Sfoglia il Catalogo feltrinelli041
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 5261-5280 di 10000 Articoli:
-
Marca/Marche. Rivista di storia regionale (2020). Vol. 14: archeologia medievale nelle Marche: storia, ricerche sul campo, materiali, architetture, armamenti, L'.
Questo numero di «Marca/Marche» nasce in un brutto periodo della storia italiana, segnato da una pandemia che ha colto il mondo di sorpresa; per meglio dire, ha colto di sorpresa tutti coloro che pensano alla storia come qualcosa che ti fa stagnare nel passato, mentre al contrario dovresti guardare avanti con positività. Invece la storia è la memoria di ciò che è accaduto e che ancora può accadere, come abbiamo dolorosamente toccato con mano. Bloccati nelle loro case, gli autori hanno lavorato alla costruzione di un volume dedicato all'archeologia medievale, una disciplina che nelle Marche non ha una grande tradizione, anche perché le preferenze di molti, forse troppi, vanno all'archeologia classica o pre-classica, a dispetto del fatto che i tratti più peculiari del nostro paesaggio sono quelli sedimentatisi dal Medioevo in poi: castelli, borghi murati, chiese, abbazie e perfino le forme dei parcellari rurali nelle zone più interne. -
Le ricette di Lidia Urbani tra Ancona e Fiume. Un contributo alla storia della gastronomia italiana
Tutte le ricette qui riportate provengono da quaderni in cui Lidia Urbani annotava ricette ricevute perlopiù da parenti e conoscenti nelle occasioni più disparate. Molte ricette sono accompagnate dal nome della persona dalla quale e/o del luogo in cui la zia le ha ricevute. Queste informazioni sono state regolarmente ricopiate in questa raccolta. In mancanza delle località come Ancona, (che comprende tanto le conoscenze anconetane che quelle di Sirolo) e Fiume, il nome della persona all'origine della ricetta, che spesso ricordo di aver conosciuto nella mia infanzia o di averne sentito parlare dalla zia, mi ha egualmente permesso di localizzare la provenienza di molte ricette. -
Lingua di Marca. La ricerca e l'orgoglio delle radici
La lettura d'insieme della mitologia, dell'antropologia e dei fenomeni linguistici dialettali, già avviata in precedenti pubblicazioni, ha supportato la tesi che il vernacolo fermano maceratese fosse un autoctono contenitore - anzi scaturigine - di arcaismo italico e non un semplice riflesso del romano/laziale o una banale corruzione del toscano/italiano (come si tende solitamente a considerarlo), fornendo risultati incontrovertibili. Le luci proiettate dalle tavole di Gubbio, dalla lingua romena e dal còrso sui volgari mediani rispettivamente del primo millennio a.C., degli inizi dell'era cristiana, dell'alto medioevo, conclamano il primato del nostro idioma e la ininterrotta identità lungo i tremila anni della sua parabola. Di questa ""madrelingua"""" - e del territorio, della mitologia, della cultura antropologica che si porta dietro - siamo i depositari. Da qui l'importanza di avviare un dibattito allargato per la salvaguardia e la valorizzazione del nostro dialetto, nella consapevolezza che in tale percorso il contributo di chi vive la quotidianità del territorio non è meno utile del lavoro degli studiosi."" -
Palazzo Rosati-Azzolino a Fermo: arte, storia, cultura tra XVI e XXI secolo. La nuova sede dell'Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Fermo
Fin dalle sue origini il palazzo ha visto come protagonisti prima i Rosati e poi gli Azzolino, due nobili famiglie fermane che hanno contributo in maniera determinante e significativa alla storia della politica, della cultura e dell'arte cittadina tra XVI e XVIII secolo. L'acquisizione del Palazzo da parte della Società Firmana nel 1929 che ne contribuì al restauro, individuando in esso la sede del circolo cittadino, evidenzia con continuità la centralità dell'edificio nella storia sociale e culturale fermana. -
Undici racconti etiopi
Per chi non conosce il Continente Africano, sarà un piacere scoprire un lembo del Corno d'Africa dove, in altitudine, si srotola la città di Addis Abeba. Lo sarà per quanti sono attratti dal mito del continente nero nei suoi aspetti primitivi e ancestrali, e per coloro che tentano di farsi un'idea dello speciale aggregato funzionale che è la città africana, anche nei i suoi aspetti sociologicamente più crudi. Con uno stile leggero e mai sentenzioso, l'autore ci guida attraverso le sorprendenti storie della gente del posto con intatta la capacità di osservare. L'Africa descritta appare dura, a volte dai risvolti umani confusi e ridicoli. Mai indifferente. Un posto dove l'ago della bussola di chi guarda segna spesso un Nord incerto. Per dirla con le parole dell'autore, l'Africa allenta le convenzioni, e pure le convinzioni. E dalle falle emergono desideri naturali e ingenui, quelli che si vorrebbe tenere nascosti. -
Il prezzo del perdono. Il Tribunale episcopale di Jesi in età moderna (1530-1730)
I tribunali vescovili italiani dell'età moderna e in particolare nel periodo seguente il Concilio di Trento, rappresentano un soggetto storico elusivo e analizzarne la storia, i meccanismi e l'interazione con la società che li circondava è un compito piuttosto complesso. Questo studio nasce da due istanze: dal desiderio di confrontare e chiarire in modo completo i termini generali della natura complessa di una corte ecclesiastica e inoltre dallo specifico interesse per le modalità di azione della stessa all'interno di una realtà sociale dello Stato pontificio. -
Marca/Marche. Rivista di storia regionale (2020). Vol. 15: Storie di donne nelle Marche: monache, streghe, lavoratrici, ribelli, letterate.
La storia di genere nelle Marche ha preso avvio con ritardo rispetto a quanto è avvenuto in altri contesti italiani e, soprattutto, ha mancato di organici progetti di ricerca, vòlti a indagare e a far emergere il quadro regionale della storia femminile, i processi attraverso i quali si sono attuate e modificate le relazioni fra uomini e donne, il ruolo che queste ultime hanno avuto nella specificità delle condizioni socio-economiche e politico-culturali della regione, la via marchigiana, i suoi sentieri e le sue forme, le anticipazioni e le arretratezze che connotano il percorso territoriale di emancipazione femminile. -
Racconti sibillini
I racconti di Joyce Lussu, qui pubblicati, nascono da un'idea di storia in cui s'intrecciano varie accezioni: storia come «scienza degli uomini nel tempo», secondo la definizione di Marc Bloch in ""Apologia della storia""""; storia come novella, fiaba; storia come leggenda tramandata oralmente, archetipo culturale che ricompatta la diacronia temporale; storia come racconto della propria vita, narrazione autobiografica dell'io. L'elemento unificante è il foscoliano incantesimo della parola."" -
Il Museo Piersanti e la sua collezione
Questo volume nasce con l'intento di raccogliere i contributi presentati in occasione del convegno ""Il Museo Piersanti e la sua collezione. Studi e ricerche per i 100 anni dalla nascita del Museo"""", a cura di don Piero Allegrini e di chi scrive, che si è tenuto al Teatro Piermarini di Matelica il 17 e il 18 febbraio 2018. I testi sono di Angelo Antonelli, Gabriele Barucca, Emanuela Biocco, Sabina Biocco, Silvia Blasio, Tommaso Casci Ceccacci, Fulvio Cervini, Alessandro Delpriori, Andrea De Marchi, Giuseppe Massari, Anna Rebecca Sartore."" -
Notre-Dame ed altri due poemetti. Poesie in rima (2016-2018)
I versi di Alessio Colarizi Graziani sono seri e sono burleschi. Seri perché affrontano temi drammatici; burleschi perché il lessico non ricercato, o scherzosamente arcaicizzante, il ritmo a saltelli, le rime facili, i paragoni berneschi, le sfumature dialettali, li iscrivono in quel particolare registro comico dove lo stile «basso» fa il verso ai modelli «alti», dove le allusioni nobili rafforzano il contrasto. -
De regimine ecclesiae
Le ultime opere di Romolo Murri, elaborate e non tutte pubblicate tra il 1937 e il 1944, considerate nel loro insieme, rappresentano una meditazione coerente e unitaria. Lo stesso autore ne è consapevole. A questo periodo risale il manoscritto, finora inedito, del De regimine ecclesiae, custodito presso l'Archivio Murri a Gualdo di Macerata. La data dell'incipit, segnalata nel testo, è il 26 novembre 1938. Il lavoro rimase però incompiuto. Il titolo, provvisorio o definitivo, risulta pienamente coerente allo svolgimento di un complesso e articolato discorso de statu praesenti ecclesiae, sulla condizione del cristianesimo considerato nella sua realtà trascendente e nell'orizzonte storico dal punto di vista della divina rivelazione e da quello della realtà del cammino bimillenario della comunità credente. Un trattato di ecclesiologica storica, si potrebbe definire il De regimine, in apparenza non dissimile, almeno in certe parti della sua articolazione concettuale, da tante esposizioni ecclesiologiche e canonistiche aventi lo stesso titolo, soprattutto a partire dalla fine del Medioevo. Ma lo svolgimento delle argomentazioni murriane oltrepassa delimitazioni di questo genere, fino a presentarsi come una riflessione sulla condizione cristiana contemporanea. Come nelle opere maggiori dell'ultimo periodo, anche il De regimine non contiene riferimenti o allusioni ai drammatici avvenimenti che hanno una risonanza particolare nella Roma di quegli anni, con i quali l'autore si trovava necessariamente a confrontarsi, anche come giornalista. -
Marca/Marche. Rivista di storia regionale (2021). Vol. 16: Storie di scuole nelle Marche. La scuola in tempi di emergenza.
Nel 2014 Enrico Testa, docente di Storia della lingua italiana all'Università di Genova, dopo aver ricordato che oggi «il 70 per cento della popolazione presenta serie difficoltà a usare la lingua nelle forme della lettura e della scrittura ed è definibile a rischio di analfabetismo di ritorno», ha sintetizzato così i problemi della scuola italiana: i ceti politici e i gruppi dirigenti del nostro Paese sentono la scuola «più come un fastidio che come una risorsa»; lo dimostrano «il perpetuarsi dei tagli dei fondi alla scuola e all'università, la miopia politica e imprenditoriale nei confronti di larghi strati di analfabetismo, la mancata attenzione (su cui tante volte ha insistito Tullio De Mauro) nei riguardi di un settore importantissimo come quello dell'educazione degli adulti, la volontà ministeriale di applicare il modello aziendale alle strutture didattiche». Nella società della conoscenza non c'è futuro per un Paese che non crede (e non investe) nella scuola. Va ripetuto: la scuola è una risorsa fondamentale per un Paese come l'Italia; non è soltanto Enrico Testa a dirlo: lo attestano le storie di scuole qui raccolte, lo confermano le analisi e le riflessioni degli insegnanti riportate nelle pagine che seguono. -
Vagando e... divagando. Poesie 1990-2020
L'esistenza è una sorta di palcoscenico, dove ognuno è chiamato a una parte, anche se la recita non sempre è all'altezza delle attese. La mobilità caratteriale di Alessio Colarizi Graziani si legge anche nell'altalena tra opposte sponde concettuali, dalla tonalità problematica a quella gioiosa, funzionale a una prefigurazione del momento in cui l'analisi del passato recupera i momenti che hanno lasciato tracce sostanziali nella coscienza. Chiara Armezzani ha il pregio di aver colto alcune delle valenze iconiche espresse da Alessio Colarizi Graziani, trasferendole in un'illustrazione dove la logica compositiva, fatta di rigore nel disegno e poeticità nella resa grafica, si pone non tanto in confronto con il ritmo battente delle rime, ma in ascolto dell'ampio racconto di vita e pensiero dell'autore, traducendo in maniera esemplare qualche spunto in immagine. -
Armi e arte nelle Marche un viaggio per musei, chiese e castelli, nel territorio marchigiano, alla ricerca di armi antiche, alla scoperta di cose belle
Da oltre quattro decenni percorro la Penisola, e non solo quella, in lungo e in largo, visitando musei, chiese e castelli, cercando armi antiche, vere o riprodotte su quadri e affreschi. Spesso le trovo nei luoghi più impensati e a volte sono di grande interesse e rarità: la ricerca è, quindi, quasi sempre fruttuosa e, di conseguenza, ho costantemente una grossa molla che mi spinge a proseguire, anzi ad intensificare questo viaggio oplologico.Quale seguito di Armi e Arte, uscito nel 1997, che accompagnava il Lettore in un viaggio analogo per tutta la Penisola, è un libro da leggere sotto l'ombrellone o in treno, non impegnativo o pedante, ma il più possibile colloquiale e semplice. Se il motivo ufficiale è la scoperta di testimonianze oplologiche (ricordando che l'Oplologia, qui spesso citata, è la disciplina che si occupa delle armi antiche), di certo non mancano divagazioni su temi diversissimi, tanto da poter dire che, non raramente, il filo conduttore sembra perso del tutto. Difatti, il libro si dimostra tutt'altro che monotematico, ossessivo o noioso, ma vuol essere come uno sconosciuto incontrato sul treno, che sa raccontarti piacevolmente di luoghi, cose e fatti che lui ha conosciuto, e che vorrebbe farti conoscere. -
Divertimenti teatrali in versi e prosa. Monologhi, dialoghi, fiabe a più voci, bisticci amorosi per spettacolini in famiglia e salottieri
Raccolta di scritti in versi e in prosa per il teatro. -
Recanati in età contemporanea
Terzo volume della storia di Recanati. Il libro è articolato in tre sezioni: Dall'età napoleonica all'Unità d'Italia, Dopo l'unificazione e Verso la contemporaneità (1940-2020). Sono state analizzate la storia politica, la storia economica, la storia sociale e quella religiosa. -
Carte fermane. Figure e aspetti della cultura fermana contemporanea
Profili di personaggi che nell'arco di un secolo hanno testimoniato la vitalità culturale del territorio fermano. -
Il restauro del Battesimo di Cristo di Martino Bonfini dalla chiesa del SS. Crocifisso a Monterubbiano
Il restauro del Battesimo di Cristo dipinto nella maturità da Martino Bonfini da Patrignone (1564-1636), presentato in questo volume, rappresenta agli occhi di tutti un segnale positivo, quello di una comunità che con grande sforzo si riappropria del proprio patrimonio e lo offre al pubblico. -
Dizionario biografico di personaggi del fermano
Biografie di 650 personaggi del fermano. -
Il giovane, il vecchio e la lapide della rocca di Porto San Giorgio
Riflessioni sulla lapide latina (A.D. 1267) della ""Rocca Tiepolo"""" di Porto San Giorgio. Un dialogo tra storie e storia; un'avventura tra interpretazioni, segreti e sogni""