Sfoglia il Catalogo ibs001
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2401-2420 di 10000 Articoli:
-
Tra giornalismo e rivoluzione. Francesco Dall'Ongaro interprete e protagonista del Risorgimento
Poeta e giornalista, interprete di un'epoca attraversata dalle guerre di liberazione nazionale del 1848-1849, Francesco Dall'Ongaro (Mansuè, 1808 - Napoli, 1873) presenta un articolato profilo di letterato, in cui vocazione poetica e prosa giornalistica convivono. Animato da un temperamento intellettuale ispirato al pensiero democratico di ascendenza mazziniana, Dall'Ongaro riuscì a dare voce a un'imprescindibile necessità di testimonianza civile mediante un'intensa attività letteraria e giornalistica, attraverso cui fu protagonista dei momenti più significativi del Risorgimento italiano. Questo studio, attraverso il ritrovamento di un consistente corpus di autografi, traccia il profilo e ripercorre la carriera di Dall'Ongaro a partire dagli anni della formazione trascorsi tra Padova e Venezia, quando, grazie all'amicizia con alcuni scrittori legati al Caffè Pedrocchi, primo fra tutti Luigi Carrer, inaugurò una nuova stagione letteraria imprimendo da subito alla propria forma espressiva un connotato militante. -
Chioggia. Rivista di studi e ricerche (2018). Vol. 53: Novembre.
C'è stata nella storia di Chioggia, anche in quella più recente, una tradizione giuridica i cui protagonisti, principalmente avvocati ma non solo, hanno agito da tecnici del diritto e nel contempo hanno svolto un ruolo dirigenziale nella costruzione e affermazione, in tempi diversi, dello stato di diritto e della democrazia. La dimostra quanto proposto attraverso due importanti articoli della rivista. Altri articoli riguardano: l'intervento degli scout nel territorio di Chioggia durante l'alluvione del novembre 1966; il naufragio del bragozzo Benintendi, l'origine del nome di Brondolo, la storia della famiglia ""Boscolo Anzoletti"""". Nell'iconografia a colori splendide immagini della laguna fornite dal Circolo Nautico Chioggia."" -
Francesco Iunco. La danza delle ninfe. Dipinti, disegni e brevi scritti saffici e metafisici
L'opera pittorica e grafica di Francesco Iunco si affaccia nel panorama artistico contemporaneo come un'originale commistione di stili che il giovane artista di Manduria combina per sperimentare un innovativo linguaggio espressivo. Sullo sfondo di un'ispirazione che prende le mosse dal decorativismo bidimensionale e prezioso di Gustav Klimt si innestano dettagli di chiara ascendenza metafisica. Ecco che allora tanto nei soggetti naturalistici che in quelli figurativi troviamo linee sinuose, ondulate e sensuali che si intrecciano, come in una danza, a spazialità architettoniche atemporali dalle atmosfere misteriose. Queste linee definiscono gli elementi naturalistici e accarezzano i corpi di ninfe e nereidi dalla prorompente femminilità. Il tema klimtiano della femme fatale si contamina con citazioni dalla mitologia classica, soprattutto Saffo e Ovidio, e si arricchisce di nuove brillanti note cromatiche e di graffiante potenza segnica. Le opere qui presentate attestano il percorso in evoluzione di un artista che vive nel proprio tempo ma mantiene fisso lo sguardo sulla grande arte del passato. -
Il «Palagio traforato». La Ca' d'Oro nella Venezia tra Otto e Novecento. Ediz. illustrata
Affacciata sul Canal Grande, la Ca' d'Oro di Venezia - che Gabriele D'Annunzio chiamò suggestivamente il ""palagio traforato"""" - è nota per la sua particolare facciata asimmetrica, rivestita di marmi e ornati scultorei un tempo arricchiti dai vivaci colori dell'oro, del blu oltremare e del rosso. A partire dalla metà dell'Ottocento l'edifico è stato oggetto di una rinnovata attenzione, alla quale contribuirono le opere di conservazione e restauro che ne hanno determinato la facies attuale. In queste pagine sono ripercorse la fortuna critica e la storia delle poco note vicende architettoniche che negli anni hanno trasformato la Ca' d'Oro da abitazione a museo. Attraverso un'ampia documentazione in parte inedita vengono illustrati i progetti e gli interventi dell'architetto Giambattista Meduna (1845-1849) e del barone Giorgio Franchetti (1894-1916), nonché i lavori di restauro e musealizzazione diretti dall'ingegnere Ferdinando Forlati dopo la donazione dell'edificio allo Stato (1916-1927). Viene così offerta un'interpretazione articolata della storia del palazzo, uno dei più affascinanti edifici veneziani nella cui sregolatezza risiede tutta la sua stupefacente bellezza."" -
Aldo Peressa. Cereal Docks Demethra
L'opera di Aldo Peressa che viene documentata in questa monografia è un'opera della maturità, un'opera che - anche per la sua complessità funzionale e articolazione compositiva - in qualche modo costituisce una sintesi di alcuni dei principali temi fino ad oggi trattati dalla sua architettura, innanzi tutto, quello della luce. Questo progetto Cereal Docks Demethra si sviluppa secondo l'elaborazione di alcuni volumi elementari che, grazie alle peculiari soluzioni costruttive, si pongono di fronte all'azione della luce in modo autonomo, proponendosi nei suoi confronti con attitudini ed esiti differenziati. Poi quello del rapporto natura/artificio. In fondo, per l'architettura la natura in sé non esiste, è sempre frutto di un'astrazione, è natura simbolizzata, ipostatizzata. Natura artificiale, per così dire. Infine quello del luogo. «Uno degli scopi profondi dell'architettura» - scrive Peressa - «non è tanto quello di prendere luogo, di dislocarsi nelle aree o negli spazi prescelti o concessi, ma è quello di creare luoghi. La creazione del luogo è il suo fine ultimo». -
iWRECKS. Questioni, metodi, scenari di trasformazione per i relitti industriali
I relitti industriali sparsi sul territorio dipingono l'immagine del fallimento di un recente capitolo della nostra storia economica e sociale. La metafora della nave arenata o inabissata può tuttavia accendere visioni e suggerire inaspettati scenari di trasformazione fondati sulla forza rigeneratrice del relitto. È questo lo sguardo della ricerca iWRECKS, che ha impegnato un nutrito gruppo di ricercatori tra Padova, Venezia e Lisbona. Sono qui raccolte alcune riflessioni maturate nel corso della ricerca, che rivelano un approccio originale nei confronti del patrimonio industriale dismesso e restituiscono un interessante intreccio di visioni innovative e inedite linee di indagine. Lungi dal voler proporre un metodo sistematico da cui dedurre strategie di rigenerazione, si vogliono delineare possibilità finora trascurate, stimolando la riattivazione di forme, rimettendo in campo energie latenti e coinvolgendo soggetti a lungo rimasti sopiti o esclusi dai processi di trasformazione urbana. -
Ignazio Gardella. Altre architetture. Ediz. italiana e inglese
La figura di Ignazio Gardella (1905-1999) è stata, a partire dagli anni Trenta del secolo scorso, al centro di una ricca letteratura critica, segnata da contributi di grandi studiosi e architetti. Molteplici sguardi che hanno individuato gli elementi caratterizzanti il suo lavoro, quali il rapporto con le tecniche della composizione, la storia, i contesti e le città. Aspetto meno noto e più aperto alla sperimentazione è la ricerca sullo spazio interno, che pervade tutto l'arco della sua carriera. Le altre architetture cui si fa riferimento in questo volume non alludono soltanto all'intenzione di occuparsi dell'inedito o degli aspetti minori, magari non del tutto compresi e a volte trascurati, ma anche alla possibilità di aggiungere materiale di indagine, per comprendere meglio il processo di elaborazione compositiva di Gardella, a partire dai progetti per gli interni, attraverso le sistemazioni espositive stabili o gli allestimenti effimeri. Progetti che a volte, nell'immedesimazione del lavoro di archivio, ci appaiono essere sorgente e non riflesso della sua più conclamata espressione architettonica. -
Arte e scienza tra Urbino e Milano. Pittura, cartografia e ingegneria nell'opera di Giovanni Battista Clarici (1542-1602)
La traiettoria umana e professionale di Giovanni Battista Clarici si sviluppa nella seconda metà del Cinquecento all'interno di una cornice storica particolare, condizionata dalle relazioni dinastiche, politiche e mecenatizie tra gli ultimi due duchi di Urbino, la corte pontificia, l'egida spagnola di Filippo II e l'episcopato milanese di Carlo Borromeo. La biografia della sua persona, tratteggiata per la prima volta in questo volume, incarna appieno lo spirito di un'epoca e di una cultura in cui arte e scienza erano inestricabilmente connesse. Formatosi tra Urbino e Pesaro come artista, Clarici si specializzò nelle scienze matematiche, applicate soprattutto nell'ambito della topografia e cartografia. Conoscenze particolarmente preziose nell'ottica del governo del territorio, che motivarono il suo trasferimento a Milano, dove ottenne un incarico su mandato di Filippo II. Presto le sue competenze si estesero al campo ingegneristico, idraulico e architettonico. Questa monografia riconsidera le opere note di Clarici, come la famosa Pianta della Città di Milano, e presenta per la prima volta preziosi inediti, come il Codice trovato a Madrid ma anche la Carta del Ducato di Urbino. -
Dissimulatio
Come sempre nei romanzi di Monaldi & Sorti, ogni frammento del rompicapo tornerà perfettamente al suo posto. Ma la verità si rivelerà appieno solo a chi possiede la chiave giusta.rnrnParigi, gennaio 1647rnIn una stazione di posta alle porte della città, si scalda davanti al fuoco un gruppo di viaggiatori appena giunti dall’Italia: un libraio, una canterina veneziana, il giovane castrato Atto Melani accompagnato dal suo segretario e dal maestro, il celebre Malagigi, e infine Gabriel Naudé, bibliotecario del cardinal Mazzarino, primo ministro di Francia. Sua Eminenza ha convocato in tutta fretta a Parigi schiere di musici per rappresentare una nuova opera in musica, l’Orfeo, ma già si sussurra che l’opera non si farà. A Corte nulla è più importante degli spettacoli. E allora cosa c’è sotto?rnIniziano finalmente le prove nel Teatro Reale, ma un attentato semina il panico tra musici e cantanti: qualcuno ha sabotato una macchina di scena, che precipita sul palco e solo per un soffio non travolge Malagigi, protagonista del melodramma. Chi voleva ucciderlo? E perché?rnIl primo sospettato è Atto Melani, suo rivale sul palcoscenico, che rifiuta ostinatamente di fornire un alibi. Ma il segretario di Atto e la giovane canterina veneziana Barbara Strozzi non si fermano alle apparenze e decidono di vederci chiaro. Troppe stranezze accompagnano le prove dell’Orfeo; i costi smisurati, il bizzarro comportamento di Mazzarino, che con quell’opera tutta italiana non teme di irritare i francesi, e infine l’ombra dei veri potenti: i grandi banchieri.rnLa pagina strappata da un libro misterioso, un rapimento e un’incursione nella labirintica biblioteca privata del Cardinale riveleranno un intreccio inatteso tra arte, superstizione e potere. E come sempre nei romanzi di Monaldi & Sorti, ogni frammento del rompicapo tornerà perfettamente al suo posto. Ma la verità si rivelerà appieno solo a chi possiede la chiave giusta, la suprema tra le virtù politiche: la dissimulazione. -
L' attentatuni. Storia di sbirri e di mafiosi
«Oggi, un nucleo armato della nostra organizzazione ha fatto irruzione in un covo nemico...»: non inganni il tono scherzoso con cui l'uomo della Dia comunica al quartier generale di Roma che una squadra di investigatori, dopo mesi di lavoro, è riuscita a piazzare una microspia nel «Sancta Sanctorum» che ospita i superkiller di Cosa Nostra. Parodia dei comunicati con cui le Br, negli anni Settanta, scandivano la loro sanguinosa aggressione contro lo Stato, l'annuncio dell'uomo della Dia giunge dalla nuova, difficilissima guerra che insanguina l'Italia: è quella che oppone gli uomini dello Stato alla temibile potenza di fuoco, alla determinata strategia d'assalto dispiegata da Cosa Nostra negli attentati contro Falcone e Borsellino. L'attentatuni è la storia - narrata da Bianconi e Savatteri con il rigore del migliore giornalismo e il ritmo di un grande thriller - di come un pugno di investigatori della Dia, operando sotto copertura e con modalità che non hanno nulla da invidiare alle spy-stories di Le Carré, riescono a entrare nella struttura più interna della mafia. Ne pedinano gli uomini, ne individuano i luoghi di ritrovo, mappano affari e proprietà immobiliari, legami gerarchici e protezioni autorevolissime. Arrivano - scrivendo la pagina più incredibile dell'intera operazione - a rubarne i discorsi in diretta, ad ascoltare ora dopo ora i progetti del nucleo armato. Sullo scenario di una Palermo che Bianconi e Savatteri fissano in modo indimenticabile - città ferita e vitale al tempo stesso - gli investigatori, senza l'aiuto di pentiti e grazie a un immenso e paziente lavoro di indagine, ripercorrono l'insanguinata filiera di Cosa Nostra. E giungono, finalmente, agli assassini della strage di Capaci. -
I mille film. Guida alla formazione di una cineteca
Gianni Volpi è stato uno dei più importanti critici e storici della cinematografia. Venuto recentemente a mancare, ci ha lasciato come ultima opera questa ""Guida alla formazione di una cineteca"""", che accoglie il suo pensiero critico e vale come testamento per le nuove generazioni di spettatori. Raccontandola con le sue stesse parole, «Ci sono i film che più hanno solleticato la nostra sensibilità (racconto, ritmo, colore, musica, forza di visione, di miti, di divi) e/o la nostra intelligenza (cioè che sono stati scoperta o analisi di cose importanti dette in forme adeguate). Insomma, quelli che ci hanno dato le immagini più necessarie sotto ogni punto di vista»."" -
Cambiamo aria! Come difenderci dai danni dell'inquinamento. I dati della medicina e i buoni esempi per respirare un'aria migliore, in casa e fuori
Ogni anno, in inverno, noi italiani abbiamo a che fare con lo sforamento dei limiti delle polveri sottili, il blocco delle auto e notizie allarmanti sulle malattie derivanti dall'inquinamento. Ma ci siamo abituati, e pensiamo che in fondo non possiamo farci nulla e il problema non sia così grave. Sbagliato! È una strage silenziosa, a livello europeo. Nel 2016 l'Agenzia Europea dell'Ambiente ha stimato in 436.000 le morti premature riconducibili solo alle polveri sottili. Dunque molti decessi prematuri per malattie respiratorie, malattie del sangue e tumori, dipendono dalle polveri sottili, dall'ozono, dal traffico e dai riscaldamenti. Quali sono i dati certi della medicina su questi mali? E che cosa possono fare i cittadini e le istituzioni? Questo libro offre un'analisi ampia delle due facce del problema, quella scientifica e quella «politica», mettendo a confronto realtà italiane, europee e statunitensi. Spiega con numeri alla mano il nesso fra inquinanti e malattie, dall'asma nei bambini agli infarti, offrendo anche consigli pratici per ridurre i rischi personali - dalla casa all'auto, quando si fa jogging o si porta a spasso un neonato. E racconta quali misure efficaci sono state adottate per limitare l'immissione di inquinanti. Dove, come e con quali risultati. Perché non è vero che non si può far nulla: cambiare l'aria dipende sempre da noi. -
The Best
Per gli appassionati di calcio George Best non ha bisogno di particolari introduzioni. Dotato di un meraviglioso talento, baciato dalla sorte, ha saputo interpretare il gioco con un senso di bellezza e grazia raramente visti, prima e dopo. Battezzato «il quinto Beatle» nel momento migliore della sua carriera, Best è stato il primo calciatore a vestire i panni della popstar, a diventare un'icona di riferimento per la sua generazione e una sorta di inarrivabile sex-symbol naturale per tutte le ragazzine del Regno Unito. Volente o meno, ha accettato che tutta la sua vita diventasse materia da tabloid, che tutte le sue trasgressioni private fossero di dominio pubblico. Grazie a questa straordinaria e nuova forma di popolarità, è diventato uno dei calciatori più importanti e amati del XX secolo. Ma come molti altri talenti naturali, il «figlio del popolo» di Belfast non è riuscito a scendere a patti con la fama e il denaro, e la storia della sua vita si è popolata di figure femminili, torbide avventure di sesso e, purtroppo, di una spaventosa dipendenza dall'alcol, comune a molti calciatori britannici. In questa bellissima e dolorosa autobiografia, Best ha rimosso ogni pudore e ci trascina con sé nei gorghi di una vita davvero «spericolata», vissuta a mille all'ora, tra il fascino della swinging London degli anni Sessanta e la cruda realtà nordirlandese, fra i trionfi del Manchester United e le fughe romantiche nelle isole del Mediterraneo, tra i pub di tutta l'Inghilterra e le aule di tribunale. Fino alla bancarotta, la prigione e l'inferno della cirrosi epatica che lo porta alla morte nel 2005. -
Congratulazioni. Hai appena incontrato la I.C.F. (West Ham United)
Molto calcio, siamo inglesi, molti calci, siamo l'I.C.F. (InterCity Firm) l'incontrollabile gruppo di hooligan al seguito del West Ham United (una delle più blasonate squadre di Londra). Il West Ham è la squadra più proletaria della capitale, la squadra del popoloso e violento East End. Bill Gardner, Big Ted, Andy Swallow, «Ani-mal» Ikoli e molti altri sono stati per anni i suoi più fedeli e decisi sostenitori: migliaia di ragazzini inglesi si sono ispirati alle gesta di questi guerrieri degli spalti. Cass Pennant, nero londinese, tra i membri originari e più rispettati, ha deciso di raccontare la sua storia e quella di un gruppo ristretto di amici, i fondatori e le guide spirituali di questa organizzata e solidissima armata. Si leva un coro sincero che canta la leggenda nata alla fine degli anni Settanta, la leggenda di un gruppo di autoconvocati, di fuoriusciti stufi di lotte intestine e di gelosie tra «mob», tra bande di tifosi dello stesso club. E così che nasce «The InterCity Firm», forte di una scala gerarchica definita, una sezione giovanile (la temuta Under Fives Posse) e regolari biglietti da visita: quelli che lasciavano ai doloranti e feriti tifosi avversari dopo gli scontri. Semplici biglietti rettangolari con una scritta a caratteri cubitali: «Congratulazioni -Hai appena incontrato la I.C.F.». -
La vita finora
Finalista Premio letterario LA PROVINCIA IN GIALLO - ottava edizione Torna Raul Montanari con una storia di bullismo, manipolazione e cyberbullismo all'interno di una scuola di periferia, La vita finora. Al centro della vicenda, Marco Laurenti, un giovane professore delle medie convinto di essere un cattivo insegnante ma che di fronte al Male...rn«Montanari entra nell’animo umano e ci si fa largo, fotografando quello che vede.» - Valeria Parrella rn«La paura che provo di fronte al mutamento antropologico delle nuove generazioni, alla loro anaffettività e anestesia sociale, di cui vedo tracce sia nei ragazzi che conosco personalmente sia nelle cronache dei giornali, mi ha suggerito il personaggio di Rudi, il sedicenne geniale e sociopatico in cui Marco cercherà fino all’ultimo un’umanità che nonostante tutto gli sembra di intravedere.» - Raul Montanari rnÈ l’autunno del 2016. Marco Laurenti, trentacinquenne professore delle medie con un passato di sofferenze famigliari e un presente di precariato sconfortante, parte da Milano per un incarico in un piccolo paese, in cima a una valle isolata dove la natura è prepotente e gli uomini ancora di più. rntMarco sospetta di essere un cattivo insegnante e un’anima piena di ombre. Ma quando arriva il momento sa battersi come un eroe contro il Male nella sua incarnazione più spaventosa: un allievo, figlio dei nostri tempi devastati dall’idiozia tecnologica, che manipola compagni e adulti, plagia due ragazzine fino a ridurle a schiave sessuali, bullizza e cyberbullizza, usa i social per realizzare una supremazia fredda, terribile, disumana. Di fronte a lui perfino il Male tradizionale, che nella storia ha il volto di un ex criminale di guerra, sembra un retaggio del passato, più doloroso che minaccioso. rntQuesto drammatico scontro fra generazioni, combattuto sull’orlo di una frattura che percorre tutta la realtà in cui viviamo oggi, non potrà non contare le sue vittime e molti nodi rimarranno irrisolti. Per ricordarci che, in battaglie come quella raccontata in queste pagine, perfino la vittoria non sempre lascia in bocca il sapore rassicurante dell’happy end. -
La timidezza delle rose
Diana è una bella ragazza poco più che ventenne. Tutto per lei sembra scorrere normalmente - amici, amori, studio - fino a quando una lettera sconvolge ogni cosa. La madre, infatti, prima di morire le ha scritto, rivelandole l'esistenza di una sorella gemella, Mary, che il padre, lasciandola, aveva portato via con sé. Inizialmente Diana non ha voglia di cercarla, presa com'è dalla sua vita. Succedono però alcune cose che le fanno cambiare idea: le parole di un misterioso cartomante che la inducono a riflettere sul suo destino (Diana sogna da tempo di diventare scrittrice, ma è avviata a una brillante carriera di avvocato) e il ritrovamento delle lettere spedite da Mary alla madre, lettere che parlano di un «giardino delle rose» a Istanbul e di una certa Zeynep Hanim, che le avrebbe insegnato a capire il linguaggio di questi meravigliosi fiori. La ricerca di Mary si rivelerà per Diana qualcosa di molto più profondo: un viaggio alla scoperta di sé e dei sogni accantonati. Perché tutto può accadere, persino udire la voce delle rose. -
Rivista Linus. Giugno 2018
L’inedito letterario di questo numero è un’autentica gemma preziosa: un racconto del padre del giallo italiano, Giorgio Scerbanenco, con le illustrazione di Manuele Fior.rnrnTrent’anni fa, il 16 giugno del 1988, moriva Andrea Pazienza. A lui e alla sua eredità è dedicato questo numero di linus, a partire dalla copertina, dove campeggia un meraviglioso ritratto di Paz, disegnato da Paolo Bacilieri.rnDi Pazienza riproponiamo una storia lirica e nuda del 1987, Sogno, certi che l’aspetto più delicato del grande Paz possa contagiarci tutti, ora che l’estate è alle porte. In questo numero, dunque, gli tributiamo un sentito omaggio con un contributo di Massimo Zamboni, chitarra del punk emiliano, che ci racconta la Bologna di quegli anni, culla di molte storie memorabili. Hanno inoltre sfoderato i loro pennelli alcuni tra i più grandi autori della scena contemporanea, da Davide Toffolo al già citato Paolo Bacilieri, passando per Tuono Pettinato e, grazie a un fortunoso ritrovamento – una sceneggiatura inedita, disegnata da Giuseppe Palumbo – oggi possiamo leggere Il mare d’inverno, storiella improvvisata durante una lezione alla scuola di fumetto Zio Feininger dove Pazienza insegnava (grazie a Nino Pellacani, campione di basket e al tempo studente della scuola). Ivan Carozzi ha invece scritto un’introduzione alle storie in tributo al genio di Andrea.rn rnL’inedito letterario di questo numero è un’autentica gemma preziosa: un racconto del padre del giallo italiano, Giorgio Scerbanenco, con le illustrazione di Manuele Fior.rn rnSalutiamo con molto orgoglio anche il ritorno di Art Spiegelman con le pagine scansionate direttamente dal suo block notes (è ben visibile la quadrettatura). Spiegelman disegna su un quaderno che si porta dietro come la coperta di Linus. È una modalità intima e privata che gli consente di meditare disegnando sull’origine stessa del fumetto. La sua essenza “comic”, come ci racconta nel bellissimo scritto introduttivo.rnrnPoi, una primizia: le strisce de Il mondo di Niger di Leila Marzocchi, premiata all’ultimo festival di Lucca proprio per la saga edita da Coconino, un lavoro portato avanti per ben 10 anni. Conosciamo, da questo numero, la lumaca sonnambula, il compare, il sulfureo nonno e Gualtiero, lo scoiattolo Eugenio e tutta la famiglia di animaletti senzienti di questo mondo irresistibile.rnE poi Toffolo, che continua il suo peregrinare sudamericano sulle piste dell’amata Cumbia con pagine curatissime e spassose che lo incoronano per sempre come degno rappresentante dell’Istituto Italiano di Cumbia.rnrnOltre agli immancabili Peanuts delle origini, ci sono anche Calvin & Hobbes di Bill Watterson. A grande richiesta torna Perle ai porci di Stephan Pastis, una delle strip più divertenti di sempre. Fanno il loro ingresso anche I quaderni di Esther di Riad Sattouf, autore prolifico che che si è fatto amare dai lettori di linus quanto Doonesbury di Garry B. Trudeau, che ci regala una storia memorabile e di grande attualità. E ritorna anche l’adorato Feininger, pioniere del fumetto e maestro del Bauhaus, con la sua classe immarcescibile.rnrnMolte serie sono state confermate, anche se non le vedete ancora, e altre nuove sono in cantiere. Poi le rubriche, da questo numero tante. Veloci e, speriamo,... -
Rivista Linus. Ottobre 2018
Pubblicata per la prima volta nel 1965, Linus è la prima rivista italiana interamente dedicata al mondo dei fumetti.rnrnIl primo direttore fu Giovanni Gandini, che portò in Italia le strisce di Peanuts, Popeye, Li'l Abner, Bristow, Dick Tracy e pubblicò per la prima volta personaggi italiani come Valentina di Guido Crepax. Con il tempo l’interesse del magazine si estese ad altri ambiti: società, politica, mass media e letteratura. Negli anni hanno collaborato con la rivista grandi intellettuali italiani, nomi del calibro di Umberto Eco ed Elio Vittorini con interventi e strisce satiriche come quelle di Altan, Alfredo Chiappori, Sergio Staino, Ellekappa, Angese, Vauro, Bruno D'Alfonso. Nel 1972 Giovanni Gandini venne sostituito dall’intellettuale, giornalista e scrittore Oreste del Buono. In seguito a un periodo di crisi, a maggio e giugno 2013 la rivista non venne pubblicata. Ma ritornò sugli scaffali a luglio dello stesso anno sotto il marchio Baldini & Castoldi. -
A mano disarmata. Cronaca di millesettecento giorni sotto scorta
Vincitrice del Premio Estense 2018rnrnUna testimonianza puntuale, incalzante, senza respiro, che non dimentica mai la sua dimensione di donna, di madre e di moglie contesa alla serenità famigliarernrn«La storia vera di una giornalista che ha denunciato i clan di Ostia e vive sotto scorta.» – Corriere della SerarnrnSiamo a Ostia, nel 2013, e tra gli abitanti di quei palazzi c'è anche Federica Angeli, cronista di nera per le pagine romane di «la Repubblica», che in quella periferia è nata e cresciuta. Da tempo si occupa dei clan locali e ha subìto gravi minacce. Sa quindi come è fatta la paura, ma crede che l'altra faccia della paura sia il coraggio. Se i vicini rientrano obbedienti al comando del boss, lei decide di denunciare ciò che ha visto. Dal giorno dopo la sua vita è stravolta: per la sua incolumità le è assegnata una scorta, eppure nessuna intimidazione fa vacillare la sua fede in un noi con cui condividere la lotta per la legalità. La storia giudiziaria di cui è protagonista fino alle più recenti sentenze ci parla di una possibile seppur faticosa vittoria, confermando che tutti insieme possiamo alzare la testa e cambiare in meglio. Federica Angeli ha ottenuto questa vittoria con l'unica arma che possiede, la penna, e in queste pagine ci racconta le tappe di una vera e propria sfida alla malavita, nel solco di un giornalismo nobile, illuminato di etica civile, che non compiace mai null'altro che la verità, con una coerenza a tratti severa. In un susseguirsi di colpi di scena, viviamo con lei le sue paure, a tratti la disperazione e i momenti di solitudine. La sua testimonianza puntuale, incalzante, senza respiro non dimentica mai la sua dimensione di donna, di madre e di moglie contesa alla serenità famigliare. Una serenità che, ispirata dalla ""Vita è bella"""" di Benigni, Federica Angeli riesce magicamente a preservare, coinvolgendo i figli in un gioco alla guerra. I diritti di questo libro sono stati acquistati dal regista Claudio Bonivento che trasformerà l'incredibile storia di Federica Angeli in un film."" -
Franco Basaglia, il dottore dei matti. La biografia
A quarant'anni dalla approvazione della Legge 180, che ha portato alla chiusura dei manicomi, la figura di Franco Basaglia e il suo lavoro continuano a suscitare grande consenso, ma anche molte critiche. Il libro, racconto di una vita, cerca di ricondurre la vicenda di Basaglia - tra l'antifascismo, il dopoguerra, l'università e la direzione degli ospedali psichiatrici di Gorizia e Trieste - all'interno dei mutamenti epocali che coinvolsero la società e la cultura italiane nel ventennio 1960-1980 segnato dalle grandi lotte operaie e studentesche, ma anche dalle bombe stragiste e dal terrorismo, ventennio che si contraddistinse per una spinta riformista mai più ritrovata. Tra Gorizia e Trieste, Basaglia sperimentò sul campo una radicale riforma dell'istituto manicomiale, dopo aver denunciato l'orrore della segregazione e dei mezzi coercitivi utilizzati o dei cosiddetti sistemi di cura (come il massiccio uso dell'elettroshock). Una riforma ispirata non solo a principi di umanità, ma soprattutto al riconoscimento dei diritti del malato, della sua libertà, della sua appartenenza alla società civile, contro una condizione di emarginazione che escludeva qualsiasi possibilità terapeutica. Questo libro ricollega la figura di Basaglia alla cultura e alla politica dei suoi tempi, mostrando il valore della sua battaglia nel cammino d'emancipazione della società italiana, esaltando, allo stesso tempo, il suo carattere di intellettuale capace, di fronte alla crisi della sua disciplina, di misurarsi con la concretezza dei problemi, con un solo vincolo: il rispetto della dignità di ogni essere umano.