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Raccolta vitruviana
Da Castelli di vetro, alle vallate di mondi dimenticati. Da semplici persone di tutti i giorni, a futuri distopici. Da semplici emoji, all'apocalisse. Dal semplice amore incondizionato, all'agonia più oscura. Raccolta vitruviana tutto questo, un sogno, un nuovo futuro o più semplicemente un frammento di vita. Raccolta vitruviana il riassunto di oltre un anno di collaborazione con il giornale privato ""Il vitruviano"""", dove le idee non smettevano mai di fluire."" -
Sibilla Peabody nelle terre di nessuno
Quando Sibilla Peabody entra all'Accademia P.E.R.L.A.S. sa per certo che dovrà faticare per sopravvivere. Unica strega in una scuola creata per combatterle, è pronta a tutto pur di restare lì e riscattare la sua stirpe dalla nomea negativa che la circonda. Con Luxifernis si crea l'occasione perfetta: la Regina viene rapita dal malvagio Stregone Supremo. Sibilla decide così di partire per una missione ad alto rischio nelle pericolose Terre di Nessuno, dove quest'ultimo è nascosto. Chi è costui? Perché ha agito proprio quando sembrava tutto andare per il meglio? Spetterà a Sibilla scoprirlo, in questo viaggio senza precedenti che molte sorprese ha in serbo. Più di quante potrebbe immaginare. -
La memoria del bindolo
Ambientato in una cittadina pugliese, il romanzo narra la vicenda di Coletto Mastronardi, un contadino di grande intelligenza e generosità, che ha dovuto rinunciare a fare l'ingegnere per essere utilizzato sin da piccolo in campagna, come d'abitudine nelle famiglie contadine. Coletto riversa allora il proprio sogno sul nipotino Lero, altrettanto intelligente e pronto, cui lo lega un grandissimo affetto. Ma il caso (Coletto non crede al destino) non consente che il suo progetto si realizzi. Anzi, una serie di vicissitudini, compresa la guerra, stravolge l'esistenza dei due personaggi principali, ma anche delle altre figure che animano il romanzo in un grande affresco. Nello splendido paesaggio pugliese emergono i vizi e le virtù degli abitanti di un paese di provincia: figure, avvenimenti e riflessioni psicologiche tutte scolpite con l'accetta e rigorosamente funzionali alla storia narrata. -
Caporetto management. Dalla disfatta alla vittoria: la lezione di Armando Diaz per i manager moderni
La sconfitta di Caporetto si trasformò in ""disfatta"""" soprattutto per ragioni di tipo """"gestionale"""", in gran parte riconducibili alla comunicazione interna ed esterna. Da quel disastro, però, la classe dirigente italiana seppe riprendersi in maniera sorprendente, nel 1918. """"Caporetto management"""" analizza le scelte in discontinuità fatte dal nuovo comandante dell'Esercito Italiano, Armando Diaz e dal nuovo Governo presieduto da Vittorio Emanuele Orlando. L'analisi è condotta in parallelo con la modernità, con l'obiettivo di fornire al lettore alcune """"pillole"""" di efficace crisis management, direttamente mutuando gli esempi dalle misure adottate cento anni fa nella speranza, poi concretizzatasi, di una risurrezione nazionale. La strategia di Diaz e del suo staff viene quindi tradotta in un piccolo manuale di resilienza post-crisi indirizzato ai manager di qualsiasi tipo di organizzazione che dovessero trovarsi nella condizione di affrontare, gestire e superare una difficoltà talmente grande da mettere a rischio la vita dell'organizzazione stessa."" -
M'avanza un cadavere
Una lugubre serata autunnale fa da scena a una cena con delitto, in cui un delitto - però - avviene davvero. Toccherà al commissario capo Annibale Nerotti, nobiluomo prestato alla Polizia più per noia che per vocazione, provare a dipanare il mistero che avvolge lo strano caso di omicidio dai troppi sospettati e troppi moventi, per una vittima che nessuno rimpiange. Sette indiziati, sette storie dolorose e diverse accomunate dall'odio profondo nei confronti della vittima. Una scena del crimine che ricorda troppo da vicino quella dei romanzi gialli, con il classico mistero della stanza chiusa dall'interno. Chi e come ha ucciso lo stravagante avvocato di politici e vip, Lorenzo Staffi, viscido e pericoloso personaggio dal torbido passato col vizietto del porno? Quale, tra le sue vittime, è tornata a vendicarsi piantandogli un tagliacarte d'argento nella tempia? L'indagine porterà alla scoperta della ""vera verità"""" o semplicemente della """"verità processuale""""? Una storia dal finale anomalo, in cui dovrà essere il lettore più attento a dipanare la matassa."" -
Navi sui monti
Nel 1439, durante la guerra tra i Visconti di Milano e la Repubblica di Venezia, trentuno galee veneziane vennero trascinate dalle montagne del Trentino sino alle acque del lago di Garda, allo scopo di sorprendere il nemico alle spalle. Il maestro d'ascia, Delfo Torres da Mori, che all'epoca aveva sedici anni, racconta dopo molti anni la storia di questo viaggio avventuroso e folle e le gesta di Andrea il Cretese, nostromo della gloriosa Marina Veneziana, e di Serafino Torres, capo dei boscaioli trentini, tra i luoghi, l'amicizia, l'amore, il coraggio e la morte delle persone che parteciparono a questa impresa ritenuta irrealizzabile. -
A piedi nudi tra la nebbia
La nebbia ci costringe a rallentare. Camminare, quando sul nostro cammino si presenta una fitta coltre di nebbia ci impone di cambiare il passo, stare attenti, osservare. In questo girovagare possono crescere le nostre riflessioni, lo sguardo può diventare più profondo. La nebbia nasconde, disorienta, spaventa. Queste 40 poesie sono nate quando sul sentiero della vita è apparsa la prima nebbia. Vinta la paura, l'animo si è aperto nel cercare risposte e nel vedere oltre quel sipario candido e ovattato. Prepotente appare il mare, con versi ritmati come onde. Spiagge e sapori lontani. Una bussola che guida sempre a Sud. Passioni, ricordi, ironia, amore. Finalmente oltre appare la bellezza. Superato il velo, sorge il sole. Serve un grande atto di coraggio però, per scavalcare la recinzione dei nostri timori ed affidare all'inchiostro le nostre scoperte. Camminare a piedi nudi è sempre pericoloso, nella nebbia, poi. -
Diamante
Una raccolta di poesie che danza nel passato e lo rende presente percorrendo realtà che trasudano dai sanpietrini di una splendida Sulmona tra consuetudini perse, rimpiante e tradizioni. Il ritmo delle rime riporta ai profumi, ai sapori di un tempo e alle molteplici mutevolezze seguitesi sotto gli occhi di ragazzi oggi adulti e del nostro amato Vate. Nei versi si esalta il garbo delle cose semplici, essenziali, lontane da ipocrisie e da stereotipi sbagliati e che fanno dono della consapevolezza di quanto ricco sia il patrimonio che possediamo. Le dure prove della vita, gli impulsi e le passioni di cui i versi sono intrisi condurranno il lettore, spesso riportato al dono dell'umiltà e della propria forza interiore a perseguire l'incanto di un solo suono, di una sola voce, quella della propria unicità e del proprio volo, che sa rendere preziosi tanto i ricordi quanto il presente. Il titolo ""Diamante"""" fa omaggio al più puro dei sentimenti, l'amore di una madre e l'indomabile amore per la vita che come la più giusta delle madri sa elogiare e punire. A mia figlia Sara, il mio Diamante."" -
Rime sparse nell'infinito
L'anima si inebria della vastità quando si concede di essere, di viversi. Poesia è quel sospiro di vita che inonda ogni tuo senso, facendoti volare e vibrare tra sogni e realtà, tra gioia e malinconia, tra amore e sensualità, poesia è colei che ci rende realmente umani dove ogni emozione si sprigiona in noi. In questo modo Anna Nardelli esprime ogni sua emozione scrivendo il suo sentire, affascinata da sempre dalla poetica classica di spessore e, innamorata dei canti danteschi e dalle rime leopardiane. Il suo stile è molto curato, sempre alla ricerca dell'eleganza e della perfezione dei grandi della poesia, nei suoi componimenti si apprezza questo tornare a un mondo ormai dimenticato. La ricchezza espressiva delle sue rime sono pura forza emotiva mentre affronta tematiche delicate, che toccano le diverse sfaccettature dell'amore: donne violate, rapporto madre-figli, amore malato nella coppia. Pur essendo riservata e timida, riesce a trasferire al lettore il suo pathos che scaturisce dal dolore, a disegnare le trame delle catene a cui un male può legare il corpo ma non il cuore di chi è sofferente. -
Solitudini e amore
"Oggi la comunicazione è divenuta cosa seria da trattare. Tutti vogliono esprimere il proprio parere, tutti vogliono essere visibili, come canta Cremonini """"nessuno vuole essere Robin"""". Il verbo Attraversa il web alla velocità della luce e si apre ai nostri occhi, tutti scrivono, tutti sono amanti della poesia, della musica e dell'arte. La cultura globale contagia tutti e non appartiene a nessuno. Maria Beatrice Motolese grazie alla vicinanza col web ha aperto la sua grande passione e sensibilità per l'arte e senza nessun tipo di vana gloria ha iniziato a scrivere i suoi pensieri in forma di poetica prosata. Donna intelligente e istruita ha trovato nella composizione uno spazio altro per esprimere il suo sguardo sul mondo. Uno sguardo che ha attraversato speranze, dolore, rabbia, delusione e illusione. In questo viaggio fatto di vita quotidiana ha ben colto il senso della solitudine, i sensi direi.""""" -
Una stellin prestata alla politica nel web 2.0
Figlia di lavoratori emigrati al nord Italia negli anni del boom economico, Marina passa la prima infanzia con la nonna, fin quando non è costretta a trasferirsi con la famiglia da sfollata a Macerata. Bambina introversa, si distingue da sempre per il suo ""essere un po' diversa"""", nella passione per la danza emerge per particolari doti fisiche che contribuiscono però a discriminarla. Ottenuto il ruolo da insegnante, subisce una """"caccia alle streghe"""" da parte di chi, tutelato dall'anonimato, istiga altri ad abusare della propria autorità per allontanarla dalla propria sede di titolarità. Il climax si raggiunge solo con un movimento politico nato in rete che la consacra definitivamente come """"pubblic enemy""""."" -
Emozioni sommerse
PPatrizia, moglie madre, nonna, ma fondamentalmente un mondo a confronto, nella molteplicità dei ruoli che assume e ancor di più sentimenti che ruggiscono come il suo carattere fermo e gentile. Esigente prima verso se stessa e poi verso gli altri, un carattere che si evince nelle sue poetiche, ora passionali ora piene di dolore. Patrizia Calzetta poliedrica e nello stesso tempo una persona semplice, si cimenta nelle forme più diverse dell'espressione poetica, maturata già verso l'arte grazie al suo trascorso di musicista, ha appreso dal pianoforte la dolcezza che infondono le note e che tutti i cuori unisce. -
Racconti di speranza
«Quando si scrive una prefazione si pone l'accento sullo stile poetico e sulla bellezza delle poesie, sono certa che leggendo questo libro molti apprezzeranno le doti letterarie dell'autrice Carmen De Matteis, purtroppo o per fortuna, non ho intenzione di fermarmi agli scritti. Ho avuto l'immensa fortuna qualche anno fa di conoscere la de Matteis, una donna dolce e elegante, romantica e sognatrice, responsabile e attenta, un'anima sempre pronta ad aiutare il proprio prossimo. Scrive soprattutto per illuminare con una speranza concreta la vita di chi attraversa la sofferenza.» -
Annalu dorcas bobo
«La vita quotidiana, le immagini di rete, smuovono le coscienze in direzione dell'appartenenza ad una realtà planetaria ove il nostro essere elementi della natura viene dimenticato poiché soggetti umani alienati ad una realtà cosmica le cui radici si perdono, dandoci l'illusione di essere chiome, corolle colorate destinate a vivere nell'aria. In realtà aria e terra sono indissolubilmente uniti. Il lavoro di docente mi mette a contatto con centinaia di bambini, mi spinge ad osservare quello che accade nel mondo con una lente speciale. A volte vorrei non averla, chiudere gli occhi per non assistere ad ogni sorta di ignominia compiuta da incoscienti nei confronti dell'infanzia, per poi scorgere con la medesima, umani altri impegnati ad alimentare il loro benessere. A conservare ""nonostante le difficoltà"""" il bambino, nella gioia e nel gioco di una vita vissuta per loro e con loro.»"" -
Intime proiezioni di un poeta tra anima erotismo e amore
Raccolta di poesie. -
Uccidi il prossimo tuo
Ritornato libero dopo quarant' anni di carcere, Salvo Patanìa, si trova completamente spaesato nella nuova realtà di uomo libero. Non ha certezze, ma una sola convinzione: ""Uccidere il prossimo suo"""", è stata l'unica cosa sensata ad aver fatto in 70 anni di vita. Se lo ripete ogni notte per mantenere la lucidità della memoria e del proprio pensiero. Nessun pentimento, solo la consapevolezza di aver liberato il mondo da un parassita che non avrebbe mai dovuto nascere. Il viaggio di ritorno alla terra di origine si trasforma nella narrazione di una storia dai contorni cruenti e di profonda meditazione. Il semplice bilancio della propria vita ripercorso e raccontato a voce alta al solo amico in grado di capire il suo dramma."" -
Gente di paese. Racconti popolari
«Nel libro narro le vicende accadute e i personaggi vissuti in alcune località dell'entroterra pescarese tra la fine del 1700 e l'inizio del 1970, mettendo in risalto lo schietto modo di vivere di una volta. Ho raccontato la gente che abitò questi borghi divenuti talmente minuti, malinconici e rassegnati, che solo i miracoli dei propri santi patroni potranno restituire alla genuina normalità di una volta. Il mio è un tributo agli oscuri e dimenticati ""paesani"""", quei piccoli eroi a cui è mancata la fortuna d'essere grandi, ma non la forza ed il coraggio di vivere ugualmente la loro difficile vita contribuendo, anche se con poco, al cammino dell'umanità. Gli episodi del passato, semplici e veritieri, riportano alla vita quotidiana di paesi in via di scomparsa per sollecitare il ricordo di chi vi ha assistito e per tramandarli alle nuove generazioni.»"" -
La baia delle donne. Il viaggio
La baia delle donne è il primo romanzo di cui si compone la trilogia ""Il viaggio"""". La sua struttura si articola in tre parti, summa della serie di considerazioni che il protagonista maschile, l'enigmatico Vento (questo il nickname del probabile alter ego dell'autore) compie sull'altrettanto enigmatico universo femminile, fatte risalire fino ai tempi più remoti attraverso un florilegio di storie che egli affida al narratore onnisciente, perché le inserisca ad arte tra pagine di vita in cui situazioni reali (solo i nomi dei protagonisti sono stati modificati) e immaginari metafisici si legano inscindibili e concorrono a ricomporre la totalità dell'opera nell'epilogo, conclusione provvisoria di una parabola in cui la cifra della felicità risiede nella scoperta di se stessi. Ma La baia della donne è molto più di questo."" -
Tu non sai quante voci
"Tu non sai di quante voci"""" è la seconda raccolta di liriche composte da Achille Signorile. Vi sono comprese poesie scritte in un lungo arco di tempo, suddivise in quattro parti: Percezione del tempo; I luoghi e le memorie; Turbamenti e Nel profondo. In esse, l'autore spazia dalla profondità dei sentimenti più intimi alla reazione per le ingiustizie del mondo, dalle aspirazioni comuni a tutti i mortali agli interrogativi esistenziali, nell'esame dei quali si ritrova insoddisfatto e tuttavia solcato da una intensa vena di ottimismo. La raccolta contiene, tra l'altro, 20 sonetti classici e un'Ode alla salsa, con la quale il poeta dedica un omaggio alla propria terra, la Puglia e agli usi e costumi che la caratterizzano." -
Piccole finestre aperte
«Benvenuta a te che leggi queste mie parole. Voglio portarti a vedere un po' del luogo in cui vivo. C'è un grande condominio con centinaia di appartamenti e sempre nuovi in costruzione. Ognuno di questi appartamenti ha una vista unica (nel senso di diversa da ogni altra). Per questo motivo ciò che stai per andare a leggere, è una serie di Piccole Finestre Aperte. Ognuna di esse narra un piccolo frammento di eventi, storie, persone, emozioni, reali o finte, personali e non. Non fermarti a ciò che leggi. Non c'è una regola per leggerle, poiché non c'è stata una regola nello scriverle. Leggile, goditele; inventa laddove ritieni che manchi; concludi se ritieni incompleto; usa ciò che hai per vedere ciò che vuoi. Nessun uso è scorretto, a meno che non si cerchino messaggi a favore di violenza, discriminazione, ingiustizia. Quelli, se mai dovessi trovarli, sono stati aggiunti da te. Concediti la compassione. Concediti un sorriso. Concediti una lacrima. Concedi a te stessa ciò che a te stessa appartiene. Non c'è altro scopo.»