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Maria Teresa. Semplice nel privato, determinata sul trono
1717-2017: 300 anni fa nasceva Maria Teresa. ""Maria Teresa. Semplice nel privato, determinata sul trono"""" è un delicato cammeo letterario che presenta con minuzia quasi fotografica scorci della vita aristocratica e ci fa scoprire il temperamento e il comportamento di Maria Teresa tra gli ori, i broccati e i tessuti damascati della Hofburg. """"Un puppenspiel - come afferma Luciano Santin nella prefazione - in cui i personaggi si muovono con manierata grazia, e in cui a momenti di serenità e di erompente gioia di vivere, succedono lunghi e severi impegni dettati soprattutto dalla politica estera e dalle guerre""""."" -
Pasquale Revoltella. Il barone si racconta
Pasquale Revoltella per Trieste fu il vero ""tycoon"""" del suo tempo, anche grazie alle opere pubbliche sovvenzionate e realizzate in città, e per l'impegno di mecenate nei confronti delle arti e delle lettere. Dopo l'amore viscerale verso sua madre, il barone amò davvero Trieste. Perché credeva nella città, credeva nelle sue potenzialità e sapeva come e cosa fare per metterle in atto con generosità: il suo mecenatismo era in perfetta linea con l'idea borghese allora dominante, in virtù della quale il bene pubblico era essenziale per consentire e aiutare la crescita del bene privato. E da non triestino Revoltella comprese a fondo le potenzialità e l'anima di Trieste, e seppe sfruttarle ed esaltarle per il bene suo e della città stessa."" -
Maria Antonietta. Una regina bambina che va oltre il suo tempo
"Una regale rosa nuziale, ecco cos'era quando l'Austria la consegnò alla Francia. Anche i francesi ne rimasero incantati: la trovarono così bella che non se la sarebbero più lasciata sfuggire"""". Con queste parole Ida von Düringsfeld ci presenta la """"sua"""" Maria Antonietta: una delicata e affascinante fanciulla appena quattordicenne, giunta in Francia per sposare il futuro Luigi XVI. Un destino che sembrava essere stato benedetto dagli dei e che invece, appena vent'anni anni dopo, si tramuterà in un vero e proprio incubo dal tragico epilogo. Amata, odiata, idolatrata, oltraggiata: se per i contemporanei Maria Antonietta fu il capro espiatorio di tutti i mali della Francia del XVIII secolo, per gli autori ottocenteschi si trasformò nella Martire della Rivoluzione, la """"regina-santa"""" vittima innocente del più vile (ed inutile) dei regicidi. Nel libro l'autrice tedesca ripercorre le vicende umane di un personaggio complesso, accattivante, universale, un'icona che ancora oggi incuriosisce, seduce e divide le coscienze." -
Sua maestà el sardon. Dall'antipasto al dolce in 213 ricette
Non tutti sanno che le alici (acciughe o sarde) pescate nel nostro golfo, che i triestini chiamano sardoni, sono di una qualità speciale detta ""di pasta bianca"""" per distinguerli da quelli che vivono nel Mar Tirreno che sono invece di """"pasta rossa"""". Non solo, ma i """"nostri"""" hanno anche un sapore più delicato, come c'insegna il grande Pellegrino Artusi, che nella sua bibbia della gastronomia, """"La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene"""", ci fa sapere che """"questo pesce conosciuto sulle spiagge dell'Adriatico col nome di sardone è di sapor più gentile di quello tirrenico"""". A differenza di alcuni chef pluristellati, che giudicano il sardone """"volgare"""" e degno solo della """"bassa cucina"""", Mariella Devescovi Damini, che da sempre delizia amici e parenti con le sue specialità culinarie, ne tesse le lodi. Il sardon, oltre ad essere consigliato dai seri nutrizionisti e dietologi per la presenza degli ormai conosciutissimi """"Omega 3"""" ed anche per far parte della categoria del pesce azzurro più sano e nutriente è, come il maiale, un animale del quale """"non si getta via nulla""""."" -
Diario poetico
Elisabetta d'Austria (1837-1898), la bellissima e inquieta moglie di Francesco Giuseppe nota universalmente come Sissi (o Sisi), coltivò per molti anni una passione segreta - la scrittura ¬- rivelata quasi un secolo dopo la sua morte. Modello per i suoi versi è il grande poeta tedesco Heinrich Heine (1797-1856) e non è casuale che l'Imperatrice, insofferente al rigido cerimoniale di Corte e alla mentalità per lei troppo ristretta dell'aristocrazia austriaca, si sentisse attratta da uno scrittore di grande tensione etica, oltre che estetica, peraltro bandito come sovversivo. Le poesie di Sissi sulla famiglia Asburgo e sulla politica imperiale sono a volte spietate, addirittura provocatorie, espresse in versi certamente ingenui, illuminati però da sprazzi di poesia. Queste confessioni in rima assumono oggi, a 120 anni dalla sua tragica morte, un altro valore per il contributo che danno a chi voglia studiare il periodo cruciale che precede la prima guerra mondiale e a chi si occupa più precisamente della vicenda umana di Elisabetta. -
Daniela Mazzucato. La regina dell'operetta
Veneziana di nascita e triestina d'elezione, Daniela Mazzucato è un'artista che ha legato il proprio nome al Festival dell'Operetta e ai grandi spettacoli degli anni d'oro del Teatro Verdi. La sua carriera, iniziata precocemente sul palcoscenico della Fenice e tuttora in corso, è però una storia incredibile di dedizione al proprio lavoro, di debutti e incontri importanti, non ultimo quello con il compagno di una vita Max René Cosotti, in un repertorio eclettico che spazia dal barocco alla musica contemporanea, con frequenti incursioni nel musical, nel teatro di prosa, nell'operetta di cui è, a ragione, considerata regina. Rino Alessi ripercorre le tappe più importanti di un'attività che non ha avuto soste, grazie anche alle testimonianze di colleghi come Elio Pandolfi e Gino Landi, Donato Renzetti e Alfonso Antoniozzi, Paolo Longo e Nicoletta Curiel. Ne esce il ritratto di un'artista che ha avuto il dono di nascere cantante e attrice e, osserva Pandolfi, continua a esserlo con naturalezza, nonostante il tempo che passa. E Sandro Cappelletto aggiunge: ""Sono questi il riconoscimento e la gratitudine più profondi ai quali può ambire e che possiamo esprimere a una cantante""""."" -
Ritratto di Lili Trieste, 1916
Doberdò, San Martino del Carso, il Monte San Michele: nel 1916 la Grande Guerra infuria nelle trincee sul fronte dell'Isonzo, sconvolgendo la vita di migliaia di soldati. Fra questi c'è il sottotenente András Nagy, un giovane pittore di Budapest richiamato nell'esercito austro-ungarico, che subisce l'amputazione della mano destra e sembra condannato a dover rinunciare all'arte per sempre. Ricoverato all'Ospedale civico di Trieste, András trascorre la convalescenza in preda alla rabbia per la sua nuova condizione, finché un incontro inaspettato sembra cambiare il suo destino: durante una passeggiata nel Giardino pubblico, il giovane vede l'affascinante Elisabetta - detta Lili - seduta su una panchina mentre legge a voce alta ""Anna Karenina"""" a un'altra donna. András adora Tolstoj e chiede se può restare ad ascoltare. Lili si fida di quel soldato che le ricorda i cugini impegnati sul fronte russo e qualche giorno dopo lo zio della ragazza lo invita a casa. La vivace famiglia di Lili, in parte austriaca e in parte istriana di Pirano, aiuterà quel sottoufficiale ungherese che si trova solo e ferito in una città sconosciuta e, pian piano, il talento del giovane artista si risveglia... Quasi vent'anni dopo, una strana lettera della direzione del Civico Museo Revoltella richiamerà a Trieste il pittore ungherese ormai affermato. Cosa vorranno? András è curioso, sale sul treno e durante il viaggio ritorna con la mente a quegli anni """"terribili e meravigliosi"""" della sua giovinezza."" -
Rodolfo e le donne
Un viaggio nell'universo femminile che ha segnato la breve vita di Rodolfo d'Asburgo, dalla tenera età alla sua fine. Il principe ereditario aveva poca considerazione della donna, che nel migliore dei casi etichettava come amante o facile preda sessuale. La causa principale di questa scelta è stato quasi certamente il comportamento che la madre ha avuto nei suoi confronti. Come scrive l'autore, ""Elisabetta era una madre incompleta. Non riuscì ad avere la meglio sulla strapotente suocera per detenere il controllo sui figli... Una crisi matrimoniale e il labile stato fisico e psichico dell'imperatrice, che la portò ad allontanarsi dalla famiglia, fecero il resto... e così Rodolfo crebbe praticamente senza madre"""". Gisella, la sorella maggiore, era invece l'inseparabile compagna di giochi. Un legame solido, sincero, che sarebbe durato tutta la vita. Anche in nonna Sofia Rodolfo trovò una figura affidabile, sempre presente, autorevole ma affettuosa. Ligia al dovere, Sofia si adoperò instancabilmente per preparare il tanto atteso nipote al suo futuro ruolo di imperatore. La sorella minore, Maria Valeria, unica fortunata beneficiaria di un amore materno che Rodolfo aveva così tanto agognato per sé, fu invece bersaglio di tutte le insicurezze e gelosie del fratello. Infine la moglie Stefania nella quale l'erede al trono aveva riposto le uniche speranze di una vita familiare serena, di un focolare di affetti e sincera complicità: un sogno infranto da diversità caratteriali e da visioni del mondo diametralmente opposte. E poi c'è la giovanissima Mary Vetsera, che non aveva alcuna possibilità di realizzare il suo sogno d'amore, ma che ostinatamente continuava a crederci. Tra questi famosi personaggi fa capolino anche il vivace universo di donne normali - balie, tate, istitutrici, prostitute - che hanno dato a Rodolfo quel po' di amore e comprensione umana che gli hanno consentito di sopravvivere. Da non dimenticare il ruolo avuto dall'amica-amante Mitzi Caspar, una escort d'alto bordo, alla quale Rodolfo era molto affezionato: è stata forse l'unica donna che ha amato veramente. Infatti nel suo testamento ha provveduto generosamente al suo futuro. Il libro ci svela anche i molteplici aspetti della vita al femminile nell'Ottocento, dalla maternità al ruolo delle donne in famiglia, dalla sessualità ai primi vagiti di un'emancipazione femminile che, seppur ancora lontana, avrebbe mutato radicalmente la società europea. Quel """"mondo di ieri"""", già descritto magistralmente da Stefan Zweig nella sua indimenticabile autobiografia, ci viene ripresentato in queste pagine."" -
Carteggio (1915-1917)
Nell'estate del 1915, Adelaide Coari, educatrice e giornalista, attiva nel movimento femminile cattolico, è a Udine per collaborare alle opere benefico-assistenziali intraprese da padre Semeria in favore dei soldati. Qui, la sua storia s'intreccia con quella dello scrittore ligure Giovanni Boine, giunto nelle immediate retrovie del fronte per assistere, con i propri occhi, allo spettacolo formidabile e terribile della guerra. Ne scaturisce un'amicizia franca e fraterna, testimoniata da questo carteggio di rara intensità, durato appena un anno e mezzo: il tempo che, all'autore del ""Peccato"""", restava ancora da vivere."" -
Primavera nordica. Il vento del cambiamento scientifico in Scandinavia
La storia del nord Europa in età moderna e della sua affascinante cultura è come un fondale sommerso, misterioso. E continua a esserlo, nonostante la fondamentale influenza esercitata sul resto del continente. Se, in particolare, osserviamo le cose dal punto di vista della storia della scienza, abbiamo ancor più netta la percezione di questo insostituibile apporto, come nel caso delle connessioni fra scienza ed esoterismo, fra teologia e Lumi: rapporti che hanno permeato a fondo la realtà della cultura nordeuropea fra XVII e XVIII secolo. Con questo libro, Davide Arecco ci regala un breve vademecum, una piccola, utile guida per scoprire quel mondo così apparentemente distante che, attraverso i profili di alcuni protagonisti, si restituisce a noi, riconsegnandoci, intatti, quei motivi di fascinazione che sempre apparterranno all'immagine nordica. In Scandinavia, le tensioni spirituali e talune contraddizioni irrisolte sono le stesse (o quasi) che ritroviamo oggi, nella problematica vita della ""nostra"""" Europa."" -
La mente nascosta dell'imperatore. Manoscritti storico-religiosi e filosofico-scientifici di Isaac Newton
Questo libro si propone di far luce sul Newton meno conosciuto. Se infatti è noto che il grande fisico inglese non fu solo un uomo di scienza, ma anche un intellettuale interessato a pratiche alchemiche e problematiche teologiche, talvolta sconfinanti nell'eresia, sulla collocazione di tali argomenti all'interno della sua produzione, nonché sull'influenza da essi esercitata sulla stessa filosofia naturale newtoniana, restano dubbi e reticenze. I testi raccolti, tradotti e commentati nel presente volume sono lo sfondo (sovente indispensabile) al quale ricondurre la stesura delle opere maggiori, per meglio comprenderne composizione e contenuti. Questo perché vi è stato un solo ed unico Newton, che, innamorato della conoscenza, attraverso il sapere scientifico moderno, cercava una verità più antica: quella riguardante la presenza divina nel mondo dei fenomeni e nella storia umana. -
Il viaggio sulla luna. Storia di un sogno, tra letteratura e nuova scienza
Visitare il ""pianeta d'argento"""", conquistare il silenzioso globo che rischiara ogni notte, è stato il sogno dell'uomo di età moderna. Tra Cinque e Settecento, infatti, dall'epoca delle grandi scoperte geografiche al secolo dei Lumi, scrittori, scienziati, uomini di fede e di cultura hanno tentato in ogni modo di concretizzare questa inafferrabile visione. Grazie a un lungo e minuzioso lavoro di ricerca, Marco Ghione racconta la loro storia e illustra le soluzioni tecniche che tanti, eccezionali cittadini della Repubblica delle Lettere hanno elaborato per trasformare l'impossibile in realtà. Intanto, scienziati e astronomi andavano puntualmente definendo le prime riproduzioni attendibili della superficie lunare, con una nomenclatura sistematica che, a partire dall'Almagestum novum di Giovanni Battista Riccioli, è giunta fino ai giorni nostri, all'impresa dell'Apollo 11 e allo sbarco sulla luna. Completa il volume la prima traduzione italiana di due testi fondamentali della letteratura in materia: l'Iter Lunare, di David Russen (1703), e A Trip to the Moon, di Murtagh McDermot (1727)."" -
Il Grand Tour nel Settecento. Viaggiatori francesi e inglesi, tra Piemonte e Liguria
Nel Settecento, da Torino verso Genova (e viceversa), hanno viaggiato numerosi protagonisti del Grand Tour: figure celebri, come il padre di Goethe, Horace Walpole, David Hume, il poeta Thomas Gray, il biografo James Boswell, lo storico Gibbon, Rousseau, ma anche tanti personaggi meno noti, come Mary Berry o il duca di York, fratello minore di Giorgio III. Questo saggio di Guido Galliano offre un contributo originale alla letteratura sul viaggio in Italia, relativamente al territorio compreso tra le due grandi città del nord, e ricostruisce l'itinerario di alcuni viaggiatori attraverso l'esame dei loro importanti resoconti. Sapremo dunque cosa pensavano del Piemonte e della Liguria i francesi de Brosses, Montesquieu, Dupaty, Sade e un gruppetto d'intraprendenti inglesi, composto da Batt, Sharp, Smollett, lady Montagu e Mariana Starke. Senza dimenticare Casanova, naturalmente, avventuriero e libertino per eccellenza. -
Della formazione de' fulmini (rist. anast. Verona, 1747)
Erudito, dotto enciclopedico per formazione e gusto, viaggiatore, agguerrito polemista, uomo di cultura interessato sia alle lettere sia alle scienze, gran figura nel passaggio dal razionalismo all'Illuminismo: tutto questo è stato il veronese Scipione Maffei (1675-1755), un protagonista della vita intellettuale europea durante la prima metà del secolo XVIII. Di Maffei - tra i primi a occuparsi dei nuovissimi e più curiosi fenomeni legati all'elettricità - presentiamo l'edizione anastatica dell'opera ""Della formazione de' fulmini"""" (Verona, 1747), primo trattato sull'argomento stampato in Italia e, ancor oggi, testo fondamentale, che lo stile arcadico rende oltremodo affascinante."" -
Settecento inquieto. Noia, erotismo e malinconia nel secolo dei Lumi
Nel Settecento, la fiducia nella ragione diventa uno strumento per illuminare le menti, fugare le superstizioni, combattere i pregiudizi: sembra dunque trionfare il binomio illuminismo-ottimismo, dal quale scaturisce la spinta verso una societa? piu? libera, giusta, felice. Guido Galliano si domanda se questa impostazione, che ha conosciuto grande fortuna, soprattutto nella didattica, fornisca una lettura autentica e sufficientemente problematica del Settecento o, piuttosto, non rappresenti un'assolutizzazione storiografica, una semplificazione, che nasconde la parte oscura di un'epoca ancora tutta da decifrare e da comprendere. Si rende cosi? necessaria una rilettura critica di temi e figure, per scoprire l'anima ""inquieta"""" del secolo dei Lumi."" -
Exchange fairs and the money market in Early Modern Italy (1630-1650)-Fiere di cambio e mercato monetario nell'Italia di Età Moderna (1630-1650)
Il sistema di pagamento nell'Europa del Seicento potrebbe sembrare un argomento molto distante dal mondo contemporaneo. In realtà, i tassi di cambio, le valute internazionali e l'influenza dei ""mercati"""" sulle economie mondiali monopolizzano continuamente il dibattito pubblico attuale e, pertanto, decifrare i meccanismi che regolavano le fiere di cambio in Età Moderna è molto utile per comprendere meglio la finanza di oggi. A dieci anni dalla pubblicazione di """"Dove il denaro fa denaro"""", Claudio Marsilio rende noti i risultati di una nuova ricerca, condotta in archivi privati genovesi e su fonti mai studiate prima. Oggetto di analisi è un fondo di lettere scritte durante le fiere di Novi, quando dalla piccola, ma strategica città di confine della Repubblica di Genova si controllava e s'influenzava l'andamento del mercato del denaro in tutta Europa. In particolare, la corrispondenza dei fratelli Nicolò e Gregorio Varese, affermati """"procuratori di fiera"""", fornisce molte informazioni sul mercato del denaro, dell'argento e dei cambi delle divise internazionali."" -
L' angelo, il mago, la regina. John Dee: scienza e misticismo nell'età elisabettiana
Basandosi sull'epistolario, sulla documentazione d'archivio e sulla vasta bibliografia in materia, Giusy Cardellicchio ricostruisce la figura e il pensiero di John Dee, il più grande matematico, filosofo, astrologo e mago di età elisabettiana. L'opera di Dee, fondata sull'originale rielaborazione dei grandi temi rinascimentali del lullismo, della cabala, della filosofia ermetica e neoplatonica, può correttamente ritenersi il punto di congiunzione fra la cultura inglese del Cinquecento e quella continentale. Senza dubbio, il peculiare sincretismo che contraddistingue le teorie matematiche, magiche, mistiche ed escatologiche da lui proposte, che si formalizza inizialmente in una ricerca della clavis universalis, intesa come mathesis universalis, per assumere, in un secondo momento, una caratterizzazione mistica più marcata, quella delle conversazioni angeliche, ha esercitato una straordinaria influenza sulla propria epoca e sulla cultura inglese in generale, almeno fino all'avvento di Newton. -
La corona e il cannocchiale. La scienza inglese e scozzese nel secolo degli Stuart
Nonostante la sua estrema rilevanza, la storia della scienza inglese di età moderna non è mai stata raccontata al lettore italiano da una monografia esaustiva, organica e di piacevole lettura. Con questo libro, che è di sintesi e di ricerca nello stesso tempo, Davide Arecco intende pertanto colmare una lacuna, tracciando un lungo sentiero culturale attraverso la scienza anglo-britannica moderna e affrontando tutti i principali temi storiografici sull'argomento: il nesso tra esoterismo e scienza nel Seicento; il sorgere della nuova filosofia naturale al tempo della Royal Society; il newtonianesimo; la massoneria e il suo ruolo nello sviluppo istituzionale delle pratiche scientifiche; il passaggio dal deismo ai Lumi radicali nel Regno Unito; la storiografia del XVIII secolo; la nascita dell'astronomia siderale, con la scoperta di Urano; la scena scozzese. S'impone, così, un affresco polifonico e ricco di suggestioni, non avulso dai contesti politici, sociali, religiosi di riferimento e sapientemente trasferito sull'indispensabile, costante parallelismo tra l'identità della scienza nell'età degli Stuart e quella sviluppatasi in seguito, all'epoca degli Hannover. -
Amore/morte. Sul crinale dell'altrove
Il volume affronta l'eterno rapporto amore/morte - diade ""classica"""", che attraversa l'intera storia della cultura occidentale -, non nel segno del conflitto, di una contraddizione netta, irreversibile, senza speranza, ma, al contrario, del confronto, dell'affinità, d'intrecci impensabili e talvolta inestricabili. Il gioco tra amore e morte viene sempre condotto lungo la sottilissima linea che li divide: quando l'amore per il sapere incontra la morte dell'aristotelismo scolastico, per mano della nuova scienza, tra la fine del Medioevo e la prima età moderna; quando eros s'incunea tra filosofia e politica nella trattatistica bruniana; quando il senso della morte, che intanto va permeando la nuova Francia illuministica, indossa una veste iniziatica nel cosmo esoterico del Settecento; quando a camminare pericolosamente sul crinale dell'Altrove sono protagonisti dell'arte, del pensiero, della storia, come Caterina II, Potemkin, Sade, Malraux, Cioran, Truffaut o Valentine Gibert, misteriosa figura che appare e subito scompare, al pari di una fulminea rivelazione, nella letteratura femminile francese d'inizio novecento, tra simbolismo, decadentismo ed esotismo."" -
Urania barocca
Per richiamare l'importanza storica che la circolazione del libro a stampa ebbe nel corso del Seicento e per illuminare la vita e i percorsi culturali di molti celebri autori, Davide Arecco riscrive un capitolo di storia intellettuale, mettendo in luce alcune figure-chiave che ebbero un ruolo determinante nel contesto della cultura europea (specialmente scientifica) di età barocca. Gli italiani Roberto Dati, Paolo Boccone e Giacomo Marinoni, i francesi Henri Justel, Pierre Borel, Adrien Auzout e Montesquieu, gli inglesi Seth Ward, Isaac Newton e Anthony Collins sono personaggi altamente rappresentativi - se non emblematici - di un'intera epoca, sovente in reciproco e scambievole rapporto. Intellettuali che di libri vivevano: li scrivevano, li leggevano, li collezionavano e li facevano circolare in tutto il continente.