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Vetrina per 5 autori
Antologia. -
Baratro, fantasia e... dieci stanche poesie (quasi come un racconto)
Raccolta di brevi racconti e poesie. -
Nu cisticeddu di vimini-Un cestello di vimini. Testo siciliano a fronte
Racconto in dialetto siciliano con traduzione a fronte. -
I rotoli del Mar Morto. I templari esistono ancora
"I rotoli del Mar Morto"""" è un romanzo di avventure che si distende a ritroso nel tempo, da oggi fino a risalire al XIII secolo dei Cavalieri Templari e di Celestino V, e nello spazio, dall'Italia a Israele, da L'Aquila a Gerusalemme. La vicenda prende l'avvio dal terremoto che il 9 aprile 2009 ha sconvolto e in gran parte distrutto la città dell'Aquila. Molti elementi concorrono a catturare l'interesse del lettore: lo stile limpido e scorrevole; la folta schiera di personaggi a ciascuno dei quali è dedicata, nelle pause dell'azione, quasi in parentesi nel racconto, un vivace ritratto; la descrizione di luoghi naturali suggestivi e la scoperta di un'umanità composita, affascinante e conturbante." -
Ottimismo
I proventi saranno devoluti alla Federazione Malattie Rare Infantili di Torino (www.malattie-rare.org) per sostenere le attività organizzate annualmente. -
Emozioni ad alta quota
Raccolta di racconti. -
100 parole per raccontare
Racconti presentati alla sesta edizione del concorso letterario LeggiadraMente, indetto dall'Associazione culturale Carta e Penna per promuovere e premiare gli autori che si mettono in gioco annualmente in questa kermesse. -
Il viaggio. Antologia di racconti e poesie dedicati al viaggio
Racconti e poesie presentati alla sesta edizione del concorso LeggiadraMente. -
Le stagioni, gli incontri, i destini
Silloge poetica di Walter Moretti. -
Il mio nome è Giovanni
"Il mio nome è Giovanni"""" è il titolo della poesia che si è classificata al primo posto al concorso letterario Città di Pianezza nel 2019 ed è dedicata a Giovanni Falcone. In questo volume l'autrice ha raccolto poesie dedicate agli eroi del nostro tempo." -
Gli alberi nella poesia
"Vi è mai capitato nel periodo autunnale di attraversare un bosco di montagna e di sdraiarvi tra le foglie, dai colori cangianti e di ascoltarne il mormorio loquace, il parlottare musicalmente ammiccante che il vento orchestra con un'armonia fascinosa che suggerisce pensieri d'amore? Se non lo avete ancora fatto, fatelo: è un piacere unico, difficilmente riscontrabile in altre situazioni. Merita senz'altro la fatica che avrete fatta salendo, magari lungo sentieri impervi e ancora da voi sconosciuti! La magia degli alberi è anche questa. E se avete con voi una macchina fotografica, imprimete sulla pellicola, se non altro mentale, la poesia di un sussurro che vi farà sognare e guardare alla vita con un orizzonte di luce nuova, con un sorriso dalle tonalità molteplici, con la gioia di poter abbracciare panorami intimi davvero vestiti con i fruscii di una natura meravigliosamente canora. Questo, e tanto altro, hanno suggerito ai poeti di questa nuova antologia il bosco, gli alberi, il fiorire e il tramontare del sole tra le braccia di un ippocastano, di un faggio secolare, di un tiglio, di una betulla, di un platano, di un ulivo..."""" (dalla prefazione di Fulvio Castellani)" -
Venticinque
"Nel libro di questo giovane scrittore il primo fattore che senza alcun dubbio emerge è un profondo pessimismo esistenziale di fondo. Dalla lettura si capisce che tutto ciò deriva da tristi vicende personali di vita vissute. Infatti si può constatare un notevole senso di malinconia ed un'assoluta tristezza, causata dalla perdita di persone care o da delusioni, capace di provocare un forte disagio interiore e psicologico, una grande disperazione, che sfocia talvolta in rabbia e talvolta in depressione. Da qui non possono che scaturire solamente amare riflessioni e meditazioni sull'esistenza ed in particolare sulla morte. È interessante notare che spesso le sue considerazioni sulla vita si trasformano in tragedia non solo personale ma anche universale, toccando sentimenti che accomunano l'intera umanità. Inoltre dalla lettura emergono una rara sensibilità ed una varietà di emozioni difficili da riscontrare in un autore così giovane. Per quanto riguarda lo stile è da sottolineare che è fluido, incisivo e forte e quindi ben comprensibile a tutti i lettori..."""" (dalla prefazione della dottoressa Sara Ciampi)" -
Stramp_alati diari di bordo
Dalla prefazione di Albertina Zagami: ""In 'Stramp_alati diari di bordo' Aldo Di Gioia dà prova della sua ecletticità nello scrivere. Passa con estrema facilità dalla poesia alla prosa, alle 'gavade' (stupidaggini, come le definisce lui stesso) in italiano, in romanesco, in piemontese [...]. I suoi racconti 'estemporanei' strappano a volte un sorriso, altre una risata. Egli stesso ammette nella presentazione della 'Sonata per il CSC' che 'il sorriso è elemento essenziale per vivere bene' e di sorrisi riesce a strapparne molti con le sue 'gavade'. Passare dal sorriso alla tristezza è per lui di una facilità estrema. Parlando della sciagura del crollo del ponte Morandi di Genova, riprende le parole del Gattopardo 'Tutto muta affinché nulla muti' e conclude con una amara riflessione 'Ci vorrebbe almeno un decoroso silenzio'. Non lancia accuse, non recrimina, chiede solo silenzio per rispetto alle vittime. Dalla tragedia all'arte pittorica in poche pagine."""""" -
Instabili equilibri
Dalla prefazione: ""'Sottili sono i fili/ che tendono gli equilibri' e l'equilibrio di questa raccolta poetica è dato dagli argomenti che Massimo Spelta affronta. Sono argomenti a volte spinosi, come la ludopatia o l'alcolismo; o dedicati al ricordo di attimi di felicità indimenticabile, sempre un po' velata dalla malinconia per la consapevolezza che quell'attimo è unico; o al dolore, fisico o morale, che crea un pesante fardello. C'è sempre una grande riflessione nei versi di Massimo Spelta che osserva tra le pieghe della vita con sensibilità e rigore, senza lasciarsi prendere da facili entusiasmi e cercando con cura le parole per rappresentare al meglio le sue emozioni."""""" -
Solo nel silenzio
Dalla prefazione di Fulvio Castellani: ""E chi ha detto che il silenzio non parla? Non di certo Paolo Grecchi che, anzi, al silenzio si ispira per dialogare con se stesso e per leggervi armonia, bellezza, amore... Da un tale dialogo, costante e voluttuoso, riesce a mettere a segno un concerto di note e di vibrazioni che navigano alla grande nel mondo di una poesia, la sua, che esalta ogni attimo ed ogni camminamento in direzione di un sorriso (quello di un 'tu' fin troppo evidente) che è armonia, quiete, carezza di luce, sogno nella realtà... I versi sono spontanei, semplici e dialoganti, aperti alla riflessione[...]""""."" -
Come un diario
Dalla prefazione di Franco Favata: ""È pensabile che Giacomo Giannone, accingendosi a preparare questa nuova silloge poetica, abbia avvertito, come stimolo dominante e leitmotiv ispiratore, il senso dell'incessante trascorrere dei giorni. Lo stillicidio, lento e inesorabile, dei tanti momenti della vita si configura infatti come l'ordito unificante della raccolta che ripropone alcune composizioni datate perché lontane nel tempo accanto alle tante altre della più recente produzione dell'autore. Selezionate, le prime fra le più care alla sua sensibilità, segnate queste ultime da quotidiana amarezza, acuta e sofferta. Giacomo Giannone - poeta ormai ottuagenario [...] - sa bene che il tempo è un dio beffardo che corre e vola lasciandosi alle spalle una scia nebulosa di frammenti a cui l'uomo, di tanto in tanto, ama volgere lo sguardo per rintracciare le orme lasciate sul sentiero del proprio cammino e rivivere come ricordi""""."" -
Dietro la tua porta
Dalla prefazione di Fulvio Castellani: ""Ci si chiede spesso che cosa possa trovarsi dietro la porta; la porta che si apre sul vivere quotidiano, sul sogno che ognuno di noi si auspica possa concretizzarsi, sulla bellezza di un amore o di un'amicizia senza alcuno steccato, sulla dolcezza di un sorriso che si culli anche sull'altalena del ricordare... Debora Di Pietra [...] ha cercato (riuscendoci) di spalancare la porta del suo cuore e si è trovata di fronte la musica di parole calde, di profumo che 'solletica i sensi', 'la gioia/ sorella della passione', ossia il calore ('l'avvolgente, pieno, potente') delle 'tue labbra.../ fino a penetrare l'anima'... Versi davvero forti, che lasciano il segno, che giostrano con il sole e la luna, che poi (chissà perché) si infrangono e tolgono il respiro. Non dà tregua, Debora Di Pietra, al suo cavalcare sentimenti, attese, assenze, timori, foglie secche che si allontanano tra le onde vacillanti del tempo 'come il naufrago in mare'..."""""" -
Lo spasmodico ondeggiare del pensiero
Dalla prefazione di Fulvio Castellani: ""Nonostante la sua giovane età, Livia Blundo riesce a coltivare la propria interiorità con momenti traslucidi e pregnanti. Alterna, in tal modo, attimi di dolcezza ad altre sequenze di malinconica riflessione. Ed ecco che i suoi versi diventano altrettanti specchi del proprio Io, delle attese, del sogno che sfugge l'ombra con ondate di acqua fresca, di meditata armonia espressiva. Se 'monotona è la vita/ con l'albero che immobile/ attende', subito dopo si affaccia alla finestra uno sguardo di luce e un braccio amico che le offrono una linfa nuova per gustare un sipario trasparente che la rituffa in un cielo azzurro... È chiaro il linguaggio di Livia Blundo [...] ci offre lo specchio di una gioventù che guarda al dopo pur non dimenticando l'ieri e la quotidiana presenza di una realtà dalle colorazioni cangianti. [...]"""""" -
Aurora
"Non gioca a rimpiattino con i suoi sentimenti e le sue emozioni al di là del contingente usando un verso suadente, una filosofia fatta d'amore per la Terra e per la vita che testimonia la sua capacità di riflessione e di dialogo con il dopo, con la gioventù che sta ereditando non poche situazioni di disagio. Cosa c'è di meglio di un'aurora per vestirsi d'amore, per dire grazie a quella nuova luce che con dolcezza fluttua sorridendo in noi? Da queste vibrazioni emotive, la poesia di Adalpina Fabra Bignardelli esce allo scoperto (e non da ora), crea quel mosaico di speranze che finisce per avvolgere, usando anche uno sguardo trasognato, il silenzio di un vicolo cieco e seguire un nuovo itinerario di magia. C'è una primavera crescente nell'accogliere il tempo che passa, le stagioni che si intersecano, le lontananze che tendono a stringersi in un piacevolissimo girotondo di suoni, di aromi, di abbracci, di speranze... Una poesia pregna di visioni e di respiri pregnanti, di colloqui con l'Io e con l'altro, con la circolarità dell'essere e l'argenteo fruscio del vento che apre spazi nuovi ai giochi cinguettanti del pensiero, dei ricordi..."""" (dalla prefazione di Fulvio Castellani)" -
Questi nostri Anni così
Michele, neurochirurgo famoso nel mondo scientifico, è anche il patriarca indiscusso della 'Family', una sorta di clan che raccoglie più generazioni di parenti e i loro congiunti. Dopo il fallimento del suo matrimonio con Laura, che gli ha dato due figli, e la conclusione della complicata relazione con Maria Luisa, si dedica totalmente alla sua professione. Silvia, conosciuta in circostante traumatiche e poi persa di vista, la incontrerà di nuovo a casa di comuni amici. Un'attrazione reciproca, una passione che li porterà al matrimonio. Per la 'Family', sarà etichettata come 'la sua seconda moglie'. A lei Michele chiederà di scrivere la loro storia da affidare un giorno a Paola, sua unica e amatissima nipote, come testamento morale; quotidianità, bilanci, conseguenze di scelte costituiranno l'indiscutibile verità contro qualsiasi illazione, magari pruriginosa, derivante dal clan.