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Esporre l'Italia coloniale. Interpretazioni dell'alterità
Qual è stato il ruolo dell'arte nella definizione di un'identità coloniale italiana? L'espansionismo coloniale italiano, iniziato negli anni ottanta del XIX secolo, procedette fra avanzamenti, arretramenti e riprese fino alla Seconda Guerra mondiale, includendo l'Eritrea, la Somalia, la Libia e l'Etiopia. Massiccia in quegli anni fu la produzione di immagini che dovevano promuovere e rendere popolare l'Africa e gli africani, nell'ambito di un battage mediatico che toccò stampa, editoria, istituzioni e soprattutto le numerose esposizioni coloniali che ebbero luogo durante il sessantennio dell'avventura italiana d'oltremare. Queste esposizioni vengono qui ricostruite - con l'ausilio di cataloghi, riviste, fotografie e documenti dell'epoca - per valutare dipinti, sculture e allestimenti: l'analisi dei soggetti, dei mutamenti di gusto, la maggiore o minore incidenza a livello statistico delle opere esposte mostrano come l'arte sia entrata organicamente a far parte di questa speciale macchina propagandistica e come si sia precisato nel corso del tempo il concetto di ""arte coloniale""""."" -
Un dialogo ininterrotto. Studi su Flora Ruchat-Roncati
Flora Ruchat-Roncati (Mendrisio, 1937-Zurigo, 2012) è stata una delle più rilevanti e innovative progettiste della storia recente, prima donna a ricoprire il ruolo di professore ordinario presso il Politecnico di Zurigo, dove tenne la cattedra di Progettazione architettonica dal 1985 al 2002. Ugualmente partecipe della cultura architettonica italiana e svizzera, fu costantemente incline a varcare i confini: i confini fisici, quelli del Gottardo per muoversi tra Zurigo e l'Italia; i confini della disciplina architettonica, accordandola al mondo dell'ingegneria infrastrutturale e del progetto ambientale e paesaggistico; i confini professionali, come donna che ha affermato il proprio ruolo fuori e dentro le aule universitarie. Allieva di Rino Tami, ha fatto propria l'eredità di Le Corbusier, interpretandola con originalità, forte del sodalizio con Aurelio Galfetti e Ivo Trümpy. Intensa fu l'attività progettuale che l'ha vista coinvolta, dai Bagni di Bellinzona alla consulenza architettonica per la nuova trasversale ferroviaria Alptransit Gotthard. In questo volume viene restituita la complessità del suo rapporto con l'architettura. -
Zaha Hadid Architects. MAXXI
Che cosa significa innovazione in architettura? Da sempre progettare comporta ""stare al passo con i tempi"""", secondo un comune pensare, in dialogo con i luoghi e le loro sedimentazioni, perché l'architettura è organizzazione e forma dei luoghi per l'uomo e tutto ciò che si allontana da questa finalità, sia pure di qualità, non è architettura. Se però l'innovazione messa in atto per le strutture urbane con importanti presenze di architetture costruite in varie epoche storiche è un modo di """"percepire il passato che fa presa sul futuro"""", la memoria ha un ruolo dominante in questo processo in cui il presente è unicamente passaggio rapido tra passato e futuro. Che cos'è dunque memoria oggi e in che modo interagisce con i continui processi di innovazione in corso? Questi sono i maggiori interrogativi posti dal volume, che approfondisce la figura e il ruolo di Zaha Hadid e il suo progetto per il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma."" -
Renzo Agosto architetto 1930-2015
"Professionista appassionato"""", Renzo Agosto (1930-2015) negli oltre quarant'anni di attività di progettazione e realizzazione, ha sempre avuto un'idea ben precisa su cosa volesse dire essere e fare l'architetto, dimostrandosi attento alla qualità del progetto e non perdendo mai di vista il gusto della ricerca. Formatosi allo IUAV di Venezia, ha presto elaborato un linguaggio fatto di pulizia e precisione, di interventi decisi ed espressivi, dedicando il proprio trascinante entusiasmo alle avventure progettuali nel territorio friulano. Ma, accanto al mestiere e alla concretezza del realizzare, Renzo Agosto ha anche cercato quelli che Le Corbusier chiamava """"i grandi lavori"""": i progetti di concorso, nazionali e internazionali, che lo hanno portato alla luce nel panorama dell'architettura. Partecipare ai concorsi significava accettare la sfida di mettersi in gioco, di confrontarsi con i colleghi, di misurarsi con nuovi temi architettonici e urbani. Il volume racconta tutti i passi della sua vita di architetto, ma è lo sguardo sui progetti, realizzati e non, a svelare un vocabolario fondato su una continua ricerca di modernità e una visione innovativa dell'""""abitare""""." -
Soglie
Quante volte siamo rimasti immobili, di fronte a una scelta? Un unico passo, e quella soglia da varcare sarebbe stata soltanto un ricordo, una tappa nel percorso senza fine del nostro sguardo, una perturbazione nel paesaggio della nostra interiorità: paesaggio sempre mutevole, in continua evoluzione, dove ogni decisione, presa o no, affrontata o elusa, si manifesta in un limite dai contorni spesso aspri. Nei cento brevi racconti di questa raccolta, legati da un filo comune e da uno stile denso ed evocativo, si affrontano percorsi imprevedibili che stabiliscono tappe, senza che alcuna sia definitiva; percorsi che si modificano costantemente, fissandosi a volte in istanti precisi; percorsi sospesi di fronte ai limiti che di continuo si manifestano. È in questi limiti che si incontrano le soglie: luoghi del possibile che ci si svela, dell'ignoto che è ancora da affrontare, spiragli per osservare gli infiniti da realizzare. Prefazione di Luciano Violante. Intorduzione di Marco Filoni. -
Benevento e la trasformazione della città (III a.C.-IV d.C.). Ricerche archeologiche a Cellarulo (2008-2009)
Cellarulo, il cui toponimo rimanda alla originaria funzione di cellarium per lo stoccaggio di merci attribuita al vicino complesso dei ""Santi Quaranta"""", era l'estesa area pianeggiante della Benevento romana, racchiusa dalle mura del III secolo a.C. Il suo potenziale archeologico era noto da tempo; ciò nonostante, negli anni Novanta del secolo scorso fu interessata dai lavori di costruzione della tangenziale ovest. Interrotti i lavori in seguito alla scoperta di resti materiali d'età romana, vennero condotte ricerche archeologiche dalla competente Soprintendenza negli anni 1990-1992, cui seguirono interventi di minore portata. Nuovo impulso alle indagini venne dalle attività di diagnostica archeologica condotte nel 2001 dal Dipartimento di Lettere e Beni culturali dell'Università della Campania """"Luigi Vanvitelli"""", sotto la direzione scientifica di Marcello Rotili. Nell'ambito del POR Campania per la realizzazione del Parco archeologico e del verde di Cellarulo si è giunti infine alla realizzazione di scavi estensivi che hanno permesso di chiarire le dinamiche di trasformazione della struttura urbana fra II e IV secolo, quando si registra la completa ruralizzazione del quartiere. Presentazione di Marcello Rotili."" -
Indistinti confini
Il lavoro documentato nelle pagine di questo libro può contribuire a una diversa conoscenza e a una specifica interpretazione del ruolo che due concetti - la morfologia e la topologia - possono svolgere nel procedimento progettuale. La presunzione non è quella di costruire un capitolo di una ""teoria dell'architettura"""" e men che meno di fornire un itinerario didattico nel quale queste due categorie costituiscano le basi di un metodo ad uso e consumo dello studente-architetto. Si tratta piuttosto di appunti estratti da una sorta di giornale di bordo, o meglio di un registro di cantiere, che riportano all'esperienza di un viaggio. Le opere qui pubblicate hanno in comune un aspetto: l'accentuazione delle proprietà spaziali che il luogo assume attraverso il progetto. Un vuoto residuale usato come mercato settimanale di paese, un parcheggio abbandonato, una boscaglia, l'atrio di un palazzo barocco, un'aula ricavata in un vecchio cotonificio, uno schema abitativo decontestualizzato assumono, ciascuno, una nuova identità mediante una rifondazione della natura dei confini interni ed esterni dello spazio aperto, del ritmo interno e del suo valore simbolico nella narrazione spaziale."" -
L' abbazia. Archivio, museo, laboratorio. Un progetto architettonico per lo CSAC. Ediz. italiana e inglese
Una tra le ultime abbazie cistercensi fondate in Italia alla fine del XIII secolo ritorna a nuova vita come sede dello CSAC, il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma, dove sono raccolti oltre dodici milioni di pezzi appartenenti ai settori dell'arte visiva, dell'architettura e del design, della fotografia, della grafica pubblicitaria, del fumetto, della moda, dei media in genere, in prevalenza riconducibili al contesto italiano del Novecento. Un archivio unico in Europa che si caratterizza per la poliedrica realtà di materiali e di espressioni, attraverso autonomi percorsi o intrecci semantici, concatenazioni e contaminazioni linguistiche. Il libro racconta il percorso progettuale dedicato all'ultima fase del recupero architettonico e di allestimento del complesso dove le diverse componenti in gioco, cioè le collezioni artistiche, il valore storico iconico dell'abbazia, il racconto espositivo, le attività e le esperienze fruitive del luogo, aperte anche ad un pubblico vasto, contribuiscono a determinare una dialettica del progetto tesa a definire un'inedita tipologia: quella dell'archivio-museo-laboratorio a regime universitario. -
Abitare all'italiana. Tra la casa-fondaco e l'atelier
Negli ultimi decenni sempre più sono emersi nuovi modi di intersecare lavoro e vita domestica. La casa oggi non è più un remoto ricovero in cui si torna la sera; sempre più frequentemente è un luogo in cui lavoro, tempo libero, cura del corpo, si avvicendano nei medesimi spazi. La famiglia nucleare non è più il modello dominante, sostituita da un ampio spettro di differenti forme di convivenza su cui la vita domestica si riorganizza. Forme alternative di domesticità che alla fede nel funzionalismo oppongono il disordine e l'estetica accumulativa degli objets-trouvées. La casa isolata come paradigma del rapporto uomo/natura, la casa-fondaco e l'atelier come luoghi pensati per vivere e lavorare al contempo sono gli archetipi da cui ha origine una ricerca compositiva sullo spazio domestico a partire da un luogo definito: Venezia. Il tema della casa dell'uomo e la questione più ampia e generalizzata dell'abitare rimanda a studi e ricerche, modelli, invenzioni tipologiche che, tuttavia, risultano difficilmente separabili dalla ""presunzione ideologica"""" da cui avevano tratto alimento."" -
Ricostruzione Inventario Progetto-Reconstruction Inventory Project. Ediz. bilingue
Nel corpo della città la distruzione sospende il tempo e, nella simultaneità di sguardi che la rovina produce, nasce la visione della ricostruzione come ricerca di potenzialità ancora inespresse. I contributi raccolti nel libro prendono le mosse dal tema della ricostruzione per affrontare il problema più ampio della definizione di immaginari capaci di assumere i conflitti come parte attiva di un nuovo disegno, dove le condizioni relazionali costituiscono la trama per una narrazione discontinua, ma radicata nello spazio. La forza produttiva della memoria alimenta il pensiero progettuale, innestando gli interventi su un terreno trattato non come suolo inerte, bensì come sistema stratificato di segni, rintracciabili e misurabili attraverso un inventario operativo. La catastrofe è intesa come momento di distruzione materiale, ma anche, etimologicamente, come rivolgimento o rottura di un equilibrio morfologico e strutturale. In essa è così compresa la possibilità di permanenza dell'immateriale e dell'immaginazione produttiva, che dal frammento, come impossibilità di ripetere l'origine, costruisce nuovi ordini, architetture, città e territori. -
Paesaggio con ombre in un interno
È la fine di un amore, difficile fin dall'inizio, per diversità di cultura, lingua, abitudini. Lui chiude quella che considera una relazione ormai sgretolata, lei si ritrova improvvisamente sola, incapace di lasciarlo andare. E adesso? Aggrapparsi ancora a una speranza? A un ricordo? A mille dettagli insignificanti che irrompono nella nuova solitudine? Ecco che l'ossessione si impadronisce di ogni suo respiro, la consuma, la spinge a rifugiarsi nella propria interiorità, dominata da un'insicurezza che si manifesta nel dare ascolto a una vocina che a volte si atteggia ad arrogante maestra di vita, a volte a nascosta complice, a volte a sorella compassionevole, a volte a irritante commentatrice estranea. Con uno stile sprezzante, asciutto e scattante, la scrittrice fa emergere l'anima saturnina pervasa da una lucida e controllata autoironia della protagonista, combattuta tra il riappropriarsi della propria identità e il superare le barriere culturali per avvicinarsi all'altro e riempire il vuoto dell'abbandono. Fa da sfondo il mondo esperantofono, la lingua neutra e unificatrice, unico punto di contatto tra i due. -
Indifferenza
Canto la liberazione da se stessi. Ma non una liberazione che attenui la sofferenza, né tantomeno che cerchi la felicità. Canto il distacco dall'organismo nelle sue manifestazioni più primitive e autoriferite, con tutti i corollari: la non curanza per la realtà, l'indole confabulatoria, la ricerca del quieto vivere, il sentire ""strumento"""" ogni oggetto. Ossia: il personalismo. E' un invito ad essere al di sopra delle proprie vicissitudini, a vedere il mondo """"dall'esterno"""", a vivere sub specie aeternitatis. L'esistenza, certo, sembrerà più gravosa, sottoponendo ogni cosa (e se stessi) a critica. Ma quanta leggerezza, in questo peso!"" -
Suoni e ombre
Là dove il significato e il valore delle parole viene riconsiderato, e quindi rinnovato, la lingua, necessariamente, tende all'enigmatico, ed è fondamentale un'attenta partecipazione per interpretarne il senso, in un continuo attraversamento che dalle parole arriva alle cose e viceversa. I versi di Massimo Genovesi lavorano sul doppio binario della semplicità dei temi e della ricerca lessicale e ritmica in una poesia che sfugge, per questo, ad ogni facile classificazione. Lo stile epigrammatico, l'ampiezza degli argomenti trattati, la felicità dell'ispirazione che collega i temi e li rielabora attraverso la memoria suscitano una gamma di emozioni che abiteranno il lettore ben oltre la lettura di questa raccolta. -
Conca della Campania: dal Castrum alla residenza palaziale. Le fasi storiche e architettoniche attraverso le indagini archeologiche e di archivio
La ricerca archeologica sul complesso monumentale di Conca della Campania ha portato a una nuova lettura. Lo studio ha consentito di stabilire che il Castello di Conca sia il risultato della fusione di due entità architettoniche ben distinte e cronologicamente successive: il Castrum e il Palazzo principesco. Il Castrum, fondato nel XII secolo, è poi interessato da un susseguirsi di trasformazioni strutturali fino alla fine del XIII secolo. Tra fine XIV e XVI secolo viene costruito il Palazzo, che a partire dalla fine del XV secolo diviene residenza della famiglia dei Di Capua. A questa nobile casata, a cui verrà concesso a partire da Giulio Cesare I di Capua il titolo di principi di Conca, si deve ricondurre l'organizzazione dell'abitato nel 1698: una cittadina ricca e fiorente, munita di mura, di tre porte di accesso, di casali e taverne, di una zecca e di ben quattro chiese, a testimonianza del particolare momento di splendore di questa realtà campana. -
Vita e fede. Il messaggio di Gesù e altre riflessioni sulla religione
Sorta di dizionario di cultura religiosa da consultare all'occorrenza, questo volume prende in rassegna alcuni dei concetti chiave del cattolicesimo, affrontati con una prospettiva che li contestualizza nella società contemporanea. le parole e i concetti che l'autore ha scelto di analizzare - battesimo, comunità, grazia di Dio, mistero della salvezza, preghiera... - richiamano altre sollecitazioni che indugiano sul comportamento dell'uomo oggi e invitano all'approfondimento. Fa da sfondo quel contrasto che per l'autore si percepisce nella nostra quotidianità tra ideale e reale, ossia tra come la società dovrebbe essere secondo una visione cristiana e come, invece, di fatto è. -
Il cammino comune. Religione ieri e oggi e altre riflessioni sulla società
Famiglia, amicizia, amore, ma anche fecondazione assistita, morale, anima, speranza sono alcuni dei temi affrontanti in questo volume, strutturato come un dizionario pronto per l'uso. Non si creda di trovare qui risposte definitive: lasciandosi guidare dalla suggestione dei temi, rilevatori di profonde e spesso controverse riflessioni, l'autore offre il proprio personale sguardo sulla società contemporanea e invoca la necessità di una cittadinanza attiva, responsabile, e partecipe delle questioni morali del nostro tempo. -
Racconti di Natale
È la vigilia di Natale, i bambini stanno per scartare i regali, l'atmosfera è sere-na e trepidante, ma, all'improvviso, lo spirito della festa scompare: scompare dalla chiesa, scompare dal paese, e dalla campagna. Dov'è finito? E perché è scomparso? Così inizia uno dei racconti qui presentati: si tratta di storie che stupiscono, emozionano, commuovono, e regalano un ritratto magico del giorno più speciale dell'anno. È un'antologia natalizia ricca di suggestione, che ricrea, attraverso una narrazione leggera e quasi fiabesca, l'atmosfera di un Natale giusto, fondato su valori come la generosità, l'altruismo e l'amore. Racconti che rispecchiano emozioni e sensazioni tipiche di questo periodo dell'anno, che richiamano la narrazione evangelica o che parlano di noi attraverso l'immaginazione: racconti che scaldano il cuore. D'altra parte, che Natale sarebbe senza una storia da raccontare sotto l'albero? -
Natale con Gesù
Sono numerosi, per tradizione, i preparativi che precedono il giorno di Nata-le: addobbi, decorazioni, presepi, luci, canti ecc. per festeggiare l'importante ricorrenza. Ma saremmo davvero pronti e preparati a una reale venuta di Gesù? Ci viene qui raccontata la reazione di una comunità parrocchiale di fronte all'inaspettata notizia, giunta da parte del papa, della visita di Gesù Cristo in persona. Ne deriva una frenetica preparazione da parte di tutti, che si domandano quale sia il modo migliore, sotto il profilo pratico e spirituale, per accogliere Gesù all'interno della comunità. -
Marco Introini. Padova e altri paesaggi. Ediz. illustrata
Gli scatti in bianco e nero che Marco Introini, fotografo documentarista di paesaggio e architettura, dedica alla città di Padova sono un tassello che si aggiunge a un lavoro itinerante intrapreso in molti luoghi del mondo, nel quale la fotografia è mezzo privilegiato per ospitare una riflessione sulla città e sulle corrispondenze ricorrenti in situazioni urbane diverse. Introini usa l'obiettivo come strumento conoscitivo della città e della sua storia, a partire dai tracciati urbani. In questi percorsi sono protagoniste tutte le architetture, del passato e del presente, che fanno da quinta all'esperienza quotidiana di abitanti e turisti: i luoghi del commercio, dell'Università, delle Istituzioni, ma anche i porticati, le chiese, le porte, i corsi d'acqua. Per Padova il fotografo ha privilegiato l'asse est-ovest, dal Portello passando per via Altinate, fino a corso Milano e porta Savonarola, descrivendo una città dalle mille facce, in cui storia e modernità coesistono fianco a fianco. -
Intersezioni. Gioielli tra design, arte e tecnologia. Ediz. italiana e inglese
Intersezioni di linee e di piani, geometrie perfette e minuziose, strutture architettoniche forti e armoniose: sono gioielli, soprattutto anelli e collane, che prendono spazio nella Gallery di Palazzo Contarini Polignac giocando con luci, proiezioni, ombre, contrasti e riflessi colorati. Stefania Lucchetta, artista e designer - per la prima volta a Venezia con una personale nell'ambito della Venice Design Week 2018 - da quasi vent'anni sviluppa una propria poetica del gioiello attraverso la tecnologia. L'artista è una pioniera nell'utilizzo dei software di progettazione e delle macchine di prototipazione (3Dprinting) per creare effetti nuovi e non riproducibili manualmente con le tecniche tradizionali. «Quello che ho fatto in questi ultimi anni è cercare di materializzare alcune idee di gioielli che avevo in testa che, senza le nuove tecnologie e i nuovi materiali, non sarebbero stati realizzabili». la mostra evidenzia il percorso di ricerca e innovazione nell'incontro del gioiello con mondi diversi: il design, l'architettura, l'arte. la creatività va sempre di pari passo con l'evoluzione tecnologica della macchina cercando il punto di intersezione con la manualità per aprire nuove strade al gioiello contemporaneo.