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Magarìa
A Lullina piace moltissimo passeggiare con il nonno e ascoltarlo mentre racconta storie incredibili inventate apposta per lei. Ma un giorno il nonno si accorge che la sua picciliddra è distratta e pensierosa e quando le chiede cosa non va lei confessa: tutto dipende da un sogno, il più bizzarro e stravagante che abbia mai fatto. Un omino minuscolo, tutto vestito di giallo, le ha rivelato la formula magica per far scomparire le persone, e Lullina muore dalla voglia di fare una prova! Fi ri ri ri, borerò, parupazio, stonibò, qua non sto: appena le sette parole misteriose escono dalla sua bocca la bambina scompare. Prima incredulo e poi disperato, il nonno si mette a cercarla dappertutto, invano. Possibile che quelle sette parole mammalucchigne abbiano sprigionato una magia tanto potente? Provare per credere! In questa favola sorprendente, con tre possibili finali, il Maestro Andrea Camilleri celebra la fantasia e la curiosità dei bambini. Nelle smaglianti illustrazioni di Giulia Orecchia risplendono i colori di una Sicilia piena di fascino e magia. Età di lettura: da 7 anni. -
Risveglio. Terra ignota. Vol. 1
È una limpida notte di luna piena, una notte di gioia e di festa, quando il Villaggio Alto subisce l'improvviso attacco di un manipolo di spietati cavalieri che portano morte e devastazione. In pochi sopravvivono: tra questi la giovane Ailis, mentre la sua migliore amica Vevisa viene rapita. Seguendo il folle proposito di vendicare la furia distruttrice che ha falcidiato il suo popolo e ritrovare Vevisa, Ailis, che è poco più di una bambina ma ha lo spirito audace e temerario di un guerriero, intraprende la sua lunga e perigliosa ricerca. Attraversando lande sconosciute e meravigliose conoscerà la schiavitù, la battaglia, le illusioni della magia e dell'amore, vedrà le molte facce della morte e capirà che senza questo iniziatico viaggio non avrebbe mai sollevato il velo sulle proprie arcane origini e sul proprio enigmatico destino: da lei potrebbe infatti dipendere l'equilibrio e il futuro stesso delle Terre Occidentali. Il primo volume di una saga che mescola fiaba, azione, epica cavalleresca e mito classico. -
Il leone di Thalakrea. Cronache dell'età del bronzo. Vol. 2
Durante la disperata ricerca della sorella Issi e la fuga dai Corvi, guerrieri spietati e assetati di sangue, Hylas viene catturato e venduto come schiavo nell'isola di Thalakrea. ""E il posto in cui passerai il resto della tua vita..."""": questa la terribile condanna del sorvegliante delle miniere di rame. In un mondo spaventoso di rocce rosse e fuoco perpetuo, dove gli uomini faticano come formiche avvolti da una polvere soffocante, Hylas tenta di restare vivo. Affrancarsi dalla condizione di schiavo sembra impossibile se si è da soli. Lui, però, ha degli amici: la coraggiosa Pirra e Havoc, una cucciola di leonessa che guiderà Hylas nell'incandescente cuore dell'isola. La loro sopravvivenza dipenderà da un'antica profezia... Età di lettura: da 11 anni."" -
Il cielo e la terra. Il pensiero di Papa Francesco sulla famiglia, la fede e la missione della Chiesa nel XXI secolo
Con la sua immediatezza e la sua spontanea umanità Jorge Mario Bergoglio, il primo pontefice del continente americano, ha conquistato il cuore dei fedeli e l'ammirazione dei non credenti. Ma chi è Francesco, il papa ""venuto dalla fine del mondo""""? A raccontarcelo in queste pagine è lui stesso, attraverso un colloquio amichevole e appassionato - avvenuto quando era ancora arcivescovo di Buenos Aires - con Abraham Skorka, rettore del Seminario rabbinico della capitale argentina. Non un manifesto dottrinario, dunque, né un trattato teologico sulla Chiesa del XXI secolo, ma un dialogo interreligioso con un uomo di profonda spiritualità, che è uno dei modi privilegiati per assolvere il compito essenziale di ogni cristiano: """"avvicinare l'anima dell'uno a quella dell'altro"""", finché """"l'anima dell'uno si riflette nell'altro"""", e questo è possibile solo se si è capaci di """"abbassare le difese, aprire le porte di casa e offrire calore umano"""". In queste riflessioni con il """"fratello"""" ebreo sui temi fondamentali della vita dell'uomo - la nascita e la morte, le forme della convivenza civile, le insidie del potere, la possibilità di un'etica condivisa tra laici e credenti, l'omosessualità, l'eutanasia - conosciamo Jorge Mario Bergoglio e la sua strada maestra, quella dell'incontro e della costruzione della fraternità. Con gli atei, nella comune scoperta delle ricchezze dell'animo umano; con chi opera per la giustizia sociale, nello sforzo di tradurre in pratica quotidiana la verità del Vangelo."" -
Il nobil uomo Batosti e altri racconti
Piero Chiara è stato un narratore inesauribile di storie, nei romanzi come nella misura più breve del racconto. E molti suoi pezzi sono stati pubblicati sparsi, nel corso degli anni, su riviste o su volumi dalla limitata diffusione. In occasione del centenario della nascita dello scrittore il suo amico ed erede letterario, Federico Roncoroni, raccoglie una scelta di quelle prove: ricordi giovanili, schizzi di vita di provincia, storie divertenti, narrazioni amorose che compongono un'antologia gustosa, sfaccettata, specchio della grande felicità inventiva di Piero Chiara. Introduzione di Mauro Novelli. -
Senza manette
Non si diventa il Califfo per caso. E neanche per un'astuta operazione di marketing. Tra Franco Califano e tanti sedicenti maledetti c'è una vita di mezzo. Una vita a scappare dai collegi, e poi tra risse, bische e avventurieri, a battere le terrazze delle case popolari per racimolare un po' di sesso. Per diventare il Califfo bisogna muovere i primi passi dormendo nella macchina di un amico, passare mesi in ospedale a guardare la morte negli occhi e poi riderle in faccia. Bisogna finire in galera senza capire bene il perché e combattere per non impazzire. Bisogna avere la forza di riemergere dopo le accuse infamanti, l'ostracismo generalizzato, certi amici che fanno finta di non conoscerti. Bisogna scrivere capolavori come Tutto il resto è noia, E la chiamano estate, Un amore così grande, La musica è finita, Una ragione di più. Senza manette: l'esistenza maledetta e straordinaria del ""Maestro"""" raccontata da lui stesso senza filtri: un libro da cui emerge quella voce lirica e ruvida che l'ha reso indimenticabile, una voce che raschia la vita e ce la consegna intatta."" -
Sono postumo di me stesso. Potere, Vaticano, donne, Inferno e Paradiso negli aforismi di Giulio Andreotti
Questo libro è una scatolina che raccoglie le pillole più colorate e sottili dell'universo mentale di Giulio Andreotti. Sono istantanee dell'Italia papalina, democristiana, moderata, figlia della guerra fredda: il distillato della cultura e dell'esperienza di un professionista della politica. Ma chi le ha prescritte era convinto di regalare un vademecum della sopravvivenza a uso di tutti. Per questo sono pastiglie scritte che vanno ""ingerite"""" con qualche precauzione: con le controindicazioni che accompagnano certe medicine innocue solo in apparenza, perché in realtà contengono impercettibili dosi di veleno. D'altronde, Andreotti è sempre stato un teorico della """"modica quantità"""" come garanzia della longevità. Non è stato solo un uomo di potere ma il più efficace divulgatore della cultura del potere che l'Italia abbia avuto nell'ultimo secolo. Nell'ottica di questo """"ministro a vita"""", prima che senatore a vita, ciò che valeva nei rapporti duri, spesso spietati della politica tendeva a impregnare la vita in generale. Per Andreotti, la separazione netta fra società civile e sacerdozio del potere sfumava quando dettava i suoi """"comandamenti"""" esistenziali. Le battute e gli aforismi scelti per questo volumetto ci consegnano un'Italia di """"medi peccatori""""; di potenti per i quali """"il potere logora chi non ce l'ha""""; di un'umanità per la quale """"se non vuoi far sapere una cosa non devi dirla neanche a te stesso""""."" -
Racconti fantastici dell'Ottocento
"Il racconto fantastico è una delle produzioni più caratteristiche della narrativa dell'Ottocento, e una delle più significative per noi. Alla nostra sensibilità d'oggi l'elemento soprannaturale al centro di questi intrecci appare sempre carico di senso, come l'insorgere dell'inconscio, del represso, del dimenticato, dell'allontanato dalla nostra attenzione razionale. In ciò va vista la modernità del fantastico, la ragione del suo ritorno di fortuna nella nostra epoca. Sentiamo che il fantastico dice cose che ci riguardano direttamente, anche se siamo meno disposti dei lettori ottocenteschi a lasciarci sorprendere da apparizioni e fantasmagorie, o siamo pronti a gustarle in un altro modo, come elementi del colore dell'epoca. È sullo stesso terreno della speculazione filosofica tra Settecento e Ottocento che il racconto fantastico nasce: il suo tema è il rapporto tra la realtà del mondo che abitiamo e conosciamo attraverso la percezione, e la realtà del mondo del pensiero che abita in noi e ci comanda."""" (Italo Calvino)" -
Rinascimento ebraico. Scritti sull'ebraismo e sul sionismo (1899-1923)
La lunga vita di Martin Buber (Vienna 1878 - Gerusalemme 1965) è segnata da una formidabile presenza in diversi campi del pensare e dell'operare: prima nel Reich guglielmino, nella Germania di Weimar e in quella dei primi cinque anni hitleriani e poi, a partire dal 1938, in Palestina e nello Stato d'Israele è impressionante la capacità e versatilità d'intervento con cui Buber commenta e interpreta, dal punto di vista ebraico, ma non solo, le guerre, le rivoluzioni, le democrazie e i totalitarismi del Novecento. Di grande respiro sono le sue riflessioni sul concetto di nazionalismo, sul rapporto fra etica e politica, fra politica e religione, sul pacifismo, la disobbedienza civile, la pena di morte. E poi la Shoah, la colpa, la responsabilità. Fra l'inizio del secolo e la fine della Grande Guerra Buber disegna in Germania e in Austria un suo netto profilo di interprete dell'ebraismo europeo fino a diventare un'autorità indiscussa (anche se spesso avversata), nonché una figura di culto per la gioventù ebraica di lingua tedesca. Con le sue riscritture delle leggende chassidiche è l'autore più importante nel transito verso Occidente della cultura ebraica dell'Est europeo, di cui promuove l'affermazione letteraria in Germania e nel mondo. Esiste infatti un'intenzione costante nella biografia intellettuale di Buber: recuperare, dell'ebraismo, gli elementi fondanti, costitutivi, distintivi; rinsaldare l'ebraismo nella coscienza della propria specificità e fisionomia. -
Il potere della magia. Le leggende di Shannara. Vol. 2
Sono passati cinque secoli da quando una catastrofica guerra scatenata dai demoni ha distrutto il mondo e sterminato quasi completamente il genere umano, avvelenando anche gran parte delle terre un tempo fertili e rigogliose. Da allora i sopravvissuti - umani, Elfi e le nuove razze mutanti - si sono rifugiati in una valle remota, protetta da una magia impenetrabile. Per cinquecento anni hanno goduto di una lunga pace, ma l'incantesimo che li isolava ha cominciato a svanire esponendo migliaia di vite alla minaccia delle forze barbariche che hanno seminato il caos nel resto del mondo. Sider Ament, l'ultimo dei Cavalieri del Verbo, in possesso del bastone nero - un potentissimo talismano tramandatosi per secoli che proteggeva la valle -, è stato ucciso dai Troll, e il suo successore, Panterra Qu, il giovane cercatore di piste al quale in punto di morte ha affidato il bastone, è ancora troppo inesperto per affrontare le forze nemiche provenienti dall'esterno della valle. Nuovi grandi pericoli si profilano infatti all'orizzonte: un agguerrito esercito di Troll vuole impadronirsi della valle segreta e vi ha già inviato le sue spie, mentre Phryne, la figlia del re degli Elfi Oparion Amarantyne, è sotto accusa per l'omicidio del padre e una tremenda congiura mira a usurpare il trono. Ma nessuno di questi rischi è paragonabile alla minaccia più tremenda, con la quale Panterra sarà destinato a misurarsi. -
Il mondo segreto degli arcangeli
Chi sono esattamente gli arcangeli? Quanti sono e quale missione hanno? In che cosa differiscono dai ""semplici"""" angeli? Sono domande alle quali non è facile rispondere perché il numero, l'identità e il ruolo assegnato a queste potenti entità spirituali varia secondo le epoche storiche e le diverse tradizioni culturali, religiose o esoteriche che le hanno caratterizzate. Oggi questi misteriosi e, per certi versi, ambigui """"esseri di luce"""" accendono un rinnovato interesse perché sembra avanzare ovunque un forte desiderio di """"reincantamento"""", il bisogno di ritrovare il sacro. Questo libro esplora la storia, le tradizioni, le caratteristiche degli arcangeli, per capire un po' meglio chi sono, quale messaggio ci portano, come possiamo entrare in contatto con loro e godere della loro protezione."" -
Versilia rock city
Le spiagge dorate, il mare, le giornate di sole, le notti dense di musica e di stelle: gli spazi delle vacanze estive sono anche quelli delle nostre fantasie. Ma come sono quei luoghi quando l'estate finisce, noi ce ne andiamo e arriva l'inverno? In Versilia, e a Forte dei Marmi in particolare, in mezzo alle ville, ai negozi, agli stabilimenti, ai turisti di lusso, l'autore di questa storia ci è nato. Ed è per questo che sa raccontarci quello che si prova quando l'estate finisce: strade improvvisamente deserte, case vuote, la spiaggia senza ombrelloni a perdita d'occhio - e il senso di essere rimasti incastrati su quella lingua di sabbia mentre tutto il mondo è corso via. Ma Fabio Genovesi ci rivela anche che l'inverno versiliese ospita personaggi e situazioni impensabili, storie formidabili e fiammeggianti. Il suo romanzo prende le mosse proprio da qui, mostrandoci la Versilia come non l'abbiamo vista mai. Tra gli anni Ottanta e oggi seguiamo le vite di un gruppo di naufraghi della vita, eccentrici, a tratti disperati ma mai arresi: Marius, ex deejay di successo che non esce mai di casa ma riesce, via e-mail, a salvare la vita di una pornostar; Nello, che cerca di liberarsi di uno scomodo passato e si scopre padre; Roberta, asfissiata dalla vita di provincia ma capace di una passione travolgente; e Renato, in esilio al Nord, che organizza finti viaggi esotici per chi non può permettersi quelli veri. Quattro anime smarrite eppure decise a lottare per trovare il loro spazio sulla spiaggia della vita. -
Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo. Manifesto generazionale per non rinunciare al futuro
"Se torno per qualche giorno in Italia, mi sento subito ingombrante. A 56 anni ho l'età sbagliata? Governi, imprese, esperti descrivono i miei coetanei come un """"costo"""". Guadagniamo troppo, godiamo di tutele anacronistiche, e quando andremo in pensione faremo sballare gli equilibri della previdenza. Per i trentenni e i ventenni, invece, siamo """"il tappo"""". Ci aggrappiamo ai nostri posti, non li facciamo entrare. Non importa se ci sentiamo ancora in forma, siamo già """"gerontocrazia"""". Nessuno trova una soluzione a questa crisi, ma molti sembrano d'accordo nell'individuarne la causa: il problema siamo noi, i baby boomer. Siamo nati nell'ultima Età dell'Oro, quel periodo (1945-1965) che coincise con un boom economico in tutto l'Occidente ed ebbe un effetto collaterale forse perfino più importante: l'esplosione delle nascite. Come se non bastasse, poi, lo straordinario allungamento della speranza di vita ci ha resi una delle generazioni più longeve. E di questa nostra inusitata sopravvivenza si parla quasi come di una sciagura annunciata, un disastro al rallentatore. Ma un evento individualmente così positivo - vivere di più - può trasformarsi in una calamità? No, noi baby boomer siamo un'enorme risorsa anche adesso che diventiamo """"pantere grigie"""". La sfida, di cui s'intravedono i contorni in America, è quella di inventarci una nuova vita e un nuovo ruolo, per i prossimi venti o trent'anni.""""" -
Il volto dell'Occidente. I venti capolavori che hanno fatto l'immagine della nostra civiltà
È possibile descrivere lo spirito della civiltà occidentale, così come si è evoluto con mutamenti vertiginosi nel corso del XX secolo, attraverso venti capolavori dell'arte? L'impresa è senza dubbio temeraria, e non priva di insidie che potrebbero indurre a forzature o interpretazioni arbitrarie. Ma Flavio Caroli, da sempre interessato a indagare i fondamenti primari del ""pensiero in figura"""", accetta la sfida. Ed ecco allora che, dopo aver tratteggiato i volti dell'uomo e della natura nelle sue molteplici manifestazioni artistiche, delinea un nuovo volto che in qualche modo li racchiude. Un'immagine essenziale e al tempo stesso complessa, un poliedro a venti facce: venti opere da Van Gogh a Warhol. Tra fine Ottocento e fine Novecento l'impulso innovativo dell'arte ha subito accelerazioni inaudite, dissacrando, rinnegando, stravolgendo il punto di vista sulla realtà e tuttavia, una volta esauritasi la violenza di tale eruzione, ha riscoperto, in una visione rinnovata, le radici di quella tradizione che intendeva estirpare. Non a caso i venti capolavori prescelti, celeberrimi e di valore universale, sono da considerare archetipi, motori originari di """"tutto ciò che si è mosso nell'immaginario occidentale"""": fra questi, """"La notte stellata"""" di Van Gogh, """"La Dame"""" di Matisse, """"Primo acquerello astratto"""" di Kandinskij, """"Guernica"""" di Picasso, """"La città che sale"""" di Boccioni, """"Le Muse inquietanti"""" di de Chirico, """"Murale"""" di Pollock, """"Trenta è meglio di una"""" di Warhol."" -
L' Italia s'è ridesta. Viaggio nel paese che resiste e rinasce
"L'Italia oggi è spaventata, di cattivo umore, impaurita dal futuro. Invece sono convinto che l'Italia abbia davanti a sé una grande occasione di ripresa e di sviluppo. Una chance di rinascita, una nuova stagione."""" È possibile uscire da un viaggio nell'Italia della grande crisi più ottimisti di prima. Perché c'è un paese che alla crisi resiste, e che riparte. Perché il mondo globale, che consideriamo una sciagura, è una grande opportunità per un paese come il nostro, capitale della bellezza e dell'arte, del design e della creatività. Perché il mondo di domani - non solo l'America ma anche la Cina, l'India, il Brasile - è pieno di consumatori che vorrebbero comprare i nostri prodotti, vestirsi come noi, vivere come noi. Perché abbiamo ricchezze che nessun ladro potrà mai rubare, bellezze che nessun falsario potrà mai imitare, saperi che nessuna impresa potrà mai delocalizzare. Non è vero che i figli staranno peggio dei padri: il futuro dipende da noi, e può essere migliore del presente. La celebrazione dei 50 anni dell'unità è stata un successo: noi italiani abbiamo capito di amare l'Italia. C'è una cosa che ancora ci manca: la fiducia in noi stessi. Invece dobbiamo ricordarci che il nostro non è un paese qualsiasi. Essere consapevoli di chi siamo, e di quel che possiamo fare. Per aiutarci a capire chi siamo, Aldo Cazzullo racconta quindici città. Da Torino, che ha cambiato umore e non ha più pudore dei propri sentimenti, a Bari, dove nascono i nuovi miti della letteratura e dello spettacolo..." -
Alto come un vaso di gerani
Nessun semaforo, una manciata di case e negozi, e un campanile che svetta come un faro nel mare verde dell'Alto Milanese, già però punteggiato di fabbriche e fabrichette che ne stanno cambiando irrimediabilmente la fisionomia. E, soprattutto, volti e voci di un'umanità anch'essa in trasformazione, ma ancora sospesa prima della ""rivoluzione"""". Sono gli anni Sessanta e Settanta, e il paese, con i suoi ritmi lenti, i suoi riti, i suoi """"personaggi"""", riesce ancora per un momento, forse per l'ultima volta, a dare significato e calore alla vita dei suoi abitanti. Villa Cortese, in questo senso, incarna tutti i paesi di un Nord Italia che si avvia al boom economico senza sapere che poi niente sarà più come prima, del tutto ignaro dei costi della travolgente corsa al benessere. Custode fedele di questi ricordi, Giacomo Poretti ce li porge con la delicatezza di chi sa di maneggiare qualcosa di fragile e unico, con il candore di uno sguardo infantile acuto ma privo di malizia. Il suo umorismo non è mai crudele, e non c'è ombra di sarcasmo - semmai affetto e compassione - per un piccolo mondo al tramonto. All'interno di questa storia corale, che si dipana tra colonie estive, scuole, oratori, bar, officine, campi e garage, si susseguono le stagioni della vicenda di un uomo che, lungo il proprio percorso, avvertirà tutta l'angustia e i limiti del paese, l'insidia nascosta nel suo abbraccio protettivo."" -
Non perdere il sonno. Il metodo Estivil contro l'insonnia degli adulti
Discordie con il partner o con i colleghi, insicurezza lavorativa, difficoltà finanziarie. Ma anche tante cattive abitudini: quanti fattori possono rovinare un sano riposo notturno! Per i più piccoli Eduard Estivill ha messo a punto un metodo di sicuro successo per insegnare loro a dormire serenamente. E per i grandi? In questo libro il medico spagnolo insegna come superare stress e ansie per assicurarsi un sonno ristoratore che renda poi più attivi, brillanti, produttivi durante il giorno, e come adattarsi alle diverse situazioni, compresi i viaggi e gli effetti del jet lag. Insomma, dormire di più, e meglio, di notte, per essere più svegli di giorno. -
Un giorno, altrove
Filippo è un intellettuale che ha deciso di vivere in splendido ritiro, lontano da tutti. Dopo aver girato il mondo per insegnare ed essere scampato a un gravissimo linfoma, si è rifugiato per lavorare ai suoi libri in una casa sul lago. In questa solitudine, interrotta solo da qualche incontro galante, è convinto di aver raggiunto un accettabile equilibrio. Perciò, non è senza sconcerto che un giorno riceve una mail da parte di Isabella, la sua Isa, con cui non ha rapporti da sette anni. Tanto è il tempo passato da quando lei lo ha lasciato in un letto di ospedale. Sconcerto, e anche gioia e speranza, sentimenti che si accavallano, visto che Isabella continua a scrivergli, anche se non lo fa per parlare di sé, ma, parrebbe, per avere risposte alle tante domande rimaste in sospeso. Nei cinque mesi che trascorre mandando mail al suo amore ritrovato e aspettando di poter leggere le sue risposte, Filippo ha finalmente l'occasione di raccontare a Isa ciò che ha vissuto senza di lei e di riavviare l'interrotto discorso amoroso. Isabella, invece, è reticente a parlare di sé. Evasiva al punto da risultare ambigua, si mostra animata da un'estrema suscettibilità riguardo alle allusioni di Filippo ai loro trascorsi erotici e da una forte curiosità per il modo dell'uomo di relazionarsi con se stesso. Filippo vive male le ambiguità della donna, ambiguità che il rapporto inevitabilmente epistolare accentua, e che troveranno una spiegazione, se non una soluzione, solo a fine partita. -
Basta piangere! Storie di un'Italia che non si lamentava
"Non ho nessuna nostalgia del tempo perduto. Non era meglio allora. È meglio adesso. L'Italia in cui siamo cresciuti era più povera, più inquinata, più violenta, più maschilista di quella di oggi. C'erano nubi tossiche come a Seveso, il terrorismo, i sequestri. Era un Paese più semplice, senza tv a colori, computer, videogiochi. Però il futuro non era un problema; era un'opportunità."""" Aldo Cazzullo racconta ai ragazzi di oggi la storia della sua generazione e quella dei padri e dei nonni, """"che non hanno trovato tutto facile; anzi, hanno superato prove che oggi non riusciamo neanche a immaginare. Hanno combattuto guerre, abbattuto dittature, ricostruito macerie. Hanno fatto di ogni piccola gioia un'assoluta felicità anche per conto dei commilitoni caduti nelle trincee di ghiaccio o nel deserto. Mia bisnonna sposò un uomo che non aveva mai visto: non era la persona giusta con cui lamentarmi per le prime pene d'amore. Mio nonno fece la Grande Guerra e vide i suoi amici morire di tifo: non potevo lamentarmi con lui per il morbillo. L'altro nonno da bambino faceva a piedi 15 chilometri per andare al lavoro perché non aveva i soldi per la corriera: come lamentarmi se non mi compravano il motorino?"""". I nati negli anni Sessanta non hanno vissuto la guerra e la fame; ma sapevano che c'erano state. Hanno assorbito l'energia di un Paese che andava verso il più anziché verso il meno. Hanno letto il libro Cuore, i romanzi di Salgari, Pinocchio, i classici. Non hanno avuto le opportunità dell'era digitale..." -
Lontano dall'albero. Storie di genitori e figli che hanno imparato ad amarsi
Secondo un noto adagio, la mela non cade mai lontano dall'albero, ossia un figlio assomiglia sempre ai suoi genitori. Ma i bambini descritti in questo libro sono mele cadute altrove, in un altro frutteto, a volte in un altro mondo. Sono sordi o nani, affetti da sindrome di Down, autismo, schizofrenia o molteplici gravi disabilità; sono bambini prodigio, bambini concepiti in uno stupro o che commettono reati, sono transgender. Eppure, le loro famiglie, spesso accomunate da un profondo senso di isolamento, imparano a tollerare, accogliere e infine a essere orgogliose di figli tanto diversi. Giorno dopo giorno, questi genitori cercano di rispondere a una domanda cruciale: fino a che punto è possibile accettare i figli per quello che sono, aiutandoli, magari anche contro le proprie aspettative e i propri desideri, a trovare la loro autentica identità? Attingendo a quarantamila pagine di trascrizioni di interviste condotte con oltre trecento famiglie, Andrew Solomon esplora l'universo della diversità e della sofferenza, in un racconto corale in cui si intrecciano le molteplici esperienze di persone normali poste di fronte a sfide eccezionali. Che si tratti di impianti cocleari per sordi, di allungamento degli arti per bambini affetti da nanismo, di interventi chirurgici di riassegnazione del sesso, l'approdo finale di questo viaggio nella differenza è la conquista della compassione.