Sfoglia il Catalogo ibs000
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8481-8500 di 10000 Articoli:
-
I nuovi musei della scienza. Un'opportunità per la scuola
Il volume, a partire da una sintetica esposizione delle riflessioni museologiche degli ultimi anni, passando attraverso un'analisi della percezione del mutamento dei musei nell'opinione pubblica e la necessità conseguente di un affinamento delle tecniche di comunicazione - grazie anche all'espansione delle nuove tecnologie - approda alla necessità di riaffermare la capacità del museo di essere strumento educativo e di apprendimento e, soprattutto, nei territori, di essere un forte elemento di integrazione e promozione di percorsi di cittadinanza. Si delinea la necessità di transitare dal museo-tempio verso e oltre il museo-foro o museo-officina, di cui la partecipazione attiva dei visitatori e il loro contributo consapevole nella costruzione dei saperi collettivi siano i protagonisti. Per questa ragione il volume propone un rinnovato modello pedagogico di fruizione del patrimonio culturale basato sulla necessità di riannodare una nuova alleanza scuola-museo entro una visione di integrazione fra scuola e istituzioni culturali in una sorta di ideale linea continua e ricorsiva che interconnette questi due mondi con una medesima stella polare a guidarli: l'educazione alla cittadinanza. Il modello pedagogico viene poi messo alla prova all'interno dei musei della scienza, anche di ultima generazione, dove si gioca la fondamentale partita per l'acquisizione di una cittadinanza scientifica. Per queste caratteristiche il volume si rivolge ad un pubblico ampio: educatori, insegnanti, curatori, amministratori di istituzioni museali. -
La formazione dell'insegnante inclusivo. Superare i rischi vecchi e nuovi di povertà educativa
Il volume affronta il tema della formazione dell'insegnante inclusivo - intesa come azione di sistema per un'educazione sostenibile - a partire dall'analisi e dalla riflessione, anche in ottica internazionale - attorno ai rischi vecchi e nuovi di povertà educativa. Esso afferma l'importanza di garantire non solo l'inclusione sociale (tra i Sustainable Development Goals - SDGs, dell'Agenda 2030) e il diritto all'istruzione per tutti, ma anche il successo formativo nella prospettiva del Nuovo Index per l'inclusione, indicandone gli strumenti fondamentali: l'educazione e la scuola dell'equità; l'osservazione e lo studio del ""funzionamento umano"""" dalla prospettiva della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF); le azioni di contrasto alla dispersione scolastica. Ne emerge un'idea di educazione e di scuola - agorà pedagogica oltre i dispositivi - per la quale nel testo vengono fornite delle note e un vocabolario storico-critico insieme a sollecitazioni ad agire in contesti di catastrofe. Si tracciano le principali dimensioni e strategie della didattica inclusiva, tra cui la valutazione e la narrazione, volte al superamento degli ostacoli all'apprendimento e alla partecipazione. Infine si indicano, a partire da alcune esperienze, i principali itinerari per la formazione dell'insegnante specializzato per le attività del sostegno (tra cui il tirocinio e i laboratori). Il testo costituisce un supporto per la formazione di tutti coloro che, a diversi livelli professionali, contribuiscono alla realizzazione e alla qualificazione dei processi d'inclusione a scuola e oltre la scuola."" -
La partecipazione politica femminile tra rappresentanza formale e sostanziale
La questione della redistribuzione per genere della rappresentanza politica appare irrisolta in forma e sostanza. Nonostante la presenza delle elette nelle istituzioni sia andata progressivamente aumentando, nel corso degli ultimi decenni, anche grazie all'implementazione delle cosiddette ""quote di genere"""", i cambiamenti avvenuti non hanno contribuito a ripianare le disparità tra donne e uomini all'interno dei sistemi politici. Il problema della relazione tra donne e politica non si pone soltanto nei termini di una presenza formale e quantitativamente adeguata, ma anche, se non soprattutto, nei termini di difficoltà sostanziale per le donne di divenire critical actress. Le più recenti ricerche sottolineano la persistenza delle storiche disparità, oggi paradossalmente rafforzate dall'accresciuta presenza delle donne nella sfera politica, la quale diviene spesso pretesto di strumentalizzazione e conferma dell'egemonia maschile consolidata. Su tali temi sono incentrati i saggi presenti nel volume, i quali muovendosi tra una prospettiva teorica ed empirica, pongono questioni, osservazioni e dubbi sulla specificità della partecipazione politica femminile in Italia. Tra principio e pratica della parità, nel testo si sviluppano riflessioni sulle circostanze sociali e culturali in cui prendono forma i percorsi delle donne e su come, nonostante e con la loro presenza attiva, si sostanziano agende e azioni politiche."" -
La memorie di Ernesto Falcon. Una famiglia dalla Francia a Napoli e Sorrento nel lungo Ottocento
"Memorie di zio Ernesto"""" è il titolo di un documento inedito del 1931, conservato in un archivio privato; l'autore è Ernesto Falcon, un militare di carriera vissuto tra il 1861 e il 1950, che ricostruisce la storia della propria famiglia dal 1777 al primo conflitto mondiale in una lunga memoria in stile epistolare, indirizzata a due nipoti orfane, Elvira e Ida, figlie di suo fratello Alfredo. La narrazione ripercorre ben quattro generazioni, che si dispiegano lungo l'intero Ottocento; prende avvio dagli anni del governo francese a Napoli, attraversa la Restaurazione borbonica e i moti del 1848, per finire con i decenni successivi all'unificazione italiana. Nelle Memorie è la famiglia a essere centrale; una famiglia che presenta un'anima doppia: da una parte al servizio dei Borbone restaurati e dall'altra espressione del più avanzato liberalismo. Nel lungo Ottocento figure di diverso orientamento politico e di diverso impegno e destino economico vivono l'accelerazione della mobilità tra diverse dimensioni, partecipando così a uno dei grandi caratteri dell'epoca: dal locale al nazionale, al globale: dalla Francia al Regno delle Due Sicilie all'Italia unita, dall'Europa alle Americhe, dalla grande città di Napoli alla piccola stazione di soggiorno di Sorrento." -
Media education in Italia. Oggetti e ambiti della formazione
In Italia non sembra esserci ancora un'azione educativa sistemica e formalizzata che permetta di rispondere alle ormai sempre più diffuse problematiche inerenti l'uso e l'abuso dei media da parte delle diverse fasce della popolazione. La media education, anche se sostanzialmente presente nelle indicazioni formali, è scarsamente attuata nella scuola, limitata com'è a situazioni episodiche che trovano maggiore riscontro negli ambiti informali. Nonostante ciò il mondo del lavoro richiede competenze mediali sempre più raffinate e complete e la rete stessa discute del problema nelle varie comunità e nei discorsi spontanei. In questo volume si entra in profondità nella varietà del quadro italiano tra esperienze formali e informali in diversi ambiti che vanno dall'infanzia agli adulti, valorizzando una ricchezza e un potenziale pronto per uscire dalle cornici sperimentali della ricerca e delle singole offerte formative locali per essere messa a disposizione dell'intera cittadinanza. -
Re:waterfront, a sustainable architectural approach-Re:waterfront, un approccio sostenibile al progetto di architettura
Re:waterfront riporta i risultati di un'esperienza interdisciplinare di progetto urbano sostenibile. Il libro, partendo dal caso studio didattico ""Re:waterfront: riqualificazione dell'area post-industriale del porto di Frihamnen a Gothenburg, Svezia"""", intende affrontare il tema più generale della ri-progettazione dei vuoti urbani. L'obiettivo è quello di tracciare un quadro metodologico per un approccio progettuale orientato ai concetti di sperimentazione, sostenibilità e creatività. La trasformazione di un sito portuale post-industriale costituisce un quadro teorico e concettuale paradigmatico del confronto tra il progetto urbano e architettonico e le sfide della sostenibilità ambientale. Il testo illustra un approccio alternativo alle pratiche convenzionali del progetto e della costruzione dello spazio della città applicabile sia a livello di ricerca e didattica universitaria sia a livello professionale. Inoltre, lo studio rappresenta una riflessione sul rapporto tra sostenibilità e architettura che ha coinvolto ricercatori, docenti, professionisti e politici interessati ai processi della progettazione interdisciplinare e sostenibile nella riqualificazione urbana."" -
Breve storia delle Alpi tra clima e meteorologia
Alpi, clima, meteorologia. È da questi termini che bisogna partire per scoprire le relazioni tra ambiente alpino, uomo e variabili climatiche nel corso del tempo. L'arco cronologico di riferimento va dal Medioevo alla Prima guerra mondiale con accenni anche all'età antica. Uno sguardo a volo di uccello con l'obiettivo di fornire spunti mirati per un quadro d'insieme sull'emergere della questione climatica nel contesto alpino. L'attraversamento delle Alpi da parte di Annibale costituisce il punto di partenza per inoltrarsi in un percorso plurisecolare di approccio alle terre alte che, fattosi più intenso nei secoli del basso Medioevo, diviene essenziale per comprendere la storia dell'Europa a partire dal Cinquecento. Dopo una riflessione sulle dinamiche caratterizzanti la scoperta delle Alpi dal punto di vista ambientale, meteorologico e climatico attuata nel Seicento, la narrazione indaga la ridefinizione del mondo della montagna attuata dai philosophes settecenteschi e dai tecnici militari napoleonici e austriaci. Per poi proseguire con un'analisi degli studi prodotti in epoca positivista, con maggiore attenzione all'avvio delle osservazioni meteorologiche sistematiche, alla fondazione degli osservatori lungo tutto l'arco alpino nonché all'azione congiunta di enti nazionali (tra cui il Club Alpino Italiano) e sovranazionali per lo studio del clima. Un ultimo approfondimento tematico analizza la connessione fra Grande guerra e ambiente alpino nella sua accezione prevalentemente climatica. -
Arte, religiosità, educazione. Esplorazioni e percorsi
Benché la connessione fra arte, religiosità ed educazione sia certamente nota, la novità di questo volume sta nella ridefinizione, operata dai curatori, delle categorie di lettura di tale nesso: l'espressione artistica è tematizzata infatti non più semplicemente come produzione di un ""oggetto"""" riconoscibile come """"opera d'arte"""", ma come pratica che in larga parte si esaurisce nei processi della sua peculiare espressività, come apertura di orizzonti estetico-sensibili, ma insieme trascendenti, fatti """"della stessa stoffa"""" dell'educazione da un lato e dell'esperienza religiosa dall'altro. Per questo motivo il volume offre autorevoli riflessioni che spaziano dalla musica - antica e contemporanea -, al teatro, alla danza, e perfino al disegno infantile, integrati da contributi di taglio squisitamente pedagogico che contribuiscono a mettere a fuoco l'ipotesi di lavoro dei curatori: dimensione estetica e religiosa si situano al cuore del processo educativo in quanto domanda consapevole ed esperienza di un significato presente e contemporaneamente trascendente, senza il quale l'educazione non potrebbe compiersi. Contributi di: M. Caputo e G. Pinelli, R. Casadei, M. Casari, M. De Marinis, C. M. Fedeli, R. Gabbiadini, F. Lollini, M. Musaio, A. G. A. Naccari, C. Ruini, C. Sirk."" -
Umanesimo digitale. Un'etica per l'epoca dell'intelligenza artificiale
Siamo nel bel mezzo di un cambiamento tecnologico dirompente, la rivoluzione digitale è in pieno svolgimento. L’Intelligenza Artificiale sostituirà a breve l’uomo in molte attività: i robot consegneranno pacchi, guideranno taxi, offriranno servizi di consulenza finanziaria, esploreranno lo spazio, lavoreranno nei call center e affiancheranno i medici negli ospedali. Le tecnologie digitali sono già oggi ampiamente presenti nelle nostre vite lavorative e in quelle private, esercitando un’enorme pressione sulle dinamiche economiche e sociali e sollevando numerosi quesiti di natura etica e politica. Nel prossimo futuro potremmo attribuire la capacità di pensare anche alle macchine intelligenti? I robot dovranno essere considerati degli agenti morali (con diritti e doveri)? L’Intelligenza Artificiale sarà in grado di agire di fronte in situazione che mettono in pericolo la vita degli esseri umani? In futuro comunicheremo solo attraverso la Rete e avremo tra i nostri interlocutori bot e macchine intelligenti? L’accesso a Internet deve già oggi essere considerato un diritto umano universale? Come occorre ripensare il sistema dell’istruzione nell’epoca del digitale? E la politica? È giusto provare ad andare oltre la democrazia rappresentativa e sperimentare forme di partecipazione diretta di ogni cittadino alle scelte dei governi, rese possibili dalla tecnologia? I robot lavoreranno al posto nostro? Sarà la fine della società basata sul lavoro? La tecnologia ci permetterà di superare i limiti biologici dei nostri corpi? Tutti quesiti che la letteratura e il cinema di fantascienza hanno rappresentato in maniera spesso memorabile, anticipando molti dei problemi sui quali oggi si interrogano scienziati, filosofi, psicologi, sociologi, economisti e politici. Proprio dagli scenari immaginati in film come Matrix; Io, Robot; Ex Machina; Blade Runner; Metropolis; Minority Report; 2001: Odissea nello spazio; Il tagliaerbe e molti altri muove la riflessione di Julian Nida-Rümelin e Nathalie Weidenfeld, che sostengono l’urgenza di un nuovo umanesimo, un “umanesimo digitale”, bussola teorica per orientarsi tra i dilemmi dell’epoca dell’Intelligenza Artificiale. L’umanesimo digitale riconosce l’importanza della tecnica e le esigenze proprie degli esseri umani, si distingue dalle visioni apocalittiche del futuro perché confida nella ragione umana, ma non assume un atteggiamento entusiastico nei confronti delle potenzialità della tecnologia, riconoscendone e sottolineandone i limiti. In tal senso esso rappresenta un’alternativa all’imperante ideologia della Silicon Valley. -
L' era della disinformazione. Come si diffondono le false credenze
Un libro che affronta in maniera originale edrnestremamente intrigante il paradosso di un mondornricco e istruito come non mai nel quale le bugie sirndiffondono con una efficienza mai vista prima. - Roberto BurionirnrnPerché dovrebbe importarci di avere credenze vere? E perché credenze che si sono dimostrate false resistonorne si diffondono nonostante le conseguenze negative, anche fatali, che hanno per le persone che lernadottano?rnQuesto libro, scritto per un’epoca politica contrassegnata da “fake news”, “fatti alternativi” e dispute sullarnvalidità di qualunque questione, dal cambiamento climatico al numero di persone che hanno partecipato arnun evento, mostra in maniera convincente che ciò che si crede dipende da ciò che si sa. Se sono le forzernsociali la ragione dietro alla persistenza delle false credenze, dobbiamo comprendere come operano questernforze per contrastare efficacemente la disinformazione. -
Pensare come Leonardo da Vinci. I principi del grande genio per lo sviluppo personale
Come pensava il più grande genio di tutti i tempi? Come approcciava e gestiva i problemi? Come ha potuto elaborare idee così innovative? Cosa gli ha permesso di eccellere in moltissimi ambiti, apparentemente molto distanti tra loro? Geni si nasce o si diventa? Questo libro dà le risposte a tutti questi quesiti, analizzando nel dettaglio i comportamenti, i valori e i meccanismi mentali alla base del pensiero del grande genio toscano. In modo semplice e rapido, con capitoli brevi, esempi pratici, mappe mentali, casi di persone di successo che hanno di fatto applicato il pensiero leonardesco nella vita e nel lavoro, questo volume fornirà a ognuno di noi gli strumenti per pensare come... Leonardo Da Vinci... -
La trasformazione del settore bancario post-crisi. Vincoli e opportunità
Il settore creditizio europeo ha attraversato, nell'ultimo decennio, un'intensa fase di mutamento strutturale che ne ha radicalmente cambiato l'assetto, trasformando profondamente il ruolo degli intermediari. Il nuovo contesto istituzionale, regolamentare e competitivo che ne è scaturito ha fortemente influenzato le strategie, l'organizzazione e gli economics delle banche europee e, in particolare, di quelle italiane. L'adeguamento al contesto post-crisi ha riguardato la transizione verso nuovi modelli di business sostenibili ed efficaci nel rafforzare le performance di medio-lungo periodo. In tal senso, le sfide per gli intermediari creditizi sono state molteplici: l'adeguamento alle mutate esigenze del sistema produttivo, finalizzato ad una più efficiente allocazione delle risorse finanziarie; il rafforzamento e il recupero di redditività attraverso la diversificazione dei ricavi e il contenimento dei costi; l'innalzamento dei livelli di efficienza attraverso la riorganizzazione dei processi, indotta dalle opportunità offerte dalle nuove tecnologie. In tale contesto, il presente lavoro analizza il processo di trasformazione del settore bancario europeo e italiano in un'ottica evolutiva, individuando le determinanti e gli effetti del mutamento di assetto strutturale e competitivo. L'analisi si focalizza, anche attraverso una verifica empirica, sulle scelte degli intermediari in termini di diversificazione e utilizzo dell'informazione come drivers di creazione di valore nella relazione con la clientela. -
Il diritto alla tutela. Architettura d'autore del secondo Novecento
Il primo volume della collana Architetti italiani del Novecento ci presenta una riflessione di architetti e studiosi di differenti generazioni sull'architettura d'autore del secondo Novecento, sempre più oggetto, in particolare in questi ultimi anni, di complessi interventi di adeguamento, manutenzione, ridestinazione funzionale, che spesso rischiano di compromettere l'integrità dell'opera alterandone la forma espressiva, il linguaggio e la percezione originari. Il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, nel mese di dicembre 2016, ha promosso un convegno di studi nazionale teso a individuare temi e strumenti di una incisiva ""tutela operativa"""" di questo patrimonio relativamente recente, nel quale si concentra la storia dell'architettura italiana dall'immediato secondo dopoguerra alla fine del Novecento, ma che ancora sconta una legislazione troppo puntuale e spesso inefficace (la tutela istituzionale di prassi interviene solo dopo i settant'anni dalla realizzazione), richiamando il mondo culturale, accademico e universitario, gli organismi ministeriali, le Fondazioni, gli Archivi e le Associazioni a un impegno comune e a una fattiva assunzione di responsabilità. In un proficuo confronto di autori e punti di vista, nelle pagine del volume gli studi sugli aspetti più direttamente materiali e costruttivi delle azioni di salvaguardia e la segnalazione di casi eclatanti per il loro stato di ingiustificata incuria o di oggettiva manomissione - con l'identificazione di variabili comunemente ricorrenti per quanto riguarda le procedure di gara, i diritti e la legittimazione degli autori e degli eredi, il riconoscimento ministeriale, gli appelli per la salvaguardia, la scelta di nuove funzioni compatibili -, si affiancano a considerazioni, anche sotto il profilo normativo, sui principi di necessarietà, di autore e autorialità, ma anche sul significato e sul valore che si vogliono ancora riconoscere alle intenzioni e all'impegno civile di alcuni protagonisti dell'architettura italiana, oggetto di una riflessione monografica nei volumi di questa serie divenuta, dal 2018, collana dal titolo Architetti italiani del Novecento. Un ricco apparato iconografico su singole architetture a rischio indagate da docenti e giovani ricercatori completa i contributi scritti, riportando un estratto degli oltre cento filmati realizzati dagli studenti delle principali Scuole italiane di architettura e presentato, in apertura del convegno, nella mostra-video Riflessioni sul secondo Novecento italiano. Architetture a rischio, i cui risultati costituiscono un primo censimento oggettivo a livello nazionale dell'effettivo stato di conservazione e in molti casi anche della condizione di allarmante precarietà di alcune delle opere più significative dell'architettura italiana."" -
Costruire resilienza insieme. Un modello formativo per promuovere il cambiamento in un gruppo di lavoro
Questo libro tratta di come costruire un gruppo di lavoro capace di trasformare i vincoli e le risorse in occasioni di evoluzione personale e professionale, di come superare lo stress derivante dall'indefinitezza del ruolo professionale e si interroga se la responsabilità possa indurre la paura di sbagliare. Mostra anche come la sinergia tra approcci differenti e la costruzione di una particolare metodologia possano dare origine a un modello formativo in grado di promuovere il cambiamento in un gruppo di lavoro. Il testo fornisce a educatori e assistenti sociali a rischio di burnout elementi per riflettere su una realtà lavorativa di una comunità residenziale per minori. Esplora alcune caratteristiche fondamentali del ruolo dell'educatore e formula domande che possano stimolare riflessioni in ambito psicosociale ed educativo. La descrizione degli strumenti usati con le relative schede operative permette ai professionisti della relazione di aiuto e agli operatori psicosociali di riprodurre nei vari contesti, a livello individuale e collettivo, lo stesso percorso verso la resilienza illustrato dalle autrici. Questo libro propone a quanti operano nel mondo dell'educazione e ai formatori un modello di lavoro d'aula orientato a stimolare la resilienza che aiuta a ri-trovare le proprie speranze e a riconoscere le proprie difficoltà. Si rivolge a coloro che desiderano promuovere un cambiamento nelle relazioni nei vari contesti di riferimento e, infine, a coloro che vanno alla ricerca di risposte a domande che chi subisce un trauma formula a se stesso e a chi lo accompagna nel processo resiliente. -
Economie distribuite per un nostro futuro sostenibile
Allan Johansson riflette sui cammini meno dolorosi per raggiungere lo stato che, così seduttivamente, è chiamato sviluppo sostenibile. Partendo dalla consapevolezza che le sfide della nostra società non possono essere puramente tecniche e economiche, l'autore suggerisce un modo totalmente nuovo di guardare lo sviluppo locale come perno della sostenibilità. Il concetto di economie distribuite fornisce una strategia economica completa, sia per lo sviluppo locale, ma anche per una riqualificazione di molte aree urbane, non più attraverso una rivoluzione, ma un'evoluzione industriale. Buon cibo, natura pulita per il tempo libero, relazioni e svago sono ingredienti vitali per il benessere dell'uomo. L'Italia sembra poter essere un modello, sia per la sua cultura sociale, sia per la sua struttura economica, fatta di una vitalità imprenditoriale diffusa e su piccola scala, anche in ambito rurale. -
Tra amicizia e solidarietà antifranchista. Giorgio Agosti, Franzo Grande Stevens e José Martínez
Quella tra José Martínez, Giorgio Agosti e Franzo Grande Stevens è la storia di un'amicizia all'insegna dell'antifascismo e della solidarietà. Martínez, giovanissimo combattente nella guerra civile spagnola, è il direttore di Ruedo Ibérico, una delle case editrici più significative dell'esilio antifranchista a Parigi. Negli anni Sessanta conosce Giorgio Agosti - commissario politico regionale delle formazioni partigiane Giustizia e Libertà durante la Resistenza e questore di Torino alla Liberazione - che in quegli anni anima la rivista ""Resistenza"""", capace di attrarre nella sua orbita anche generazioni più giovani, come quella rappresentata dal poco più che trentenne Franzo Grande Stevens, arrivato a Torino da Napoli. Il gruppo intesse con gli esuli spagnoli, sostenendoli anche finanziariamente, un legame di collaborazione e affetto, che emerge da una ricca scelta delle lettere scambiate per più di due decenni tra i tre protagonisti."" -
Design & production management per l'industria navale
Design & production management richiama i due processi più importanti dell'industria navale: la progettazione e la produzione, il cuore e l'anima dell'industria navale. La loro gestione moderna, efficiente ed efficace ha contribuito a mandare in soffitta vecchie usanze, magari di tradizione, e un non giustificato conservatorismo. I vecchi cantieri navali si sono scrollati di dosso un po' di polvere e si sono incamminati a diventare un'industria moderna di produzione di navi. Non è stato un passaggio semplice e non c'è un punto di arrivo ma solo un processo di sviluppo continuo. Per snidare vecchie abitudini non sono infatti sufficienti sistemi tecnici gestionali ma sono necessari cambi di mentalità, metodo e prospettive, oltre che nuove nicchie di mercato. Se si potessero fare navi in costruzione di serie, come si fa per i prodotti delle altre industrie, gran parte dei problemi sarebbe risolto: mancanza di tempo e di margini sono invece una caratteristica costante dell'industria navale. Non esistono altre industrie capaci delle performance dell'industria navale: trasformare e far girare cifre importanti in pochi mesi realizzando in tempo prodotti a specifica. Bisogna integrare, coordinare, decidere, ordinare, produrre e installare prodotti di un enorme numero di diverse tecnologie e attività con margini di costi, di tempi e di appuntamenti ristrettissimi. I processi di ottimizzazione di concurrent engineering, di project management, di pianificazione e controllo sono indispensabili per portare in fondo l'impresa con il margine stimato. Tutto il complesso di ingegneri, dirigenti, tecnici, capi, operai, saldatori e maestranze deve lavorare come una grande squadra organizzata. Bastano pochi errori e qualche ritardo in un punto qualsiasi del processo per vanificare il risultato. In questo lavoro si percorrerà tutto il life-cycle della nave, dal commerciale alla costruzione e alla consegna, e di tutti i suoi processi, tutti temi affrontati dall'autore sul campo, nel corso della sua professione di ingegnere navale e di dirigente industriale. -
Napoli e le migrazioni nel Mediterraneo. Verso un modello mediterraneo di integrazione?
Il volume mira a contribuire alla costruzione di un'ipotesi di modello mediterraneo di integrazione dei migranti, a partire dall'analisi del caso di Napoli e a fronte delle specificità che un territorio così significativo presenta all'interno di una più vasta area, quella mediterranea. Spazio di compresenza diacronica e sincronica di più tradizioni culturali, tale area può configurarsi come la naturale culla della costruzione di una ""co-tradizione culturale"""", che oggi appare un'alternativa sostenibile dinanzi al tendenziale fallimento dei modelli di integrazione consolidati e alle logiche fondamentaliste. In questo quadro, si è sentita la necessità di affrontare la questione esaminando alcuni aspetti ritenuti cruciali, avvalendosi di contributi di più settori disciplinari e ambiti professionali: nella considerazione di aspetti giuridici, economici, sociali, storici e aziendalistici e nell'analisi di esperienze sul campo, ci si è rivolti in particolare alla comunità scientifica dell'Università Parthenope di Napoli, nonché a consolidate realtà operanti sul territorio."" -
Pensieri brutti e cattivi. Ossessioni tabù: come liberarsene
In queste pagine Alessandro Bartoletti ci conduce negli oscuri meandri delle ossessioni mentali cercando di rispondere ad una semplice domanda: «Se ne può uscire... senza necessariamente passare per le patrie galere o essere internati?»«Il libro elenca diversi esercizi, come scrivere una tesina sul tema tabù, o evocarlo quotidianamente, sforzandosi di pensare alle sue conseguenze più estreme e grottesche. Il senso è: trasformare il terrore in parodia» - Giulia Villoresi, Il VenerdìrnLa lista dei ""fastidi"""" mentali è molto ampia: accoltellamenti, violenze, omicidi... suicidi stradali, suicidi dal balcone, gesti inconsulti... e ancora, infanticidi, omosessualità subite, blasfemie, ossessioni demoniache, gravi distrurbi mentali: a prima vista tutto materiale per criminologi e avvocati pensalisti! E invece si tratta fortunatamente """"solo"""" di ossessioni mentali.rnIl volume, rivolto principalmente a chi soffre di questi problemi, è punteggiato di divertenti casi clinici ed è scritto con linguaggio semplice e dissacrante. Affronta con rigore scientifico la formazione e la persistenza delle ossessioni mentali e i metodi terapeutici più efficaci per liberarsene in tempi brevi, dimostrando come mediante una terapia mirata, strategica e breve - senza infinite ricerche sulle cause passate spesso fuorvianti e improduttive - sia possibile restituire alla persona la tranquillità di pensare liberamente senza temere di trasformare i propri pensieri in azioni involontarie... o criminali"" -
... E adesso delega! Guida pratica per promuovere, gestire e consolidare la delega aziendale. Con test di autovalutazione
Liberare spazio mentale attraverso la delega consente di percepire, e dunque proiettarsi, verso nuove opportunità per la crescita aziendale. Questo è il leitmotiv del testo ""...e adesso delega!"""", che propone un approccio innovativo per promuovere, gestire e consolidare la capacità di delega. Troppo spesso imprenditori e manager utilizzano la delega con finalità e modalità determinate dall'emergenza e dal sovraccarico lavorativo, senza la dovuta valorizzazione e pianificazione che, viceversa, ne esalterebbero gli effetti. Il testo propone una serie di strategie e azioni per sostenere e favorire, in maniera fluida e sistematica, il processo della delega in azienda esaltandone i benefici. Viene anche riportata un'attenta analisi delle principali resistenze che possono ostacolare e minacciare l'uso della delega. Il lettore sarà accompagnato, lungo un percorso puntuale e ricco di esercitazioni, a comprendere come, quando e a chi delegare, al fine di trasformare tale esperienza in un'opportunità di crescita professionale, ma anche umana. Tutto questo avviene grazie ad un metodo innovativo che aiuta il delegante a sradicarsi dal suo ruolo e a ridurre il forte dualismo imprenditore-impresa che spesso ostacola tali esperienze. """"...e adesso delega!"""" continua nel suo itinerario approfondendo le delicate fasi della comunicazione della delega e le azioni di monitoraggio e di rinforzo. Infine, grazie al test di autovalutazione, il lettore potrà indagare il suo attuale approccio alla delega avviando una riflessione che lo porterà a delegare con sempre maggiore consapevolezza ed efficacia.""