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Patrimonio culturale: eredità e futuro!
Il progetto patrimonio culturale: eredita e futuro! - reso possibile attraverso il finanziamento dei fondi europei del P.O.N. - ha visto collaborare quattro scuole statali [I.C. ""Casanova/Costantinopoli"""", l'I.C. """"Nicolini/di Giacomo"""", l'I.C. """"70 Marino/S. Rosa"""", il 2° c.d. """"Siani"""" di Mugnano], Aporema O.N.L.U.S., realtà associativa con esperienza trentennale nel campo della ricerca di metodologie didattiche innovative ispirate allo sviluppo della creatività ed alla divulgazione dei linguaggi dell'arte contemporanea, e la direzione regionale musei Campania. Destinatari delle attività svolte sono stati gli alunni che, sotto la guida di esperti 'esterni' Alla didattica tradizionale, hanno elaborato idee per una diversa divulgazione del patrimonio artistico, nella fattispecie quello custodito nel museo Pignatelli di Napoli. Le attività didattiche progettate per raggiungere tali finalità, si sono configurate, a loro volta, come potenti strumenti per il miglioramento dell'offerta educativa attraverso la creazione di nuove forme di didattica e di attrazione alla vita nella scuola. Testo critico di Marco Izzolino."" -
La commedia della vita. Genere e realtà nell'arte napoletana del Settecento
Traendo spunto dallo studio di un importante organo realizzato nel 1739 dal napoletano Domenico Mancini, conservato nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Taverna, la mostra intende rileggere - attraverso una mirata selezione di opere - alcuni aspetti delle arti a Napoli negli anni e nell'ambiente di Mancini, capostipite di una prolifica famiglia di organari richiesti in tutto il Regno. Fulcro dell'esposizione è la pittura di genere di uno dei maggiori e più originali osservatori della realtà del proprio tempo, Gaspare Traversi, che a Napoli crebbe e si formò nello stesso quartiere dei Mancini, peraltro suoi padroni di casa; lo sguardo critico, talora irridente, ma sempre umanissimo del pittore è qui esaminato in rapporto con alcuni episodi, meno noti ma assai significativi, della cultura figurativa del Settecento napoletano, dai precedenti di Giuseppe Bonito alla scultura in terracotta del grande Giuseppe Sanmartino. (Giuseppe Porzio) -
I tesori della Certosa
Cosa hanno a che fare i cavalieri templari con Tommaso Sanseverino? E il battistero di San Giovanni in Fonte con la Certosa di San Lorenzo? Quale è l'origine delle enormi ricchezze che hanno consentito la costruzione nel corso dei secoli di una delle Certose più imponenti in Europa? ""Il tesoro è la ricerca, sussurra la bambina con gli occhi di cielo, è la terra madre che ci nutre e ci guida misteriosa, la pietra bianca del monte, il cuore generoso dei cavalieri..."""". Età di lettura: da 10 anni."" -
Oltre il design. Cultura, identità e linguaggio di una impresa
Il racconto inedito di una ricerca che aveva entusiasmato, alle soglie del nuovo Millennio, il progettista e il produttore dei Rotor 2000, George Sowden e la IPM. La genesi di un'intera famiglia di terminali telefonici pubblici di ultima generazione, i Rotor 2000, in una stagione in cui la cultura digitale del progetto era ancora ai primi passi. Le ragioni profonde di un percorso capace di interpretare un cambiamento epocale, trasformando l'oggetto da espressione inerte della funzione cui è destinato in protagonista e testimone della sperimentazione, della 'cura' da cui prende vita. -
Fritz Saxl. Battaglie senza eroe. Studi su Aniello Falcone. Ediz. illustrata
"La prima edizione italiana degli studi pionieristici su Aniello Falcone di Fritz Saxl (1890-1948), protagonista del """"circolo"""" di Aby Warburg e custode - innanzitutto attraverso la direzione della straordinaria biblioteca - della sua eredità culturale. La modernità dell'approccio pluridisciplinare - un'analisi combinata di stile, iconografia, produzione grafica, committenza e contesto sociale - fa del contributo di Saxl un capitolo fondamentale della fortuna storica dell'arte napoletana fuori dai confini nazionali. Allo stesso tempo, in assenza di una monografia sistematica, il volume costituisce - grazie anche agli apparati critici e filologici - un punto di riferimento aggiornato per la conoscenza del pittore, grazie a uno scavo archivistico rigoroso e a un nuovo corredo fotografico che integra quanto, con i mezzi dell'epoca, Saxl non poté adeguatamente documentare"""". (Giuseppe Porzio)" -
Paolo La Motta. Capodimonte incontra la Sanità
Un viaggio interiore nei volti e negli sguardi delle 'creature' della Sanità, al confine con il percorso che collega il Museo e Real bosco di Capodimonte alla città storica. Paolo La Motta. Capodimonte incontra la Sanità - allestita nella sezione d'arte contemporanea inaugurata nel 1996 - ri-genera l'immaginario urbano sedimentato con la energia, l'attualità 'immanente', delle interpretazioni site specific più autentiche. ""... La Motta ha un particolare talento nel cogliere la gravità dell'infanzia, il suo mistero, la sua ansia, la sua innocenza, un'innocenza che va oltre l'ingegno, e anche, ma non sempre, la fragilità, la durezza, una certa serenità spensierata..."""" [Sylvain Bellenger]"" -
Da Roma verso Sud. La veduta e l'antico nelle acqueforti di Piranesi. Ediz. illustrata
La collezione di acqueforti di Giovan Battista Piranesi (Venezia 1720-Roma 1778) - di cui ricorrono nel 2020 i 300 anni dalla nascita - del Gabinetto Disegni dell'Università Suor Orsola Benincasa: due tavole delle Carceri (1745) e delle Diverse maniere d'adornare i camini (1769) e, soprattutto, 17 tavole di Vedute di Roma antica e moderna, alcune delle quali preziosamente acquerellate. Giunto a Roma nel 1740, Piranesi frequentò Napoli, Pompei, Ercolano a partire dal 1742, esplorando le città vesuviane e, più tardi, Paestum fino alla morte, nel 1778, a causa d'una febbre contratta proprio a Paestum. A testimoniare questo interesse profondo per l'Antico e per la veduta ""da Roma verso Sud"""", l'Università e l'Ente Morale Suor Orsola Benincasa, con il supporto della Regione Campania, propongono una mostra virtuale e un catalogo scientifico, corredato da saggi di Barbara Jatta, José Luzòn, Gabriella Pace, Francesca De Ruvo, Alessandra Mazzaro ed altri studiosi, per illustrare al meglio sia le proprie Vedute di Roma, per l'occasione restaurate dall'Istituto Centrale per la Grafica, sia l'album delle citate Vedute di Paestum oggi al Museo di Capodimonte, sia alcune incisioni di soggetto pompeiano provenienti dall'Istituto per la Grafica di Roma. [Pierluigi Leone de Castris]"" -
Imprese. Da IPM a Incard. Intervista a Paolo De Feo
Imprese si nasce. Come per tutti i talenti, la formazione accademica e il supporto professionale più sofisticati non possono surrogare l'attitudine, la scintilla, da cui ha origine l'avventura dell'intraprendenza che lascia tracce durevoli. La storia del gruppo IPM dimostra in uomini e cifre cosa significhi creare valore, generare lavoro stabile, innovare, a partire da Sud, con visione e respiro internazionali. Demolendo luoghi comuni, pregiudizi strumentali, con la passione civile e l'orgoglio di una comunità operosa che ha scritto pagine cruciali per l'industria manifatturiera in Italia e in Europa, dai primi passi della telefonia pubblica, alle nuove frontiere della Information Tecnology e della smart economy. Una parabola capace di sbaragliare ogni concorrenza fino a diventare il primo operatore internazionale del settore per radicamento, mercati, caratura tecnologica, fino all'avvento del ciclone della telefonia cellulare di ultima generazione: un mondo è andato in archivio, ben prima di quanto immaginassero tutti gli osservatori più accreditati, ma il seme di questa impresa-rete continua a germinare, dagli stabilimenti in piena attività, dagli spin off di che proseguono i cammini tracciati, dal capitale umano dell'ultima generazione maturata nel vivo di questo incubatore speciale. -
Zeusi. Linguaggi contemporanei di sempre. Vol. 11-12: trincea delle arti, La.
"Potevamo anche far finta di niente, però è andata così, ci siamo detti che quando il gioco si fa duro... potevamo anche metterci in salvo, come salendo nella fly zone di un drone, e guardare tutto da quella prospettiva, dunque guadagnando una certa distanza da un'epoca così francamente brutta, per la miseria, che mai ce ne furono di così, almeno non nell'arco di tempo della nostra esistenza. Invece ci siamo messi a contare, ci siamo messi pancia a terra, abbiamo scavato un solco, abbiamo messo sacchetti di sabbia alle finestre e scelto un titolo che più eroicamente novecentesco proprio non si può: la trincea delle arti. Il punto di partenza, la startup del numero che adesso avete tra le mani il convegno che giusto un annetto fa si dedicò qui, nell'accademia di Napoli e a cura di Giovanna Cassese, al Bauhaus, al centenario della sua fondazione. Un anno fa e poi per mesi, negli ambienti artistici, letterari, filosofici, si discuteva soprattutto di clausura, di raccoglimento ritrovato, di silenzio necessario. Non c'era redazione culturale che non ruotasse, che non si facesse un bel giro intorno... alla propria stanza. Oggi emerge un rinnovato desiderio di responsabilità individuale e collettiva - lo percepiamo ascoltando ciò che hanno da dirci storici, artisti, scrittori, designer, editori - ed è anche per questo che il richiamo al Bauhaus funziona."""" [dall'editoriale di Marco Di Capua]" -
Così fan tutti. Opere dalla collezione di Ernesto Esposito. Ediz. italiana e inglese
Nelle tredici sale del piano nobile, a colloquio con il genius loci di Villa Campolieto, le opere di trentadue autori di generazioni e aree geografiche e culturali diverse, prodotte per la maggior parte negli ultimi quindici anni. Un percorso espositivo coerente con le intenzioni collezionistiche di Ernesto Esposito, senza una ""morale giusta"""" per condannare o assolvere, come nell'opera giocosa di Mozart: elogio di una filosofia di vita innestata sui sentimenti (la """"scuola degli amanti""""), una chimica degli affetti per orientare le scelte allestitive non meno che le suggestioni letterarie che la mostra cita a piene mani, le smanie, lo scambio, la dualità femminile e maschile. Con questo spirito la Fondazione Ente Ville Vesuviane festeggia 50 anni di vita, trentacinque opere dalla raccolta del designer napoletano Ernesto Esposito, nei medesimi ambienti in cui Lucio Amelio aveva concepito nel 1984 la collezione memorabile Terrae Motus."" -
Tota Italia. Alle origini di una nazione. IV secolo a.C.-I secolo d.C.. Ediz. illustrata
«'Iuravit in mea verba tota Italia sponte sua': così nelle sue Res gestae Ottaviano Augusto, che con le sue parole attribuiva alla nazione italica la scelta libera e spontanea di combattere al suo fianco nella guerra civile che lo opponeva a Marco Antonio, esprimeva l'ideale della totalità dell'Italia... È un concetto che nella storia appare qui, come mai prima d'ora, espresso in maniera netta e inequivocabile, rendendo una realtà politica quella che fino ad allora era solo una espressione geografica. ... una mostra di grande spessore scientifico e culturale, che ha il merito di ripercorrere, attraverso i reperti che documentano usi e costumi sociali e religiosi, i caratteri originali delle differenti popolazioni insediate sin dall'antichità nella nostra Penisola e la loro progressiva fusione in quella ""tota Italia"""" in cui, per la prima volta, si manifestò l'unità nella diversità della nazione italica. La cultura pertanto riparte alle Scuderie del Quirinale con uno sguardo introspettivo, capace di indagare, attraverso il nostro patrimonio, le radici più profonde della nostra identità.» (Dario Franceschini)"" -
Per Cesare de Seta
"Il volume è dedicato a uno stimato docente universitario, professore emerito presso il nostro Ateneo e figura determinante nell'ambito dell'area disciplinare in cui ha operato e continua a operare con ricerche innovative e apprezzate sia dalla comunità scientifica, nazionale e internazionale, sia da una più estesa platea di non addetti ai lavori. Cesare de Seta è, infatti, un vero e proprio maestro della Storia dell'architettura, capace di trasmettere la sua eredità culturale e metodologica a generazioni di allievi, attraverso lezioni, ricerche e un'ampia bibliografia, e di superare di gran lunga i confini del suo specifico ambito disciplinare. Attraverso una vasta saggistica dedicata all'arte, all'architettura, alla letteratura, alla storia e, tramite l'esplorazione di differenti generi pubblicistici, da quello strettamente storiografico a quello letterario, si è imposto quale autorevole rappresentante della cultura umanistica italiana contemporanea."""" (dalla prefazione di Matteo Lorito, Rettore dell'Università degli Studi di Napoli Federico II)" -
Napoli nobilissima. Rivista di arti, filologia e storia. Settima serie (2021). Vol. 7: Settembre-Dicembre 2021.
Fondata da Benedetto Croce nel 1892 - insieme a letterati e storici del calibro di Riccardo Carafa d'Andria, Michelangelo Schipa, Giuseppe Ceci, Luigi Conforti, Salvatore Di Giacomo, Luigi Spinazzola... - con l'obiettivo di 'scrivere' la storia artistica e topografica di Napoli, di invitare con l'esempio e la ricerca sul campo al rispetto e alla valorizzazione consapevole del patrimonio culturale e artistico della città, Napoli nobilissima prosegue e rinnova la propria missione sotto l'egida della Fondazione Pagliara e dell'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa. Saggi di Giovanni Coppola, Giampaolo Distefano, Pierluigi Leone de Castris, Alessandro Grandolfo e Augusto Russo. -
Capolavori in rilievo. I sarcofagi di Atella e Rapolla
I sarcofagi rinvenuti ad Atella e a Rapolla documentano la ricchezza e l’immaginario raffinato dei proprietari terrieri che, in età imperiale romana, dominavano la campagna del Vulture. Testimoni della fitta rete di scambi mediterranei (microasiatico il sarcofago con coperchio da Rapolla, attica la cassa da Atella) sono stati esposti al Museo Archeologico Nazionale “Massimo Pallottino” di Melfi tra dicembre 2019 e febbraio 2022. Coniugando la lettura iconografica all’esame dei materiali e delle produzioni allo studio topografico e alla ricostruzione della storia collezionistica, prende forma una proposta di metodo per lo studio dei sarcofagi romani nel loro contesto. Le tracce del popolamento e dello sfruttamento agricolo, le testimonianze della cultura materiale e artistica, la maturazione di una piena consapevolezza del ruolo sociale e civile del patrimonio archeologico si intrecciano nel racconto di un paesaggio millenario, naturale e umano. -
Cultura e spettacolo a Napoli negli anni della Giunta Valenzi (1975-1983)
Il rinnovato rapporto di Eduardo De Filippo con Napoli, i memorabili concerti di Pino Daniele e dei Rolling Stones, l'arrivo in città di artisti e compagnie di respiro internazionale, le grandi mostre d'arte, il recupero degli spazi pubblici e monumentali finalmente restituiti alla fruizione dei cittadini, ma soprattutto la cultura e lo spettacolo intesi come cardini imprescindibili di una nuova visione della città, alla quale restituire lustro e visibilità internazionale, sono gli elementi che hanno caratterizzato la politica culturale della Giunta guidata da Maurizio Valenzi. La rassegna Estate a Napoli è stato il fulcro del rilancio dello spettacolo nella città, ma c'è stato anche tanto altro. Questo libro lo racconta attraverso testimonianze, foto e documenti originali. Nei contributi di alcuni dei protagonisti di quella stagione, registi, attori, critici e impiegati comunali, emergono ricordi e anche aneddoti gustosi. Accanto ai testi scritti, una vasta raccolta di foto d'arte e documenti originali dell'epoca, tra i quali i programmi, le locandine, i carteggi intrattenuti da Maurizio Valenzi con Eduardo De Filippo, Sergio Bruni e Giorgio Strehler e un completo elenco degli eventi e degli spettacoli delle cinque edizioni di Estate a Napoli. Un volume che aiuta a mantenere la memoria di quel periodo e a ricostruire l'atmosfera di entusiasmo che lo ha caratterizzato. (Giuseppe Farese) -
Digital Couture. Trend digitali nella moda contemporanea. Ediz. illustrata
Il corpo umano è un costrutto culturale: non esiste società che lo lasci come nasce, che lo consideri come un elemento di natura intatta. Sul 'corpo naturale' si accumulano stratificazioni di segni, di decorazioni, di rivestimenti, di pratiche che lo trasformano in 'corpo sociale', conferendogli identità e relazione mobili con altri uomini. In un contesto caratterizzato da relazioni virtuali e tecnologiche sempre più pervasive, sotto forma di protesi, oggetti, abiti, tessuti, interfacce, il corso di Fashion Design dell'Accademia di Belle Arti di Napoli ha scelto di dare avvio a un percorso di ricerca originale sulla Wearable Technology, approfondendo la riflessione critica sulle relazioni tra corpo, abito e nuove tecnologie. Frutto della collaborazione lungimirante tra Accademia di Belle Arti di Napoli, Università degli Studi di Napoli Federico II, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Fondazione Mondo Digitale e FabLab di Frosinone, Digital Couture introduce il tema delle tecnologie digitali nel settore fashion come opportunità produttiva e espressione delle dinamiche socio-culturali contemporanee. Confermando alla platea ampia di studenti e esperti di settore quanto stia cambiando il processo creativo e produttivo del sistema moda. -
Ricerche sull'arte a Napoli in età moderna. Saggi e documenti 2020-2021
Il numero doppio della rivista 'storica' dedicata all'arte del Seicento a Napoli con saggi di Renato Ruotolo, Lucia Giorgi, Riccardo Naldi, Lorenzo Principi, Lother Sickel, Giuseppe Porzio, Bianca Stranieri, Nadia Bastogi, Miriam Di Penta, Mauro Vincenzo Fontana, Antonia Liberto, Clara Gelao, Christian De Letteriis, Ugo Di Furia, Katharina Leithner, Silvestra Bietoletti. Ricerche sull'arte a Napoli in età moderna rappresenta uno strumento prezioso per la ricostruzione di aspetti e momenti cruciali della civiltà artistica di una capitale dell'arte europea. Prosegue l'esperienza critica della rivista dedicata alla cultura artistica napoletana in età moderna. -
Kême. La scuola nel tempio
Quattrodici opere di giovani scultori che hanno dato vita a originali e personali visioni e prospettive. Kême in arabo significa terra nera, antico nome dell'Egitto. Il termine è giunto a noi attraverso la trasformazione 'al-kymya', per poi diventare in Europa 'alchimia'. La terra nera era la materia prima che gli alchimisti utilizzavano per compiere 'la grande opera', insieme all'altro elemento fondamentale per la trasformazione, il fuoco. Terra e fuoco sono anche gli elementi caratterizzanti i Campi Flegrei, un territorio da cui hanno origine le civiltà, le dominazioni e la nostra storia. In Kême la terra di oggi si relaziona alla terra di ieri. Tra i giovani artisti c'è chi ha sviscerato il tema alchemico, chi invece ha operato sul concetto di mercato del mediterraneo, le merci, lo scambio, l'integrazione. Altri hanno operato sulle tracce della memoria, insieme a chi ha operato sulla simbologia. Insieme le opere hanno composto una polifonia che ha animato il mercato, il Macellum che, dal giugno 2021, è finalmente visitabile grazie ad un nuovo modello di gestione avviato dal Parco attraverso un innovativo rapporto pubblico-privato. La mostra Kême. La scuola nel tempio è l'unione di più voci, il risultato dell'azione sinergica di istituzioni che hanno dialogato tra di loro: la Scuola di Scultura dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, il Parco archeologico dei Campi Flegrei, l'Istituto ad Indirizzo raro Caselli di Napoli che ha messo a disposizione i forni per la cottura di alcune opere di grande formato. -
Sorrento e i luoghi della memoria. La cappella Stella
Parte del progetto di valorizzazione del cimitero monumentale di Sorrento, ideato Comune di Sorrento con il Centro Interdipartimentale per i Beni Architettonici e Ambientali dell'Università di Napoli Federico II, il volume indaga gli aspetti diversi della cappella gentilizia della famiglia Stella/ Acampora, commissionata in un'area del cimitero monumentale dalla vedova Anna Acampora Stella all'architetto udinese Giovan Battista Comencini. Protagonista nell'Italia fin de siècle dell'architettura e dell'interior design, Comencini è promotore di scelte all'avanguardia, che nella cappella Stella coinvolgeranno l'Istituto Artistico Industriale di Napoli, centro innovativo di sperimentazione nelle arti applicate. Le ricerche inedite e puntuali degli autori dei saggi ripercorrono le vicissitudini del cimitero monumentale di San Renato [Paolo Giordano], la vita e le scelte della committente e le ultime vicende della cappella [Maria Pia Briguori], la ricostruzione del percorso artistico di Comencini [Fabio Mangone], l'apporto fondamentale delle sculture di Tommaso Solari nell'estetica simbolista della cappella [Isabella Valente], la scelta rivoluzionaria di coniugare insieme pietra e maiolica nella decorazione esterna e interna della cappella [Maria Grazia Gargiulo e Giorgio Napolitano] e infine il restauro e la conservazione dell'edificio [Luigi Veronese]. -
Interpretare l'antico. Architettura, archeologia e teatro nell'opera di Antonio Niccolini
Simona Rossi si misura in profondità con la figura di Antonio Niccolini, a quasi un quarto di secolo dalla mostra e dal catalogo monografico curato da Anna Giannetti e Rossana Muzii, che segnarono un punto fermo nella conoscenza di questa poliedrica figura di primissimo piano per l'architettura napoletana dell'Ottocento. Senza l'ambizione di delineare una monografia con pretese di completezza, scegliendo una antologia ben costruita di temi e di lavori con taglio critico originale, prende forma una ricerca di prima mano, tra persistenze architettoniche e antiche carte, densa di nuovi stimoli in un archivio già sondato ma straordinariamente ricco, con focus su opere poco accessibili e finora poco indagate.