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Sopra il senso delle cose
"Felice Serino vive una genuina stagione artistica, prolifica, raffinata e meritoria. Egli offre nei versi una lettura nuova della realtà sensoriale che trascina a sentire le poesie come frammenti di sogni, in cui la verità è a occhi nudi, che penetra dentro il cuore e la mente del poeta in una simbiotica ed intima sofferenza. Il plasma poetico di Felice Serino, dunque, diventa lavacro di emozioni, candida essenza di sentimento nell'incontro con l'umano. Ma la sensibilità del poeta va oltre l'orizzonte meramente umano, egli, ha ben chiara la proiezione verticalistica del proprio spirito: i versi documentano la religiosità dell'autore che si sviluppa in un tormento che è allo stesso tempo sicurezza e fonte di ispirazione. Il poeta è alla ricerca sofferta di un mondo di luce che rappresenta una moderna e pure intima rappresentazione di un eden perduto, relegato alla sua inferiore limitatezza dalla caducità di una materialità imperfetta, a cui solo il sogno può rendere l'anelito a quello infinito essere che chiude il cerchio tra umano e divino."""" (Michele Barbera)" -
Ricordi di un tempo senza tempo
"(...) Una nuova voce poetica si fa largo nell'immenso panorama della poesia che conta, divenendo nel tempo ancora più interessante; i cui versi di questo libro si presentano al pubblico, come un'amabile novità espressiva, rispecchiando in concreto una forma versatile così aperta, nel descrivere con chiarezza anche tematiche inquietanti, inerenti ai nostri giorni. In realtà, versi che attraggono, lasciando in chi legge il segno indelebile nella mente, come una sfumatura di brezza fresca e ricordarli non è poi così difficile, dopo aver letto con entusiasmo """"Mediterraneo"""", in cui dice: """"(...) Tu, Mediterraneo/custodisci tesori sommersi. / Non più navi elleniche, non più statue di eroi/i tuoi fondali custodiscono pietosi/corpi senz'anima/con un solo nome: uomo"""". Dinanzi a questa esaustiva poesia, e non solo, la mia emozione è stata altissima! Peraltro, in questo attuale momento pandemico, così amaro e difficile da comprendere, trovo che i versi di Enza Spagnolo siano un gentile antidoto culturale, assai lenitivo, di questi tempi, per chi ama la poesia, o meglio una grande ricchezza espressiva al nostro spirito assopito, nonché ferito da questi eventi mondiali che ancora ci tormentano, sperando presto in un futuro migliore."""" (Anna Scarpetta)" -
E al di là c'è il mare
«""E al di là c'è il mare"""". È con questa esclamazione che arriva il poeta Lucio Toneatto... """"Le parole e le mani son piene d'amore, ogni volta di più""""... non può che trattarsi d'amore ed è l'amore che trovo già nei primi versi della poesia, poesia che nel suo complesso è una bellissima dichiarazione d'amore, un amore così grande che riesce a saldare il passato anche se doloroso con il presente. Senza i dolori e le delusioni del passato non si può godere in pieno l'amore vero, quell'amore che tutto può, che aiuta a superare le difficoltà e le fatiche della vita, che dona la gioia del ristoro su un prato al tepore del sole, che dà la forza di rialzarsi e riprendere il cammino mano nella mano percorrendo la stessa strada nel futuro. Quando c'è amore non esistono problemi insuperabili e c'è sempre la speranza... """"non esistono montagne infinite. E al di là c'è il mare""""» (Carmela Di Rosa)"" -
Scrivo per te
"Dolcezza infinita in questi versi, in cui Cristina si rivela mamma e figlia dal cuore tenero e appassionato, manifestando l'affetto e l'amore che nutre nel suo cuore e nelle fibre più profonde della sua anima, con lo sguardo rivolto al cielo, al mare su cui incide con delicatezza le sue parole scritte e offerte a noi tutti. Donna di molteplici interessi e pregevoli capacità comunicative, riesce a comunicare con la poesia la sua bella umanità, che emoziona e ci indica ciò che vale davvero, essenza del vivere nel nostro tempo."""" (Maria Pina Astuni)" -
D come dono e come destino
«La raccolta poetica ""D come dono e come destino"""" di Donatella Manna può essere definita una ricerca personale e universale insieme. Del resto qual è l'essenza del viaggio se non la ricerca? La ricerca di un luogo fisico o emotivo, di un ricordo da portare a galla per farlo sopravvivere, per trasformarlo e, se necessario, curarlo. Se ci pensate bene, senza rendercene conto, finiamo per costruire la nostra vita proprio intorno a quelle emozioni che fanno la differenza. E certamente scrivere per Donatella Manna è dono e destino insieme, """"in quella costante ricerca del sole a cui dedica i suoi giorni"""".» (Valentina M. Di Salvo)"" -
Ginevra. Racconti storici e non
Una raccolta di racconti, personaggi storici minori, travolti dall'oblio del tempo, rivivono sulla carta e nella mente del lettore, accanto a nomi altisonanti e si avvicendano a personaggi frutto della fantasia dell'A., che si fanno portavoce delle sue idee e dei suoi sentimenti. -
Sul valico del Millennio. Poesie inedite (1998-2010)
Il pensiero poetico ha un suo procedere e un suo linguaggio che si sprofonda nell'abisso di ogni parola, in quella oscurità misteriosa che risveglia in noi emozioni e sentimenti, non destinati affatto a conclusioni razionali, come avviene per il discorso logico. Il linguaggio poetico che, come scrive Andrea Zanzotto, è qualcosa di sacrale, cerca di ""indicare"""", non arriva a definire e concludere, mostra come nessuna parola può essere la cosa: la rosa è la rosa, ma è anche qualcosa d'altro. E il poeta è colui che sperimenta e entra nella oscillazione dei significati. Non ha nulla di preciso da mostrare, nulla da sistemare in un ordine. Discute con l'imprevedibile, da cui invece rifugge la ragione filosofica. Volgendosi verso il reale, il poeta scopre mille sfumature, è l'umile raccoglitore di briciole della realtà che si affollano attorno alla sua fantasia, innumerevoli segni segreti dell'universo, che emergono dalla ancestrale notte da cui proveniamo. Sono questi segni che sollecitano a comporre parole che ci avvicinano a ciò che ci oltrepassa. E se poi vogliamo tentare di muoverci tra i margini dell'enigma e del mistero, i lettori potranno restare delusi nel constatare che nei miei versi le contraddizioni dell'essere tra Tutto e Nulla, tra ordine e oscurità, tra silenzio e grido, permangono e non liberano dalla inquietudine e dalla malinconia. La complessa sfaccettatura delle parole conferma che si è ben distanti dal pensiero filosofico e contribuisce altresì ad evitare una forma di oracolità, di declamazione di sentenze inappellabili, presenti in certe poesie contemporanee cariche di presunzione, perché dichiarate quasi messaggi degli dei immortali. Ecco perché spesso le mie poesie si chiudono con uno o più interrogativi, che di fatto non attendono risposte, in quanto difficilmente possono averne, risposte comunque destinate tutte a sfuggire dolorosamente. Le liriche qui presentate sono state scritte tra gli ultimi anni del millennio trascorso e i primi del nuovo; possono sembrare monocordi e ripetitive, quasi sempre intrise di una vena sottile di malinconia, ma credo che l'attento lettore saprà cogliere le segrete, diverse, minime, vibrazioni che ciascuna custodisce. (Vincenzo Fiaschitello)"" -
Mezzo secolo rincorrendo il mondo. Nei viaggi la Vespa fu il primo amore... poi venne il resto
In ""Mezzo secolo rincorrendo il mondo - Nei viaggi la Vespa fu il primo amore... poi venne il resto"""" c'è quasi mezzo secolo di viaggi. Si parla dai viaggi fatti su una vecchia Vespa 200 Rally alla volta sia di Capo Nord (1976) sia dell'India. Quest'ultima avventura, in sella alla solita e acciaccata Gigia, è durata 334 giorni verso Turchia, Iran, Afghanistan, Pakistan, India e Nepal: 23.084 chilometri, dal 21 agosto 1977 al 20 luglio 1978. Si narra anche di autostop fatti nel deserto del Sahara su vari veicoli compreso un camion strapieno fino all'inverosimile, di viaggi faticosissimi su deteriorati tassì-brousse e su sovraffollati treni nell'Africa subsahariana, di navigazione dei fiumi dell'Amazzonia su malridotti battelli, autostop in Patagonia e nella Terra del Fuoco, esperienze nel profondo Cile, viaggi sulle Ande boliviane e peruviane, visita alla miniera di Potosì, disavventure in Madagascar, strane vicissitudini nelle Filippine, il Cammino Portoghese fatto assieme alla figlia adolescente, il ritorno in Portogallo ma stavolta con la moglie, l'autostop nel 1979 verso la Sicilia, l'incontro con il figlio di Roberto Patrignani, curiosità varie come il ritrovarsi dopo tre decenni con alcuni personaggi. Oltre a questi racconti, sono pure incluse informazioni e consigli pratici da ritenersi preziosi per un giovane che voglia avventurarsi ovunque nel pianeta, senza appoggiarsi a una struttura organizzativa. Alcuni sono viaggi spartani e all'avventura, ma un'avventura semplice e più a misura d'uomo dove non è necessario trasformarsi nel Rambo della situazione. Giorgio di viaggi ne ha fatti parecchi, nei modi più impensabili, è passato dalla Vespa allo zaino (in entrambi i casi con il sacco a pelo appresso), alle scarpe da trekking, per poi trovarsi con lo trainare un trolley. Ecco, qui sono raccontate tutte queste diversità della maniera di muoversi."" -
I doganieri di Leukos
"La breve silloge """"I doganieri di Leukos"""" vuole essere un contributo alla rappresentazione della sofferenza, per gli effetti di una barbara guerra: le devastazioni dell'arte e della bellezza, lo stravolgimento di un popolo ferito nella sua dignità. L'autore spera che queste pagine vengano accolte come concitato appello alla coscienza civile. Nella convinzione che la poesia, insieme con altri manifestamente più importanti strumenti di pacificazione, potrà continuare ad essere quello che pretende di essere: uno spazio ideale, la palestra del buon cittadino, il luogo dove si ha voglia di portare - con la voce dell'esperienza - anche e soprattutto i motivi della speranza."""" (l'autore)" -
Venti di guerra (Fierezza di un popolo)
"La mia intenzione, all'inizio, era quella di scrivere una poesia di al massimo sessanta versi, non tenendo conto che, quando prendo la penna in mano, so quando inizio a scrivere ma non so mai quando finirò. Questa guerra scoppiata improvvisamente il 24 febbraio 2022, mi ha molto turbata; all'inizio non riuscivo a capire bene la causa di questa aggressione e mi spaventava l'idea che il tutto si stava svolgendo non molto distante da noi; poi, approfondendo meglio le informazioni e seguendo tutti i vari notiziari e dibattiti televisivi, mi sono resa conto della gravità della situazione e come fosse facile finire in un conflitto mondiale e tutto per causa di un megalomane drogato di potere. Non conoscevo a fondo il popolo ucraino e, poco alla volta, mi sono sempre più avvicinata a questo popolo scoprendo la sua forza e fierezza. Ammiro la tenacia e i valori che lo rendono unico nella lotta contro il nemico aggressore e il loro grande spirito di patria. La penna ha cominciato a scrivere ed era quasi impossibile fermarla, mi sentivo ispirata dalla simpatia verso gli ucraini e l'antipatia verso gli aggressori alquanto violenti. A forza di scrivere, senza quasi accorgermene, sono arrivata a 1265 versi liberi nei quali ho espresso il mio pensiero e le emozioni provate nonché impressioni e supposizioni, mettendo, in alcuni momenti, a nudo la mia anima. Nell'insieme è un dialogo, molto lungo, con Dio e una certa fanciulla (così da me chiamata)."""" (l'autrice)" -
Il san Francesco che riceve le stigmate del Caravaggio della chiesa di Fagagna (UD). Ediz. multilingue
"Il 'San Francesco che riceve le stigmate' di Fagagna è storicamente documentato, ed è stato ritenuto autentico del Caravaggio dai più illustri studiosi d'arte del primo Novecento... Se il dipinto appare per alcuni un giallo, lo si deve al moderno modo di giudicare un'opera d'arte al di fuori del mondo artistico, contrariamente a quanto avveniva nel passato... La tela non è una copia e tanto meno un falso, ma un capolavoro."""" (C. B. Tiozzo)" -
Flôrs de nestre spiritualitât. Religiosità popolare
Il libro ""Flôrs de Nestre Spiritualitât"""" contiene una raccolta di preghiere frutto della fede e delle tradizioni popolari friulane tramandate oralmente e sapientemente raccolte dalla Signora Anita Salvador. Oltre alle preghiere in lingua friulana, il libro contiene una preziosa raccolta di """"santini"""" devozionali che hanno accompagnato i percorsi di fede del popolo friulano con una piccola guida sulle principali località e santuari di pellegrinaggio del Friuli Venezia Giulia."" -
Il dettaglio nel dettaglio. Il nuovo marketing del commercio
Cosa distingue un negozio di successo da uno in attesa della ripresa? Come evitare la trappola del prezzo più basso? Come possiamo diventare gli attori protagonisti di una brillante attività commerciale? Con ""Il dettaglio nel Dettaglio"""" Giuliano Pellizzari, da consulente pratico e concreto, ci affianca con un metodo di marketing funzionale e innovativo verso l'evoluzione del commercio. In un mercato in cui sopravvivere non basta, differenziare, evolvere il metodo di gestione, comunicare innovazione senza investire capitali, è un obiettivo raggiungibile. Ambizioso, certo, ma possibile."" -
L' infinito viaggio delle donne. Metamorfosi alfabetiche illustrate
Una storia illustrata, o meglio delle illustrazioni raccontate che narrano la storia di una donna alla ricerca di sé. La donna che è in ognuna di noi e che ci contatta con le emozioni profonde che non hanno né tempo né spazio. Un mondo onirico e suggestivo, dove si può rivivere con l'occhio di una bambina, un viaggio che dura in eterno. -
Ironman coi capelli bianchi
Ironman: 3,8 km di nuoto, 180 km di bici, 42 km di corsa. Se fai tutto ciò entro 16 ore (o 17, dipende dalla gara) sei un Ironman, se non ce la fai non sei in classifica e non sei un Ironman. Nessun problema, nessuno ti umilierà per questo e probabilmente nessuno lo verrà neanche a sapere, questo è sport di nicchia. Per decidere di cimentarsi nella competizione più dura del triathlon devi essere un tipo particolare (qualcuno dice: matto), e se lo fai a 65 anni forse ancora un po' di più. Brunello Pagavino è il primo friulano e il secondo italiano - over 65 a riuscire a concludere una gara ironman. Nel suo piccolo, contribuisce ad alzare l'asticella del limite umano, almeno per il nostro Paese. Qui c'è la sua storia. -
Scarpe da gatto
Dalle memorie di Italo Massi, le avventure di quattro alpinisti goriziani. ""Ora addio valli, addio borgate, vi rivedremo fra qualche settimana, addio gente, vi lasciamo ben lieti, non vedremo più capelli tagliati, gonne corte; rimarremo soli nel regno delle altezze."""""" -
Il miglior Natale di sempre
Manca poco più di un mese a Natale. Fulvio, consulente marketing affermato, apprende con sgomento dal giornale locale che l'amministrazione comunale ha deciso di abolire ogni festeggiamento superfluo, per rispetto nei confronti dei cittadini provati dalla crisi. Decide allora di rimboccarsi le maniche e di ribaltare le sorti di quello che si prospetta come un triste Natale in ristrettezze. Abituato a pianificare e progettare, ma non a fare le cose nella pratica, Fulvio si ritrova a districarsi tra negozianti battagliere, volontari solerti, impiegate indispettite, grafici testardi e igloo indisciplinati. In una escalation di avvenimenti improbabili, ma non troppo, Giuliano Pellizzari racconta, con affetto ricco di ironia, le vicende della sua Bassa Friulana e dei personaggi che la popolano, narrando con vivace umorismo come accadde che un freddo e razionale consulente marketing riuscì a realizzare il miglior Natale di sempre. -
La nascita di un Fiupa ed altri racconti
Una storia che ha sapore di vita, tra canarini e suonar di campane. -
Momenti di vita. Poesie, pensieri vari e racconti
Uno spirito libero per amore potrà cedere attimi della propria libertà, ma al primo risveglio, quando i raggi di luce solcano un nuovo giorno, dispiegherà le proprie ali e nulla potrà interrompere un nuovo volo. -
Le porte del giardino dell'est
Silvano ha ventinove anni e vive a Pordenone, barcamenandosi tra il lavoro precario d'insegnante di musica alle scuole medie e l'attività di violinista; sembra uno fra i tanti italiani alle prese con le difficoltà del vivere ai tempi della crisi economica: contratti a termine, inghippi burocratici, affitti e bollette da pagare... Però Silvano vede i morti. Li vede ovunque: al supermercato, ai giardini, al cinema, sull'autobus; li vede da quando è nato, forme trasparenti e perlacee, tristi e smarrite. Li vede perché è uno psicopompo, ovvero un accompagnatore di anime, colui che trova gli spiriti sperduti e li accompagna fino alle Porte del Cielo.