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Shakespeare in burlesque. Il culto del Bardo e le parodie dei teatri illegittimi di Londra 1769-1843
Nella prima metà dell'Ottocento la scena teatrale inglese fu oggetto di una profonda trasformazione dovuta al proliferare di teatri minori o 'illegittimi', che si contrapposero al monopolio teatrale vigente anche a colpi di burlesque. La programmazione di questo genere di spettacoli non era una libera scelta, ma l'unico espediente a disposizione degli impresari per mettere in scena i drammi di Shakespeare. Nei teatri minori, difatti, non era permesso rappresentare opere di prosa in quanto la legislazione assicurava il privilegio del 'teatro di parola' soltanto al Drury Lane e al Covent Garden, un diritto esclusivo che sarebbe rimasto in vigore sino al 1843. Shakespeare, dunque, sarebbe dovuto essere patrimonio dei due teatri che potevano vantarsi del titolo di 'legittimi'. Oggetto di questo studio è l'attività dei teatri minori e la loro produzione di opere shakespeariane 'illegittime', fruite da un numeroso pubblico popolare. Ci si sofferma, in particolare, sui burlesque shakespeariani: radicali riscritture parodiche in versi irregolari e in rima baciata, ricche di canzoni e di brani musicali che consentivano di eludere i vincoli legislativi. -
Shakespeare intermediale. I drammi romani
Che cos'è l'intermedialità? In che rapporto si pone con la ri-mediazione e l'adattamento? Come può il testo teatrale di Shakespeare costituire un esempio ante litteram di scrittura intermediale? In che modo il cinema ha ri-mediato il teatro shakespeariano, adattandolo alle proprie esigenze estetiche e commerciali? Queste sono alcune delle domande alle quali il libro si propone di rispondere, assumendo come oggetto principale di analisi i ""drammi romani"""". Con """"Tito Andronico"""", """"Giulio Cesare"""", """"Antonio e Cleopatra"""", """"Coriolano"""" e """"Cimbelino"""", infatti, Shakespeare si appropria delle storie e delle leggende su Roma antica che circolavano copiose nella società rinascimentale inglese e le adatta ad un palcoscenico, quello elisabettiano, che appariva agli uomini del tempo incredibilmente simile ad un anfiteatro romano. Così facendo egli divulga e al contempo costruisce per il primo pubblico di massa un'idea di Roma affascinante e inquietante. Un gesto che il cinema non mancherà di emulare, facendo proprio e adattando a sua volta lo Shakespeare """"romano"""" per il grande schermo con opere come """"Giulio Cesare"""" e """"Cleopatra"""" di J. Mankiewicz, """"Titus"""" di J. Taymor e """"Coriolano"""" di Ralph Fiennes."" -
Il premio Fersen
Il volume contiene i testi dei vincitori della ottava edizione del Premio Fersen. I testi e gli autori: ""La notte dell'Antigone. In morte di Josif Stalin"""" di Franco Celenza; """"Le carte di una vita"""" di Ubaldo Soddu; """"Temporary sciò"""" di Paolo Bignami; """"Il cane di Pavlov"""" di Vincenzo Frungillo."" -
Singolarità mobili che abitano uno spazio nomade. Identità italiane in video
Grazie ad un'agile partitura a più voci, il testo raccoglie esperienze e testimonianze di arte, cinema, animazione, teatro, musica, underground reality e tecnologia digitale, volte a illustrare una parziale possibile storia dell'arte video in Italia, e a esplorarne la dimensione estetico narrativa legata alle molteplici declinazioni dei modelli identitario-culturali. Il volume si compone di una sezione teorica, ampia e articolata, arricchita dai contributi di alcuni dei più rappresentativi teorici del settore - quali Raffaele Gavarro, Viviana Gravano, Paolo Ruffini, Annalisa Sacchi, Maria Rosa Sossai - affiancati dalle riflessioni dei giovani curatori esordienti del Collettivo Curatoriale Gruntumolani, allievi del Master per Curatore Museale e di Eventi Performativi dello IED di Roma. Nella seconda parte, attraverso delle schede esplicative delle opere in mostra, viene tracciata una mappatura dell'identità italiana scandita da alcuni esempi dell'evoluzione artistica in Italia dagli anni '70 ad oggi. -
Dal Magdalena project al Magfest. Un percorso sul teatro al femminile in Italia
Questo libro rappresenta il passaggio di testimone tra due generazioni di studiose e attrici: coloro che sono l'anima del progetto internazionale di teatro al femminile Magdalena Project e coloro che avranno cura di proseguire questa tradizione in Italia. L'antologia fotografa il momento della fondazione della rete Magdalena Italia (il biennio 2008-2010), attraverso i primi due Magfest, fortemente voluti dalle fondatrici Annamaria Talone e Gabriella Sacco, e ""il terreno di relazioni all'interno del quale questa fondazione ha avuto luogo"""" (Giulia Palladini). Gli interventi variegati delle artiste Julia Varley dell'Odin Teatret ed Ermanna Montanari del Teatro delle Albe, e delle studiose di teatro Laura Mariani, Francesca Romana Rietti, Valentina Valentini, Carlotta Pedrazzoli compongono un mosaico di riflessioni sul teatro e sul femminile nell'arte performativa, amalgamandosi in maniera organica con le testimonianze di chi è stato testimone di questa fondazione: dalla scrittrice Maristella Lippolis al fotografo Massimo Camplone."" -
In altre parole. Quaderno di drammaturgia internazionale. Vol. 1
Provocazioni, proclami, utopie a firma di artisti che sono stati ospiti della rassegna In Altre Parole, ma anche riflessioni, approfondimenti o panoramiche da parte di studiosi di vari Paesi. Immancabili, poi, articoli sulla specificità della traduzione teatrale, secondo il punto di vista di drammaturghi, ricercatori, traduttori stessi. Il Quaderno di drammaturgia ""In altre parole"""" vuole essere uno strumento in più nelle mani di chi crede o spera nella necessità irrinunciabile della parola e del teatro, nella spinta positiva della curiosità. Nella bellezza dell'incontro, soprattutto se inatteso. Interventi di: Pino Tierno, Juan Mayorga, Valentina Valentini, Luis Araújo, Iride Lamartina-Lens, Paola Ambrosi, Guillermo Heras, Chantal Bilodeau, Fabio Regattin, Bill Lane, Greg Homann, Vit Pokorny, Davide Carnevali, Françoise Thanas, Francesco Randazzo."" -
Déjà donne. Dance in action. Con DVD. Ediz. multilingue
Déjà Donné nasce a Praga nel 1997 per volontà di Lenka Flory e Simone Sandroni. Negli ultimi quindici anni la compagnia ha creato, insieme con i suoi collaboratori, alcune fra le più vivaci, divertenti ed efficaci produzioni di danza contemporanea. ""Dance in action"""" propone un insieme di immagini delle produzioni Déjà Donné e di contributi scritti da """"testimoni"""" che hanno seguìto ed approfondito il lavoro della compagnia nel tempo: Piergiorgio Giacchè, Patrizia Becchetti, Donald Hutera, Pietro Micci, Jana Navratova, Simone Sandroni, Katja Schneider, Jess K. Smith."" -
Il teatro di Roberto Bracco. Vol. 1: Opere.
Roberto Bracco visse in una Napoli (quella a cavallo tra i due secoli) animata da significativi fermenti culturali. Egli assorbì questa estrema effervescenza e da autodidatta si improvvisò giornalista, narratore, poeta, prima di trovare la sua naturale vocazione nel teatro. I suoi lavori furono tradotti in numerose lingue e rappresentati in tutta Europa e nelle due Americhe. L'ostracismo del fascismo che impose anche il veto sulla proposta di assegnazione del Premio Nobel nel 1926, lo costrinse a un precoce silenzio artistico. Per i temi trattati (la condizione femminile, i rapporti uomo-donna, l'impegno contro ogni forma di ingiustizia sociale, l'assurdità della guerra) ruppe sul piano dei contenuti con il vecchio e precedente teatro borghese. Ma anche nelle forme espressive, pur mantenendosi ancorato ad un cliché tradizionale, Bracco riuscì a infondere una modernità che specie nei drammi della piena maturità raggiunse punte di grande interesse. Questo primo volume, che raccoglie due drammi (""Maternità"""" e """"La piccola fonte"""") e una commedia (""""L'internazionale""""), contiene tre diverse tipologie femminili che danno la dimensione della straordinaria attualità della sua opera."" -
Viaggio nel mito Kathakali
Un viaggio in India lascia sempre un segno profondo e indelebile. L'autrice di questo libro, nel suo viaggio nella regione del Kerala ha incontrato il Kathakali, che da allora è diventato l'oggetto e insieme lo strumento della sua ricerca di conoscenza. E di un viaggio tratta questo libro, di un percorso che ci propone accostati senza soluzione di continuità, in totale rispondenza con il senso della spiritualità indiana, gli aspetti più pratici, concreti, quotidiani del Kathakali, accanto a quelli più sacri, spirituali, religiosi. Assistiamo così attraverso lo sguardo dell'autrice/narratrice a uno spettacolo di Kathakali per turisti, e poi invece a uno sacro. Entriamo nella camera verde, la stanza del trucco degli attori, impariamo a conoscere gli elementi di base per la comprensione di un'arte complessa e articolata: il trucco, i costumi, le corone che caratterizzano i personaggi, i mudra, i rasa. Sbirciamo nelle storie e nelle epopee narrate negli spettacoli. Un saggio che propone uno sguardo diverso sul Kathakali, con un occhio attento all'aspetto sacro e un racconto appassionato del quotidiano. -
British Risorgimento. Vol. 3: Roma e l'Italia nello sguardo degli scrittori di lingua inglese.
Questo volume è parte della ricerca nazionale ""British Risorgimento"""": Rappresentazioni e interazioni britanniche nel processo di unificazione nazionale italiana"""", diretta da Lilla Maria Crisafulli. Vi è presa in esame sia la rilevanza accordata al Risorgimento italiano (che circoscriviamo tra il 1815 e il 1870) dalla cultura britannica nel suo complesso - e quanto questo abbia ravvivato anche il dibattito interno circa la definizione della Englishness - sia la rappresentazione che gli autori di lingua inglese fornirono della realtà di Roma e dello Stato Pontificio."" -
Teatro: Nema problema-Odore di santità-Blu-La Badante
Il volume comprende i testi teatrali: ""Nema problema (storia di un ritorno)"""", """"Odore di santità"""", """"Blu"""", """"La Badante (una storia di fantasmi)"""". """"La parola chiave di questi quattro testi è semplice, quattro lettere: """"vita"""". Ci sono storie che aspettano di essere raccolte e raccontate. C'è un dolore che chiede di essere conosciuto. È quello del mondo e ci appartiene. Forse in questo spazio di incontro e condivisione, c'è ancora la possibilità di arrivare a una verità di rapporto, a un foro nella corazza, che ci salvi dalla solitudine e dall'indifferenza. Forse c'è speranza, perfino futuro. Forse. A me piace pensare che sia così e sto in ascolto""""."" -
In fondo agli occhi: In fondo agli occhi-Io provo a volare-Briganti
Come in un'inquieta volontà di fuga, come in un desiderio incessante di spostare un po' più in là, altrove, il centro della propria ricerca, si è sin qui mosso l'itinerario drammaturgico di Gianfranco Berardi. L'origine scenica della sua scrittura, in una sorta di moto circolare, riconduce il lavoro da 'metteur en scène' alle ragioni essenziali del fare attoriale, contro ciò che egli stesso definisce teatro di maniera ovvero quella formula ormai sclerotizzata del vecchio teatro di regia ammannito dagli stabili italiani. Da ""Briganti"""" a """"In fondo agli occhi"""", il viaggio errante del """"marinaio"""" sembra concludersi nel luogo da cui non ci si è, effettivamente, mai mossi se non nella misura dell'illusione più vera e fatale, non quella offerta allo scandalo luminoso della scena, bensì quella o-scena, che rimane assente quanto più se ne rincorra l'effimera presenza. Quella dell'evidenza di un corpo in cerca, dentro, fuori, oltre il sé."" -
Teatro: Hotel-Cuore blu-Lontano lontano-Abbastanza sbronzo da dire ti amo?-Sette bambine ebree. Vol. 1
Altrove riconosciuta come drammaturga di prima grandezza, Caryl Churchill rimane in Italia scandalosamente poco nota al grande pubblico, ma apprezzata da chi ama, studia, pratica il teatro. La sua produzione include testi per la radio, la televisione, il palcoscenico - un mutevole caleidoscopio e insieme un coerente riproporsi di temi, una straordinaria capacità di reinventarsi e reinventare il linguaggio e la scrittura del teatro, mantenendo una tensione civile e politica che illumina a volte quasi profeticamente le questioni più dure del presente. Far conoscere il suo lavoro è lo scopo di questo volume, il primo di una serie a lei dedicata: la scelta di non procedere cronologicamente, partendo invece da una selezione tra le opere degli ultimi vent'anni, ha voluto privilegiare un punto particolarmente alto della sperimentazione formale e del vigile sguardo sul mondo di Churchill, del suo mirare a un teatro che sia ""non normale, non rassicurante"""". La sfida non facile che la scrittura drammaturgica deve affrontare secondo l'autrice è pensare un teatro che attraversi i confini dati per muoversi nel territorio della trasgressione, un teatro al tempo stesso politico e poetico."" -
Declino del teatro di regia
Questo libro raccoglie ottantuno articoli usciti sul ""Corriere della Sera"""" tra il 1998 e il 2013, tutti dedicati a registi contemporanei italiani o stranieri, prendendosi la responsabilità di indicare gli spettacoli più significativi degli anni Zero. Grazie al ricco schedario teatrografico allestito da Simone Nebbia, il testo è anche uno strumento indispensabile per chiunque nel teatro lavori o il teatro studi. Dedicati come sono a figure di registi dal più o meno accentuato tratto demiurgico, questi articoli parrebbero contraddire il declino del titolo, ma - come l'autore scrive nella premessa - nel loro insieme rappresentano appunto il tramonto di una grande stagione d'arte, quella del Novecento teatrale d'Occidente. D'altra parte, non da oggi il teatro per Franco Cordelli è, oltre che un'occupazione professionale e una passione irriducibile, sede d'una riflessione non episodica sul senso dell'arte e della critica. Sulla freccia del senso, insomma, che - come si legge nella conversazione con Andrea Cortellessa che mette capo al testo - dal passato giunge sino a noi e, attraversando la nostra esistenza, prosegue verso un futuro che, per definizione, è ancora tutto da scrivere."" -
Le variazioni Goldberg
Come un midrash laico, ""Le Variazioni Goldberg"""" rientra perfettamente nella tradizione di un dialogo appassionato tra uomo e Dio, fatto d'ironia, a volte di cinismo e sempre di umorismo. Proprio l'umorismo, in questa pièce (che qualcuno non a torto ha visto come una sorta di """"Rumori fuori scena"""" in salsa yiddish), raggiunge picchi altissimi e si rivela essere una volta ancora la cifra stilistica dell'autore."" -
New writing Italia 2. Undici pezzi di teatro under 35 (+1)
Undici testi che sono undici organi sani, doloranti, trapiantati, giudiziosi, infetti e vitali di un corpo della nuova drammaturgia italiana, la cui scrittura non consegna certezze, ad opera di undici autrici e autori nati tra il 1978 e il 1993, per un teatro che guarda undici volte al presente, nei silenzi, nell'oscurità delle parole, nelle imperfezioni dell'essere. Testi di: Maria Teresa Berardelli, Anita Cherubina Bianchi, Rosalinda Conti, Carlotta Corradi, Antonio Ianniello, Fabio Marson, Niccolò Matcovich, Laura Pacelli, Giulio Rizzo, Fabrizio Sinisi, Damiano Femfert. -
Una trilogia d'amore
Il teatro non è mai il luogo delle risposte. Il palcoscenico accoglie, da sempre, gli interrogativi che l'uomo e le donne pongono a se stessi. Alcuni testi diventano capolavori proprio perché il pubblico di ogni epoca vi riconosce le stesse domande che continua a porsi. I drammi proposti in questa trilogia rappresentano il tentativo di Paolo Fallai di continuare a interrogarsi e quello di Alessandro Berdini, che ne ha curato la regia, di accompagnarli sul palcoscenico e offrirli al pubblico. Amore è una parola troppo seria per essere spesa con sufficienza. Ma per fortuna abbraccia significati così vasti da comprendere quel caleidoscopio di incertezze, slanci, conformismi, passioni, coraggio e viltà che accompagnano il nostro vivere quotidiano e la fatica dei nostri rapporti: con coloro con cui dividiamo la vita, con i figli, con i genitori. -
Il teatro di Roberto Bracco. Vol. 2: Opere.
In questo secondo volume proponiamo quattro drammi (""Don Pietro Caruso"""", """"Il diritto di vivere"""", """"Sperduti nel buio"""" e """"Notte di neve"""") di Roberto Bracco (1861-1943) scritti a cavallo tra i due secoli, in un periodo nel quale il drammaturgo e commediografo napoletano riscontrò un enorme successo nazionale e internazionale sia nel pubblico che nella critica. Essi presentano la stessa ambientazione partenopea e i personaggi sono quasi tutti espressione della Napoli plebea. Ciò costituisce una particolarità nell'ambito del teatro bracchiano, giacché nel complesso delle sue opere il luogo dove si svolge l'azione non è fondamentale e i protagonisti generalmente appartengono a classi sociali più elevate. Il forte realismo, che caratterizza i drammi raccolti in questo volume, non impedisce all'autore di ispezionare alla sua maniera la psicologia dei personaggi, contraddistinti da un profondo tormento interiore, oppressi come sono da dolori inestirpabili e indipendenti dalla loro condizione economica. Pur avendo nel tempo fatto registrare una diseguale accoglienza, queste opere sono unite da un'identica forza trainante: il senso della giustizia che Bracco conservò per tutta la vita."" -
Lucido (con tre scritti)
Conosciuto prevalentemente in Europa attraverso le traduzioni dei suoi testi e allestimenti nostrani prodotti da prestigiose istituzioni teatrali, Rafael Spregelburd (Buenos Aires, 1970) si distingue come personalità anche tra i teatristi argentini maggiori. Uomo di teatro totale (drammaturgo, attore di teatro e di cinema, regista e cineasta) è tra i pochissimi oggi ad aver elaborato, organicamente al suo teatro materiale, una teoria del dramma contemporaneo. Questo volume vuol rendere compositamente conto della dimensione intellettuale e teorica di Spregelburd, raccogliendo tre densi scritti d'occasione prodotti a latere della spiraliforme drammaturgia di ""Lucido"""", manifesto del suo """"teatro della catastrofe""""."" -
Il corpo insorto nella pratica performativa di Habillé d'eau
Habillé d'eau si chiama la formazione che Silvia Rampelli ha fondato a Roma nel 2002 raccogliendo l'eredità di un nome ricevuto in dono dal danzatore e coreografo giapponese Masaki Iwana. A dieci anni dal debutto - avvenuto con ""Studio per Attis"""", vincitore del festival Enzimi 2002 - """"Il corpo insorto"""" indaga l'esperienza singolare del gruppo, incentrata sulla """"presenza"""", ovvero su ciò che qualifica in senso ontologico l'essere scenico, al di là di qualsiasi distinzione disciplinare delle arti performative. Nella sua ostinata e reiterata messa in questione della materia oltre ogni esito, il lavoro di Habillé d'eau sollecita interrogativi sul corpo, luogo di indagine e offerta, sul tempo e sull'arte come linguaggio conoscitivo. Una lunga conversazione dell'artista con la curatrice, che si dispiega in un arco di tempo di tre anni, costituisce il corpo centrale del libro, che contiene anche scritti e note di regia di Silvia Rampelli e una sezione animata dagli sguardi critici di Romeo Castellucci, Piersandra Di Matteo, Andrea Nanni, Andrea Porcheddu, Paolo Ruffini.""