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Il riso di zia Palma
Sono le quattro del mattino e Antonio, ottantotto anni, è già in cucina per preparare un pranzo speciale che vedrà finalmente riuniti dopo molto tempo i suoi numerosi parenti. Mentre le pietanze prendono forma a poco a poco, la sua mente vaga fra i ricordi di tutta una vita. Sono trascorsi cento anni da quando la famiglia di Antonio si è trasferita in Brasile senza però mai dimenticare Viana do Castelo, il villaggio portoghese dal quale i suoi genitori erano partiti subito dopo il loro matrimonio, nel lontano 1908, insieme a Palma, la sorella del padre. Era stata proprio zia Palma, una donna generosa e anticonformista, a raccogliere dal sagrato della chiesa il riso lanciato sui due giovani sposi dopo la cerimonia e a farne un regalo di nozze modesto, ma simbolo di fecondità e amore eterno. Questo dono seguirà la famiglia per tre generazioni, portando fertilità e fortuna. Antonio ripensa alla sua vita e a quella dei suoi fratelli - ai matrimoni, ai figli e ai nipoti, ai litigi e alle rappacificazioni, ai lunghi viaggi e ai ritorni a casa -, sempre sotto il segno di quel riso raccolto dalla zia che fa da collante tra chi non c'è più e chi deve ancora nascere. Con una scrittura lirica e intimista, un inconfondibile tocco di realismo magico e gustose suggestioni gastronomiche, Francisco Azevedo ricostruisce l'appassionante saga di una famiglia di emigrati portoghesi giunti in Brasile con la ""sandade"""" nel cuore per il paese d'origine che non rivedranno più."" -
Il labirinto di Osiride
È passato molto tempo e tante cose sono cambiate dall'ultima volta in cui il detective della polizia di Gerusalemme Arieh Ben-Roi e l'ispettore della polizia di Luxor Yusuf Khali-fà si sono incontrati. Sul punto di diventare padre per la prima volta, Ben-Roi è alle prese con un efferato omicidio avvenuto nella cattedrale armena di Gerusalemme. La vittima è una giornalista che stava facendo ricerche sul traffico del sesso in Israele. Quando nel corso delle indagini emerge un collegamento tra la donna e un ingegnere inglese scomparso a Luxor nel lontano 1931, Ben-Roi si rivolge al vecchio amico e collega Khalifà. Anche la vita di quest'ultimo è molto cambiata, ma non per il meglio. Turbato da problemi personali e impegnato a sua volta in una difficile indagine - una serie di misteriosi avvelenamenti dell'acqua dei pozzi nel deserto egiziano - Khalifà accetta di aiutare il collega in ricordo dei vecchi tempi. Inevitabilmente le indagini si intrecciano, conducendo i due poliziotti alla scoperta di una sinistra rete di violenze, abusi, corruzione e terrorismo internazionale. E tutto porta al Labirinto di Osiride, un mistero egiziano vecchio di tremila anni. -
Una storia che non possiamo raccontare. Come perdiamo e ritroviamo noi stessi
Tutti abbiamo storie da raccontare, storie con cui spiegare e dare un senso alla nostra vita. Ma perché questo succeda, raccontarle non basta. Ci vuole qualcuno che le ascolti, le comprenda... e ce le restituisca. Qualcuno che, se ci siamo persi, ci aiuti a ritrovarci. In venticinque anni come psicoanalista, Stephen Grosz ha ascoltato migliaia di storie, e da tutte ha imparato qualcosa sugli esseri umani, e su stesso. Con ognuno dei suoi pazienti ha trovato un lessico speciale, da cui poter trarre ""lezioni"""" universali. In queste pagine ce le racconta, e lo fa con attenzione alla potenza delle parole semplici, lontano da ogni gergo specialistico. Nei brevi, intensi resoconti dei percorsi terapeutici, oltre a delineare un sottile autoritratto dell'analista, il cui """"compito è quello di accompagnare sulle scena"""" che è fonte della sofferenza e """"lasciare che quella faccia il suo lavoro"""", ci presenta un'umanità che si confronta con tutto ciò che la fa sentire viva e fragile: l'amicizia, l'amore, la genitorialità, il senso di colpa, la paura della morte. Seguendo il percorso dei suoi pazienti scopriamo che c'è un po' di noi in ognuno di loro. In Peter, che mente per nascondere un'infanzia dimenticata e violenta. In Lily, che ironizza su ciò che la fa soffrire e si sente assolta dalla risata del terapeuta. Nel professor R., che a 71 anni """"tira fuori dalla scatola la sua omosessualità"""" e finalmente si sente """"a casa""""."" -
Il caso Kodra. I gialli di Milano
Milano, una fredda sera di gennaio, una donna viene investita da un'auto e muore poco dopo all'ospedale, pronunciando una sola parola incomprensibile, forse un nome. La nebbia è fitta, sulla città come sulle indagini: non ci sono testimoni attendibili, e l'incidente rimarrebbe archiviato senza soluzione se non fosse che al commissario Giulio Ambrosio una strada, via Catalani, rimescola ricordi e nostalgie. Decide così di occuparsi direttamente del caso, in cui qualcosa non torna: forse non si è trattato solo di una sventura, forse la povera signora Kodra non è stata vittima di un pirata della strada ma di un assassino. Chi era Anna Kodra? Chi poteva volerla morta? E perché? -
Largo Richini. I gialli di Milano
Nulla faceva pensare a un delitto, e quindi il cadavere della donna, morta per un malore, è stato cremato, ridotto in cenere. Ma un alone di inquietudine circonda la vicenda di Virginia, e di tutti gli uomini che l'hanno amata. A partire dal padre, vecchio amico di famiglia Ambrosio, che due anni dopo la scomparsa della figlia si convince che ci sia qualcosa che non quadra, e chiede al commissario Giulio di indagare. Una ricerca difficile e soprattutto delicata, condotta in sordina, tra le persone che sono state vicine a Virginia, forse senza conoscerla mai davvero. E in una Milano prima oppressa dall'afa, poi spazzata da piogge interminabili, anche il poliziotto sembra subire il fascino di questa figura di donna vittima, probabilmente, di un omicidio, ma prima di tutto di se stessa e delle proprie insoddisfazioni. -
L' allegria è il mio elemento. Trecento lettere con Leone Piccioni
"Quando si potranno consultare e pubblicare le lettere di Ungaretti, tante cose si metteranno meglio a fuoco, ed impressioni, e dispute e nascite d'idee, ed affetti."""" Così scriveva Leone Piccioni, suo allievo all'università di Roma e poi curatore delle opere, nella biografia del poeta. Interprete privilegiato di un mondo lirico che è patrimonio dell'umanità intera, Piccioni ha avuto con il Maestro una lunga e approfondita familiarità e, nonostante la frequentazione quotidiana, ha sempre intrattenuto con lui un intenso carteggio, quello che qui si pubblica, dando modo ai lettori di """"mettere a fuoco"""" davvero uno dei maggiori poeti del Novecento europeo. Passano in queste lettere, scritte tra il 1946 e il 1969, oltre vent'anni non solo di vicende personali, di dispute accademiche e letterarie, di riflessioni sulla poesia e sul suo farsi, ma anche di storia culturale italiana; il tutto riletto attraverso gli occhi di Ungaretti, che a Piccioni si racconta e con lui spesso si sfoga, con toni talora impetuosi ma sempre limpidi e vibranti di personale ironia." -
L' arte della fuga
Uscito nel 1968 e quindi, in un'edizione rivista dall'autore che qui si presenta, nel 1990, ""L'arte della fuga"""" evoca fin dal titolo """"una partitura musicale, fatta di variazioni intorno a un tema, e l'immagine della fuga in senso letterale"""", come scrisse lo stesso Pontiggia. In queste pagine il lettore incontra """"fughe, inseguimenti, delitti, insomma il meccanismo e i fatti di un giallo: però ignora non solo chi è l'assassino, ma chi è la vittima"""". Opera sperimentale, ma di uno sperimentalismo mai gratuito, che non sacrifica il gusto del narrare, libro prismatico e polifonico, """"L'arte della fuga"""" è un canovaccio dei romanzi possibili, nel quale i topoi del genere poliziesco si caricano di significati allusivi. Un prontuario di trame, da godersi tutto d'un fiato, come per il più classico """"giallo"""", o da assaggiare qua e là, scoprendo nei frammenti di prosa e poesia che lo compongono, nell'alternanza e nella variazione dei toni, un'investigazione che si fa interrogativo sulla sostanza stessa dell'essere umani."" -
Manuale dei diritti fondamentali e desiderabili
I diritti umani, quelli sanciti da Carte o Dichiarazioni, sono sacrosanti, inviolabili, ma non immutabili: anch'essi evolvono, e nella sensibilità collettiva se ne aggiungono di nuovi, o si arricchiscono di nuove sfaccettature. Quali sono i diritti fondamentali e desiderabili degli anni Duemila? Questo volume raccoglie il pensiero di diversi protagonisti della società, della cultura, della politica, personaggi assai diversi ma accomunati da una convinzione: che un mondo migliore sia possibile. Da Giulio Andreotti a Susanna Camusso, da Sergio Chiamparino a Cristina Mondadori, da Antonio Ricci a Cesare Romiti, gli autori riflettono su diversi temi, da quelli più classici (diritto all'istruzione, alle pene non degradanti, alla salute...) a quelli più legati ad argomenti di scottante attualità: le famiglie omosessuali, la certezza del lavoro, una televisione dignitosa, una giustizia efficiente, il rispetto del pluralismo culturale, un ambiente integro. E persino il diritto alla passione, alle emozioni, alla memoria. Alla poesia. -
Vivere alla giornata
In questa nuova, coerente e solida nuova raccolta, Gemma Bracco registra la dolorosa, acuta consapevolezza dell'umano essere, in una costante oscillazione tra esteriorità e interiorità, ambiente e spirito. E lo fa cercando, con tenacia vitale, con non comune energia reattiva, di cogliere, nelle risorse anche in apparenza minime della quotidianità, nel passaggio delle stagioni e nei vari ritmi della natura, della stessa vita animale, possibili momenti di salvezza e profondità di senso. Un'inquietudine sottile percorre questi versi, nei rivoli di un continuo interrogarsi, nell'infinita tensione verso la gioiosa accettazione del momento, nel segno di una saggezza matura, ma di sapore felicemente semplice, decisamente antieroica, e in fondo proprio per questo più autentica e ""normale"""". Tra finzioni e sollievi, paura e rimpianto, ansia e solitudine su cui pure si spande la luce del presente, ma che rapido si opacizza o si contamina nel """"marasma del passato"""", questa poesia sa offrire, con efficaci momenti di verticale asprezza lirica, uno sguardo intenso su una sensibilità immersa in un paesaggio mediterraneo, raffigurato in una serie cangiante di immagini. Gemma Bracco riflette anche sulla scrittura, rispecchia se stessa nella pagina, e lo fa con il carattere aperto a una continua ricerca del vero e con una pronuncia molto sobria e asciutta, capace di coinvolgere il lettore grazie alla sensibile forza comunicativa della sua parola."" -
Che ragazza!
Lady è imprevedibile e anticonformista. Incurante del grande patrimonio che possiede, conduce una vita bohémienne al Greenwich Village di New York. È il 1964 e lei ha ventiquattro anni. Vive alla giornata, senza pensare al domani, fino al momento in cui il suo adorabile fratellastro Fin, rimasto orfano e solo al mondo a undici anni, si trasferisce a casa sua. Lady, naturalmente, non ha idea di cosa significhi crescere un ragazzino che non ha quasi mai visto e soprattutto è troppo distratta da tre pretendenti che a turno la sfiniscono di attenzioni per rubarle il cuore. Ma lei non intende sposarsi e vuole rimanere libera come l'aria, libera di viaggiare per il mondo e magari di tornare a Capri, il luogo dove si è sentita più a casa. Dal canto suo, Fin si ritrova catapultato in un ambiente lontano anni luce dalla quieta e bella fattoria dove è cresciuto, alle prese con una sorella che non conosce, bellissima, irresistibile, ma soprattutto inquieta e impulsiva. E mentre cerca affannosamente di adattarsi a un mondo di adulti strampalati, capisce che per il bene di entrambi non sarà Lady a occuparsi di lui, ma lui a dover crescere in fretta per potersi prendere cura di lei... Sullo sfondo dei mitici anni Sessanta, con il movimento per i diritti civili, la guerra in Vietnam, il pacifismo e Woodstock, in un momento storico di grande fermento. -
Ologramma per il re
C'è un uomo, Alan Clay. È americano, divorziato, ha una figlia da mantenere, un'ex moglie che vive in California, che non intende contribuire in alcun modo alle spese e non fa che ripetergli di comportarsi da uomo. Ma che uomo è Alan Clay? Ha cinquantaquattro anni ed è senza lavoro. Per l'America aziendale è un soggetto inutilizzabile, bizzarro quanto un aeroplano fatto con il fango. La crisi dei mercati e della sua vita privata l'ha lasciato stremato, tendenzialmente ubriaco, con un conto cronicamente in rosso, ma ora non ha scelta: se vuole pagare le tasse del college di sua figlia, deve trovarsi presto un lavoro, e ben pagato. La sua unica chance si chiama re Abdullah, il miliardario sovrano dell'Economic City, un'immensa oasi in mezzo al nulla destinata a diventare la città del futuro. Il compito di Alan è difficilissimo. Deve convincere re Abdullah ad acquistare la sua mirabolante invenzione. Un ologramma in grado di far apparire chiunque in 3D, direttamente nella tenda del sovrano. Ma cosa succede se il re tarda ad arrivare? Se i funzionari rimbalzano Alan da un ufficio all'altro? L'esilio rischia di diventare interminabile. E mentre cerca disperatamente di evitare l'ennesimo fiasco della sua vita con la bella dottoressa Zahra Hakem, Alan scopre però che lì in mezzo al deserto una cosa la può fare: scrivere a sua figlia e provare a spiegarle che un genitore non è altro che un essere umano come gli altri, che fa degli errori e ha un ruolo piccolo nel mondo e nella storia... -
La dirimpettaia e altri affanni
Come in un vastissimo scenario, questo nuovo libro di Silvio Ramat riesce a rendere presenti innumerevoli volti, figure del ricordo e degli affetti, personaggi che nella mente del poeta hanno attraversato il tempo e tornano a parlargli, dai diversi luoghi della loro esperienza, quasi coralmente, riemersi dal corso dei decenni. Ecco, nitide, ma a volte offuscate da un velo di malinconia e rimpianto, le immagini del padre e della sua prematura morte, il ricordo dell'anziana madre a cui Ramat aveva dedicato un poema, la sua Firenze, la stessa di un grande maestro come Mario Luzi, che qui compare in un emozionante flashback. E insieme a queste, si muovono, succedendosi in un libro ricco anche di riferimenti letterari, poetici soprattutto, altri personaggi, come l'anziano erborista, così vicino, per sua natura, al poeta, e la nuova dirimpettaia, protagonista di un bellissimo racconto in versi di sapore hitchcockiano, in cui il narratore osserva la quotidianità di una giovane donna come l'indimenticabile James Stewart della Finestra sul cortile. Ma se spesso apertamente prosastico è lo stile di Silvio Ramat in questa raccolta, non di meno sono presenti felici impennate liriche, momenti di asciutta sintesi, passaggi di intensa riflessione in cui si manifesta il forte senso di provvisorietà di un'esistenza già pervenuta a una fase avanzata, e proprio per questo tanto ricca di tracce sensibili, di vissuto depositato via via nella memoria. -
La visita
Opera d'esordio di Cassola, la raccolta ""La visita"""" del 1942 è, nell'edizione accresciuta del 1962 che qui si pubblica, molto più di una ristampa a distanza di vent'anni. Gettando uno sguardo à rebours sui suoi inizi, all'indomani del successo de """"La ragazza di Bube"""", lo scrittore traccia anche un bilancio dell'oggi alla luce di quel lontano passato, e sul ritorno ad esso costruisce il proprio futuro narrativo. Lo scorrere del tempo, al quale egli sempre si rapporta, è ne """"La visita"""" motivo ispiratore e cardine di una poetica che riconduce le singole vite all'ininterrotto fluire dell'esistenza. Segmenti di un unico destino, i microcosmi di queste prose brevi compongono il romanzo della vita che, tra memoria e attesa, non conclude mai e di quel fluire restituisce il ritmo. Sono schegge d'autobiografia e storie, intuite o presagite da un semplice gesto, di un'umanità comune, colta nell'elementarietà dell'esistere. Ne rivela il senso profondo, trasformando la loro fissità di istantanee in epifanie del quotidiano, l'evocatività della scrittura antiretorica di Cassola in cui, tra echi montaliani e influssi del primo Joyce, si racchiude il segreto della sua arte. Introduzione di Massimo Raffaeli."" -
Colti da stupore. Incontri con Gesù
In una società confusa e disorientata come la nostra, ""la Parola di Dio è fonte di vita per tutti"""" perché """"parla al cuore dell'uomo, lo aiuta a scoprire i propri desideri e a comprendere a fondo la propria personalità"""". Di fronte a questa Parola il cardinale Martini, dopo anni di studi, riflessioni e preghiera, non smette di stupirsi. Una meraviglia - racconta - simile a quella di un bambino che per la prima volta spalanca gli occhi davanti a un panorama alpino, attratto da una bellezza e da una forza imponente: """"Il cristianesimo è per ciascuno di noi occasione di continua scoperta e gioia"""". E colme di questa meraviglia sono le omelie qui raccolte, pronunciate dall'ex arcivescovo di Milano negli ultimi anni: non soltanto commenti ai passi delle Scritture proposti dalla liturgia, ma meditazioni semplici e intense, interventi brevi ma ricchi di stimoli, per aiutare a comprendere a fondo il messaggio universale di amore e accoglienza proclamato da Gesù e narrato nei Vangeli. Quello del cardinale Martini, infatti, è un percorso che seguendo il calendario liturgico ricompone il racconto della vita di Cristo, ed è insieme un invito, aperto a tutti, credenti e non, a riscoprire l'autenticità del """"farsi prossimo"""" per chi è distante, ciò che nel Vangelo viene annunciato a ogni uomo, nessuno escluso. Ma nel contempo è anche un personale itinerario dalla parola al silenzio, un progressivo abbandonarsi alla volontà del Padre, lasciando che sia proprio la Parola di Dio a illuminare l'esistenza umana."" -
Il rischio della fede. Le ragioni del credere. Vol. 1: Gerusalemme.
Gerusalemme ha rappresentato nella vita del cardinal Martini, secondo le sue stesse parole, ""un'esperienza tutta spirituale, direi quasi mistica, l'esperienza di un'appartenenza di cui non mi sapevo dar ragione, se non una ragione misteriosa, indicibile e insieme fortissima"""". È la città delle tre religioni, la città in cui Dio si è rivelato. E sotto il segno di questo luogo unico al mondo vanno gli scritti raccolti in questo volume che propone la prima sezione del Meridiano: tre corsi di esercizi spirituali che mettono a fuoco alcune tra le più significative figure bibliche (Abramo, Davide, l'evangelista Giovanni) e un gruppo di interventi legati al ruolo di Gerusalemme e del popolo ebraico. Un insieme di testi preziosi per chiunque voglia recuperare l'originalità e la profondità del pensiero di un grande protagonista della spiritualità contemporanea."" -
La nostra ultima estate. Ediz. speciale
È una calda sera di giugno e come tutti gli anni gli studenti del liceo di Nantucket si ritrovano sulla spiaggia per festeggiare il diploma e l'inizio delle tanto sospirate ultime, vere vancanze. È la classica atmosfera da sogno, le stelle, il fuoco, l'aroma della salsedine e la musica delle onde. Il profumo della giovinezza. Ma è un sogno destinato presto a spezzarsi: quella sera stessa infatti la macchina guidata dalla giovane Penelope Alistair ha un tremendo incidente. Penny muore, il gemello Hobson cade in coma mentre gli altri due passeggeri, Jake, il fidanzato di Penny, e la sua amica Demeter, benché fisicamente illesi, rimarranno emotivamente traumatizzati. Ma cos'è successo davvero, prima che Penny si mettesse al volante? Perché era sconvolta? Piano piano, nel corso dell'estate, una sconvolgente verità viene alla luce: una verità fatta di segreti gelosamente custoditi, promesse infrante, sentimenti traditi. Fino a che, dalle ceneri ancora incandescenti di un dolore profondo, riuscirà a emergere il calore di un nuovo amore... -
Un colpo all'altezza del cuore
A Torino, quella mattina, fa un freddo cane e c'è aria di neve. Mentre sta andando a scuola, senza quasi aver tempo di capire cosa accade, la prof Camilla Baudino si ritrova testimone di un brutale regolamento di conti: all'incrocio tra due centralissime vie della città una moto si affianca a un'auto e con un colpo di pistola il centauro uccide il conducente della macchina, per poi sparire nel traffico. Pochi minuti dopo, ad accorrere sulla scena del delitto per dirigere le indagini arriva l'unico poliziotto da cui Camilla avrebbe desiderato tenersi alla larga: il commissario Gaetano Berardi. Sono trascorsi quasi tre anni da quando Gaetano e Camilla si sono incontrati l'ultima volta, ma il tempo - che a lui ha regalato qualche affascinante ruga in più, mentre a lei la pungente inquietudine per un matrimonio un po' appannato e le scaramucce con una figlia nella piena adolescenza - sembra non aver sopito del tutto un'attrazione pericolosamente vicina a trasformarsi in amore. Poche ore più tardi, anche la giornata della giovane dottoressa Francesca Gariglio è destinata a prendere una piega inusuale. La polizia rinviene il cadavere di un pensionato, massacrato con una spranga: è un suo ex paziente, uno dei tanti di cui Francesca si prende cura lavorando nelle corsie dell'ospedale di Chivasso, cittadina che fino a quel momento aveva ritenuto sin troppo tranquilla... -
Il pianeta dei bruchi
I gemelli Fritz ed Helen Price, con il cugino Barile, si stanno godendo la pace delle vacanze nella pensione di famiglia, quando nella loro vita irrompe lo zio Grigorlan, un individuo gioviale che si conquista subito la simpatia dei nipoti. Solo i suoi strani pollici suscitano qualche perplessità... In effetti i tre ragazzi scopriranno che Grigorian è un alieno in missione segreta, deciso a portarli sul Pianeta dei Bruchi, dove li attende un compito di straordinaria importanza... Età di lettura: da 9 anni. -
Il leone buono
Tra tutti i leoni d'Africa, ce n'è uno un po' diverso. Lui non mangia mercanti indù, ma la pasta con gli scampi e ha le ali sulla groppa. Così, quando gli altri leoni infastiditi dalla sua bontà lo minacciano, se ne vola via e torna a Venezia, dove trova il padre e i suoi vecchi amici e si consola con un bicchiere di succo di pomodoro. Ma i viaggi, si sa, possono cambiare le persone... e gli animali. Età di lettura: da 7 anni. -
Il segreto della casa sul cortile. Roma (1943-1944)
1943: L'esercito tedesco entra a Roma e deporta migliaia di cittadini ebrei. La vita di Piera, già scossa dalle leggi razziali, adesso è sconvolta dalla necessità di nascondersi: nella città occupata dai tedeschi è cominciata la caccia all'ebreo, e i Segre decidono di prendere un altro nome e di confondersi con gli abitanti di un immenso palazzone. E così, tra i bombardamenti alleati e la speranza che la guerra finisca presto, Piera dovrà fingersi un'altra. Età di lettura: da 10 anni.