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L' alba di Pompei. Nascita di una città
Tutti o quasi sanno della fine di Pompei, sepolta da un'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., e ogni giorno gli scavi archeologici aggiungono nuovi dettagli al quadro della città nei suoi ultimi giorni. Del suo inizio invece si sa poco o nulla, l'origine del sito archeologico più famoso al mondo è avvolta da una fitta nebbia, con molte ipotesi e poche certezze. Per rispondere a questi quesiti, Stefano De Caro costruisce la trama di un romanzo storico nelle radici della civiltà dell'Occidente, mescolando con misura dati archeologici a elementi di invenzione. -
Il gatto con le pantofole
Foffo è un gattone grasso e pigro. È la disperazione di Mimma, la moglie, sempre indaffarata nelle faccende di casa. Foffo è un grande scansafatiche, perennemente disoccupato e in cerca di amici che gli prestino denari. Il guaio è che Mimma dice di avere un antenato illustre, nientedimeno che il Gatto con gli Stivali, e non perde occasione per ricordarglielo... Età di lettura: da 6 anni. -
La camelia nei giardini storici della Campania
Riflettori accesi sulla camelia, per impulso esemplare dell'Associazione Premio GreenCare, a conclusione dell'anno internazionale della salute delle piante proclamato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per salvaguardare la biodiversità. La prima camelia impiantata nell'Europa continentale, proveniente dalla Cina dalle rotte britanniche, prende dimora nel giardino inglese della Reggia di Caserta. Da allora, le sue traiettorie sono infinite: una storia avvincente, tra sperimentazioni e giardini regali, con protagonisti speciali, dalla regina di Napoli Maria Carolina d'Austria a lady Walton, appassionata ""collezionista"""" di rarità botaniche. Una pianta caparbia, delicata e gentile, con 267 specie e tante declinazioni diverse - dalla camellia japonica ornamentale alla camellia sinensis utilizzata per il tè -, che accomuna idealmente, oggi, parchi e giardini storici pubblici e privati della regione, un primato indiscusso per la flora campana. [quarta di copertina]"" -
Da Matera a Pompei. Viaggio nella bellezza
La guida alla mostra Da Matera a Pompei. Viaggio nella bellezza, allestita presso il Museo Nazionale di Matera da novembre 2021, è un viaggio nella bellezza tra Pompei e la Basilicata, per raccontare il ruolo della donna nel mondo antico, attraverso ornamenti e gioielli, espressione del gusto estetico di epoche e contesti differenti, ma anche simbolo di uno status sociale. Il percorso espositivo mette a confronto e unisce due contesti archeologici molto diversi tra di loro e lontani nello spazio e nel tempo: da un lato la Basilicata antica, influenzata dai costumi e dalle mode del mondo greco coloniale, dall'altro Pompei e l'area vesuviana, dove nel I secolo d.C. sono ben documentati lo stile e il gusto romano. (Annamaria Mauro) -
Santa Maria della Scala. L'edificio e i percorsi museali
Il volume, che ha lo scopo primario di offrire uno strumento di conoscenza del complesso museale e del ricco patrimonio in esso conservato, intende al contempo rendere conto dei primi venti anni circa di esperienza museale dell'antico ospedale. Esso offre pertanto descrizioni accurate degli ambienti e del loro arredo, approfondisce le esperienze museali e collezionistiche presenti, dialoga tra passato e presente, per aprire uno spiraglio verso il futuro nella complessa vicenda del Santa Maria della Scala. L'edificio, nei suoi volumi recuperati, è illustrato analiticamente, con un percorso che dagli spazi monumentali affacciati su piazza Duomo discende verso gli ambienti che si sviluppano lungo la ""strada interna"""", alle pendici della collina su cui sorge il complesso. Al patrimonio esposto nel museo è dedicata la seconda parte del libro: accanto al """"tesoro"""" del Santa Maria della Scala, la cui vicenda è indissolubilmente legata alla storia ospedaliera e alla Fonte Gaia di Jacopo della Quercia, simbolo cittadino di straordinario valore oltre che capolavoro della scultura di primo Rinascimento, il libro offre ampi approfondimenti su sezioni che si configurano quasi come 'musei' nel museo. È il caso del Museo d'arte per bambini, dal 2007 allestito negli spazi ospedalieri, del Museo Archeologico Nazionale, che occupa metà degli ambienti posti lungo il tratto inferiore della """"strada interna"""", della Collezione Piccolomini Spannocchi, che ricompone una delle raccolte senesi più note e dell'esposizione Siena. Racconto della città dalle origini al Medioevo. Un capitolo infine è dedicato alla Biblioteca e Fototeca Briganti, luogo di ricerca ma anche collettore di opere d'arte. (Debora Barbagli)"" -
Napoli nobilissima. Rivista di arti, filologia e storia. Settima serie (2022). Vol. 81
Fondata da Benedetto Croce nel 1892 - insieme a letterati e storici del calibro di Riccardo Carafa d'Andria, Michelangelo Schipa, Giuseppe Ceci,Luigi Conforti, Salvatore Di Giacomo, Luigi Spinazzola... - con l'obiettivo di 'scrivere' la storia artistica e topografica di Napoli, di invitare con l'esempio e la ricerca sul campo al rispetto e alla valorizzazione consapevole del patrimonio culturale e artistico della città, Napoli nobilissima prosegue e rinnova la propria missione sotto l'egida della Fondazione Pagliara e dell'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa. Saggi di Anna Maria Riccomini, Horst Steinke, Girolamo Imbruglia, Salvatore Anselmo e note e discussioni di Matteo Ceriana, Amalia Galeone e Nadia Barrella. -
Napoli nobilissima. Rivista di arti, filologia e storia. Settima serie (2022). Vol. 82
Fondata da Benedetto Croce nel 1892 - insieme a letterati e storici del calibro di Riccardo Carafa d'Andria, Michelangelo Schipa, Giuseppe Ceci, Luigi Conforti, Salvatore Di Giacomo, Luigi Spinazzola... - con l'obiettivo di 'scrivere' la storia artistica e topografica di Napoli, di invitare con l'esempio e la ricerca sul campo al rispetto e alla valorizzazione consapevole del patrimonio culturale e artistico della città, Napoli nobilissima prosegue e rinnova la propria missione sotto l'egida della Fondazione Pagliara e dell'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa. Saggi di Luigi Coiro, Emanuele Taranto, Gian Giotto Borrelli, Christian de Letteriis, Antonella Diana, Bella Takushinova e note e discussioni di Paola Coniglio. -
Napoli nobilissima. Rivista di arti, filologia e storia. Settima serie (2022). Vol. 8/3: Settembre-dicembre
Fondata da Benedetto Croce nel 1892 - insieme a letterati e storici del calibro di Riccardo Carafa d'Andria, Michelangelo Schipa, Giuseppe Ceci,Luigi Conforti, Salvatore Di Giacomo, Luigi Spinazzola… - con l'obiettivo di 'scrivere' la storia artistica e topografica di Napoli, di invitare con l'esempio e la ricerca sul campo al rispetto e alla valorizzazione consapevole del patrimonio culturale e artistico della città, Napoli nobilissima prosegue e rinnova la propria missione sotto l'egida della Fondazione Pagliara e dell'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa. Saggi di Immacolata Salvatore, Vincenzo Sorrentino, Marco Vaccaro, Fabio Mangone e note e discussioni di Oronzo Brunetti, Francesco Zecchino. -
Zeusi. Linguaggi contemporanei di sempre. Vol. 13-14: Artevita.
Dov'è l'angelo annunciante della Vergine annunciata di Antonello da Messina? Nella vita. È fuori dal quadro, eppure dentro. Gli artisti di tutti i tempi sono sempre stati consapevoli che quanto realizzavano era una finzione, ma che quella finzione era una funzione della vita. ""L'arte è una bugia che ci fa conoscere la verità"""", disse Picasso. E gli uccellini che tentarono di becchettare l'uva dipinta da Zeusi, nume tutelare di questa rivista, non si erano sbagliati: in quell'opera d'arte c'era il soffio della vita. Dedicare il presente numero della rivista al tema dell'artevita (scritto tutto attaccato, come facevano i futuristi) è un modo per trovare i legami dell'arte d'oggi con quella di sempre, di discendere ai suoi primordi con spirito contemporaneo (o atemporaneo), e così, confermare ancora una volta a sé stessi, che l'arte - sublime e complesso prodotto culturale - è un modo per essere più vicino alla nostra vita. In un momento difficile come quello contrassegnato da una pandemia, siamo in tanti a voler attingere ai fondamenti della vita, per una visione più chiara e anche pacificata di questa nuova stagione. L'arte è una sonda, va in profondità, e laggiù c'è sempre vita."" -
PPR. Piano Paesaggistico Regionale della Campania. Vol. 1: Preliminare di piano
Redatto in seguito all'intesa istituzionale sottoscritta tra Regione Campania e Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2016, così come stabilito dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, e approvato nel 2019, il preliminare, primo volume della collana PPR - Piano Paesaggistico Regionale della Regione Campania, è stato il risultato di un complesso lavoro di analisi e ricognizione sul territorio campano. Il volume presenta il testo integrale del preliminare di Piano con circa 60 tavole e allegati contenenti la definizione dei criteri metodologici alla base delle strategie generali e specifiche, l'analisi dei fattori costitutivi della 'struttura del paesaggio' in relazione agli aspetti fisico-naturalistici-ambientali e antropici, archivi di architettura moderna e contemporanea, a rappresentazione delle 'componenti paesaggistiche' e la delimitazione preliminare degli 'ambiti di paesaggio', in vista dell'individuazione degli obiettivi di qualità paesaggistica e della definizione della struttura normativa del Piano. Primo tomo della collana PPR - Piano Paesaggistico Regionale della Regione Campania che rappresenta un tassello del complesso mosaico che compone l'analisi del paesaggio della Campania, affrontando quelli che sono gli obiettivi prioritari del Piano Paesaggistico di conoscenza, salvaguardia e di recupero dei valori culturali che il territorio esprime. -
PPR. Piano Paesaggistico Regionale della Campania. Vol. 2: I saperi del paesaggio. Studi
Il paesaggio della Campania, per la bellezza dei suoi ambienti, per l'unicità delle relazioni tra gli ecosistemi e le tracce antropiche, rappresenta il carattere peculiare del territorio e delle comunità che lo abitano. Dagli insediamenti interni alla linea di costa, i luoghi della storia e i contesti naturali delineano il senso di un paesaggio che è principio di continuità e di sviluppo di una regione consapevole del suo passato e rivolta verso il futuro. In questo volume, sono documentati gli studi per il Piano Paesaggistico Regionale della Campania, elaborati dal gruppo di ricerca coordinato dal Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, che ha affiancato i progettisti interni, dirigenti, funzionari, tecnici in organico alla Regione e le professionalità specializzate in ambito IFEL Campania. La varietà e la ricchezza dei contributi contenuti nel volume, che raccoglie cinquanta saggi di studiosi, docenti e ricercatori di sei università della Campania, consentono di arricchire l'elaborazione avviata con il preliminare di Piano sulla base della collaborazione tra una molteplicità di saperi, di discipline e di competenze. Gli studi, le ricerche e gli approfondimenti, sono stati orientati ad esplorare il senso e le diverse identità del paesaggio campano, come valori alla base della pianificazione regionale. Secondo tomo della collana PPR - Piano Paesaggistico Regionale della Regione Campania che rappresenta un tassello del complesso mosaico che compone l'analisi del paesaggio della Campania, affrontando quelli che sono gli obiettivi prioritari del Piano Paesaggistico di conoscenza, salvaguardia e di recupero dei valori culturali che il territorio esprime. -
Pompei. Guida (breve)
La prima guida ufficiale del 'grande cantiere Pompei', i monumenti appena restaurati, i nuovi percorsi di visita, gli allestimenti multimediali, il plastico imponente della città antica. Le case, le botteghe, i teatri, il foro, le palestre, come se la vita quotidiana non si fosse mai interrotta. -
Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli. Ediz. illustrata
La mostra Oltre Caravaggio è diversa da qualsiasi altra mostra. Le 200 opere esposte nelle 24 sale del Museo provengono dalle collezioni permanenti di Capodimonte. L'allestimento si propone di rilanciare il dibattito critico sul Seicento napoletano presentandone una lettura più articolata rispetto a quella del ""secolo di Caravaggio"""" adottata da amatori e storici. È lo storico dell'arte Roberto Longhi (1890-1970) che riscopre e definisce il Seicento meridionale. Secondo lo studioso, il naturalismo di Caravaggio sarebbe la spina dorsale dell'arte napoletana. Dalle analisi di Longhi derivano gli studi seicenteschi successivi e, in gran parte, l'esposizione dei dipinti del '600 napoletano a Capodimonte, dall'apertura della Pinacoteca nel 1957. La realtà è più complessa e i curatori della mostra, Stefano Causa e Patrizia Piscitello, sulla base degli studi degli ultimi decenni, suggeriscono di riconsiderare lo schema di Longhi, ormai storicizzato, e di ripensare l'intera articolazione di un secolo che non fu solo quello di Caravaggio, ma fu soprattutto quello di Jusepe de Ribera, pittore spagnolo arrivato a Napoli nel 1616, sei anni dopo la morte di Caravaggio."" -
Andrea Bolognino. Cecità, accecamento, oltraggio
Molteplici sono stati i riferimenti di cui si è nutrito l'artista per approdare alla realizzazione dei 24 disegni in esposizione, dalla Parabola dei ciechi di Pieter Bruegel, al Luca Pacioli di Jacopo de' Barbari - iniziale suggestione - passando per altrettante variegate letture, quali Memorie di cieco di Jacques Derrida, La macchina mondiale di Paolo Volponi, Bathygraphica. Disegni e visioni degli abissi marini di Emanuele Garbin. Da questi titoli deriva la riflessione di Andrea Bolognino sulla possibilità di conciliare il disegno scientifico, che non può lasciare spazio al vuoto immaginativo poiché la scienza occidentale si rapporta al nulla in maniera problematica, con il disegno prettamente artistico, che si nutre, al contrario, dei vuoti: domande che non necessariamente sono seguite da una risposta. Disegno dopo disegno, è riconoscibile nell'approccio a questa tecnica, che è prima di tutto una modalità del pensiero, la tensione ad armonizzare linee differenti. [dal testo di Luciana Berti] -
Il legno degli angeli. Aniello Stellato e la scultura lignea nella Napoli di primo Seicento. Ediz. illustrata
«La Napoli di primo '600 è ormai a tutti nota per ciò che riguarda la pittura, l'architettura o la scultura in marmo e in bronzo - da Caravaggio, Ribera e Stanzione sino a Fanzago, Lanfranco e Giordano - ma non lo è per nulla per quanto riguarda una produzione, quella delle sculture in legno intagliato, dipinto e dorato, che pure dové avere un'importanza notevole nel panorama artistico locale, ma sul cui apprezzamento ha forse pesato il legame più forte ed esplicito con le esigenze della Chiesa della Controriforma, lo stato di conservazione stesso dei manufatti, spesso resi illeggibili da strati di restauri di tipo devozionale, e l'identificazione distorta della scultura in legno come una forma di artigianato ""popolare"""". Eppure agli inizi del '600 questa produzione doveva aver raggiunto livelli di qualità, inventiva e perizia tecnica tali da essere apprezzata ed esportata non solo in tutto il Viceregno, ma in molte regioni d'Italia e sino in Spagna e nelle """"Indie""""; ed anche sotto il profilo dei costi uno dei suoi prodotti di maggior successo come un Angelo custode poteva allora costare quanto una buona pala d'altare. Il lavoro che qui si presenta ha l'obiettivo di rivalutare e riordinare su basi scientifiche e documentarie questo panorama e l'ambizione di ricostruire (a valle di vent'anni di studio negli archivi e sul territorio) le diverse botteghe d'intagliatori operosi in città e specie quella del maggiore fra essi, Aniello Stellato, ritessendo così le fila d'una storia sin qui ritenuta """"minore"""", dall'organizzazione corporativa delle botteghe sino al mercato della devozione, alla fortuna delle nuove iconografie e al protagonismo degli Ordini.» (Pierluigi Leone de Castris)"" -
MEI. Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana. La commenda di Prè dal restauro al museo
Il fenomeno dell'emigrazione è in un certo senso connaturato alla natura umana. Nel corso dei secoli gli uomini, sia come singoli che come comunità, si sono spostati all'interno dei continenti e da un continente all'altro per esigenze di varia natura, da quelle più stringenti di sopravvivenza a quelle più romantiche dettate dal desiderio di avventura, di ricerca del nuovo, del diverso. Ognuno ha lasciato la sua casa per una ragione o per l'altra. Oggi la ricerca delle proprie radici, della propria memoria, non è chiusura in sé stessi, ma scoperta che quello che siamo, il risultato di un continuo flusso di persone, materiali, idee che modellano continuamente l'identità di un popolo, rendendolo unico e al tempo stesso in costante cambiamento. Crocevia in cui ritrovare le testimonianze delle scelte di vita di tante donne e tanti uomini è il Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana (MEI), un progetto che nasce dalla volontà sinergica del Ministero della Cultura (MiC) e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) in uno dei luoghi più suggestivi di Genova, la Commenda di San Giovanni di Prè. -
Arte e sensualità nelle case di Pompei. Catalogo della mostra (Parco Archeologico di Pompei, 21 aprile 2022-15 gennaio 2023). Ediz. illustrata
"La sensualità di molte immagini che decoravano gli spazi domestici e pubblici dell'antica Pompei ha incuriosito, stupito, a volte imbarazzato gli osservatori moderni sin dall'inizio degli scavi scientifici nel sito vesuviano. L'onnipresenza di immagini erotiche e sensuali in tutti gli spazi e le sfere della vita viene a volte spiegata con l'approccio radicalmente diverso che il mondo pagano avrebbe avuto nei confronti dei piaceri dei sensi. Erotismo e sensualità non erano temi dell'arte romana ai tempi della prima Repubblica. Con l'espansione del potere romano, però, i Romani vennero in contatto con culture artistiche che riservavano a tali aspetti un posto infinitamente più centrale, in particolare quella greca. Ciò che vediamo a Pompei, dove gli spazi di una città romana si possono analizzare nel loro complesso, è dunque l'esito di un lungo processo di appropriazione e selezione, nel quale non mancarono mai momenti di resistenza e tensioni. Sarebbe sbagliato voler vedere nell'immaginario erotico e sensuale di Pompei un semplice riflesso della vita quotidiana """"sensuale"""" nella città antica. La mostra porta in uno stesso luogo opere provenienti dai depositi del Parco archeologico a Pompei, a Oplontis e a Stabia, che mostrano sia diversi soggetti a contenuto sensuale ed erotico presenti a Pompei (da immagini mitologiche a scene di vita quotidiana), sia la varietà dei supporti e delle tecniche in cui tali soggetti trovarono concretamente espressione, dal grande affresco parietale fino alla lucerna, dalla scultura fino all'oggetto di arredo."""" (Maria Luisa Catoni, Gabriel Zuchtriegel)" -
I centauri di Pompei. Guida per bambini
Se non hai mai visto un Centauro, vedendone uno ti potresti spaventare. Sono uomini con braccia umane, ma al posto delle gambe hanno un corpo di cavallo con quattro zampe. Alcuni scrittori del passato credevano si nutrissero di carne, mentre altri sostenevano che mangiassero erba come i cavalli, perché lo stomaco era nella parte del corpo che assomigliava a un cavallo. Nelle case di Pompei, ci sono tanti Centauri dipinti sulle pareti, ma probabilmente nessuno degli abitanti aveva mai visto un Centauro vero nei boschi intorno al Vesuvio. Infatti, molti erano convinti che non esistessero i Centauri. Anche se un grande scienziato di quei tempi, duemila anni fa, diceva che aveva visto un Centauro morto, imbalsamato nel miele, nel palazzo dell'Imperatore a Roma. Secondo te, esistono i Centauri? Qualcuno dice che non potevano esistere perché non esistevano le Centauresse, cioè le femminucce. E senza di loro, i Centauri non potevano avere una famiglia. E anche se fossero esistiti, si sarebbero dunque estinti perché non potevano fare figli. Ma questo sicuramente non è vero. Perché se vai a Pompei, e cerchi bene bene, puoi scoprire che c'erano anche delle Centauresse. Questa è la storia di un Centauro che cercava una Centauressa. Si chiama Mares, e c'è una leggenda secondo la quale la gente che vive in Italia discende da lui. Saremmo dunque i figli dei figli dei figli... di un Centauro! Quando e come in questa storia abbiamo perso le zampe di cavallo non si sa. Età di lettura: da 6 anni. -
Pompei. Guida (junior). Ediz. illustrata
La vita quotidiana a Pompei attraverso gli occhi di due ragazzi romani... dei nostri tempi: le lezioni a scuola, i giochi in strada, i riti domestici, i preparativi per il matrimonio. Sullo sfondo la vita della città: il foro, animato da contadini, animali, cittadini di rango; le strade cariche di suonatori e venditori ambulanti; gli spettacoli nell'anfiteatro, i bagni pubblici, le palestre... fino alla comparsa di un pennacchio di fumo sul Vesuvio. Per il nostro calendario è il 79 d.C., per i pompeiani era l'anno 832 dalla fondazione di Roma, l'inizio della terribile eruzione del vulcano. Un maestro della grafica d'autore, tra i fondatori del quotidiano La Repubblica, racconta con garbo la storia semplice, quotidiana di Pompei, come un nonno saggio ai propri nipoti curiosi. Età di lettura: da 7 anni. -
Santa Maria della Scala. The building and the Museum tours
Il volume, che ha lo scopo primario di offrire uno strumento di conoscenza del complesso museale e del ricco patrimonio in esso conservato, intende al contempo rendere conto dei primi venti anni circa di esperienza museale dell'antico ospedale. Esso offre pertanto descrizioni accurate degli ambienti e del loro arredo, approfondisce le esperienze museali e collezionistiche presenti, dialoga tra passato e presente, per aprire uno spiraglio verso il futuro nella complessa vicenda del Santa Maria della Scala. L'edificio, nei suoi volumi recuperati, è illustrato analiticamente, con un percorso che dagli spazi monumentali affacciati su piazza Duomo discende verso gli ambienti che si sviluppano lungo la 'strada interna', alle pendici della collina su cui sorge il complesso. Al patrimonio esposto nel museo è dedicata la seconda parte del libro: accanto al 'tesoro' del Santa Maria della Scala, la cui vicenda è indissolubilmente legata alla storia ospedaliera e alla Fonte Gaia di Jacopo della Quercia, simbolo cittadino di straordinario valore oltre che capolavoro della scultura di primo Rinascimento, il libro offre ampi approfondimenti su sezioni che si configurano quasi come 'musei' nel museo. È il caso del Museo d'arte per bambini, dal 2007 allestito negli spazi ospedalieri, del Museo Archeologico Nazionale, che occupa metà degli ambienti posti lungo il tratto inferiore della 'strada interna', della Collezione Piccolomini Spannocchi, che ricompone una delle raccolte senesi più note e dell'esposizione Siena. Racconto della città dalle origini al Medioevo. Un capitolo infine è dedicato alla Biblioteca e Fototeca Briganti, luogo di ricerca ma anche collettore di opere d'arte. [Debora Barbagli]