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Max Scheler. Epistemologia, etica, intersoggettività
I tre saggi di Alfred Schütz qui raccolti a cura di Leonardo Allodi hanno per oggetto, rispettivamente, la filosofia di Max Scheler (1966), la sua epistemologia ed etica (1957-1958) e la sua teoria dell'intersoggettività (1942). Una interpretazione critica capace di mettere sotto gli occhi, insieme ai principali tratti di originalità della corrente fenomenologica, elementi che la conducono oltre se stessa, a una ""proto-sociologia"""", un contributo preliminare all'autentica sociologia. Il movimento teorico qui evidenziato va dall'epistemologia alla elaborazione di una """"sociologia del sapere"""". Una presa di distanza dal trascendentalismo del maestro - Husserl - che per Scheler si traduce nell'elaborazione di una fenomenologia realista, e per Schutz, aprendosi al pragmatismo, ha compimento nella Costruzione sociale della realtà (1966): la persona è l'unità concreta in cui interagiscono la sua costituzione """"individuale"""" e """"sociale"""". La fenomenologia diventa così chiave di accesso per una lettura antropologica e sociologica del mondo."" -
La Rosa Bianca. Nuova ediz.
Nel novembre del '45 a Tubinga, in una Germania distrutta materialmente e spiritualmente alla fine della Seconda Guerra Mondiale, fu chiesto a Guardini di ricordare il gruppo di resistenza «La Rosa Bianca». Nel 1958 un'altra commemorazione gli fu affidata dall'Università di Monaco, dove i fratelli Scholl e i loro amici avevano studiato e maturato la scelta antinazista. Per la prima volta sono qui raccolti i due discorsi: non semplici orazioni accademiche, ma impegnate meditazioni sul senso di una esistenza cristiana di fronte alle situazioni-limite della vita politica. I giovani della «Rosa Bianca» divengono modello di quella che deve essere la concezione cristiana dell'azione politica: rispondere alla coscienza fino al «martirio» quando il potere, facendosi totalitario e assoluto, usurpa lo spazio della trascendenza e l'inalienabile libertà della persona. Un rischio che Guardini vede persistente nelle nostre società secolarizzate. -
Lancillotto del lago
La vita e le avventure del più famoso cavaliere della Tavola Rotonda. Figlio del Re Ban e della regina Elena, Lancillotto viene rapito dalla donna del lago subito dopo la morte del padre in battaglia. A causa di un incantesimo del mago Merlino, la fata abitava nelle profondità di uno specchio d'acqua; proprio nel punto più profondo c'era un castello sfarzoso. Lì visse Lancillotto una infanzia spensierata e felice con i cugini Lionello e Bohor: la donna del lago lo allevò come una madre e con l'aiuto di precettori lo istruì ai dettami della cavalleria. Ma giunge il tempo in cui Lancillotto vuole andar via per farsi cavaliere di quella Tavola Rotonda di cui ha sentito favoleggiare. Raggiunta Camelot Lancillotto diventa il più fedele servitore del Re Artù. Poi, favorito dall'amico Galehault, l'innamoramento per la regina Ginevra, colei per la quale combatterà draghi, maghi e traditori, che lo ispirerà in ogni azione valorosa. -
La morale popolare greca all'epoca di Platone e di Aristotele
Lo speciale fascino di questo libro è nel dichiarato proposito di studiare non le concezioni etiche dei filosofi e in generale degli intellettuali (ateniesi e non) del V e IV secolo a.C., bensì le vedute morali allora correnti, quelle comunemente riconosciute da cittadini non particolarmente qualificati sotto il profilo della ricerca di una rigorosa razionalizzazione del comportamento. Va da sé che simili ricerche aprono prospettive di straordinario interesse, dato che ne scaturiscono indicazioni circa il contesto e l'humus in cui hanno operato molti filosofi e intellettuali ben noti (da Tucidide a Socrate, da Euripide a Ippocrate), e così pure uomini di teatro, cultori di arti figurative, retori, leaders politici, ecc. Lo studio di K.J. Dover consente così per la prima volta di stimare la distanza tra l'ethos e le filosofie morali dell'epoca, fornendo ""un contributo di fondamentale importanza per la comprensione dell'etica greca"""""""". (Lloyd-Jones)"" -
Scritti di Qumran. Ediz. bilingue. Vol. 1
Questo volume, primo di due, mira a fornire anche al lettore italiano non esperto un agile strumento che facilita la lettura degli scritti originali della letteratura di Qumran: i testi qui editi sono provvisti di puntazione vocalica (la stessa in uso nelle edizioni masoretiche della Bibbia ebraica), mettendo così in grado anche il non specialista di affrontare i più rappresentativi fra i testi della celebre comunità che ai tempi di Gesù era fiorita nei dintorni del Mar Morto. Il testo originale è affiancato a fronte dalla versione italiana corrispondente ed è preceduto da una breve introduzione, oltre a essere corredato di un commento essenziale che illustra quando necessario passi di difficile lettura e sempre ne approfondisce forme e contenuti. I testi raccolti nel primo volume sono i seguenti: Regola della Comunità, Documento di Damasco, Regola della Congregazione, Raccolta di Benedizioni, Regola della Guerra, Canti dell'olocausto del Sabato, Preghiera di Nebonedo, Apocalisse Aramaica, Midrash escatologico, Midrash escatologico, Melchisedek -
Scritti di Qumran. Vol. 2
Con il secondo volume la raccolta degli Scritti di Qumran curati da Corrado Martone è completa. Anche questo nuovo volume riporta i testi originali in caratteri ebraici con puntazione vocalica, a fronte della traduzione italiana corrispondente accompagnata da note di commento filologico. I testi raccolti nel secondo volume sono fra i maggiori di quelli rinvenuti nelle grotte di Qumran: dagli Inni (Hodayot) e vari pesharim - i commentari tipici della comunità, alla Genesi, ad Abacuc, a Isaia, a Naum, a Sofonia, ai Salmi - a due dei testi qumraniani della massima importanza e più studiati: il Rotolo del Tempio e la Lettera halakica. -
Onore e vergogna nel Vangelo di Matteo
Questo celebre e innovativo studio esamina il Vangelo di Matteo sotto il profilo dell'etica dell'onore e della vergogna, che per la morale popolare dei tempi di Gesù erano valori cardinali e strutturali della vita quotidiana. Lo sviluppo di questo aspetto nell'interpretazione di un testo come il vangelo matteano mostra come non sia possibile leggere Matteo nei termini che gli sono propri senza avere un'idea di base della configurazione culturale del mondo mediterraneo antico. L'analisi sistematica che Jerome Neyrey svolge dei presupposti antropologici del primo vangelo mette in luce come la predicazione di Gesù - e il discorso della montagna in particolare - significasse il ribaltamento del modo di vivere comune e la negazione delle nozioni correnti di onore e vergogna. -
Matteo. Il Vangelo e la sua comunità nel mondo del primo secolo
Mettendo a frutto una grande dimestichezza con la letteratura dell’età del secondo tempio combinata con un’analisi articolata delle correnti e delle fazioni nella società giudaica del primo secolo, John Kampen giunge a un’immagine inedita del vangelo di Matteo, fin dai tempi dei Padri della chiesa considerato il più «giudaico» dei quattro vangeli canonici. Ne risulta una visione nuova di momenti e motivi salienti dell’opera matteana, dal discorso della montagna alla concezione che il vangelo elabora dell’idea di comunità. Nelle pagine di Kampen la natura dirompente del primo vangelo emerge in tutta la sua forza, come anche ne risulta meglio illustrato il seguito che nel giudaismo del primo secolo avevano i movimenti maggiori con cui Matteo polemizza: farisei, sadducei e scribi. -
Breve commentario all'Epistola ai Romani
Il Breve commentario all'Epistola ai Romani di Karl Barth risale all'inverno 1940/41, anche se la sua pubblicazione è avvenuta solo molti anni più tardi, nel 1956, ed è il terzo lavoro esegetico barthiano integralmente dedicato all'epistola paolina. Gli altri più famosi e più ampi scritti su L'Epistola ai Romani risalgono alla teologia giovanile di Barth, rispettivamente al 1919 e 1922 (data di pubblicazione), ed hanno un rilievo centrale per tutto il suo pensiero. Questo terzo commento è separato dagli altri due da una notevole distanza, che non corrisponde certo a un diminuito interesse per il testo paolino e per i problemi ad esso collegati, ma anzi è indice della sua continua presenza alla riflessione barthiana, e del procedere di quest'ultima in costante riferimento all'epistola ai Romani. Il Breve commentario all'Epistola ai Romani viene ora edito per la prima volta in lingua italiana nella traduzione di Maria Cristina Laurenzi, che in un puntuale Editoriale lo situa nel contesto dell'intera riflessione teologica barthiana. -
Architettura timida. Piccola enciclopedia del dubbio
Ad uno sguardo fanciullo l'architettura italiana offre molti motivi per ridere di gusto e per meravigliarsi. Questa piccola enciclopedia del dubbio, nel gran deserto delle certezze, è una raccolta di 100 tracce, spie e paradossi descritti con minimi racconti che mandano in tilt i nostri luoghi comuni. Sono semplici strategie in pillole per ricordare che nella nostra epoca frenetica, distratta, seriosa e spietata c'è bisogno di ironia, pazienza, tolleranza, lentezza, gentilezza, umiltà e prima di tutto di timidezza. La timidezza non è una malattia ma una virtù preziosa che ci insegna a maneggiare il mondo con delicatezza ponendoci molti dubbi e chiedendo permesso prima di agire. In un mondo di sopraffazione sfacciata la nonviolenza verso le cose è la più grande forza a nostra disposizione. La vera ricchezza dell'architetto timido è data dal saper intervenire con poco, del quale poco non vi è mai penuria, utilizzando la conoscenza, la conservazione dell'esistente e la stratificazione della nuova architettura con cautela, attenzione, affetto, umiltà e intelligenza. Forse nei progetti è più importante presentare l'elenco delle cose non fatte chiedendoci: e se provassi a non fare questo? Così le azioni della SAA Shy Architecture Association (associazione per l'architettura timida) sono provocatorie (l'invenzione del miracoloso farmaco Timidina), ironiche (la patente a punti per il restauro) e meravigliosamente sconclusionate. Ma spesso giocando si può affermare qualche verità. -
Fondazione della metafisica dei costumi. Testo tedesco a fronte
Pubblicata nel 1785, ""La fondazione della metafisica dei costumi"""" è l'opera di Kant dedicata interamente alla filosofia pratica, con l'esplicito obiettivo di esaurire gli aspetti più strettamente teorici del sistema che aveva da lungo tempo progettato: la metafisica dei costumi. La Fondazione assolse il compito di presentare al pubblico la filosofia morale kantiana, ma ebbe allo stesso tempo il paradossale effetto di allontanare ancora la stesura della vera e propria """"Metafisica dei costumi"""" che verrà pubblicata solo nel 1797-98. L'obiettivo principale è chiaramente indicato da Kant: """"La presente Fondazione non è altro che la ricerca e la definizione del supremo principio della moralità, che da sola costituisce un'impresa compiuta nei suoi scopi e da separarsi da ogni altra ricerca morale""""."" -
1989. Riflessioni sulla rivoluzione in Europa. Lettera immaginaria a un amico di Varsavia
Il faticoso cammino verso la libertà e il progresso nei paesi dell'Europa ex comunista in forma di lettera a un amico polacco. Nel poscritto un bilancio dieci anni dopo la caduta del muro di Berlino. -
L' architettura del realismo critico
"Il realismo come pratica artistica è comunque forma conscia (o inconscia) di giudizio critico sui presente, sulle condizioni e contraddizioni su cui si fonda, sulle sue prospettive o sulle sue alternative possibili, o anche solo sulle speranze sognate: realismo è, o dovrebbe essere oggi, soprattutto opporsi al tramonto del senso delle cose."""" Un saggio critico di uno dei maggiori architetti contemporanei che si interroga sull'essenza dell'architettura e sul suo impatto sulla società." -
Tredici giornalisti quasi perfetti
"Oggi un film che ritraesse fedelmente il lavoro della maggior parte dei cronisti li mostrerebbe seduti in permanenza davanti a un computer, in quello che assomiglierebbe a un call center. Lo spazio per osservare la vita da vicino, per incontrare persone, per gli amori, per le bevute, per le sciocchezze, per le baraonde, per le avventure e per mettersi nei guai, è oggi molto ridotto. Com'è tutto diverso, molto, molto diverso dalla vita dei grandi cronisti."""" Tredici storie brillanti, curiose, argute di grandi reporters. Uno scoppiettante antidoto a uso di lettori e giornalisti sedentari." -
Ahi serva Italia. Un appello ai miei concittadini
"Il discorso è angoscioso, ma mi sembra giusto farlo, dal momento che sulla questione ho riflettuto molto e riguarda noi tutti. Perché siamo caduti così in basso? Non per orgoglio né per presunzione, ma per 'disperazione sociale' mi rivolgo ai miei concittadini per esortarli a fare uno spietato esame critico della coscienza civile evitando ogni formula consolatoria. E la premessa per uscire dall'abisso."""" Un uomo e un intellettuale che è stato grande protagonista del dibattito pubblico passa a tutti gli Italiani il suo testimone, in pagine memorabili e di raro impegno. Paolo Sylos Labini, uno dei maggiori intellettuali italiani, è considerato economista di fama mondiale." -
Ecce Toro
La passione calcistica è una di quelle pericolose ossessioni in grado di annientare l'equilibrio mentale e spirituale del più posato e sano degli individui. Ma che succede se la squadra per cui si tifa, per cui si soffre e si gioisce, per cui si urla e ci si dimena, è il Toro? Che succede se quella squadra deve confrontarsi con la sovrannaturale fortuna che da tempo immemorabile accompagna le sorti della sua rivale, la più odiata, la più amata dagli italiani, la famigerata altra squadra? Tra derby, cori e sfottò, memorabili partite di Coppa, finali e semifinali, gol, pali, traverse, truffe, dolori e felicità, un inno alla gioia di essere granata. -
Oggetti smarriti e altre apparizioni
Mazzi di chiavi, telefoni, biglietti da visita, occhiali da sole, documenti e palloncini colorati scappati via da mani bambine. Ma anche gli 'ego' individuali, i 'soggetti' intesi come idee e storie che perdono e si perdono fino a un gesto che affiora in un ricordo. ""Mi ha guidato nella scelta un'idea dei margini, forse anche un'idea del fantasma. I fantasmi sono dolorosi, i fantasmi sono necessari. I fantasmi sono quello che ci manca, disse una volta Carmelo Bene, essa ci deve mancare. """"Oggetti smarriti"""" sono frasi, racconti, avventure, occasioni, protocolli di esperienza, alcuni recentissimi, altri remoti. Hanno in comune, oltre a una scrittura ibrida, tra il documentario e la finzione, il sentimento di essere perduti""""."" -
Il giorno dell'invasione. 10 luglio 1943 lo sbarco in Sicilia
"Prima dell’alba, quando i mezzi da sbarco dell’invasore erano giunti a 1500 metri dalla riva, i soldati italiani accesero i riflettori, poi scoppiò un inferno di fuoco”. 10 luglio 1943, la più grande flotta d’invasione riunita fino a quel momento era in vista delle coste meridionali della Sicilia. Un contingente di quasi mezzo milione di uomini, protetto dai cannoni navali e da una flotta aerea che dominava il cielo, si apprestava a sbarcare, rimettendo piede in Europa. Per l’Italia fascista era la resa dei conti dopo tre anni di guerra su vari fronti. Gli ufficiali e i soldati italiani, dai punti d’osservazione costiera, dalle trincee e dai capisaldi che presidiavano, osservavano attoniti quella immensa flotta che oscurava il mare e capirono che la guerra si stava concludendo tragicamente, non prima di aver consumato le loro vite. Attraverso gli occhi di quegli uomini si narra quel giorno che decise il corso della guerra." -
Damien intorno al mondo. 55.000 miglia di sfida degli oceani
Damien è una barca di 10 metri sulla quale due amici hanno deciso di vivere la loro giovinezza. Partiti il 25 maggio 1969 da La Rochelle, Jérôme Poncet e Gérard Janichon hanno percorso, in circa cinque anni, ben 55.000 miglia solcando il mare nei suoi più segreti recessi, percorrendo le rotte meno frequentate, misurandosi con la forza degli elementi per il gusto, per la gioia stessa della sfida: l’uomo può vincere il mare se vince se stesso. Attraverso queste pagine, miglio dopo miglio, le esperienze vissute lasciano il segno, ma rimane inalterata la sete di avventura, così come la tensione e l’anelito verso la libertà che sono le doti caratteristiche della giovinezza. -
Il giornalismo televisivo
Che specificità ha la notizia televisiva? Le immagini sono una prova della ""verità"""" od occasioni per aggirarla? Partendo da questi interrogativi, questo studio si propone di accompagnare l'aspirante giornalista, ma anche il telespettatore, dentro le stanze dei bottoni di un Tg per descrivere l'organizzazione e svelarne pregi e difetti. Un'osservazione in presa diretta della cosiddetta """"fabbrica delle notizie televisive"""" e un modo per comprenderne i meccanismi.""