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Una bocca sana per un corpo sano. Come prevenire e curare le disfunzioni dell'organo amsticatorio
Quale è il modo corretto di deglutire? E di masticare? Come dovrebbe avvenire correttamente la respirazione? E se mastichi o deglutisci male, o serri i denti di notte o di giorno, cosa può succedere? Quali sono i danni che possono presentarsi? Questo libro tí aiuterà a capirlo attraverso test di auto-analisi, rivolti ad intercettare precocemente un cattivo funzionamento dell'organo masticatorio. Comprenderai quindi se stai facendo qualcosa che ti sta danneggiando e dove. Non basta: te conseguenze di un cattivo funzionamento dell'organo masticatorio hanno effetti solo a livello della bocca, o anche in altre parti del tuo corpo? A che età quindi è utile iniziare a controllare il buon funzionamento dell'organo masticatorio? In questo libro scoprirai come funzionano i tuoi muscoli masticatori e com'è possibile rieducarli qualora funzionino male. Avrai a disposizione molti esercizi per rieducare le funzioni della masticazione, della deglutizione, della respirazione, ma anche esercizi per lasciare andare abitudini malsane come il serramento e il bruxismo. Ti offrirò inoltre dei suggerimenti per eliminare le ""cattive abitudini"""" nei bambini, come la suzione del dito o l'onicofagia. Un manuale per tutte le persone """"non del settore"""" che sentono che qualcosa """"non va"""" nella loro bocca e magari non capiscono cosa. Ma dedicato anche ai professionisti, che potranno trovare una visione dell'organo masticatorio estesa a tutte le sue funzioni e alle conseguenze che possono derivare da un suo malfunzionamento."" -
La vita è come... Gioca e impara con Om e Shanti
I nostri amici Om e Shanti, con questo libro gioco, ci propongono tanti originali modi per capire meglio il senso di ciò che ci capita nella vita e per affrontare con più entusiasmo e chiarezza i piccoli problemi che fanno parte della nostra crescita. -
La pedina sulla scacchiera
Quando nel 2004 sua figlia fece emergere e ristampare in Francia un capolavoro rimasto nascosto, ""Suite francese"""", tutti si resero conto che per troppo tempo ci si era dimenticati di una scrittrice che fu tra le maggiori del Novecento: Irene Némirovsky. Ma la Suite, tragica e abbagliante vicenda autobiografica e insieme affresco di un'epoca raccontata in presa diretta, durante i bombardamenti della Seconda Guern Mondiale e appena prima che Irene venisse arrestata e deportata ad Auschwitz e lì morire, è solo l'ultimo bagliore di un talento letterario incredibilmente prolifico: sedici romanzi, circa cinquanta racconti e alcune sceneggiature. Oggi, leggendo """"Una pedina sulla scacchiera"""", ci accorgiamo della modernità sempre viva di Némirovsky, capace di entrare nelle sottili trame psicologiche dei suoi personaggi, nel drammatico rapporto di un padre spregiudicato e un figlio inetto, annichilito, una semplice «pedina sulla scacchiera». Un libro inequivocabile - un piccolo capolavoro - sulla «tirannia del denaro» e l'umiliazione, la vergogna di esistere."" -
Guerre lontane
"Guerre lontane"""" potrebbe essere definito come la """"storia di un manoscritto perduto"""". Il romanzo di Cordelli si concentra sulla riscrittura di ciò che non c'è più, che va immaginato nuovamente. Ne viene fuori un diario, forma espressiva cara all'autore. Fin dalle prime pagine è quindi chiaro che la riscrittura di un originale vuole stabilire la falsificazione nel temporale in cui si trova la coscienza di chi scrive: essa vuole prendere forma, cercare la propria identità. La voce narrante è quella di un venticinquenne studente di restauro. È il 1989. Lorenzo ha annotato in un suo quaderno dell'anno precedente gli appunti sulla messinscena di un'opera teatrale. Quel quaderno viene affidato a Margherita, cle non lo restituisce e forse lo distrugge. La donna è legata a Bruno, il regista dello spettacolo da mettere in scena: """"Rose rosse per me"""", del drammaturgo Sean O'Casey. Uno spettacolo che si conclude con il trionfo distruttivo dell'azione: quasi con una guerra, non più lontana ma vicina." -
L' amicizia
Il ""Laelius de amicitia"""", fortunatissimo dialogo ciceroniano risalente al 44 a.C. e dedicato ad Attico, s'immagina condotto da tre illustri interlocutori, Fannio, Scevola e Lelio, che disquisiscono sul tema dell'amicizia: cos'è, da cosa nasce e a quali fini tende. Mentre l'amicizia per i Romani è innanzitutto la creazione di legami personali a scopo di sostegno politico, la tesi di Cicerone espressa per bocca di Lelio, e ispirata soprattutto a fonti di orientamento platonico e storico, è assai innovativa: la vera amicizia è un sentimento del tutto disinteressato, un rapporto insostituibile che, dopo la sapienza, rappresenta il massimo bene cui l'uomo possa aspirare. Sforzandosi di allargare la base sociale dell'amicizia al di là della ristretta cerchia della nobilitas, ponendo come sue fondamenta valori come virtus e probitas, l'amicizia viene sdoganata dall'ambito esclusivamente politico per diventare una sorta di spinta al miglioramento individuale."" -
Gli ultimi fuochi
"Gli Ultimi Fuochi"""" è il lascito di un romanzo incompiuto che Francis Scott Fitzgerald non terminò a causa di un attacco cardiaco, ma che possiede tutte le caratteristiche del capolavoro letterario. L'autore vi lavorò quando la sua stella era ormai in declino, cercando senza successo, di far carriera nel mondo hollywoodiano come sceneggiatore. La sua esperienza trova eco nell'opera che solleva il sipario sul retroscena del mondo della produzione cinematografica: Fitzgerald coglie la cupidigia degli azionisti e dei direttori amministrativi, il servilismo dei dipendenti, l'esibizionismo delle star e la facilità con cui si entra e si esce dalla scena, per essere abbandonati lontani dai riflettori. Si contano innumerevoli appunti e commenti dell'autore, intenzionato dunque a scrivere un romanzo curato nei minimi dettagli e quanto più fedele al mondo reale. Nulla, invece, è stato ritrovato sull'epilogo e l'incompiuto lascia sempre spazio all'immaginazione del lettore e a tutte le possibili alternative." -
Con gli occhi chiusi
Pubblicato nel 1919, ""Con gli occhi chiusi"""" tratteggia i tormenti e le delusioni del giovane Pietro. La sua vita amara è segnata dal brutale rapporto con il padre Domenico, dalla grettezza e povertà degli operai che lavorano nel podere familiare di Poggio a' Meli e, soprattutto, dalle incertezze laceranti di un amore che mai appaga. Il giovane Pietro guarda ma non vede: i suoi occhi sono il sipario che volontariamente solleva o serra dinanzi alla realtà incomprensibile, ingestibile; sono l'unica difesa da una vita che disobbedisce alle illusioni, quando non si ha il coraggio e la forza di abitare, giorno per giorno, l'esistenza."" -
I paradisi artificiali
I Paradisi Artificiali rappresentano mondi, frutto dell'uso dell'hashish e dell'oppio, che gratificano l'uomo e al contempo lo condannano, che attraggono e respingono, che destano ammirazione e disprezzo. Nient'altro che mondi per sfuggire alla realtà empirica e per appropriarsi dell'infinito, nel vano tentativo di elevare se stessi. In questo saggio l'autore usa uno stile evocativo e allusivo, netto e intricato, e periodi caratterizzati da grovigli di subordinate, che talvolta si avviluppano tanto da sembrare una riproduzione su carta della confusione dei suoi pensieri ""allucinati"""". In tutta l'opera Baudelaire descrive gli """"effetti prodigiosi"""" e le curiosità sulle due droghe, hashish prima e oppio poi, con un approccio altalenante, che parte dall'elogio e da una sorta di apologia per giungere poi all'abiura e l'abnegazione per tali sostanze che forzano l'uomo alla schiavitù."" -
Uno, nessuno e centomila
"Uno, nessuno e centomila"""" è il romanzo in cui appare in modo più articolato e coerente il pensiero pirandelliano circa la vita e la società, quello cioè che ispira tutta quanta la sua opera, costituendo altresì un'esemplare e attualissima riflessione sulla complessità e sulla drammaticità della condizione umana. Il protagonista, Vitangelo Moscarda, esprime nel suo lungo e talora umoristico monologo la propria tragica vicenda: egli ha infatti scoperto di essere estraneo a se stesso, perché viene visto e costruito dagli altri a modo loro, ovvero in """"centomila"""" modi; prende così coscienza di non possedere una personalità, bensì tante quante gli altri gliene attribuiscono. Ma chi arriva a scoprire questo, diviene in realtà """"nessuno""""!" -
La gaia scienza
Opera fra le più brillanti e amate dal pensatore tedesco, ""La gaia scienza"""" (1882-1887) è una raccolta di aforismi divisa in cinque libri, preceduti da un prologo e seguiti da un epilogo. Già vi appare il motivo dell'eterno ritorno, che avrà il suo pieno svolgimento in """"Così parlò Zarathustra"""". Stesa in prosa e versi, deve il suo titolo alla poesia dei trovatori provenzali, denominata """"gaya scienza"""" o """"gai saber"""", in quanto sintesi di canto, cavalleria e spirito libero. Fra i temi che animano il testo spiccano l'aspirazione alla vittoria spirituale contro la tirannia del male e il prevalere del pessimismo, nonché una forza interiore che è disposta ad accettare la vita nella sua globalità, senza rifiutarne neppure i dolori. Ai falsi ideali giudaico-cristiani di pietà e rassegnazione, egli contrappone valori quali l'energia vitale e la volontà di potenza, propugnando un'etica squisitamente individualistica e una visione politica aristocratica."" -
Ore inglesi
Scritto tra il 1872 e il 1890, ""Ore inglesi"""" rappresenta un capitolo fondamentale della produzione letteraria dell'autore angloamericano. Si tratta di saggi raccolti nell'arco di un ventennio rappresentativi della letteratura di viaggio che dall'Ottocento ha contribuito a creare miti europei e a proporre idee di un mondo aperto e senza barriere, che ancora oggi costituiscono le fondamenta del nostro immaginario collettivo. L'intera esperienza biografica e artistica del grande romanziere funge da fil rouge tra le tappe di questo eccezionale itinerario e, attraverso il punto di vista indiretto, questi scritti assumono una dimensione di reportage, da cui emerge lo spirito di un'epoca e la storia di un uomo giramondo. Un testo in cui l'autore ci invita a superare il confine tra la realtà e la finzione letteraria, per ricordarci la bellezza dell'istante in cui esse si incontrano e si fondono l'una nell'altra."" -
Giobbe. Romanzo di un uomo semplice
"Giobbe. Romanzo di un uomo semplice"""" è la prima opera in cui Joseph Roth affronta esplicitamente la tematica dell'emigrazione ebraica verso l'America in modo concreto. In queste pagine la terra promessa non rappresenta la meta finale, ma diventa l'esilio per eccellenza, un mondo in cui il protagonista, Mendel Singer, si sente e vive lontano da Dio e in solitudine. Alla fine, tuttavia, Mendel sì salverà da tutti i mali grazie alla fede nelle proprie tradizioni e al rifiuto di qualsivoglia assimilazione, diversamente dai figli, integrati ma schiacciati dal mondo moderno che si avvia alla sua rovina. Nell'opera di Roth l'essere umano trova la via d'uscita da un'esistenza terrena all'apparenza senza speranza: confidare nella grazia di Dio." -
La cripta dei cappuccini
La Cripta dei Cappuccini, libro autobiografico, dallo stile limpido e conciso, scritto da Joseph Roth un anno prima della sua morte, sembra chiudere il cerchio della sua esistenza. Il legame ambivalente e problematico vissuto dall'autore con la madre, i complessi rapporti con le donne e l'assenza della figura paterna sono i temi dominanti di questo racconto. L'aristocratico Francesco Ferdinando Trotta, protagonista della storia, si ritrova all'improvviso in balia dei cambiamenti, frastornato dal nuovo che incalza, disorientato, con lo sguardo rivolto a un passato ormai sepolto e a un presente raccapricciante. In parallelo con il personale declino dell'uomo si assiste alla caduta della grande potenza politica austro-ungarica, causa di degrado sociale e culturale. Abbandonato dalla moglie, e lontano dal figlio, spedito a Parigi per un futuro migliore, Trotta apprende, nella sua totale solitudine, la notizia dell'annessione dell'Austria al Terzo Reich, e davanti alla cripta dei sovrani dell'ex impero verrà assalito da laceranti interrogativi sul proprio futuro e sulla propria identità. -
I fiori del male. Testo francese a fronte
"I fiori del male"""" è uno dei pochissimi libri di poesia sistematici, originali e, forse, insuperabili che l'Occidente ci ha offerto da Omero al Terzo millennio. Ancor oggi viene considerato una delle pietre miliari della letteratura e, più in generale, della cultura francese. Capolavoro assoluto della poesia d'ogni tempo e luogo, esprime mirabilmente l'inquietudine infinita e inappagabile di un'anima davvero straordinaria, che si muove ansiosa tra la carne e lo spirito, tra l'autentica fede cristiana e lo sconforto più terribile. L'opera rappresenta un punto di riferimento per chiunque ami, studi e pratichi la poesia. Introduzione di Albert Thibaudet. Nota alla traduzione di Matteo Veronesi." -
La metamorfosi e altri racconti
"La metamorfosi"""", il più celebre racconto di Kakfa, narra le vicende di un uomo, Gregor Samsa, che, rimasto l'unico sostegno della famiglia dopo il fallimento del padre, è orgoglioso di poter mantenere la sorella agli studi di musica. Una mattina però egli si sveglia trasformato in scarafaggio, senza esser mutato nell'animo, lutti lo scansano inorriditi e solo una serva ha compassione di lui. Il povero scarafaggio, ormai rassegnato al suo destino, cerca di non arrecare il minimo disturbo alla famiglia. Ma un giorno, attirato dal dolce suono di violino, si reca nella sala e il padre infastidito dalla sua presenza gli lancia contro una mela... Al limite tra il grottesco e l'oggettivo, Kafka mette in scena molte delle più amare oppressioni e contraddizioni dell'uomo contemporaneo. In questa raccolta anche """"La condanna"""" e """"La costruzione della Grande Muraglia cinese"""". Introduzione di Magda Indivieri. Saggio introduttivo di Cinzia Ruozzi." -
Diario. Ediz. integrale
Questo è il diario di Anne Frank, una ragazza di tredici anni come tante altre che però, in quanto ebrea, è costretta a vivere l'incubo dello sterminio perpetrato dal nazismo e che, per salvarsi, si rinchiude con la sua famiglia e altri conoscenti in un rifugio segreto. Una ragazza semplice, con i propri sogni e i propri problemi che, suo malgrado, vive in un tempo e in un luogo dove il futuro ha i giorni contati. Theoria pubblica il suo famoso Diario, o meglio la raccolta dei tre diari nella loro versione autentica, non pensata per la pubblicazione e non rivista da altri. In questa versione originale appare il testo così come era stato inizialmente concepito da Anne: un sostegno, un confidente muto ma presente delle confessioni più intime di una ragazzina costretta a crescere ""in cattività""""."" -
Storie e parabole zen
Tra i personaggi più notevoli del buddismo zen giapponese, va annoverato Ryokan (1758-1831). Figlio di un capo villaggio, incapace di fare il male e di capire la malvagità, del tutto ingenuo per il mondo, Ryokan si ritira in luoghi inaccessibili, praticando la contemplazione e scrivendo poesie. Con lui si perfeziona in modo emblematico la figura del poeta folle, dello 'scemo divino', secondo la scia mistica che passa per Basho e Saigyo. Lungi dall'essere un bilioso esteta dell'eremitaggio, Ryokan ama la vita: scrive versi leggiadri, beve vino, gioca a palla con i bambini, vive mendicando con il sorriso. Insegnandoci l'arte della meraviglia, la quintessenza dello stupore. -
La filosofia
Non è del tutto pertinente definire in senso stretto ""filosofia"""" la risultante del percorso di ricerca del Buddha. In lui non si poneva infatti la domanda sull'origine di tutte le cose, né sul concetto di Dio, e neppure era presente alcuna visione escatologica. Il suo unico scopo era trovare una Via di liberazione dalla sofferenza, e ogni sua intenzione - più che speculativa - fu essenzialmente pratica. La meta raggiunta, il suo """"risveglio"""", non fu una comprensione, ma una realizzazione, uno stato esistenziale. Fu chi cercò di """"spiegare"""" successivamente il processo che egli visse, che pose le basi di una filosofia """"buddhista"""". Egli in realtà non se ne curò affatto: possiamo dire che questa fu la sua straordinaria """"filosofia""""."" -
La serenità
Forse tutti, almeno una volta, abbiamo visto raffigurato il ritratto del Buddha; un volto dal sorriso pacato, con gli occhi chiusi o appena aperti, che sa attingere a una qualità che si esprime dall'interno. Quel volto è semplicemente quello che mostra: l'immagine di un uomo che ha raggiunto uno stato di armonia. Un uomo che ha compreso, e che in questa comprensione ha potuto placare ogni turbamento. Un uomo sereno. Egli non ha insegnato la serenità, né mai si è proposto di raggiungerla, ma ha semplicemente cercato una Via che portasse alla liberazione dal dolore. E, in questo, ha trovato e reso possibile per chiunque la più completa e immobile serenità. -
La vita felice
Non c'è alcun dubbio che l'essere umano aneli alla felicità, sia essa in termini materiali, psicologici o ideali. Vogliamo essere felici, questo è tutto. Ma cosa ci impedisce tutto questo? Semplicemente il dolore, quella sofferenza che sperimentiamo, sia quando abbiamo avuto tutto dalla vita, sia quando - al contrario - sembra che ogni soddisfazione ci sia negata. Il Buddha si pose esattamente questo obiettivo: non tanto il raggiungimento della felicità, bensì la cessazione del dolore. Ci riuscì, e regalò al mondo la Via - il metodo - in grado di portare chiunque alla stessa realizzazione. Vinse il dolore e, nello spazio immenso che si venne a creare, incontrò la più grande felicità possibile: la beatitudine.