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Il progetto N.E.M.O. un museo scientifico diffuso. Il patrimonio museale scientifico delle scuole storiche napoletane
"Napoli è stata una grande capitale europea. Se ne ritrova traccia oltre che nelle grandi istituzioni scientifiche create all'epoca - l'Osservatorio astronomico di Capodimonte, l'Osservatorio vesuviano e la Stazione zoologica Anton Dohrn - anche nello straordinario patrimonio di strumentazione scientifica di valore storico lasciato in eredità nelle scuole storiche napoletane. Dalle sinergie tra ambienti scolastici e scientifici, con il prezioso contributo dell'Associazione 'Scienza e Scuola', nasce il progetto N.E.M.O. (Network educational museums online): una rete formata da un insieme di sei scuole storiche quotidianamente impegnate nella valorizzazione del patrimonio museale costituito da centinaia di strumenti scientifici negli anni restaurati e messi a disposizione degli studenti, un vero e proprio museo diffuso."""" (dalla presentazione di Paolo Strolin)" -
Lungo le vie del corallo. Collezione Antonino de Simone. Ediz. illustrata
Il corallo Mediterraneo, corallium Rubrum, tra le poche gemme di origine organica, è uno dei materiali più antichi usati nell'ambito dell'ornamentazione e in oreficeria. Nato secondo il mito dal sangue della testa mozzata della Gorgone Medusa a contatto col mare, il corallo, a cui da sempre vennero attribuite virtù apotropaiche condivise da tutte le tradizioni dei paesi mediterranei, rappresenta ancora oggi una delle più bella allegoria della vittoria del bene sul male.Dalla seconda metà del Settecento per contrastare il monopolio commerciale di Livorno e Genova, a cui veniva venduto il corallo pescato dai napoletani, si de ci se di regolamentazione la pesca e il commercio nel regno borbonico per stimolare dell'artigianato locale.L'intento di Ferdinando IV di Borbone di istituire fabbriche di lavorazione a Torre del greco richiamò un intraprendente marsigliese, Paul Barthèlemy Martin, che riuscire ad avviare nel 1805 la prima fabbrica di lavora Zio ne del corallo a Torre del greco, esente da ogni dazio doganale. Proprio da quel primo opificio partì l'attività collegata al corallo che ha segnato da più di due secoli l'identità di Torre del greco, rendendola unica nel mondo. (Cristina Del Mare) -
Il Patapart. Foglio dell'Institutum Pataphysicum Parthenopeium. Un omaggio a Mario Persico
Napoli anni '50. La ricerca ininterrotta di nuovi linguaggi artistici da parte di Mario Persico - maturata presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli sotto il magistero di Emilio Notte e Mario Colucci -, così come la creazione di forme espressive sperimentali e provocatorie e di un'impostazione metodologica originale, danno vita a 'il Patapart', foglio dell'Institutum Pataphysicum Parthenopeium. Personalissima lettura della patafisica [dove - fisica, rinvia alla pratica 'scientifica' teorizzata da Alfred Jarry, ""una scienza che noi abbiamo inventato e il cui bisogno si faceva sentire generalmente""""], il Patapart ha ben poco a che vedere con le soluzioni immaginarie del suo ideatore, se non giusto il recupero di un senso di repulsione per l'ipocrisia moralistica e le chiusure grette tipiche dell'universo piccolo-borghese."" -
Napoli nobilissima. Rivista di arti, filologia e storia. Settima serie (2019). Vol. 51: Gennaio-aprile.
Fondata da Benedetto Croce nel 1892 - insieme a letterati e storici del calibro di Riccardo Carafa d'Andria, Michelangelo Schipa, Giuseppe Ceci, Luigi Conforti, Salvatore Di Giacomo, Luigi Spinazzola... - con l'obiettivo di 'scrivere' la storia artistica e topografica di Napoli, di invitare con l'esempio e la ricerca sul campo al rispetto e alla valorizzazione consapevole del patrimonio culturale e artistico della città, Napoli nobilissima prosegue e rinnova la propria missione sotto l'egida della Fondazione Pagliara e dell'Istituto universitario Suor Orsola Benincasa. Saggi di Vincenzo Franciosi, Walter Angelelli, Rosanna Cioffi, Gianluca Genovese, Valeria Pagnini, Paola Improda, Nicola Cleopazzo. -
Vesuvio quotidiano_Vesuvio universale. Ediz. illustrata
«L'amplissima ansa del golfo di Napoli col vulcano fumante o in pieno tumulto di fuoco non ancora urbanizzati, compare sui sontuosi oggetti di arti decorative dell'ottocento, tazze e piatti in porcellana, calamai in marmo verde, scatole di lava [...] le vedute del fuoco si concretizzeranno nel magma eruttato dal vulcano nella sezione che fa contrasto con l'arte moderna e contemporanea giunta in mostra con le sue dissonanze oltre il limite, sempre più eccentriche e aniconiche. Spartiacque sono le tavolette dal vero e da vicino di Giuseppe De Nittis sotto il Vesuvio, le sue impressioni dell'eruzione del 1872 con cui prelude le tecniche fotografiche. Con la sperimentazione di tecniche che comprendono oltre alla pittura, dalla ceramica al cemento alla terracotta, al bronzo patinato nero, ai fenomeni di combustione, e quindi cenere, fumo, carbone, gli artisti dopo aver assimilato il dato naturale dichiarano una volontà di indipendenza e la loro ossessione per la materia. ""Vesuvio quotidiano_Vesuvio universale"""" descrive la mappa del desiderio di connettere le collezioni del museo con altrettanti prestiti di arte moderna e contemporanea, e di trasformare in un rapporto l'incontro tra i dipinti che segnano la """"carriera"""" delle ripetute eruzioni del Vesuvio con i punti di vista di una diversa sensibilità.» (Anna Imponente)"" -
Bruno Agolini. Il ciclo dell'acqua. Catalogo della mostra (Pozzuoli, 5-19 ottobre 2019). Ediz. illustrata
Colonne come zampe di elefanti, ombrelli che raccolgono l'acqua, alberi che crescono su dorsi di tartaruga, uccelli che volano come aeroplani di carta. Si potrebbe dire, con una frase ormai abusata nelle storie di successo, che nell'universo di Bruno Agolini ""niente è quel che sembra"""". Ma sbaglieremmo. Perché nei suoi lavori è vero il contrario: tutto è quel che sembra, solo che niente è una cosa sola. Si gioca con le linee e le forme, con le parole, suoni e significati, con i colori e le luci. Così l'occhio è continuamente portato a cambiare direzione e adattarsi a una nuova prospettiva, per vedere quello che prima non vedeva e che mano a mano si svela, in un movimento in cui l'orizzonte non è perso, ma è molteplice e differenziato. """"Il ciclo dell'acqua"""", in quest'ottica, è titolo particolarmente appropriato dell'intera mostra, e non solo di una singola opera. L'acqua è elemento metamorfico per eccellenza, in quanto continuamente, sotto i nostri occhi, evapora e condensa e anche nello stato solido è costantemente presente nelle nostre vite. E ora che con il riscaldamento globale i ghiacciai dei poli fondono e le piogge sono devastanti, non ci può più sfuggire che l'acqua, il primo principio vitale, ha mille forme, ma è una sola."" -
Zeusi. Linguaggi contemporanei di sempre. Vol. 8-9: Muse/Musei.
"""""I musei hanno in sé qualcosa del tempio, del salone di esposizione, del cimitero e del locale scolastico""""... a Paul Valery i musei non piacevano per niente. Marcel Proust, al contrario, irrideva la mania di collocare quadri e sculture nel loro contesto originario, tra mobili e tendaggi, quasi che avessero ancora una casa, perché solo nella neutra spaziale del Museo nel suo isolamento artificiale, le opere d'arte entrano in risonanza la mente e occhio di chi le guarda. Come tutti i grandi temi anche quello dei musei reca in sé qualcosa di concreto e insieme di sfuggente, smaterializzato, tutto mentale. Dedicando questo numero doppio ai musei, Zeusi ha ascoltato ciò che avevano da dire importanti direttori di musei italiani e internazionali, gente, comunque, """"esperta del mestiere"""", tendendo l'orecchio captando altre opinioni, idee, fatti, segnali (spesso di disagio), e puntando lo sguardo sulle immagini che volontariamente, grazie agli artisti, potessero erompere da un tema serio, ponderoso e istituzionale come quello in questione"""". Dalla presentazione di Marco di Capua." -
Confronti. Quaderni di restauro architettonico. Vol. 8-10: restauro nei territori in conflitto, Il.
Sempre attenta ai temi centrali nel dibattito internazionale sulla conservazione dei beni culturali, la rivista ""Confronti"""", in questo numero, si incentra sui conflitti recenti che hanno recato danni al patrimonio costruito, soffermandosi, tra gli altri argomenti, su alcune ricostruzioni in atto in Paesi africani come la Libia e l'Egitto, nonché sul progetto di rinnovamento del museo del bardo a Tunisi e su altre interessanti esperienze di ricostruzione messe in atto dopo la 'rivoluzione dei gelsomini' avvenuta nel contesto della 'primavera araba', tra il 2010 e il 2011. Restauri in corso in nazioni sud-orientali dell'Europa come la Bosnia-Erzegovina, la Croazia, il Montenegro, il Kosovo, altri ancora sulle operazioni svolte in Paesi medio-orientali come la Siria, la Palestina, il Libano, la Giordania e lo Yemen sono alcune delle realtà indagate nei contributi del periodico che, dopo i primi numeri dedicati al restauro del moderno e alla conservazione delle infrastrutture urbane, si apre ad una prospettiva sempre più ampia e internazionale."" -
Pompei e Santorini. L'eternità in un giorno. Catalogo della mostra (Roma, 11 ottobre 2019-6 gennaio 2020). Ediz. illustrata
"Le colate di lava, contorte e vorticose, che si sono solidificate intorno alla bocca del cratere offrono un tremendo spettacolo. Presentano agli occhi - e non solo alla fantasia -, come serpenti, coccodrilli, sfingi, quasi fossero divenuti viventi quei mostri favolosi, con i quali i sogni infantili dei primi uomini popolarono il caos"""" (Friedrich Hebbel, 1845). Akrotiri e Pompei - emblemi e miti fondativi della civiltà del Mediterraneo antico - mettono in mostra l'eternità tragica di un destino comune: due eruzioni 'totali', lontane più di millesettecento anni, che hanno interrotto bruscamente, senza appello, l'esistenza, gli affetti e l'operosità di comunità sorprese nel vivo delle trame di un giorno qualunque. Più di 300 manufatti 'ordinari' e unici, sculture, affreschi, anfore, rilievi, gemme, incunaboli, dipinti, in mostra alle Scuderie del Quirinale, ripercorrono storie che si intrecciano, dall'età del bronzo alle 'riscoperte' e reinvenzioni moderne e contemporanee, interrogando, di nuovo, i frammenti di un'eternità inquieta. Frutto della collaborazione istituzionale fra il Parco Archeologico di Pompei e l'Eforia delle Cicladi - supportata da indagini sul campo, restauri e ricerche congiunte rigorose - per iniziativa delle Scuderie del Quirinale-Ales, prende forma un confronto inedito fra due miti fondativi della cultura universale, tra occidente e mare nostrum." -
Déplacement. Tra i confini dell'arte di Marisa Albanese. Catalogo della mostra (Torino, 11 ottobre-11 novembre 2019). Ediz. illustrata
Il viaggio, lo spostamento, alterazioni delle latitudini longitudini fisiche e mentali, la percezione di uno spaesamento che definisce nuove storie, nuove narrazioni, sono questi i cardini su cui Marisa albanese, ripercorrendo le vite degli altri, s'interroga sulla dimensione umana del nostro tempo, sulla condizione antropologica e sociologica dell'esistenza, sulla misura del tempo e dello spazio in cui si muovono, per usare un termine caro a Georg Simmel, le ""oscure esistenze"""".l'artista utilizzando una molteplicità di linguaggi - installazioni, video, sculture, libri d'artista - indaga con lucidità, fermezza estetica e grande valore intellettuale le condizioni metatemporalidell'essere umano costruendo una serie di trappole iconiche che si concentrano proprio sul concetto di 'déplacement (spostamento)', inteso come condizione di cambiamento, di conoscenza, di ricerca, ma anche e soprattutto come difficoltà, fuga, situazione di precarietà ed emarginazione, in un tempo storico controllato da un sistema globale feroce e caratterizzato da un costante sisma esistenziale. (Dalla presentazione di Alessandro Demma)"" -
Napoli nobilissima. Rivista di arti, filologia e storia. Settima serie (2019). Vol. 52: Maggio-agosto 2019.
Fondata da Benedetto Croce nel 1892 - insieme a letterati e storici del calibro di Riccardo Carafa d'Andria, Michelangelo Schipa, Giuseppe Ceci, Luigi Conforti, Salvatore Di Giacomo, Luigi Spinazzola... - con l'obiettivo di 'scrivere' la storia artistica e topografica di Napoli, di invitare con l'esempio e la ricerca sul campo al rispetto e alla valorizzazione consapevole del patrimonio culturale e artistico della città, Napoli nobilissima prosegue e rinnova la propria missione sotto l'egida della fondazione Pagliara e dell'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa. Saggi di Federico Poole, Donato Salvatore, Paola Improda, Roberta Bellucci, Letizia Gaeta, Almerinda Di Benedetto e note e discussioni di Giulio Pane. -
Ricerche sull'arte a Napoli in età moderna. Saggi e documenti 2019
Il sesto numero della rivista 'storica' dedicata all'arte del Seicento a Napoli con saggi di Renato Ruotolo, Marco Cattini, Guido Guerzoni, Marzio Achille Romani, Giovanni Boraccesi, Donatella Spagnolo, Eduardo Nappi, Giuseppe Porzio, Jörg Garms, Maria Rosaria Nappi, Luigi Abetti, Giuseppe Scavizzi, Giuseppina Medugno, Riccardo Spinelli, Ugo Di Furia, Joan Yeguas Gassó e Emanuela Ingenito. Ricerche sull'Arte a Napoli in età moderna, uno strumento prezioso per la ricostruzione di aspetti e momenti cruciali della civiltà artistica di una capitale dell'arte europea. -
La Casa del bicentenario di Ercolano. La riapertura a ottant'anni dalla scoperta
Situata nel centro dell'antica £rcolano sulla strada principale a pochi passi dal foro e dal teatro, la Casa del bicentenario è stata intercettata dalle esplorazioni borboniche del XVIII secolo e successivamente scavata e restaurata negli anni trenta del novecento. Luogo del ritrovamento di un famoso gruppo di tabelle di legno contenenti importantissimi documenti che aiutano a ricostruire la vita a Ercolano nei decenni immediatamente precedenti l'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., la domus si presta per essere utilizzata come paradigma della storia delle ricerche e delle attività di conservazione svolte sul sito oramai da ben più dei duecento anni cui fa riferimento la denominazione prescelta con grande cura e intelligenza da Amedeo Maiuri e rappresenta oggi una tappa della rinascita del sito grazie al supporto della Fondazione Packard (Phi) attiva a Ercolano ininterrottamente dal 2001 con un partenariato pubblico-privato. -
Gioiello e stile. Conoscere, scegliere e indossare i gioielli
"La classe non è il privilegio di un élite, bensì prerogativa di chiunque possieda l'audacia imporre il proprio stile"""" proclamava mademoisellechanel. Cos'è in realtà uno stile, se non il gesto del singolo diventato nel tempo un'affascinanteabitudine da seguire? Ogni icona di eleganza ha un principio, dunque noi stessi possiamo essereiniziatori di nuovi modelli di stile e rendere ungioiello una specifica sigla di eleganza, una chiara nota d'identità.Oggi ornamento può essere considerato un mezzo per rivelare chi siamo, raccontare la """"nostra storia"""", dichiarare come """"io mi percepisco"""" e come """"io desidero essere percepito"""". La conoscenza forma il giudizio, il giudizio plasma lo stile. Questo vademecum stimola a scoprire l'evoluzione stilistica della gioielleria, per decidere con competenze e cognizione il gioiello più appropriato ognuna di noi. Conoscere il gusto di e poche passa te e dei diversi creatori e annotare ciò che affascina. Ne risulterà una lista eclettica di forte ispirazione estetica per individuare il 'proprio 'gioiello e creare uno stile personale....E ricordate, il gioiello si indossa per ultimo, quando si è scelto l'abito, ma è il primo ad essere nota to! Un gioiello spicca sul vestito perché può renderlo molto più significante." -
Liam Gillick. In piedi in cima a un edificio. Film 2008-2019-Standing on top of a building. Films 2008-2019. Ediz. illustrata
In piedi in cima a un edificio: film 2008-2019""2 è la prima pubblicazione di Liam Gillick dedicata alla sua produzione video-filmica. Otto opere, realizzate dal 2008 ad oggi, insieme ad una selezione della produzione scultorea dell'artista, in mostra al Museo Madre di Napoli a cura di Alberto Salvadori e Andrea Viliani: gli elementi più 'intimi' della sua ricerca artistica - film per lo più concepiti nella sua casa-studio di New York dove l'ispirazione prende forma concreta - sceneggiature originali con note e immagini, oltre alle installation views site specific. A partire dai primi anni '90, Gillick realizza installazioni, sculture, film, animazioni digitali e opere sonore, ricucite da un'intensa produzione critica e teorica, fra dimensione politico-sociale e sfera personale. Mette in discussione i parametri della fruizione dell'arte e i rapporti di interdipendenza tra economia, arte e istituzioni, invitando lo spettatore a partecipare alla generazione di senso. Per mettere in risalto come il potenziale critico e le ambizioni utopiche dei movimenti d'avanguardia rischino di essere assorbiti e neutralizzati dalle strutture dell'intrattenimento, della comunicazione, dell'arredamento urbano e della corporate culture contemporanei."" -
Cerimoniale del viceregno spagnolo di Napoli 1535-1637
Il quinto e ultimo volume della serie ""Cerimoniali della corte di Napoli"""", voluta dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per il comune di Napoli, racconta le vicende del regno di Napoli e della sua capitale dall'arrivo di Carlo V nel 1535 fino al terzo decennio del Seicento, attraverso l'inedita visuale del maestro di cerimonie di palazzo reale, regista e cronista degli atti pubblici dei viceré del regno più ricco della potente monarchia di Spagna. Trascritto integralmente e tradotto in italiano, il diario di cerimonie di Jusepe Renao, conservato manoscritto a Madrid nella Biblioteca nacional de España, raccoglie e sistematizza i precedenti rituali di corte soffermandosi in particolare sugli anni Venti e Trenta del Seicento, decenni intensi del viceregno del duca d'Alba e del viceregno del conte di Monterrey, periodo in cui Napoli si sta 'vestendo' di arte barocca, mentre il regno partecipa da protagonista eroico agli scenari europei e mediterranei della lotta contro il turco e delle guerre del Monferrato e dei Trent'anni."" -
Guida al (disallestito) Museo Archeologico di Paestum. Ceci n'est pas un musée
Il momento in cui esce questa guida è probabilmente quello meno adatto che si possa immaginare. Da qui a qualche anno, il museo subirà una serie di interventi importanti di ristrutturazione e di riallestimento. Le collezioni saranno spostate, le sale temporaneamente chiuse. che senso ha fare una guida in questa fase? Beh, se da un lato possa apparire inadatto, dall'altro risulta particolarmente felice per comprendere il senso del museo di paestum. che non è un museo, anche se c'è scritto sopra in grandi lettere bronzee: 'mvseo'. ...Messo a nudo, privato della maggior parte delle collezioni in occasione dei lavori sopracitati, il Museo di Paestum rivela però meglio che mai la sua vera identità: quella di un tempio, di un'opera architettonica singolare che merge antichità e contemporaneità. (Dalla presentazione di Gabriel Zuchtriegel) -
Comunicare la Palestina. Una narrazione diversa. Catalogo della mostra (Napoli, 29 novembre 2019-10 gennaio 2020). Ediz. illustrata
"Siamo sicuri che la comunicazione, un buon progetto di comunicazione come una serie di poster d'autore su un tema sociale e politico, possa contribuire a cambiare un punto di vista, un'opinione? O almeno a indurre una riflessione su un tema così delicato e così lacerante come la questione palestinese? """"Comunicare la Palestina: una narrazione diversa"""" non è solo una serie di esercizi di stile di alcuni noti designer italiani, quanto quello di sollecitare un pensiero teorico sul rapporto tra design della comunicazione e politica, ma in particolare proprio efficacia del design della comunicazione. Il tema è complesso, impegnativo, difficile, oltre che politico, è ideologico, come lo è una scelta di campo: stare da una parte e non dall'altra. L'intenzione della mostra non è la consueta contrapposizione della narrazione mediatica semplificata bensì collaborazione di un piccolo contributo teorico con l'intento di riflettere efficacia della comunicazione politica"""". (Dal testo dei curatori Pino Grimaldi e Enrica D'Aguanno)." -
L' emeroteca della Biblioteca Nazionale di Firenze. Recupero e restauro del complesso architettonico dell'ex caserma Curtatone e Montanara
Il volume, a cura di Francesco Felice Buonfantino, raccoglie studi e contributi di Luca Bellingeri, Carlo Picchietti, Valeria D'Aquino, Fabio Mangone, Renata Picone, Federica De Stefano, Fabrizio Cembalo Sambiase, Francesco Semmola, Stefano Mango e Alessandra Pagliano. Le indagini archeologiche e storiche e i progetti di restauro e ri-funzionalizzazione di interni e esterni coniugano le esigenze del riuso con quelle dell'adeguamento e offrono un'analisi corale del recupero di un complesso architettonico, l'ex caserma Curtatone e Montanara (fino all'Ottocento convento delle Cappuccine), la cui immagine, ormai storicizzata, appartiene alla memoria identitaria del centro storico di Firenze. -
Paideia. Giovani e sport nell'antichità
Una riflessione sul valore educativo dello sport nel mondo antico, nel solco della esposizione promossa dal museo archeologico nazionale di Napoli in occasione delle Universiadi 2019. Per mettere in luce la centralità delle pratiche sportive nella educazione delle nuove generazioni e nella osmosi vitale tra adolescenza e vita 'adulta'. una selezione emblematica di manufatti ludici del Museo ripercorre le metamorfosi dal concetto greco di 'paideia' alle espressioni e pratiche sportive più diffuse nel mondo antico, mettendo in luce le radici profonde della compenetrazione simbolica tra sport e vita: educare allo sport è essenzialmente un addestramento alla convivenza sociale, a vincere e accettare la sconfitta, a rendere omaggio alla 'superiorità' avversario, ma ugualmente a osare, a mettersi in gioco, a comprendere il valore terapeutico e morale dell'impegno e del sacrificio.