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Clapton e Layla. Un album, una storia, un poema d'amore rock
"Layla and other assorted love songs"""" non è solo un album che ha segnato la storia del rock. È un caleidoscopio che riflette una serie di immagini uniche, direttrici umane e artistiche che convergono in questo capolavoro del 1970 per poi divergere e talora infrangersi subito dopo. Gli incontri, le collaborazioni, i destini incrociati che lo coinvolgono non riguardano solo i componenti della band che l'ha registrato, i Derek and the Dominos, ma anche artisti come Jimi Hendrix, George Harrison e sua moglie Pattie, Duane Allman, Dr. John, Delaney Bramlett... Con ognuno di loro Eric Clapton, la figura centrale, intrattiene rapporti non solo legati al mondo della musica, ma anche personali, di profonda amicizia o passione. Il libro ricostruisce gli incroci esistenziali attraverso cui ognuno dei quattordici brani dell'album trova la propria ragion d'essere. Lo fa attraverso un espediente narrativo, facendo uscire il racconto dalla viva voce della stessa Leylà, una misteriosa figura femminile prossima ai cinquant'anni che, in una sorta di conversazione onirica, ripercorre le tappe della sua """"incarnazione"""" in questo album. Nel racconto le varie storie formano diversi cerchi concentrici e trovano precisi incastri e chiusure. Al centro, la scoperta dell'amore impossibile di Slowhand per la moglie dell'amico George, la miccia creativa che porterà alla composizione di molte canzoni del disco. Un intero capitolo è dedicato al commento dei singoli brani, corredato dalle corrispondenze letterarie ed emozionali con il poema Leylà e Majrnin dello scrittore persiano Nezami, a dimostrazione del dialogo profondo e sorprendente tra le due opere, quella poetica e quella rock, molto distanti nel tempo ma accomunate da elementi di straordinaria affinità. Prefazione di Maurizio Solieri." -
Mio padre odiava il rock'n'roll
Magro come una sottiletta, goffo come una tartaruga, un ragazzino è davanti alla televisione. Mentre fa zapping, è fulminato da un cantante con un nome impronunciabile. Un pomeriggio come tanti si trasforma, così, in un evento biblico. In un terremoto emotivo. E mentre il cantante con il nome impronunciabile suona, suda, urla, dichiara di essere ""nato negli Usa"""" (sì, parliamo di Bruce Springsteen), quel ragazzino perde in un attimo ogni certezza. E, in quello stesso istante, capisce che la sua vita è cambiata. Per sempre. Per lui ora ha senso una cosa sola: la musica. Quello che c'era prima viene, improvvisamente, spazzato via. Compreso l'intesa con suo padre, perché suo padre odiava il rumore, odiava il volume alto, odiava i ritmi forsennati. Odiava il rock'n'roll. A distanza di anni, quelle canzoni diventano la lingua con la quale quel ragazzino, ormai adulto, può raccontare la vita di suo padre: l'ammirazione, la disillusione, il conflitto, la depressione, la malattia, la morte. Attraverso una fitta rete di ricordi e nostalgie, intrecciando tutto al potere della musica, """"Mio padre odiava il rock'n'roll"""" è assieme un racconto autobiografico, un saggio di sociologia del rock e un piccolo jukebox letterario/musicale."" -
Temporale jazz. Estetica dell'improvvisazione
Se l’improvvisazione è l’anima del jazz, allora questo libro è un assolo. Chorus jazzistico e filosofico insieme. Ispirato a ""Kind of blue"""" di Miles Davis, a """"My favorite things """"di John Coltrane, il suo libero fraseggio è un viaggio temporale attraverso le pieghe dei suoni e del nostro sentire in musica. Percezione e tempo sono, infatti, i luoghi dell’improvvisazione – dimensioni estetiche in cui si muovono contemporaneamente musicista e spettatore – ma sono anche dimensioni dell’essere, forme di ciò che siamo, modi del nostro stare al mondo. Lungo lo scorrere di queste pagine il racconto dell’improvvisazione si compie, si svela sotto i nostri occhi. Di nota in nota, di frase in frase, di chorus in chorus l’assolo si dispiega, ci coinvolge, ci emoziona, incontrando domande, cercando risposte fuori e dentro di noi: in quale momento del tempo si collocano le note del jazz? In quale punto di questo costante abbraccio che è il tempo ci portano? E perché una volta condotti lì, in quella determinata zona del tempo, possiamo provare una gioia così profonda oppure un così profondo disagio? Come mai e in che modo, dunque, l’improvvisazione jazzistica è in grado di smuovere in chi ascolta sentimenti così profondi, vivi, spesso in netto contrasto tra loro?"" -
I 150 migliori dischi inesistenti della storia del rock
Questo libro si presenta come un normale atlante musicale diviso in schede. Ogni disco presentato è corredato da copertina, tracklist, recensione ed eventuale apparato iconografico (la cosiddetta memorabilia: poster di concerti, copertine di singoli, foto significative). Un'impostazione collaudata in stile ""i migliori 100 album..."""", con l'unica differenza che i gruppi citati e gli album recensiti sono del tutto immaginari. Un gioco nato sul web nel 2008 con un intento di détournement situazionista, ma che su carta viene smascherato sin dalla copertina, che sbandiera l'inesistenza del contenuto senza peli sulla lingua. Il gioco, da iniziale """"Rock'n'Roll swindle"""" di lesterbangsiana memoria, si trasforma dunque in manifesta esaltazione delle molteplici possibilità creative della musica. Ma non si tratta di uno sterile divertissement: i dischi fantastici sono solo la chiave, il pretesto, per addentrarsi in un sottobosco di aneddoti, dietrologie, citazioni, calembour linguistici, racconti, riflessioni, distorsioni, deliri, rivalutazioni postume di capolavori sommersi, nel compiaciuto tentativo di spiegare l'evoluzione della musica, l'origine stessa dei miti, il sogno di rivoluzione di intere generazioni. Senza mai sconfinare nella parodia, quanto piuttosto indugiando in una forma anarchica di libertà. Il lettore è dunque invitato a sospendere la propria incredulità e ad abbandonarsi di nuovo al piacere della meraviglia, come un bambino all'interno di una circense wunderkammer. Postfazione di Vittore Baroni."" -
Alunni del sole. Paolo Morelli, l’inventore dell’armonia
La voce di Paolo Morelli è canto d’amore senza fine, un inno alla bellezza. Nato a Napoli, da genitori entrambi musicisti, si dedica allo studio del pianoforte e della composizione. Insieme a suo fratello Bruno sente l’esigenza di creare un suo gruppo musicale. Nascono gli Alunni del Sole. L’interpretazione di Paolo, ispirata, intima, incanterà generazioni di giovani con brani che sono pura poesia: Liù, Tarantè, L’aquilone, Concerto, ’A canzuncella, E mi manchi tanto, Un’altra poesia, Jenny. Questo libro racconta la vicenda artistica e umana di Paolo Morelli attraverso una narrazione a due voci, dalla quale emergono ricordi, aneddoti, ansie, sogni e delusioni, il suo vissuto privato, completamente immerso nel mondo dell’arte, ma anche quello pubblico di artefice geniale della storia degli Alunni del Sole e dei suoi tanti successi. -
Cose dell'altro suono. Avventure musicali in Italia ’50-’90
Avvenimenti e personaggi in Italia. Un percorso che inizia negli anni Cinquanta e si conclude nei Novanta. con contributi di oltre 100 protagonisti. Fotografie di Fabio Emilio Simion, Fabio Treves, Fabio Minotti, Germano Casone, Livio Macchia, Attilio Tripodi. 1952 Anteprima Jazz con la Milan College Jazz Society. 1957 Nasce il rock italiano; 1965 I favolosi Beatles in Italia; 1968 Il marziano Jimi Hendrix arriva in Italia; 1971 Il volo magico di Claudio Rocchi; 1977 Avanguardia e provocazione. L’arte di John Cage; 1979 Demetrio Stratos. Un Ribelle a tre voci; 1981 Alla ricerca della luce, Karlheinz Stockhausen; 1987 Non c’è gusto in Italia a essere intelligenti. Lo dice Freak Antoni; 1998 Gli altri suoni di Franco Battiato, da Fetus a Gommalacca -
Kiss. Cerone, costumi e un pugno di sogni
Mascherati e mondani. Irriverenti e patriottici. Ambiziosi e popolari. Distinti e lussuriosi. Gli eccessi e le contraddizioni nella lunga saga dei Kiss non mancano e non sono mai mancati. Dagli scarsi successi dei pittoreschi esordi al fanatismo isterico di milioni di appassionati, non c’è mai stato un momento di mediocrità nella storia di questi mostri sacri del rock. Le gesta dei loro personaggi hanno entusiasmato generazioni di ragazzi, le loro canzoni hanno deliziato milioni di fan, le loro esibizioni hanno incendiato tutti... Kiss – Cerone, costumi e un pugno di sogni è il racconto di quasi cinquant’anni di musica attraverso gli occhi di tre esploratori attenti del pianeta Kiss e analizza la storia della band newyorkese soffermandosi su tutti i momenti significativi dell’evoluzione dell’iconico gruppo, guidato dalle sapienti e sagaci menti di Paul Stanley e Gene Simmons. Contrasti, contratti, compromessi e imprevedibili retromarce: non c’è mai stato tempo di rilassarsi per il demone, il figlio delle stelle, il gatto e l’uomo dello spazio. Ma non ci sono solo i personaggi che hanno calcato i palchi di tutto il mondo: tra le righe del libro scopriamo i profili degli uomini che hanno vestito quelle maschere, le loro fragilità, le distrazioni, i talenti e i tratti eroici. Una miscela esplosiva fatta di grande musica, sfrontato marketing, allusioni sessuali a iosa e repentini cambi di rotta! I Kiss non sono mai stati una band come le altre. Ogni addio ha avuto il sapore di un arrivederci, da ogni scelta irreversibile si è sempre potuto tornare indietro. Se questa volta la fine della strada fosse davvero vicina… non fatevi trovare impreparati! -
Rock hits. Eventi, album e canzoni che hanno fatto la storia
“Rock Hits” si propone di raccontare i momenti più importanti della storia del rock, tramite focus narrativi o analitici che illustrino per quali motivi un dato momento sia più importante di altri, svelando retroscena, curiosità ma soprattutto i significati sociali e filosofici. Album e canzoni, ma anche concerti e festival, nonché scioglimenti e reunion, perdite incolmabili e nascite artistiche, fino a videoclip e pellicole emozionanti, gesti eclatanti e momenti imbarazzanti: insomma, tutto ciò che è entrato nell’immaginario collettivo oppure che ha un valore artistico sublime. Una storia raccontata per tappe fondamentali, contornate da item in successione cronologica che contestualizzano e descrivono quello che accade attorno ai momenti che hanno fatto la storia del genere. Ciò che di completamente innovativo possiede l’opera è lo sguardo rivolto anche alle realtà non anglofone, al rock prodotto quindi non solo dai protagonisti noti, ma anche da artisti che riescono a raggiungere momenti di gloria o di alta composizione fuori dai canali del mainstream. Dalla svolta elettrica di Bob Dylan a ok computer dei Radiohead, dal primo concerto dei Led Zeppelin a Starlight dei Muse, dai Beatles all’Ed Sullivan Show al film Bohemian Rhapsody sulla storia dei Queen: i focus scelti cercano di mantenere un equilibrio tra professionalità storica e appetibilità di lettura. Così gli item servono a colmare i nessi logici tra i vari momenti che hanno fatto la storia del rock, i vari Rock Hits. -
Quando scriverai la tua canzone. 12 racconti ispirati alle canzoni di Ligabue
Trent’anni di carriera di Luciano Ligabue. Dodici canzoni, una per ognuno dei suoi album di studio, dagli esordi del Bar Mario nel lontano 1990 alla recente Ancora noi dei giorni nostri. Dodici come i racconti che prendono forma e vita, capitolo dopo capitolo, dalle strofe e dai testi dell’artista di Correggio in un viaggio lungo tre decenni. Personaggi bizzarri, sognatori illusi, giovani innamorati, donne seducenti e uomini ingenui, piccoli eroi e semplici comparse che si incontrano, sognano, lottano, si perdono e si ritrovano tra le strade di un borgo qualsiasi del nostro Paese a far da cornice alle loro esistenze. Sullo sfondo, protagonisti inconsapevoli ed essenziali, la poesia affascinante delle parole e la forza prorompente della musica di Luciano Ligabue. -
Le lontane origini del blues e del jazz
È esaminando alcuni fatti risalenti al XV secolo, fatti che apportarono enormi trasformazioni negli equilibri mondiali facendo cadere antichissime civiltà e sorgere nuovi imperi e che posero in contatto popolazioni che non si erano mai conosciute, che l’autore rintraccia le radici di due originalissime espressioni musicali: il blues e il jazz. Partendo da lontano, e seguendo le drammatiche vicende che indussero milioni di disperati a lasciare l’Europa alla ricerca di una vita migliore nel Nuovo Continente, mentre masse di africani vi venivano inviati come schiavi, “Le lontane origini del blues e del jazz” analizza le condizioni geo-politiche e socio-culturali che, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo scorso, diedero vita a queste nuove forme musicali. Dopo avere appreso il linguaggio del blues e del jazz delle origini, il lettore completerà il suo percorso conoscendo quelle donne e quegli uomini che contribuirono alla sua diffusione nel mondo. L’opera, presentata con un’inedita fotografia d’epoca (risalente al 1956), si conclude con un’ampia discografia. -
La morte mi fa ridere, la vita no. Maledetti e dimenticati della canzone italiana
Quattordici artisti italiani, sette “maledetti” (Fred Buscaglione, Piero Ciampi, Luigi Tenco, Franco Califano, Gabriella Ferri, Mia Martini e Rino Gaetano) e sette “dimenticati” (Daniele Pace, Ugolino, Franco Fanigliulo, Enzo Del Re, Stefano Rosso, Guido Toffoletti e Massimo Riva), accomunati dal divario tra grande talento e poca fortuna. Le loro gesta artistiche e umane sono raccontate in queste pagine attraverso testimonianze e interviste e in una veste narrativa che finalmente rende merito ai grandi artisti sfuggenti, ingiustamente snobbati, ignorati o cristallizzati nella loro condizione di eterni outsider, di cantanti non allineati verso cui noi tutti – musicisti e musicofili – abbiamo accumulato un debito. “Dobbiamo pagar pegno a Piero Ciampi” disse Fabrizio De André. Gli fece eco Guccini: “Tutti noi cantautori dobbiamo a Buscaglione l’invenzione di un nuovo genere musicale”. Questo libro è un tardivo ma doveroso omaggio diretto a quei poeti che hanno arricchito di suggestioni, ombre, intuizioni, sfumature o innovazioni la storia della canzone italiana dagli anni Cinquanta del Novecento in poi, nei suoi decenni di maggior splendore, e l’hanno fatto nonostante le traversie di esistenze spesso brevi, sfortunate, sbilenche oppure troppo intense, senza mezzi termini, comunque malate, ferite. Autori controcorrente e controversi, maledetti dal destino ma benedetti dalle muse, dimenticati indimenticabili in eterno credito. Con i contributi di Attilio Pace, Vito Vita, Timisoara Pinto, Giò Alajmo e Claudia Riva. -
Pick & rock. Quando la musica va a canestro
Il playmaker palleggia, il pivot sale all’altezza della lunetta e piazza un blocco il più possibile granitico per poi introdursi nell’area dei tre secondi, in attesa di ricevere un passaggio che lo porterà, almeno in teoria, a insaccare un canestro facile facile. Lezione tecnica, per forza di cose coincisa e grossolana anzichenò, per spiegare ai non edotti di questioni cestistiche il Pick & Roll. Uno schema offensivo usato con frequenza durante le partite di basket, forse non troppo divertente ma senza dubbio efficace. Il libro che avete tra le mani, invece, esce con il titolo di “Pick & Rock”. Un richiamo alla pallacanestro e uno alla musica. Semplice, no? Come ogni internauta attento saprà, “Pick & Rock” ha un’origine che si perde tra i meandri della Rete. Il progetto parte nell’aprile del 2014 con una rubrica (provate a indovinarne il titolo…), ospitata da dailybasket.it, uno dei siti web più popolari e seguiti da chi ama la spicchia. Una rubrica animata da un’idea anch’essa piuttosto semplice: recensire tutte le canzoni, belle o brutte poco conta, che, in un modo o in un altro, hanno inserito nel loro immaginario il basket e tutto ciò che gli gira attorno. Ne è uscito fuori uno spaccato all’interno del quale convivono insospettabili cantautori, band di fama planetaria e band che non si è filato nessuno o quasi, portatori sani di trash music, gruppi beat, rapper di ogni ordine e grado, allenatori e giocatori che, a un certo punto della loro esistenza votata alla palla a spicchi, hanno deciso di piazzarsi di fronte a un microfono. Anche quando non era strettamente necessario. -
Franco Battiato. Tutti i dischi e tutte le canzoni, dal 1965 al 2019
Franco Battiato è uno dei più grandi compositori d’Italia. La sua figura merita di svettare insieme a immortali del passato come Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Antonio Vivaldi. Non solo, Battiato è anche uno dei più grandi divulgatori di cultura che il nostro paese ricordi, e ciò grazie al semplice uso di canzoni, che spesso non arrivano a cinque minuti di durata, e all’enorme capacità di condensare alto e basso, di mischiare profumi provenienti da terre vicine e lontane, di citare il più infimo programma televisivo insieme alle più alte opere filosofiche, mistiche e religiose, di divagare sull’esoterismo, di mescolare pop, rock, cantautorato, elettronica, dance, opera, musica classica e psichedelia. Dopo essersi soffermato sulla prima parte della sua carriera in “Battiato: La voce del padrone”, Fabio Zuffanti sviscera l’opera discografica di Franco Battiato in un volume che analizza, con maniacale dovizia di particolari, ogni album e canzone registrata dal nostro tra il 1965 e il 2019, al fine di aprire un forziere fatto di tesori preziosi e mostrare al lettore di quanta ricchezza musicale e culturale siano pregne le sue invenzioni. A chiusura del volume è presente un’appendice sul cinema di Franco Battiato a cura del cantautore (già targa Tenco) Fabio Cinti, che per l’occasione veste i panni del critico cinematografico. -
Jimi Hendrix. Una foschia rosso porpora
Una foschia rosso porpora è una scrupolosa e dettagliata biografia di Jimi Hendrix, uno sterminato mosaico di informazioni e dati. Il volume di Shapiro e Glebbeek si estende dalla musica a immagini rare, dai dischi alla strumentazione tecnica. A quarant'anni dalla morte di Jimi Hendrix ritorna in libreria l'opera su un maestro ancora influente e venerato, che con la sua chitarra ha ridisegnato i confini della musica americana del Novecento. -
Bob Dylan revisited
Anche dopo quarant'anni Bob Dylan non smette di reinventarsi, e di attrarre a sé altri artisti - fotografi, illustratori, scrittori, cineasti - incantati dall'imponenza della sua opera e dal fascino irresistibile dei suoi enigmatici personaggi. In questo libro è il fumetto a confrontarsi con la leggenda di Bob Dylan. Tredici artisti raccontano la loro sensibilità alle loro canzoni che più li hanno ispirati. -
Nerosubianco. Fenomenologia dell'immaginario jazzistico
Dal punto di vista storico, la conoscenza della musica afroamericana si basa sull'esistenza degli archivi, siano essi sonori, bibliografici o fotografici. E se pure i diversi livelli influiscono gli uni sugli altri, determinando le coordinate della nostra ricezione, è insolito che un progetto decida di farli volutamente cortocircuitare, incrociandoli e sovrapponendoli. Eppure è questa la sfida del presente libro: utilizzare le immagini come suggestioni narrative per ripensare il senso della vicenda jazzistica. Nella convinzione che insieme alla storia della musica il jazz abbia saputo rinnovare la nostra visione del mondo, dunque il nostro immaginario. Giocando sull'ambiguo legame che unisce la fotografia a quel microtesto che va sotto il nome di didascalia, a cui solitamente è consegnato il processo di elaborazione del senso, l'autore si prende la libertà di dilatare le didascalie fino a trasformarle in piccole narrazioni, ognuna delle quali parte da una specifica immagine, o da una sequenza di immagini, per cercare di delineare l'orizzonte di un più ampio immaginario. Prefazione di Paolo Fresu. -
Queen. We Will Rock You. Tutti i testi (1971-1991)
Le canzoni dei Queen sono veri e propri inni popolari incastonati nella cultura giovanile: dal 1971 i loro versi hanno fornito a migliaia di generazioni le parole per esprimere sensualità (Crazy Little Thing Called Love), nostalgie (Radio Gaga), ribellioni (I Want To Break Free) e vittorie (We are The Champions). L'amore appassionato di A Night At The Opera e A Kind Of Magic, gli inni da stadio di News Of The World e lo sperimentalismo di Jazz, senza dimenticare i toni operistici compresi nel singolo più venduto di tutti i tempi, Bohemian Rhapsody: il canzoniere dei Queen è un'infinita sequenza di emozioni da intonare in coro. Introduzione di Beppe Riva. -
Albe scure. Sguardi sulla cultura Subsonica
La musica dei Subsonica è un corpo vivo e mutante, in costante evoluzione, creato da cinque teste diverse e pensanti, attento a captare i segnali che arrivano dal mondo. La musica dei Subsonica è fatta di sangue e microchip, emozioni e concretezza, terra e aria, di rock, elettronica, melodia, reggae, dub, pop. È fatta dei beat delle notti torinesi e del piombo delle cronache italiane, si è abbronzata al sole delle spiagge della Giamaica e ha assorbito la nebbia e la pioggia di Bristol. Parlare dei Subsonica significa parlare di musica, ma non solo: parlare dei Subsonica significa entrare in un mondo e in una storia che partono dai Murazzi sul Po e si aprono a contenere mille luoghi, fatti, ascolti, letture e visioni. Torino, dove tutto è cominciato e dove tutto continua a succedere: i suoi luoghi, le sue notti, i suoi personaggi, il suo cielo, i suoi lampioni e i suoi portici, la città della Fiat, del grigio e della voglia di scappare e la città della cultura, della musica, delle luci e del futuro. Il passato musicale a cui guardare per apprendere e andare avanti, e il presente e il futuro di gruppo da cui imparare. Il cinema, i video, l'attenzione a ogni dettaglio visivo, l'immaginario forte e provocatorio, l'interesse per l'arte e le collaborazioni con registi e artisti. Il cyberpunk, lo sguardo sull'uomo del futuro e su un mondo ipertecnologico e straniante, la letteratura, i film, le musiche che raccontano un'umanità di carne e cibernetica... -
L & R. L'enigma Lindemann e Rammstein
Prima con i Rammstein e poi con il side project omonimo, Till Lindemann si è divertito a sconvolgere nei modi più svariati il pubblico: performance tra fiamme e oscenità, videoclip choc, testi imbevuti delle più turpi perversioni, aggiungendo alla personale Antologia dell'Orrore anche tragedie e serial killer, intrecciando tutto alla potenza dei brani sostenuti dalla lingua madre, il tedesco, senza evitare accuse e polemiche. Si è creato così l'Enigma: può una band con tali connotati vivere un successo di critica e pubblico internazionale senza precedenti? Forse la risposta è nel cuore oscuro della produzione firmata Lindemann & Co. Questo libro, più che una biografia incentrata sulla vita dei musicisti, è l'analisi dei temi e degli aspetti più significativi dei Rammstein. Cardine dell'opera è l'attività artistica del leader, che con le sue scelte ha marcato a fuoco – in tutti i sensi – la storia del metal estremo. Si affrontano nella maniera più ampia e approfondita le peculiarità di un musicista misterioso, controverso e affascinante, capace con uno stile unico di farci vivere gli scorci umani più terrificanti e le vette più intense dell'anima. Sotto il martellare elettronico c'è un profondo legame con i temi della famiglia, dell'infanzia, c'è un'acuta disamina della malvagità dell'uomo, senza dimenticare il rapporto con l'Alto, che crea così uno scenario spesso insostenibile capace di prendere per il collo l'ascoltatore e affondarlo nel più impenetrabile degli abissi. E sembra incredibile, appena toccato il fondale, ecco il luccichio di un tesoro. -
Per rabbia e per amore. Neapolitan power e dintorni
Quello tra musica e Napoli è un binomio inscindibile. Così come è inscindibile il legame che unisce la città partenopea ai suoi artisti, musicisti capaci di inventare lingue nuove o risuscitare dialetti ed esportarli in tutto il mondo. La corrente del Neapolitan Power nasce di fatto negli anni Settanta, grazie a Mario Musella, indimenticato vocalist degli Showmen (gruppo nel quale militava James Senese), ed è proprio lui a ispirare a Pino Daniele la metafora del ""nero a metà"""". In questo libro Antonio G. D'Errico incontra undici degli artisti più importanti del movimento, e lo fa nei luoghi dove vivono e producono la loro arte. Nei quartieri di Napoli e nelle periferie, dove musicisti come James Senese ed Enzo Gragnaniello creano melodie che sono espressioni dell'anima, in cui si rinnovano i propositi di un cambiamento da realizzare. O di fronte al mare del Golfo di Napoli, metafora di viaggi, incontri e scambi, da cui la voce di Pietra Montecorvino incanta i naviganti, mentre Eugenio Bennato recupera i ritmi e i desideri di rivoluzione della tradizione popolare e li porta in giro per il mondo, da Marsiglia al Marocco, all'America Latina e l'Asia. Peppe Barra, Mimmo Maglionico, Antonio Nicola Bruno, Lino Pariota, Antonio Onorato, Tony Esposito e, infine, Nello Daniele, fratello di Pino, completano il mosaico di una musica e di una città che è sempre eco e tensione di libertà e verità. Prefazione di Pino Aprile.""