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Le cartoline der cane. Otto cartoline da spedire. Ediz. italiana e inglese
Cartoline da spedire o da collezionare per tutti gli appassionati der cane. Testi di Emanuele Kraushaar e illustrazioni di Enrico Pantani. -
Yoga magnetico. Parole magnetiche per meditare
Componi ogni giorno una strada di parole, poi segui il percorso verso la felicità. Sei tu a scegliere armonia unione rinascita consapevolezza esperienza illuminazione pace presente mente corpo anima respiro meditazione intuizione trasformazione coscienza silenzio concentrazione luce flessibilità percezione risveglio libertà elevazione ottimismo leggerezza gioia rilassamento... -
Estate romana
L'""Estate romana"""" in dieci cartoline da spedire per una vacanza infinita di 365 giorni. Da un'idea di Emanuele Kraushaar. Realizzazione grafica: Reg Mastice III."" -
La più recente fine di un racconto
La semiosfera è oggi un immenso crogiolo senza padrone di racconti, le cui voci si confondono fino a perdere ogni connotato identitario. Il medium non è più il messaggio, ma il segnacolo di uno spossessamento di cui tutti facciamo quotidiana esperienza: siamo, da ogni dove, parlati, da parole che non sentiamo. Di quello che un tempo di chiamava identità resta una traccia pronta a svanire su un orizzonte. È da questo labile orizzonte di segni, da questo semenzaio che ""La più recente fine di un racconto"""" di Tripodi trae il materiale verbale di cui si compone: coacervo di fonti la cui trama compone la stoffa di un incubo chiamato postmodernità. Intessuto di vani richiami a riferimenti inattingibili, il libro mostra che non c'è più nessun racconto, né spazio per il tragico, né spazio per il comico, descrivendoci così tutta la crisi della letteratura (e del mondo), ma additandoci anche una via per la fuoriuscita da questa crisi: ascoltare l'insensatezza del vaniloquio oggidiano in tutte le sue imprevedibili articolazioni. Se si vuole sapere che sia la scrittura di ricerca, allora, è a questo libro di Silvia Tripodi che bisognerà rivolgersi."" -
Stand up. Ediz. italiana
Che cosa hanno in comune il racconto di una visita di Marine Le Pen in una cittadina della provincia francese durante la campagna elettorale in vista delle presidenziali del 2012 e una riflessione, di sapore grammaticale, sui poveri (e la poesia)? In entrambi i casi si tratta di condurre indagini sul (linguaggio) quotidiano, o ancora di testare esperienze di vita sociale, in cui «la politica non è tagliata fuori dal quotidiano». Tra giochi linguistici e relative forme di vita, tra sfondo personale e dimensione pubblica, tra grammatica e politica, Nathalie Quintane sperimenta forme di scrittura che danno conto del flusso stocastico delle idee saldamente ancorato alle condizioni e ai contesti materiali attraverso i quali le idee prendono senso nel e con l'uso del e nel linguaggio. Quintane attraversa così - non senza una problematica, finta ma originale ironia - questioni di etica, estetica, economia, antropologia, politica, sociologia, la cui rilevanza segna (ha segnato) gli anni Dieci del secolo in corso. -
Dottrine
Trasformare un trattato di teoria dell'arte, che riflette sui limiti della rappresentazione, nel racconto di una pratica che si affaccia sugli spazi di dicibilità residui è uno dei due miracoli che questo libro riesce a compiere, facendo davvero «ciò che si poteva» e «non si poteva fare», ossia rendendo assieme leggibili e illeggibili, apatici ed empatici, il percorso e l'esperienza della forma che nasce, o che non può nascere. Far parlare la pratica artistica, traducendola nelle forme di una narrazione situata in un passato quasi generazionale, però, è solo uno dei due volti di questo libro bifronte che guarda contemporaneamente al passato e al presente. L'altro volto - e l'altro miracolo - è rappresentato dal modo in cui Polidori, affermato e raffinato artista concettuale, riesce a impadronirsi della dimensione della serialità per trasformare (sotto i nostri occhi) l'oggetto seriale ""libro"""" in una vera e propria installazione artistica. È così la serie a diventare pezzo unico e questa serie di libri potrebbe allora, un giorno, venire addirittura esposta, pur non avendo nulla di museale, proprio in un museo. Potrebbe persino essere questo, il suo futuro."" -
Nove
Una stanza, un quadro di Morandi, un tavolo, un martello, un registratore e poco altro. Una manciata di elementi compone un'ambientazione claustrofobica, che è però un universo in miniatura popolato da desideri, incubi e figure inquietanti. Manfred, Alfred e Albert si incontrano nella stanza, ma mai tutti insieme. Tre personaggi che sembrano le tessere della stessa personalità frammentaria e contraddittoria, schiacciata sotto il peso della solitudine. Tre personaggi che dialogano tra loro senza riuscire a comunicare, nonostante ogni parola pronunciata suoni tanto come una richiesta d'aiuto. -
Il calendario perpetuo di Fabio Magnasciutti
365 giorni all'anno con l'ironia e la poesia delle illustrazioni di Fabio Magnasciutti. -
Il Piccolo Principe
Una nuova traduzione che restituisce l’opera di Saint-Exupéry alla sua piena comprensibilità, consegnandoci finalmente un classico che si legge come se fosse stato scritto oggi. Con illustrazioni originali a colori di Fabio Magnasciutti; traduzione di Michele Zaffarano. Età di lettura: da 8 anni. -
Pace e liberi tutti. (L'Io e il mondo). Il libro delle paure
Inizia il viaggio tra il dentro e il fuori, tra l'Io e il mondo. E non possiamo non partire dalle paure che tutti abbiamo, chi più chi meno... ragni, terremoti, serpenti o tuoni. Perché ci fanno paura? E perché alcune paure comuni a tutti, per qualcuno diventano vere e proprie fobie? Proviamo a scoprirlo insieme... per essere più liberi. Perché le paure non ci condizionino. Perché le fobie non ci blocchino. -
Sono la mia casa. L'io e il mondo. Il libro delle lacrime. Ediz. multilingue
"Sono divers*. Perché sono triste. Perché voglio giocare da sol* e non con gli altri. Perché passo ore nella mia stanza e lì sto bene. Perché in piscina ci vado ma perché mi costringono. Odio la pallavolo e il calcio. Preferisco la tele."""" Tutti questi perché, che non sono spiegazioni, ma domande, troppo spesso non vengono affrontati. E portano infelicità ed esclusione. Proviamo, insieme anche ai più piccoli, ad affrontare i perché della depressione, che può colpire noi o nostri amici e che rappresenta una diversità (momentanea) così difficile da affrontare e superare perché ingiustificata agli occhi di un bambino: non ha ragioni e motivi che si vedono, come quasi tutte quelle legate al disagio psichico e psicologico che affrontiamo nella collana L'Io e il mondo. Età di lettura: da 6 anni." -
Pace e liberi tutti. (L'Io e il mondo). Il libro delle paure
Inizia il viaggio tra il dentro e il fuori, tra l'Io e il mondo. E non possiamo non partire dalle paure che tutti abbiamo, chi più chi meno... ragni, terremoti, serpenti o tuoni. Perché ci fanno paura? E perché alcune paure comuni a tutti, per qualcuno diventano vere e proprie fobie? Proviamo a scoprirlo insieme... per essere più liberi. Perché le paure non ci condizionino. Perché le fobie non ci blocchino. Versione a fumetti del libro ""Pace e liberi tutti. (L'Io e il mondo). Il libro delle paure""""."" -
Non perdiamoci di vista. L'io e il mondo. Il libro dei vuoti. Ediz. multilingue
Sono sensazioni anche fisiche che tutti proviamo ma a cui spesso non riusciamo a dare un nome. E così facciamo fatica a conviverci. L'ansia che ci fa parlare in fretta, troppo in fretta, e ci fa sudare le mani nell'attesa di qualcosa: un incontro, un esame, una prova. L'angoscia che ci chiude lo stomaco e la gola quando perdiamo qualcosa o qualcuno: un sogno, un'idea, qualcuno cui vogliamo bene. Proviamo a descrivere questi due vuoti, quello del tempo nell'ansia e quello dello spazio nell'angoscia, per non perderci e per ricominciare a riempirli. Età di lettura: da 3 anni. -
Immagino e misuro. L'io e il mondo. Il libro delle storie. Ediz. multilingue
La creatività e l'arte o la misura e la scienza, per raccontare il mondo. Per sentirlo, per vederlo, per viverlo, per esserne parte. Per stare nel gioco della vita e non avere bisogno di crearsi un gioco diverso, lontano dalla realtà e dagli altri. Un gioco in solitudine che risponde a regole non condivise; un gioco che non è più gioco ma difesa. Un racconto di sé e del mondo che talvolta rischia di cessare di essere storia e diventa delirio, un'idea di se stessi separata dal mondo. E invece ciascuno di noi è parte del mondo e lo può creare con l'arte e misurare con la scienza. Età di lettura: da 6 anni. -
Io non sono solo io. Prosegue il percorso di psicologia in una scuola primaria di Bologna
Sono proseguiti gli incontri, uno ogni due settimane, con le bambine e i bambini delle classi delle Scuole P. Marella. Abbiamo continuato lavorando in gruppo cercando di favorire il movimento in due direzioni. Il movimento, infatti, è duplice: comprendere l'Altro da sè attraverso la ""simulazione incarnata"""" (Io sono te/ tu sei me, fondamento fisico dell'identificazione); comprendere e individuare Sé grazie alla creazione di una distanza, di uno spazio per il dialogo tra Io e Me (uno spazio per giocare con un simbolico liberato, per saltare da un piano all'altro, uno spazio in cui 2+2 può fare 4, ma anche no). Perciò nel corso del terzo anno di percorso alle Scuole P. Marella, che in questo volume proviamo a raccontare, abbiamo cercato di andare in questa direzione, per aprire spazi e luoghi in cui dialogare con l'identità che è anche dell'Altro e l'alterità che è anche mia, e che costituiscano camere di compensazione rispetto all'acting. Un Altro, dunque, che non è solo lui o lei, che non sei solo tu, ma che sono anche Io rispetto a me stesso."" -
Forse le cose non sembrano come sono. Un percorso sperimentale di psicologia in una scuola primaria bolognese
Il racconto, il materiale, le considerazioni e le note di un percorso sperimentale di psicologia in una scuola primaria di Bologna. Due anni, gli esperimenti proposti, i commenti degli insegnanti e i suggerimenti per chi volesse proporre il percorso in modo autonomo in classe per favorire la conoscenza dell'altro e di se stessi e facilitare il lavoro di gruppo. -
L' 8 tutti i giorni (I miei primi 8 marzo). Ediz. illustrata
Un libro illustrato in cui si prova, con un linguaggio adeguato e con disegni, ma anche con statistiche che lo accompagnano, a raccontare alle più piccole e ai più piccoli da dove può nascere la violenza sulle donne; cosa sia la differenza di genere; da dove traggono origine e forza le discriminazioni nei confronti delle donne, già da bambine. È un libro scritto per i piccoli (dai 6 ai 14 anni) ma che sarebbe molto utile leggessero anche i grandi. Un libro pensato per rendere consapevoli delle dinamiche che iniziano già prima che nasciamo. Età di lettura: da 6 anni. -
Poesie + o - xfette. Laboratorio di poesie con degenti del rep. psichiatrico di Carbonia
Cosa si fa in un reparto di psichiatria nei lunghi e noiosi pomeriggi? Ci si annoia sia in estate o inverno. Il libro è frutto del laboratorio di poesie tenuto dal poeta Claudio Moica presso il Reparto Psichiatrico dell'ospedale ""Sirai"""" di Carbonia. Risvegliare le emozioni addormentate, scavare nel profondo del cuore, dare un momento legato ai ricordi, tutto questo è stato fatto durante il laboratorio. Momenti di grande coinvolgimento che l'autore, assieme al direttore del reparto Nino Laddomada, hanno deciso di rendere pubblici."""" Anna Cinzia ha 75 anni da giovane ne ha trascorsi molti in manicomio a Cagliari. Abbraccia tutti i medici ma preferisce in particolare me ed Enrico. Ci chiede di aprirle la porta e di accompagnarla """"alle scalette"""". Chissà dove saranno queste scalette!"""""" -
Io e il mio diario
"Mi svegliai felice, quella mattina, con tutta la freschezza dei miei sedici anni. Mentre accarezzavo dolcemente i miei lunghi capelli, neri e lisci, sobbalzai realizzando: Io non ho più i capelli lunghi! E non ho nemmeno sedici anni! Ormai, sono una donna sposata e con tre figli"""". Giovanna Loche, con il suo libro, concede a chiunque abbia voglia di farlo di sbirciare nel suo diario, di leggere e appassionarsi con le vicende della sua vita, che come in un romanzo si dipanano leggere e piacevoli. Si avrà la possibilità di ridere, commuoversi e appassionarsi lungo un cammino che poi è la vita dell'autrice, diventando, piano piano e senza quasi rendersene conto, parte della storia di una famiglia che potrebbe benissimo essere quella di ognuno di noi." -
Uniti da un soffio di vento
"Far nascere un libro con storie attraverso gli occhi del vento di autori che uscivano vittoriosi da un corpo di giurati diversi fra loro per gusti e attitudini e ignari ognuno dell'altro, dopo un concorso, o meglio 'Un gioco di racconti', mi è sembrata una bellissima idea. E dal pensarla, al metterla in pratica, è stato un tutt'uno! Oggi al termine del lavoro reputo il progetto un vero successo: un inno alle persone che han donato il loro tempo per giocare con le parole, con la loro inventiva, con la loro passione."""""