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Gramsci chi? Dicono di lui
Tradotto, amato e studiato all'estero come uno tra i più importanti pensatori del XX secolo, Antonio Gramsci è quasi misconosciuto - e talvolta colpevolmente dimenticato - nel paese che gli ha dato i natali. A ottant'anni dalla morte artisti, giornalisti, politici e studiosi (non necessariamente schierati con Gramsci) tornano al suo pensiero come si torna alle origini, riscoprendo quanto del suo vastissimo e straordinario lascito intellettuale sia ancora oggi parte integrante delle categorie storiche e filosofiche imperanti, nonché punto di partenza per qualsiasi visione alternativa della nostra società. Una raccolta di interventi utili per avvicinarsi al pensiero del grande sardo, che diede la propria vita nel tentativo di trasformare questo «mondo grande, terribile e complicato». Con interventi di: Giorgio Baratta, Enrico Berlinguer, Joseph A. Buttigieg, Benedetto Croce, Giuseppe Fiori, Simonetta Fiori, Dario Fo, Orlando Franceschelli, Piero Gobetti, Antonio Gramsci jr., Bruno Gravagnuolo, Emilio Lussu, Mimma Paulesu Quercioli, Giuseppe Prestipino, Camilla Ravera, Antonio A. Santucci, Paolo Spriano, Palmiro Togliatti, Aldo Tortorella. -
Ribellarsi non basta. I subalterni e l'organizzazione necessaria
La forma storicamente più alta di organizzazione politica, il partito, è oggi ampiamente screditata. Quale sostanza politica si cela dietro questa circostanza? Quali sono le caratteristiche dell’ordinamento politico-istituzionale venuto a delinearsi in questi anni? È possibile restituire un senso e un’efficacia alla politica prescindendo dall’organizzazione? Da Syriza a Podemos, attraversando Gramsci, i Luoghi Idea(li) e il Partito sociale, in lungo e in largo nelle pieghe dei meccanismi di dominio capitalistico, Lorefice ricerca e indaga quegli strumenti politici e organizzativi in grado di riaprire la contesa egemonica sulla «modernità». Per una società giunta a un alto grado di sviluppo e complessità, il tema dell’organizzazione politica diviene pertanto centrale per restituire slancio e protagonismo ai subalterni, respingere un’idea di politica fatta da pochi e per pochi, pensare a un nuovo rapporto tra società e istituzioni. -
La scienza politica di Gramsci
A ottant'anni dalla morte di Gramsci ci sembra utile pubblicare la nuova edizione del libro di Michele Prospero in una versione accresciuta e aggiornata. Un tentativo sistematico di leggere Gramsci alla luce delle sue categorie politiche, avendo come riferimento i classici della modernità (soprattutto Machiavelli). Cimentandosi con i nodi storici di lunga durata, con le fratture originarie della statualità e con i conflitti che attraversano la storia d'Italia, Gramsci affronta con precisione questioni teorico-politiche ancora oggi di scottante attualità: il partito personale, il capo carismatico, la partecipazione, il partito politico di massa, il trasformismo, la crisi di rappresentanza, la soluzione plebiscitaria, la differenziazione territoriale, la caduta del regime democratico e la teatralizzazione del politico. Un volume imperdibile per approfondire l'apertura analitica di Gramsci, le cui lucidissime e tenaci pagine offrono strumenti di interpretazione ancora oggi inesplorati. -
Ennio Calabria. Nella pittura, la vita
Ennio Calabria, figura centrale e anomala nel panorama artistico e culturale italiano della seconda metà del Novecento, è qui presentato attraverso un dialogo a due “voci” che traccia il segno di una vita raccontata nel suo divenire. Dagli anni dell’esordio – con la personale del 1958 – fino a oggi, la sua opera è caratterizzata dalla continua necessità dell’artista di rifondare la pittura su nuove ragioni in relazione ai grandi mutamenti del contemporaneo. -
Con Majakovskij
Intervista di Carlo Benedetti. -
«Questo è un fatto e i fatti sono ostinati». Lenin e l'ottobre '17. Una lettura politica
Un’indagine per rileggere la storia dell’avvenimento che “sconvolse” la Russia e il mondo intero attraverso i suoi momenti chiave; per individuare come e perché si affermò il potere sovietico; per mettere in evidenza sia il ruolo dei protagonisti (operai, contadini, soldati), sia la funzione dei bolscevichi e – in particolare – di Lenin. Sergio Gentili racconta i passaggi politici decisivi della fase rivoluzionaria che va dal febbraio 1917 all’avvio della guerra civile nel 1918, connettendo eventi, testimonianze, cronache e conflitti in una trama che è stata troppo spesso oggetto di facili strumentalizzazioni. In questo quadro fitto di dettagli, la lente d’ingrandimento si posiziona su Lenin, per ciò che ha detto e per quello che ha fatto dal suo rientro a Pietrogrado, nell’aprile del 1917, fino all’attentato subìto a Mosca nell’agosto del 1918. In appendice, alcuni fra i suoi testi più illuminanti, capaci di evidenziare l’immediatezza della vicenda politica di allora e chiarirne la natura dello scontro politico. Con prefazione di Michele Prospero. -
La scuola non è di moda. Risvolto creativo
Jole Falco racconta la scuola che ha saputo inventare laboratori creativi, percorsi didattici integrati, tessiture di pratiche e relazioni. Un lavoro durato anni nonostante le burocrazie, la scarsità di risorse, la resistenza di genitori, dirigenti scolastici e ragazze e ragazzi, a volte solo spaventati dalla novità. Jole Falco restituisce con garbo e passione una memoria personale e collettiva, materia preziosa per crescere le generazioni del futuro. -
Sedotta e sclerata
Emily è una ventenne impegnata a godere della giovinezza e a trovare il giusto equilibrio tra passione, amore e amicizia. Il mondo sembra però crollarle addosso quando un giorno le viene diagnosticata una ""strana"""" patologia. Ma Emily, spinta dall'affetto di amici e genitori, non ci sta. È l'inizio di una battaglia che la porterà a scoprire quanto sia fondamentale vivere con passione ogni attimo e a capire che nulla potrà mai cambiare la sua vita. Con il patrocinio dell'Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM). Parte dei proventi del libro sono a beneficio dei progetti di informazione e confronto del Gruppo Young AISM Roma per i giovani con sclerosi multipla (FB AISM ROMA)."" -
Rovesciare la politica. Partecipazione, organizzazione, direzione
I cambiamenti indotti nell'economia e nella società dallo sviluppo delle tecnologie di comunicazione e dalla globalizzazione finanziaria hanno stravolto la tradizionale concezione della politica. Diventa quindi fondamentale analizzare le ragioni di questa profonda crisi - fortemente radicata nel nostro paese e non solo - e dei fallimenti fin qui compiuti nel tentativo di rovesciarla. Su questa base, tenendo conto dell'evoluzione delle diverse classi sociali e del loro atteggiamento verso la politica, occorre individuare nel rapporto dialettico tra partecipazione democratica e organizzazione politica l'unica strada per rinnovare la democrazia rappresentativa e ricostruire un progetto politico di liberazione, uguaglianza e solidarietà. -
Il teatro comico
Il teatro comico è la prima delle sedici commedie che Goldoni scrisse tra il 1750 e 1751. La sua tematica rientra a pieno titolo nel ""play within the play"""" o nella definizione di metateatro, tra i cui esempi si annoverano l'""""Amleto"""", il """"Sogno di una notte di mezza estate"""" e """"La bisbetica domata"""" shakespeariani. Goldoni mette in scena le difficoltà di una compagnia teatrale che prova a realizzare una commedia, le ambizioni di un poeta improvvisato e di un capocomico, le cadute di una cantante esperta che stenta a trovare ingaggi. """"Voi avete la commedia d'intreccio; io voglio darvi la commedia di carattere"""" ha detto Goldoni. In questo """"Teatro comico"""" egli si impegna a spiegare i motivi della sua riforma, i pregi e i difetti della commedia dell'arte. Questo testo rappresenta quindi una sorta di istruzioni """"per l'uso"""" per chiunque voglia cimentarsi con la scrittura drammaturgica, un prezioso scrigno di consigli utili alla comprensione del mondo teatrale e della sua rappresentazione."" -
Oro nero. Come l'Arabia Saudita e il Golfo Persico condizionano l'Occidente
C’erano una volta le Petromonarchie del Golfo, Stati che galleggiavano sul petrolio e seguivano fedelmente le indicazioni in politica estera degli Stati Uniti. Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Oman: sabbia e oro nero, facoltosi sceicchi e lusso fiabesco; scarsa popolazione, democrazia interna molto limitata, forte immigrazione dall’Africa e dal Sudest asiatico e lavoratori in condizioni di semischiavitù. Questa rappresentazione del Golfo Persico - semmai in passato sia stata veritiera - oggi non è più attendibile. Se è vero che le agiatezze di emiri e sultani non sono terminate, gli europei non possono invece prendersi il lusso di ignorare come i Paesi del Golfo influenzino con sempre più forza la politica mondiale: non solo rendita petrolifera ma anche energie rinnovabili, ricerca scientifica, eventi sportivi, alta moda, passione per il made in Italy, architettura all’avanguardia, turismo ed ecologia. E poi armi, politica estera aggressiva, conquista di interi settori di mercato, lenta e difficile emancipazione delle donne, repressione della dissidenza politica, furti archeologici e - strano a dirsi fino a poco tempo fa - autonomia politica proprio dagli Stati Uniti. Il presente lavoro colma un imbarazzante vuoto nella saggistica italiana, quello sull'irrimediabile centralità dell’Arabia Saudita e degli altri Stati del Golfo nella politica globale. Con stile asciutto e approccio analitico gli autori scavano in profondità e spiegano perché, d’ora in avanti, sarà impossibile ignorare questa parte di mondo. -
Critica al programma di Gotha
A duecento anni dalla nascita di Marx si annuncia una doverosa rivisitazione critica delle sue opere dopo anni di rimozione. Tra i suoi scritti politici la Critica del programma di Gotha si caratterizza per uno spirito polemico verso lo statalismo di Lassalle e anche per una incisiva proposta teorica sulla strategia della transizione. Si possono considerare queste poche e nervose pagine come una sorta di secondo Manifesto nel quale Marx formula fondamentali cenni sul rapporto tra economia e diritto, Stato e società, merito e bisogni, eguaglianza e differenza. Per l'influsso che lo scritto ha esercitato nel Novecento e per la ricchezza delle sue indicazioni, il testo di Marx viene riproposto con una ampia introduzione di Michele Prospero che ne svela la ricchezza di suggestioni ancora vitali. -
La grande rimozione. Il '68-77: frammenti di una storia impossibile
Il '68-'77 (""decennio rosso"""") non è stato affatto quello che hanno raccontato le ricostruzioni giornalistiche e televisive: una simpatica lotta per la libertà sessuale e per i diritti civili, nonché la preparazione del terrorismo di sinistra. Il Movimento è stato invece un tentativo, per quanto politicamente primitivo e insufficiente, di riproporre il problema della rivoluzione in Occidente. Né più né meno. A partire dalla riflessione sulla novità teorica di quel ciclo di lotte (il concetto di """"movimento politico di massa""""), il libro ricostruisce la vitale realtà di un decennio di lotte che hanno fecondato e arricchito la democrazia italiana e si interroga in particolare sulle ragioni della sconfitta del movimento del '77 («una sconfitta che si poteva e doveva evitare») attribuendone la principale responsabilità alla micidiale tenaglia costituita dal Governo Andreotti-Cossiga (sostenuto dal Pci della """"solidarietà nazionale"""") e dall'estremismo dell'autonomia. Schiacciato fra questi due elementi, diversi ma convergenti, si trovava una realtà ben diversa, cioè il movimento stesso: diffuso e duraturo, complesso e ricco di potenzialità, fatto di decine di migliaia di compagni/e, è stato ieri represso così come oggi è fatto oggetto di una inaccettabile cancellazione (""""la grande rimozione""""). Il libro argomenta questa tesi con documenti votati dalle assemblee del movimento e con brani scritti mentre gli avvenimenti si svolgevano intrecciati con osservazioni dell'oggi. Una posizione tanto convinta e appassionata quanto polemica e controcorrente, da cui non può prescindere il dibattito che si riapre in occasione del quarantennale del '77 e del cinquantennale del '68."" -
Sei mia. Un amore violento
Elisabetta ha due figli e si è appena separata dal marito quando incontra Massimo. Tra loro nasce un amore sincero e appassionato che a poco a poco si trasforma in qualcos'altro, in un rapporto verticale a senso unico, in una silenziosa e feroce gerarchia, prima tra oppresso e oppressore e poi tra vittima e carnefice. Fino a un epilogo senza ritorno. -
Che Guevara chi? Dicono di lui
A novant'anni dalla nascita del Che un'antologia di scritti di grandi autori ripercorre il suo pensiero in un'ottica teoricamente e filosoficamente più attenta ai rapporti con il marxismo; ne nasce una scelta utile a capire – in questi ""tempi bui"""", come li avrebbe definiti Lessing o di """"compiuta peccaminosità"""", come direbbe Fichte – come farsi eredi di un pensiero apparentemente anacronistico ma assolutamente imprescindibile: quello del Che. Interventi di Italo Calvino, Ernesto Guevara Lunch, Eric J. Hobsbawm, Pietro Ingrao, Michael Löwy, Ernesto Sábato, Antonio Santucci, José Saramago, Adriano Sofri, Mario Spinella, Paco Igancio Taibo II, Saverio Tutino."" -
La libertà comunista
A cinquant'anni dalla morte di Galvano della Volpe (1895-1968) viene riproposta la sua importante opera filosofico-politica nell'edizione originale del 1946. La libertà comunista rappresenta, come ha scritto Norberto Bobbio, il primo studio organico che segna la ripresa del marxismo teorico in Italia. In queste pagine si gettano le fondamenta per l'autonomia teorica del marxismo. Contrario alla mentalità eclettica dominante, della Volpe lavora per scoprire il nucleo filosofico che rende originale la riflessione di Marx. Nell'etica, nell'economia, nella gnoseologia è per della Volpe possibile recuperare lo specifico laboratorio analitico di Marx per cimentarsi sulle grandi questioni della modernità, senza bisogno di prestiti e soccorsi provenienti da altre tradizioni di pensiero. Si tratta di un programma teorico ambizioso e profondamente inattuale che proprio per questo conserva intatta la sua grandezza e suggestione. -
Caucaso. Dall'Urss a Putin: il dilemma di una regione di frontiera
La tormentata regione del Caucaso, compresa tra il Mar Caspio e il Mar Nero e considerata come la vera linea di confine tra Europa e Asia, è oggi percepita come l'epicentro di un'esplosiva contingenza geopolitica. In quest'area ricca di risorse energetiche è iniziata infatti una serrata competizione, senza esclusione di colpi, tra le grandi potenze mondiali in cerca di idrocarburi. Ma la situazione interna è ancora più turbolenta e queste nuove presenze – oltre ai pressanti tentativi russi di mantenerne il controllo – rischiano di far riesplodere o acuire tensioni e conflitti già esistenti come le guerre di Cecenia, gli scontri per il Nagorno Karabakh, le aspirazioni separatiste di molte popolazioni e le marcate differenze etnico religiose che sfociano in rivendicazioni territoriali. Un'indagine ricca e documentata per comprendere appieno una delle regioni più conflittuali del panorama internazionale. -
Atlante geopolitico del Mediterraneo 2018
Il fenomeno migratorio che sta investendo l'Europa negli ultimi anni sta creando profonde spaccature all'interno sia dell'Unione europea che dei singoli paesi membri. Ciò accade perché la questione è stata troppo a lungo affrontata come una semplice emergenza e non come un processo con cui occorrerà fare i conti nei prossimi decenni. Dalla sua corretta gestione dipenderà, molto probabilmente, la tenuta futura dell'ideale europeo, così come la creazione di stabili e pacifici rapporti tra le due sponde del Mediterraneo. Quale sarà dunque la risposta dell'Unione europea e quale l'atteggiamento dei singoli Paesi membri? Quali saranno gli effetti sui rapporti tra l'Europa e i Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente? Come ogni anno, a queste e a tante altre domande offre una risposta l'Atlante Geopolitico del Mediterraneo 2018. Il volume è completato da 11 schede relative alla storia e all'attualità politica dei paesi della sponda sud del Mediterraneo, redatte da storici e analisti che si sono posti l'obiettivo di analizzare cosa accade oggi nel Mediterraneo partendo dal racconto degli eventi che hanno determinato l'attuale situazione geopolitica nell'area. -
Una quercia sottile. Primo De Lazzari, ritratto collettivo di un partigiano
Questo ritratto collettivo, patrocinato dall'Anpi e dall'Iveser, ci restituisce tutto lo spessore, l'impegno e l'umanità di Primo De Lazzari. È soprattutto un segno di gratitudine, affetto e riconoscenza nei confronti di una delle tante ""querce sottili"""" che, con generosità, ci hanno consegnato libertà e democrazia, beni inestimabili da continuare a proteggere oggi più che mai. La vita di Primo rappresenta uno specifico modo di stare al mondo, perché in essa ha prevalso una scelta di libertà. Certo, la conquista della libertà - cioè la liberazione - dal nazifascismo è la cifra, l'imprinting, che ha segnato la sua esistenza, ma da quella conquista iniziale si dipana un percorso ricchissimo: dall'impegno nel Pci e nell'Anpi, all'attitudine al sapere e all'attività di studioso, militante, democratico e infaticabile messaggero di """"memoria"""" alle giovani generazioni."" -
Rosso è il cammino. Un'autobiografia militante
Questo libro è un modello in miniatura di un cosmo di relazioni, di rapporti, di idee che fa perno intorno a Roma, alla periferia e alla provincia: l'Alessandrino, Centocelle, Scurcola... «Ci sentivamo cittadini del mondo» scrive con una semplicità disarmante Santarelli a proposito del 1968. Cittadini, impegnati nella vita pubblica. Del mondo, di un mondo del quale facevano parte insieme il Vietnam e la via Casilina. La storia di un militante esemplare, di un comunista. Prefazione di Alessandro Portelli e introduzione di Simone Oggionni.