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Henry Moore e le piccole Veneri. Arte e identità umana
Il profondo interesse di Henry Moore per l’arte della preistoria toccò negli anni diversi aspetti, dai primi studi e disegni sulle piccole sculture e bassorilievi di creature femminili conosciute come ""Veneri paleolitiche"""" (1926), all’articolo """"Primitive art"""" (1941) scritto pochi mesi dopo il terribile bombardamento di Londra durante la prima guerra mondiale, fino ad arrivare alle """"Three standing figures"""" (1948), alla """"Woman"""" (1958) e alla """"Three quarter figure"""" (1961). Il filo di coerenza appassionata e continua che collega quest’interesse alla sua stessa arte, dai disegni alle grandiose sculture, si è svolto per decenni innestandosi sulla sua fondamentale ricerca sull’identità umana. Seguendo Moore nel suo percorso si risale alle prime scoperte archeologiche della seconda metà dell’Ottocento, alle ostilità e agli scontri radicali che suscitò nelle autorità accademiche e religiose la scoperta dell’esistenza della vita e dell’arte di esseri umani vissuti migliaia di anni fa. Prefazione di Margherita Mussi."" -
Flavia Tragoedia
Figura di spicco nella storia del Teatro, il gesuita Bernardino Stefonio (1562-1620) scrisse ""Flavia Tragoedia"""" nel 1600, anno del Giubileo; dello stesso anno è la prima rappresentazione, presso il Collegio Romano. Si conosce una seconda messinscena, presso il Seminario Romano, nel 1621, anno nel quale la tragedia fu data alle stampe. La Flavia si caratterizza come 'tragedia del martire', e s'inserisce nella cosiddetta riforma stefoniana, iniziata nel 1597 con Crispus Tragoedia. Stefonio scelse un episodio cruento della storia di Roma e di quella dinastia Flavia che dà il titolo all'opera: l'esecuzione, ad opera di Domiziano Imperatore, dei suoi figli adottivi ed eredi T. Flavio Vespasiano e T. Flavio Domiziano, nonché del loro padre, suo cugino T. Flavio Clemente, tutti cristiani. Considerando il momento storico, si può ipotizzare che il gesuita abbia usato le fonti classiche, storiche e letterarie, anche per celebrare l'Ecclesia Triumphans."" -
Nerone e il mistero della barba di rame
Questo libro non è un libro come gli altri. Narra di un bambino che decide di scoprire un mistero legato al nome del padre, che ha origini antichissime e di cui nessuno conosce la risposta. Decide, perciò, con la sua combriccola di amici di svelare questo segreto. Per farlo si imbattono in strani personaggi. Fin qui è un’avventura che vi terrà con il fiato sospeso, ma la “bomba” è che la storia si svolge nella Roma antica e il personaggio principale è… tenetevi forte: Nerone! Sì proprio lui, quello che dicono abbia incendiato Roma, ammazzato un sacco di gente e che cantava con un rospo nella gola. Non c’è un film che non lo descriva come un pazzo furioso, grasso e brutto invece aveva i capelli color del rame e bellissimi occhi verdi. Alla fine dell’avventura, che ha le tinte di un giallo, viene anche raccontata la sua vera storia che in pochi conoscono. Età di lettura: da 9 anni. -
Bernardino Lanzi (1862-1935). Compositore e direttore di banda tra Terni e la Sabina
Compositore e direttore di banda, Bernardino Lanzi vive in Umbria e in Sabina nel passaggio tra Ottocento e Novecento. Tipica figura di musicista poliedrico e attivo anche come didatta, Lanzi, formatosi al Liceo musicale di Santa Cecilia di Roma, inizia la carriera dirigendo le Bande di San Gemini (1882-1886) e Massa Martana (1886-1888). Nel 1895 si trasferisce a Poggio Mirteto, dove dirigerà il Concerto municipale fino al 1904. Nello stesso anno si apre la lunga esperienza di Lanzi a Terni dove, incaricato della direzione del Concerto municipale, fu docente di Strumenti a fiato nelle Civiche Scuole di Musica ""Giulio Briccialdi"""", di cui sarà anche direttore nei difficili anni '20. Questo volume è il frutto di una ricerca di prima mano che riporta alla luce l'esperienza biografica e professionale di Lanzi, vissuta in centri di provincia di solidissime tradizioni musicali ma in costante rapporto con l'esterno, come testimonia ad esempio l'inedito piccolo carteggio con Giacomo Puccini. La monografia si completa con il Catalogo delle composizioni, originali per banda e trascrizioni, ma anche operette e musica da camera, conservate in molte biblioteche e archivi italiani."" -
Città scomparse della Sabina
Con questo volume si aggiunge un ulteriore tassello al variopinto mosaico degli studi sulla Sabina, punto di arrivo di un’attività di ricerca storico-archeologica dall’impostazione multidisciplinare, promossa dal Centro Studi Sabini e supportata dalla IV Comunità Montana. Il volume raccoglie dati, particolarità e informazioni su alcuni dei siti storici più interessanti e rappresentativi del territorio, come gli insediamenti di Roccantica e Poggio Catino presso il valico del Tancia tra i comuni di Monte San Giovanni, Roccabaldesca a Salisano, Lucus a Poggio Mirteto, Caprignano a Casperia e la Curtis dei Lauri nelle vicinanze di Montasola. Di ogni sito si è proceduto all’attuazione di un’analisi diagnostica ripercorrendone le tappe storicamente più significative ed eloquenti, dalle fasi più antiche fino al momento dell’abbandono, comprendendone, dove possibile, storie di personaggi e fatti specifici del passato, aspetti concernenti la vita, la quotidianità, la produzione, crisi e tensioni, in ultimo la distruzione. -
Niente supplì nell'aldilà. (Cronache di uno scavo)
Enrico, quasi per caso, sceglie di passare due settimane in un campo di volontariato archeologico per lasciarsi alle spalle una comitiva insoddisfacente, un ambiente familiare soffocante, e la propria mancanza di iniziativa. Neanche il tempo di arrivare e si trova a interpretare un ruolo principale su un palcoscenico dove a turno si fanno avanti l'amicizia, l'amore, il rimorso, e la gelosia sotto la cappa di un dramma apparentemente dimenticato. La scoperta delle tracce mortali di questa tragedia fa scattare una sequenza di investigazioni, di scoperte, di riconoscimenti che proiettano tutti gli attori verso la sarabanda finale. Lo scenario è una villa di campagna dall'aspetto più antico della sua vera età e la storia è ambientata in un angolo di Tuscia ricostruito con la fantasia, protagonista più che sfondo, con i segreti che contiene e che si svelano man mano per la sagacia dei personaggi. La vicenda è scandita dai 15 giorni del turno di campo archeologico vissuto da Enrico, registrati sul suo diario e accompagnati dai consigli per l'ascolto, come in una delle prime radio libere. -
Tadmor Palmira tra due mondi. Spazi per gli dei a misura degli uomini
Per ricostruire il volto di una città i monumenti non bastano. Bisogna leggere dentro di essi e al di là di essi. Bisogna decifrare i modi economici e sociali che ne sono alla base. Molti hanno scritto di Palmira, ma in questo volume c'è, oltre alla ricerca e alla descrizione del volto architettonico della città, l'inquietudine appassionata di condividere e ricordare, di far conoscere ai lettori ciò che è stata Palmira nel corso della sua storia antica, nel suo periodo di più grande splendore, quando la città entra nell'orbita del potere romano e si trova a essere in equilibrio tra due mondi: Palmira resterà ancora durante l'età imperiale, nonostante l'influenza culturale occidentale, una città ibrida, con una fortissima identità locale. -
Tiberio e la perla dei mari
Tiberio ha 8 anni quando si imbarca sulla nave del padre per consegnare un carico di grano. Durante il viaggio di ritorno, in prossimità del porto di Ostia, vengono sorpresi da una tempesta che per poco non affonda la nave. Purtroppo il padre, Tito Eutico, muore. Nel corso delle sue esequie compare Nautia, sacerdotessa di Ercole, che predirrà le gesta del ragazzo rivelandogli che la morte del padre non è stata casuale, ma dettata dalla sete di vendetta del dio dei mari, Nettuno, per mano del figlio Tritone…Il volume narra le imprese di Tiberius Claudius Eutychus, personaggio realmente esistito, sepolto nel monumento funebre sulla via Flavia-Severiana all’interno della necropoli romana dell’Isola Sacra. Tiberio, probabilmente discendente di liberti di origine greca, rappresenta molto bene il fermento della società romana imprenditoriale e commerciale tipica del I secolo dopo Cristo. Età di lettura: da 9 anni. -
Via Flacca
Il volume si propone di illustrare il patrimonio artistico, archeologico, monumentale e ambientale seguendo come filo conduttore i percorsi stradali attraverso la storia, senza tralasciare i segni dell'attuale realtà, raccontando le trasformazioni più recenti che hanno spesso creato alterazioni territoriali. L'itinerario principale, partendo da Terracina, segue la moderna via Flacca che rimane legata, limitatamente ai pochi tratti conservati, al percorso della via antica, offrendo al contempo deviazioni che raggiungono siti e monumenti che completano in modo significativo la restituzione del territorio laziale attraversato. Il percorso si snoda tra contesti di grande interesse paesaggistico e ambientale, tra Sperlonga, il piccolo borgo che sorge su uno sperone di roccia dei Monti Aurunci, e Gaeta, città sorta alle pendici del Monte Orlando e ricca di testimonianze dall'età medievale fino al Regno delle Due Sicilie: come i complessi rustico-residenziali presso il Lago di S. Puoto e in località Vallaneto; la villa in località Prato e le ville in località Bazzano e Acque Salse; gli impianti di ville marittime che conservano ancora resti delle peschiere, come la villa in località Fontania e Villa Accetta in località Punta di Conca. Infine, sebbene inglobati in strutture moderne, affiancati da manufatti abusivi o in parte distrutti dalla selvaggia urbanizzazione lungo la costa a est di Gaeta, sono ancora riconoscibili resti di una villa marittima in località S. Vito, una grande residenza in località S. Maria di Conca e il grandioso complesso inglobato nella Villa Irlanda e nell'adiacente Villa Bianca. Su tutte ha grande rilevanza la villa imperiale di Tiberio con il Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga, un complesso archeologico scoperto e valorizzato proprio con la costruzione della nuova direttrice Terracina-Gaeta. Seguendo il percorso antico della via Flacca, che non raggiungeva Gaeta, l'itinerario arriva in località Piana di Arzano, dove si trova il monastero cistercense di Santo Spirito inglobato all'interno di una ex-raffineria Eni, acquisito ora, a titolo gratuito, al patrimonio comunale. -
Traiano. L'ascesa al potere
Celebrato dagli storici e dai contemporanei con il titolo latino di Optimus Princeps, Marco Ulpio Nerva Traiano è stato uno dei più grandi imperatori di Roma, grazie alle sue imponenti opere pubbliche e alle innumerevoli conquiste. Il primo volume della trilogia ripercorre la conquista del trono dell’imperatore, partendo dalla sua infanzia e dall’ascesa del padre in ambito militare, prima con le legioni in Oriente poi partecipando alla conquista di Gerusalemme, sotto gli imperatori Vespasiano e Tito. Quel bambino, diventato uomo, percorre tutti i ranghi dell’esercito romano imparando i valori militari e coltivando l’idea che solo confini sicuri avrebbero potuto mantenere la grandezza di Roma. Il futuro imperatore quindi si ritrova a combattere in Oriente, in Siria e anche in Germania, dove sotto l’imperatore Domiziano riceve l’incarico di governatore. Nel 97 d.C. Traiano viene adottato dall’Imperatore Nerva, dando inizio al sogno di una Roma universale. Età di lettura: da 10 anni. -
Conversazioni sull'origine dell'uomo. 150 anni dopo Darwin
Darwin pubblicava a Londra nel 1871 L’origine dell’uomo e la selezione in relazione al sesso, completando quella rivoluzione iniziata più di dieci anni prima con L’origine delle specie, che ha definito il modo in cui gli uomini di oggi guardano se stessi e la natura. Per celebrare questo anniversario i curatori si sono spinti in un viaggio a ritroso nella riscoperta delle origini dell’essere umano, accompagnati dalle opere di Pablo Echaurren. In totale sintonia con lo spirito dell’arte dell'artista, gli autori hanno sostituito agli oggetti alcune parole chiave per comporre un lessico essenziale capace di legare l’opera di Darwin all’attualità della ricerca scientifica e filosofica sull’uomo e la sua origine. Attraverso le riflessioni scaturite da brevi conversazioni con diciannove importanti studiosi, si è cercato di restituire la complessità dell’essere umano e del suo rapporto con il mondo, dando voce al dibattito ancora vivo intorno al nostro divenire e al nostro essere umani. -
Sotto il segno di Hercle. Storia di un dono
Etruria, VI secolo a.C. Arath è un curioso ragazzino etrusco di dodici anni che vive con la madre Tanaquil, abile tessitrice, e la governante Pupaia nella Cittadella (attuale Castellina del Marangone nel territorio di Santa Marinella, Roma), importante caposaldo militare e commerciale del territorio dell’antica Caere, posto a difesa dei confini con la potente città-stato alleata e rivale, Tarquinia. Arath, con il suo inseparabile cane Vipli, ci farà scoprire la grande civiltà del popolo Rasna, trasportandoci in una serie di avventure, descrivendo e ricostruendo il paesaggio, l’ambiente, la società, i nomi e le principali vicende storiche del mondo etrusco. Uno scorcio della vita quotidiana vissuto dalla città di Cerveteri, proprio all’apogeo del suo potere economico e commerciale, fondato sullo sviluppo rapido e progressivo delle tecnologie agricole, tessili e di navigazione che coinvolgevano una vita di villaggio ancora arcaica e una natura incontaminata in grandi imprese militari e traffici commerciali che hanno segnato i secoli a venire. -
Il Molise della bellezza. Rocche, fortezze, castelli
Il castello rappresenta indiscutibilmente l’elemento peculiare del paesaggio medievale. In Molise questo è evidente e palpabile. Non esiste borgo o villaggio, agglomerato o paese della Regione che non debba la sua stessa ragion d’essere ad un antico progetto fortificatorio. Questo volume si propone di mostrare in primis la bellezza e il fascino dei castelli molisani, del paesaggio spesso ancora intatto in cui essi sono immersi, di tutte quelle rocche e fortezze disseminate sul territorio, abbarbicate su costoni rocciosi e picchi calcarei, che sfidano i secoli e l’incuria degli uomini. In secundis, è stato scritto nella consapevolezza che questo patrimonio di opere fortificate ebbe un ruolo imprescindibile nell’evoluzione del processo insediativo regionale. Senza di esso non saremmo quelli che siamo. Ne sono stati censiti alcuni, quelli che maggiormente rappresentano quel particolare periodo della storia che convenzionalmente siamo adusi a chiamare Età di Mezzo. Un ricco apparato fotografico correda e arricchisce l’agile narrazione che accompagna ciascun castello. -
Tell al-Mashhad. Lo scavo
Tell al-Mashhad si trova in Giordania, al di sopra di una valle, il wadi ‘Ayun Musa, nei pressi dell’omonima sorgente perenne, una delle più importanti della regione, in un’area ricchissima di testimonianze archeologiche e di memorie bibliche. A poche centinaia di metri, infatti, sulla cima di Siyagha, si staglia il santuario bizantino sorto sul punto ove Mosè sarebbe morto contemplando la Terra Promessa; la stessa multipla sorgente, inoltre, viene identificata, nella tradizione locale, proprio con quella fatta sgorgare dal profeta durante le peregrinazioni dell’Esodo. Il villaggio che sorse nei suoi pressi ebbe il suo apice nella fase finale dell’epoca del Ferro (tra l’VIII e l’inizio del VI secolo a.C.), costruito sul pendio della montagna in posizione dominante sulla fonte. Esso probabilmente prese il posto di un insediamento, sorto già in epoca neolitica, che si trovava proprio ai piedi del villaggio, testimonianza della ricchezza archeologica di questo territorio a nord-est del Mar Morto che fu per decenni conteso tra i regni di Ammon e Moab, ma che era stata a lungo anche sottoposta al dominio del regno israelita di Samaria. -
Archeologia del gesto atletico. La logica investigativa da Sherlock Holmes a Dylan Dog
È possibile ricostruire gli agoni delle antiche olimpiadi, almeno in parte? E se sì, come? I gesti atletici del passato e quelli che emergono oggi nello stesso contesto agonale possono essere considerati equivalenti? E cosa ci dicono le fonti storiche sulle gesta agonistiche? Spesso una ""buona"""" risposta (funzionale) va a discapito di una risposta """"giusta"""" (provabile). Il saggio cerca di conciliare le diverse opzioni, partendo dal presupposto metodologico che si può fare ricerca archeologica alla Sherlock Holmes (incentrata sull'oggetto ma con risultati talvolta soggettivi) o alla Dylan Dog (incentrata sul soggetto ma con risultati talvolta oggettivi)."" -
Artemicia. Una storia di tre Alice e di due micie
Queste sono le avventure di due donne e di una bambina che si chiamano Alice - sì, avete capito bene - e di due gatte dal nome Artemicia che, vissute a un secolo di distanza, ci accompagneranno alla scoperta dell'arte tra Roma e Parigi. Tutto ha inizio quando nonna Alice, per divertire la nipotina, decide di aprire un vecchio baule dal quale salterà fuori un misterioso taccuino scritto in alfabeto felino che ci farà viaggiare nel tempo e nella storia, tra monumenti, dipinti e gatti. Età di lettura: da 6 anni. -
Memorie storiche di Poggio Mirteto
Il volume riporta la trascrizione del manoscritto “Memorie storiche di Poggio Mirteto”, redatto dallo studioso Ercole Nardi nel 1895, personalità di grande spicco della città di Poggio Mirteto, che durante la sua funzione di regio Ispettore degli Scavi e Monumenti, realizzò un meticoloso lavoro di analisi ragionata del sito della città e dei suoi dintorni. Il testo ci restituisce una visione completa del territorio dal punto di vista storico, antropologico e naturalistico analizzando al contempo anche aspetti sociologici e di costume, geomorfologici generali e attinenti alla biologia floro-faunistica tipica del luogo. Il manoscritto è diviso in quattro sezioni: una prima parte più propriamente storica, che va dal 1531 a fine Ottocento; una parte antropologica, dove il Nardi racconta il funzionamento del Comune, ma anche usi e costumi, tradizioni, ricette tipiche, costi di alimenti e detti paesani; una terza parte, che l’autore chiama “Fatti eccezionali di qualche interesse”, dove ricorda le epidemie di peste o la partecipazione dei cittadini a varie guerre; infine uno studio naturalistico del territorio, con approfondimenti sulla geologia, la flora e la fauna. -
Allifae. Un contesto ceramico urbano di età tiberiano-claudia
Il contributo illustra un contesto ceramico di età tiberiano-claudia rinvenuto ad Alife e offre un’idea di quali potessero essere le merci prodotte e consumate nella colonia romana e come si svolgesse il commercio con i centri limitrofi. Le dinamiche di circolazione e di distribuzione delle diverse classi ceramiche, e delle derrate che con esse viaggiavano, evidenziano la piena inclusione di Allifae nel circuito di scambi regionale ed extra-regionale e mostrano l’importanza del ruolo svolto dalla città come centro sia di produzione che di redistribuzione di materiali ceramici. Attraverso una critica discussione delle fonti storico-documentarie e archeologiche, e un’analitica revisione della letteratura di settore, si delinea l’inquadramento storico-topografico e archeologico della città nonché il contesto di provenienza del materiale ceramico che viene qui suddiviso per classi, forme, tipi, varianti e aree di produzione. Il lavoro è infine corredato da un’ampia sezione grafica nella quale sono riprodotti i frammenti maggiormente diagnostici, per i quali è stato possibile il confronto e la discussione nel testo, e da un’appendice nella quale sono illustrati gli impasti identificati. -
Il manunale del piccolo pianista. Vol. 1
Il manuale del piccolo pianista è un nuovo metodo per lo studio del pianoforte rivolto a tutti i bambini, compresi quelli in età prescolare. Considerando la natura giocosa, esplorativa, inventiva dei bambini, il libro si propone come naturale sussidio per svilupparne adeguatamente tutte le potenzialità creative ed espressive. Le varie attività e i brani proposti sono stati ideati per stimolare il bambino a giocare con i suoni, a toccare e a esplorare il pianoforte in diversi modi e a esprimere con i suoni la realtà, le sensazioni, le emozioni e tutto il suo immaginario. Prospettando da subito l'esplorazione di tutta la tastiera e proponendo effetti sonori ricavati da particolari combinazioni di tasti (sia bianchi, sia neri), abbinate a titoli e illustrazioni che le descrivono, si creano le migliori condizioni per un approccio creativo, fantasioso e divertente con la musica, naturalmente senza trascurare la corretta impostazione fisica e metodologica che lo studio delle strumento richiede. -
Draghetto
Draghetto propone un ciclo polifunzionale di giochi di gruppo, che avvia in maniera originale alla comprensione del linguaggio musicale e alla lettura ritmica e melodica, sviluppando l'autonomia compositiva ed esecutiva fin dal primo approccio. I giochi si basano su dei percorsi organizzati in un determinato spazio dove vengono posizionati dei cerchi. Ad ogni cerchio vengono abbinate una o più carte che riportano un particolare elemento della scrittura musicale. Quando il giocatore individua ed interpreta correttamente il simbolo musicale riprodotto dalle carte, avanza di un cerchio fino ad arrivare alla fine; ma attenzione! c'è Draghetto che complica la situazione... e il gioco si fa veramente divertente. L'esposizione degli elementi avviene in modo graduale: si parte affrontando i principali valori di durata dei suoni con le prime cellule ritmiche, si passa poi alla composizione delle varie misure (da 2, da 3, da 4) con la composizione e l'esecuzione dei primi patterns, per arrivare all'altezza dei suoni, sperimentando la composizione e l'esecuzione delle prime melodie. Gli stessi giochi permettono poi tutta una serie di variazioni per essere adeguati all'età degli alunni. Il tutto spiegato in modo semplice e fruibile anche da chi non possiede specifiche competenze musicali. Il metodo, essendo basato su un approccio ludico degli argomenti, risulta molto efficace già a partire dai 4 anni garantendo ottimi risultati da subito, non solo in campo musicale ma anche in quello motorio, cognitivo e relazionale.