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Prepararsi al via. Psicologia dello sport sistemico-relazionale
Il mondo dell'attività sportiva è un mondo relazionale, in cui atleti, allenatori, tecnici, dirigenti, famiglie e sponsor si interfacciano continuamente e a vari livelli: possono contribuire a migliorare la prestazione e il benessere dell'atleta, ma possono anche ostacolarlo, non necessariamente in maniera consapevole. Il libro offre strumenti operativi e di valutazione legati all'approccio sistemico-relazionale a tutti coloro che, a vario titolo, si occupano di sport. In particolare, è un utile strumento per gli psicologi dello sport che si trovano a lavorare in realtà articolate e complesse come quelle del mondo sportivoLa prima parte offre un'ampia panoramica della psicologia dello sport inserita in una cornice relazionale; la parte centrale entra maggiormente nel merito di tematiche specifiche, fornendo strumenti teorici e operativi per orientarsi nelle diverse situazioni e per incrementare il bagaglio di conoscenze dello psicologo dello sport. Partendo dall'analisi della domanda, vengono presentate l'analisi strutturale della società sportiva, il ciclo di vita dell'atleta, le dinamiche familiari, gruppali e individuali; la parte finale inoltre offre esempi concreti di ciò che è stato precedentemente illustrato. Il libro si rivolge agli psicologi dello sport che operano in questo settore, ma allo stesso tempo agli psicoterapeuti sistemico-relazionali che sono interessati a conoscere il mondo della psicologia applicata allo sport. -
Il buio oltre il pensiero. Psicopatologia dell'esistenza
L'insegnamento che viene dall'analisi dei disturbi mentali, dal dialogo con i malati, illumina i processi di formazione del pensiero e della coscienza ed evidenzia l'angoscia che si connettono al loro sviluppo. Un primo linguaggio, nel primo anno di vita, dà ordine alle sensazioni e costruisce nella mente una coscienza primitiva (Assoluta, Sartre). Coscienza originaria di un mondo terrifico e insopportabile, che solo lo studio dell'esperienza psicotica oggi permette di intravedere (Antonin Artaud). Lo sviluppo successivo e difensivo della coscienza riflessiva permette l'esistenza del pensiero ma ne limita la potenzialità conoscitiva. La paura del disfacimento del primo costrutto del mondo la ritroviamo attenuata nell'angoscia del vivere e di morire, che si rivelano fondamentali nel condizionare la nostra esperienza di vita. Sia nel pensiero che chiamiamo psicopatologico, sia in quello che impropriamente definiamo normale, in modo eguale ma con intensità diversa. La coscienza di noi stessi e la capacità di conoscenza del mondo, così ferite e menomate, ci portano verso un costante strutturale disastro relazionale, che l'analisi storica, sociale ed individuale pone sotto i nostri occhi che non vogliono vedere. È necessario iniziare a vivere una nuova estraneità a noi stessi, per poter incontrare gli altri e dismettere ostilità e violenza, travolti come siamo dal velleitario fantasma di un'infinita sopravvivenza e obnubilati dalla non accettazione della condizione umana. -
Narrazioni dell'incertezza. Società, media, letteratura
Aprire all'interno delle scienze umane e sociali uno spazio di riflessione sulle possibili e auspicabili convergenze tra letteratura, società, educazione e media nell'era delle accelerazioni tecnologiche e della provvisorietà valoriale della seconda modernità: questo il principale obiettivo della raccolta di contributi presenti nel volume. Accanto alle modalità e alle strategie di promozione del confronto letteratura/società, in questi saggi opera di studiosi provenienti da differenti prospettive disciplinari l'attenzione scientifica è posta sul contributo che intellettuali e scrittori hanno esercitato sullo sviluppo dell'industria culturale dall'Ottocento a oggi in ambito editoriale, giornalistico, televisivo, cinematografico, radiofonico, multimediale. Al centro della riflessione interdisciplinare vi è quindi il racconto dell'incertezza come cifra del contemporaneo e come aspetto in grado di cogliere, nelle sue varie declinazioni, le principali dimensioni dell'intersezione tra linguaggi letterari e mediali nei confronti della narrazione del sociale. Altro obiettivo del testo è interpretare i mutamenti socioculturali contemporanei alla luce delle proposte metodologiche fornite dalla sociologia della letteratura e da approcci ad essa contigui, nella prospettiva di ricondurre le narrazioni esperienziali (collettive e individuali) nell'alveo dei processi culturali, comunicativi e formativi tipici della modernità. -
Uomini e capre. Paradosso dell'indistinzione. Verso una nuova metafisica delle scienze sociali
I macrofenomeni sociali sono caratterizzati dall'evidenza di proprietà riguardanti la loro dimensione di insieme, cioè indipendenti dalle proprietà delle unità di azione che li compongono. Ma è più giustificato dire che, in realtà, certe proprietà delle unità di azione rimangono semplicemente nell'ombra, mentre l'autonomia fenomenica del dinamismo macro è sostenibile solo muovendo da un'assiomatica delle unità di azione, che si sostituisce a quelle proprietà. Senza questa operazione analitica, più o meno esplicita, non si spiegherebbe quel dinamismo. Esso presuppone che gli attori si muovano in base a certi criteri, che esso rinforza ma che non sono da esso creati. I macrofenomeni, in particolare, possono assumere due forme, quella dell'aggregazione e quella dell'emergenza, rispettivamente interpretabili in base a un'assiomatica del primato dell'interesse individuale e a quella del primato delle emozioni collettive. Le due linee costitutive dei fenomeni macro portano a modelli di comportamento ugualmente (e paradossalmente) caratterizzati dall'indistinzione. Ne discende, quando è in atto tale orientamento di ricerca, un sostanziale indebolimento dei confini di pertinenza dell'analisi sociologica. Tenendo ferme certe assiomatiche del comportamento, chiunque può effettuare previsioni e simulazioni inerenti a fenomeni di tradizionale pertinenza sociologica. Perché, in base a quelle assiomatiche, gli uomini si muovono come capre. -
La definizione identitaria di un territorio rurale. Benessere e antichi mestieri nell'Alta Irpinia
La tendenza di considerare il territorio come un complesso sistema adattivo ha stimolato maggiormente l'adozione di un approccio multidisciplinare nella conduzione delle due indagini commissionate ai ricercatori del Centro Interdipartimentale per la diffusione delle Scienze Umane e Sociali e per la costruzione di capitale umano (CISUS) dell'Università degli Studi di Salerno. I due studi, condotti nei comuni del GAL Irpinia, hanno avuto un duplice obiettivo: da un lato, la definizione delle dimensioni storiche, sociali ed economiche che caratterizzano la vocazione degli antichi mestieri e dell'artigianato artistico, dall'altro la descrizione dei tratti salienti che contraddistinguono il settore economico legato al benessere psicofisico in tale territorio. Il percorso di ricerca descritto nel volume ha consentito di far emergere processi di spoliazione, modificazione e/o adattamento di saperi ponendosi come base per un'azione dell'ars aedificandi del territorio irpino, con l'obiettivo di definire le condizioni in base alle quali creare i presupposti per la riappropriazione individuale e collettiva di saperi, memorie e culture locali. Un territorio considerato anche come uno ""spazio semantico"""", in grado di esprimere segni, simboli e valori culturali che rappresentano condizioni di comunanza con gli interlocutori locali: i due studi consegnano così al lettore un insieme di indicazioni per creare un modello di sviluppo consapevole e sostenibile del territorio irpino."" -
Spazi della parola, tempo dell'infanzia
Il volume affronta una serie di temi che interessano la realtà del libro per l'infanzia, fornendo indicazioni utili per approcciare il senso delle profonde trasformazioni che gli ambiti della scrittura e dell'editoria per il pubblico più giovane stanno subendo nel panorama attuale. I contributi che danno vita al libro intendono specialmente descrivere i fenomeni che hanno permesso al 'libro per l'infanzia' di rendersi spazio originale per l'espressione di funzioni comunicative, estetiche e formative. Le recenti dimensioni di crescita e di sviluppo dell'editoria per i più piccoli segnalano fenomeni di grande interesse culturale che, oggi più che mai, mantengono l'esigenza di approntare una prospettiva maturata dentro l'estensione di uno 'sguardo' pedagogico-formativo. Il volume perciò propone spunti che convergono verso l'elaborazione di una riflessione di natura eminentemente pedagogica, la quale insiste soprattutto nel mettere in luce il valore formativo della 'parola' nel tempo presente, raccogliendo le sollecitazioni provenienti sia da studiosi appartenenti al mondo universitario, sia da operatori della formazione impegnati in progetti di educazione alla lettura che, infine, da autori affermati nell'attuale scenario italiano della narrativa per l'infanzia. Il volume raccoglie i contributi di Letterio Todaro, Luciana Bellatalla, Luciano Caimi, Stefano Lentini, Maura Tripi, Giusi Quarenghi, Emanuela Bussolati. -
Racconti e città. Tra prosa e architettura
Il rapporto con la letteratura accompagna da sempre l'architettura progettata ma anche quella costruita. Lo scopo di questo libro è quello di indagare il sottile substrato comune in cui alloggia la creatività che lega le due espressioni, sia quella letteraria che quella architettonica. Per questo architetti e studiosi sono stati chiamati a narrare opere di scrittori che si occupano di architettura e nel contempo a descrivere la città vista nei suoi molteplici aspetti letterari, nell'arco cronologico che va dal primo Novecento ai giorni nostri. Alla doppia introduzione del poeta Vito M. Bonito e dell'architetto Claudio Varagnoli ed alla nota del curatore Raffaele Giannantonio segue infatti un trittico di saggi dedicati alla città come ""territorio senza termini"""", panorama esistenziale e ricordo biografico, scritti rispettivamente da Antonio Alberto Clemente, Augusto Ciuffetti e Dante Marianacci. Un secondo trittico a firma di Maria Mellgren, Raffaele Giannantonio e Pasquale Tunzi narra poi del rapporto con l'architettura di tre scrittori che con questa hanno intessuto saldi legami: lo psichiatra Axel Munthe, l'ingegnere Carlo Emilio Gadda e Georges Perec, che nell'OuLiPo ebbe modo di incontrare Italo Calvino. Ed è proprio a Calvino che sono dedicate le successive due riflessioni di Aldo Castellano e Sandro Ranellucci. Il percorso narrativo si conclude infine con il saggio nel quale Filippo Angelucci tratta delle """"Favole Periodiche"""" di Hugh Aldersey-Williams."" -
Tra Venezia e l'Impero. Dissenso e conflitto politico a Brescia nell'età di Carlo V
Nel 1547 Ferrante Gonzaga, in qualità di governatore di Milano, proponeva a Carlo V uno spregiudicato progetto politico, volto a ricostituire la ""grande Lombardia"""" degli Sforza. Suo intento era occupare militarmente città e territori collocati in aree strategiche e poste ai confini del Ducato milanese. Nel mirino rientravano le tre città lombarde della Repubblica di Venezia: Crema, Bergamo e Brescia. Nonostante il rifiuto dell'imperatore, concentrato nell'impresa di Piacenza, a Brescia un giurista di nome Cornelio Bonini tentò una congiura anti-veneziana, finalizzata a consegnare la città a Carlo V e destinata a un inevitabile fallimento, a discapito dell'appoggio di personaggi di rilievo a livello internazionale. Il libro, diviso in tre parti, si propone di fare luce sugli eventi che anticiparono la sedizione di Bonini e di mostrare come questo evento abbia rappresentato l'apice - e al contempo la fine - delle velleità politiche del partito filo-imperiale bresciano. Grazie all'incrocio di fonti giudiziarie e narrative, Brescia perde la sua immagine di città """"fedelissima"""" alla Dominante, mostrando la forte vitalità della fazione antimarciana, attiva durante tutta la prima metà del Cinquecento per riconquistare un primato politico perso inesorabilmente nel secolo precedente."" -
Progettarsi educatore. Verso un modello di tirocinio
Il volume si inserisce nel dibattito sull'efficacia e la validità del percorso di tirocinio nei corsi di studi in Scienze Pedagogiche e dell'Educazione (L19), e Scienze Pedagogiche (LM85), che formano i futuri educatori e pedagogisti, collocandosi prevalentemente dal punto di vista della ricerca educativa, ma insieme tenendo sullo sfondo una precisa prospettiva antropologica e pedagogica. A partire da un'ampia rilevazione che è stata condotta sugli ultimi tre anni accademici dei due corsi di studi, si prospettano alcuni dati sulle caratteristiche principali del tirocinio (dimensioni organizzative-procedurali, di orientamento-tutoriali, progettuali, operativo-professionali, valutative-riflessive), sino a giungere alla presentazione di un modello interpretativo. Il modello, che ha per sfondo le riflessioni che hanno attraversato e intersecato la ricerca e le situazioni educative, poggia su quattro nuclei (relazioni, progetti, figure, decisioni), e, in forma sistemica e interconnessa, si sviluppa sulla base di funzioni proiettive, formative e orientative. Il modello non si propone come un unicum trasferibile ma come somma connettiva di prassi che potrebbero essere oggetto di sperimentazioni anche parziali, a condizione di condividere la prospettiva relazionale del percorso formativo di tirocinio. -
Sicilia e Islam. Tracciati oltre la storia
Il volume vuole indicare percorsi di lettura per una riflessione, che va al di là del tradizionale discorso storico, sul ruolo che ha avuto la Sicilia, la più grande isola mediterranea, e parte del Dar al-Islam o mondo dell'Islam tra i secoli IX e XII. Pur non mancando i riferimenti alla storia e alla storiografia araba, si vuole qui porre all'attenzione del lettore il problema legato alla costruzione delle immagini e all'intreccio delle raffigurazioni, da parte araba e da parte siciliana, attraverso il discorso sulla memoria, la rappresentazione e la percezione. In tale operazione va visto il desiderio di inserire questo lavoro nell'alveo del dibattito, ricco e vivace, che contraddistinse la cultura siciliana del secolo XIX sull'apporto dell'Islam alla storia della Sicilia e su una peculiarità siciliana che scaturì da quella breve ma intensa pagina di storia. -
Manuale di geomorfologia applicata. Nuova ediz.
Questo manuale è stato preparato per rispondere a un sempre maggior interesse verso le applicazioni della geomorfologia nei problemi del territorio. Esso fornisce via via le basi concettuali, un insieme di percorsi metodologici e una serie di esempi specifici, derivanti da ricerche e lavori originali, per la valutazione e la soluzione delle problematiche territoriali. In particolare vengono investigati sia i vari processi di pericolosità (superficiale, fluviale, costiera, glaciale, sismica, antropica, frane, valanghe ecc.), che i tipi di risorse naturali (materiali lapidei e detritici, geositi ecc.), nei quali è coinvolta la geomorfologia in termini di rischio e d'impatto ambientali. Per questi fenomeni sono prospettati sistemi d'indagine, misure di controllo, interventi di difesa e azioni di mitigazione, avvalendosi anche di tecnologie innovative, quali il remote sensing, il GIS ecc. Peculiare attenzione è rivolta quindi ai temi della pianificazione territoriale, della valutazione d'impatto ambientale e dello sviluppo sostenibile. La materia è trattata in modo sistematico e con un linguaggio scientifico di facile comprensione, pur basato su rigorosi percorsi metodologici. Numerosi schemi, figure e tabelle facilitano l'approccio alla disciplina. Il volume è rivolto sia a studenti universitari, sia a coloro che, per ricerca o lavoro (geologi, ingegneri, naturalisti, geografi, architetti, ecc.), affrontano i problemi dell'analisi, della salvaguardia e della gestione del territorio. -
La storia della cartografia e Martino Martini
Personaggio di primo piano nella storia culturale del Seicento per il suo ruolo di mediatore tra la civiltà cinese e l'Occidente, il trentino Martino Martini, missionario gesuita in Cina, fu autore di una grande messe di opere di interesse geografico e cartografico, stampate in latino e subito tradotte in molte lingue. In occasione del quattrocentesimo anniversario della sua nascita, avvenuta a Trento nel 1614, questo libro avvicina studiosi di differenti discipline ed è volto a mettere in luce gli effetti più rilevanti che i suoi studi ebbero sulla cultura geografica del tempo e dei secoli successivi, in Europa e non solo. Il presente lavoro intende infatti porre al centro dell'attenzione l'importanza del viaggiatore, studioso e missionario trentino per la conoscenza dell'Oriente, ponendo in rilievo la centralità della sua opera nell'evoluzione della rappresentazione cartografica e come essa ne sia stata influenzata nel corso del tempo. -
Democrazia e cittadinanza attiva. Le Case del Popolo nella società contemporanea
Le Case del popolo italiane, oggi presenti su tutto il territorio nazionale in oltre 350 edifici, rappresentano un modello di sviluppo sociale ed economico partecipato. Sorte parallelamente ai movimenti operai e contadini tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, sono state caratterizzate da istanze di democrazia e hanno svolto funzioni di protezione sociale e tutela del lavoro. In esse hanno preso corpo iniziative di natura culturale, ricreativa e formativa a beneficio dei lavoratori. Hanno rappresentato un modo di fare politica fortemente vissuto e una risposta ai bisogni materiali e culturali degli appartenenti alle classi subalterne. A partire dagli anni '90 la forza propositiva è venuta a ridursi, conseguentemente all'affievolirsi di tratti di valore identitario e sociale che ne avevano caratterizzato la storia. Il volume intende sottolineare l'attualità e l'importanza delle Case del popolo, nel convincimento che la società dei non-luoghi necessiti tanto di presidi democratici e occasioni di aggregazione intorno a valori di democrazia e condivisione quanto di luoghi fisici all'interno dei quali ripensare, anche dal punto di vista economico, politiche di accoglienza per gli appartenenti alle fasce deboli della società e per tutti coloro che non si accontentano della politica come oligarchia e delle forme di partecipazione virtuali. -
Vedere la città. Gli sguardi del camminare
Il camminare, probabilmente la più naturale delle attività umane, è anche la meno ovvia e studiata, invece, se arricchito di intenzionalità e consapevolezza, può persino rappresentare una svolta nella nostra esperienza urbana. Camminare attraverso la città con occhi nuovi può, infatti, divenire lo strumento per vedere realmente un luogo, in genere guardato distrattamente, per scoprirne aspetti e paesaggi inaspettati, per vivere appieno le straordinarie occasioni che offre. Il volume ricostruisce dal punto di vista del pedone, in un approccio fortemente interdisciplinare che va dalla sociologia alla psicologia e alla letteratura, le vicende della città barocca, quelle della metropoli della modernità industriale esplorata dal flâneur di Baudelaire e Benjamin, per giungere alle trasformazioni contemporanee dello sprawl o della città diffusa dominata dall'uso dell'automobile. Attraverso un camminare riflessivo, la città può essere vista e riscoperta da sguardi diversi come quelli delle donne o dei bambini. Sguardi straordinari e particolari sono anche quelli che hanno dedicato alla città il cinema e la fotografia, arricchendo la sensibilità e la cultura degli abitanti della metropoli. A questi il camminare consapevole ha restituito o potrà restituire il diritto allo stupore e alla meraviglia nella propria città. -
Corpi in formazione. Voci pedagogiche
L'intento del volume è quello di presentare i concetti base del pensare, del sentire e dell'agire educativamente l'altro quando in primo piano siano il corpo e il suo vissuto. Il richiamo al movimento e allo sport ha il senso sia di sottolineare la loro specifica qualità pedagogica, sia di rilanciare la grande opportunità educativa che risiede nelle attività motorie e sportive, quale spazio di costruzione e ricostruzione identitaria e di ricomposizione di difficili sintonie tra i vari ambiti ed espressioni dello sviluppo e della crescita. Ricondurre le pratiche educative inerenti il corpo alle loro caratteristiche di intenzionalità e riuscire ad agirle in direzione di crescite e di cambiamenti quanto più possibile armonici e permeabili alla realizzazione dei propri desideri costituisce un perno fondamentale della formazione dei professionisti, in modo che essi facciano assurgere i propri e gli altrui corpi a fondamentali catalizzatori di relazioni educative efficaci a sostenere sviluppi formativi emancipativi. La prospettiva suggerita costituisce un impegno pedagogico ineludibile, anche in considerazione della presenza di pratiche corporee e sportive di tipo tecnicistico, incentrate sull'acquisizione di comportamenti corretti e vincenti e sorde all'ascolto delle istanze che le persone durante il loro ciclo di vita e nei loro frastagliati percorsi esprimono. -
L' amministrazione Nixon e il continente africano. Tra decolonizzazione e guerra fredda (1969-1974)
Durante gli anni della sua presidenza, Nixon ereditò una situazione sempre più complessa sulle questioni africane, soprattutto quelle riguardanti l'Africa subsahariana e australe. Già Kennedy e poi Johnson avevano tentato di rimodulare la politica americana verso l'Africa meridionale, ma con scarsi risultati. Con Nixon e Kissinger al suo fianco, i problemi di quell'area si fecero ancor più incalzanti. La nascita e il rafforzamento dei movimenti d'indipendenza africani avevano posto le tradizionali potenze coloniali europee in una situazione sempre più difficile e gli stessi Stati Uniti, pur essendo estranei alla storia coloniale europea in Africa, dovettero fare i conti con movimenti locali ai quali l'Unione Sovietica (e, in misura minore, ma non per questo meno preoccupante, la stessa Cina comunista) guardava con grande interesse. Il legame politico che univa Washington ai suoi alleati europei impediva al governo americano di prendere posizioni nette contro i regimi bianchi dell'Africa meridionale. La penetrazione sovietica e quella cinese - sebbene quest'ultima in competizione con la prima - avevano finito per spostare l'epicentro della guerra fredda in una regione fino a quel momento estranea al contenzioso storico tra Unione Sovietica e Stati Uniti. I saggi presenti nel volume analizzano la politica americana sia nella sua impostazione generale, sia nei vari contesti in cui si esplicò in quegli anni. -
Libro bianco sulla depressione
Questo progetto editoriale testimonia e rinnova l'impegno di Onda, come Osservatorio dedicato alla promozione della Medicina di genere e alla tutela della salute femminile, nella lotta contro la depressione che, secondo le stime epidemiologiche pubblicate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, potrà diventare entro il 2030 la patologia cronica più diffusa. Il costo drammaticamente in ascesa - non solo economico ma anche umano - di questa malattia che corrode il funzionamento individuale e sociale della persona, riducendo la capacità di interpretare un ruolo ""normale"""" nelle diverse attività in ambito familiare, socio-relazionale e lavorativo, ci spinge a tenere alta l'attenzione sul tema e a individuare le strategie più efficaci per combattere i pregiudizi, superare lo stigma e la discriminazione e garantire un adeguato e tempestivo accesso alle cure. Il volume, attraverso le voci degli Autori esperti per ciascun ambito, offre una panoramica completa e aggiornata di tutti gli aspetti sociali, epidemiologici, clinico-diagnostici, preventivi, terapeutici nonché economico-assistenziali della malattia."" -
La ristrutturazione. Linee guida e strumenti di composizione della crisi d'impresa
Il manuale si propone di spiegare che cosa sia una ristrutturazione, come si perfeziona e quali possano essere gli strumenti per evitarne le insidie e costituisce una guida agli strumenti giuridici e un orientamento alla conduzione delle trattative, con la descrizione dei principali attori della ristrutturazione. L'opera analizza le modifiche degli ultimi anni alla legge fallimentare e rappresenta gli strumenti tecnico-legali al servizio della ricomposizione della crisi aziendale, comprendendo anche le tematiche fiscali. L'esperienza sul campo degli autori ha permesso di descrivere il complesso mondo della ristrutturazione d'impresa, dei mezzi di verifica e delle figure coinvolte, rappresentate per categorie professionali. La semplicità espositiva caratterizza il testo, utile per la didattica e la consultazione, adatto allo studente universitario, al professionista bancario e, anche grazie all'approfondimento delle operazioni straordinarie, al mondo degli specialisti. Gli strumenti e gli schemi, in chiusura di volume, lo rendono appropriato anche per un'agile consultazione. Seconda edizione aggiornata al decreto legge 27 giugno 2015, n. 83 convertito con modificazioni dalla Legge 6 agosto 2015, n. 132. -
L' alchimia relazionale. Capitale sociale e rete
Esistono forti parallelismi tra le peculiarità delle relazioni telematiche e alcune concettualizzazioni del Capitale Sociale (CS) che non è più possibile trascurare e che vanno recuperati alla riflessione sociologica. Chi si occupa di Internet studies non può esimersi dal confrontarsi con le teorie classiche del Capitale Sociale e chiedersi se sia possibile o meno la costruzione e la manutenzione del CS online. Gli ambienti del web 2.0, abitati da milioni di persone, sono spazi concreti, seppur immateriali; sono spazi dei flussi, che valgono quanto quelli dei luoghi perché i flussi sono innanzitutto relazionali e dunque è doveroso non trascurarli sociologicamente. Contro ogni retorica acriticamente apocalittica o apologetica, molti studi e ricerche internazionali riconoscono che Internet crea legami nuovi e rafforza quelli esistenti e che i rapporti sociali telematici non si oppongono alle relazioni offline bensì, in molti casi, le supportano e le integrano. Le teorie della Computer-Mediated Communication tematizzano la relazione sociale online partendo però da paradigmi e presupposti nuovi e scarsamente afferenti al pensiero sociologico classico. I saggi di questo volume fanno invece dialogare diverse prospettive teoriche, come specchi che tentano di moltiplicare la riflessione sul Capitale Sociale online e offline. Contributi prismatici e originali danno vita a un felice e produttivo incontro tra il pensiero sociologico tout court e i saperi relativi ai social media. Ne deriva un racconto a più voci che narra l'alchimia relazionale della Rete e apre un nuovo orizzonte di studio e di ricerca. -
Profili costituzionali della riserva di legge in materia penale. Problemi e prospettive
Decidere quali comportamenti siano meritevoli di pena e quali non lo siano è una delle scelte più delicate che possano compiere le istituzioni di uno Stato. Proprio per questo si ritiene che solo il Parlamento possa avventurarsi su un simile terreno. Ed è questo il motivo per cui la legge statale è la fonte cui la Costituzione italiana, all'art. 25, secondo comma, riserva in modo assoluto la disciplina della materia penale. Tuttavia, per diverse ragioni, la realtà non è sempre conforme ai principi e sfugge da più parti alle maglie del dettato costituzionale. Le cause che hanno portato a una prassi insoddisfacente sono diverse: le disfunzioni del procedimento legislativo, che ha provocato l'abuso degli atti aventi forza di legge da parte del Governo; la difficoltà, in certi casi, di distinguere gli aspetti tecnici, cui è più opportuno faccia fronte l'Esecutivo, dalle scelte di politica criminale, spettanti al solo Parlamento; l'intreccio tra competenze legislative statali e regionali, per cui le fonti regionali si propagano anche nella materia penale; una giurisprudenza costituzionale non sempre rigorosa. Attraverso l'esame dei fattori che hanno condotto all'attuale situazione di crisi, dei possibili rimedi, delle molteplici rationes della riserva di legge in materia penale, questo volume si intende interrogare sulle ragioni per cui, oggi, può valere la pena riscoprire il significato garantista dell'art. 25, secondo comma, della Costituzione.