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I 100 migliori dischi hard rock 1980-2015. Gli anni di bronzo
Dopo aver setacciato l'età dell'oro, quel fertile lasso di tempo compreso tra la fine degli anni '60 e buona parte dei '70, che ha dato i natali all'hard rock (e molto altro!), Gianni Della Cioppa torna sul luogo del delitto per completare l'opera e analizzare i decenni successivi, scovando 100 dischi che hanno mantenuto alto l'onore del rock duro. E così, tra lunghe criniere al vento, chitarre infuocate, batterie indiavolate e cantanti stalloni, tornano a galla moltissimi album che il tempo ha certificato come fondamentali. Scopriamo quindi che anche in piena tempesta metallica, nel vortice del grunge, nell'assalto del crossover e del rap e di tutto ciò che ha caratterizzato e proposto la musica popolare in questi ultimi 35 anni, l'hard rock non ha mai smesso di offrire dischi di valore assoluto, capaci di donare lustro a un genere che, per sua caratteristica naturale, fa dell'energia e del coinvolgimento emotivo le sue armi migliori. Dice l'autore: ""Pur con la consapevolezza che dopo gli anni '70 nulla poteva essere più inventato, e che persa l'attitudine a improvvisare si è preferito pigiare il tasto della potenza, ho pensato che fosse giusto rendere merito a quei gruppi e dischi che hanno immolato la propria vita artistica per mantenere alto l'onore di un genere musicale che a un certo punto sembrava morente e che invece aveva, e ha ancora, molto da dare alla musica"""". Con il consueto stile diretto e passionale, l'autore ci accompagna in un universo meno esplorato rispetto agli anni '70, ma altrettanto fertile e interessante, muovendosi a zig-zag tra nomi famosi e gemme di culto, rafforzando la convinzione che l'hard rock sia senza dubbio uno dei generi più longevi e floridi della storia."" -
Black hearts. Tre vite per il black metal. Con DVD video
Quanto in là puoi spingerti per la musica che ami? È questo l'interrogativo che sta alla base di Blackhearts, pluripremiato documentario norvegese diretto da Fredrik Horn Akselsen e Christian Falch, vincitore del premio Best International Documentary al Sound On Screen Film Festival 2016. Il lungometraggio segue tre irriducibili musicisti black metal (Sina degli iraniani From The Vastland, Kaiadas dei greci Naer Mataron ed Héctor dei colombiani Luciferian) svelando la retorica e il mito che aleggiano intorno a uno dei generi più estremi al mondo, mostrando la dedizione, l'ambizione, le aspettative, i rischi e i pericoli che comporta suonare la cosiddetta musica del demonio. Blackhearts arriva per la prima volta in DVD in versione italiana per Tsunami Edizioni, in collaborazione con Metal Hammer Italia, con un libro di accompagnamento intitolato ""Dawn of the Blackhearts. Tre vite per il black metal"""" che narra la storia delle band protagoniste e svela cosa è accaduto dopo la fine delle riprese del documentario. Il volume è inoltre corredato da interviste a band di spicco della scena black metal norvegese quali Keep Of Kalessin, Darkthrone, Satyricon, Aura Noir, Mortiis e altre."" -
Rush. 1974-2004. I primi trent'anni
Con alle spalle una carriera pluridecennale e milioni di dischi venduti, i Rush sono sempre stati consideratirnun caso più unico che raro nel panorama musicale mondiale. Pur non incarnando il classico stereotipo darnrockstar, e nonostante una storia personale costellata da eventi tragici che li hanno quasi portati sull’orlorndello scioglimento, il terzetto canadese è riuscito a conseguire un enorme successo senza mai scendere arncompromessi con la propria musica e senza rinunciare all’evoluzione e all’originalità che da sempre ne costituisconornil marchio di fabbrica, in barba a una critica di settore che nei loro confronti ha spesso innalzato murirndi impenetrabile indifferenza.rnQuesto libro racconta i primi 30 anni di attività del gruppo,rnpartendo dalle prime esperienze con gli strumenti per arrivarernsino alla tournée commemorativa R30 che li ha portati ancorarnuna volta a girare il mondo. Grazie a tre anni di strenue ricercherne a decine di interviste inedite con i personaggi che hannornvissuto a più stretto contatto con loro, Jon Collins ci offre unrndettagliato resoconto della carriera di una delle realtà piùrnimportanti e originali del panorama rock mondiale. -
Tranny. Confessioni di una punk anarchica venduta
Sin dai loro esordi, nel 1997, gli Against Me! sono stati una delle band più influenti nella scena punk moderna, ma anche una delle più controverse: per ogni passo in avanti nella propria carriera, il gruppo ha infatti subito veri e propri boicottaggi da parte dei punk più militanti, che li consideravano alla stregua di traditori. Ma allo stesso tempo, il leader e fondatore Tom Gabel affrontava qualcosa di molto più importante: la disforia di genere. Un segreto custodito gelosamente, rivelato solo nelle fitte pagine dei suoi diari o lasciato trapelare nei testi della band, e che lo ha accompagnato per trent'anni in una ricerca intima e dolorosa della propria identità. Solo nel 2012, in un'intervista per Rolling Stone, Gabel ha rivelato al mondo di essere transgender, e da quel momento vive come donna con il nome di Laura Jane Grace. «Tranny» racconta nel dettaglio sia la carriera degli Against Me! che la storia personale di Laura, inframmezzando la narrazione con estratti dai diari personali da lei tenuti nel corso degli anni. -
Heavy metal. 50 anni di musica dura
Per l'uomo della strada, per molti anni l'Heavy Metal è stata quella musica grezza e rumorosa suonata da brutti ceffi ricoperti di cuoio e borchie, ma questa è solo la superficie e non arriva a capire il cuore di un genere che non è solo musica, quanto un vero e proprio linguaggio espressivo fatto di vestiti, immagini, riferimenti letterari e cinematografici. L'Heavy Metal infatti è prima di tutto un atteggiamento, un modo di intendere la vita. L'Heavy Metal è una porta su mondi reali e immaginari dove si parla di epic fantasy, di fantascienza, di guerra, di morte, di politica e di Satana e lo si fa con cognizione di causa e profondità di intenti che hanno un solo, grande filo conduttore: l'esplorazione del lato oscuro della natura umana. Fin dai tempi di Led Zeppelin e Black Sabbath, padri fondatori del genere e nati entrambi nel 1968, quella Heavy Metal è stata una musica scomoda, bistrattata e aspramente ridicolizzata dalla critica impegnata, ma è diventata presto la beniamina di una o più generazioni di ribelli, di persone che si sentono realmente ""contro"""" e che sono appagate dallo sfoggio di potenza eroica e da un volume insostenibile. Nel tempo, il genere si è evoluto, trasformato e rinnovato attraverso molte correnti diverse, cambiando faccia ma rimanendo sempre vitale grazie non solo a grandi interpreti che ne perpetuano l'eccellenza – come Iron Maiden, Metallica, Slayer, AC/DC o Rammstein – ma anche a migliaia di altre formazioni più piccole e meno note, ma non meno importanti. Questo libro racconta idealmente tutte le sfumature dell'Heavy Metal ma non ne vuole essere una mera cronistoria, quanto un'analisi delle sue caratteristiche, dei suoi tanti contatti con l'arte, il teatro, la letteratura, il cinema e i fumetti..."" -
Cured. Storia di due imaginary boys
Lol Tolhurst e Robert Smith sono sempre stati degli outsider sin da ragazzini, quando erano tra i primissimi punk della piccola cittadina di provincia di Crawley. Legati da un forte amore per la musica, hanno formato una band e iniziato a esibirsi nel circuito dei pub locali, sviluppando allo stesso tempo uno stile e delle sonorità uniche e personali. Nascono così i The Cure, leggende del post-punk e tra le band più importanti del rock britannico di tutti i tempi. I loro brani, spesso accessibili e accattivanti, sono anche fortemente sovversivi per come hanno sfidato ogni pregiudizio legato al pop e al rock a partire dagli stereotipi di genere, ispirando più di una generazione di fan e l'estetica di un'intera sottocultura. ""Cured. Storia di due imaginary boys"""" non è solo l'unico resoconto visto dall'interno dei primi anni del gruppo, ma anche uno sguardo rivelatore sull'evoluzione artistica dell'enigmatico Robert Smith, l'iconico cantante-chitarrista-compositore che è la vera anima dei The Cure: un personaggio fortemente ribelle, sensibile, tenace e spesso sorprendentemente """"normale"""", un impavido anticonformista capace di creare un proprio linguaggio musicale tramite cui esprimere il suo talento. Ogni storia ha però un lato oscuro: nel vortice del notevole successo dei The Cure, il batterista e tastierista Lol Tolhurst stava infatti alimentando un alcolismo che avrebbe finito per fargli perdere prima il posto nella band, e poi quasi la vita..."" -
Megadeth. So far, So good... gli anni d'oro
I Megadeth non necessitano di troppe presentazioni. Nati nel 1984 per mano del carismatico, talentuoso e soprattutto irascibile Dave Mustaine all'indomani del suo brusco allontanamento dai Metallica, rappresentano uno dei gruppi di punta non solo dell'ondata thrash, ma di tutto il metal in generale. In questo volume Martin Popoff ripercorre gli anni d'oro della band dagli esordi sino alla fine di quella che è stata la sua incarnazione più duratura, analizzando nel dettaglio assolute pietre miliari del genere come Killing Is My Business... And Business Is Good!, Peace Sells... But Who's Buying?, So Far, So Good... So What!, il capolavoro immortale Rust In Peace, il campione di incassi Countdown To Extinction, Youthanasia e Cryptic Writings, condendo il tutto con aneddoti di prima mano, informazioni e curiosità di ogni tipo. Dave Mustaine aveva giurato di rivalersi sui Metallica formando una band che fosse più veloce e più tosta di loro. Se ci sia o meno riuscito sta a chi ascolta deciderlo, ma di certo con i Megadeth ha concretizzato una propria visione del metal assolutamente tecnica, innovativa, d'impatto e memorabile, entrando a tutti gli effetti nella leggenda. -
Route 69. Il 1969 a 33 giri
1969. Un'annata magica: simultaneamente ""termine"""" e """"preludio"""" per due decadi fondamentali nella storia del costume, dell'arte e della società del ventesimo secolo. Nella sua cronologia ritroviamo sorprendenti raduni (Woodstock e Altamont in USA o Hyde Park a Londra), il primo approdo umano sulla Luna, l'e erato delitto di Beverly Hills per mano della Manson Family che sconvolse l'America e il mondo intero, la strage di Piazza Fontana a Milano; poi l'uscita in edicola di Alan Ford e il Gruppo TNT, o l'esordio del Mistero Bu o del premio Nobel Dario Fo,... mentre al cinema si consacra Easy Rider, come emblema dei road movie. Un resoconto del periodo attraverso la pubblicazione di un'incommensurabile serie di dischi epocali, o comunque degni dello status d'immortalità in virtù di enormi dosi d'innovazione e indiscutibile fascino, grazie ai quali si (ri)scoprono indelebili tracce appartenenti ai più svariati linguaggi musicali."" -
I Led Zeppelin dalla A alla Z. La guida definitiva ai pionieri dell'hard rock
"I Led Zeppelin dalla A alla Z"""" è una guida imprescindibile per tutti i fan ed appassionati del leggendario gruppo rock inglese. In questo libro l'autore riunisce in un unico volume, ordinandoli in modo rigorosamente alfabetico, tutti gli eventi, i personaggi, i luoghi che hanno segnato, nel bene e nel male, la carriera della storica band. Completa il libro una nutrita serie di appendici che includono: la discografia completa degli album, arricchita da una notevole quantità di recensioni dell'epoca; l'elenco dei singoli; l'elenco di tutti i concerti suonati dal gruppo dal primo tour scandinavo del 1968, nel quale si presentarono ancora come Yardbirds, al quarto tour europeo del 1980, l'ultimo intrapreso dal gruppo prima della morte improvvisa del loro batterista John Bonham; la discografia completa della Swan Song, l'etichetta discografica creata dai Led Zeppelin nel 1974 e che fu gestita dal loro manager Peter Grant; i comunicati stampa dell'Atlantic Records all'epoca della firma del contratto con il gruppo; la bibliografia completa." -
The dirt. Mötley Crüe. Confessioni della band più oltraggiosa del rock
Da questo libro è tratto l'omonimo film disponibile su Netflix. Sesso, droga e rock'n'roll. Forse i Mötley Crüe non hanno fatto tutte e tre le cose meglio di altri, ma di sicuro le hanno fatte più di tutti gli altri. Nella Los Angeles degli anni '80 il rock non aveva regole, e questi quattro americani ne incarnavano lo spirito alla perfezione. Nessuna morale, nessun limite, nessuna inibizione, una trinità di perversione e dissolutezza che per poco non li ha lasciati senza vita sull'asfalto. O quasi, visto che uno di loro è effettivamente morto ed è pure tornato per raccontarlo, novello messia della sregolatezza più sfrenata. The Dirt non racconta solamente la storia di una delle band rock più leggendarie di sempre, che ha sbancato le classifiche di tutto il mondo e incassato dischi di platino e premi di ogni tipo, ma è uno spaccato della vita di quattro personaggi che con le loro imprese hanno incarnato un'epoca, quella della Babilonia del Rock. Queste pagine trasudano alcool e decadenza. Leggete a vostro rischio e pericolo. -
I 100 migliori dischi Doom
Doom, la parola inglese che identifica il fato, il destino avverso, è anche il nome di un genere musicale composto di tutti gli elementi che caratterizzano il lato più tetro sia della cultura albionica che di quella nordamericana. Ascoltare questo tipo di rock è come immergersi nei racconti di Arthur Conan Doyle, Edgar Allan Poe, Lord Byron e Mary Shelley: storie di castelli maledetti, orrori indicibili, antichi rituali, religioni occulte, maghi e chiese. Oppure muoversi nelle paludi della Louisiana, con un effetto più stregonesco e ipnotico, affondando le radici nella tradizione del blues. Un suono che è fatto per scavare a fondo negli angoli oscuri della natura umana e farci correre un brivido lungo la schiena, mentre i nomi suggestivi di alcune band come Paradise Lost, Cathedral, Candlemass o Electric Wizard preparano già l’ascoltatore alle sensazioni che potrà provare. ""I 100 Migliori dischi doom"""" è un viaggio seguendo un fil noir che si dipana lungo gli album più significativi del genere, collegando antiche culture e tradizioni a sonorità dure e cupe, esaltando quel concetto di “paura” nel rock inventato dai padrini dell’heavy metal, i Black Sabbath."" -
Black Sabbath: Sabotage! I Black Sabbath negli anni Settanta
"Black Sabbath: Sabotage!"""" semplicemente l'analisi più approfondita che sia mai stata realizzata dei primi otto album dei padrini dell'heavy metal. Black Sabbath, Paranoid, Master of Reality, Vol 4, Sabbath Bloody Sabbath, Sabotage, Never Say Die! e Technical Ecstasy vengono sviscerati uno dopo l'altro, canzone dopo canzone, mentre Geezer, Bill, Tony e Ozzy ne illustrano i segreti, i testi, i motivi per cui quei brani sono ancora così importanti anche dopo decenni. Ma questo libro racconta anche sia le origini dei Black Sabbath che la storia dei loro primi dieci anni di attività, e quindi non mancano digressioni e dettagli sui problemi che la band ha dovuto affrontare (che fossero di natura economica, con i loro manager, oppure con alcol e stupefacenti vari) e nemmeno aneddoti riguardanti la vita in tour, le copertine, le registrazioni dei dischi... insomma, tutto ciò che serve per catapultarci come si deve nel cuore di quell'epoca e di quegli album, per ascoltarli di nuovo come se fosse la prima volta." -
Bon Scott. La mia vita con il cantante degli AC/DC
Australia, 1971. Irene Thornton, una ragazza di Adelaide, incontra il cantante dei Fraternity, un gruppo piuttosto noto a livello locale. È un ragazzo di poco più grande di lei e si chiama Bon Scott. Tra i due scocca una scintilla, e nel giro di un anno sono già marito e moglie. Nel corso degli anni successivi, con Irene al proprio fianco come moglie e come amica, Bon Scott intraprenderà il suo percorso verso la notorietà prima con i Fraternity e poi con gli AC/DC, per diventare quella leggenda del rock che tutti conosciamo. Una strada difficile e costellata di privazioni e tensioni, che Irene ci racconta senza tralasciare o addolcire nulla: dai freddi inverni londinesi trascorsi insieme ai Fraternity, alle sbronze, le risse, la droga, i litigi, i sogni infranti e i demoni interiori sempre in agguato. Ma questa è anche la storia del suo legame speciale con un uomo fuori dall'ordinario, a volte difficile ma dal cuore grande, un intrattenitore e performer nato, e della musica che amava e lo ha portato a essere conosciuto in tutto il mondo insieme agli AC/DC. Il racconto di un artista al picco delle proprie capacità, e al contempo uno sguardo intimo sulle gioie e le fragilità di un uomo che è stato strappato al mondo troppo presto. -
Heavy Duty. La mia vita nei Judas Priest
Negli anni Ottanta, i Judas Priest erano il prototipo perfetto della band heavy metal di successo: un look senza compromessi, tutto cuoio e borchie, da loro adottato e reso iconico; brani dal sapore ribelle e oltraggioso come 'Breaking the Law' o 'Living after Midnight'; ma soprattutto un sound di chitarra unico e distintivo, pesante e melodico, che li ha portati ad avere un riscontro clamoroso e a vendere più di cinquanta milioni di dischi. Oggi possiamo dare uno sguardo dall'interno all'epopea di questa band leggendaria: in ""Heavy Duty"""" il chitarrista K.K. Downing non risparmia nessuno e racconta, un aneddoto dopo l'altro, gli attriti tra i vari membri della band, gli alti e bassi del rapporto con l'industria discografica, la relazione conflittuale con gli altrettanto leggendari colleghi Iron Maiden, e pure di quando il gruppo si è trovato nell'occhio del ciclone durante il periodo di isteria anti-metal degli anni '80. Per arrivare a quel momento nel 2009 in cui, durante uno show dei Judas Priest, K.K. Downing ha guardato i propri compagni di band e ha pensato: «Questo è il mio ultimo concerto»."" -
La storia dei Death SS (1987-2020)
6 giugno 1987. È da questo momento, con una scritta vergata col sangue dopo un rituale, che Steve Sylvester riprende la guida della band che porta il suo nome, gruppo metal italiano influente. La Storia dei Death SS continua il racconto della vita e delle opere di Steve Sylvester da dove si era interrotto con il suo precedente libro, ""Il Negromante del Rock"""". E ancora una volta è proprio lui a narrare in prima persona il corso degli eventi di oltre trent'anni, durante i quali ha portato i Death SS nell'Olimpo delle più grandi horror rock band del mondo, divenendo fonte di ispirazione per musicisti e gruppi famosi. Vicende che mescolano musica, occultismo, sesso, magia, mistero, cinema, stranezze varie e ironia; ma al centro di tutto c'è l'evoluzione di Sylvester, un artista ostinato e coraggioso, che non ha mai tradito le proprie convinzioni. Un'evoluzione creativa che segue di pari passo quella dell'uomo Steve, in un percorso complesso, che è ancora lontano dal volgere alla fine e di cui nessuno conosce la destinazione, perché, come scrisse Omero: «Il fascino dell'ignoto domina tutto»."" -
No control. Storie di hardcore punk californiano 1980-2000
Oltre duecento band trattate, dai precursori Germs, Black Flag e Dead Kennedys ai leggendari esponenti della prima generazione come Circle Jerks, Adolescents, Descendents e Social Distortion, dagli storici portabandiera Bad Religion ai gruppi come Offspring, Green Day, Rancid e NOFX. Né saggio né enciclopedia, ""No control"""" è un'imponente raccolta di articoli, recensioni e interviste che l'autore ha pubblicato su diverse testate musicali dal 1980 ai giorni nostri: testimonianze per lo più in tempo reale di vent'anni di punk veloce e feroce prodotto nelle aree di Los Angeles e San Francisco. Una guida volutamente non rigorosa ma vivacissima a uno dei sottogeneri rock più dinamici ed eccitanti di sempre, un utile strumento per ogni appassionato in cerca di scoperte discografiche, punti di vista, rivelazioni. Federico Guglielmi si occupa professionalmente di musica dai tardi anni Settanta ed stato uno dei più attenti e assidui cronisti dell'hardcore punk californiano, del quale ha avuto il privilegio di vivere in diretta la nascita e l'evoluzione."" -
I 100 inossidabili EP metal
Volendone dare una descrizione spicciola, L'EP, o extended play, è un formato discografico che potremmo definire come ""una via di mezzo tra un singolo e un LP"""": con più tracce rispetto alle due o tre di un 45 giri, ma di meno rispetto a quelle di un 33. Ai giorni nostri è uno standard ormai quasi del tutto desueto, almeno per quanto riguarda le grandi produzioni rock o metal, ma per tantissimi anni è stato invece il viatico grazie a cui tantissimi gruppi si sono presentati sul mercato discografico, offrendo un pugno di canzoni in cui mostrarsi al meglio. Dati i bassi costi di produzione, gli EP venivano venduti a un prezzo contenuto agli acquirenti finali, che erano così più propensi a sperimentare l'ascolto di band sconosciute o emergenti. Nella sola scena metal, dal 1980 fino alla metà degli anni Novanta sono state pubblicate decine di EP fenomenali, in cui la musica che emerge dai solchi del vinile ha un valore da tramandare ai posteri; che fossero incisi da debuttanti o da musicisti navigati, gli EP di quell'epoca riversavano sull'ascoltatore composizioni immortali, a volte superiori a quelle poi presenti sugli album."" -
Mercyful Fate. Il patto immortale
L'amore della scena heavy metal per i Mercyful Fate e per King Diamond è radicato, sanguigno, immortale. È difficile non farsi sedurre da quella miscela letale di musica, testi esoterici e inquietanti ed estetica degna di un film horror - elementi che avrebbero influenzato moltissimi gruppi venuti dopo di loro. Ogni fan che si rispetti conosce bene i primi due album, ma in questo libro Popoff sviscera l'intera storia della band e del suo carismatico cantante, senza tralasciare tutti gli altri dischi concepiti dal 1993 sino al 1999, quando il gruppo è tornato a celarsi nei fiammeggianti meandri dell'Inferno che lo aveva partorito. Se Melissa e Don't Break the Oath sono considerati due capisaldi del metal, pure In the Shadows, Time, Into the Unknown, Dead Again e 9 sono esempi altrettanto nobili della stessa implacabile etica che King Diamond applica a tutto ciò che fa: duro lavoro, prestazioni incredibili e standard di produzione elevati. Accorrete, dunque! Venite a leggere il primo libro che celebra finalmente la storia del diabolico fenomeno danese, una band che ha saputo stregare artisti del calibro di Metallica e Slayer, oltre che decine di migliaia di fan in tutto il mondo. -
Steven Wilson. Deform to form a star. Una vita in musica
Steven Wilson è uno degli artisti più impegnati e importanti del panorama musicale mondiale degli ultimi trent'anni. Già leader dei Porcupine Tree da fine anni Ottanta e oggi affermato solista, nominato quattro volte ai Grammy, ingegnere del suono responsabile dei remix di artisti quali King Crimson, Yes e Tears For Fears, Wilson è stato definito dalla stampa britannica come «l'artista di maggior successo di cui nessuno ha mai sentito parlare», capace - senza alcuna spinta da parte dei media - di riempire arene e teatri e scalare le classifiche di vendita in tutto il mondo, tanto con la sua band quanto da solo. Per lo più associato al progressive rock, di cui è tra i massimi esponenti contemporanei, Wilson nella sua carriera non si è mai posto limiti stilistici e sonori, dando vita a un numero quasi illimitato di progetti di gruppo e solisti che esplorano tutti i meandri delle possibilità sonore, dall'avanguardia più autoindulgente al pop tradizionale, dalla pura sperimentazione strumentale ed elettronica al metal più estremo. In questo libro vengono raccontate e analizzate una per una, come mai fatto sino a ora, le storie e la musica di tutti i progetti di Wilson, dagli esordi infantili nella sua amata Hemel Hempstead al successo planetario del suo ultimo To the Bone, il cui tour ha avuto come momento culmine una serie di tre concerti consecutivi e sold out alla Royal Albert Hall di Londra, il tempio della musica pop e rock britannica e mondiale. -
Tupac. Storia di un ribelle
Un racconto che parte dalle radici della sua famiglia, nella Carolina del Nord, segue le vicende della madre Afeni - ex militante del Black Panther Party, imprigionata e processata dall'FBI - e narra l'ascesa di Tupac dalla povertà più estrema ad artista di successo e portavoce della sua generazione.rn«Un genio che a vendut 75 milioni di dischi nel mondo, ancora in classifica negli USA» - Tv Sorrisi e canzonirnrnTupac Shakur muore assassinato a Las Vegas nel 1996, un crimine per cui tuttora nessuno è mai stato arrestato. Rapper, attore, poeta e attivista, aveva appena venticinque anni, ma era già assurto allo status di superstar con quattro album all'attivo - due dei quali avevano debuttato al primo posto - e un quinto in uscita. Anche il cinema si era accorto di lui: aveva recitato in una manciata di film al fianco di attori del calibro di Omar Epps, Tim Roth, Mickey Rourke e Jim Belushi. Di gran lunga il rapper più famoso della storia dell'hip hop, ha venduto 75 milioni di dischi in tutto il mondo, otto dei quali postumi. Dal 2017 è incluso nella Rock and Roll Hall of Fame. Critico schietto delle questioni politiche e sociali che affliggevano (e affliggono) l'America, attraverso testi che raccontavano storie potenti di razzismo, brutalità della polizia, violenza e altre questioni sociali, Tupac era anche un enigma, un puzzle impossibile da risolvere. Un amalgama confuso di arte profonda e realtà travagliata che il pubblico ha comunque abbracciato. Un artista selvaggio, libero, autolesionista e sincero. Un'icona culturale con contraddizioni sorprendenti, che ha narrato le meraviglie e i guai del nostro mondo. Questa biografia ne ripercorre la breve, ma estremamente incisiva, esistenza.