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La città sul mare. Carhas Ithil
Valiah è la figlia di re Valihor, signore del regno degli altopiani di Valaah. Cresciuta in un paese dove le donne non hanno alcun valore, viene destinata da suo padre a sposare il sovrano di un’isola remota in nome di una alleanza così antica che nessuno ne rammenta il significato. Valiah, allevata da Eleaor, la guaritrice di Carhas Ithil, ha imparato l’arte della guarigione e maturato, assieme alla consapevolezza di una volontà propria, un cocente desiderio di libertà che la porterà, per non soggiacere alla sorte impostale dal padre, a scappare. Pur riluttante a rinunciare alla comoda vita di corte e al sogno di vedere Valiah regina, il suo giovane nano da compagnia Dworf la segue. I due fuggono attraverso i selvaggi boschi di Andhor e giunti a Carhas Ithil, in circostanze ben diverse da quelle previste, troveranno una città divorata dalla paura e governata da un veggente, condotto sull’orlo della follia dalle sue stesse visioni. -
Elyss
Michele non è nemmeno un vero Stregone. Alla fine di incantesimi non ne sa lanciare mezzo. Ma ha uno spirito che gli vive nell'occhio e una gran quantità di amuleti, reliquie e oggetti magici che porta sempre con sé. E poi conosce Roma, come pochi altri, il che è un gran talento. Così quando Elyss, una Strega inglese, gli chiede di farle da guida per la città eterna accetta di portarla a scoprire le statue parlanti, i fantasmi inquieti e le divinità romane che ancora popolano i palazzi e le strade cittadine. Peccato che poco prima dell'arrivo di Elyss un oscuro Predatore abbia iniziato a mietere vittime nel mondo magico e pare che i due siano proprio nel mirino della minaccia sovrannaturale. Né Elyss né Michele hanno idea del guaio in cui si sono andati a cacciare e tutto si complicherà ancora di più quando arriverà Alexander, lo Stregone supremo dell'America e il Vaticano stesso, massima autorità magica romana, deciderà di intervenire. -
Segui le mosche
Quando il dottor Pete Buckler si trova fra le mani la cartella di Sophy Ward è convinto si tratti di un caso semplice e di routine. Tuttavia, ben presto il colloquio con la giovane rivela una verità sconcertante e terribilmente inquietante. Pete Buckler aiutato dal detective Paul Stein e dal collega Friederich Mounchen cercherà di far luce su uno dei luoghi più sinistri del mondo: il St. George Institute. -
Il sepolcro di Encelado
Una I e una V vergate col sangue sulla parete di un appartamento accanto al cadavere di un uomo. Ma a Rocca Etnea l'eco di quell'omicidio appare destinata a spegnersi presto. Luca Barresi era il contabile di un clan locale: prima o poi avrebbe fatto una brutta fine, lo sapevano tutti. Dario Greco, sostituto procuratore originario di Rocca, si è visto affidare il fascicolo. Delle indagini, in realtà, non gli importa molto. Ha lasciato il paese anni prima, ma adesso il caso Barresi gli offre il pretesto per tornare e affrontare i fantasmi del passato. Quando al primo omicidio ne segue un altro, ancora più brutale, Greco si rende però conto che a Rocca un pazzo sta colpendo seguendo un macabro rituale. Sul biglietto rinvenuto sul luogo del delitto, infatti, l'assassino ha lasciato scritto un nome: Enceladus. Chi si nasconde dietro questo personaggio mitologico? E qual è il nesso tra gli omicidi e l'eruzione dell'Etna ormai prossima? In un paese che teme di vedersi cancellato dalla lava, tra gente abituata all'omertà, Greco si trova così ad affrontare una difficile corsa contro il tempo per scoprire l'identità dell'assassino e fermarlo prima che sia troppo tardi. -
Vorrei camminare come fanno i bambini
Gloria è appena diventata mamma. Ma nonostante l’amore sconfinato che nutre per la sua bambina, le ombre del passato non le consentono di vivere la maternità serenamente. E mentre nuove paure emergeranno a paralizzarla, Gloria dovrà imparare a guardare dentro di sé per liberarsi dai legacci che le stringono l’anima, per crescere e per far crescere la sua bimba. Riuscirà a imparare di nuovo a camminare da sola, proprio come fanno i bambini? O il dolore e la sofferenza del fardello che si trascina dietro saranno più forti? -
Nika. La schiavitù del silenzio
Nika è la cantante dei Midcrime, band italiana gothic metal di provincia. Dietro i modi caustici e fin troppo diretti, nasconde un passato segnato da un profondo dolore, una ferita tenuta segreta per anni, che ha cercato di lasciarsi alle spalle trasferendosi. La paura l’ha spinta a non creare relazioni, a non sentirsi legata a nessuno. Tuttavia, i Midcrime si sono fatti pian piano largo nella sua quotidianità, soprattutto Black, che ha il suo stesso modo di comunicare al di là delle parole. Accompagnati dalle note del metal che amano e che essi stessi compongono, la loro amicizia cresce e supera il limite stabilito da Nika. Una lotta tra sesso e amore, una cantante e un chitarrista che non riescono a starsi lontani anche a costo di distruggersi, nella speranza di salvarsi. Ma si può tornare ad amare restando incatenati al silenzio e con un passato ancora sospeso, pronto a braccarti? -
Honey Venom. Wanted!
Tutti si innamorano della figlia delle tenebre! Anche gli autori di fumetti! Per questo Speciale di Honey Venom cinque (sono cinque? mica mi ricordo) autori italiani cercano di ammaliare la strega più affascinante del mondo del fumetto raccontando le storie che Satana stesso ha bisbigliato loro. Chi riuscirà ad avere il favore della nostra anti-eroina preferita? Una raccolta di racconti che raccontano del mondo di Honey e della sua fidanzata occhialuta Elyss! -
Esercizi di Matrix
Sono passati diversi anni dalla prima redazione di ""Esercizi di Matrix"""", ma lo scopo e le motivazioni restano invariati: un ausilio e un metodo di esercizio per la redazione del “matrix”, strumento indispensabile nella documentazione di uno scavo stratigrafico, in grado di determinare il discrimine cronologico di ogni strato nell'interpretazione di una sequenza stratigrafica. Il matrix, o diagramma stratigrafico, è uno schema grafico e simbolico che consente di illustrare e di visualizzare prontamente e contemporaneamente tutte le unità stratigrafiche individuate, e le loro reciproche relazioni, secondo un principio di anteriorità e posteriorità. Si tratta di 58 esercizi, divisi in semplici, di media difficoltà, complessi: sequenze stratigrafiche (sezioni e piante) create in modo fittizio, sulla base della nostra esperienza di scavo, con le rispettive risoluzioni, spesso supportate per una migliore comprensione da box di commento e di interpretazione."" -
Giovanni Andrea Generoli de Podeo Mirteto Sabinensis. Un pittore sabino nella Roma del XVII secolo
Il volume ricostruisce le vicende biografiche e la formazione artistica di Giovanni Andrea Generoli, detto il Sabinese, un pittore che, nella prima metà del XVII secolo, sfugge agli schemi in atto nella letteratura coeva, proponendo di verificare la consistenza di tali paradigmi, nell’intento di mettere in luce una voce originale del Seicento romano: originale anche per il fatto di portare avanti il suo naturalismo classicizzato negli anni in cui il papato di Urbano VIII (1623-1644) avrebbe favorito l’affermazione del barocco, che divenne in poco tempo lo stile egemone. Il suo catalogo, tra ritratti, immagini sacre e disegni, conta a oggi poco più di dieci opere, ma le sue frequentazioni lasciano ipotizzare che la sua attività fosse di gran lunga più consistente. L’idea è proprio quella di continuare a lavorare sul Sabinese, perché la speranza è che, da questa monografia, la conoscenza di questo artista si diffonda e che nuove opere emergano. -
L'opera di Cleomene Marini (1853-1917) e la cultura artistica italiana dei primi decenni postunitari
Il volume cerca di contribuire alla conoscenza e alla valorizzazione dell’opera di un artista, Cleomene Marini (1853-1917), e contemporaneamente di approfondire alcuni aspetti – ancora oggi poco studiati come risulta dalla letteratura scientifica sull'argomento – di una fase fondamentale della cultura artistica della seconda metà dell’Ottocento, quella dei primi decenni dopo l’Unità d’Italia. È il periodo in cui la borghesia più illuminata e progressista, arrivata al potere, diventa classe dirigente e si trova di fronte a una duplice sfida: da una parte costruire il nuovo Stato unitario, dall'altra dare forma a una nuova società modellata secondo gli ideali del liberismo, dello sviluppo economico, del progresso sociale e culturale. -
I mosaici di Ostia. Con cartina
L'autore, direttore degli scavi di Ostia antica e del Museo della Via Ostiense a Roma, nonché funzionario direttivo dell'allora Soprintendenza Archeologica di Ostia (1981-2013), intende colmare una lacuna che nell’ambito divulgativo, ma anche in quello scientifico, ha riguardato la fruizione dell’area archeologica di Ostia in cui, come è ben noto, i mosaici rappresentano una importante peculiarità. Non a caso i turisti, i visitatori più attenti ed anche gli stessi specialisti del settore da oltre mezzo secolo lamentano la mancanza di una guida o, comunque, di uno studio complessivo sugli apparati decorativi musivi che possa servire da base per una migliore conoscenza dell’argomento. Si è inteso, in tal modo, presentare un testo che sia comprensibile ai “non addetti ai lavori” ma che, nel contempo, contenga pure elementi di aggiornamento sulle scoperte effettuate ad Ostia e nel suo territorio negli ultimi decenni, nonché sugli studi più recenti sull’argomento che hanno ripreso in esame le tesi di Giovanni Becatti sulle botteghe dei mosaicisti e la cronologia dei pavimenti. -
Stephanus Tuccius S.J. Goliath Tragoedia
"Goliath"""" è la seconda delle tre tragedie bibliche del gesuita Stefano Tuccio. Fu composta e recitata per la prima volta a Messina (1563). L’argomento è tratto dal Libro 1 di Samuele 17,1-54; 18,4-7. Il pastore Davide, già scelto da Dio e unto dal sacerdote Samuele quale successore del re Saul, si reca nella valle del Terebinto, dove sono da tempo schierati, l’uno di fronte all’altro, gli eserciti israelita e filisteo. Il solo Davide risponde alla sfida del gigante Golia. Sembra presunzione, addirittura follia, ma il pastore, al termine d’uno scontro singolare, abbatte, con un colpo di fionda, il Filisteo. Dio ha guidato la sua mano. Il modello è quello classico, senecano: cinque atti con cori finali, prologo ed epilogo. L’azione si svolge quasi interamente al campo; la vicenda, iniziata all’alba, si esaurisce nella giornata dello scontro tra il pastore e il gigante. La morte di quest’ultimo avviene sulla scena, non interdetta, come in antico, all’elemento cruento, ed è il momento culminante della vicenda. Il coro finale delle vergini anticipa ciò che accadrà e che gli spettatori non vedranno: la fine di Saul e la gioia degli elementi per la vittoria di Davide sui nemici d'Israele." -
La storia del territorio di Poggio Mirteto. Un racconto con il contributo di varie discipline. Atti della giornata di studi «La storia del territorio di Poggio Mirteto. Un racconto tra archeologi...
Il volume raccoglie saggi incentrati sulla Sabina tiberina. È un racconto di tante voci, che narrano fatti, luoghi e visioni, con linguaggi molteplici, dalla storia all'urbanistica, dalla geologia all'archeologia, dall'ingegneria alla storia dell'arte, dall'economia alla storia del canto. L'opera è stata realizzata con lo scopo di offrire nuovi sguardi per intendere il senso della natura dei luoghi e dei contesti di vita in questo territorio. È quindi difficile che qualcuno non possa trovare materia che intercetti i suoi gusti. Il racconto è esposto in maniera che possa essere letto su due registri: quello degli specialisti che cercano l'inedito, e quello del comune abitante della Sabina, che vuole solo capire un po' di più di ciò che lo circonda. Il passato è stato ricostruito perché si capisse come siamo arrivati a questo punto, nel bene e nel male. E soprattutto per segnalare cosa si può fare e cosa conviene evitare per il futuro. Il presupposto di ogni scelta ponderata è la conoscenza. E a questa istanza i saggi qui riportati danno un contributo. -
Sulle tracce dei nostri antenati in Italia. Cronache dal Lazio preistorico per piccoli antropologi itineranti
In principio era il Vulcano. Così potrebbe cominciare questa storia. Il Lazio di 200 milioni di anni fa era molto diverso da oggi? Chi erano i suoi abitanti? Questo libro scritto a sei mani e impreziosito dalle illustrazioni di Giada Giannetti, è un viaggio nel tempo alla scoperta di mondi scomparsi. Seguendo le tracce lasciate dai nostri antenati, per non dire dei fossili straordinari che potrai incontrare, scoprirai i luoghi del Lazio abitati dagli uomini preistorici e incontrerai animali e paesaggi che non avresti mai immaginato. Nel libro (seguendo i colori delle pagine) sarà possibile conoscere la storia dell’evoluzione umana e i principali luoghi di Homo, alcuni visitabili ancora oggi. Si seguiranno le cronache delle scoperte, arricchite da aneddoti e curiosità. Infine, si scoprirà in quali musei è possibile incontrare i nostri antenati. Età di lettura: da 7 anni. -
Paleolithic. The next free land
"Paleolithic"""" è un racconto fluido e visivo che permette di immaginare un mondo perduto che solo le evidenze archeologiche riescono a narrare. Tutta la vicenda si sviluppa sullo sfondo della Siberia sud orientale di 22.000 anni fa. La scelta non è casuale. Questo immenso continente è stato da sempre considerato un luogo affascinante e quasi magico, per la gelida tundra del nord e la più mite steppa del sud, adorna di conifere. È una storia di amori, amicizia, magia, guerra e tradimenti, che affonda le sue radici nel tempo remoto delle nostre origini e che riproduce l’immagine della natura umana nel caleidoscopio delle sue diversità di forme e sentimenti. Un viaggio affascinante tra sei tribù, in lotta per il potere e per il possesso di una preziosa erba, le cui storie si intrecciano in un avvincente susseguirsi di colpi di scena. Inizia la tiepida stagione delle bacche mature e un gruppo di donne guerriere, capeggiate dalla coraggiosa quanto scellerata Barz, intraprendono un viaggio per raggiungere il villaggio dei Lenidi. Una profezia inascoltata innescherà la fitta trama del romanzo in cui il Grande Spirito giocherà con il destino degli uomini." -
Qualcosa di molto speciale. Come e quando siamo diventati umani. Catalogo della mostra (Roma, 12 maggio-31 dicembre 2018). Ediz. illustrata
Catalogo della mostra “Homo. Qualcosa di molto speciale. Come e quando siamo diventati umani” (12 maggio-31 dicembre 2018 - Museo Civico Naturalistico dei Monti Prenestini - Caprinica Prenestina, Rm). Noi esseri umani siamo solo una fra le centinaia di specie viventi di lemuri, scimmie e scimmiotti. Condividiamo con tutte loro una lunga storia, ma non c’è mai stata in passato una scimmia che abbia dato alla luce un cucciolo d’uomo. Piuttosto, ciò che noi siamo oggi e tutte le caratteristiche che definiamo ‘umane’ sono il risultato di una complessa storia naturale. È una storia di scimmie, di antenati e di uomini: la nostra storia. Un viaggio nel tempo profondo alla riscoperta delle ragioni del nostro essere umani e del come lo siamo diventati attraverso cinque tappe fondamentali: Su due piedi, Prendere e apprendere, Verso nuovi mondi, Stare insieme, Pensieri e parole. Ogni tema del volume è impreziosito dai disegni originali di Costantino Buzi. Un testo divulgativo e rigoroso, per tutti coloro che desiderano scoprire chi siamo e da dove veniamo. -
Sabbetay bar Avraham, un medico-farmacopòla e il suo trattato «Sefer ha-mirqahôt»
L’opera testimonia la conservazione e la trasmissione pressoché millenaria delle conoscenze mediche e tecniche-farmacologiche. In essa possiamo riconoscere connessioni tra il mondo ellenistico e quello alto medievale, tra quello di tradizione greco-romana e quello di tradizione ebraica e islamica, tra quello transmediterraneo e quello delle regioni circostanti e più lontane. Si tratta di un patrimonio di informazioni conservato, fatto progredire e arricchito non solo grazie alla quotidiana applicazione e sperimentazione ma anche alla comunicazione scritta e al confronto dei risultati ottenuti. Un patrimonio di trattati e ricettari la cui ricchezza intravediamo in minima parte rispetto a quanto potenzialmente poteva venir consultato dal nostro autore verso la fine del I millennio dell’era volgare. Grazie alla copiatura i loro trattati erano comunque salvaguardati per essere consultati nella lingua originale o nelle traduzioni promosse da illuminati personaggi che affermavano in modo munifico la loro potenza e la ricchezza delle loro corti e dei loro monasteri anche attraverso la cultura. -
Bolsena. Storia di Bolsena e del «Fanum Voltumnae»
La ricerca tocca episodi della storia romana, della storia della Chiesa, delle leggende dei santi e dello studio etnoantropologico del territorio della Bolsena antica (Volsinii) che nel Medio Evo cambiò il nome in Orvieto. Le ricerche condotte su questo territorio hanno evidenziato importanti nessi tra l’arte etrusca e quella medievale, al punto che il territorio della Bolsena etrusca si è rivelato essere lo stesso nel quale si generò il mito del dio delle trasformazioni Volturno la cui presenza magico-religiosa si tramandò nelle agiografie dei santi della tradizione medievale. Trova conferma la notizia degli storici romani che ubicavano a Bolsena il santuario federale etrusco, più tardi sede del culto dei SS. Giorgio e Cristina protagonisti del celebre miracolo eucaristico. Secondo l’autore, le cerimonie liturgiche etrusche che avvenivano nell’antica Orvieto-Volsinii, furono soppiantate con la creazione del Duomo e i due santi presero il posto dell’antico dio Volturno. -
L'ultima luce. Una storia ai confini del mondo
Egitto, Deserto Occidentale, inizio del IV secolo AD. Su ordine dell’imperatore, viene ultimata la costruzione di una catena di insediamenti fortificati intorno alla Grande Oasi, lungo il limite meridionale dell’impero romano. Nel più grande, una laboriosa comunità e un manipolo di soldati scelti hanno il compito di garantire il controllo delle vie carovaniere e di sorvegliare il fronte sud, oltre cui finisce il mondo conosciuto. Per cento anni gli abitanti dell’insediamento seguono fedelmente gli ordini originali dell’imperatore, fino a quando un evento inatteso sgretola le loro certezze e li costringe, lentamente, a trasferirsi altrove. Quando l’ultimo manipolo di soldati capisce che è ora di abbandonare l’insediamento, accende un’ultima luce sulla torre del castello, e si prepara a partire. Quando l’ultima luce viene spenta si chiude un ciclo – e se ne apre un altro. -
Indagini e studi su S. Maria di Pomposa (1982-2012)
L’abbazia di Pomposa ha una storia articolata e complessa. La chiesa attuale a 3 navate risale nella prima fase, poco dopo la metà dell’VIII sec. Con l’aprirsi dell’XI sec. inizia a Pomposa un fervore di opere sotto l’abate Guido (1008-1046): tra il mille circa e il 1026 viene costruita la cripta; nel 1026 viene costruito all’interno uno dei più precoci esempi di jubé attestati sul suolo italiano (purtroppo poi demolito in sèguito alla riforma liturgica del Concilio di Trento) e confermato dall’organica sopraelevazione del pavimento dell’VIII sec.; sotto l’arcivescovo ravennate Gebeardo (1028-1044) viene realizzato l’attuale atrio, opera d’un artista orientale di eccezionale livello, maestro Mazulone; nel 1063 viene eretto, da parte dell’architetto Deusdedit, il portentoso campanile, portato a termine entro l’XI secolo. L’importanza in campo storico-artistico del complesso, e segnatamente dell’atrio, è rimarcata nel testo, rispetto alla stessa Montecassino dell’abate Desiderio (di cinquant’anni posteriore), anche grazie all’acquisizione di una pianta della fine del Cinquecento che ci mostra tutto lo sviluppo del monastero, veramente in Italia princeps.