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Le clausole vessatorie a vent'anni dalla direttiva CEE 93/13
In un sistema economico nel quale è sempre più chiaro lo squilibrio che caratterizza determinate contrattazioni, appare evidente la rilevanza rivestita dalle disposizioni normative che, in modo più o meno incisivo ed intervenendo ora nella fase delle contrattazioni ora in quella dell'attuazione di un rapporto negoziale già concluso, si propongono l'obiettivo di riequilibrare i rapporti. Ne è scaturita, pertanto, una riflessione in tema di clausole vessatorie con l'organizzazione da parte del Centro di Studi Giuridici sui Diritti dei Consumatori di una Giornata di studio tenutasi a Terni il 23 maggio 2013, stimolata anche dalla ricorrenza dei vent'anni dall'emanazione della direttiva comunitaria 93/13. Il provvedimento rappresenta la comune matrice normativa che ha portato tutti gli Stati membri ad adottare discipline sul tema e la riflessione su di esso non può limitarsi a verificare l'apporto in termini di incremento della tutela del contraente debole ma, adottando una visione critica dei limiti e delle pecche della stessa, si pone quale punto di partenza per una rilettura della disciplina. -
L'equità per il diritto amministrativo
L'amministrazione è chiamata oggi più che mai, considerata la complessità della realtà sociale alla quale deve rivolgersi, a trasportare nel procedimento amministrativo quei paradigmi dell'equità sorti e discussi nei secoli: essa è spinta a riconoscere la concretezza dell'interesse pubblico nel contesto procedimentale non solo guardando alla vox legis, ma anche individuando il senso della legge attraverso l'etica sociale. Si ripropone, perciò, anche in sede scientifica il frutto dei dibattiti sull'equità che la dottrina ha formulato specialmente nella post-modernità. Nell'analisi si partirà da quei paradigmi storici che hanno delineato la natura e la funzione dell'equità, per poi desumere il novum che appartiene alla scienza amministrativistica nel suo momento procedimentale. La razionalità del procedimento potrebbe arricchirsi, nel rispetto del principio di legalità, di contenuti attenti alle concrete istanze sociali. -
La cambiale di Forsthoff
Per l'antipositivismo nazista il giudice è quasi un poeta trovatore che deve invenire la norma nel sentire popolare: modello insidioso anche per un sistema assiologico come il nostro, ben diverso. Un criterio extralegale di giudizio - dice infatti Ernst Forsthoff, nazista pentito - è una cambiale il cui futuro presentatore potrebbe avere valori incompatibili con quelli di una società pluralista. Un esempio. Denegare l'azione ritenuta dissonante con gli interessi della comunità: ieri il Rechtschutzbedürfnis, oggi l'abuso del processo. Capovolto, quello schema può servire per uno scopo opposto: consentire l'azione pur se il suo fattore legittimante non sia ancora diritto vivente, ma fondi su valori ricevuti. Qui il giudice percorre vie progressive di tutela; e con la nomofilachia difende da spinte regressive le linee di civiltà conquistate. Il creazionismo giudiziale può così muovere per inesplorate ""avventure del giuridico"""". Come la tutela del sovrapersonale senza prossimità fisica al luogo di impatto del provvedimento: le ipotesi di una vicinitas assiologica e culturale. Poi l'ultima frontiera, i diritti trans-soggettivi: per nuove legittimazioni processuali verso una solidale Mobilisierung."" -
Diversità, equità e inclusione sociale. Percorsi di ricerca a confronto
Il carattere multietnico assume, nel nostro contesto continentale, modalità completamente nuove rispetto al passato, in relazione alle diverse peculiarità dell'immigrazione, accentuando la complessità delle questioni poste dal confronto tra culture e tradizioni diverse che evolvono, al loro interno, differentemente, rendendo indispensabile una riflessione volta a favorire le condizioni per un modello di società più inclusiva, quale contenitore dinamico aperto alle differenze religiose e culturali con un atteggiamento di ""reciprocità"""" basato sul dialogo interculturale e sulla conoscenza dell'""""altro"""". Il volume raccoglie i contributi, presentati da studiosi italiani e spagnoli, senior e junior, al Convegno Internazionale Diversità, equità e inclusione sociale. Percorsi di ricerca a confronto organizzato dall'Università Federico II di Napoli in collaborazione con l'Università di Cádice i quali, muovendo dal condiviso ed irrinunciabile principio della centralità della persona umana - che va sempre considerata all'interno delle sue relazioni essenziali: rapporti affettivi, famiglia, etnia, appartenenza linguistica, storia, cultura - affrontano il tema da diverse angolazioni, con un approccio orientato alla valorizzazione delle """"diversità"""", al fine di individuare quale sia la struttura e l'idea stessa di una comunità autenticamente cosmopolita, capace di conciliare i caratteri identitari delle popolazioni immigrate e di quelle ospitanti, nel rispetto reciproco dei valori di entrambe."" -
Recenti sviluppi della «garanzia» del credito e il concetto di obbligazione
Il volume analizza l'evoluzione della disciplina della ""garanzia"""" del credito, prendendo in considerazione sia gli """"innesti"""" normativi che, nel tempo, hanno ammodernato le garanzie reali, ovviando ad alcune delle criticità dalle stesse evidenziate, sia la legislazione più recente che ha introdotto specifiche misure di rafforzamento della tutela del credito, affiancate da """"soluzioni marciane"""", che hanno finito per incidere sull'istituto della responsabilità patrimoniale. Le nuove discipline, tuttavia, non sempre riescono a fornire un sistema di tutela del credito più efficiente di quello preesistente, né a modificare lo statuto dell'obbligazione pecuniaria, in quanto le limitazioni alla responsabilità patrimoniale realizzate attraverso l'esdebitazione parziale del debitore (che """"compensa"""", in certo senso, gli accresciuti poteri di autotutela accordati a determinati creditori) rappresentano sempre e comunque """"fatti"""" esterni al rapporto obbligatorio, che non ne mutano né la struttura, né la funzione."" -
Dialogo delle tarantole
Tarantole, comete, credenze di varia provenienza, ostentazione delle conoscenze mediche dell'epoca costituiscono in questo testo - non sconosciuto, ma assai poco noto - materiale di grande interesse per gli studiosi e i curiosi del fenomeno; da questo nasce la decisione di ripubblicarlo integralmente per la prima volta dopo l'edizione di oltre quattro secoli fa. -
Persone al lavoro. Politiche e pratiche per il benessere organizzativo nelle amministrazoni pubbliche
Il volume presenta alcuni casi italiani ed europei di amministrazioni che hanno intrapreso percorsi nella direzione del miglioramento organizzativo, con il denominatore comune di mobilitare il contributo di una pluralità di discipline, di leve organizzative e di competenze professionali per affrontare i problemi emergenti e collocare le persone al centro delle politiche di innovazione. -
«Quel capitalista per ricchezza principalissimo». Alessandro Torlonia principe, banchiere imprenditore nell'Ottocento romano
Il volume si pone come obiettivo quello di riportare alla luce la sfaccettata personalità di Alessandro Torlonia, noto esponente della nobilà romana e al tempo stesso banchiere di livello internazionale. Protagonista dell'Ottocento romano, tra persistenze e trasformazioni egli sa essere principe, banchiere, filantropo, imprenditore, proprieterio terriero, mecenate e filantropo. Basato su una serie di fonti originali, lo studio pone l'attenzione su un personaggio di primo piano, inserendone le vicende nel più ampio contesto economico-finanziario, sociale e istituzionale della Roma ottocentesca. -
Critica della democrazia
Apparsa nel 1963, ""Critica della democrazia"""" è, fra le opere di Spirito, una delle più significative. Il lavoro concepito all'inizio del 1962, uscì in un momento nel quale il dibattito teorico sulla democrazia era molto vivace e nel quale l'attenzione dello studioso era stata colpita dal suo incontro de visu con l'esperienza concreta del comunismo russo e del comunismo cinese. Dal punto di vista filosofico il volume approfondiva e portava avanti le tesi già enunciate in un precedente lavoro pubblicato due anni prima, """"Inizio di una nuova epoca"""", che aveva aperto una fase nuova del pensiero di Spirito, tutta fondata sulla fiducia nella scienza, in una scienza intesa in un significato più ampio, che la portava a investire di sé tutti gli aspetti e i problemi della realtà e ad estendersi a tutti i campi dello scibile. Il volume propone una lettura interpretativa del fascismo alla luce delle vicende dell'attualismo e suggerisce, in un tal modo, la possibilità di un approccio in chiave culturale e filosofica allo studio di quel periodo storico. Il 1932, l'anno cioè del convegno di studi sindacali e corporativi di Ferrara, viene presentato come un momento fondamentale. Spirito accredita l'idea che, in quella sede e in quella occasione, sarebbe esplosa la """"tesi comunista"""" con la negazione della proprietà individuale e la proposta dell'istituto della """"corporazione proprietaria""""."" -
Filosofia ed etica. Studi in onore di Girolamo Cotroneo. Vol. 2
Questi volumi (Filosofia e Storiografia, Filosofia ed Etica, Filosofia e Politica, Filosofia e Scienze) contengono una serie di scritti dedicati, in occasione del compimento dei settant'anni, a Girolamo Cotroneo da un gruppo di studiosi di Filosofia, suoi amici o estimatori. Per l'ampiezza e la varietà dei contenuti essi rispecchiano lo stato del dibattito filosofico che attualmente si svolge, soprattutto in Italia, sui temi della Storiografia, dell'Etica, della Politica e dell'Epistemologia. Ogni volume è dedicato a un aspetto particolare. Questo, in maniera specifica, alla tematica ""Filosofia ed Etica""""."" -
Frammenti di identità ed etica prefettorale
In questo volume le vicende dei prefetti e delle prefetture si intrecciano con la storia del nostro Paese. Ne viene fuori un libro quasi pedagogico che insegna il valore della legalità e della responsabilità. -
I monaci di clausura
La vita quotidiana dei monaci di clausura, pur diversa da un Ordine religioso all'altro per la specificità delle ""consuetudini"""" che ne regolano l'osservanza, presenta dei tratti comuni che costituiscono il chiaro indizio di un'analoga vocazione. Il tempo dei monasteri, ad esempio, è da sempre, per tutti i monaci, un tempo lento, estraneo alla fretta dell'affaccendarsi quotidiano degli uomini che vivono nel mondo, scandito da ritmi che si susseguono con poche variazioni sin dai secoli del Medioevo. Parallelamente, gli spazi, al di là delle differenze di organizzazione architettonica esistenti tra un Ordine e l'altro, si pongono come delle autentiche città monastiche, consacrate al vigile esercizio della preghiera. Della vita dei monaci sono parte integrante le """"regole"""" a cui essi si sottopongono, senza per questo avvertirle come una """"gabbia d'acciaio"""" che li costringerebbe a una serie ininterrotta di privazioni e rinunce. Il rapporto parco e misurato con il cibo, le lunghe veglie, il mancato possesso di beni materiali, gli orari precisi da rispettare, tutto ciò che - con una sola parola - viene definito """"ascesi"""", deve essere collocato all'interno di una dimensione alla quale è essenziale la gioia, il contatto più pieno con l'Altro che conferisce senso all'intera esistenza."" -
Dialoghi con un persiano
"Il non agire secondo ragione è alieno da Dio"""" - è il messaggio dell'imperatore bizantino Manuele II Paleologo (1350-1425), che papa Benedetto XVI ha inteso raccogliere nella sua Lectio magistralis all'Università di Ratisbona il 12 settembre 2006. Questo il nodo della contesa, ma anche lo stimolo per un dialogo aperto tra cristiani e mussulmani. È quanto accade in queste dotte, ma al tempo stesso ironiche, conversazioni tra Manuele II e un """"muteriz"""", un sapiente della legge islamica, impegnati in apologetiche confutazioni delle proprie fedi con spirito più sportivo che belligerante. Sarà anche per questo che, a distanza di così tanti secoli, i Dialoghi continuano a interrogarci e a provocare le nostre culture, combattute tra una razionale ricerca della Verità e una ragionevole aspirazione alla pace e alla comprensione reciproca." -
Giornale di viaggio in Calabria
Nel pieno della tempesta scatenata dalla rivoluzione francese, mentre tra Napoli e le province si orchestra un piano per sovvertire le istituzioni dello Stato, il governo assegna a uno dei suoi uomini migliori, Giuseppe M. Galanti, la missione di visitare la regione dove l'eco delle suggestioni rivoluzionarie sembra sia più clamorosa: la Calabria inizia così un viaggio che porta uno dei maggiori illuministi italiani di fronte alla desolazione di una terra devastata dalla natura, ma ancor più dai suoi abitanti e da un governo incapace di rispondere con riforme efficaci al disfacimento del tessuto politico e sociale. Galanti incontra molti di quelli che saranno i protagonisti della rivoluzione del 1799 e resta affascinato dalla modernità di quei ""gran talenti"""" veri autori dell'opera che gli descrivono le piaghe di una terra martoriata e pronta a esplodere. Autentica opera collettiva, Il giornale di viaggio è una straordinaria testimonianza sulla percezione che della Calabria avevano i suoi abitanti più critici e consapevoli, di lì a poco coinvolti nell'incendio rivoluzionario. Un quadro a tinte forti, che mostra gli enormi progressi compiuti dalla Calabria in oltre due secoli, ma che svela anche molteplici e inquietanti tracce di un gravido passato ancora troppo attuale. Introduzione di Luca Addante."" -
La rivoluzione introvabile. Riflessioni sul Maggio francese
Il libro desacralizza l'evento della rivolta studentesca del 1968, riducendone l'aura mitica e andando invece a studiare approfonditamente le dinamiche che lo caratterizzano. Secondo Aron la rivoluzione non è in realtà tale, ma è solo un delirio, uno psicodramma collettivo in cui ognuno recita una parte. Aron rifiuta nel libro di fare profezie e di dire cosa accadrà, ma a distanza di quarant'anni da quegli eventi, ci si può facilmente rendere conto di come molte delle sue analisi portassero a conclusioni che oggi sono facilmente condivisibili da tutti. -
Degenerazioni. Droga, padri e figli nell'Italia di oggi
Negli ultimi quattro anni il consumo di cannabis si è raddoppiato e il principio attivo usato è diventato otto volte più forte di venti anni fa. Di fronte a questa realtà come sta reagendo la generazione degli adulti (quella dei padri)? Sembra oggi che la questione dello spinello sia diventata una battaglia di libertà mentre la realtà ci dice che c'è in ballo la vita dei nostri ragazzi. Questo libro ci accompagna durante un viaggio all'interno dei pub, delle scuole, dei luoghi frequentati da giovani, un viaggio alla scoperta dell'Italia degli spinelli, delle ""canne"""", come si preferisce chiamarli adesso."" -
I racconti di Bovalino
In un linguaggio nitidamente classico e semplicemente moderno Mario La Cava ci offre con i 25 racconti di Bovalino, finora inediti in volume, un microcosmo di fortune e sfortune, stati di grazia e disgrazie, amori e disamori, aspirazioni, disdette e sogni, che appartengono ad una memoria comune e sono alla radice della nostra storia di oggi. -
Vulnerabilità e cura. Bioetica ed esperienza del limite
Le questioni bioetiche affondano le loro radici nella sofferenza, rendendo tormentata la risposta dell'etica. Una sofferenza che deriva dalle forme diverse che nell'età della tecnica assume la vulnerabilità, intesa come la continua esposizione al dolore, alla malattia e alla morte che segna la condizione umana e ci affida alla ""cura"""". Fare della vulnerabilità un principio bioetico fondamentale, come nella Dichiarazione di Barcellona del 1998, significa indicare una """"via"""" per dar voce al dolore dell'esperienza del limite che rimane dietro il """"caso bioetico"""". Ripensando l'autonomia alla luce della vulnerabilità, integrando l'approccio dell'etica dei principi con quello dell'etica della cura, il testo propone una rilettura di alcuni temi della bioetica: la responsabilità verso il futuro, il rispetto per la persona, i modelli di relazione paziente-medico, le scelte dell'etica del morire, la rinuncia alle cure. Ne emerge la proposta di una """"bioetica della cura"""" che, pur tra difficoltà teoriche, mostra le potenzialità di una """"bioetica della solidarietà""""."" -
La formazione dell'élite. Una pedagogia per la democrazia
La crisi della democrazia rappresenta uno dei nodi cruciali del nostro tempo. Polemizzando con chi ritiene possibile un rinnovamento che parta dal basso, l'autore propone una riflessione pedagogica, ipotizzando un modello sociale ricostruito a partire dalla formazione delle élite. Si avverte la necessità di classi dirigenti effettivamente controllabili, insieme al sistema mediatico ed economico che le esprime, le sostiene e le rappresenta. C'è bisogno, pertanto, di persone dotate di un pensiero critico definito dall'educazione, per contrastare i poteri occulti che caratterizzano la società contemporanea. Il tentativo di questa ricerca è la formulazione di una pedagogia per la democrazia, che scaturisca da un processo formativo meritocratico, capace di delineare un sistema politico controllato da cittadini consapevoli e qualificato da una nuova circolazione delle élite. Ispirandosi all'analisi gramsciana, l'autore ipotizza la nascita di un inedito blocco sociale, composto dai giovani laureati e dai piccoli e medi imprenditori: le uniche due categorie che potrebbero trasformare la società italiana in un mondo della globalizzazione dove tutto è possibile. -
Unione europea e democrazia in Turchia
Questo libro si propone di contribuire al dibattito sulla promozione della democrazia da parte dell'Unione europea, fornendo un'analisi empirica della sua attività in Turchia, e del suo impatto sul processo di democratizzazione turco. Il libro è suddiviso in tre parti. Nella prima viene introdotto e spiegato il quadro teorico che ha guidato la ricerca empirica. Nella seconda parte vengono analizzate le principali variabili indipendenti, intervenienti e di contesto, ovvero qual è la strategia di promozione della democrazia dell'Ue in Turchia, quali sono i principali agenti interni di cambiamento democratico, e l'eventuale presenza di alternative geopolitiche all'Ue. La terza parte si sofferma sulle riforme politiche adottate da Ankara per rispettare le condizioni politiche dell'Ue, facendo particolare attenzione, per ogni riforma, a chiarire la relazione causale tra la pressione dell'Ue e la sua adozione.