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Il rinvio pregiudiziale
«A guardare questo volume e i numerosi contributi in esso raccolti vengono subito spontanee alcune domande: ma come mai, ancor oggi, si pubblica un intero volume dedicato al rinvio pregiudiziale e più in generale alla competenza pregiudiziale? E come mai si continua a discutere di una competenza nata ormai oltre sessant'anni fa con i Trattati di Roma e già oggetto di una sterminata messe di studi e di analisi, che ne hanno esplorato in profondità e in dettaglio tutti gli aspetti? Come mai insomma l'interesse e il fascino di questa procedura non solo non si sono mai attenuati, ma al contrario restano intatti e pongono la competenza pregiudiziale ancora al centro dell'attenzione della dottrina? Il fatto è che la procedura pregiudiziale ha attraversato tutti questi ormai numerosi anni registrando, pur nell'apparente continuità del suo modo di funzionare, una continua evoluzione per via dei nuovi problemi - o del loro diverso modo di presentarsi -che il suo stesso successo e, più in generale lo sviluppo dell'Unione europea, hanno fatto via via emergere, e ciò col risultato che le ragioni dell'attualità e dell'interesse per tale procedura sono state tenute sempre vive perché in realtà non sono mai state uguali nel corso del tempo. All'inizio, il problema era di far conoscere e utilizzare quella procedura, unica nel suo genere, in tutte le sue molteplici e importanti implicazioni. Questo è avvenuto con una certa fatica, ma nessuno può negare lo straordinario rilievo che essa, da ormai vari anni, ha assunto nella prassi della Corte. In misura crescente, infatti, le giurisdizioni nazionali hanno preso familiarità con tale procedura e vi hanno quindi fatto ricorso in modo sempre più frequente e convinto, fino ad utilizzarla come una ""normale"""" procedura nazionale e non più - come avvenuto per molti anni - come uno strano, per non dire misterioso e quasi esotico meccanismo. La """"timida"""" competenza pregiudiziale degli anni '60 è così diventata di gran lunga la più importante e la più esercitata tra tutte le pur numerose competenze attribuite alla Corte, al punto che ormai quasi i due terzi dell'attività di quest'ultima è assorbita dal suo esercizio. Ma una volta consolidatasi come strumento """"ordinario"""" di esercizio dell'attività giurisdizionale della Corte, la competenza pregiudiziale ha subito un'ulteriore evoluzione, e cioè la crescita, non imprevedibile e tuttavia superiore ad ogni aspettativa, dell'utilizzazione della stessa da parte delle giurisdizioni supreme e i conseguenti rapporti tra queste ultime e la Corte di giustizia...» (Dalla presentazione di Antonio Tizzano)"" -
Microeconomia. La teoria
Il manuale (nell'edizione 2020 riveduta e corretta) analizza in modo chiaro e completo i principi fondamentali della teoria microeconomica. Si suddivide idealmente in tre parti: la prima concerne la teoria del consumo, ma anche le scelte intertemporali tra consumo e risparmio e l'offerta individuale di lavoro; nella seconda vengono analizzate la teoria della produzione e le diverse forme di mercato, compresi alcuni cenni alla teoria dei giochi; infine, nella terza parte, ci si occupa del mercato dei fattori e dell'equilibrio di mercato, tra tasse e sussidi alla produzione. Frutto dell'elaborazione di appunti già utilizzati dall'autrice durante le sue lezioni universitarie, Appunti di microeconomia è un testo schematico e conciso che ben si presta ad essere utilizzato dagli studenti affiancato al manuale istituzionale. Nel testo sono numerosi i rinvii all'eserciziario Esercizi di microeconomia di M.M. Favro-Paris e M. Matto: l'utilizzo congiunto dei due testi consente di raggiungere una conoscenza approfondita della materia. -
Le zone franche nel diritto tributario
«Nel linguaggio comune con l'espressione ""zona franca"""" si evoca un concetto attinente ad esenzioni, agevolazioni e, persino, """"paradisi fiscali"""". È nato, pertanto, un interesse ad approfondire lo studio delle zone franche nel diritto tributario al fine di chiarire le differenti modulazioni di tale """"strumento"""" ricercando le finalità e le compatibilità delle discipline con l'Ordinamento interno, con quello europeo e con quello internazionale, nonché illustrare delle proposte normative e regolamentari. Nel diritto tributario esistono differenti istituti riconducibili al concetto di agevolazione o di regime speciale e per poter studiare le zone franche occorre, innanzitutto, tentare di delimitarne l'ambito quale strumento economico-giuridico, a disposizione del legislatore, in grado di svolgere azioni di promozione dello sviluppo economico e sociale. L'istituzione di un insieme di norme da applicare a circoscritte aree territoriali, differenziando il regime tributario rispetto a quello presente nelle zone circostanti, si è tradotta nella creazione di """"zone franche"""": tali porzioni di territorio assumono vari connotati in funzione sia dell'applicazione di un sistema agevolativo derogatorio o di una disciplina speciale sia delle finalità delle misure fiscali. A livello nazionale ed europeo esistono fondamentalmente due modelli maggiormente diffusi di zone franche, quelle urbane e quelle doganali: le prime (ZFU) rappresentano un insieme di agevolazioni fiscali a favore delle imprese e dei professionisti, su imposte dirette, tributi locali e contributi previdenziali, finalizzate a contrastare il degrado socio-economico in determinati quartieri urbani; le seconde (ZFD) raffigurano una porzione di territorio intercluso ove le merci introdotte non devono essere assoggettate ai tributi c.d. di confine, al fine di incentivare gli scambi a livello internazionale...» (Dall'Introduzione)"" -
La compravendita dell'eredità in diritto romano
«Il presente lavoro verte sul contratto di compravendita dell'eredità in diritto romano; lo studio, muovendo dall'esame dell'assetto di interessi realizzato da detto contratto, si propone di ricostruirne la fattispecie ed esaminarne la disciplina, mettendo in luce le differenze che intercorrono tra quest'ultima e il regime ordinario della emptio venditio. La compravendita dell'eredità è il contratto in forza del quale un soggetto - il venditore -, a fronte del pagamento di un corrispettivo, cede a un altro soggetto - il compratore - la pacifica disponibilità di un compendio patrimoniale acquisito iure hereditatis. La funzione economica di tale contratto è quella di consentire al venditore di neutralizzare gli effetti che si sono prodotti (e che in futuro potrebbero prodursi) nel suo patrimonio a motivo della delazione ereditaria e, al contempo, di incamerare un corrispettivo pari al valore netto della hereditas. Ex latere emptoris, la realizzazione di detta finalità si traduce nell'acquisto di una posizione economica di contenuto corrispondente a quella spettante all'erede. La compravendita dell'eredità costituisce ""argomento eccentrico nello studio del diritto ereditario""""; infatti, se, da un lato, a motivo della peculiarità dell'oggetto, la ricostruzione della sua disciplina esige la conoscenza del diritto successorio, dall'altro, essa deve necessariamente svolgersi sulla base delle regole e dei principi del diritto costituzionale cui l'istituto appartiene...» (Dall'Introduzione)"" -
Il problema del potere. Introduzione al corso di scienza della politica
Il problema del potere riproduce le dispense del corso di ""Scienza della politica"""" che Norberto Bobbio tenne nell'Università di Torino nel 1966. Un nuovo (e pionieristico) campo di indagine per il filosofo del diritto, che tuttavia rappresenta per certi versi un approdo quasi naturale nel suo itinerario: non solo per gli studi sui teorici dell'elitismo che egli aveva avviato già dalla fine degli anni Cinquanta, ma anche per gli esiti della sua teoria giuridica, giunta a mettere in discussione la chiusura del sistema kelseniano e a guardare, oltre la Norma fondamentale, verso il territorio in cui il diritto incontra il potere. Da questo momento in poi Bobbio ripeterà numerose volte la fortunata formula secondo la quale «diritto e potere sono due facce della stessa medaglia», sintetizzando efficacemente la convinzione che ispirerà tutta la sua successiva riflessione giuridica e politica: lo studio del diritto non può non implicare la riflessione sul potere, e viceversa."" -
Istituzioni, economia, territorio. Il gioco delle responsabilità nelle politiche di sviluppo
Il fil rouge del libro riguarda lo stretto legame esistente tra istituzioni ed economia, secondo una corrente di economisti che ritiene che le prime possono contribuire a migliorare i fatti dell'economia. Il ragionamento si lega alla capacità delle istituzioni di rispondere efficacemente ai bisogni dell'economia e della società poiché, come afferma l'economista Douglas North, Premio Nobel per l'economia nel 1993, esponente fin dagli anni '60 insieme a Fogel ed Engerman della nuova storia economica americana, le istituzioni ""riducono l'incertezza dei rapporti sociali ed economici, garantiscono i diritti di proprietà, e possono abbassare i costi di transazione poichè rendono più favorevoli le condizioni per lo sviluppo degli scambi"""". Ma nello stesso tempo - questa è la tesi del lavoro - è anche vero il contrario, poichè sono proprio queste che possono impedire tutto ciò, se non si adeguano ai bisogni della società e del mercato. Sulla base di tali premesse, la chiave di lettura per misurare la capacità delle istituzioni nell'assecondare i fatti dell'economia riguarda le """"regole"""" che permeano direttamente o indirettamente ruolo ed azione di queste e che in qualche modo costituiscono le """"invarianti"""" del sistema istituzionale. Queste attengono al rapporto legge/amministrazione, al processo decisionale in rapporto alla rilevanza degli interessi, alla struttura amministrativa ed alla dimensione degli enti locali, ed al rapporto tra politica e amministrazione. Tutte tematiche che si rivelano - per la loro inadeguatezza - sempre più un ostacolo che un vantaggio per lo sviluppo economico. Ma il lavoro si concentra soprattutto sul rapporto istituzioni economia e territorio poiché è acclarato che qualunque iniziativa economica incontra il limite delle discipline del territorio, specie riguardo ai poteri conformativi dei piani urbanistici degli enti locali. E si dimostra che ancora oggi l'urbanistica """"governa"""" l'economia, ripercorrendo l'evoluzione della disciplina in rapporto ai processi di liberalizzazione, ancora irrisolti, introdotti dalla direttiva Bolkenstein."" -
Saggi in materia di danno ingiusto e diligenza nell'adempimento in diritto romano
Il volume è una raccolta di quattro scritti, rivolta per lo più a studenti e studiosi dell'esperienza giuridica romana, sulla responsabilità privata nell'esperienza giuridica romana, sia da fatto illecito (o aquiliana) che da inadempimento (o contrattuale), dalle prime leggi (XII Tavole e legge Aquilia) in tema di lesioni e di danno ingiusto sino ai contributi dei giuristi dell'età classica e ad alcuni successivi apporti nella tradizione romanistica e nelle vicende codicistiche dello spazio giuridico europeo. Due sono le parti, corrispondenti ai due diversi autori, ma unitaria è la logica che percorre tutti i saggi, ispirati ad individuare e ripercorrere fondamenti romanistici comuni ai diritti europei. Valditara riscopre le radici del danno ingiusto, individuando il significato originario di iniuria nel comportamento privo di cause di giustificazione ed esamina l'avvio successivo della concettualizzazione della culpa, irrilevante come elemento soggettivo da valutare ai tempi della legge Aquilia. La responsabilità aquiliana 'oggettiva' verrà poi, secondo l'a. rimodellata dal giusnaturalismo, con Thomasius, che separerà iniuria e culpa, influenzando la codicistica d'area germanica e il 'ritorno alle origini' nel nostro codice civile del 1942, con l'obiettivo stavolta non più della tutela però della proprietà del paterfamilias, bensì del valore della persona umana. Mercogliano tratta dei criteri di imputazione del dolus e della culpa, dopo una introduzione alla storia romana delle misure legislative su iniuria e il concetto di danno da risarcire. Affronta, poi, il versante della diligenza nell'inadempimento, al fine di integrare nei complessivi Saggi in materia di danno ingiusto e diligenza nell'adempimento in diritto romano anche l'aspetto della responsabilità contrattuale, con particolare riferimento al parametro della diligenza quam in suis fino ai codici moderni. -
Il modello molteplice. La potestà normativa delle Autorità amministrative indipendenti
Lo studio analizza il progressivo sviluppo della potestà normativa delle Autorità amministrative indipendenti nel nostro sistema ordinamentale. Tali autorità sono state istituite con legge per garantire lo svolgimento di un'efficiente regolazione dei mercati, affinché non si creassero situazioni di monopolio o di oligopolio, ovvero, per lo svolgimento prevalentemente di funzioni amministrative, normative e sanzionatorie nei settori ad alto contenuto tecnico. L'obiettivo dell'opera è quello di analizzare le molteplici questioni relative al fondamento del potere normativo delle Autorità amministrative indipendenti in un assetto di poteri fondato sul principio della rappresentanza democratica, nonché la natura e i procedimenti di formazione degli atti normativi e le ripercussioni della c.d. soft law nei confronti del sistema delle fonti. Ne emerge la precarietà di un modello che, a fronte dell'inadeguatezza dei processi politici a governare la realtà nel suo progresso e nella sua complessità, si è limitato a contrapporre una vasta produzione di atti, formali e informali, la cui particolare natura normativa è difficilmente collocabile all'interno delle categorie classiche del sistema delle fonti legali. -
L' interpretazione soggettiva nella giurisprudenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea
«La Corte di giustizia dell'Unione europea è l'istituzione che, sin dagli albori dell'Unione europea, ha maggiormente contribuito a trasformare quella che sembrava essere un'organizzazione internazionale come molte altre affermatesi a partire dall'immediato secondo dopoguerra in un ordinamento con delle regole proprie e delle caratteristiche tali da renderla un unicum nel panorama del diritto internazionale, grazie al suo elevato grado di integrazione...» (dall'introduzione) -
Milano-Bogotà. Percorsi di giustizia nella Colombia dopo l'accordo di pace
Nel 2019 i curatori di questo libro hanno aperto un corridoio di riflessioni, di studi e di incontri tra Milano e Bogotà che, passando per New York, continua ad arricchirsi di nuove iniziative. Il volume parla della Colombia e del suo tentativo di uscire da uno dei conflitti armati più antichi al mondo e certamente il più risalente del continente americano, tanto complesso quanto stratificato e intrecciato alla storia di un Paese attraversato da sempre dalla violenza, dalle violenze. A partire dal resoconto del seminario di studi su L'Accordo di pace in Colombia, i lavori della Comisión de la Verdad per il riconoscimento delle vittime e la ricostruzione della convivenza, che si è svolto a Milano il 29 gennaio 2019 e della settimana di incontri a Bogotà con giudici e procuratori della Giurisdizione speciale per la pace, vari esponenti del Comando strategico congiunto della Transizione del Ministero della difesa, diversi portavoce delle Forze armate, alcune vittime e parenti di vittime accompagnate dai rappresentanti delle loro organizzazioni e, infine, alcuni appartenenti alle Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane-Esercito Popolare (FARC-EP), il volume propone una riflessione ampia, multidisci-plinare e ancorata alle politiche e alle pratiche nell'ambito del percorso di giustizia inaugurato dall'Accordo di pace. L'obiettivo è di consegnare a studiosi e practitioner uno strumento utile a mettere a punto, a partire dalla particolarità del caso colombiano, un modello di giustizia di cui si sente sempre più il bisogno in molti angoli del mondo. -
Transferre iudicium. Linee ricostruttive di uno strumento pretorio
Le dinamiche che presiedono alla sostituzione di una parte o del giudice, a processo già incardinato, hanno formato oggetto di attenzione ripetuta, benché non assidua, nella dottrina degli ultimi secoli. 'Translatio iudicii' e 'mutatio iudicis' hanno suscitato interesse soprattutto a proposito delle conseguenze che un intervento di sostituzione - di una parte o del giudice - avrebbe prodotto nel contesto del processo formulare, dove la 'litis contestatio' svolge il ruolo di spartiacque, superato il quale il processo è ""cristallizzato"""" e non sono più ammissibili modificazioni. Un secondo punto di attenzione per gli studiosi è costituito dall'individuazione del rapporto tra le due figure giuridiche, al fine di indagare, in particolare, se la 'mutati iudicis' fosse una specie entro la categoria della 'translatio iudicii' o non piuttosto figura di diversa natura e struttura. Intorno a questi problemi si svolge la presente ricerca, nel tentativo di offrire una nuova chiave di lettura."" -
Tuam sanctam religiosamque prudentiam. Gli indirizzi giuridico-politici di Costanzo II alla luce degli scritti di Ilario di Poitiers
Nel convulso secolo del ""trionfo costantiniano"""" si assiste alla nascita di una nuova """"teologia politica"""" filo imperiale e, all'interno della stessa comunità cristiana, a un vivace e aspro dibattito sui limiti all'intromissione dell'imperatore negli affari interni della Chiesa. Emerge, in questo periodo, la figura del vescovo Ilario di Poitiers, i cui scritti costituiscono una rilevante testimonianza della controversia tra potere imperiale ed ecclesiastico. L'elaborazione ilariana, infatti, sembra definire una nuova tappa di quel processo, giuridico e politico, che sfocerà nella nuova configurazione istituzionale del papato romano alla fine del quinto secolo. In tale contesto, particolare importanza assume la figura dell'imperatore Costanzo II, che cercherà, in vari modi, di farsi promotore di un diverso modo di intendere i rapporti con la crescente e potente organizzazione ecclesiastica. Nel presente volume, attraverso la lente offerta dalle fonti giuridiche ed ecclesiastiche, si cerca di ricostruire, anche se parzialmente, gli indirizzi politico-religiosi di Costanzo II, con l'obiettivo di cogliere i complessi retroscena dei nuovi assetti giuridici dell'impero romano-cristiano."" -
Blockchain e accounting
"Blockchain e accounting"""" rappresenta un lavoro monografico scientifico, volto a individuare gli aspetti di opportunità e minacce per la contabiltà, bilancio e revisione nell'introduzione della tecnologia del momento. Che contabilità sarebbe con la blockchain? Indossiamo le lenti dell'accountant (del ragioniere) e studiamo il fenomeno come opportunità e prospettiva innovativa. L'obiettivo di """"Blockchain e accounting"""" è fornire un'analisi sui potenziali effetti di questa tecnologia nelle impostazioni contabili, evidenziandone l'impatto. L'era blockchain è destinata a impattare sui sistemi di accounting? L'intento di questo testo è dare la risposta a questa domanda, nella consapevolezza che le tecnologie sono un'opportunità e una minaccia da valutare tenendo in dovuto conto l'imprevedibile. L'approccio scientifico adottato è di analizzare il fenomeno con le lenti dell'accountant del settore pubblico e privato, partendo da revisione sistematica e bibliometrica degli studi esistenti." -
La dimensione e l'incidenza dell'informazione sui poteri e sulle responsabilità nelle società per azioni
Il lavoro analizza la problematica della trasparenza sociale quale intangibile ""bene"""" immateriale con un proprio valore d'uso pubblico e privato. L'indagine, svolta con costante attenzione ai più significativi orientamenti giurisprudenziali sui temi trattati e ai contributi della dottrina, si sviluppa secondo una linea tesa ad evidenziare come, nel diritto societario e dei mercati finanziari in particolare, l'obbligo di trasmettere notizie e dati sia lo strumento più adatto a dipanare i dubbi in merito alla validità d'istituti spesso controversi. È il sistema di disclosure obbligatoria e di decisione informata. Assumendo quale punto di avvio la lettera codicistica, si traccia il percorso giuridico italiano in tema d'informazione, all'interno di un processo più ampio avviato a livello europeo nel perseguimento di un programma di apertura del mercato unico al traffico internazionale. L'attenzione viene posta, inoltre, sull'interpretazione dell'art. 2391 c.c. che assume, in materia di scambio dei flussi informativi interorganici e intraorganici, un ruolo di primaria importanza. Il consiglio e gli amministratori delegati non sono stati concepiti come entità giuridicamente e strutturalmente indipendenti l'una dall'altra perché, in caso contrario, sarebbe stato disatteso il disposto dell'articolo 2383, comma 1, c.c. che, testualmente, affida all'assemblea dei soci, artefici della scelta del sistema di amministrazione collegiale, la nomina dei gestori. D'altro canto, si dimostra la difficoltà di ammettere un'interpretazione della norma nel senso di imporre l'obbligo di disclosure all'amministratore delegato e non al management interessato facente parte del comitato esecutivo. L'esame critico del quadro normativo, di cui si sottolinea la rigidità, evidenzia gli svantaggi dell'eccessiva onerosità delle comunicazioni e le ricadute negative della rivelazione di segreti aziendali. Dalla trattazione emerge, poi, la scarsa nitidezza del rimedio giurisdizionale volto a far valere la responsabilità degli amministratori per danni da mancata, scorretta o incompleta informazione, quale conseguenza dell'assenza di uno strumento processuale valido. Il percorso tende così al raggiungimento di un equilibrio che passa attraverso la concezione dell'informazione, esterna ed interna, come due facce di una stessa medaglia, un unicum, dipendendo l'una dall'altra, pur se con propri spazi e confini."" -
Effettività e limiti costituzionali della legittima difesa: dal far west al fair risk
La regolamentazione dei rapporti di lavoro dei dipendenti delle società ""pubbliche"""" rappresenta una zona di confine fra diritto del lavoro pubblico e privato, che appare nel complesso ancora poco trattata nella dottrina, malgrado il rilievo economico delle imprese interessate, nonché l'indubbia centralità, nell'ordinamento giuridico e nella realtà sociale, dei servizi che tali aziende forniscono ai cittadini. La monografia ricostruisce innanzi tutto in chiave storico-sistematica l'evoluzione della normativa, a partire dalla disciplina applicata, nel corso del Novecento, al sistema delle aziende """"municipalizzate"""", analizzando altresì l'importante ruolo svolto dall'autonomia collettiva. Dagli anni Novanta la privatizzazione di tali aziende ha condotto alla costituzione di società commerciali, nella gran parte dei casi controllate dagli enti locali e regolate a più riprese dal legislatore, sino all'emanazione di un Testo unico n. 175/2016 (Tusp) che detta altresì alcuni importanti principi per la disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti. L'opera, ricostruite le novità introdotte nell'ultimo decennio, si dedica all'analisi dei principali snodi teorici lasciati irrisolti dal Tusp, dalle selezioni per l'assunzione del personale - le quali danno applicazione, sebbene indiretta, all'art. 97 Cost. - all'istituto della reinternalizzazione nei ranghi delle amministrazioni pubbliche del personale adibito a servizi dapprima esternalizzati, da valutarsi alla luce dell'art. 2112 c.c. nonché delle regole previste dall'ordinamento uni-europeo. La tesi di fondo è che l'elemento di maggiore novità connesso al d.lgs. n. 175/2016 consista non tanto nell'antica opzione privatistica, che resta confermata dall'art. 19 Tusp, bensì nelle deroghe di matrice pubblicistica a tale regime che, pur se non numerose, riescono comunque a vincolare in profondità l'agire organizzativo e imprenditoriale delle società stesse."" -
Civitas romana, civitas mundi. Saggio sulla cittadinanza romana
Il tema della cittadinanza romana si mostra tutt'oggi ermeneuticamente fecondo, poichè coinvolge la questione della natura della politicità in sistemi complessi, quale certo fu l'impero nel quale la civitas Romana si connotò come civitas mundi/ in quanto proiettata in una costellazione di luoghi istituzionali diversificati per statuti civici ed ordinamentali. Il volume, rivolto alla comunità scientifica non solo romanistica, ma di tutti i cultori che a vario titolo si interessano di cittadinanza, convivenza ed immigrazione, approfondisce in chiave inedita il problema della definizione della qualità della stessa relazione di cittadinanza, astretta dal dilemma del rapporto, spesso antagonistico, tra identità di appartenenza ed esaltata, per altri aspetti, dalle potenzialità di rapporti coinvolgentisi in un più ampio percorso di destino sentito come comune, dimensione ideologica certo, ma alla fine costituente un'antropologia più accogliente e più umanamente orientata. -
Interno Montecitorio. I luoghi, l'istituzione, le persone. Nuova ediz.
«Non è un'opera pensata per il grande pubblico, ma si rivela uno strumento prezioso per conoscere le istituzioni, in particolare quel delicato equilibrio che garantisce che la nostra democrazia sia in grado di funzionare» - Stefano Folli, RobinsonDocumentato, rigoroso, ma anche ironico e divertente, il volume raccoglie le ricerche e gli studi di oltre 50 anni attorno al Palazzo che ospita la Camera dei deputati. Storie di politici e architetti. Il racconto di scandali e di grandi idee. Un affresco che mostra, senza reticenze, la vita (e il potere) degli abitanti del Palazzo per eccellenza. Uomini e donne, molti sconosciuti, che hanno vissuto e interpretato la storia del nostro Paese. Un volume di storia e di politica. Un testo indispensabile per capire l'Italia. -
I migranti sui sentieri del diritto. Profili socio-criminologici, giuslavoristici, penali e processualpenalistici
Per afferrare le molte sfaccettature del fenomeno migratorio, il volume adotta una prospettiva multidisciplinare, combinando lo sguardo socio-criminologico con l'analisi giuridica, dedicata alle diverse interazioni vissute dai migranti in rapporto al territorio, al lavoro, alla sfera penale e al processo. La prima parte analizza criticamente i fattori causali delle pratiche di criminaliz-zazione, riflettendo sulla selettività del controllo istituzionale e le sue ricadute in ambito penitenziario. La seconda parte si concentra sul nesso tra soggiorno e lavoro, esaminando la disciplina dell'accesso al mercato del lavoro e i suoi effetti spesso patologici, ivi compresi le forme d'intermediazione illecita e grave sfruttamento. La terza parte, dato conto della stratificazione normativa che ha preceduto e poi interpolato il testo unico, si focalizza su alcune specifiche fattispecie penali. Infine, la quarta parte è dedicata al proteiforme apparato coercitivo allestito per lo straniero, descritto attraverso l'esame della disciplina delle espulsioni, dei respingimenti, dell'accompagnamento coattivo alla frontiera e del trattenimento. -
Diritto regionale. Le autonomie regionali, speciali e ordinarie
Il volume costituisce un Manuale di diritto regionale che si differenzia dagli altri manuali in circolazione per almeno tre aspetti. In primo luogo, perché, come lascia intendere il sottotitolo (Le autonomie regionali, speciali e ordinarie), il manuale dedica alle autonomie speciali uno spazio non minore di quello dedicato alle regioni ordinarie, raccontandone le diverse storie, i loro statuti, funzioni e, dove esistenti, anche i progetti di modifica degli statuti stessi. Le autonomie speciali non godono di buona fama e per questo il manuale si apre con un'ampia introduzione sul valore dell'autonomia accolto dall'articolo 5 della nostra Costituzione: ""La Repubblica riconosce e promuove le autonomie"""". Secondo gli Autori, l'autonomia resta un valore grande, e soprattutto capace di produrre esemplarità e competizione al rialzo e per questo hanno voluto riscoprirne la sua dimenticata positività. Il terzo aspetto, forse il più singolare, è costituito dalla postfazione in cui sono riportati ampi brani del pensiero di un maestro del diritto, totalmente condiviso dagli Autori, Giorgio Pastori, recentemente scomparso, che, se gli Autori non avessero ritardato la conclusione del manuale, avrebbe commentato di persona il nuovo manuale di diritto regionale."" -
Tendenze del diritto privato in prospettiva comparatistica
«Il volume raccoglie saggi, apparsi negli anni su varie riviste giuridiche, frutto di studi che riflettono gli interessi via via coltivati. La selezione operata per la pubblicazione è stata guidata dal criterio della comune attenzione nei confronti del versante privatistico; per agevolarne la consultazione essi sono stati disposti secondo l'ordine in cui le materie si trovano collocate nei codici civili della tradizione franco-germanica ed in particolare in quello italiano. La prospettiva comparatistica fornisce apporti diversi all'analisi dei singoli temi. Nel saggio di apertura, dove sono immaginate le difficoltà incontrate dallo straniero che viene a contatto con le nostre regole giuridiche, affiora la vocazione della comparazione quale strumento di mediazione culturale, in grado di far dialogare persone provenienti da mondi assai distanti, di mettere in contatto linguaggi e mentalità all'apparenza tra loro inconciliabili 1. In quello successivo, il resoconto dell'analisi rivolta a una pluralità di ordinamenti non solo smentisce il luogo comune che assegna al nostro la massima tolleranza nei confronti della gogna mediatica, ma soprattutto conduce a ridimensionare la retorica del primato dei diritti della personalità, mostrando come nei fatti risultino spesso postergati a quello all'informazione. Gli studi dedicati agli enti non lucrativi, al regime patrimoniale della famiglia, al diritto successorio riannodano il regime italiano vigente alle radici - essenzialmente francesi - e danno conto dell'evolvere delle regole nei rispettivi sistemi, mostrandone coincidenze e divaricazioni, suggerendo poi precise chiavi di lettura nei confronti delle matrici delle proposte formulate dal laboratorio europeo. Similmente sono costruiti i saggi in tema di garanzie reali, dove sono tratteggiate le peculiarità di alcuni modelli tedeschi tenute presenti sia nell'elaborazione di nuovi strumenti sia nell'aggiornamento della fisionomia di quelli esistenti. Lo sguardo gettato sugli ordinamenti di common law porta allo scoperto frequenti sintonie culturali sottostanti a diversificazioni tecniche, che consentono di dar conto di soluzioni operative convergenti con quelle europee continentali (esemplare la vicenda dei contratti prematrimoniali tedeschi e americani)...» (dalla Prefazione)