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Prede inconsapevoli
Che cosa c'è dietro il misterioso doppio suicidio delle sorelle Veronica e Laura Caputo, avvenuto a sole tre ore di distanza? Sarà l'ispettore Vittorio Corti col fidato Meloni a indagare, sospettando subito che i due suicidi siano in verità due omicidi. Dietro queste morti si nasconde un'impressionante trama criminale gestita dal ""Direttorio"""" che riguarda la sottrazione e il traffico illegale di preziosi reperti archeologici, una serie di furti in appartamento e il commercio illegale di rifiuti tossici. Corti dovrà nuovamente opporsi al muro dei poteri forti che vogliono insabbiare la sua indagine, fra magistrati, forze dell'ordine e stampa asservita."" -
La nave
Grottanegra è il paese di tutte le fiabe che si rispettino, da quelle dei fratelli Grimm a quelle del grande Gianni Rodari. È un luogo triste dove non c'è sole anche se il nostro astro primario, come scrive Mariano, tramonta ogni giorno davanti al mare, ma ogni giorno uguale all'altro, senza emozionare chi abita nel paese. Poi c'è la Nave, il titolo del racconto, che potrebbe essere il mostro, la balena di Pinocchio. Solo che in questo caso quando vi si entra, si apre e rende tutti diversi da prima, felici. Ridona ottimismo, positività, gioia di vivere. Mariano Chelo ci regala una favola pulita, del tutto e per fortuna anacronistica rispetto allo scrivere di oggi così volutamente intricato tra il noir e la violenza seriale. -
Siamo destinati
"Siamo destinati"""" è il sequel del romanzo """"Luce nel buio"""" in cui quattro liceali sono coinvolti, loro malgrado, in una serie di vicende che hanno dell'incredibile. In entrambi i romanzi è vivo ed è sempre presente l'amore che l'autrice sente per la sua amata Sardegna. Ogni pagina trasuda di forte empatia col problema dell'inquinamento ambientale e il desiderio di voler tutelare un diritto che è quello della salute per tutti i cittadini del mondo. Le vicende si svolgono in Sardegna: Porto Giunco e Punta Molentis a Villasimius." -
La bottega di orologi & altre storie
Siamo proprio sicuri di conoscere il tempo? Siamo proprio sicuri che nessuno sia in grado di percorrerne gli infiniti corridoi a suo piacimento? Siamo proprio sicuri che griglie e stringhe temporali siano solo teoria? Siamo proprio sicuri che la storia, vissuta e conosciuta finora, sia quella reale? Siamo proprio sicuri che il passato sia immutabile, e che come in ""Matrix"""", abbiamo tutti preso la pillola blu? Allora, se siamo sicuri di ciò, cosa diavolo ci faceva Nigel Storm, fotografo freelancer di grido, in una taverna vicino al Brennero, nel 1771, a pranzo con Wolfgang Amadeus Mozart e suo padre Leopold, più di due secoli prima della propria nascita? Cosa sarà mai quello strano congegno dal quale sembra non volersi separare? Perché un negozio di orologi dall'aria dimessa, gestito da un vecchiaccio dispotico e amorale, d'un tratto è divenuto così importante per lui? E ancora: Siamo proprio sicuri che il sarcofago di porfido rosso, presso l'Hotel des Invalides di Parigi, contenga veramente le spoglie mortali di Napoleone? Siamo proprio sicuri che un'avanzatissima civiltà si sia estinta improvvisamente per cause naturali? Un viaggiatore del tempo può dirsi al sicuro una volta terminata la propria missione, oppure deve ancora fare i conti con qualcosa, o qualcuno, in agguato? Chi decide della vita e della morte? Il destino, come ci hanno insegnato a credere?"" -
Lettera agli increduli
Ascoltami, amico. Soprattutto te che ti senti dal titolo di questo mio libretto chiamato direttamente in causa; e ora magari te ne stai lì, incuriosito, in chissà quale libreria a sfogliare qualche sua pagina, e poi a rigirartelo tra le mani, indeciso se prenderlo o meno; ebbene rompi ogni indugio e portatelo via acquistandolo. Non so se ti piacerà, ma almeno non t'ingannerà e se non subito, prima o dopo, ne sono convinto, ti tornerà utile, così come tornò utile a me, giunto che fui ad un punto critico della mia vita, fermarmi a riflettere per poter riconsiderare il tutto. Da ciò è nato esattamente questo libro che ora affido a te e a tutti coloro che lo vorranno leggere: testimonianza di Fede, coraggio di critica e storia di buona parte del mio essere più personale e sofferto, nonché del suo rinnovamento, avvenuto ad opera del Signore Gesù. -
Neurobiologia della finzione. Dal Paleolitico al globale
Questo opera propone un'ambiziosa esplorazione tout court sulla narrazione, un viaggio euristico che conduce attraverso plurimi campi disciplinari, dalla narratologia fino alle scienze cognitive, passando dalla neurobiologia e dalla psicologia evolutiva, comportamentale e clinica, per approdare alla linguistica cognitiva; dagli studi sull'educazione e l'apprendimento agli studi antropologici e cognitivi, dalle ricerche sulle reti neurali e sull'Intelligenza artificiale fino all'esplorazione condotta dalle scienze mediche, compresa la Narrative Medicine. L'intento è di partire dalle lontane origine del linguaggio narrativo, seguendone la portata evoluzionistica fino a penetrare la forma per antonomasia dello storytelling magico ancestrale, la fiaba come vero e proprio relitto narrativo, fossile guida di antiche istanze della mente umana. Il percorso prosegue inseguendo il potere di reiterazione degli universali narrativi in un autore che si affaccia alle soglie della modernità con fiaba romantica: Hans Christian Andersen. In ultimo, lo sguardo si rivolge inevitabilmente alla cultura transmediale della contemporaneità e alle infiltrazioni mitiche e fiabesche che la caratterizzano. -
Femina academica. Donne leader nell'università che cambia
Le profonde trasformazioni dell'Higher Education hanno ridisegnato le disuguaglianze di genere. L'università ""solida"""", fondata su un discorso burocratico-professionale, che ancora sopravvive in alcuni contesti nazionali, ha contribuito alla formazione di un individuo neutro-maschile al quale il pensiero femminista ha, da tempo, rivolto le proprie critiche. Oggi che le istituzioni universitarie hanno perso il loro monopolio e sono sempre più sottoposte alle pressioni del mercato, l'affermarsi di politiche managerialiste nella gran parte dei sistemi dell'HE ha alimentato il mito del merito e della competizione, costruendo """"immaginari di mercato"""" anche nel campo dell'education. I numeri non sembrano però confermare tale tesi. Il volume interpreta le trasformazioni dei ruoli di leadership intermedia in due contesti universitari che, per certi versi, ne rappresentano un tentativo di """"movimento verso il nuovo"""" e """"il futuro"""": l'Italia e il Regno Unito."" -
Fare sociologia
Le scienze sociali americane degli anni Sessanta del secolo scorso hanno rappresentato un momento straordinario di fermento intellettuale, da cui sono venute fuori a getto continuo una serie di proposte innovative, anzi rivoluzionarie, e la riflessione di Harvey Sacks è maturata in quell'eccezionale contesto. La vasta mole delle trascrizioni delle sue lezioni appaiono ancora oggi di una densità straordinaria, nonché ricche di spunti geniali, in special modo per chi non abbia perso il piacere di riflettere su cosa e come dovrebbero essere le scienze sociali e di rispondere alle sfide che l'esistenza stessa di tali discipline pone ai rispettivi praticanti. Ed è a questa profondità analitica che è dedicata questa raccolta di saggi, il cui scopo non è quello di illustrare i principali sviluppi della sua riflessione, ma di presentare e discutere gli aspetti fondativi della sua riflessione. -
Società, potere e influenza
Questo libro cerca di ridisegnare la questione dei margini di libertà dell'azione sociale - individuale e collettiva - rispetto ai vincoli del potere, del sistema sociale e del linguaggio. In altre parole, si tratta del rapporto tra identità, creatività e conflitto da una parte e possibilità del cambiamento dall'altra. Il volume nasce da un seminario alquanto esteso ideato dal curatore come occasione di confronto tra studiosi di diversa formazione, al fine di mettere in discussione alcuni nodi problematici che solo la dimensione interdisciplinare può sperare di sciogliere. Nella ricchezza multidisciplinare, che programmaticamente caratterizza l'idea stessa del volume, è possibile rintracciare concetti tipici della sociologia dei processi culturali e comunicativi ed utili a chi intenda affrontare questo tema anche con mirate ricerche empiriche. -
Lavoro e privilegio nella Città Eterna. Condizioni di vita e potere d'acquisto a Roma nel Settecento
Molte cose restavano da conoscere sul Settecento romano: studiando le carriere e le retribuzioni dei lavoratori, le diverse tipologie di impiego - nell'edilizia, nell'amministrazione, nell'assistenza, nelle professioni, nella logistica, etc. - e, sul fronte dell'approvvigionamento alimentare, l'analisi del mercato e della distribuzione del grano, Renata Sabene colma un gran numero di queste lacune. L'autrice ha realizzato una ricerca complessa, risultato di un lungo e paziente lavoro di raccolta, depurazione e sistematizzazione dei dati che le consentono di rappresentare la società romana del Settecento con i suoi ritmi e le sue regole, di effettuare un'operazione di deflazione di lunga durata e di tracciare un fedele spaccato sulle dinamiche di mercato e delle forze in esso interagenti, in un contesto, quale quello della Roma settecentesca, in cui la conservazione del consenso e della pace sociale restavano uno degli obiettivi più importanti dell'azione dei Papi. -
Dimensioni visuali della pratica sociologica
Il lavoro del sociologo non può prescindere dall'uso dello sguardo, dall'osservazione di ciò che accade e dal tentativo di provare a ""restituire"""" in qualche modo quella parte di realtà sociale cui si sta interessando. Se già il vedere ha un rilevante valore sociologico, spesso messo da parte o non sufficientemente analizzato, la stretta interconnessione di visuale e linguistico compone l'attività sociologica stessa, un'attività pratica che nel suo intento descrittivo-interpretativo si avvale di determinate categorie e compie scelte che possono essere anche viste come piccoli esercizi di potere, che costituiscono ciò che descrivono mentre lo descrivono. Se l'iconic o pictorial turn ci spingesse, invece, a prendere le distanze dal rilievo che assume la dimensione linguistica, rivendicando l'autonomia di quella visuale e discutendo l'idea stessa di descrizione, si tratterebbe allora di mettere meglio a fuoco i compiti della sociologia. Questo volume dà spazio a diverse prospettive e approfondisce alcuni aspetti epistemico-metodologici della ricerca visuale, proponendo tecniche di integrazione tra scrittura accademica e dimensione visuale nella diffusione dei risultati di ricerca."" -
Il consumo di vino come fatto sociale. Perché in Italia si beve sempre meno
Nonostante la rappresentazione sociale dominante rimandi ad una centralità del vino nei consumi quotidiani degli italiani, il suo uso da quasi 50 anni a questa parte ha subito una sorprendente diminuzione valutabile intorno al 70%. Il fatto appare ancor più singolare giacché tale decremento si è prodotto in assenza di politiche di prevenzione o di consumo consapevole, e senza restringimenti significativi dell'offerta. Cosa è accaduto? Quali fattori sono intervenuti? E quali hanno contribuito a ridurre così drasticamente il consumo di vino? Il volume prende le mosse da tali interrogativi e, nel tentativo di rispondere, esplora dimensioni economiche, alimentari, demografiche, sociali e di costume. Dall'analisi emerge un affresco articolato, complesso, sfaccettato, legato al fatto che gli anni in cui la curva del consumo comincia a flettere (per non più riprendersi) rappresentano un periodo estremamente ricco di eventi sociali, economici, culturali, politici che hanno inesorabilmente mutato la fisionomia del nostro paese, investendo anche le modalità di consumo del vino. -
Dialogo sui vaccini
Il saggio è un dialogo fra due amici romani, uno è Giovanni, scienziato di caratura internazionale, anzianotto ma ancora attivo nella ricerca sui vaccini, l'altro un esitante, Maurizio, un non più giovane sarto, elegante e danaroso, che confuso da tutto quello che si legge nella rete, si interroga sui benefici ed i rischi delle vaccinazioni e ne cerca le prove. Così, gli argomenti chiave, cioè come sono fatti i vaccini, perché ci proteggono, con quali meccanismi, cos'è l'immunità di gregge, quali sono gli effetti avversi, il sì ed il no dell'obbligo vaccinale, cosa c'entra l'autismo coi vaccini e tutti gli altri del recente dibattito scientifico e sociale sui vaccini, con le relative certezze e dubbi, vengono trattati in forma di scambio di informazioni, ed il massimo rigore scientifico, all'interno di una comune quotidianità e di un forte rapporto di amicizia di due adulti. Finirà, Maurizio, con l'accettare i ragionamenti e le prove fornite da Giovanni? -
Lupi solitari. I percorsi della radicalizzazione e le strategie di contrasto
Fuggiamo la ""morte"""" ad ogni costo. Eppure gli autori dei recenti attentati avvenuti in Occidente rivelano come si possa scegliere di """"morire per uccidere"""". Un paradosso sociale, che viola tabù incarnati nella nostra stessa biologia e ribaditi da ogni sistema culturale: il suicidio e l'omicidio. Generalmente scongiurati da ogni società, essi hanno trovato un'insidiosa forma di elicitazione nel terrorismo fai da te, divenuto inaspettatamente contagioso tra giovani che, in piena autonomia e con mezzi improvvisati, hanno compiuto folli azioni suicide. Perché? Che cosa fare? Sono questi i due interrogativi cui il testo cerca di rispondere, da un lato, astraendo dalle biografie dei lupi solitari i percorsi della radicalizzazione, dall'altro, individuando le possibili strategie di contrasto a una minaccia che mostra drammaticamente la nostra impotenza."" -
L' albero. Vita e morte di un immortale
Nella loro evoluzione gli alberi hanno sviluppato cellule staminali molti potenti che non sono nate per morire, ma possiedono la prodigiosa facoltà di moltiplicarsi perennemente generando sempre nuovi tessuti. Hanno imparato a contrastare e condizionare le variazioni dell'ecosistema ed elaborato un apparato di biopercezione in grado di attirare gli organismi utili e respingere quelli dannosi. Essi non parlano ma riescono a comunicare con noi attraverso le loro strutture che mantengono per sempre le tracce della loro esistenza. Capirne i segni dà la possibilità di instaurare un dialogo continuo immaginando di domandare agli alberi quali siano i loro problemi per trovare le giuste soluzioni. La comprensione di tutte queste prerogative, poco note e non sfruttate, permette di migliorarne le condizioni, valorizzandoli in modo adeguato alle loro insostituibili funzioni e conservarli per un tempo illimitato. -
Diritti umani e teoria critica. Per un'idea di universalismo pluralista
I diritti umani sono oggi la lingua franca delle relazioni internazionali e delle politiche di cooperazione tra gli Stati. Essi restano, tuttavia, strumenti fragili, spesso manipolati per scopi di parte. Come possiamo riconciliare l'universalismo dei diritti umani con la particolarità delle concezioni del bene? In questo libro viene difesa l'idea dell'universalismo pluralista quale sfondo di giustificazione della validità dei diritti umani. Al centro della discussione è il tentativo di riformulare alcuni tra gli aspetti più problematici della riflessione habermasiana sulle condizioni di validità dell'agire comunicativo. Frutto di una ricerca ormai decennale, l'autore ci presenta il frutto della rielaborazione di un lavoro inizialmente apparso per conto dell'editore Springer Verlag, e qui integrato da nuovi capitoli e sezioni inedite. -
Difficoltà della sociologia emancipatoria
Di fronte a quello che ciclicamente concepisce come un ridursi della sua utilità per il progresso sociale, la sociologia ritiene spesso di individuare nuove modalità di ricerca ed analisi con cui poi si illude di dare maggiore fondamento e spessore al suo ruolo critico ed emancipatorio e così infine di uscire dalla crisi in cui ha creduto di trovarsi. Questo breve libro si propone di mostrare la presenza di una confusione di fondo tra l'attività dello scienziato sociale e l'attività politica, che merita di essere affrontata prima di continuare a spingere la sociologia nell'ambito delle discussioni sui problemi critico-emancipativi come ""soluzione"""" alla sua supposta """"crisi disciplinare"""". Si vedrà allora che il ricercatore engagé non inventa problemi pretestuosi o falsi, ma agisce da claim-maker, il quale - indifferente alla riflessione epistemologica - con la sua stessa attività diventa parte dei fenomeni sociali che studia e li politicizza attribuendo loro al contempo una dimensione morale, in cui subito viene stabilita dove sia la giusta direzione emancipativa e dove il bene e il giusto."" -
Il fattore C. L'uomo al centro dell'universo
Cos'è la realtà? Di cosa è fatto ciò che ci circonda? È tutto, davvero, come sembra? Quando Einstein salì sul palcoscenico della fisica movimentò l'intera trama del cosmo, riducendo lo spazio e il tempo a mere prospettive dell'osservatore, cornici di uno scenario labile e ingannevole. La scienza quantistica che ne seguì si spinse addirittura oltre, svelando nelle dimensioni invisibili dell'infinitamente piccolo un regno tanto surreale quanto ambiguo, dove non esiste nulla di preconfezionato ma solo un profluvio di possibilità da trasformare nei tangibili mattoni del nostro ""macromondo"""" attraverso la misurazione, cioè una manifestazione di coscienza. E così, l'uomo si è ritrovato al centro dell'universo o, almeno, del proprio, cucito sulle percezioni dei propri sensi, codificate e assemblate diligentemente dal cervello. Dunque, non solo non sappiamo cosa ci sia là fuori ma, addirittura, se esista, un là fuori, se non nella forma di un flusso continuo d'informazione che s'incarna in quel caleidoscopio di forme e immagini che abbiamo imparato a riconoscere e censire. Ma tali stimoli, nel suscitare nell'organismo miriadi di stati emotivi, generano anche valanghe di molecole, padrone del suo stato di salute o malattia. Eccola, dunque, la filiera che ci conduce al cosmo: il sottile intreccio tra scienza e coscienza, il canale d'accesso per una nuova e rivoluzionaria visione del nostro ruolo nel creato."" -
Gramsci contemporaneo. Discorsi e modelli (contro)egemonici
A ottant'anni dalla morte di Antonio Gramsci, la sua opera conosce un successo crescente su scala globale, la cui portata merita di essere vagliata criticamente. A tal fine l'Istituto Gramsci Marche ha organizzato due giornate di studi, volte ad aprire un confronto sugli usi del pensiero gramsciano nel mondo contemporaneo, di cui si presentano in questo libro i contributi principali. Il volume, sulla scia della discussione delle giornate, è volto ad analizzare quei discorsi e modelli che, dopo la crisi del 2008, sono divenuti ""(contro)egemonici"""" per un numero considerevole di intellettuali e politici attivi in Europa e in America. Quest'ultimi hanno sostenuto di ispirarsi a Gramsci, o di prendere spunto da elementi importanti della sua riflessione, al fine di contrastare efficacemente il paradigma neo-liberale. I saggi contenuti in questo testo consentono di farsi un'idea critica in merito a tali posizioni e di problematizzare aspetti rilevanti del dibattito politico contemporaneo."" -
Lanuvio e il suo territorio nell'età moderna. Crocevia di storia e arte
La giornata di studi su ""Lanuvio e il suo territorio nell'Età moderna: crocevia di storia e arte"""", tenutasi il 20 ottobre 2018 e i cui atti sono ora raccolti nel presente volume, s'inserisce in un quadro di vivaci attività di conoscenza e promozione della cittadina che si identifica con l'antica Lanuvium, posta su uno sperone di lava basaltica nella fascia sud-ovest dei Colli Albani, di orgogliosa popolazione che a lungo contrastò l'ascesa di Roma.""