Sfoglia il Catalogo feltrinelli038
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 1141-1160 di 10000 Articoli:
-
La stella del generalissimo
Dove è nascosta la preziosissima Stella del Generalissimo Stalin? E cosa è accaduto alle sue due più valide spie, in missione nell'harem privato dello sceicco del Kuwait? Un incredibile piano d'invasione dell'Europa (da realizzarsi in soli quattro giorni e grazie all'appoggio dei paesi arabi), rimasto nascosto per sessant'anni nell'archivio personale del leader sovietico, viene scoperto ai giorni nostri dall'autore e finisce per scatenare un avvincente e spassoso intrigo che vede coinvolti agenti dei servizi segreti russi e americani, leader politici, criminali internazionali, mafiosi, ""nuovi russi"""" arrivisti ed eccentrici ricconi americani, nonché le leggendarie superspie Mavra Besova e Timofej Pokusaj, oltre che l'autore stesso... Purtroppo per Stalin, le due superspie diventano amanti e scappano in Occidente, mandando in fumo il suo progetto d'invasione e finendo al centro di una vera e propria caccia all'uomo che continua ai giorni nostri."" -
Recenti decadenze
Il gioco mortale di un uomo ha conseguenze impreviste sulla vita di due persone. Calli, canali e palazzi della città più romantica danno sfondo a un arguto minuetto d'amore. Un pittore ritrae la bella moglie di un ricco commerciante, ma nulla è come appare. Tre amori all'apparenza pacati, in tre tempi non lontani, in tre città dal perfetto sapore letterario: Parigi, Venezia, Vienna. Il linguaggio-sguardo trascorre, accurato e accorato, dalle scene visibili, teatro di corpi ed eventi, alle intime vertigini dei pensieri e dei desideri. -
Viaggiatori nel tempo. 12 misteri matematici
Durante una serie di partite giocate in simultanea, Viniyarin, il grande campione di scacchi, viene battuto seccamente da un giovane che adotta una tattica di gioco sorprendente. La notte stessa si reca a casa sua e lo uccide. Poi va a costituirsi. Tutto sembrerebbe chiaro. Ma il commissario non è convinto. Sospetta che Viniyarin nasconda un segreto più grande. Ma è ben lontano dall'immaginare che sarà la matematica a offrirgli la soluzione del caso... Talete, il celebre filosofo greco, è impegnato in una sfida lanciatagli dal faraone Amasi in persona, che lo condurrà nel cuore dell'Egitto, al cospetto della grande piramide di Cheope, nel tentativo di svelare un segreto noto solo agli scribi... Grazie alla passione per i videogiochi, un giovane rapinatore riesce a uscire dal labirinto nel quale si è smarrito, sfuggendo così ai suoi ex complici che gli danno la caccia... Una studentessa di ingegneria è chiamata a cimentarsi nella difficile impresa di far funzionare almeno una delle eccentriche invenzioni del defunto prozio, allo scopo di entrare in possesso di una cospicua eredità... Sono alcune delle storie contenute in questo libro, nel quale scopriamo che la realtà quotidiana è più influenzata dalla matematica di quanto non sembri. -
I miei giorni con Oriana Fallaci
La protagonista di questo romanzo è giovane, brillante e determinata, ha lasciato l'Italia per vivere a New York dove la aspettano un fidanzato e, spera, una nuova vita. La Grande Mela la accoglie con tutta la sua vivacità, ma dietro all'arte, agli appuntamenti, alle scintillanti luci di Manatthan, scopre che la vita nella metropoli americana non è come quella sognata dalla provincia. Non è facile trovare un lavoro stimolante, ancor più difficile affittare un appartamento decente e, come se non bastasse, il suo fidanzato è costretto a condividere la casa con un'altra donna. La vita della giovane italiana verrà stravolta dall'incontro con Oriana Fallaci che le offre un lavoro e le apre, per pochi mesi, le porte della propria casa e della propria anima. Sarà un'esperienza dura, illuminante, formativa. Un'occasione di crescita e conoscenza che la porterà a riflettere sulle scelte della sua vita e su quelle della solitaria scrittrice. -
Memorie della rosa. La mia vita con Antoine de Saint-Exupéry
Cinquant'anni dopo il loro rientro in Francia, avvenuto nel 1943, i bauli da viaggio che custodiscono gelosamente tutta la vita in comune di Antoine de Saint-Exupéry (1900-1944) e della moglie Consuelo (1901-1979) svelano finalmente i loro misteri. Il loro lungo esilio americano ha favorito il fiorire di leggende, maldicenze, pettegolezzi. Il manoscritto di Consuelo, ritrovato nel 1993 e pubblicato in Francia nel 2000, entra nell'intimità della giovane coppia e ci racconta una tra le più affascinanti storie d'amore di tutti i tempi. Dagli incontri appassionati alle separazioni crudeli, dagli appartamenti in affitto alle camere d'albergo, dalle notti in solitaria attesa agli istanti di felicità assoluta, dai tradimenti alle riconciliazioni, dai voli spericolati alle parentesi mondane. Consuelo, la rosa maltrattata e adorata del Piccolo principe, che aveva il dono di saper raccontare storie favolose, proprio come Sheràzàd, ci fa il regalo più bello, restituendoci il vero Antoine de Saint-Exupéry. Ed ecco che egli ci appare spogliato dell'aureola di scrittore moralista e rigido, riconsegnato alla sua grandezza e debolezza di uomo. -
Il segreto svelato del Piccolo Principe. Aforismi, scene memorabili e insegnamenti tratti da «Il Piccolo Principe»
"Il Piccolo principe"""" nasconde un segreto. Il segreto della sua bellezza. Si sono spesi fiumi di parole per tentare di svelarlo. Ma esso rimane ancora celato. Quasi nessun altro libro suscita tanta commozione. Come spiegare il suo potere? E come mai raffinati intellettuali, uomini navigati e disincantati, che magari nella vita mostrano il più totale cinismo, di fronte a questa piccola opera si sciolgono come neve al sole? Questo libro tenta di spiegarlo, mettendone a fuoco i passaggi chiave, gli insegnamenti, le scene memorabili. Scene destinate a restare per sempre scolpite nel cuore e nella mente dei milioni di lettori di ogni età, luogo ed epoca, che se lo sono tramandati: di genitore in figlio, di amico in amico, di amante in amante. Un libro che ogni scrittore vorrebbe aver scritto, anche se non lo ammetterebbe mai." -
Breviario universale. Della verità per lampi
"Questo libro parla del Dio, del mondo, dell'uomo, facendo di essi una cosa sola. La sua lettura può nuocere alla salute, siete avvertiti. Ma può anche rendere divini. Dipende da voi, non certo da chi l'ha scritto.""""" -
Mi piace il bar. Del bere e di molto altro
"'Mi piace il bar' si legge come un romanzo ed è interessante come l'autobiografia di un uomo straordinario. Gli anni '80, '90 e ZeroZero raccontati dal vivo da colui che ha fatto l'accompagnatore di modelle americane, ha sfidato la malavita slava e le infiltrazioni camorristiche nella riviera romagnola, ha fatto patti di sangue con amici baristi, ha conosciuto gli scrittori e i registi più famosi del mondo, ha bevuto molto, pensato molto, scritto molto, amato molto e si è intrufolato nella Alcolisti Anonimi per vedere l'effetto che fa smettere di bere. Molto. Un libro che racconta i nostri quarant'anni più recenti partendo dal punto di vista privilegiato dei bar e da quel che ha in testa il supereroe Andrea G. Pinketts"""". (Davide Bregola)" -
Appunti sul presente
"Elio Matassi ha incarnato, specie nella fase più matura della suo pensiero, una linea di riflessione tesa di per sé a garantire la pretesa o il tentativo di ricondurre l'Italia entro gli schemi di una democrazia completa, adulta, matura, in una parola 'laica', ossia in grado di mantenere costante la sua fase 'costituente', portatrice di una forma di sintesi, di uno sforzo di elaborazione teorico-intellettuale profondamente innovativo e creativo, alla ricerca di un'unità non più di vecchio stampo - una mera giustapposizione estrinseca - ma una unità 'nella' e 'della' molteplicità, una unità in grado di raccogliere fino in fondo la sfida della complessità delle società contemporanee; e cioè a dire nel segno di una più proficua risalita alle radici di una cultura politica e morale di espressione e caratura europea e internazionale."""" (dall'introduzione di Bachisio Meloni)" -
Caro Herr Mozart. Cari compositori
"Andrea Panzavolta è consapevole del fatto che la musica ecceda la sua stessa configurazione acustica. Confermando la regola secondo la quale, soprattutto nel contesto della cultura contemporanea, le opere più interessanti e originali sono quelle che debordano programmaticamente, rispetto a confini disciplinari, veri o presunti, l'autore descrive una pluralità di percorsi che attraversano la musica, intrecciando sistematicamente """"testi"""" di diversa natura, contaminando deliberatamente linguaggi diversi e con ciò anche restituendo tutta la ricchezza delle opere musicali considerate. La peculiarità di questo libro (e la sua forte carica di provocazione intellettuale) va individuata nella sua resistenza ad ogni assioma di chiusura contenutistico o disciplinare. Un libro veramente necessario, capace di delineare un percorso di rigenerazione complessiva, destinato a segnalare nuove frontiere della ricerca, fino ad ora per lo più soltanto immaginate."""" (dalla postfazione di Umberto Curi)" -
Libertà e comandamento
In tutte le affermazioni del concreto di cui vive oggi la filosofia, non si riconosce che la relazione con altri è un elemento d'astrazione che spezza la continuità del concreto, relazione con l'Altro in quanto Altro, denudato, in tutti i sensi del termine. Di conseguenza occorre scartare la parola prossimo e la parola simile, che consacrano tra me e l'Altro molte cose comuni: io ho sempre un mucchio di cose in comune con il mio vicino, molte somiglianze col mio simile, noi apparteniamo alla stessa essenza. La trascendenza non è possibile se non con Altri, rispetto al quale noi siamo assolutamente differenti, senza che questa differenza dipenda da una qualche qualità. La trascendenza mi è sembrata essere il punto di partenza delle nostre relazioni concrete con Altri, tutto il resto si aggiunge sopra di essa. Ecco perché trascendente mi sembra sia una nozione prima. -
L' evento esposto come evento d'eccezione. Materiali per un pensiero neocritico. Ediz. ampliata
"La logica di un evento d'eccezione dovrà situarsi nella speciale convertibilità di un ritiro e di un inizio. Costringerà a pensare l'inizio in un certo ritiro e il ritiro in una speciale esposizione. Vedremo che un ritiro non sarà mai tale se non potrà esporsi nella suaritrazione. Vedremo che sarà indispensabile liberare il ritiro da ogni evidenza di presenza e d'assenza. L'evidenza di una presenza o di un'assenza segna infatti sempre un particolare contrattempo, un inevitabile anticipo o ritardo sull'evento d'eccezione.Ritiro, inizio ed esposizione si ritroveranno in un orizzonte univoco, convertibili l'uno nell'altro. Nel ritiro esposto come nome per un evento d'eccezione si farà scena inoltre la difficile complicazione di una libertà e di una possibilità. Questa edizione arricchisce la precedente con l'introduzione di alcuni capitoli e di un'ampia introduzione""""." -
Contro l'umanismo
Siamo, senza dubbio, ben lontani dalla formula di Protagora. Qui l'uomo non è affatto la misura di tutte le cose. Qui, addirittura, in questo essere fuori misura sembrano scomparire i due lati della relazione. Ma non senza resti: da un lato, il corpo inerme, come se l'animo se ne fosse fuggito e lo contemplasse come una salma; dall'altro, resti di corpi, scaraventati e distrutti dalla forza che li pervade e li consuma. Di entrambi i lati, restano rifiuti inadeguati e letteralmente impertinenti, fuori portata, sia per l'essere che per il pensare. [...] La Natura e con lei la capacità di rappresentazione, l'immaginazione, non è solo bistrattata nell'era tecnica, ma è stata ormai violentata e immolata, senza nessun riscatto possibile. Ma essere vittima vuol dire proprio non poter dimostrare che si ha subito un'ingiustizia. -
La scienza incerta. Vico nel Novecento
"La Scienza nuova è una scienza incerta, informe, oscura"""". Il grande metodo cartesiano di rifondazione del sapere consente un'indagine matematica rigorosa della natura. Vico vuole portare il metodo sul terreno della storia: si tratta di risalire alle origini, di scendere nelle menti dei primi uomini, di rinunciare alle nostre strutture razionali per sforzarci di intendere, a stento, come pensassero i bestioni con la loro corpolentissima fantasia. La luminosità dell'ego cogito si trasforma nel fioco barlume di una lanterna che mentre illumina alcuni oggetti, esclude dalla propria vista quelli circostanti. Il progetto di un sapere unitario, compiuto e sistematico s'infrange: Vico coglie l'occasione per sondare in anteprima un terreno accidentato che verrà percorso nel Novecento dalla filologia, dalla linguistica e dall'antropologia." -
René Descartes e il teatro della modernità
René Descartes è stato tradizionalmente considerato il fondatore di un nuovo paradigma filosofico che ha posto le basi della modernità. Nel presente lavoro, l'autore si interroga sul fondamento di questo comune giudizio, analizzando la riflessione cartesiana alla luce della teoria sulla libera creazione delle verità eterne. In questa dottrina, letteralmente inaudita, Descartes ha dato voce ad un pensiero irriducibile alla tradizione precedente, tracciando le linee guida di un'altra, e ben più radicale, idea di Dio. È significativo, tuttavia, che il filosofo francese si sia limitato ad elaborare ed esporre i presupposti della sua teoria soltanto nel proprio epistolario, e non nelle opere destinate ad un più ampio pubblico. L'analisi delle ragioni di questa scelta intende restituire al lettore la dialettica che ha caratterizzato la riflessione di Descartes, collocandola nell'immaginario barocco cui a pieno titolo apparteneva. -
Il fondamento «patico» dell'ermeneutico. Affettività, pensiero e linguaggio nell'opera di Heidegger
Il rapporto complesso tra pathos e logos, tra affettività e comprensione, costituisce ancor oggi uno degli aspetti meno indagati del pensiero di Martin Heidegger. Al suo studio si dedica questo volume, proponendo una rilettura del percorso speculativo del filosofo volta a mettere in luce il rapporto di costante e creativa interazione esistente tra gli stati d'animo e la sfera razionale-conoscitiva, e avanzando una tesi dirimente: il primato ontologico dell'affettività sulla comprensione. Nello specifico, l'analisi del concetto heideggeriano di ""situazione emotiva"""" rende possibile esplorare una dimensione affettiva fondamentale dell'essere umano, definibile come """"patica"""". Questa identifica la modalità più originaria con cui l'uomo si relaziona al """"reale"""", costituendo la condizione di possibilità della dimensione ermeneutica. Ad essa appartengono la comprensione, l'interpretazione e il linguaggio, vale a dire le strutture che ordinano la realtà in un sistema di significati. Il lavoro offre al lettore delle coordinate per muoversi lungo tutto l'arco della riflessione del filosofo tedesco, in relazione ai principali snodi del suo sviluppo."" -
Pensare la religione
Si tratta di una raccolta di articoli che l'autore, Philippe Capelle-Dumont, ha dedicato in questi anni a vari temi che convergono nella ricerca di un nuovo ""pensiero della religione"""" che si coaguli attorno alla possibilità di ridire la metafisica come """"metafisica dell'alleanza"""". Ché di fatto questo è il motivo che costituisce il vero fuoco delle questioni affrontate: alleanza della cultura e della scienza, ma anche alleanza come testimonianza e alleanza come fulcro di una inedita """"metafisica del tempo"""". Alleanza, infine, che è legame che il termine religio - con la sua potenza unitiva - nutre in sé."" -
Husserl e i fondamenti della fenomenologia costruttiva
Con la sua esigenza di un ritorno alle ""cose stesse"""", la fenomenologia husserliana si è sempre proposta di esibirne la costituzione, ovvero la fondazione. In questo modo ha preso coscienza di sé come nuova """"filosofia prima"""" recante il principio di legittimazione assoluta della conoscenza fenomenologica. Cosa legittima quest'ultima tanto rispetto ai dati attestati da un procedimento puramente descrittivo quanto alla loro origine negli atti della soggettività trascendentale? Questo libro intende ripensare tale questione alla sua radice: è con l'obiettivo di realizzare il progetto di legittimazione assoluta della costituzione del senso dei fenomeni che Husserl procede - oltrepassando i limiti di una fenomenologia descrittiva - a delle costruzioni fenomenologiche che non sono costruzioni speculative, ma """"sistemi di coordinate"""" che il fenomenologo deve introdurre per rendere conto di questo o quel contenuto fenomenologico. I fondamenti di una fenomenologia costruttiva avranno dunque come scopo di chiarire lo statuto di ciò che si presenta al fenomenologo nelle sue analisi concrete - il che implica un approccio in cui sovente, per la natura stessa della """"cosa"""", """"ci mancheranno i nomi""""."" -
L' utopia da Thomas More a Walter Benjamin
Thomas More, Walter Benjamin? Riunire questi due nomi in una stessa costellazione un po' insolita può sorprendere. Rari sono infatti gli elementi che sembrano avvicinarli, se non forse l'essenziale, vale a dire l'utopia. Non si tratta per questo di scoprire una derivazione finora sconosciuta, né di pretendere di scrivere una storia dell'utopia rispetto alla quale Thomas More rappresenterebbe il principio e Walter Benjamin il compimento. Se è vero che Thomas More con ""Utopia"""" è l'inventore di un nuovo dispositivo retorico con il quale tenta un intervento inedito nel campo politico, Walter Benjamin non rappresenta affatto il compimento della tradizione utopica che, sotto diverse forme, ha continuato e continua a manifestarsi dopo di lui. Il nostro progetto consiste piuttosto nel cogliere l'utopia in due momenti forti del suo destino: da una parte nel suo risveglio, e poi, dall'altra, di fronte all'estremo pericolo, davanti a ciò che Walter Benjamin chiama """"la catastrofe""""."" -
L' etica della cenere. Tre variazioni su Jacques Derrida
"Cenere è il nome della verità, di quel che resta della verità, del fatto che la verità è sempre nulla più di un resto. Che cos'è la verità se non il fuoco che brucia, ciò che lascia il marchio, l'olocausto impossibile di cui attraverso il resto della cenere facciamo costantemente il lutto? Che cos'è cenere se non il nome della sopravvivenza di una verità morta, bruciata, differita, mai stata presente. E tuttavia sempre pronta a riaccendersi sia per bruciare gli assassini che per riscaldare i cuori? Ma Cenere era anche altro: era il resto e la sopravvivenza della verità di Auschwitz, resto e testimonianza muta dei corpi bruciati dei gasati; di cui, non lo si dimentichi, non doveva restar nulla, nessuna prova, nessuna testimonianza dello sterminio. Di questo nulla resta solo la cenere, un resto che non resta, che si disperde; un resto vulnerabile, facilmente manipolabile, di cui in ogni momento si può smentire e revocare in dubbio la testimonianza, attaccando la sua credibilità e la sua autenticità."