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Dalla Francia al nuovo mondo: feudi e signorie nella valle del San Lorenzo
Nel 1998 Ruggiero Romano si chiedeva, a proposito dei temi storiografici scomparsi: ""Cosa n'è della 'feudalità'?"""". Il medesimo studioso cercava allora di recuperare la questione lavorando sui testi d'epoca e sulla comparazione fra vecchi e nuovi mondi. Inoltre chiosava come Adam Smith vedesse soltanto l'Inghilterra e l'Olanda emergere dall'arretratezza feudale e suggeriva di ripartire da questa annotazione per comprendere l'evoluzione dell'Europa e delle sue colonie. La maggior parte delle terre della Nuova Francia è infatti assegnata in feudo per essere in seguito suddivisa in domaines signorili e censives e tale conformazione è confermata dal vincitore britannico dopo la guerra dei Sette anni e sopravvive sino a metà Ottocento. I diritti feudali non sono completamente scomparsi neanche dopo la legge del 1854 votata per abolirli, tanto che censi e canoni sono percepiti in alcune località del Québec ancora un secolo dopo."" -
Il feudalismo nella valle del San Lorenzo. Un problema storiografico
Gli studi sul feudalesimo nelle colonie francesi e britanniche del Canada sono numerosi, ma spesso tralasciano di analizzare i fondamenti reali del sistema. D'altronde il ricorso a generiche banalità è insita nella genesi stessa del dibattito politico ed economico sui feudi canadesi. Per comprendere questo sviluppo particolare è necessario collegare le discussioni relative alla prima eversione canadese della feudalità e quelle storiografiche. -
Appunti di modelli e metodi in probabilità e statistica
Il volume si prefigge lo scopo di esporre gli elementi di base della teoria della probabilità e della statistica, essenzialmente per gli studenti di un corso di laurea di primo livello che seguono un insegnamento di Metodi probabilistici e statistici per le scienze applicate. Gli argomenti sono presentati in forma relativamente concisa ed alcune volte i teoremi sono accompagnati dalle relative dimostrazioni. La trattazione di alcuni temi è abbastanza dettagliata quando le possibili applicazioni investono il campo della sperimentazione scientifica. Alla esposizione teorica si affianca una buona quantità di esercizi che permettono allo studente di controllare le conoscenze e gli consentono di acquisire la necessaria abilità per seguire l'insegnamento con profitto. -
Gli studi culturali
Gli studi culturali designano una serie di discipline denominate cultural studies - che analizzano e descrivono i rapporti tra la cultura e i fenomeni sociali e comunicativi. I cultural studies nascono nel dopoguerra dalla sociologia letteraria britannica e si affermano come fenomeno di moda nelle università americane tra gli anni Ottanta e Novanta. Attualmente ai cultural studies internazionali fanno riferimento alcuni ambiti (studi di genere e post-coloniali, discorsi di minoranza, nuove forme della comunicazione di massa), che si incontrano in vario modo con l'antropologia, la letteratura, gli studi sociali contemporanei. Il volume è una sintetica introduzione agli studi culturali e alle questioni oggi più dibattute in questo settore della ricerca umanistica e fornisce le nozioni indispensabili alla comprensione del metodo culturalista. -
El Terzo millegno
Dopo ""Da buio a buio"""" (1997), raccolta di composizioni poetiche sviluppate nelle forme liriche della quartina e dell'ottava, una sorta di antologia poetico-etnografica che rivisita i contenuti e gli aspetti della vita contadina nella Maremma della pre-riforma agraria (1953) e dopo """"Il cantastorie di Maremma"""" (1998), autonoma rielaborazione del canto popolare tramandato oralmente e sviluppato quasi completamente nel metro endecasillabo, sempre della quartina e dell'ottava, l'autore con """"El terzo millegno"""" si volge al presente e sulla falsariga del sonetto belliano ci fa viaggiare in questo inizio secolo (2000-2008) introducendoci nei suoi aspetti più contraddittori ed ironizzando, spesse volte con sarcasmo ed amarezza, su atteggiamenti, costumi, vizi umani, orientamenti di certa moda, non risparmiando, inoltre, certo modo di far politica e certa scenografia religiosa."" -
Il paese della nostalgia
Presso i contrafforti del Monte Cimino, fra il torrente Vezza che balza fra i ruderi di Ferento e Rigo che va tra forre selvagge, è un paese sulla pianura malinconica solcata anche da ruscelli di acque ferruginose, di acque solfuree. Sulle ripe, polveri gialle, banchi di ocra, farine fossili, latte di luna. -
Compagni di viaggio
Quello dei compagni dei viaggiatori è un tema ancora poco studiato, malgrado il gran numero di ricerche condotte nel campo dell'odeporica. Si tratta di un argomento molto vasto e complesso, che abbraccia ruoli di persone, di oggetti e di realtà immateriali: da quanti fisicamente accompagnano i viaggiatori, con funzioni che possono essere molto varie; a quanti assecondano e rendono possibile il viaggio pur senza parteciparvi; agli oggetti che il viaggiatore porta con sé come supporto al viaggio o come strumenti per la sua documentazione verbale o grafica; a quei fantasmi interiori, infine, che il viaggiatore può andare inseguendo nel suo spostarsi fra i luoghi. Questo volume, che raccoglie di Atti di un convegno organizzato dal CIRIV dell'Università della Tuscia nel dicembre 2007, vuole offrire un contributo pluridisciplinare alla conoscenza del problema. -
Turisti in viaggio. Ambiente, legislazione, storia
Gli scritti riuniti in questo volume sono il risultato di una giornata di studio svoltasi il 12 marzo 2008 tra colleghi dell'indirizzo di corso di laurea in Tecniche per il Turismo ed il Territorio della Facoltà di Lingue. Tema dominante del seminario il paesaggio, analizzato sia nel suo legame con il territorio, sia in rapporto alla percezione che di esso hanno coloro che lo attraversano, in un viaggio reale o immaginario, sia dal punto di vista ambientale e della tutela legislativa. Un approccio interdisciplinare dunque, che intreccia storia, arte e geografia, a sottolineare il ruolo fondamentale del rapporto tra l'uomo e il paesaggio, dall'antichità fino ai nostri giorni. -
I Monaldeschi di Montecalvello. Repertorio di eccelenti matrimoni
Chi ha avuto l'avventura di visitare il piccolo borgo di Montecalvello, percorrere brevemente le ""antiche strade"""", entrare nella Chiesa di San Rocco e ammirarne gli affreschi, accedere all'interno del Castello e volgere attorno lo sguardo verso il panorama circostante, affacciato sulla vallata """"etrusca"""", avrà provato una sensazione di profondo smarrimento. Il tempo qui si è fermato e l'atmosfera del passato avvolge e stravolge. Non riesci nemmeno a riconoscerti in questa attuale dimensione perché, nella mente, si affaccia la visione di gente vestita di semplici panni dai tenui colori pastello mentre, nell'area castellana, sembra di percepire i rumori del borgo e di essere sorpresi, tutto a un tratto, dalla visione di dame e cavalieri."" -
E mo' parlo io. Piccolo prontuario di locuzioni dialettali e proverbi alto-viterbesi con dizionaretto etimologico
Nel tempo del computer e del linguaggio informatico gli autori, in controtendenza, consegnano ai lettori un volumetto che costituisce un piccolo prontuario di locuzioni e di proverbi del dialetto alto-viterbese (zona di confine con la Toscana e l'Umbria). Questo recupero del sermo rusticus (già per i latini, quindi, contrapposto alla lingua letteraria) è recupero lessicale, ma anche sviluppo di una tesi, cioè che mentre il colto affida i suoi concetti alle regole della grammatica per istruzione acquisita, e così parla e scrive, l'incolto affida i suoi pensieri alle immagini e alle figure, cioè alle proprie locuzioni, e così si esprime e pittura le parole. -
Una polemica letteraria degli anni Trenta. Saggi comparativi su Giacomo Noventa
Il libro contiene quattro saggi che mettono a confronto il poeta e filosofo Giacomo Noventa con Adriano Olivetti e altri intellettuali ""eretici"""" - da Giuseppe De Luca ad Augusto Del Noce esponenti di un filone poco conosciuto (ma significativo) della cultura italiana del secondo '900. Al centro, come tema unificatore, l'interpretazione """"transpolitica"""" della storia d'Italia, che spinge Noventa prima a confrontarsi con il fascismo, poi lo avvicina all'""""utopia concreta"""" di Olivetti e al progetto federalistico di Comunità. Chiude il volume uno scritto sugli aspetti simbolici della poesia di Noventa."" -
Sebastião da Gama. Frammenti di diário. Ediz. italiana e portoghese
Questo volume presenta al lettore, attraverso un'edizione critico-genetica condotta sul manoscritto autografo, le parti più interessanti dal punto di vista didattico e linguistico del Diário di tirocinio del poeta Sebastião da Gama: raccolta di appunti in cui l'autore racconta la propria esperienza di insegnante di portoghese presso l'istituto commerciale ""Veiga Beirão"""" di Lisbona fra il 1949 e il 1950. Sebastião da Gama imposta la sua pratica di insegnamento seguendo le teorie del pedagogo italiano Giuseppe Lombardo Radice (1879-1938), del quale il poeta lusitano consulta e apprezza la traduzione in spagnolo del testo Lezioni di didattica e ricordi di esperienza magistrale. Intento di questo volume è anche quello di presentare una versione nella nostra lingua dei testi selezionati del Diário al fine di divulgare le innovative strategie didattiche che Sebastião da Gama sperimenta durante la sua attività di tirocinio."" -
Relazioni internazionali e diplomazia nell'Europa centro-orientale tra età moderna e contemporanea
Il volume raccoglie i risultati del colloquio internazionale tenutosi dal 4 al 6 dicembre 2008 dal titolo Relazioni internazionali e diplomazia nell'Europa centro-orientale tra età moderna e contemporanea organizzato dal Dipartimento di Scienze Umane della Facoltà di Lingue e letterature straniere dell'Università degli Studi della Tuscia e dal Dipartimento di Scienze Umane (DISU). Come accade da ben dieci anni continuativi, il colloquio si inserisce organicamente nell'ambito dell'ormai consolidata stretta collaborazione tra la cattedra di Storia dell'Europa di centro, il CESPoM e molte altre realtà universitarie europee sia che si trovino ad est sia ad ovest del continente. Questa volta il tema, discusso e deciso con l'amico di sempre Daniel Tollet dell'Università Sorbonne IV, ha riguardato in stretta sostanza la diplomazia, le relazioni internazionali tra est ed ovest e il ruolo esercitato dagli ambasciatori, partendo dall'età moderna fino a toccare eventi e realtà di storia contemporanea. -
Un cielo di mica
Il lettore trova riuniti due racconti, The Flood (""Il diluvio"""") e Northern Lights (""""Aurora boreale""""), scritti in una prosa poetica."" -
La navette B1. Ediz. francese
Perché ""La Navette""""? Perché se si vuole imparare una lingua - impresa tettonica é opportuno disporre di un mezzo pratico, sicuro foss.anche lento, che per tappe, faccia la spola tra un punto di partenza e uno d.arrivo e, qualora necessario, passi e ripassi per le stesse tratte, approfondendone panorama e carattere ad ogni passaggio. Perché per noi """"neo-latini"""" é un """"francesismo"""", come tale, dunque, una parola """"meticcia"""", entrata nell'uso italiano con il quasi isomorfico """"la navetta"""". E, secondo illustri, per i quali nutriamo sentimenti d'affinità elettiva, """"l'avenir est au métissage"""". Perché parlare per comunicare o, come piacerebbe ai nostri antenati, i Greci, per """"dialogare"""" (nel senso tanto di """"annodare concetti"""", quanto di """"sciogliere i nodi"""") é """"intessere un discorso"""", la lingua come spola che corre a tessere concetti tra trama e ordito (immagine cara, quasi archetipo, alla mitologia africana e mediterranea). Perché é un'idea-sentimento che può, pertanto, ambire di trovare una pur modesta dimora, chissà, germinando, nella grande Terra della """"Francophonie""""."" -
Mamma li turchi. L'idea di crociata nell'età moderna
Con la caduta di Costantinopoli la Santa Sede ha temuto che la minaccia turca potesse mettere in pericolo non solo l'intera area del sud-est europeo e dell'oriente mediterraneo, com'era effettivamente avvenuto, ma anche la cristianità nel suo complesso, portando negli animi e nelle coscienze dei credenti quel turbamento spirituale e religioso che alla fine avrebbe minato la basi della stessa civiltà occidentale. -
Un documento europeo di riferimento per le lingue dell'educazione?
Il lavoro, la cui traduzione si offre in questo volume, è uno studio preparatorio sul tema delle lingue dell'educazione, cui la Divisione delle politiche linguistiche del Consiglio d'Europa attende fin dal 2005. La nozione di lingue dell'educazione comprende tutte le risorse idiomatiche che concorrono allo sviluppo del linguaggio: la lingua materna, la lingua nazionale come materia e come mezzo d'insegnamento delle altre discipline, le lingue regionali, le lingue straniere. Vi si rintracciano i principi e i fondamenti dell'educazione linguistica democratica. Per la comunità scientifica e per la scuola italiana cui è rivolta questa traduzione si apre un campo di riflessione. La scuola italiana è pronta a raccogliere le indicazioni che provengono dal Consiglio d'Europa? Le scelte linguistico-educative operanti nella scuola elementare italiana saranno sufficienti per far diffondere il modello dell'educazione linguistica? -
Dieci tesi per l'educazione linguistica democratica. Ediz. italiana, inglese e francese
Questo volumetto raccoglie l'originario testo italiano e le traduzioni francese e inglese delle Dieci Tesi per l'educazione linguistica democratica. Nella loro prima versione le Dieci Tesi furono elaborate da Tullio De Mauro e presentate in un convegno del Cidi (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti) nel marzo del 1975. Dopo una prima revisione esse furono discusse da linguisti e insegnanti costituitisi in gruppo di ricerca all'interno della Società di Linguistica Italiana con il nome di Giscel (Gruppo di Intervento e Studio nel Campo dell'Educazione Linguistica). Nell'aprile del 1975 il testo fu assunto a base delle omonime Tesi del Giscel nella versione che qui si presenta. L'espressione educazione linguistica ricorre ora in recenti documenti europei, in cui si menzionano anche le Dieci tesi. Di qui l'opportunità di questo testo in lingue di ampia circolazione in Europa. -
L' avventura del Teatro Urbano. Ricerca e sperimentazione di Abraxa Teatro
Abraxa Teatro, un manipolo di testardi attori e attrici guidato da un regista più testardo di ognuno di loro e di tutti messi insieme, di nome Emilio Genazzini. Fondata nel 1979, la compagnia ha sede a Villa Flora al Portuense, un quartiere popoloso di Roma. La struttura di gruppo, il percorso creativo incentrato sul performer, la realizzazione di di spettacoli nati dalle elaborazioni di attori e regista sono i suoi elementi fondanti. Il teatro urbano esce dall'edificio teatrale con la volontà di inventare una forma spettacolare che, in uno scenario urbano, sia in grado di scorrere insieme alla realtà quotidiana - senza diventare teatro di strada. -
Lisbona
Narrare la storia di una città è scrivere di un individuo tanto quanto di un luogo. In una città antica come Lisbona la personalità non può che essere complessa e stratificata. Alcuni aspetti tendono a ripetersi, nella storia di Lisbona il mare è una costante sempre presente, mentre altre caratteristiche sono transitorie... Poeti, scrittori e musicisti si sono entusiasmati, nel corso dei secoli, a varie zone della città, che fossero i fadistas a cantare il quartiere di Alfama, i Romantici a struggersi alla vista della luna sul Tago o Fernando Pessoa che passeggiava per le strade dello Chiado. Tutte queste percezioni della città sono parte della sua identità, segno del suo esistere nell'immaginario di coloro che l'hanno vissuta. Esplorarle ci porterà a comprendere più da vicino il carattere permanente di Lisbona.