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Lettere a Pam-Pam letters. Ediz. bilingue
«La mia generazione è cresciuta con Guido Strazza come Maestro: un grande artista che ha fatto del segno la propria cifra distintiva. (...) Mi sembra allora che render pubbliche le Lettere a Pam, intese come una guida a una giovane artista che si voleva cimentare con l'incisione, sia il modo più giusto di festeggiare e celebrare Guido proprio perché ne evidenzia il ruolo di Maestro: maestro inteso del senso antico del termine, come colui che va seguito come modello ma anche la persona che ti insegna materialmente a realizzare nel modo giusto, offrendoti con i suoi suggerimenti — in questo caso ben sette lettere — la possibilità di vedere, indagare e realizzare oltre il visibile.» (dall'introduzione di Barbara Jatta) -
Piranesi 300. Terzo centenario dalla nascita di G.B. Piranesi
I saggi presentano ricerche inedite sull'artista, il collezionismo internazionale delle sue opere, la sua profonda e duratura influenza in Europa e nel mondo, dall’età del grand tour fino ad oggi. -
Costantino brucia gli scritti di Ario al primo Concilio di Nicea di Carlo Magnoni-Constantine burning the arian books at the first Council of Nicaea by Carlo Margnoni. Ediz. bilingue
«Nel 1624 Urbano VIII Barberini decise di avviare il restauro del Battistero Lateranense per ripristinare l'organicità che era andata perduta con i vari interventi cinquecenteschi, promossi a partire da Giulio II della Rovere. L'incarico di supervisionare i lavori fu affidato ad Adriano Ceva che nel 1632 fu sostituito da Angelo Giori, mentre il restauro architettonico fu eseguito da Domenico Castelli e, successivamente, da Gian Lorenzo Bernini che vi lavorò sino al 1635. Nel 1636 fu commissionata ad Andrea Sacchi la decorazione interna – terminata soltanto nel 1649 – che prevedeva la suddivisione degli spazi con due serie di storie: nel tamburo della cupola furono collocati otto dipinti con episodi della vita di San Giovanni Battista, mentre le pareti laterali furono affrescate con cinque scene della vita di Costantino. A queste lavorarono Andrea Camassei, Giacinto Gimignani, Carlo Magnoni e Carlo Maratti, che eseguirono rispettivamente la Battaglia di Ponte Milvio e il Trionfo di Costantino, la Visione della Croce, il Costantino brucia gli scritti di Ario al primo Concilio di Nicea e la Distruzione degli idoli pagani. Il bozzetto [Costantino brucia gli scritti di Ario al primo Concilio di Nicea, Spoleto, Fondazione Marignoli di Montecorona], non menzionato nei contributi più recenti dedicati a San Giovanni in Fonte, mostra delle differenze con la redazione finale dell'episodio e quindi non può essere né una copia né una memoria eseguita successivamente. Il recupero del dipinto è un'acquisizione importante per la conoscenza di Carlo Magnoni». -
Le cose che sappiamo
Una storia di anime in vendita, e di una rivoluzione che comincia. La vicenda si svolge su un'isola vulcanica in Nicaragua, negli anni '80. L'eroe del libro, un rivoluzionario internazionalista, sta conducendo un'indagine sulla deforestazione quando scopre un'insolita leggenda e un abile truffatore che la sfrutta a suo vantaggio. Affascinato, parte alla ricerca delle origini mitiche delle storie del Charco Verde. -
Parmigianino. Le tre teste della galleria Spada. Ricerche e restauro
Celebre per la propria collezione di pittura barocca, la Galleria Spada conserva anche ragguardevoli testimonianze dell'arte del Cinquecento, com'è nel caso dell'affresco staccato raffigurante ""Tre teste"""" di Francesco Mazzola, detto il Parmigianino. L'opera, di cui si presenta qui il recente restauro, è una testimonianza dell'arricchimento della Galleria operato anche nel corso dell'Ottocento dagli ultimi esponenti della famiglia Spada. Le ricerche condotte nell'occasione hanno permesso di individuare i primi proprietari seicenteschi del dipinto nei marchesi Giustiniani, gettando nuova luce sulle dinamiche del collezionismo romano e contribuendo a tracciare la storia del pezzo. Contributi di Adriana Capriotti, Maria Cristina Chiusa, Cristiana De Lisio, Maria Beatrice De Rugg ieri, Alessia Felici, Carlo Giantomassi. Presentazione di Mariastella Margozzi."" -
Rappresentanza politica e parlamento europeo
L'idea di sviluppare un lavoro sulla trasformazione del concetto di rappresentanza politica e sulle prospettive d'evoluzione istituzionale del Parlamento europeo nasce allo stesso tempo, dalla consapevolezza dell'oramai definitivo superamento dello Stato-Nazione quale esclusivo modello di riferimento politico, e dalla speranza che l'Europa possa divenire, ad un diverso livello, la nuova realtà politica capace di fornire risposte concrete a problemi che sempre più rivestono carattere internazionale. Le recenti mobilitazioni di massa in cui si rivendicava una gestione più democratica nel settore economico, sociale, ambientale, sottolineano l'esigenza di adeguare il sistema rappresentativo democratico alla nuova realtà. -
Il clarinetto. Guida all'ascolto. Le sonate per clarinetto e pianoforte. Op. 120 n. 1 e n. 2 di Johannes Brahms
Ciò che Brahms si era riproposto nel 1890, cioè interrompere definitivamente l'attività di compositore, ebbe breve durata. Nel gennaio del 1891, in occasione del viaggio a Meiningen per un festival delle arti, fu entusiasmato dalle esecuzioni dei quintetti per clarinetto e archi di Mozart e di Weber: clarinettista solista era Richard Muhlfeld che Brahms volle conoscere e con cui instaurò una solida amicizia. Fu grazie a questo incontro che Brahms volle regalare al mondo il Quintetto per clarinetto e archi, il Trio per Clarinetto, violoncello e pianoforte, oltre a due perle: le Sonate Op. 120 n. 1 e 2. Completate nel 1894, le due Sonate vennero eseguite in forma privata, nel settembre dello stesso anno, per il duca Georg II di Sassonia-Meiningen e la sua famiglia. -
Johann Nestroy e le fonti europee del suo teatro
Johann Nestroy (1801-1862) è il principale protagonista di una gradualmente dalla tradizione popolare, inizia ad avvicinarsi alle forme tipiche della drammaturgia moderna. La rilevanza di onesto aurore e di eminenti letterati austriaci come Karl Kraus, Jura Soyfer e Ödon von Horváth, o anche, varcando i contini, di drammaturghi come l'inglese Tom Stoppard e lo statunitense Thornton Wilder. Il teatro di Nestroy ha poi una notevole influenza anche su autori a noi contemporanei come Elfriede Jelinek e Peter Turrini. In questo volume, l'opera di Nestroy viene presentata attraverso un'analisi del processo creativo di riadattamento di opere preesistenti. Lo studio delle fonti dell'autore ha poi permesso di individuare le relazioni intessute con la letteratura austriaca ed europea, partendo dalla tradizione a lui precedente fino a giungere alla sua contemporaneità. -
L'immagine di Roma moderna. Da Bufalini a Nolli. Un modello europeo
Piante e vedute di Roma dal Rinascimento all'Illuminismo, nel dialogo serrato con le capitali europee. Arte, scienza, simbolo e potere nella costruzione, produzione e diffusione dell'immagine della città eterna e del suo ruolo universale nella cultura dell'Occidente cristiano. -
Dirottamenti sul tango e sul flamenco. Studi letterari e antropologici
Un'analisi comparativa tra il tango e il flamenco e il loro rapporto con la poesia colta - in particolare con Adolfo Gustavo Bécquer, Manuel Machado e Federico García Lorca per quanto riguarda il flamenco e con i poeti e i pittori dell'avanguardia italiana per quanto riguarda il tango - sono il tema di questa raccolta di saggi, frutto della ricerca che da anni l'autrice Maria Cristina Assumma conduce sul tema del popolarismo nell'ambito della cultura ispanica. -
Performing arts archives. Per una rinascita della memoria teatrale in video
Il libro propone un percorso teorico e pratico sul recupero, la preservazione e la diffusione delle opere filmiche teatrali, sia cinematografiche che videografiche, con un'analisi specifica sulle nuove pratiche digitali. Nello specifico s'intende portare l'attenzione sugli archivi che contengono audiovisivi, con un vasto repertorio di film e video — che riguarda il teatro del Novecento italiano, dal teatro di ricerca degli anni Settanta ad oggi —, prodotto molto spesso in modo amatoriale e per opera degli stessi partecipanti (attori, registi, spettatori), che riguarda non solo l'evento teatrale, ma tutto ciò che lo precede e circonda: incontri con gli attori, prove dello spettacolo, laboratori e a volte anche il contesto storico-culturale o privato. Il testo intende portare l'attenzione sull'emergenza di evidenziare le possibilità tecnologiche oggi a disposizione della cultura, dal più semplice sistema informatico all'uso del Machine learning e all'intelligenza artificiale, in grado di sviluppare sistemi di condivisione degli audiovisivi aperti con l'utente. Attraverso il case study dell'Archivio Storico Audiovisivo del Centro Teatro Ateneo (CTA) dell'Università La Sapienza di Roma (Responsabile scientifico prof. F. Marotti), e diversi progetti di catalogazione esistenti, si vuole proporre un'analisi dello stato dell'arte dei Performing Arts Archives e le possibili ricerche che si svilupperanno nei prossimi anni. Prefazione di Ferruccio Marotti. -
Meo Patacca. Un americano a Roma
Il volume documenta, con una ricca fotostoria di oltre cento immagini d'epoca, 50 anni di ""cronaca"""" del costume romano: come su un set cinematografico della """"dolce vita"""" sfilano personaggi del mondo del cinema, del teatro, della televisione, dello sport e della musica. Paolo Di Giannantonio, noto giornalista del TG1 Rai, racconta questi anni con competenza e ritrovata passione per la """"cultura popolare romana"""" rilanciata da Un americano a Roma (Remington Olmsted) fondatore del noto ristorante romano """"da Meo Patacca"""" (in ricordo di un personaggio popolare reso celebre dal pennello di Bartolomeo Pinelli)."" -
L' androginia nella letteratura tedesca da Winckelmann a Kleist
Simbolo dei simboli nelle più diverse culture, l'androgino è assurto nel corso dei secoli ad utopia, mito, sogno, ideale, archetipo della 'coincidentia oppositorum', scortando il pensiero occidentale sin dall'antichità classica. Il presente volume segue le tracce dell'androgino nella cultura e nella letteratura tedesca dalla teosofia secentesca fino alla generazione romantica. Un'ampia panoramica sulla storia del motivo androginico nella cultura occidentale, dal mito antico all'alchimia, dalla teosofia alla psicoanalisi, prelude all'inquadramento del motivo stesso nella letteratura e nella cultura tedesca del Settecento, con particolare predilezione per gli autori romantici Friedrich Schlegel, Novalis, Karoline von Giinderrode e Heinrich von Kleist. -
Verba manent. Oralità e scrittura in America Latina e nel Mediterraneo. Atti del Convegno (Siena, 2010)
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno ""Verba Manent. Oralità e scrittura in America Latina e nel Mediterraneo"""", tenuto presso l'Università di Siena nel 2010. In esso sono confluite le ricerche svolte negli ultimi anni all'interno di un progetto che ha visto impegnate le Università di Bologna, Cagliari e Siena. L'elemento unificante di queste indagini è l'interesse per una visione antiegemonica della cultura ispanoamericana. Uno dei nuclei fondamentali di questa prospettiva è la documentazione e l'approfondimento critico del grande risveglio che si è avuto negli ultimi anni della scrittura letteraria nelle lingue indigene americane. A questo filone si collega strettamente la presenza delle suggestioni provenienti dall'oralità nella scrittura di alcuni autori contemporanei. Un'altra linea centrale di ricerca portata avanti dal progetto è quella che riguarda la pratica della poesia improvvisata, che costituisce un terreno fecondo di comparazione fra l'area mediterranea e l'America Latina. La cultura e la letteratura della selva amazzonica rappresenta un ulteriore campo di lavoro, solo da poco inserito nell'orizzonte degli studi sul continente americano, con un intreccio fra i miti europei e la realtà delle nuove lotte di quei popoli, a difesa delle loro terre e dell'equilibrio ecologico."" -
Sfaccettature della traduzione letteraria
L'intento dei saggi raccolti in questo volume è quello di aprire una finestra sul mondo della traduzione di testi letterari. Complesso, multiforme e vivacissimo, esso si offre agli studiosi come terreno di indagine ricco di stimoli. I quattordici contributi vogliono offrire un'articolata gamma di esempi e di situazioni del ""tradurre"""" in lingue e da lingue che vanno dal catalano e dal castigliano all'italiano, dall'inglese al francese e al tedesco, fino al persiano, al gaelico e al creolo caraibico. Sono """"sfaccettature"""" che, nel loro insieme, presentano un'ampia panoramica su aspetti sia teorici che pratici della traduzione letteraria."" -
Verità nascoste sui muri dei maestri. Michelangelo, Raffaello, Perugino, Pintoricchio e gli altri in Vaticano
"Raramente come nel libro di De Luca si capisce perché Raffaello è sul serio un sommo pittore, Michelangelo un artista prodigioso e ipercreativo, Perugino e Pintoricchio dei magnifici edificatori di testi pittorici dominati con una sapienza ed una scaltrezza di fronte alle quali non c'è che da cadere ammirati. De Luca è uno dei nostri maggiori specialisti e come tale si pone in questo libro non tanto e non solo come un poderoso e intelligente divulgatore ma come un coerente e amabile narratore che sa tradurre in descrizione e spiegazione innumerevoli aspetti che il normale osservatore dell'opera d'arte neanche nota e che il lettore di questo libro comprende essere non importanti ma determinanti. Chi vuole imparare a leggere il linguaggio raffaellesco potrà trarre da queste pagine più insegnamenti di quelli contenuti in monografie di immane mole e profondissima dottrina. È il libro di De Luca il 'saper vedere' dei nostri tempi. Un umanista, che è nel contempo un formidabile tecnico, ci guida attraverso la propria esperienza di scrutatore e operatore su questi giganti dell'arte. Visti da vicino, dunque, e vedendoli da vicino siamo messi nelle migliori condizioni di capirli, con una conseguente e notevole conclusione: che la conoscenza dell'arte possa essere divulgata purché il divulgatore sappia parlare con le mani e l'intelletto insieme. L'arte figurativa è questo, e la cognizione della tecnica e del restauro non è un orpello. È indispensabile."""" (Dalla Presentazione di Claudio Strinati)" -
Mother Cabrini. Riflessioni sulle migrazioni di ieri e di oggi
Il volume riunisce contributi scelti tra quelli presentati nell'ambito di un convegno interdisciplinare sulla figura della Santa degli emigranti oltreoceano, organizzato presso l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata nel 2019. La raccolta è incentrata sulla complessa vicenda biografica di madre Cabrini e sulla trasposizione letteraria e cinematografica della sua figura negli scritti di Pietro di Donato e Joseph Tusiani. Alcuni saggi trattano della rielaborazione artistica del personaggio nell'Opera del Maestro Meo Carbone e della pedagogia sociale di Francesca Saverio Cabrini, argomento di discussione cui si affiancano approfondimenti critici di più ampio respiro sulle migrazioni di ieri e di oggi. ""Mother Cabrini"""" propone una riflessione mai scontata sul fenomeno migratorio attraverso un ritratto inedito e, per certi versi, inatteso della Patrona degli emigranti."" -
Federico Zuccari e la professione del pittore
Federico Zuccari (1539/1540-1609) «mandò in stampa alcune sue bizzerrie, e pensieri circa la nostra professione». Così scriveva nel 1642 Giovanni Baglione, che con lui aveva vissuto la stagione eroica del principio dell'Accademia dei pittori, scultori e architetti romani. Quelle stampe famosissime, i suoi «pensieri circa la professione», erano invenzioni morali che traevano occasione dai fatti ""realmente accaduti"""" per assumere forma di favola e divenire materia comune dì riflessione e insegnamento. Ammantate di una veste allegorica tanto eloquente da modellare l'immaginario sociale degli artisti europei per oltre un secolo, tali invenzioni erano rivolte principalmente ai giovani pittori, che andavano instradati per l'arduo cammino della virtù, fatto di studio e fatica intellettuale, e sottratti alla dimensione del lavoro meccanico della bottega e alla logica vile del mero guadagno, come anche alla servitù nella corte, alla mortificante dipendenza dal principe di turno. Zuccari, pittore e intellettuale inquieto e coraggioso, viaggiatore e utopista, aveva formato la propria """"moderna"""" sapienza mediatica in gioventù, a Venezia, nella bottega di Tiziano e a stretto contatto con il mondo della tipografia. La Venezia dei """"poligrafi"""", di Pietro Aretino, Anton Francesco Doni, Lodovico Dolce, era un mondo di pensiero che lo conquistò definitivamente e gli prestò i propri temi: quello anticortigiano e quello, economico, del giusto compenso delle fatiche dei """"poveri virtuosi"""", dell'onorato riconoscimento della virtù, presupposto necessario a una possibile autonomia del lavoro """"culturale""""; gli diede, infine, la prospettiva dell'accademia, regno ideale della concordia tra le arti e, nella realtà, punto di arrivo necessario al riscatto sociale delle professioni """"del disegno"""". Così, già in vita, Zuccari divenne per i pittori, non solo romani, il protagonista leggendario di battaglie combattute apertamente («io sono huomo schieto e senza artifitio alcuno dico la verità») e sempre in nome della libertà della virtù e dei ,virtuosi, perché, come ebbe a dichiarare, impavido imputato in un procedimento giudiziario, «la virtù nel bianco scrive quel che li pare». Postfazione di Paolo Procaccioli."" -
Letteratura e mutazione. Pier Paolo Pasolini, Ernesto De Martino, Franco Fortini
Pier Paolo Pasolini non ha potuto leggere ""La fine del mondo"""" di Ernesto De Martino. Il volume, infatti, è stato pubblicato postumo solo nel 1977. Tuttavia, conosceva molto bene il lavoro dell'antropologo partenopeo e, soprattutto, l'articolo che anticipa le tesi del volume: """"Apocalissi culturali e apocalissi psicopatologiche"""". Lo fece pubblicare nel 1964 sulla rivista Nuovi Argomenti, di cui era lui stesso condirettore, insieme ad Alberto Moravia. La riflessione di Pasolini sulla mutazione antropologica risente fortemente della lettura di questo saggio. Ma mentre De Martino si limita a un'analisi comparata fra rituali della fine del mondo, referti psichiatrici e forme simboliche della cultura contemporanea, Pasolini individua la causa di questa apocalissi culturale nel capitalismo a lui contemporaneo. """"Letteratura e mutazione"""" è uno studio in due atti sulla genealogia di questo concetto nell'opera di Pasolini e nell'opera poetica di un autore a lui vicino, quanto antagonista: Franco Fortini."" -
Chi sei? Chi sono? Alla ricerca dell'identità
I problemi derivanti dalla ricerca d'identità iniziano nel neonato e accompagnano l'essere umano fino all'ultimo respiro. Definire l'identità della persona, della nazione o della ""razza"""", ha preoccupato e preoccupa tutte le popolazioni che conosciamo, dai popoli cacciatori alle più evolute culture urbane e letterate. Nel presente studio è proposta una dimensione storica di un archetipo del sistema cognitivo. Da cosa deriva l'esigenza di definire la propria identità?""