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For what it's worth. Lo sguardo dell’Italia sui festival rock americani e inglesi degli anni Sessanta
In che modo i venti stranieri di “pace e amore” della Summer of Love e le sonorità lisergiche dei primi grandi raduni musicali sono giunti in Italia? Questo libro è una fotografia di quegli anni, realizzata attraverso gli scritti della stampa dell’epoca e le testimonianze dei suoi protagonisti. È un viaggio lisergico che attraversa la storia e la colora di nuovi spunti di riflessione: passando dalla Summer of Love al movimento hippie, dal San Francisco Sound al rock psichedelico, dall’arte grafica alla stampa underground; bevendo tra i tavoli dell’Avalon Ballroom, del Fillmore, del Pandora’s Box e del Whisky a Go Go; perdendosi tra le lande inesplorate del Love Pageant Rally, del First Human Be-In, del 14th Technicolor Dream e del Trips Festival; fino ad arrivare alle immagini mitologiche dei Festival di Monterey, di Woodstock, di Altamont e dell’Isola di Wight. Il focus principale di questo itinerario, seguendo le orme dei figli dei fiori, tra la forza del mito e la realtà puntuale dei fatti, è l’impatto che questi festival hanno avuto in Italia e come è avvenuta la ricezione degli stessi attraverso un’accurata analisi dei quotidiani, delle riviste e dei media dagli anni Sessanta a oggi. “Children, what’s that sound” cantavano i Buffalo Springfield all’alba dell’epoca psichedelica, immersi in quel lembo di terra della Sunset Strip. Questo sound al di là dell’Oceano negli anni non ha perso il suo smalto e, anche in Italia, conserva ancora oggi tutta la sua potenza caleidoscopica. -
La legislazione dello spettacolo e il diritto d'autore delle opere musicali.
Il mondo dello spettacolo ha le sue regole, le sue leggi e le sue consuetudini. In particolare, questo lavoro cerca di chiarire determinati aspetti teorico-pratici che coinvolgono la quotidianità di chi si occupa di spettacolo, con un particolare riguardo alla professione di musicista. Il libro è articolato in due parti: la prima concernente l’apparato legislativo che regolamenta il settore dello spettacolo con tutti gli adempimenti e gli aspetti contrattuali. La seconda parte, invece, si sofferma su di un argomento sempre d’attualità: il diritto d’autore delle opere musicali. Dal contratto di edizione a quello con la casa discografica; la tutela del gruppo musicale; la tutela della proprietà intellettuale; le differenze tra il diritto d’autore e il copyright; il plagio musicale; le società di gestione collettiva dei diritti d’autore; i diritti connessi, nonché la contrattualistica di riferimento. -
...È per l'amore che si canta. Una vita da gigante
In questo libro double-face Enrico Maria Papes – sollecitato dai suoi biografi Brunetto Salvarani e Odoardo Semellini – chiama a raccolta i suoi ricordi, professionali e personali, per raccontare una vicenda che, tra musica ed esperienze di vita vissuta, è esemplare dei tanti giovani che, negli anni Sessanta, furono protagonisti del boom economico e dei rivolgimenti culturali e sociali di quel periodo. Batterista e voce bassa del gruppo milanese I Giganti, insieme ai colleghi Sergio, mino e Checco è protagonista del beat italiano. Il complesso, nel breve giro di un triennio, inanella successi come Una ragazza in due, Tema e Proposta, per chiudere la carriera discografica con un 33 giri intitolato Terra in bocca (sottotitolo: Poesia di un delitto, 1971), dedicato a una cruda storia di mafia, censurato ai tempi dalla Rai e poi premiato, quattro decenni più tardi, con il Premio Paolo Borsellino. Accanto alla parabola dei Giganti e alla passione per la musica, Papes racconta la porzione più intima della sua vicenda umana, che parte dalla Milano affaticata del secondo dopoguerra e si snoda nel tempo in luoghi diversi e diversi mestieri. Ne emerge il ritratto di un uomo e di un artista vivace, curioso e inquieto, pronto alla scoperta e disponibile a mettersi in discussione, senza mai abbandonare per strada i suoi valori: l’amore per i familiari e gli amici, il vegetarianismo, l’affettuoso legame con gli animali, il gusto per i viaggi… Prefazione di Ellade Bandini. Postfazione di Red Ronnie. -
Listen, do you want to know a secret? Trivia book 1.000 quiz sui Beatles
Chi era “the Eggman”? Perché Paul McCartney non era presente la prima volta dei Beatles al Cavern Club? Quale canzone i Beatles regalarono ai Rolling Stones? 1000 quiz che riguardano tutta la vita, personale e artistica, dei Beatles. Famiglia, amori, beatlemania, discografia, canzoni e tanto altro. Dalle domande più facili a quelle più particolari. Un gioco per le migliaia di persone che ancora oggi li amano. I quiz sono divisi in capitoli, così ognuno potrà cimentarsi con gli argomenti che gli sono più congeniali e saltare quelli che lo interessano meno o per nulla. Come in ogni gioco, il primo “livello” è quello dei principianti, poi via via le domande più difficili, accompagnati per mano lungo otto anni di carriera che sembrano ottanta, tra piccoli e grandi capolavori, frutto del loro genio assoluto. Dedicato specialmente a tutti quelli a cui i Beatles hanno cambiato la vita, ancora oggi milioni in tutto il mondo, senza la pretesa di insegnare qualcosa, al massimo sfidare la memoria dei più competenti, o suscitare qualche curiosità in chi li conosce meno. Il libro è impreziosito da un contributo di Julia Baird, sorella di John Lennon (il ricavato dalle vendite sarà interamente devoluto a Strawberry Field, per aiutare i giovani con difficoltà di apprendimento a inserirsi nella società: www.strawberryfieldliverpool.com), e da una presentazione di Ernesto Assante. -
L'amore, la violenza e la filosofia. Idee per una didattica integrata con la musica dei Baustelle
“L’amore, la violenza e la filosofia” è focalizzato sul rapporto tra la filosofia e una band italiana: i Baustelle. Questo rapporto risulta particolarmente fruttuoso a livello scolastico e l’idea del libro nasce proprio all’interno della scuola di secondo grado, come metodologia alternativa di didattica. Spesso alcuni concetti filosofici, difficili da spiegare, appaiono più facilmente comprensibili attraverso una trasposizione in questo caso musicale. E poi come dice lo stesso Platone, a volte è più utile ricorrere a un esempio chiarificatore per spiegare qualcosa che a parole risulterebbe troppo complesso. Alcuni esempi: nel testo de “La guerra è finita” viene raccontata la storia di una ragazza che decide di suicidarsi ed è interessante chiedersi cosa sarebbe successo alla ragazza se avesse conosciuto l’etica di Immanuel Kant. Nella canzone “Il liberismo ha i giorni contati” viene affrontato il tema del capitalismo, utilizzando un breve saggio di Walter Benjamin sul capitalismo come religione per passare ad analizzare la strutturazione della realtà portata avanti da questa espressione economica con la creazione neoliberista dei non-luoghi. Viene anche affrontato il tema dell’amore platonico approfittando dell’ispirato testo della canzone EN, che sembra descrivere una scala di esaltazione amorosa verso l’alto proprio come fa il filosofo ateniese. Ogni capitolo è corredato da un QR code che conduce direttamente al video YouTube della canzone in modo da rendere la lettura un ascolto e l’ascolto una lettura più profonda. -
Il suono del progresso. Esplorazioni sonore nel rock progressivo
Le esperienze storiche della musica elettroacustica, nate alla fine degli anni Quaranta, hanno prodotto uno sviluppo delle tecniche e del discorso musicale non solo nell’ambito della musica contemporanea classica, ma anche in tutti i generi che usano il formato registrato come mezzo principale per la diffusione della loro musica. Uno degli aspetti centrali è l’esplorazione sonora, l’accesso alla totalità del mondo sonoro, non più il solo impiego degli strumenti musicali: la possibilità di creare un discorso musicale partendo dalle manipolazioni di suoni registrati o dalla sintesi sonora. Di fatto, molte esperienze nel quadro del rock progressivo impiegano queste tecniche e questo tipo di approcci compositivi, integrandole e metabolizzandole nel loro discorso musicale. “Il suono del progresso” vuole mettere in evidenza questi legami e le specificità nell’impiego di queste tecniche all’interno del genere musicale del rock progressivo. Oltre a una panoramica delle varie tipologie di discorsi sonori vengono analizzati in dettaglio i lavori solistici di Robert Wyatt, Hopper, Frank Zappa, e album degli Henry Cow, dei Faust e dei Tangerine Dream. -
Tutto Dalla. Il racconto di 304 canzoni
“Tutto Dalla” è il racconto, brillante e minuzioso, delle 304 canzoni che ci ha lasciato l’artista più geniale ed eccentrico della musica italiana, il meno allineato ma anche il più amato e popolare. Dagli esordi jazz al Festival di Sanremo (4/3/1943, “Piazza Grande”), dalla stupefacente collaborazione con il poeta Roberto Roversi ai capolavori realizzati in proprio (“Com’è profondo il mare”, “Futura”), fino ai grandi successi di dimensione planetaria (“Caruso”, “Attenti al lupo”), la vita e la personalità multiforme di Lucio Dalla emergono da ogni singolo brano in un appassionante viaggio, affettuoso e insieme critico, con genesi, aneddoti, significato e giudizio in stile cinematografico, espresso in stelline da 1 a 5. E il modo per ricordare e ringraziare questo musicista miracoloso è riascoltare, una per una, tutte le sue creature. Con commozione e tenerezza. -
Il jazz e i mondi. Musiche, nazioni, dischi in America, Africa, Asia, Oceania
Fin da subito, il jazz si espande dagli Stati Uniti al Mondo intero, diventando in poco tempo world music o “musica globale” per eccellenza, salutata in ogni Paese – dapprima europeo, poi centro e sud americano, quindi africano, asiatico, oceanico – quale eccitante novità in grado di soddisfare i gusti di pubblici diversi, grazie all’azzeccatissima miscela di spettacolo, folklore, arte, industria. Il jazz, dopo una fase iniziale di emulazione o scopiazzatura, verrà quindi declinato in ogni singola nazione, secondo regole proprie, intrecciandosi via via alle sonorità locali, alle culture autoctone, alle forme popolari, classiche, indigene, moderne, giovanili che ne faranno un’autentica musica di Mondi di volta in volta avveniristici, fantasmagorici, squillanti. In questo libro l’autore, memore dei viaggi compiuti negli ultimi vent’anni tra Usa e Brasile, Giappone e Canada, Nord Africa e Medioriente – oltre i numerosi incontri lungo lo Stivale con jazzisti da ogni continente – tratteggia una serie di ministorie del jazz in Mondi sia familiari sia insospettabili, ma che, proprio per la loro natura plateale e arcinota o, al contrario, misteriosa e appartata, riserveranno a tutti grandi sorprese. -
Ti racconto una canzone
Le canzoni che ascoltiamo, a volte per caso, a volte per scelta, spesso rimangono dentro di noi e ci accompagnano per tutta la vita. Questo libro nasce con l’idea di raccontare un momento particolare, delle emozioni, dei ricordi, e ovviamente una canzone che è legata indelebilmente a essi. Un universo sonoro che scorre accanto a noi, nei modi più disparati, per accompagnare la nostra vita. E senza scomodare Charles Baudelaire, di certo la musica come arte ha qualcosa in sé di più “diretto”, più potente e coinvolgente di tutte le altre arti. In questo libro più di quaranta autori e autrici, di ogni età, noti e meno noti, esperti o meno esperti, coinvolti da Massimiliano Nuzzolo, coadiuvato da Eleonora Serino, raccontano con passione la loro canzone: un modo personale di raccontare le emozioni che va oltre la canzone stessa. -
La chitarra. La storia, le curiosità e gli artisti che l'hanno resa immortale
I mLa chitarra, lo strumento per eccellenza, quello più amato, diffuso e ricercato, che sia per una band o davanti a un falò. Dalle origini – una prima versione di questo strumento si fa risalire a oltre tremilacinquecento anni fa, ritrovata in una tomba egizia – fino ai giorni nostri – pure non troppo recenti, visto che il momento decisivo per il suo sviluppo è datato anni Quaranta, grazie al lavoro strepitoso del liutaio Leo Fender – la chitarra, acustica, elettrica, semiacustica, è stata compagna d’avventura di artisti tra i più diversi tra loro, come lo sono i generi che hanno suonato. Dentro c’è di tutto, c’è la leggenda, il mito, la novità, la tecnica, la passione. La leggenda per esempio di Robert Johnson, il chitarrista che ha venduto l’anima al diavolo, anche se Tammy Johnson l’avrebbe fatto prima di lui. Artista straordinario e innovativo è stato Django Reinhardt, il chitarrista dalle dita atrofizzate, particolare che contribuì allo sviluppo della sua particolarissima tecnica. E, più avanti nel tempo, la chitarra mancina di Jimi Hendrix e quella di Eric “Slowhand” Clapton, la genialità fermata solo da un elicottero di Stevie Ray Vaughan, B.B. King e la sua Lucille, il quinto Pink Floyd David Gilmour, la chitarra costruita in casa da Brian May... La storia della chitarra si intreccia inevitabilmente con la storia dei chitarristi per un appassionante viaggio nel passato. -
Dance! Techno & house, 100 dischi fondamentali
Dance! è un tentativo giocoso di applicare alla musica da ballo elettronica moderna l’abitudine, tipica della critica rock, di stilare una “lista dei cento dischi imprescindibili” con lo scopo di creare un percorso d’ascolto guidato verso la scoperta dei due generi che più ne hanno segnato la storia: Techno e House. Entrambi gli stili sono rappresentati da cinquanta dischi, per ognuno dei quali viene approntata una breve scheda composta da analisi critica, inquadramento storico, profilo sociologico e descrizione dei brani più significativi. In appendice altre dieci schede più sintetiche su altrettanti album che per un soffio non ce l’hanno fatta a entrare nell’elenco principale. Dance! si concentra sull’aspetto discografico della materia, con lo scopo di incuriosire e portare dentro di essa appassionati e ascoltatori che vengono da altri contesti musicali. L’opera, da intendersi sia come lettura organica sia come piccolo manuale di consultazione rapida, fornisce il punto di vista divertito e stupito di un autore reduce da un visionario viaggio verso il cuore della musica dance, facendola entrare da protagonista nel suo bagaglio di ascolti e gusti prevalentemente rock e pop. Un atipico “diario” di quell’entusiasmante cammino in cento tappe diretto verso il cuore stesso della cultura da club per scoprirne qualità, confini e perimetro artistico. -
Amerigo Verardi. Il ragazzo magico
Amerigo Verardi è uno dei più affascinanti rompicapi della musica italiana. Negli anni Ottanta, alla guida degli Allison Run, mescola psichedelia e post-punk in una formula fascinosa e immaginifica, nei Novanta con i Lula dispensa caramelle rock, acide e visionarie, e infine all’alba del nuovo millennio perfeziona una formula dal respiro classico, ma allo stesso tempo personale e immediatamente riconoscibile. Ciononostante, rimane lontano dalla notorietà, diventando piuttosto il perfetto eroe di culto: l’artista puro capace di lanciare le carriere di band come i Baustelle o di lavorare con gruppi come i Virginiana Miller, per poi ritornare alle proprie miniature pop, in una nicchia appartata ma accogliente per chiunque voglia approcciarsi alla sua musica. Si dipana così la storia di un’affascinante ricerca musicale, che ha portato questo “ragazzo magico” dalla trasfigurazione onirica della realtà fino alla sua piena accettazione, giungendo alla rinascita artistica e umana degli ultimi lavori, ""Hippie dixit"""" e """"Un sogno di Maila"""". Una ricerca il cui esito finale sembra realizzare la meta che da alcuni anni ossessiona beneficamente Amerigo Verardi: riflettere come uno specchio la bellezza del mondo, affinché la canzone diventi un momentaneo e sfuggente punto di convergenza tra questa e i nostri sensi."" -
B-side. L'altro lato delle canzoni. Primavera
È finalmente primavera nel magico mondo di “B-Side”: le rondini che volano alte nel cielo cantano a squarciagola le canzoni degli hippie, si torna a vivere soleggiate avventure en plein air e i fiori colorano i prati, adornano i capelli, decorano camicie e vestiti mentre il polline trasporta nell’aria profumi di rivoluzione. Ispirandosi alla musica dei “figli dei fiori”, il terzo volume della tetralogia di “B-Side” (nonché primo dedicato a brani esclusivamente stranieri) trasporta il lettore all’interno di nuove e appassionanti storie di fantasia che attraversano i generi letterari e le emozioni; storie straordinarie, talvolta leggere e altre volte drammatiche, talvolta realistiche e altre volte allucinate, in un turbinio variopinto di eventi che nascono come sempre dalle parole e dalle note delle canzoni, ma che al tempo stesso da esse si slegano volando via alti come le rondini verso nuovi e inaspettati orizzonti. Partendo dalle note di famosi brani di Jefferson Airplane, Kansas, Kinks, Tyrannosaurus Rex, Mamas & Papas, Guess Who, Beach Boys, Lovin’ Spoonful, Grateful Dead, Creedence Clearwater Revival e altri, questi nuovi racconti non mancano di divertire ma anche di far riflettere affrontando come sempre temi di grande attualità, dalle malattie mentali alla violenza, dagli amori impossibili alla ricerca del proprio io, dalle battaglie in difesa dell’ambiente a quelle per l’emancipazione e la libertà dei singoli individui. Un nuovo viaggio senza limiti nel piccolo grande mondo delle canzoni. -
Tutto questo è blues. Roberto Formignani, una vita a ritmo di musica tra il Mississippi e il Po
Roberto Formignani si innamora da giovanissimo del blues, universo scoperto grazie ai dischi jazz del padre e a quelli rock del fratello maggiore. Compra la prima chitarra a dodici anni, passa i pomeriggi chino sullo strumento e cerca di riprodurre i suoni che escono dal giradischi posizionato accanto a lui, ma non c’è niente da fare: non riesce. “Dopo mesi e mesi di prove e strimpellamenti mi sembrava di non arrivare da nessuna parte, così lasciai perdere” racconta Formignani. Non è un addio, solo un arrivederci. Un paio d’anni più tardi si ributta a capofitto sulla sei corde e non smette più. Incontra l’armonicista Antonio D’Adamo, diventano inseparabili, e insieme fondano la Mannish Blues Band. Le prove in garage, i primi concertini nei locali fumosi di Ferrara e provincia e poi la chiamata a “Quelli della notte”, programma cult di Renzo Arbore. Il gruppo inizia a girare parecchio, suona prima di B.B. King a Pistoia, sale su palchi importanti e conquista piazze prestigiose a livello nazionale. Nel corso del tempo le vite e i gruppi cambiano, la storia fa il suo corso, ma Roberto resta fedele al suo strumento. Per anni suona in giro per l’Italia con Dirk Hamilton e Andy J. Forest, incide dischi con i Bluesmen. Nel 2000 diventa presidente dell’Associazione Musicisti di Ferrara, ruolo che ricopre tuttora. Dalle prime jam session in un casolare sul Po al tour dei Liberation Project con Phil Manzanera, passando per trasferte improbabili, avventure e canzoni, Formignani ripercorre una vita vissuta a tempo di blues. -
Solo. Le carriere soliste di dieci grandi front(wo)men
Insieme alle loro band hanno venduto milioni di dischi, scalato le più importanti classifiche del mondo, suonato in arene e stadi sold out, eppure, a un certo punto della loro carriera, grandi front(wo)men quali Dave Gahan, Freddie Mercury, Phil Collins, Sting, Bruce Dickinson, Eddie Vedder, Skin e altre rockstar planetarie, hanno scelto di provare a camminare con le proprie gambe, a volte per potersi esprimere liberamente in nuovi stili e sonorità, altre per alimentare ulteriormente il proprio ego. “Solo” è un’ironica incursione nelle vite e nelle carriere soliste di dieci grandi artisti con aneddoti, curiosità e approfondimenti ad alto contenuto rock. -
A nord di Londra. Itinerari canterburiani verso Hatfield e dintorni
Gli album di Hatfield and the North e di National Health sono considerati da critici e appassionati come gemme della Scuola di Canterbury e di tutta l’iconografia del progressive inglese. Il suono all’interno dei microsolchi racchiude il compendio di molta della musica che ha caratterizzato il periodo che inizia nel 1965 e termina all’incirca nei dieci/quindici anni successivi. A nord di Londra racconta la genesi e lo sviluppo di queste due formazioni e del loro viatico musicale all’interno del quale cercano di restare immuni a tutto il cambiamento culturale, di pubblico e di gusti del mercato di riferimento dopo l’avvento del punk e della disco music. Nel racconto, la musica dei due gruppi diventa quindi l’epitome di tutta quell’arte libera, di ricerca, senza compromessi e fondativa di molta altra che la seguirà, anche in altre forme, diventando una sorta di collegamento tra mondi musicali alternativi o in antitesi che vengono magistralmente racchiusi in un unico disegno. Entrambi sono considerati i “supergruppi” della Scuola per definizione, dato che possedevano tutti gli elementi e il talento necessari per dare vita a una proposta musicale unica, intensa ed emozionale. Il loro importante lascito musicale è senz’altro quello di aver saputo condensare tutta la lezione della Scuola e di averla miscelata con il meglio del prog-rock e di un certo jazz elettrico. -
La musica possibile. Dal cilindro all’auto-tune, storia del rapporto tra popular music e tecnologia
Nel corso del Novecento le produzioni artistiche sono state sempre più influenzate dal contesto tecnologico coevo. La popular music in particolare si è dimostrata estremamente sensibile alle innovazioni e ai condizionamenti di carattere tecnico. Una così intima e vitale relazione tra musica e tecnologia ha ragioni molteplici, riconducibili all’epoca in cui la musica popular si è affermata e alle modalità con cui si è sviluppata nei decenni a seguire. Dino Mignogna indaga la storia di questo complesso rapporto e lo fa ripercorrendo le vicende tecnologiche che hanno segnato il mondo della musica nell’ultimo secolo e mezzo: dai limiti dei primi 78 giri responsabili dello standard di durata delle canzoni, all’introduzione dei microfoni che hanno rivoluzionato la pratica vocale, dall’avvento del MIDI associato alla perfezione ritmica dei successi anni Ottanta, al ripensamento del giradischi quale strumento musicale protagonista del fenomeno hip hop, e molto altro ancora. “La musica possibile”, più che una semplice storia delle tecnologie musicali, ci consegna un’attenta riflessione sulle conseguenze artistiche del progresso tecnico-scientifico, un contributo significativo alla storicizzazione delle logiche che reggono le produzioni pop-rock, nonché un supporto essenziale alla comprensione della popular music e della sua storia. -
White Skull. L'anima del teschio
I White Skull rappresentano uno dei nomi più importanti della scena metal nazionale, e non solo. Il libro che avete tra le mani ne racconta le gesta, dalle umili origini, fino ai giorni nostri. Una storia imprevedibile, caratterizzata da grandi conquiste, da sogni che diventano realtà e da inconvenienti che, purtroppo, hanno rallentato la scalata del Teschio. La storia viene raccontata in modo speciale, dandoci la possibilità di entrare nel cuore, nell’anima della band, svelandoci aneddoti mai rivelati prima. Con queste pagine i Teschi hanno deciso di aprire il proprio sipario e darci la possibilità di entrare nel backstage di una storia lunga più di trent’anni. Rivivremo le emozioni degli anni Novanta, ripercorrendo il fermento che caratterizzava il movimento metal italiano in quegli anni. Scopriremo come i White Skull si siano pian piano trasformati da semplice band a una vera e propria famiglia, con legami indissolubili che, per certi aspetti, hanno rappresentato l’ancora di salvezza per alcuni dei nostri protagonisti. Come in ogni famiglia, però, possono succedere dei malintesi, a volte molto pesanti, tali da portare alla decisione di limitare i contatti e proseguire ognuno per la propria strada. Malintesi che sono avvenuti anche nella famiglia White Skull e che ci verranno svelati per la prima volta in queste pagine. Il sipario è stato aperto: non ci resta che accedere alle stanze che teneva celate e iniziare a scoprirne ogni dettaglio. Apprestiamoci a vivere un autentico viaggio fatto di passione e sentimenti veri. Il Teschio ci consegna la sua anima, uniamoci a lui! -
40 anni da Litfiba
Quarant'anni e anche più passati a fare musica. Dall'esperienza Cafè Caracas, alla nascita di una delle più longeve rock band italiane, i Litfiba. Federico ""Ghigo"""" Renzulli racconta e si racconta, a cuore aperto e senza segreti. Ed è il racconto nudo e crudo, senza prediche o sermoni, di una grande passione per la musica: Ghigo riflette, ricorda, e traccia un percorso in cui nulla è nascosto ma tutto è alla luce del sole, un percorso da seguire con attenzione per capire quanto la musica abbia indirizzato la sua vita con tutte le vittorie e gli immancabili scazzi. L'infanzia, l'esperienza londinese, la voglia di vivere la musica d'oltremanica, il periodo punk, la new wave e il ritorno in Italia. Tredici album in studio con i Litfiba, oltre a una decina di live e tre raccolte. Grazie a questo libro potremo seguire il lavoro in studio, le prove in sala, il dietro le quinte dei live e dei video, i viaggi su e giù per l'Italia e non solo, in poche parole la vita di un rocker italiano. I Litfiba hanno vissuto cambi di formazione e addii traumatici, ma Ghigo c'è sempre stato e c'è, pronto a trascinarli con la sua inseparabile chitarra. E poi, si narra anche la storia recentissima e quel progetto No.Vox, di composizioni puramente strumentali, che mette insieme le sue radici e tutte le sue passioni musicali. Ghigo Renzulli non è solo l'unico membro stabilmente presente nella band, è anche e soprattutto uno dei chitarristi più rappresentativi del panorama rock italiano. Il suo sound unico e inconfondibile è un vero e proprio marchio di fabbrica."" -
Road. Nick Drake, dall'Inghilterra alle stelle
Quando si parla di Nick Drake, tutto sembra avvolto dal mistero. Della sua vita si hanno pochi dati certi e il suo boom di popolarità, avvenuto molti anni dopo la sua morte, pare più l’intervento di un deus ex machina che il risultato di una campagna di marketing. Eppure Nick Drake non è un autore astratto dal tempo; anzi, non lo è mai stato. In questo libro si unisce la musicologia alla storia e alla ricerca sociale, approfondendo non solo la vita e la musica di Nick Drake, ma anche il suo lascito culturale e il suo successo commerciale. Vengono indagati elementi tipici degli anni Sessanta e Settanta, quali la scena musicale londinese, la sessualità e la controcultura, ma anche la decolonizzazione, la vita nelle scuole inglesi durante gli anni Cinquanta, fino alla ricezione sociale della depressione nell’Inghilterra di Nick Drake; il tutto per scoprire come la sua vita, la società in cui viveva e la musica del cantautore interagissero tra di loro. Nella seconda parte del libro, invece, si studiano gli strumenti di diffusione musicale che hanno permesso al “fenomeno Drake” di farsi largo, a trent’anni dalla morte, nel music business del terzo millennio. In questa parte del libro ci si sofferma sull’evoluzione degli strumenti di produzione, i nuovi media come veicolo musicale e il difficile rapporto con il pubblico, con le frange più estremiste in cerca di musica “sincera” e una platea legata alle nuove generazioni, in cerca di artisti in grado di dar voce alle proprie emozioni.