Sfoglia il Catalogo feltrinelli045
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 201-220 di 345 Articoli:
-
Parola di Faber. Discorsi in tour di Fabrizio De André
“Parola di Faber” è un viaggio nel tempo attraverso le parole di Fabrizio De André, quelle che il cantautore genovese ci ha regalato nei ventitré lunghi anni della sua carriera. Sono discorsi pronunciati durante i sette tour che hanno segnato la storia della musica italiana e accompagnato intere generazioni, a partire dal 23 marzo 1975, data del suo debutto a La Bussola di Focette fino all’ultimo appuntamento con il pubblico a Roccella Jonica, il 13 agosto 1998. Chiunque abbia assistito a un suo concerto, lo abbia visto sul palco, abbia riconosciuto la gestualità che gli era propria, prima o dopo un’esibizione, porta con sé emozioni incancellabili. Mai un concerto uguale a un altro, quasi quattrocento in un arco di tempo durante il quale le parole di Faber sono cambiate, sia nel confronto con il pubblico, sia nelle interviste ai media. Ascoltare oltre centocinquanta registrazioni live dei concerti di De André, per lo più amatoriali, trascriverne i contenuti e accogliere le testimonianze di molti tra i suoi amici, collaboratori o semplici fan, è stata un’esperienza unica, che Laura Monferdini ha voluto raccontare in questo libro. Un fruscio di troppo, il vociare del pubblico, l’acustica disturbata, una parola difficile da interpretare, che costringe a tornare indietro più volte nell’ascolto di un nastro, per arrivare alla rivelazione del suo significato più profondo, ci rendono tutti parte di un autentico miracolo. -
Neil Young. Walk like a giant. Testi commentati
Essendo riconosciuto tra i più grandi songwriter di sempre a livello planetario, il libro ripercorre e approfondisce attraverso la puntuale analisi dei suoi brani i temi ricorrenti nell’infinita discografia di Neil Young. Dall’introspezione degli esordi ai tormenti d’amore e di dolore di harvest, dalla sensibilità ecologica e ambientale alle ballate pacifiste, dal ricordo di Kurt Cobain alle impressioni dell’11 settembre, dagli appassionati ritratti delle strade e dei paesaggi americani fino all’inno mondiale di “Rockin’ in the Free World”, le sue canzoni costituiscono la vivida testimonianza di un artista unico: inafferrabile, indomito, eccentrico e coraggioso. Più di cinquanta album, dall’esordio del 1968 a colorado del 2019 (e ancora oltre) sono scandagliati scrupolosamente, ma con uno stile lineare e accessibile a tutti, alla ricerca delle sfumature poetiche, delle connessioni letterarie, degli appunti di viaggio e delle visioni psichedeliche, nonché delle divagazioni sonore (dal country & western al rock’n’roll, dal blues ad altri mille esperimenti musicali) con cui Neil Young ha intrecciato quelle canzoni che lo hanno reso protagonista indiscutibile nel tempo a cavallo di due secoli. Una vita percorsa a passi di gigante, seguendo soltanto l’istinto e l’ossessione verso una prospettiva artistica che, in fondo, nella sua meta finale, ha sempre avuto la speranza e il sogno di un mondo migliore. -
Culvation of Ease. Narrazione sul fenomeno Fine Before You Came
A vent’anni dal loro primo Ep e ad alcuni mesi dalla loro ultima pubblicazione, questo libro racconta ciò che i Fine Before You Came sono, ciò che sono stati e ciò che continuano a essere. E nel farlo, si prefigge un obiettivo ambizioso: narrare i loro dischi come dei veri e propri racconti, attenendosi fedelmente alle parole cantate (o urlate) nei microfoni di quelle sale d’incisione. L’atmosfera dei racconti sarà di volta in volta sempre diversa, in quanto dettata dall’evolversi del discorso musicale che la band milanese ha portato avanti. Un discorso che è cambiato col tempo, con la maturazione artistica e col music system italiano. -
Rocker & youtuber. La musica in video sharing
Divulgatori, musicisti, insegnanti e intrattenitori che diffondono la musica attraverso YouTube: questo è il fulcro di ""Rocker & youtuber"""". Questa volta Francesco Bommartini intervista gli youtuber italiani più rilevanti, approfondendo la loro passione per la musica e le loro idee sulla piattaforma che utilizzano per veicolarla. Tra preferenze e modalità di approccio, nel volume sono riportati dietro le quinte e curiosità sulla musica dentro YouTube in Italia. Tra gli intervistati figurano il creatore di VinilicaMente Johnny, il Maestro Domenico Bini, l'ex vj di Mtv Enrico Silvestrin, i chitarristi Andrea Boma Boccarusso e Claudio Cicolin, il fondatore di Chitarra Facile David Carelse, Daniele Montesi dei Suckerz, il metal god Danny Metal, il batterista Bernardo Grillo e il creatore di metal.it Gianluca Grazioli. Non mancano approfondimenti sui divulgatori stranieri (tra i quali Rick Beato a Anthony Fantano), sui video musicali più visti su Youtube. Con un'intervista esclusiva alla creatrice del format americano What's in my Bag?"" -
Riproduzione casuale. Sistemi d'ascolto non lineari
“Riproduzione casuale” è un libro comprensibile a tutti, da leggere o consultare; una sorta di percorso d’ascolto dal punto di vista del musicista che, gettando luce su dischi di culto e spesso oscuri, riesce a concatenare tra loro le musiche più diverse e lontane, attraverso ricordi, esperienze, riflessioni e provocazioni. Partendo dal rock (musica della sua generazione), cerca di destare curiosità nel lettore con entusiasmo e humor; dopo un lungo viaggio musicale tra jazz, musica classica, elettronica, hip hop, drum’n’bass e world music, Alessandro Monti ritorna a quello stile con amarezza constatandone la decadenza e mettendola in relazione con l’appiattimento culturale e l’ascesa incontrollabile di Internet. Con l’avvento dei lettori Cd è stato possibile un nuovo tipo di ascolto, quello casuale; l’idea dietro al libro è che i capitoli dovrebbero essere letti come se venisse inserita la funzione random, indipendentemente l’uno dall’altro. A ogni sezione segue una corposa discografia di riferimento. -
Tom Waits. La voce e l'oblio
Tom Waits è il poeta della musica ai confini del mondo. La sua voce ha dato un senso a milioni di solitudini inespresse, cani randagi sotto la pioggia, perdenti ed emarginati. Una condizione senza spazio e senza tempo, anche se i suoi luoghi erano quelli delle tortuose strade di Los Angeles e delle insegne al neon delle notti a New York. Ci ha incantato con il blues di un pianoforte fumoso e poi con centinaia di rumori che si trasformavano in suoni, una danza di ritmi surreale che spingeva oltre l'obiettivo della sua poesia e della sua visione della musica. Tom Waits ci ha regalato una girandola di emozioni nei suoi rari concerti, dove l'urlo di Munch si trasformava in ballate dentro a un megafono e una cascata di coriandoli dorati ripuliva tutto il dolore come una pioggia catartica. A un certo punto, ci ha detto chiaramente che nascondersi dai riflettori era la scelta migliore. Si è ritirato in una fattoria in mezzo ai suoi figli e ai suoi animali, ritagliandosi del tempo proibito in garage a scrivere nuove canzoni insieme alla moglie Kathleen Brennan, il suo bastone saldo della maturità. E pensare che, negli anni selvaggi, ha amato una tigre come Rickie Lee Jones. All'ombra del nuovo millennio, Tom ha nuovamente attinto da moltissimi libri e infatti ci è giunta l'eco di Lewis Carroll e Williams S. Burroughs. Poi, il lungo silenzio. Tom Waits non pubblica un album in studio da dieci anni. Noi lo immaginiamo seduto nella sua veranda a osservare i giorni che passano, tra una telefonata all'amico Keith Richards e mille appunti su un taccuino stropicciato. -
Nemusico. L'incanto essenziale
È buona norma, dopo avere sperimentato e lavorato a lungo, fermarsi e riflettere su ciò che si è fatto. Se poi da questa analisi emergono anche dei princìpi normativi possiamo dire che il lavoro dell'artista ha raggiunto il suo compimento, non nel senso che si esaurisce ma in quello esplicativo che completa l'aspetto immaginifico con una concreta presa di coscienza. In questo breve trattato sul suono e sul ""corpo strumento"""", Alberto Nemo descrive con lucidità ed estrema sincerità il suo essere musica e l'impossibilità di rendere tutto questo trasmettibile attraverso un insegnamento. Nell'incipit della prefazione si legge: """"Tutti i corpi suonano e risuonano ma, così come non tutti gli abeti diventano violini, anche per gli uomini c'è una storia che fa solo di alcuni uno strumento musicale"""". È proprio questa storia che Alberto ha ricostruito ascoltandosi e mettendosi alla prova ogni giorno, facendosi male nelle grida di disappunto e accogliendo poi ogni minimo respiro. Didì Gallese firma le illustrazioni che accompagnano quest'opera e sembra quasi che la grafite leggera del suo carboncino sia stata mossa dal """"suono pensiero"""" di Nemo, come se la voce di Alberto avesse alzato mulinelli di polvere nera che poi si è adagiata sulla carta."" -
L'onda sulla baia. San Francisco: sound, poeti & Silicon Valley
Questo libro è una dichiarazione d’amore per una città. A San Francisco, tra l’estate del 1965 e l’inizio del 1967, il quartiere di Haight-Ashbury diventa il cuore pulsante di una nuova filosofia di vita, basata su un concetto semplicissimo ma rivoluzionario al contempo. Un gruppo relativamente minuto di musicisti rock fornisce la colonna sonora per la bizzarra e nuova cultura diffondendone il linguaggio, i comportamenti e persino il modo di vestire, in pratica cambiando per sempre le regole del gioco fin lì conosciute. L’idea stessa del Peace & Love trascende il significato delle parole, trasmettendo ai giovani un messaggio di rilevanza sociale e culturale, con un fascino assoluto. La Summer of Love vede contestualmente anche diverse iniziative uniche e singolari, come la marcia delle donne, la sanità autogestita, il Comitato per la legalizzazione dell’aborto in California e il Monterey Pop Festival, primo grande happening musicale dove si è riunita la gioventù d’America. La musica rock è indubbiamente l’elemento più evidente, con i Jefferson Airplane, i Grateful Dead e Janis Joplin, ma ”L’onda sulla Baia” ci fa incontrare anche tanti poeti e artisti che consideravano San Francisco la loro casa, o comunque il loro approdo sicuro dopo tanto girovagare. Menti visionarie che hanno contributo a forgiare il mondo moderno così come lo conosciamo oggi. Prefazione di Carlo Massarini; Postfazione di Omar Pedrini. -
Il jazz e morto!? Ipotesi per una musica nuova
Attraverso quattro domande specifiche – 1) Il jazz è morto? 2) Come si sta rinnovando? 3) Quale sarà il futuro? 4) Chi sono i nuovi alfieri e le nuove amazzoni del jazz? – questo libro si pone l’obiettivo di stimolare il dibattito sull’evoluzione della musica jazz, per capire insieme se è una musica defunta oppure se ha preso nuove sembianze continuando a sorprenderci. I jazzisti italiani sono considerati oggi i migliori musicisti al mondo dopo i loro colleghi americani. Nell’intimità delle loro case, Jonis Bascir, attore e musicista, ha interrogato i massimi esperti del settore di diverse generazioni, mettendo a confronto risposte che spingono verso la ricerca e nuovi stimoli. L’ampiezza, la profondità e la luce delle risposte di tutti gli illustri intervistati ci aprono a mondi possibili del jazz; un percorso visivo attuale, interessante e vario. L’eterogeneità degli argomenti trattati sembra confluire verso un denominatore comune: la vitalità del jazz, la sua naturale capacità di assorbire stimoli dal tempo in cui vive e condividerli con il prossimo. -
La trap all'italiana di Sfera Ebbasta
Sfera Ebbasta è sicuramente tra i personaggi musicali più chiacchierati degli ultimi anni in Italia. Irriverente e provocatorio, è una figura tanto più complessa di quanto si possa pensare. La sua ascesa è stata rapida e il suo impatto sulla scena profondo. Questo lavoro cerca di inquadrare Sfera Ebbasta in quanto fenomeno musicale e non solo, offrendo una breve analisi socioculturale che lo colloca all’interno del panorama di riferimento. Partendo da uno sguardo sulla scena trap, dalle sue origini negli Stati Uniti all’arrivo in Italia, si possono cogliere gli aspetti di una figura così stratificata. Lo studio si intreccia alla rievocazione della biografia di Sfera Ebbasta, dall’infanzia a Cinisello Balsamo fino ai tour internazionali, per fornire un quadro più chiaro agli appassionati e ai curiosi. La sua musica, i testi e persino il look riflettono una trasformazione generazionale. Il libro indaga i fenomeni tecnologici e culturali che hanno contribuito all’affermazione non solo della trap ma anche di Sfera Ebbasta, per cercare di carpire e spiegare il successo e l’influenza esercitata tanto sui fan quanto sull’industria discografica italiana. Che si ami o si odi Sfera Ebbasta, sono indiscutibili la sua fama e il suo ruolo. -
Franco Battiato per sempre. Tutti i dischi e tutte le canzoni
Franco Battiato è stato uno dei più grandi compositori d’Italia. La sua figura merita di svettare insieme a immortali del passato come Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Antonio Vivaldi. Non solo, Battiato è stato anche uno dei più grandi divulgatori di cultura che il nostro paese ricordi, e ciò grazie al semplice uso di canzoni, che spesso non arrivano a cinque minuti di durata, e all’enorme capacità di condensare alto e basso, di mischiare profumi provenienti da terre vicine e lontane, di citare il più infimo programma televisivo insieme alle più alte opere filosofiche, mistiche e religiose, di divagare sull’esoterismo, di mescolare pop, rock, cantautorato, elettronica, dance, opera, musica classica e psichedelia. Dopo essersi soffermato sulla prima parte della sua carriera in “Battiato: La voce del padrone”, Fabio Zuffanti sviscera l’opera discografica di Franco Battiato in un volume che analizza, con maniacale dovizia di particolari, ogni album e canzone registrata dal nostro tra il 1965 e il 2019, al fine di aprire un forziere fatto di tesori preziosi e mostrare al lettore di quanta ricchezza musicale e culturale siano pregne le sue invenzioni. A chiusura del volume è presente un’appendice sul cinema di Franco Battiato a cura del cantautore (già premio Tenco) Fabio Cinti, che per l’occasione veste i panni del critico cinematografico. -
Necrodeath. The shining book. Ediz. italiana
Necrodeath. Una band che fin dagli anni Ottanta, con il primo demo tape “The shining pentagram” e poi con l’epocale “Into the macabre”, è stata una vera e propria precorritrice di un certo tipo di metal che ha fatto scuola in tutta Europa e oltre. Più di trentacinque anni di storia costellata di album violentissimi, sperimentazioni trash, appassionati concerti e rocambolesche esperienze pre-Necrodeath, per poi addentrarsi nelle registrazioni dei vari dischi e di alcuni progetti paralleli, soffermarsi sull’aspetto tecnico dei brani e sul significato dei testi, nonché sulle date live, il tutto costellato da centinaia di aneddoti e arricchito da foto del periodo. Con un’ampia discografia in appendice e i commenti sul gruppo da parte di alcuni addetti ai lavori (musicisti, discografici, giornalisti) e di parte selezionata di fan fedelissimi. -
Pat Metheny, Lyle Mays e la storia del Pat Metheny Group
Il libro documenta la straordinaria storia di Pat Metheny e Lyle Mays e del loro Pat Metheny Group, band formata nel 1977 che, nel corso degli anni, ha prodotto alcuni dei più entusiasmanti album del jazz moderno, conquistando gli appassionati di ogni parte del mondo. Ritenuti una sorta di Lennon e McCartney del jazz, i due geniali musicisti vengono oggi considerati dei veri capiscuola. Maestri nei rispettivi strumenti, hanno, infatti, contribuito all’evoluzione tecnologica nella musica, sperimentando per primi nuovi tipi di chitarre e di synth. Con la scomparsa di Lyle Mays, avvenuta il 10 febbraio 2020, si è definitivamente interrotto un sodalizio che ha dato frutti straordinari, modificando e in parte sovvertendo modalità di composizione ed esecuzione in ambito jazz. Questa pubblicazione, permette di ripercorrere dall’inizio il percorso umano, formativo e artistico dei due protagonisti, focalizzando ancora di più la figura di Lyle Mays da molti accostato per la sua bravura al leggendario Joe Zawinul. Il racconto, ricco di testimonianze di prima mano, si snoda in parallelo, narrando particolari, scelte artistiche e aspetti tecnici che potranno soddisfare sia l’appassionato sia il musicista. Vengono passate in rassegna le rispettive produzioni da solista e i quattordici album del Pat Metheny Group, band entrata di diritto nella storia della musica contemporanea. -
Rokes. Conversazioni su musica, moda, società e costume
Inghilterra 1960: la nuova ondata musicale ha spazzato via tutto quello che c’era della vecchia nazione. Le abitudini, il perbenismo, la moralità, i modi, le mode: tutto questo cambia nel giro di pochi anni, da quando cioè il rock’n’roll è entrato di prepotenza nelle stanze di migliaia di giovani inglesi. Come tanti altri ragazzi della loro età, Shel, Bobby, Mike e Vic – che lascerà il posto a Johnny – si fanno contagiare dalla febbre del rock’n’roll che non li abbandonerà più. Dopo vari cambi di nome e di formazione, i Rokes approdano in Italia, all’Ambra-Jovinelli di Roma, dove tra il pubblico c’è un attento Teddy Reno, abile a non lasciarseli sfuggire per accompagnare Rita Pavone in giro per lo Stivale. Il mix è folgorante: capelli lunghi, stivaletti con il tacco alto, smaccato accento inglese che colora il loro italiano d’oltremanica, chitarre con una strana forma “a nido di rondine”. Tanto è sufficiente alla stampa nazionale per etichettare il complesso come “I Beatles italiani”. È l’inizio del grande successo, consolidato nel nuovo tempio generazionale, il Piper, dove i Rokes passano dal blues al rhythm’n’blues per approdare al beat in chiave italica e piazzarsi nei primi posti delle classifiche di vendita, tra concerti, apparizioni televisive, pubblicità, premi, film, con tanti album e 45 giri. Ma oltre a raccontare l’ascesa dei Rokes, questo libro intende riscoprire i membri del gruppo anche nelle loro attività come singoli artisti. Molti conoscono l’attività di Shel Shapiro, ma scopriremo insieme anche ciò che hanno fatto Bobby, Mike e Johnny… -
But we're not the same. Achtung baby, Zooropa e lo Zoo TV Tour: gli anni più visionari degli U2
Il periodo tra il crollo dei blocchi del XX secolo avvenuto alla fine degli anni Ottanta e la nascita del nuovo ordine dopo il G8 di Genova e gli attacchi dell’11 settembre 2001 rappresenta un periodo di mancanza di punti di riferimento, che ha permesso dei momenti creativi nuovi e imprevedibili, dal grunge al crossover all’esplosione dell’elettronica e della dance come musica di massa. In questo periodo gli U2 si impongono come una delle principali rock band del pianeta con due album e un tour che hanno segnato quel decennio e non solo. achtung baby, settimo album di studio degli U2, esce il 18 novembre 1991, dopo un periodo travagliato per la band, che ha anche rischiato di sciogliersi. È un disco rivoluzionario, che cambia la carriera della band di Dublino e il volto del rock sia dal punto di vista musicale, sia da quello dell’immagine. Insieme a zooropa, pubblicato nel 1993 e soprattutto allo Zoo Tv Tour, che ha portato la musica di questi due dischi in tutto il mondo con 156 concerti e un pubblico totale di 5,3 milioni di spettatori, è uno degli eventi che meglio rappresentano la svolta stilistica e culturale degli anni Novanta e anticipano molti temi al centro della discussione sulla comunicazione, sul sovraccarico informativo e sul potere sempre più grande dei mass media nella vita dell’uomo. “But We’re Not the Same” (citazione dal testo di One) racconta quegli anni, che sono stati senza alcun dubbio il periodo di massima creatività di Bono e compagni, con picchi mai raggiunti prima e mai replicati dopo. -
A night at the theatre. I Queen alla corte di sua maestà il cinema
Marlene Dietrich ha davvero ispirato lo scatto più celebre dei Queen? Quali segreti si nascondono dietro la genesi delle colonne sonore di “Flash Gordon e Highlander”? Davvero Freddie una volta “sposò” una bond girl e a volte faceva su e giù per il palco a cavalcioni di Darth Vader? E perché Rami Malek, per prepararsi a interpretare il frontman dei Queen nel biopic “Bohemian Rhapsody”, studiò a fondo Cabaret di Liza Minnelli? Per rispondere a queste e a molte altre domande Vincenzo Cossu ha scritto questa monografia, un testo capace di gettare una luce totalmente inedita sulla storia e sul percorso di crescita estetica e musicale della rock band che più ha influenzato la cultura pop e la società di massa dell’ultimo mezzo secolo; un percorso ricostruito attraverso aneddoti, ipotesi suggestive, testimonianze dirette e dati oggettivi, che svela in maniera coerente ed entusiasmante un “segreto sotto il sole” che aspettava soltanto di essere raccontato. Arricchita dalle illustrazioni del disegnatore Antonio Lucchi (Adam Wild, L’Inquisitore, “Leonardo – l’ombra della congiura”) ecco dunque “A Night at the Theatre”, un’opera “multimediale” che fonde musica, cinema, letteratura e arti figurative; una grande storia destinata agli appassionati dei Queen, ma non solo: anche a tutti coloro che sono alla ricerca di uno strumento per comprendere la profondità dell’influenza che il cinema ha esercitato sulla musica e sulla cultura del XX e XXI secolo. -
Solid. Quel diavolo di Scott LaFaro
Sono le prime ore di giovedì 6 luglio 1961 di una calda notte d’estate e un giovane giace morto su una strada vicino a Geneva, a 300 miglia da New York, il suo corpo è bruciato e senza possibilità di riconoscimento. Una star della scena jazz americana si è spenta. In pochi istanti, a soli 25 anni, la vita di Scott LaFaro, uno dei bassisti più innovativi nella storia del jazz, è finita. “Solid” non è né una biografia, né un saggio musicologico, ma solo uno studio, un ritratto di Scott LaFaro. A livello biografico, ci sono solo alcuni passaggi che ricordano il periodo della sua infanzia e adolescenza a Geneva, e la storia inedita dei nonni paterni che erano emigrati negli Stati Uniti dalla Calabria. “Solid” è “un’altra parola su Scott” scritta principalmente utilizzando i dati forniti da alcuni autorevoli studiosi americani e francesi e quelli riportati da un sito web incentrato sul giovane musicista italo-americano. Si tratta di materiale totalmente inedito in Italia e tradotto dall’autore. Lo studio è stato realizzato con ricerche approfondite anche sul ruolo svolto da altre figure di spicco con cui Scott ha condiviso la sua straordinaria storia. Il titolo richiama l’essenza di un messaggio inviato a Scott da Miles Davis. È una cartolina di saluti con la quale il celebre trombettista gli fa capire che lo vorrebbe nella sua formazione come contrabbassista. Dopo avere descritto il contesto in cui è vissuto, un’attenzione speciale è dedicata al modo in cui LaFaro suonava il suo strumento e a quanti contrabbassisti di talento sono stati influenzati dal suo approccio rivoluzionario. In seguito, “Solid” si concentra principalmente sull’esame di alcuni eventi che spiegano l’originalità e la complessità di questo musicista e il periodo a partire dal 1955, anno in cui lascia l’Università di Itaca e inizia il suo primo tour come musicista professionista, fino al momento del tragico incidente in cui ha perso la vita. -
Rain. Come back a-live. Ediz. italiana
Nel 2010 la band italiana Rain – un’istituzione dell’heavy metal bolognese, con dieci album e oltre quarant’anni di concerti all’attivo – vola oltreoceano per suonare di spalla agli americani W.A.S.P., uno dei gruppi più noti del movimento hard rock degli anni Ottanta. “Come Back A-Live” è ispirato ai fatti e agli episodi di quel tour, al quale l’autore ha partecipato in veste di reporter, videomaker, merchandiser e tour manager operativo. Sono passati più di dieci anni da quell’autentica avventura on the road, ed è venuto il momento di tuffarsi nei ricordi per celebrarli: in ciò che è stato, che è successo veramente, e anche in ciò che non è stato (ciò che quindi è pura ispirazione narrativa), ma ha trovato spazio nei sogni (di rock’n’roll) dei sette ragazzi che quel 10 marzo 2010 atterrarono al JFK di New York, del tutto ignari dell’avventura che li aspettava fuori dai terminal dell’aeroporto. Se tutte le strade portano a Roma, una soltanto avrebbe condotto al termine del tour, proprio dall’altra parte dell’immensità degli States, a Los Angeles; un lungo cammino verso la California, intersecato e intessuto da strane coincidenze, e punteggiato da incontri magici, da personaggi bizzarri… come in ogni avventura che si rispetti. E anche da un antefatto incredibile che lasciò tutti col fiato sospeso sino alla fine… -
Litfiba. Guida completa alla discografia e ai live
I Litfiba, sulla scia di quattro decenni di attività, sono considerati la più importante rock band italiana, nonché l’unica capace di tenere testa, con impeto e continuità, ai principali gruppi stranieri. Il percorso per ottenere consensi da parte di pubblico e critica è stato lungo e articolato, ma il combo fiorentino è riuscito ad attraversarlo con caparbietà e con consapevolezza, raggiungendo un successo davvero fragoroso. Una storia molto suggestiva, iniziata interpretando ritmi dark wave tra le umide mura di sale prova e di improvvisati live club, e culminata in un rock maturo e raffinato suonato davanti a folle oceaniche. Litfiba – Guida completa alla discografia e ai live racconta questa storia: un’autentica epopea, descritta riprendendo le eredità espressive disseminate nei solchi degli album, nei videoclip e nelle cronache delle esibizioni live. Il libro è suddiviso in sezioni che, intrecciate tra loro, restituiscono una biografia originale e moderna che consente non solo di rivivere le gesta del gruppo fiorentino, ma anche di assaporare un’interessante serie di curiosità e di aneddoti. Ampio spazio è dedicato all’aspetto collezionistico: memorabilia e discografia sono trattate con attenzione maniacale e corredate da note, informazioni e dettagli. Ad arricchire il tutto, le testimonianze dei protagonisti, da Ghigo Renzulli ad Alberto Pirelli e tanti altri: i ricordi di chi la storia l’ha vissuta in prima persona e di chi l’ha osservata molto da vicino. -
David Bowie. Il divino alchimista
“David Bowie. Il divino alchimista” è una biografia assolutamente atipica, perché prende le mosse dalla tradizione aneddotica che accompagna sin dall’antichità le vite di personaggi straordinari, ovvero la cosiddetta Leggenda dell’Artista. In essa ricorrono alcuni fattori diventati nel tempo dei veri e propri topos narrativi: l’estrazione sociale di umile origine, la formazione autodidatta, l’incontro con straordinari Magister (L. Kemp, W. Burroughs), le tecniche misteriose utilizzate (abiti sacri, cut-up, tarocchi). La biografia approfondisce anche uno dei temi cari a Bowie: la ricerca di spiritualità. Una sete di conoscenza, a tratti ossessiva, che lo spinge a mostrare interesse, fino alla fine della sua vita, per le dottrine esoteriche più estreme. Molte le tracce di questa fascinazione per l’occulto: il dito sulla bocca che invita al silenzio arpocratico; le braccia incrociate sul petto simbolo di Osiride risorto. Ma la ricerca spirituale di Bowie si lega a doppio filo con la sua personale fabbrica dei personaggi, che ha molto a che vedere con il processo alchemico di trasformazione spirituale del proprio io. L’immaginazione bowiana diviene il dispositivo per la proiezione delle manifestazioni inconsce universali. Con il ricorso alla mitizzazione della sua figura attraverso l’archetipo del dio che muore e rinasce, Bowie ci svela il mistero legato alla finzione letteraria dei suoi alter ego (Ziggy Stardust, il messaggero del messia alieno; l’extraterrestre Newton caduto sulla Terra in cerca di acqua per salvare il suo popolo; il cabalistico Duca bianco alla ricerca del Graal; il Minotauro di 1.OUTSIDE; Button Eyes di Blackstar e Lazarus, il risorto). Profeta di se stesso, Bowie si è definito con ironia un Dio del rock: mai affermazione è stata così ermeticamente veritiera.