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Tutto Conte. Il racconto di 240 canzoni
Questo non è un libro ma un invito e, insieme, una provocazione. L'invito è quello di riascoltare tutti i 240 brani pubblicati da Paolo Conte in quasi mezzo secolo, in ordine di apparizione, raccontandoli in rapide schede che diventano parole in sottofondo, senza disturbare. La provocazione è quella di accompagnare ogni canzone con un giudizio in stelline, come quelle che si danno ai film: soggettive certo, di cui non tener conto ovvio, ma che comunque hanno un perché artistico, storico, ribaldo. Dalle stelle alle stelline, del jazz, della poesia, soprattutto della musica. Colta, popolare, esotica, etnica, dalla mazurka al boogie, dalla marcetta alla beguine, dalla rumba al foxtrot, dal liscio alla sinfonia. Spartiti sui quali nascono testi geniali e sorprendenti, origami di parole e sensazioni senza coordinate cronologiche, storiche, geografiche o politiche, di un genio che ama l'enigmistica, risolve rebus impossibili e inventa i nuovi sensi della musica: l'olfatto e l'udito. Ci fa annusare il cuoio delle scarpe dei ballerini in una balera di periferia, l'umidità di nebbia densa della pianura padana, l'aroma di tabacco dolce di una sala da tè d'antan, il profumo di violetta di una donna abbandonata sul canapè. Ci fa tendere l'orecchio allo scricchiolio del parquet di una stanza d'albergo, al vento che agita i foulard in una notte parigina, al fruscio di accappatoi caldi e profumati di lavanda e al vibrare di una carta da gioco contro i raggi di una bicicletta. -
Steve Harris. The man behind the Iron Mask
Con oltre 100 milioni di copie vendute in tutto il mondo, 34 album pubblicati di cui 16 in studio di registrazione, gli Iron Maiden sono, con ogni probabilità, la heavy metal band più amata dell'intera scena internazionale; centinaia, infatti, sono gli autori e recensori che si sono cimentati nella complessa quanto articolata ricerca della biografia ""perfetta"""" che narri le gesta della storica band britannica, ma dell'uomo dietro alla sua creazione ben poco è trapelato, troppo poco è stato raccontato di colui che in una fredda nottata dell'operosa Londra del 1975 diede vita al sogno che, ancora oggi pressoché immutato, muove tre generazioni di fan in tutto il pianeta. Con l'attenzione e la perizia di chi profana il luogo dell'anima più intimo e profondo di una leggenda vivente, questo libro intende raccontare la storia di Steve Harris, la storia dell'uomo dietro l'artista; la storia del leader della Vergine di Ferro."" -
Giorgio Gaber-Jacques Brel. Dialogo. In parole, canzoni e immagini. Testo francese a fronte
Non un saggio sui due autori, non un’antologia dei loro testi, ma un “montaggio” che mette in dialogo i due artisti, prolungando la loro voce, in un percorso narrativo inedito. Se Giorgio Gaber e Jacques Brel si fossero incontrati avrebbero sicuramente avuto molte cose da dirsi... Gaber-Brel è l’incontro di due artisti, due persone, due pensieri. È uno studio che ripercorre alcune delle tematiche fondamentali di Giorgio Gaber e Jacques Brel e che li affianca per la prima volta in una scelta di brani tratti dal loro repertorio musicale e teatrale. Ma non è solo questo. È il piacere di riparlare, di far riparlare Gaber e Brel e, soprattutto, la possibilità di rileggerli in termini nuovi, in dialogo tra loro. Gli interventi parlati – citazioni testuali estratte da interviste, conversazioni, discorsi fatti fuori scena – sono il vero motore del “dialogo”: un luogo del pensiero dove si delineano i contorni e si articolano le motivazioni di fondo della loro originale esperienza artistica. Sospinti dalla corrente delle loro idee, Gaber e Brel parlano, si ascoltano, si interrogano; e se da un lato è l’approfondimento dei singoli temi delle canzoni a interessarci, è nel movimento stesso del “dialogo” che la parola s’investe direttamente nell’opera svelando la loro vita e la ricerca che l’ha attraversata. -
Gli incroci del rock. I grandi gruppi degli anni '70
Con questo volume Giuseppe Scaravilli, leader dei Malibran, ripercorre l’irripetibile stagione del rock anni Settanta, utilizzando l’escamotage narrativo dell’incrocio tra le biografie delle varie band, progressive e non, mettendo insieme una documentazione esaustiva, frutto di decenni di passione, e una scrittura scorrevole e avvincente, ricca di testimonianze dettagliate e di aneddoti interessanti. Non mancano i resoconti degli eventi che hanno segnato la musica degli anni Settanta in Italia, dai grandi festival agli scontri per la musica gratis. A completare il tutto, il volume presenta un inserto fotografico che racconta per immagini quanto si può leggere nel testo, con inedite foto d’epoca – preparate e restaurate per l’occasione – che ritraggono le band mentre sono impegnate sul palco. Sono trascorsi ormai decenni da tutto questo, ma è rimasta la musica a testimoniare una delle stagioni più creative della nostra storia, una stagione che non è semplicemente alle nostre spalle, ma risuona forte al presente nei sogni, negli ideali e nel desiderio di scoprire cose nuove che animavano i giovani del tempo. E che ancora ci indicano la via. Con Led Zeppelin, Black Sabbath, Deep Purple, Genesis, King Crimson, Malibran, Jethro Tull, Banco del Mutuo Soccorso, Van der Graaf Generator, Premiata Forneria Marconi, Area, Pink Floyd, Gentle Giant, Yes, Free, The Who, Traffic, Supertramp, Camel e tanti altri. -
Il jazz e le arti. Il sound afroamericano nell'universo estetico contemporaneo
Il jazz intrattiene da sempre rapporti stabili e duraturi con ogni forma di espressione artistica e comunicativa, dagli ambiti strettamente musicali (il rock, il folk, la classica, la canzone) ai territori fascinosi delle arti figurative (pittura, fumetto, grafica, architettura, fotografia, persino urbanistica), dalla parola scritta (poesia, romanzo, noir, anche autobiografia) ai linguaggi audiovisivi (film, documentario, tv, dvd), fino a inventare nuovi seducenti esempi di performance interdisciplinari (action painting e jazz poetry, soundie e musicazione), interessando altresì il costume sociale (moda e modernariato) e ovviamente i precipui ambiti tecnologici (live e studio album, soundtrack). Il jazz influenza le arti visive e ne viene a sua volta positivamente sedotto in un turbinio di esperienze che questo libro racconta, trattando ben 20 arti diverse e raccontando le passioni di decine e decine di artisti che, pur senza fare musica, sono jazzmen a tutti gli effetti. -
Il jazz-film. Rapporti tra cinema e musica afroamericana. Nuova ediz.
Jazz e cinema, due fenomeni, due arti, due linguaggi che hanno attraversato burrascosamente il ventesimo secolo per proiettarsi, con immutata forza creatrice, nel secolo nuovo. Due forme espressive e artistiche coeve – nascono quasi simultaneamente – da intendersi quali grandissimi fenomeni del nostro tempo, perché in poco più di cent’anni hanno compiuto sul piano evolutivo un’accelerazione non paragonabile a quella delle altre discipline. Ma jazz e cinema non condividono soltanto questi aggiustamenti da studi teorici o da categorizzazioni archetipe: il rapporto più o meno diretto tra loro, con reciproche influenze, per quanto poco manifeste, e ancor meno evidenziate da ricerche, analisi o metodologie, risulta invece alquanto costruttivo e stimolante. Un terreno di studi, appunto, sostanzialmente inesplorato, se non in questo profondo e innovativo studio che torna in libreria in edizione ampliata e aggiornata. L’argomento di questo libro riguarda soprattutto il cinema che si impadronisce del jazz e non viceversa; e proprio perché il cinema si dedica al jazz in svariatissime maniere, il testo di Michelone ne scruta – a parte all’inizio l’esaustivo compendio storico – una in particolare, ossia i film che hanno per contenuto il jazz medesimo sotto forma di fiction e di documentario, con le storie vere, false, romanzate, fantasiose, realistiche di musicisti autentici, inesistenti, credibili o immaginari. -
Michael Jackson. La storia e l'eredità artistica
Tra gli artisti più amati della storia, il più grande showman di tutti i tempi, performer impareggiabile e songwriter capace di dar vita a canzoni indimenticabili che hanno appassionato il pubblico di ogni età e di ogni luogo, Michael Jackson è morto, diventando immortale, esattamente dieci anni fa. Nella musica, nel canto, della danza, nella coreografia e nella video-musica, Michael Jackson è stato pioniere e innovatore, icona-simbolo della cultura pop dagli anni Settanta in poi. In questo ampio volume, Luca Izzo e Michelangelo Iossa ripercorrono l’incredibile carriera di questo “artista dei record”, puntando a individuare l’eredità che Jackson ha lasciato nella cultura contemporanea, dalla musica alla danza, dallo spettacolo alla video-culture fino alla moda e allo stile. La sua arte è arrivata ovunque, riuscendo a ispirare milioni di persone e di artisti, come i valori della sua persona, improntati alla solidarietà e al sostegno al prossimo, che ispirano migliaia di associazioni benefiche ancora oggi attive. -
Rebel rebel. Cronistoria narrativa di 50 album (quasi) ribelli degli anni '90
Puzzare adolescenza è un modo di mordere la vita che non tornerà più. E credere di fare a meno della musica non solo è inutile, ma anche dannoso. Per cui in questa cronistoria semiseria, semivera e semitica, ci sono: 1. Una babelica ricostruzione di album che negli anni Novanta andavano alla grande fra i senza peli dissennati a cavallo tra i 14 e i 18 anni. Grunge, punk e nu metal: c’è stato da essere ribelli per almeno un decennio. 2. Una narrazione di formazione che sfoggia luoghi, mode e tempi dell’ambiente milanese e di periferia. Roba brutta, insomma. Non è una guida, ma quasi. Non è un romanzo, ma quasi. È rivolto a tutti quelli che hanno voglia di rivivere un pezzetto di storia – non per forza memorabile – che ha tra le sue fila reperti come le cassette Tdk, la Playstation a 999.000 lire e il Berlusconi più in forma che l’Olgettina ricordi. Rebel rebel è un inno alla rivolta giovanile, quella che cova dentro ognuno di noi quando siamo convinti che il No future sia la nostra unica via di fuga da un mondo che non ci piace così com’è, senza più Enrico Silvestrin a condurre Select! su Mtv. -
Se mai qualcuno capirà Rino Gaetano
Chi era veramente Salvatore Antonio Gaetano, detto Pino? Quali erano i suoi sogni e quali sono stati i suoi maestri? Cosa ha avuto a che fare con Ettore Petrolini, Piero Ciampi, Eugene lonesco, Enzo Jannacci, Vladimir Majakovskij, Matteo Salvatore? Che rapporti aveva con i cantautori degli anni Settanta? E con la politica? Perché è stato dimenticato per lungo tempo dopo la sua morte prematura, per tornare prepotentemente alla ribalta 25 anni dopo, tra discutibili fiction, maree di libri e fin troppe antologie con inediti? E infine, che eredità ha lasciato alle nuove generazioni di songwriter e cantanti pop e chi si merita davvero l'abusata etichetta di ""nuovo Rino Gaetano""""? Nato a Crotone e vissuto a Roma, figlio di emigranti e """"mascotte"""" del Folkstudio, amico di Venditti e De Gregori ma anche del Barone di Montesacro e dei contadini calabresi, Gaetano è scomparso nel 1981, a soli 30 anni, in un incidente stradale del tutto simile a quello di uno dei suoi idoli, Fred Buscaglione. Freddie del Curatolo, musicologo e a sua volta cantautore, rivive la storia, il mondo e le suggestioni del """"fratello figlio unico"""" della canzone italiana: un genio dotato di una sensibilità fuori dal comune, di ironia e capacità di sviscerare i malcostumi italiani e mettere alla berlina la classe politica, la mondanità, i media e l'alta finanza senza smettere di far sorridere e allo stesso tempo riflettere e senza mai celare l'amore per il suo Paese e per il Sud. Un artista genuino e inquieto che mal digeriva le regole del music business e che oggi forse nessuno avrebbe il coraggio di produrre."" -
Heavy. Dal blues del Mississippi al black metal norvegese
Nei due anni antecedenti la sua morte, avvenuta a soli ventisette anni, Robert Johnson ha inciso un pugno di brani di capitale importanza per lo sviluppo tanto del blues, quanto del rock. Il chitarrista che ha venduto l'anima al diavolo, come vuole la leggenda, è il punto di partenza della nostra storia, articolata in 150 tappe e altrettanti brani, alla scoperta di quegli artisti che, via via, hanno contribuito di più a un'evoluzione heavy della musica popolare del Novecento. Il libro segue il filo rosso che collega il re del Delta Blues, vissuto sulle sponde del Mississippi negli anni Trenta, a un gruppo di metallari norvegesi, abbigliati con pelle e borchie e con la faccia pitturata. Assistiamo alle orrorifiche performance di Screa-min' Jay Hawkins sulle note di I Put a Spell on You e di Alice Cooper. Vediamo Keith Moon far esplodere la batteria durante un programma televisivo e Jimi Hendrix dar fuoco alla chitarra sul palco del festival di Monterey. Siamo presenti alla nascita dell'hard rock con Cream, Blue Cheer, Led Zeppelin e Deep Purple, e a quella del metal con Black Sabbath, Judas Priest e Motorhead, perdendoci anche tra le pieghe della storia, per incontrare i meno conosciuti Leaf Hound, Lucifer's Friend e Sir Lord Baltimore. Passiamo infine dal virtuosismo tecnico di Eddie Van Halen e Ritchie Blackmore alla furia distruttiva di Metallica, Slayer e Morbid Angel. Un viaggio lungo un secolo, vissuto con intensa passione per il blues, il rock e il metal e, più in generale, per quella musica che ha avuto il coraggio di sfidare regole e convenzioni, guadagnando così gloria eterna. -
Growin' up. Siamo cresciuti insieme. Bruce Springsteen in the Italian land
"Growin' up"""" è il racconto del vincolo che lega Bruce Springsteen e l'Italia alla luce del suo legame di sangue con il nostro Paese (non solo attraverso la mamma Adele) e con i fan tricolori. L'analisi — statistica, aneddotica e artistica — contempla tutti i concerti e anche le apparizioni secondarie tenute da Bruce in Italia: dallo storico 21 giugno 1985 per finire con la data romana al Circo Massimo del 16 luglio 2016. Scalette precisissime, cronache minuziose e foto esclusive sono la base di un lavoro complesso e articolato, adatto alla lettura degli appassionati più incalliti quanto dei neofiti. Il volume comprende le prefazioni illustri di Willie Nile, Elliott Murphy, Graziano Romani e Alessandro """"Ale"""" Besentini, un'approfondita analisi sociologica legata alla teatralità e al pubblico del r'n'r show, tabelle riassuntive delle apparizioni italiane, le setlist di tutti i concerti e gli elenchi di tutti (ma proprio tutti) i musicisti che lo hanno affiancato sui palchi tricolori. Senza dimenticare la meticolosa valutazione degli show, gli aneddoti quasi sconosciuti e le curiosità mai emerse (ma evitando il gossip). Inoltre, alcune prestigiose figure analizzano lo stile chitarristico, l'uso dell'armonica, le caratteristiche vocali, l'uso della voce, la poetica, la psicologia, la visione politica e persino le prestazioni atletiche dell'artista. Ampio spazio viene riservato anche alla ricostruzione delle sue origini italiane, alle esperienze dei connazionali che hanno diviso il palco con lui, degli organizzatori (su tutti, Claudio Trotta) e del singolare mondo del pit." -
A modo mio. La tragica parabola di Sid Vicious
Eroinomane, alcolizzato, miserabile, violento, vanitoso, senza talento musicale e presunto omicida. Sid Vicious, bassista dei Sex Pistols, è stato questo. Ma non solo. Fu anche intelligente, ironico, carismatico, brillante, oltre che un innovatore straordinario delle mode e una delle poche personalità in grado di rappresentare un’intera epoca. Non a caso è oggi una vera e propria icona universalmente riconosciuta. La catena al collo, i capelli a istrice, l’immancabile chiodo e il caratteristico ghigno continuano, dopo più di quarant’anni, a essere copiati, imitati e rappresentati ovunque. Il 2 febbraio 1979, un’overdose d’eroina segnava la fine di una vita umana e l’inizio di un mito. Dietro il personaggio pubblico, però, c’è un mosaico molto più difficile da comprendere e interpretare. La storia dell’inetto che aveva trasformato una finzione rock in una vita patetica e drammatica, come raccontarono i quotidiani dell’epoca, è solo un lato della vicenda. Troppo facile archiviare Vicious come un fumetto sanguinario del punk: la storia è più complicata, più complessa e, soprattutto, più interessante. In quel sacco destinato all’obitorio, c’era non tanto il cadavere della tormentata star del punk quanto quello di un ragazzo inglese di 21 anni dalle molte identità e dalle altrettante contraddizioni. Questo libro racconta la tragica parabola di Simon John Ritchie, uno spilungone che un tempo rideva di tutto e di tutti. Come in un docufilm, attraverso una voce narrante, le testimonianze di chi lo ha conosciuto e i documenti della polizia, ricostruisce, passo dopo passo, l’intera storia della leggenda del punk. -
Mitiche canzoni. Nuove vie esoteriche per la critica musicale
Con un accurato lavoro filologico, ""Mitiche canzoni"""" dispiega le ali di otto grandi successi discografici italiani. Il celebre """"trottolino amoroso dududadada"""" non è solo un tormentone, è anche la forma di un Tao che tormenta il mondo con tenerezza creatrice e distruttrice, costringendo due subumani a prendere coscienza della natura. In """"Notti magiche"""", la mitica estate di Italia '90 diventa un momento fondativo dell'identità culturale di un Paese, grazie alla rievocazione di un rito primitivo di cielo e terra, ancora acceso nell'inconscio umano; così come ne """"La donna cannone"""", l'archetipo di amore e morte viene fatto brillare come un attentato terroristico, generando l'ascensione. Dall'angelo cocainomane di Mango, alla vena che si ingrossa di Pappalardo, nella specifica sembianza che rispecchia il tempo e l'ispirazione in cui una canzone è stata prodotta, questo breve saggio intende mostrare un sostrato più profondo: la """"pergamena"""" in cui è scritta esotericamente la formula dell'amore universale."" -
Metal progressive italiano. La storia e i fondamentali stranieri
Il genere musicale metal si è nel tempo ramificato in più sottogeneri; il più sperimentale e ricercato è il metal progressive. Per quanto l'anno zero sia sempre stato collegato al primo album degli americani Dream Theater negli anni Ottanta, in realtà la storia parte dalla fine degli anni Settanta. Questo libro vuole testimoniare un mondo sonoro affascinante, ricco di sperimentazioni e di soluzioni sbalorditive a partire dai capostipiti stranieri fino a tutti i gruppi italiani che hanno tentato di modificare le coordinate del metal. Un viaggio nella Penisola regione per regione, con nomi e discografie a testimonianza di un folto sottobosco di gruppi italiani. All'interno anche la spiegazione di tutti i sottogeneri metal e il significato del termine metal progressive. -
Baby rock. 50 canzoni per crescere piccoli demoni
A 10 anni sceglierà da solo che musica ascoltare, sicuri di voler correre il rischio? Certo che no. Quindi, al lavoro. Gimme shock treatment cantavano i Ramones: vai con il lavaggio del cervello! Per creare veri rockettari vi servono passione per la materia e aneddoti curiosi. In questa battaglia vi promettiamo un mucchio di alleati, solisti e band degli ultimi 70 anni, che desiderano più di voi che riusciate nell’impresa. 50 canzoni e 2 visioni, quella di un padre rockettaro e di una mamma che “evviva il rock!, soprattutto se l’alternativa è la trap”. Il viaggio sarà divertente e la meta – sedervi fra 15 anni ad ascoltare un buon disco scelto da lui – vi riempirà di gioia! Ma dovete iniziare subito perché a 6 anni i vostri figli inizieranno a subire l’influsso commerciale della radio e del famigerato web. E in un attimo, un oscuro attimo, anche voi vi ritroverete, impotenti e semi-imbambolati, sul divano a sentire le strofe senza cuore di un 16enne, che poteva anche diventare un vero cantautore, ma è finito così, ammettiamolo, per colpa dei genitori. Quindi avete una grande responsabilità. Ascoltare, vedere, conoscere i Kiss, per dirne una, sarà un’esperienza unica per vostro figlio. E se più tardi vi chiederà di risentire quel brano, allora saprete di essere sulla buona strada. Ma non potete farvi trovare impreparati quando domanderà “Hai altre canzoni così?”. Certo che le avrete. Qui ce ne sono 50, con relativi consigli e risposte sfiziose alle loro domande, tutte già testate da noi. Insomma, lunga vita al rock and roll, anzi, Long live rock’n’roll, brano dei Rainbow che vi darà l’occasione di parlare di Ritchie Blackmore, il chitarrista che inventò il riff di Smoke on the Water. E qui, largo a un immaginifico racconto di acque in fiamme e colonne di fumo che si innalzano verso il cielo, roba che manco il Signore degli anelli! Dunque volume e schermo sempre a portata di mano: con il rock, oltre al sound giusto, potrete regalare alla vostra stirpe più emozioni di una battaglia tra unicorni e draghi, tra supereroi e apocalittiche creature del male. E nessuno lo sa meglio di voi: anche questo è amore! -
Unadimille. Mille canzoni italiane dal 2000 a oggi, raccontate
Dal pionierismo 2step del Tiziano Ferro di Xdono alla trap di Sfera Ebbasta, Tedua e Rkomi, la canzone italiana dopo il Duemila si è evoluta incorporando nuovi suoni globali e piegandoli alla nostra tradizione melodica. La crisi del mercato discografico fisico ha (quasi) fatto scomparire supporti e album come entità artistiche. Ma non le canzoni, che invece proliferano: saltando di playlist in playlist, penetrando in tutti i nuovi spazi disponibili, uno spot su YouTube, una radio in store, la puntata di una serie tv. Lo streaming ha anche trasformato l’attitudine degli italiani al genere: se negli anni Zero la scena indie e la musica definita “commerciale” sembravano gli unici antipodi possibili, con l’hip hop che cresceva ma restava ostracizzato dai media generalisti e snobbato da tanta critica, nei Dieci il gusto diventa reticolare, mescolando ipotesi e sonorità e soprattutto nuovo pubblico ai concerti, e rendendo obsolete le antiche contrapposizioni. Basta la vittoria a Sanremo di un artista come Mahmood nel 2019 a sparigliare le carte, e a far discutere ancora l’Italia intera di canzoni (e non solo). Unadimille è un catalogo e un atlante di questi vent’anni di canzone italiana. Nato dall’esperienza del blog Unadimille.it, raccoglie 1.000 schede di altrettante canzoni pubblicate dal 2000 al 2019, realizzate da oltre 500 autori attivi nei generi più disparati: rap, trap, r’n’b, elettronica, indie, rock, latin, folk, cantautorato classico, pop da classifica, itpop, artpop… Per ognuna delle canzoni è fornito un commento analitico che mette in luce gli aspetti più emblematici ed eventualmente innovativi del brano. -
S.O.S. Soniche oblique strategie. 8 storie di musica ai confini del delirio
S.O.S. – Soniche Oblique Strategie è composto da 8 racconti firmati da altrettanti apprezzati autori del fantastico e del pulp italiani: Danilo Arona, Ernesto Assante (coautore di FantaRock, che qui debutta come narratore), Andrea Carlo Cappi, lo stesso curatore Mario Gazzola, Giovanni De Matteo, Lukha B. Kremo, Maurizio Marsico (guru del synth a sua volta al debutto come narratore), Claudia Salvatori. Ciascun autore sviluppa liberamente in un racconto completo uno degli incipit scritti da Brian Eno in forma di gioco di ruolo per i musicisti impegnati nelle session dell’album 1.outside di David Bowie. Concepiti originariamente per spingere musicisti e tecnici di studio verso la creazione di nuove forme musicali, i “ruoli” di Eno qui hanno generato un nuovo, ancor più obliquo sviluppo: sono diventati racconti letterari in cui la musica è al centro di una trama che si spinge senza remore verso i confini più estremi del fantastico, del thriller, dell’horror, del surreale, del mistico e del satanico. Come in un Decameron postmoderno, tutte le storie si dipartono come assoli impazziti dal tema del racconto di Gazzola, che funge da backbeat, da spina dorsale dell’onirica, folle trama. La lettura più psichedelica che potrete “sentire” quest’anno. -
Born Losers. Pepite e lastre di selce. Sulle orme degli eroi perduti e perdenti del garage-punk
Born Losers è la guida ideale per affrontare un viaggio in mezzo secolo di musica garage. Il percorso si snoda lungo sei decenni soffermandosi in maniera più organica sugli anni Ottanta, ovvero gli anni del grande revival Sixties e dell'esplosione di un fenomeno chiamato neo-garage che ha contagiato centinaia di migliaia di teenager in tutto il mondo. Da allora sulla musica garage si è scritto molto ma sempre in maniera piuttosto carbonara. Ovvero: chi sa dove cercare sa cosa può trovare. Bello, esclusivo, privilegiato. Però nel garage si può anche inciampare per caso, ma poi è meglio fornirsi di una guida che offra dei punti di riferimento basilari, elementari, che non cada nel fanatismo cieco o nel nozionismo petulante e alla lunga noioso. Serve un libro che tracci delle coordinate chiare, delle mappe che siano leggibili a tutti e non solo a chi è un collezionista sfegatato di dischi e strumenti. Born Losers si propone dunque di parlare del rock'n'roll e di farlo usando un linguaggio rock'n'roll, schietto nella misura in cui affronta l'argomento esaltando vizi e virtù dei protagonisti, alcuni dei quali chiamati a mettersi in gioco in prima persona. Born Losers è dedicato quindi principalmente ai neofiti, ma non è di loro pertinenza esclusiva. Reverendo Lys è certo che chi, come lui, ha praticato per anni queste strade troverà un ottimo pretesto per ritirare fuori le clave. Prefazione di Federico Guglielmi. -
Ribelli all'angolo. Una storia dei Clash a cinque
Nell'estate del 1983, al culmine della fama, i Clash licenziano MickJones, il loro musicista e autore principale, abbandonano la classica formazione a quattro e si ricompattano in una nuova, contestata formazione a cinque, con un giovane batterista, due chitarristi semisconosciuti e due soli membri originali: il bassista Paul Simonon e Joe Strummer, voce del gruppo e di una generazione. Come se i Rolling Stones cacciassero Keith Richards: per i fan di tutto il mondo è uno shock paragonabile, nella storia del rock, solo allo scioglimento dei Beatles. Questi nuovi Clash scompaiono nell'autunno del 1985, dopo aver pubblicato un disco, ""Cut the crap"""", universalmente giudicato orribile, uno dei peggiori mai prodotti da un gruppo rock di livello. Col tempo però si sono scoperte tante storie su questi Clash disprezzati: che si sono lasciati dietro un sacco di canzoni inedite, che i nuovi arrivati venivano bullizzati di continuo, che due anni di vita sono stati un inferno. E che """"Cut the crap"""", forse, non è poi tanto male. """"Ribelli all'angolo"""" racconta la storia di questo gruppo negletto e di questo disco ripudiato. Prima in diretta, attraverso gli occhi, le memorie e la ricerca di un fan, e poi mettendo in fila le tante scoperte, anche critiche, di questi trent'anni, con l'aiuto di molti dettagli inediti. Un libro sui Clash più sfortunati che diventa un omaggio a tutte le nicchie della musica rock, al tempo perduto, alla fanitudine."" -
I sogni d'oro dei Beatles. Guida all'ascolto di Abbey Road
"Abbey Road"""" è l'ultimo vero lavoro discografico dei Beatles, dato che """"Let it be"""" - benché pubblicato successivamente - fu registrato in precedenza. A 50 anni dalla sua uscita, """"Abbey Road"""" rimane un disco innovativo e importante dal punto di vista compositivo e produttivo, un raro esempio di come una band concluda la propria esistenza con un'opera che rappresenta un vero e proprio picco creativo. Questo album, inoltre, ha avuto una forte influenza sulla musica successiva tanto da rappresentare un collegamento fra le fasi precedenti della popular music e l'inizio del rock progressivo. Nel libro vengono trattati i legami fra questo e i dischi immediatamente precedenti dei Beatles, il contesto in cui è nato l'album e la sua produzione. Tre capitoli sono dedicati all'analisi dei brani: rispettivamente, i cinque a firma Lennon/McCartney, quelli composti da Harrison e Starr e il lungo medley della seconda facciata. Tutte le canzoni sono analizzate prendendo in considerazione gli aspetti armonico/melodici, la struttura formale e i vari parametri che concorrono a formare lo spazio sonoro di ciascun pezzo. Le analisi sono correlate con le informazioni sulle modalità produttive dei brani. Gli ultimi due capitoli riguardano i testi e le considerazioni conclusive riguardo la creazione di questo storico album."