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Narrare storia e storie. Narrare il mondo
Narrare Storia e narrare storie non si pongono ai poli opposti di opposte procedure metodiche e concettuali, ma si articolano come diverse prospettive di un'arte narrativa fondamentale, di un'attitudine narrante decisive per il dispiegarsi della modernità - il dibattito su questi punti tra gli storici delle ""Annales"""" è stato di enorme rilievo - e in cui il ruolo della grande stagione storiografica italiana fra Medioevo e Rinascimento è presupposto indispensabile (si pensi al rapporto tra dispositio e il concetto di veritas che già Lorenzo Valla aveva affermato con forza, sulla scorta delle migliori e più audaci riflessioni della storiografia greca). Ma narrare il tempo vuole anche dire narrare gli spazi del Mondo: ogni storia, ogni narrazione specie romanzesca ha un suo proprio """"spazio"""", ma deve confrontarsi con la spazialità """"effettuale"""", direbbe Machiavelli, con la spazialità che ci circonda, oggettiva e coincidente spesso con ciò che per lo più intendiamo come Realtà. Di qui la necessità di misurarsi e con il narrare storico e con il narrare del Mondo, anche nei loro intrecci reciproci che spesso proprio nei generi storiografici e nei romanzi hanno avuto il loro esito più felice, forse più ancora che nelle letterature di viaggio o geografico-esplorative. Appare allora evidente che il misurarsi e mescolarsi di letteratura e storia, di narrazione e ricerca della verità sia il terreno decisivo per possedere pertinenti chiavi di comprensione del mondo stesso che oggi viviamo."" -
Uniti dal voto? Storia delle elezioni europee 1948-2009
"Fare l'Europa"""" è stato, e rimane, un obiettivo tanto ambizioso quanto complicato. La storia delle elezioni europee ne è una dimostrazione. I vari progetti di suffragio diretto di un'assemblea europea, susseguitisi dal 1948, implicavano l'impegno a conferire una dimensione """"sovranazionale """", e perciò inedita, ai principi della rappresentanza politica e al concetto di cittadinanza; ponevano il problema dei confini dell'Europa unita, dovendosi stabilire la collocazione dei territori d'oltremare nella geografia elettorale comunitaria; consacravano il peso relativo delle varie istituzioni europee e il loro rapporto con quelle nazionali. All'elezione diretta si chiedeva anche di modellare l'identità politico-ideologica della Comunità, ad esempio sancendo l'inclusione o l'estromissione dal Parlamento europeo delle forze politiche critiche verso il processo di integrazione. In breve, il """"voto europeo"""" è stato uno dei terreni su cui si sono misurati i vari disegni di organizzazione del comune spazio politico-economico che si è andato formando nel secondo dopoguerra. Le elezioni europee, indette a partire dal 1979, sono quindi l'esito di una vicenda complessa, la cui conoscenza pone, tra l'altro, i presupposti per una discussione critica della tesi che le derubrica a mero epifenomeno delle dinamiche politiche nazionali." -
I centri storici delle città tra ricerca di nuove identità e valorizzazione del commercio. L'esperienza di Perugia
I centri storici delle città italiane sono destinati ad un irreversibile declino economico, sociale e culturale, oppure la sfida per rigenerare le città riparte da un rinnovato magnetismo di questi luoghi? Le città di media dimensione sono condannate ad una crescente marginalità, rispetto alle grandi aree metropolitane, oppure possono costituire i luoghi di un ""rinascimento"""" economico? È possibile localizzare nei nostri centri storici una nuova economia urbana, fatta di terziario avanzato, conoscenze innovative, importanti relazioni internazionali e una classe di giovani qualificati e creativi? Sono queste ed altre le domande alle quali questo volume intende fornire alcune risposte, partendo dall'analisi di una città - quella di Perugia - dai forti connotati distintivi, in termini storici, orografici e culturali. Una città - e, in particolare, un centro storico - che per lungo tempo ha potuto contare su un'economia urbana supportata da un'industria competitiva, una pubblica amministrazione articolata, una popolazione universitaria consistente e un flusso turistico significativo. Il venir meno progressivamente, nel corso di tempo, di queste ingredienti dello sviluppo locale ha generato una fase di acuta crisi identitaria ed economica. In particolare, i servizi commerciali presenti nel centro storico sono lo """"specchio"""" fedele di queste crescenti difficoltà."" -
Tra diritti umani e distensione. L'amministrazione Carter e il dissenso in URSS
Il presidente Carter non definì mai una politica specifica per i dissidenti sovietici. Eppure, questi si ritrovarono al centro della sua azione diplomatica. Questa prominenza dipendeva dagli impegni assunti in campagna elettorale, dall'attenzione del pubblico americano e del Congresso verso la questione dei diritti umani in Urss, e soprattutto dal fatto che, sul problema dei dissidenti, si intrecciavano le due principali iniziative della Casa Bianca: la politica dei diritti umani e quella di distensione. Per Carter, la campagna per i diritti umani e il dialogo bipolare non erano in antitesi, bensì complementari e interdipendenti. Da una parte, infatti, la critica rivolta ai sovietici per le violazioni dei diritti umani avrebbe permesso alla Casa Bianca di legittimare la distensione e la politica per il controllo degli armamenti agli occhi dei tanti critici conservatori che denunciavano la distensione come una nuova forma di ""appeasement"""". Dall'altra, la distensione fu immaginata come la cornice necessaria per il reale avanzamento dei diritti umani in Unione Sovietica: senza il dialogo bipolare, gli Stati Uniti non avrebbero potuto fare nulla per favorire la diffusione delle libertà fondamentali in Urss. Proprio per questo, Carter sembrò seguire una strategia all'insegna della fermezza e dell'""""open diplomacy"""" nei confronti delle violazioni sovietiche."" -
Criminologia, scienza e mutamento sociale
Se è vero che le scienze umane, di cui fa parte la criminologia, costituiscono un momento decisivo nell'edificazione delle società moderne, quale scenario può aprire l'ascolto dei cultori della nostra disciplina che vivono ad altre latitudini? In che misura, anche in quei contesti, l'impresa criminologica ha cercato un rifugio sicuro nel discorso scientifico? E di quale concezione della scienza è possibile parlare? Ripercorrendo gli effetti a lungo termine del cammino operato dalla criminologia in Argentina, il penalista e criminologo Carlos Elbert risponde a queste domande, esplorando il rapporto tra modernità e postmodernità ma senza abdicare a una volontà di governo del mutamento sociale. L'accesso a esperienze ""periferiche"""" ancora poco conosciute rappresenta una fonte assai ricca e stimolante di idee capaci di riordinare il pensiero criminologico elaborato in quelle aree geografiche e, al tempo stesso, di ampliare gli orizzonti di ciò che è ancora possibile pensare e fare con un metodo interdisciplinare all'interno della nostra disciplina."" -
Patrimonio industriale marittimo nell'Adriatico centrale
Nel 1915 Gino Albi pubblicava L'Abruzzo marittimo. Per secoli l'Abruzzo fu identificato nell'immaginario collettivo come territorio ""aspro e selvaggio"""", caratterizzato da una struttura morfologica prevalentemente montana. Albi cercava di rompere almeno in parte tale stereotipo, evidenziando l'esistenza anche di un Abruzzo costiero caratterizzato da un'economia in fase di graduale sviluppo. La scelta non era casuale. Utilizzando in modo equilibrato fonti d'archivio e bibliografiche, la ricerca cerca di ricomporre, in un quadro unitario e interdisciplinare, la nascita e lo sviluppo di fenomeni e problemi economici, sociali, storici e geografici che nel tempo hanno caratterizzato l'Abruzzo costiero. Nello stesso tempo, si evidenzia un substrato storico che non è fine a se stesso, ma dinamico, in grado di fornire contributi importanti sia per una più efficace comprensione della realtà attuale sia per possibili progetti di recupero della memoria storica."" -
Liberarsi dai sensi di colpa. Come smascherare i «venditori» dei sensi di colpa e ritrovare serenità
Ognuno di noi, senza rendersene conto, vive immerso in un mercato virtuale, quanto reale, di sensi di colpa, che può decidere di comprare o di non comprare. Se li compra, può usufruire di tutta una serie di ""benefits"""" e """"agevolazioni"""", ma anche di dolori e schiavitù che scopre solo col tempo: i sensi di colpa saranno pronti a ricordare ogni giorno quanto si sia stati egoisti, ingrati, insensibili e senza cuore nel preservare la propria felicità alla faccia di tutti gli altri che hanno scelto l'infelicità e che non ridono mai. Quali sensi di colpa avete comprato? Cosa ne avete ottenuto in cambio? Avete fatto un buon affare oppure avete rinunciato a delle parti importanti della vostra vita guadagnandone ben poco? Scritto in chiave ironica, questo libro esamina i sensi di colpa con la terminologia del mondo economico. Spiega quindi che cosa siano i sensi di colpa, come e da chi siano fabbricati e soprattutto chi siano i consumatori e quali pubblicità ingannevoli influenzino la loro scelta di acquisto. Cosa fare per resistere e non """"comprare"""" i sensi di colpa? Come liberarsene e concludere l'affare migliore della propria vita, ossia essere se stessi e realizzare i propri sogni? Se è possibile comprare l'infelicità, infatti, allora è possibile anche il non comprarla, sostiene l'autore. E vi spiegherà come."" -
Insicurezza. Un disagio diffuso da riconoscere e superare
L'insicurezza è uno dei disagi psicologici più diffusi - ma non sempre riconosciuti - in persone di ogni età, genere ed estrazione sociale, e produce conseguenze più o meno invalidanti sia a livello di autostima ed accettazione di sé, sia nei rapporti interpersonali, affettivi, professionali e lavorativi. Si manifesta con comportamenti talora anche opposti, che possono comunque privarci di quella serenità e di quel benessere interiore a cui tutti tendiamo. Questo breve manuale fa luce sia sulle cause sia sugli effetti di tale disagio, fornendo numerosi esempi di casi clinici e non clinici con cui confrontarsi per meglio capirsi, fornendo poi le linee guida dei possibili rimedi. Impariamo dunque a vincere la mancanza cronica di fiducia in noi stessi e a goderci la nostra vita nella sua pienezza. -
Ketamina. Stili di consumo
Comparso sulla scena rave underground italiana a metà anni '90, il consumo di ketamina ha subìto di recente un'impennata che, tra le altre cose, ha visto la sua diffusione anche nel contesto dance commerciale. Questo libro vorrebbe costituire un contributo alla problematizzazione e al recupero della complessità del fenomeno. A partire dalle diffuse perplessità innescate dall'assunzione di un ""anestetico dissociativo"""" in contesti preposti alla socialità, quali i rave, il volume cerca di interrogarsi, attraverso l'osservazione e la raccolta di testimonianze dirette, circa l'effettivo legame del """"ketaminuso"""" afferente alla tekno-scena con i propri gruppi e contesti naturali. La riflessione ruota intorno al concetto di stile di consumo, concepito in senso estensivo come un intricato insieme di fattori di carattere pragmatico, psicologico e sociale che condizionano l'uso della sostanza e il significato a esso associato. La ricerca giunge alla formulazione di una tipologia degli stili e delle carriere di consumo, all'individuazione di una serie di fattori protettivi e di rischio in merito all'uso problematico e a una descrizione, sotto il profilo culturale e organizzativo, dell'odierna scena rave underground in tre aree metropolitane del Centro Italia. L'intento è di fornire alcuni elementi di riflessione tanto ai consumatori quanto agli addetti ai lavori."" -
Dal malessere al benessere. Attraverso e oltre la psicoterapia
Sempre più spesso viene rivolta a psicologi, psichiatri e psicoterapeuti una richiesta di aiuto non solo da persone con definite psicopatologie ma anche da coloro che non presentano disagi specifici ma non sono soddisfatti del loro stare al mondo. Il volume propone un intervento che può collocarsi come un modulo di una più ampia psicoterapia tradizionale, ma essere anche rivolto a persone senza specifiche psicopatologie. La proposta parte da una visione del modo di intendere la sofferenza che si caratterizza per uno sguardo verso un orizzonte più ampio di quello contrassegnato dal limitato e limitante stato di salute. Vi è la necessità di riappropriarsi di un pensiero critico che riesca a collocare al centro della riflessione la persona come soggetto di sofferenza e come protagonista della ricerca di una pienezza esistenziale che nel perseguimento di valori dia senso al vissuto esperienziale. -
L' Italia e i giochi olimpici. Un secolo di candidature: politica, istituzioni e diplomazia sportiva
Roma 2020 ha messo in luce le complesse dinamiche politiche e diplomatiche che ruotano attorno alle istituzioni sportive internazionali. Per la prima volta il volume ricostruisce la storia delle candidature italiane alle Olimpiadi, utilizzando molteplici fonti, tra cui i documenti inediti dell'Ioc a Losanna. Le candidature abbracciano un arco di tempo di oltre un secolo (1908-2012), toccando momenti della storia nazionale tra loro diversi, talora cruciali. L'età liberale registrò tentativi maldestri e infruttuosi, tanto che il progetto del barone de Coubertin, quello di tenere a Roma i Giochi del 1908, non si realizzò. Nel primo dopoguerra, a fronte di un elevato impegno del fascismo a favore dello sport nella prospettiva dell'adesione di massa degli italiani al regime, Mussolini preferì cedere a Tokio l'ospitalità dei Giochi del 1940, poi cancellati a causa della seconda guerra mondiale. Gli anni della democrazia repubblicana, infine, furono caratterizzati dall'opera ricostruttiva della dirigenza politica e sportiva, che culminò con l'assegnazione dei Giochi invernali a Cortina d'Ampezzo (1956) e di quelli estivi a Roma (1960). Da questo originale angolo prospettico, in cui la città di Roma costituisce sempre il punto catalizzatore delle dinamiche politiche nazionali, si possono osservare alcune figure rappresentative della dirigenza sportiva italiana, capaci di intessere fruttuose reti diplomatiche e di ottenere credibilità nel contesto olimpico internazionale. -
I test psicologici
Questo manuale offre tutti gli elementi necessari per valutare qualsiasi tipo di test e interpretarne correttamente i risultati. Tra le innovazioni più recenti trattate in questa edizione: L'uso dei calcolatori nello sviluppo; Somministrazione, correzione e interpretazione dei test; I test riferiti a un criterio; I test per individuare le difficoltà di apprendimento specifiche; Le scale ""originali"""" di Piaget e altri metodi di valutazione dell'istruzione durante la prima infanzia; Gli strumenti destinati a verificare i risultati dei programmi mirati a modificare il comportamento; Le tecniche per la valutazione dell'ambiente. Vengono, inoltre, approfonditi i problemi legati alla somministrazione dei test a gruppi minoritari."" -
Questa adolescenza ti sarà utile. La ricerca di senso come risorsa per la vita
L'adolescenza non è solo un periodo della vita caratterizzato da disagio, fragilità, disimpegno e narcisismo, ma anche una postura esistenziale attraversata dal desiderio di ricercare un senso. Adolescente è colui che, oltre i confini di un'età cronologicamente delimitata, è permeato da un vissuto di inquietudine creativa che lo conduce a cercare continuamente un significato nelle situazioni dell'esistere. Attraverso uno sguardo pedagogico fenomenologicamente orientato, l'intento è quello di ri-significare l'adolescenza, mettendone in rilievo la dimensione esistenziale, radicata nell'essenza della persona: l'essere-per-il-senso. Dalle pagine di questo libro emerge come il dinamismo della ricerca di senso contribuisca in modo cruciale al processo autoformativo lungo l'arco dell'intera esistenza. Affiora dunque la necessità, per l'educazione, di coltivare la condizione dell'""essere adolescente"""" quale emblema del desiderio di un continuo superamento di sé e come risorsa per la crescita in tutte le età della vita. Il volume è corredato da pagine di sintesi, box di approfondimento, spunti tratti dalla letteratura e dal cinema. Si rivolge a educatori, insegnanti, formatori, studenti e genitori, nonché a tutti coloro che abbiano a cuore la questione, tanto complessa quanto affascinate, della cura educativa."" -
Ci curano o ci curiamo? Il malato tra crisi economica e responsabilità individuale
Sono passati quasi dieci anni dall'uscita del nostro volume Tra Igea e Panacea. In quel libro dimostrammo come medicina e scienze sociali potessero dialogare proficuamente. Ora ci riproviamo, ma alzando un po' la posta. Qui infatti gli invitati sono molto più numerosi. Epistemologi, bioetici, genetisti, farmacologi, clinici, massmediologi ed epidemiologi ci fanno compagnia in questo cenobio scientifico allo scopo di descrivere e analizzare lo stato di salute della medicina oggi. La struttura del volume è presto descritta. Nove capitoli su temi di profonda importanza per la medicina di oggi e per i suoi malati: il rapporto medico-malato; la bioetica; gli infermieri; la medicina rigenerativa; l'organizzazione sanitaria; la prevenzione e promozione della salute; i farmaci e la ricerca; la comunicazione della salute; la genetica e il futuro. Ogni capitolo è composto di tre dimensioni integrate tra loro: alcuni articoli di Giuseppe Remuzzi dedicati alla tematica, un dialogo di Antonio Maturo con uno studioso e un commento finale. Se la parola health, ""salute"""" in inglese, deriva dal greco antico holos, """"tutto"""", ecco spiegato perché abbiamo cercato di ascoltare più voci per cercare di capire come stia la medicina oggi. La medicina-malato deve essere analizzata, ascoltata e scrutata da più punti di vista, non solo quello medico."" -
L' olimpiade economica. Storia del comitato nazionale per l'indipendenza economica (1936-1937)
Lo studio ricostruisce le vicende del Comitato nazionale per l'indipendenza economica (Cnie), creato dal partito fascista nella primavera del 1936 quale tentativo di gestire la politica autarchica. Il progetto era quello di costituire una sorta di ""Stato Maggiore dell'Economia"""", come il Cnie si autodefinì, in cui ricomporre le esigenze della politica, dell'industria e della ricerca, e infatti furono coinvolti molti importanti industriali, quali Guido Donegani, Gianni Caproni e Senatore Borletti, tecnici come Federico Millosevich e fu chiamato alla presidenza Badoglio. Il tutto, sotto l'ala di Adelchi Serena, allora vice segretario vicario del Pnf, essendo Starace impegnato in Africa Orientale. Il Cnie prese alcune iniziative importanti: costituì due centri nazionali di ricerca, a Milano nel settore tessile (presidente Borletti) e a L'Aquila in quello minerario (presidente Caproni). Inoltre, indisse il I Concorso nazionale per le materie prime fondamentali per la difesa nazionale, l'""""olimpiade economica"""" del titolo, la cui cerimonia di premiazione si svolse in concomitanza con l'anniversario delle sanzioni, il 18 novembre 1936. A quell'epoca però il destino del Cnie era già segnato, Starace era tornato dalla guerra di Etiopia e Mussolini stava precisando le linee dell'autarchia, che non prevedevano un apporto tanto significativo del partito."" -
Un sindacato che cambia. Una ricerca-azione nel settore dell'edilizia
L'esperienza del lavoro per tante donne e uomini, per tantissimi giovani si fa precaria, discontinua, incerta. Scompone i legami e i tempi di vita, e i progetti personali e familiari. Moltissimi percorsi frammentati e individualizzati di lavoro, precarietà, assenza di lavoro, si svolgono fuori da legami, lontano da situazioni di fiducia, di tutela e di rappresentanza. In questo contesto di incertezze e dissolvenze è facile andar dietro a simulacri invece che andare verso la realtà. Questo può riguardare chi studia i fenomeni socioculturali e socioeconomici, e può riguardare anche i soggetti che promuovono, tutelano, organizzano e impiegano il lavoro. Occorre, dunque, ""non finire di capire"""" e """"non smettere di pensare"""". Il lavoro si fa sempre meno esperienza di legame, e sorgente di diritti: rappresentarlo chiede uno sforzo di reimmaginazione del sindacato, del suo ruolo, delle sue forme di presenza. Un'importante federazione sindacale nazionale (la Filca-Cisl) ha voluto ascoltare in profondità per due anni suoi operatori territoriali e dei servizi, i rappresentanti dei lavoratori, le persone impegnate in sperimentazioni nel tempo di crisi. Forse una nuova alleanza solidale tra persone, generazioni e culture attorno al lavoro, capace di una visione, di un modello partecipativo, e di forza nella tutela e nella promozione."" -
Città giardino. Il quartiere creativo della città dell'acciaio
Il volume ripercorre le origini e la storia di Città Giardino, quartiere di Terni, e il progetto attraverso il quale ricercatori sociali, architetti, animatori culturali, supportati dall'Amministrazione comunale, si sono proposti una sua rigenerazione con l'intento di farne il quartiere creativo di una delle principali città italiane dell'acciaio. Mettendo al centro una riflessione sul quartiere, in una rinnovata attenzione al micro dopo l'avvento del mondo globale, ci si ripropone l'adeguamento alla contemporaneità dell'utopia delle città giardino di Howard del primo Novecento e la sua applicazione a una città di medie dimensioni, connotata dalla presenza della grande industria e di estesi processi di deindustrializzazione. Facendo proprie le sfide di un innesto con la Cognitive-Cultural Economy e con le trasformazioni identitarie e sociali a essa connesse, si riflette su quanto prodotto dalle molteplici azioni di tipo creativo che hanno dato vita a interventi di animazione, comunicazione, promozione e coinvolgimento dei residenti, rendendo visibile e fruibile uno spazio particolarmente adeguato all'espressione della creatività individuale e collettiva contemporanea. -
La qualità della scuola dell'infanzia. La scala di valutazione PraDISI
La qualità della didattica nella Scuola dell'infanzia, come accade per le scuole di ordine scolastico superiore, è determinata dal conseguimento degli obiettivi di apprendimento previsti dal curricolo. Essa dipende dunque dalle condizioni didattiche che si realizzano al suo interno. L'osservazione, la valutazione e il monitoraggio delle prassi dei suoi insegnanti sono, da questo punto di vista, metodologie imprescindibili affinché la scuola sia una scuola di qualità, in grado di promuovere il pieno sviluppo dei bambini che la frequentano. Il volume, partendo dalla individuazione di possibili coordinate per un modello di didattica di qualità della Scuola dell'infanzia, pone al centro della sua riflessione la presentazione di una scala di valutazione, il PraDISI (Prassi Didattiche dell'Insegnante di Scuola dell'Infanzia), della quale si definiscono le intenzionalità pedagogico-didattiche e si analizzano le caratteristiche metodologiche. Lo strumento è stato sottoposto alla revisione di un panel di esperti (Massimo Baldacci, Anna Bondioli, Franco Frabboni, Antonio Gariboldi, Berta Martini et al.) che ne hanno discusso i contenuti e le modalità di utilizzazione. Il PraDISI si offre, oltre che come mezzo di osservazione, valutazione e monitoraggio della qualità della didattica della Scuola dell'infanzia, anche come valido mezzo di formazione degli insegnanti, chiamati a riflettere, appunto, sulla qualità del proprio agire. -
La guerra dei bambini. Gioco, violenza e rito da una testimonianza rinascimentale
Nel 2012 presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca gli autori hanno promosso un'innovativa sperimentazione didattica, ideata nel confronto con altri colleghi sulle opportunità e le condizioni del dialogo fra le discipline. Nel corso di due lezioni congiunte hanno analizzato, secondo i rispettivi punti di vista, la testimonianza risalente al 1499 di un gioco di guerra fra bambini, svoltosi entro una ricca cornice rituale e degenerato in una rissa fra adulti. Per lo storico è stata l'occasione di riconsiderare le pratiche di mobilitazione militare collettiva in una comunità di frontiera ancora vive in un'età nota soprattutto per lo sviluppo degli eserciti professionali, il comportamento aggressivo e il conflitto cerimoniale nel tardo medioevo, dal Carnevale ad altre occasioni festive. Alla pedagogista ha offerto l'opportunità per riflettere sui labili confini dell'esperienza ludica e per provocare il senso comune, ma anche la propria tradizione disciplinare, a proposito della violenza oggi negata nella scuola e in famiglia, per questo tanto più a rischio di riemergere pervertita nella vita del bambino. Ne è nato un originale libro rivolto a tutti coloro che sono interessati ad esplorare inaspettate valenze educative, sociali e simboliche del gioco, della violenza e del rito nel presente e nel passato. -
A scuola di intercultura. Promuovere la competenza interculturale nella scuola di base
Come promuovere competenze interculturali nella scuola di base? Muovendo da una ricerca sul campo con alcune scuole piemontesi, il volume presenta una proposta di lavoro progettuale e valutativo e sei percorsi didattici realizzati dalle scuole coinvolte. Le prime due parti sono dedicate ad un inquadramento culturale sui temi chiave della ricerca (educazione interculturale, competenza interculturale, progettazione per competenze, valutazione per competenze), la terza e la quarta parte sono centrate sulle modalità di svolgimento del percorso di ricerca e sulle esperienze realizzate, le ultime due propongo un'analisi critica ed evidenziano gli elementi di trasferibilità del lavoro svolto e dei materiali elaborati.