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Amadeo Bordiga politico. Dalle lotte proletarie del primo dopoguerra alla fine degli anni Sessanta
Uno studio dell'attività politica di Amadeo Bordiga fuori dai clichés della storiografia partitica o ufficiale che da sempre mostra lacune e zone d'ombra. Si tratta del PSI del primo dopoguerra, della nascita del Pcd'I nel 1921 a Livorno e delle lotte politiche all'interno dell'Internazionale. Si ""scopre"""" che alla sua fondazione il Partito comunista d'Italia (sezione dell'Internazionale comunista) non contemplava un segretario generale ma un comitato centrale composto da 15 membri che eleggeva al suo interno un comitato esecutivo di 5 membri: Bordiga Amadeo, Fortichiari Bruno, Grieco Ruggero, Repossi Luigi, Terracini Umberto. La carica di segretario generale esistente in URSS e ricoperta da Stalin venne istituita in Italia nel 1924 e ricoperta da Antonio Gramsci, era iniziata la bolscevizzazione, per alcuni, per altri la stalinizzazione. Una parte di storia d'Italia ormai dimenticata riappare: l'opposizione proletaria alla guerra di Libia (1912); la Settimana rossa (1914); l'insurrezione di Torino (1917); l'occupazione delle terre (1919); l'impresa Fiumana (1919); lo """"sciopero delle lancette"""" (1920); la rivolta di Ancona (1920); gli Arditi del popolo..."" -
Sull'agopuntura. Dialogo tra un medico esperto di agopuntura e di un curioso della materia
Partendo dal classico Huangdi Neijing, dialogo tra l'Imperatore Giallo e il medico Qibo, Elisa Rossi presenta i fondamenti dell'agopuntura: i concetti di yin-yang e di qi, il sistema correlativo dei cinque elementi/movimenti, il tragitto dei canali/meridiani e la funzione dei punti di agopuntura. Il testo riporta studi bio-medici convenzionali che valutano il meccanismo di azione e l'efficacia dell'agopuntura, ma racconta anche i miti e la storia della nascita dell'agopuntura, i fondamenti delle pratiche meditative e del qigong, i concetti di dao, via, e di wuwei, non-agire. La narrazione tocca la presentazione di ideogrammi, passa per il testo divinatorio Yijing e, attraverso le citazioni puntuali di opere mediche classiche, conduce nel territorio della psiche-shen e nel nucleo della relazione terapeutica medico-paziente. Il testo si struttura come dialogo, la domanda chiama la risposta e questa invita alla domanda successiva, seguendo l'andamento del pensiero naturale: la conversazione procede quindi per risonanza e rimandi, in accordo con la tradizione del pensiero cinese. -
Sguardo sul Karma. Elementi di destino nella biografia
La concezione del metodo di indagine sul karma elaborato da Ate Koopmans, e qui proposto, ha elaborato un corpo di strumenti adeguato per uno studio moderno della persona. Occuparsi della biografia, intesa come archetipo umano e come biografia incarnata di persone vere, richiede profondo rispetto, serietà, senso del sacro. La biografia manifesta il destino dell'umanità e il destino del singolo e nessuno dall'esterno può affermare credibilmente di averne le chiavi, una teoria definitiva o la soluzione interpretativa. Ci si può solo abituare progressivamente e con delicatezza infinita a dare credito alla sottile consapevolezza, avvertibile da ciascuno di noi, che le cose abbiano un senso. Che abbiano una storia e che ci si possa abituare a vederne sempre meglio le connessioni. Ogni istante dell'esistenza se guardata a ritroso, racchiude in sé elementi meravigliosi inaspettati e infinite rivelazioni. Restituire all'uomo contemporaneo una forma di consapevolezza del tema del destino, del karma e della reincarnazione - non più legata alla tradizione orientale, ma di matrice in un primo tempo europea, e poi umana internazionale - è uno degli obiettivi principali dell'antroposofia. -
L' «Ottobre tedesco» del 1923 e il suo fallimento. La mancata estensione della rivoluzione in Occidente
In Italia la mancata riuscita rivoluzionaria del 1923 in Germania non è mai stata affrontata nonostante il fatto che in quel tentativo siano stati coinvolti all'incirca un milione di lavoratori e varie centinaia di migliaia di comunisti, non soltanto tedeschi, cosa che nella storia non si era mai verificata prima. Questa vicenda segnò il futuro della III Internazionale Comunista, costituita a Mosca nel 1919, che non troverà più il modo di risollevarsi da una sconfitta avvenuta, praticamente senza combattimento, nell'area geopolitica allora più importante dal punto di vista del comunismo. Studiare la dinamica di quello che non è stato l'""Ottobre tedesco"""", individuando le cause del """"fiasco"""", è lo scopo di questo saggio che si avvale anche di documenti resi accessibili dall'apertura degli archivi dell'ex Unione Sovietica. L'autore ritiene che i motivi veri della sconfitta tedesca siano riconducibili soprattutto al mancato riconoscimento dell'idea che la rivoluzione comunista doveva avere carattere popolare o non sarebbe stata. In appendice si trovano testimonianze di Heinrich Brandler, principale dirigente comunista tedesco nel 1923, e scritti dello storico Isaac Deutscher."" -
Allucinogeni e cristianesimo. Evidenze nell'arte sacra. Vol. 2
In questo secondo volume di ""Allucinogeni e cristianesimo"""" Gilberto Camilla e Fulvio Gosso, proseguono la loro ricerca sulla presenza fungina nell'arte sacra cristiana e propongono alcune loro ulteriori """"scoperte"""". Se nel primo volume l'Amanita muscaria ha avuto una attenzione particolare, in questo gli autori individuano anche la presenza, in alcune rappresentazioni proposte, della Psilocybe semilanceata. In entrambi i lavori le prove della presenza di funghi allucinogeni nell'iconografia cristiana diventano numerose e appare scontato che esse siano solo una piccola parte di quelle esistenti o esistite. Si può dunque supporre che un fenomeno del genere, geograficamente e storicamente vasto e diffuso non possa solo essere limitato alle rappresentazioni religiose. A parte la """"scuola"""" americana, alcuni autori tedeschi e pochi amici italiani che hanno manifestato interesse per gli argomenti trattati in questi volumi, in ambito accademico il silenzio regna sovrano."" -
Countdown. Studi sulla crisi. Vol. 2
Si è molto parlato di una 'new economy' basata su una 'società dell'informazione' o addirittura una 'terza rivoluzione industriale' con una nuova base tecnologica in grado di rivoluzionare i mezzi di produzione. Abbiamo poi scoperto che si è trattato del fenomeno opposto, il sogno modernista sviluppatosi nella metà del XX secolo si è rivelato un fallimento; invece di un valido collegamento tra le sfere della produzione di conoscenza scientifica e l'attività economica, osserviamo una società in fase di stallo che si autodistrugge grazie a privatizzazioni cannibalistiche e a riacquisizioni su larga scala che hanno dato luogo a una manipolazione del prezzo delle azioni delle corporate, a una disuguaglianza a livello globale, a una multipolarità dell'ordine mondiale, al terrorismo energetico, all'esaltazione dei redditi finanziari, che hanno origine, in ultima analisi, da un'appropriazione del plusvalore delle attività produttive. L'era del fondamentalismo del libero mercato è finita, vi è incertezza sul futuro assetto della politica economica globale e sui rapporti tra gli Stati, è quindi utile capire come si sono evoluti in questi decenni i sistemi economici. -
Saggio sulla politica comunista in Italia 1919-1970
Nella ""Premessa"""" Danilo Montaldi delinea gli assi e gli scopi della sua ricerca: """"Il Partito Comunista d'Italia nasce come ultimo partito della fase liberale e prefascista dello Stato italiano, ma nasce come partito internazionalista in rapporto con la rivoluzione proletaria mondiale"""" e tale rimane """"fino al 1923, quando sono esigenze dell'Internazionale Comunista a mutarne l'indirizzo non si insisterà mai abbastanza sulla necessità di eliminare dalla coscienza collettiva comunista l'ipoteca posta su di essa dall'indottrinamento d'origine e derivazione staliniana e togliattiana"""". Il testo (era apparso per le Ediz. """"quaderni piacentini"""" nel 1976), è stato riscontrato sul dattiloscritto originale a cura del Centro d'Iniziativa Luca Rossi di Milano in collaborazione con l'Archivio Primo Moroni. Le note originali sono state ampliate; l'""""Appendice"""" comprende la """"Nota introduttiva"""" di Nicola Gallerano alla prima edizione, una scelta di lettere relative al """"Saggio"""", una Bibliografia aggiornata e un """"Indice analitico"""" che rende conto delle materie trattate a partire dalla specifica prospettiva dell'autore e di quelle formulazioni che costituiscono una delle peculiarità dell'opera."" -
Ernesto Ragazzoni giornalista a poeta
Ernesto Ragazzoni (Orta Novarese 1870 - Torino 1920). Fù ""ragionàt"""" prima, poi """"bancario"""" ed anche """"ferroviario"""", il tempo che riusciva a ritagliare da questi suoi primi impieghi fu dedito alla lettura, alle lingue ed al mestiere dello scrittore. Così nel 1891 escono i suoi primi racconti. Nel 1893 si trasferisce a Torino dove collabora con varie riviste letterarie, nel 1898-99 collabora con la rivista quindicinale torinese """"Germinal"""", di cui è allora direttore Angelo Pizzorno. Nel 1900 è assunto da """"La Stampa"""" di Torino di cui sarà corrispondente nelle più importanti capitali europee. Attento al mondo dello spirito e alle """"manifestazioni dell'invisibile"""", ambientalista ed ecologista, già nel 1909 scriveva: """"Il migliore degli uomini è quegli che semina un seme di grano, fa schiudere un fiore o pianta un albero"""". L'autore, Cesare Bermani, storico e studioso delle tradizioni popolari italiane, definisce Ragazzoni """"Anarco-Socialista-Occultista"""". La critica dello stato e della società """"moderna"""" furono sempre al centro dei suoi innumerevoli interessi. Ragazzoni non riteneva che quello in cui viveva era il migliore dei mondi possibili, scriveva e si comportava con questa consapevolezza."" -
I didn't do it for you. Come la nazioni del mondo hanno usato e abusato di un piccolo stato africano
L'Eritrea, la prima e più longeva delle colonie italiane, si avvicina di nuovo a noi con questo libro. La storia dell'Italia e quella dell'Eritrea sono state legate in un ""connubio"""" durato quarant'anni. Ritornano dalla nebbia della memoria figure come quella di Ferdinando Martini (primo governatore civile e """"architetto"""" della colonia), degli alpini che hanno combattuto a Keren e tanti altri episodi e accadimenti dimenticati. Finita la guerra gli italiani lasciano l'Eritrea ma per questo paese non c'è pace, le potenze del mondo non trovano un accordo sulla sua collocazione geopolitica e gli negano l'indipendenza. L'Etiopia si annette l'Eritrea per avere un proprio accesso al mare, inizia un conflitto tra questi due paesi che pare non abbia fine. I tegadelti, i guerriglieri eritrei, riusciranno a conquistarsi, con l'appoggio del popolo eritreo, l'indipendenza e a far cadere il governo militare etiope guidato da Mariam Mengistu. La guerra di liberazione eritrea è rimasta sconosciuta, anche se combattuta parallelamente a quella del Vietnam e di tanti altri movimenti di liberazione. Questo libro è un contributo per la comprensione dei conflitti post-coloniali in Africa."" -
Leonardo da Vinci horse and rider. Il «Monumento» a Charles d'Amboise. Ediz. italiana e inglese
Questa pubblicazione porta a conoscenza di un'opera straordinaria, già attribuita da Carlo Pedretti nel 1985 a Leonardo da Vinci, e della sua affascinante storia. Proprio lo studio di questa scultura, permette di aprire, per la prima volta in assoluto, nuovi orizzonti nello studio dell'opera scultorea generale di Leonardo che da sempre vive in un alone di incertezza dovuto alla mancanza di possibili confronti fra opere certe. -
Una suprema nostalgia
Il nuovo libro di Domenico Ferla, ""Una suprema nostalgia"""" composto da una sezione poetica, da un poemetto che dà il titolo al libro e da Mimì, un testo in bilico tra prosa e poesia, è ancora ispirato alla tematica gnostico-manichea, si coglie l'uso del dialetto e il riferimento ai poeti crepuscolari. Suprema nostalgia dunque, nostalgia di un mondo oltre il nostro vivere inquieto, altalenante tra angoscia, disperazione, noia e momenti più lieti, ma sempre illusori. La nostra vita è un sogno che a volte può anche divertirci, ma che presto svanisce lasciandoci smarriti, soli con le nostre tante domande. La ragione non trova risposte soddisfacenti al perché del dolore del mondo, al perché del male, come si legge in una sezione del libro dal carattere squisitamente filosofico. La soluzione al nostro delirare giunge dall'intuizione del Nulla, un Nulla che non è il niente, ma """"pensiero del pensiero del pensiero infinito"""", vuoto assoluto. S'intravede così una Luce e nel Silenzio possiamo ascoltare la voce che si rivela: """"Ascolta la mia voce, voce del tuo silenzio"""". L'atmosfera che qui si respira è diversa dal precedente lavoro del Ferla, La Casa di Arimane dove il tema è decisamente il male."" -
Déjà vu. Laboratori di etnopsichiatria critica
Il volume raccoglie i risultati dei laboratori tematici sulla psicopatologia delle migrazioni per disegnare un rinnovamento dell'etnopsichiatria, in tempo reale e progressivo. Questi saggi hanno ""già visto"""" e indagato le principali linee problematiche (antropologiche, psicologiche e sociali) tracciate dall'alterità culturale viaggiante sulla scia delle migrazioni internazionali di massa. Da oltre un trentennio gli autori considerano questo incessante movimento planetario di popoli quale fenomeno decisivo, strutturale e dinamico, per la storia globale di lungo periodo. Si consegna ai lettori un'attività di ricerca, intensa e ancora in corso, disseminata in molteplici contesti editoriali e operativi, dove ha cercato di proporsi come istanza creativa, soprattutto nelle sfere disciplinari della psicologia e della psichiatria, a fronte dei problemi, dilemmi e contraddizioni sollevati da relazioni interculturali ineludibili oltre che, spesso, conflittuali. La tensione critica contenuta in questo volume tenta di trasmettere l'effetto di """"perturbazione cognitiva"""" che costituisce la qualità profonda dell'etnopsichiatria generale congegnata da Georges Devereux e sviluppata da Tobie Nathan."" -
Non siete soli. Scritti da «il Giornale dei genitori» (1958-1968)
«il Giornale dei genitori», ha impegnato Ada Marchesini Gobetti per dodici anni. ""Non siete soli"""" si proponeva come una raccolta di «consigli ai genitori per l'educazione dei figli», ed intendeva fornire alle nuove generazioni di genitori cresciute nel clima del """"miracolo economico"""" strumenti per imparare a «sapersi muovere coi figli». In questa """"sua"""" rivista, Ada condivide tale ambizione con molte importanti figure della cultura degli anni Cinquanta e Sessanta che vi collaborarono, ma anche e soprattutto con una nuova generazione di giovani - studiosi, scrittori, militanti - che convergono su un'idea dell'educazione come fatto sociale e umano d'interesse universale, non riducibile alle tecniche, anche quando, sui diversi temi in discussione, interroga il sapere degli """"specialisti"""". Angela Arceri nello scritto introduttivo """"L'educazione secondo Ada"""", ci segnala che le linee essenziali della concezione educativa di Ada affondano nella sua più tenera infanzia e le ritrova anche nel suo «Diario partigiano» pubblicato nel 1956. La postfazione di Goffredo Fofi, che fu tra i protagonisti di quell'impresa, definisce un «capolavoro pedagogico» questi scritti di Ada."" -
Il primo ghetto ovvero l'esemplarità veneziana
Molto si è detto, e molto inchiostro si è versato, a proposito del ""Ghetto di Venezia"""", senza essere giunti, fino ad oggi, a un punto fermo. Ma se il nome ha avuto fortuna, la sua origine rimane un vero mistero, in genere con una connotazione negativa. La sola certezza acclarata è che il termine ghetto è apparso ufficialmente nel 1516, data in cui la Città dei Dogi ha elargito agli ebrei, dopo lunghe trattative, la concessione di una carta rinnovabile, che li autorizzava a creare un sistema di prestito e che garantiva anche un diritto di residenza. Si è allora designato con il termine Ghetto il quartiere - situato nel sestiere di Cannaregio - in cui gli ebrei furono autorizzati a soggiornare. Questa indagine ripercorre la storia della Serenissima e della sua capitale Venezia, una città che fu, sottolinea l'autrice, cosmopolita come Costantinopoli e Alessandria."" -
Il segreto del principe. La perla mancante all'Ermitage
Quella che ci narra Ernesto Solari è una storia che inizia da un misterioso dipinto di cui gli viene richiesta una attribuzione di paternità; la curiosità di scoprirne la provenienza si tramuta in una interesse ossessivo, quasi morboso, che si sposta anche nella ricerca della sua possibile destinazione. L'opera è stata ""dimenticata"""" in Italia da alcuni rappresentanti della corte dello Zar Nicola II, perchè? Cosa ha determinato questo """"abbandono""""? L'incontro con il quadro non può essere una pura casualità. Cominciano così ad intrecciarsi vicende ricche di misteri e colpi di scena che si svolgono a largo raggio e in uno spazio-tempo dilatati. Il racconto potrebbe essere un giallo storico, un viaggio nell'arte, un'incontro con personaggi dell'occulto o della scapigliatura lombarda... ma leggendolo ci si rende conto che diventa molto altro ancora. Le storia raccontata si trasforma quindi nella metafora di un cammino, di una ricerca soprattutto di sé, che riguarda quindi ogni individuo."" -
La crisi di una teoria rivoluzionaria
Marx e Engels avevano assegnato alla classe operaia lo storico compito di rovesciare il sistema capitalistico e porre le basi per la nascita del comunismo, ma basta osservare il comportamento che essa ha avuto dalla rivoluzione francese del 1789 alle guerre napoleoniche, nella prima e seconda guerra mondiale del secolo scorso, nella disgregazione dell'Urss e di tutti i paesi dell'Est europeo, nella frantumazione della Jugoslavia, nell'aggressione all'Iraq nel 1991, alla Libia, alla Siria e via dicendo per capire come le strategie per arrivare al comunismo vadano riviste. Michele Castaldo continua il lavoro iniziato con ""Marx e il torto delle cose"""", ci ricorda che bisogna comprendere, e distinguere, quella che è """"la forza della ragione"""" dalla """"ragione della forza"""", non smette di sottolineare l'impersonalità delle classi, anche quando si sentono protagoniste dei destini della storia e ci invita a porre attenzione sul modo di produzione capitalista, o meglio sul moto-modo, perché è da li che bisogna partire, abbandonando quindi la posizione di lustrascarpe dell'attuale modo di produzione destinato all'implosione."" -
Prendiamoci la città. Una storia così non dovrebbe finire mai
A Milano, dopo le lotte in fabbrica del 68/69, Lotta Continua sostiene e promuove le rivendicazioni sociali sul territorio con un'attenzione particolare er i bisogni e i problemi della vita quotidiana (un'assoluta novità per quei tempi). Nasce la parola d'ordine ""Prendiamoci la città"""". Il tema del diritto alla casa e dell'""""equo canone"""", ieri come oggi, è centrale. Lotta Continua intraprende forme di lotta incisive per dare delle risposte concrete ai """"senza casa"""" e ai """"baraccati"""" confinati nella periferia, così agli inizi del '71 viene organizzata l'occupazione delle case popolari di via Mac Mahon. Seguiranno quelle di Via Tibaldi, gli occupanti dopo essere stati sgomberati, ripareranno alla facoltà di Architettura e anche qui verranno presi di mira dalla polizia, troveranno la solidarietà dei docenti e degli studenti dell'università. Le forze politiche organizzate che si fecero carico delle occupazioni citate furono principalmente Lotta Continua e Sinistra Proletaria; nel testo appaiono alcune interviste dei partecipanti. Il libro chiude ricordando l'esperienza milanese dei """"circoli giovanili""""."" -
Gira, gira bicocchin... (rist. anast.)
"Gira, gira bicocchin..."""", è una ristampa anastatica del volume pubblicato nel 1991 in tiratura limitata per volontà di Maria Tagini, vedova di Dino Gabiazzi, circolato solo tra estimatori e mai approdato nelle librerie e nelle biblioteche. Dino Gabiazzi (Milano 1913-1989) arrivò ai livelli più alti della poesia, accanto al Porta e al Tessa e, forse come loro, fece scuola. Vinse per tre volte di seguito i Premi Sant Ambroeus, il Premio Larius, il Carlo Porta, il Manzoni d'oro, arrivando a sedici primi premi, vinti consecutivamente. Gabiazzi era un poeta milanese con una poesia raffinata e un dialetto armonioso, schietto, dimenticato, elegante, che arriva direttamente al cuore, e riempie l'anima." -
Pedagogie della liberazione
Questo libro mette l'accento sulla pedagogia sociale, dando risalto a esperienze che hanno il potenziale di trasformare le vite delle persone e delle loro società. Dà spunti per una pedagogia del sud globale, mettendo a fuoco situazioni e proposte pedagogiche e politiche che emergono da due contesti diversi, ma hanno a che fare con il mondo meridionale. -
Il trono magico
L'autrice prende spunto da un vaso del IV secolo a.c., conservato nel Museo Civico di Foggia da lei diretto, per raccontare la storia di Efesto e realizzare un originale pop up di matrice museale. Con la pubblicazione vuole anche perseguire l'intento di esortare e stimolare a visitare i musei perché ogni oggetto in essi conservati, che sia un reperto archeologico o un'opera d'arte, porta lontano nel tempo e regala emozioni.