rocio Fernandes Iglesias e Jorge Sanz. -
O Zico o Austria
Negli anni Ottanta poteva capitare che nell'Udinese giocasse uno dei talenti più puri della storia del calcio. Arthur Antunes Coimbra, per tutti Zico, è stato un fenomeno capace di incantare un paio di generazioni e di far sognare le tifoserie di tutto il mondo, comprese quelle del Giappone. Arrivato dopo una trattativa interminabile, coraggiosa e folle, Zico per due splendidi anni ha giocato allo stadio Friuli. ""O Zico o Austria"""" è lo slogan che i tifosi dell'Udinese scandivano in piazza insieme al loro presidente, quando la Federcalcio minacciava di invalidare quel trasferimento così romantico e così inspiegabile. Una voglia di separazione dovuta al pallone, quando di secessione non si parlava ancora. Di quella folgorante avventura è conservato poco nelle bacheche del club bianconero, ma è rimasto il racconto di un'utopia trasformata in realtà. Enzo Palladini narra la straordinaria epopea friulana di Zico senza tralasciare nulla della storia brasiliana: il Flamengo, il Maracanà, il fratello Nando perseguitato dalla dittatura e gli sfortunati mondiali giocati con la Seleçao."" -
Quattro a tre
Qualche minuto dopo il triplice fischio dell'arbitro Arturo Yamasaki, un giornalista scrupoloso come Giorgio Lago andò a chiedere conferma a Gianni Rivera se il gol definitivo del 4-3 lo avesse segnato di sinistro. L'emozione del momento aveva colto impreparato uno dei migliori giornalisti sportivi di quella generazione. Ancora più sorprendente però è la risposta del fuoriclasse azzurro: ""Sì, certo, di sinistro"""". Si erano sbagliati entrambi. Quel gol, visto decine e decine di volte (non solo) in televisione, smise subito di essere reale per trasformarsi in una specie di apparizione. Teatro, cinema, università, letteratura, fumetto, televisione, musica... la rete di Rivera è diventata, e per estensione tutta Italia-Germania 4-3, tante di quelle cose che a un certo punto sono stati trascurati i veri protagonisti dell'evento. Partendo dalla vigilia del match Roberto Brambilla e Alberto Facchinetti raccontano l'intreccio di storie sviluppatesi in quei 120 minuti tra personaggi italiani, tedeschi e messicani. Perché a fare la Storia il 17 giugno 1970 all'Azteca, stadio inaugurato quattro anni prima in vista delle Olimpiadi messicane, sono stati degli uomini e un pallone."" -
Michel et Zibi. Gli amici geniali
Un pomeriggio di fine ottobre, Platini e Boniek sono seduti in un caffè di Torino. Sono stati catapultati in Italia dopo il mondiale 1982, per far vincere alla Juve la coppa dei Campioni. Tra i due stranieri nasce subito un'amicizia, lunga ormai quasi quarant'anni. Un rapporto costruito sulla sincerità. Critiche, oltre che sorrisi, ma vitalizzato dal rispetto e dalla stima. Alla Juve, per prenderli in giro, li chiamano Fraternité e Solidarnosc. Diversi, ma uguali. Specie quando si tratta di dialogare palla al piede. Platini sa trovare strade che sul campo altri non sono capaci di vedere. E lì spedisce il pallone per Boniek, veloce come una saetta e fulmineo nelle scelte. Uno nato nella ricca e austera Francia, raffinato di modi e di pensiero. L'altro, oltre cortina, prigioniero di un regime che gli sottrae metà dei guadagni. Entrambi europei, ma di un'Europa divisa dalle ideologie, separata dalle diverse economie e culture, capaci insieme di far brillare l'Europa juventina nelle magiche notti (purtroppo una anche tragica) di coppa dei Campioni.""Michel et Zibi"""" di Enzo D'Orsi, che conosce bene i due campioni e i due uomini, è un libro di calcio e amicizia."" -
Loco a Marsiglia. Storia di un amore tra Bielsa e la città
Restituire il calcio ai tifosi, al di là del risultato, delle vittorie e delle sconfitte. È questo ciò che ha lasciato in eredità Marcelo Bielsa a Marsiglia. Ha riportato l'entusiasmo genuino, il senso di appartenenza nei confronti di quel simbolo che l'Olympique è per la città. La grande vittoria del Loco, quella che sugli albi d'oro non comparirà ma che ha un valore inestimabile. Non ci sono trofei da celebrare, il progetto Bielsa non ha riempito la bacheca dell'OM e allora perché Marsiglia non ha dimenticato quello che potrebbe essere considerata poco più di una scommessa persa, se non addirittura un mezzo fallimento sportivo? Perché per Bielsa ""il successo è un'eccezione. Gli esseri umani qualche volta trionfano, ma di solito progrediscono, combattono, lottano e, di tanto in tanto, vincono. Ma solamente di tanto in tanto"""". Fabio Fava racconta il Loco a Marsiglia nella stagione 2014/2015, facendo riferimento anche ai precedenti campionati dell'allenatore, dagli inizi con il Newell's Old Boys passando per il Cile e Bilbao, sino all'avventura con il Leeds United. La coerenza e l'integrità di Bielsa sono rimaste sempre le stesse.""