Sfoglia il Catalogo ibs002
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 3581-3600 di 10000 Articoli:
-
Avvoltoi. L'Italia muore loro si arricchiscono
Gli Avvoltoi di tutti i luoghi e di tutte le epoche hanno un unico grande alleato: l'oscurità. Portarli alla luce e guardarli in faccia significa già cominciare a sconfiggerli. O, per lo meno, cominciare a sconfiggere la tentazione di diventare come loro.rnrnCi avete fatto caso? Le tariffe crescono sempre di più: l'acqua dell'89 per cento negli ultimi 6 anni, i trasporti del 30 per cento negli ultimi 13 anni, alcune autostrade addirittura del 200 per cento negli ultimi 14 anni. Eppure in cambio abbiamo servizi sempre peggiori: treni insicuri e superaffollati, autobus in ritardo, rubinetti a secco, cumuli di immondizia sotto casa, discariche a cielo aperto, ponti che crollano in autostrada. I cittadini, ormai, ne hanno le tasche piene dei disagi. E intanto gli Avvoltoi, quelli che si divorano il Paese alla faccia nostra, hanno le tasche piene dei nostri soldi. Dietro i servizi che non funzionano, infatti, non ci sono solo la casualità e la solita italica propensione all'inefficienza. Ci sono anche tante persone che si arricchiscono. Ed è proprio per questo che i servizi continuano a non funzionare: perché a troppi conviene che vada avanti così. Avvoltoi è un viaggio inedito e clamoroso tra le vere ragioni dei nostri disagi quotidiani. I treni non funzionano? Il ras delle ferrovie pugliesi, però, ha accumulato un tesoro di 180 milioni di euro. I rifiuti sono un problema? Ma all'intermediario del Veneto rendono 3,5 milioni di euro in pochi giorni. I rubinetti sono a secco? Eppure i liquidi continuano a scorrere nelle tasche dei manager romani che guadagnano anche 200.000 euro al mese. Per i trasporti pubblici spendiamo 6000 euro al minuto come contribuenti, più i biglietti che paghiamo da utenti. Com'è possibile che il servizio sia poi così scadente? Com'è possibile che ogni anno mettiamo in circolazione nelle nostre città 200 autobus usati? Perché noi dobbiamo avere gli autobus usati e altri Paesi europei, invece, quelli nuovi? Forse perché noi buttiamo i soldi in consulenze d'oro, per esempio i 3 milioni di euro che hanno arricchito l'allegra famigliola (mamma, padre e figlio) incaricata di sistemare l'archivio storico delle malandate Ferrovie del Sud Est? Com'è possibile che in Sicilia l'acqua passi da una società privata all'altra senza mai arrivare nelle case? Chi sono i fortunati che invece non si trovano mai con le tasche a secco? E perché dobbiamo continuare ad arricchire i Paperoni delle autostrade, da Gavio a Benetton, che ogni anno per gentile concessione dello Stato ci sfilano dal portafoglio 5 miliardi di euro? Perché continuiamo a regalare loro il casello dalle uova d'oro? Questa inchiesta svela per la prima volta, e con un linguaggio comprensibile a chiunque, gli interessi nascosti che stanno depredando la nostra vita quotidiana. Quello, insomma, che ogni giorno ci ruba tempo, salute, soldi e serenità. Il libro è stato scritto con una speranza: se tante persone lo leggeranno e ne parleranno, forse qualcosa potrebbe cominciare a cambiare. Gli Avvoltoi di tutti i luoghi e di tutte le epoche, infatti, hanno un unico grande... -
La corruzione spiegata ai ragazzi che hanno a cuore il futuro del loro paese
"La corruzione è una malattia sociale ed è evidente che potranno salvarci solo i nostri ragazzi e le nostre ragazze, uomini e donne in erba che hanno un """"cuore sano e pulito"""", non ancora contaminato dagli interessi, dalle abitudini, dall'aridità. A loro vogliamo parlare spiegando il significato, le manifestazioni, le cause e gli effetti della corruzione, ma soprattutto i rimedi che, con il loro aiuto, debbono essere messi in campo.""""rnChe cos'è la corruzione? Coinvolge anche i tutori della legge? C'è corruzione anche all'università? Quanto incide la corruzione nella sanità? Perché le cose vanno così male? Perché la corruzione è spesso sottovalutata? Cosa possiamo fare noi? Queste sono solo alcune delle tante domande che Raffaele Cantone e Francesco Caringella si sono sentiti rivolgere nel corso dei numerosissimi incontri nelle scuole, su quello che possiamo considerare il padre di tutti i mali, ormai infiltrato in ogni settore della nostra società: pubblica amministrazione, appalti, gestione del territorio, ambiente, lavoro, sanità, cultura, università, giustizia, politica. Sono anche alcune delle tante domande a cui i due magistrati hanno deciso di rispondere con questo libro, espressamente rivolto a ragazzi e giovani, perché quello della corruzione non è e non deve essere un tema riservato agli esperti, agli intellettuali, ai giuristi, ma va affrontato insieme ai cittadini del domani, le principali vittime di quello che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito un «furto di futuro». La corruzione non è soltanto un reato contro la pubblica amministrazione, è molto di più e di peggio. È un problema culturale, una malattia sociale, un dramma economico, una ferita alla democrazia. I soldi che finiscono nelle tasche dei corrotti vengono sottratti alla collettività, al bene pubblico, all'avvenire dei nostri figli, a ognuno di noi. Significano opere pubbliche infinite, ospedali inefficienti, ambiente violentato, cultura al collasso, cervelli in fuga, giustizia drogata, perdita di investimenti stranieri, immoralità della politica. Di corruzione è quindi importante parlare a tutti i livelli, partendo dalle scuole, per insegnare che si può e si deve vivere senza lasciarsi tentare dalle sirene del facile guadagno, senza imboccare scorciatoie, con rigore, correttezza, rettitudine. Perché la corruzione si sconfigge (anche) con la conoscenza. Dunque è fondamentale poter entrare in un mondo difficile con le idee più chiare, con le giuste informazioni, il senso critico e l'apertura mentale che aiutano a scegliere." -
Carabinieri per la democrazia. Storie dei caduti dell'Arma nella lotta al terrorismo
«A volte mi chiedo per cosa è morto mio padre. I brigatisti hanno sparato a una divisa, ignorando che c'era dentro. È questa la disumanità, ma quel che fa più male è l'oblio.» - Giovanni Casurnrnrn«Molti anni dovranno ancora trascorrere, prima che si possa considerare chiusa definitivamente la lunga stagione del terrorismo italiano» scrive Paolo Mieli nella prefazione a questo volume. Una stagione cruenta, gli «anni di piombo», durante la quale l'Arma dei carabinieri ha pagato un tributo di sangue altissimo. Sotto i proiettili dei terroristi di destra e di sinistra, che miravano a sovvertire a colpi di mitra quello Stato che da sempre gli uomini con gli alamari rappresentano, sono caduti in trentasei: investigatori di esperienza, scelti per la loro azione efficace e coraggiosa, e semplici carabinieri colpiti a caso, per il solo fatto di indossare un'uniforme, tutte vittime sacrificali della violenza cieca, senza pietà né appello, che tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta ha seminato odio, avvelenando il clima sociale nel nostro Paese. In questa antologia, che raccoglie i contributi di Giovanni Bianconi, Piero Colaprico, Andrea Galli, Carlo Lucarelli, Massimo Lugli, Roberto Riccardi, Valerio Varesi, vengono ripercorse le storie di ognuno di loro, e insieme delle diverse fasi del terrorismo politico in Italia: dalle bombe ai tralicci in Alto Adige già negli anni Sessanta alla strage di Peteano nel 1972 a firma di Ordine nuovo, dalle spietate azioni di fuoco delle Brigate rosse, che arrivarono a rapire e assassinare Aldo Moro uccidendo tutti gli uomini della scorta, a quelle firmate da Prima linea e da altri gruppi della sinistra eversiva, passando per la violenza di segno opposto dei Nuclei armati rivoluzionari. Ma soprattutto viene data voce a mogli, figli, fratelli che videro un giorno le proprie famiglie spezzarsi e i propri cari - come scrive il comandante generale dell'Arma Tullio Del Sette nell'introduzione - «diventare eroi di una guerra che non avevano dichiarato». -
L' istinto della cura. La mia storia di accudimento e resilienza
Una storia toccante, di amore e di coraggio, che ci mostra quanto sia prezioso prendersi cura degli altri, nonostante tuttorn«L’amore che affronta la malattia. Il sorriso che nasce dopo il dolore. Un libro che celebra la forza delle donne.» – Donna ModernarnrnMi sono presa cura di lui come ci si prende cura dei bambini, come ci si prende cura degli anziani. Non perché è ciò che va fatto, ciò che è giusto. Ma perché è ciò che viene spontaneo. È un istinto. L’istinto della curarnrnrnIn una mattina di metà luglio Monica si trova a rispondere a una telefonata che annulla tutti i suoi piani. Si sta separando dal marito e insieme ai suoi tre figli sta finalmente progettando una nuova vita quando all'improvviso le comunicano che il marito è stato ricoverato d'urgenza per un aneurisma cerebrale. La situazione appare fin da subito disperata ma Monica, nonostante la storia d'amore con Giorgio sia finita per il più classico dei tradimenti, decide di rimanere al suo fianco. Comincia così un viaggio fuori dal tempo e fuori dalla realtà, prima nel reparto di Rianimazione di un ospedale e poi nell'Unità di Risveglio per persone in stato di coma di una clinica di riabilitazione. Monica si deve confrontare con un mondo che non conosce, con termini tecnici che mai avrebbe pensato di dover sapere, studiando e facendo ricerche per provare a comprendere lo stato reale delle cose. E con la burocrazia e le sue mille contrarietà, dove ogni giorno c'è un problema da risolvere e una decisione da prendere. Monica fatica a spiegare agli altri come ci si sente, cosa si prova. È consapevole che Giorgio è ancora vivo, che è ancora con lei, sebbene non sappia in che forma: non reagisce agli stimoli, è un corpo abbandonato a se stesso, se prova a toccarlo l'unica reazione che ottiene è una smorfia di dolore. Nove mesi passati con l'angoscia e la paura che le stringono il cuore ogni volta che squilla il telefono. Nove mesi per prepararsi a una morte al rallentatore, a fotogrammi, lenta ma inesorabile, che quando alla fine arriva sarà accolta con un misto di disperazione ma anche di sollievo per quel corpo tenuto in vita solo da macchinari. Nove mesi vissuti a contatto con persone che condividono la stessa esperienza come una grande famiglia allargata dove le sconfitte o i successi sono di tutti, e dopo la quale, inevitabilmente, nulla sarà più come prima: «La mia famiglia è sopravvissuta. Siamo riusciti a trasformare in forza la nostra fragilità. Abbiamo affrontato un mare in tempesta ma non siamo andati a fondo, e oggi navighiamo su un vascello solido, pieno d'amore». -
Piccole fiabe per grandi guerrieri
Da un progetto di crowdfunding, nove fiabe che aiutano ad affrontare l'esperienza della malattia. Da piccoli abbiamo imparato che il bene vince contro il male. Poi siamo diventati grandi e abbiamo scoperto che non è sempre così. La vita non fa sconti e sognare è la qualità dei coraggiosi. Eppure il lieto fine è possibile, anche quando il tuo antagonista è la malattia. ""Piccole fiabe per grandi guerrieri"""" è un libro di fiabe contro il cancro, per raccontarlo disegnandone le emozioni attraverso la struttura della fiaba classica. Nove storie, per affrontarlo e possibilmente sconfiggerlo, senza mai nominarlo. Perché è proprio a questo che servono le fiabe, fin da quando siamo piccoli: esorcizzare e sconfiggere le paure, insegnandoci a conoscere la realtà. Dalla sorpresa al disgusto, dalla gioia alla rabbia, le emozioni entrano in gioco e si muovono nelle storie di personaggi sensibili, poetici e immaginati, a infondere coraggio anche quando non ne hai più: Petra con il suo scoglio, il giovincello con la schiena curva, il criceto pettirosso, il gigante e molti altri. Fiabe universali, da leggere a ogni età. Anche se non si è bambini, anche se non si è malati. Età di lettura: da 8 anni."" -
American Gods. Ediz. a colori
Appena uscito di prigione, Shadow fa conoscenza con un enigmatico Mister Wednesday che gli offre di lavorare per lui. Rimasto senza risorse né famiglia, Shadow accetta. Ma ci metterà un po' a capire che dietro quell'individuo si cela Odino, la somma divinità del pantheon nordico. Una battaglia di proporzioni epiche sta per essere combattuta, uno scontro fra divinità per conquistare l'anima dell'America. Per questo Shadow è stato arruolato... L'edizione è illustrata dalle immaginifiche tavole di Dave McKean. -
Sono sempre io
Vincitore del premio Goodreads Choice Awards. FictionrnrnDopo Io prima di te e Dopo di te, Jojo Moyes regala ai suoi lettori una storia meravigliosa e coinvolgente, caratterizzata da personaggi autentici e indimenticabili a cui è impossibile non affezionarsi e da una voce sincera ed empatica. rnrnLou Clark sa tante cose... Ora che si è trasferita a New York e lavora per una coppia ricchissima e molto esigente che vive in un palazzo da favola nell'Upper East Side, sa quanti chilometri di distanza la separano da Sam, il suo amore rimasto a Londra. rnSa che Leonard Gopnik, il suo datore di lavoro, è una brava persona e che la sua giovane e bella moglie Agnes gli nasconde un segreto. Come assistente di Agnes, sa che deve assecondare i suoi capricci e i suoi umori alterni e trarre il massimo da ogni istante di questa esperienza che per lei è una vera e propria avventura. L'ambiente privilegiato che si ritrova a frequentare è infatti lontanissimo dal suo mondo e da ciò che ha conosciuto finora. rnQuello che però Lou non sa è che sta per incontrare un uomo che metterà a soqquadro le sue poche certezze. Perché Josh le ricorda in modo impressionante una persona per lei fondamentale, come un richiamo irresistibile dal passato... rnNon sa cosa fare, ma sa perfettamente che qualsiasi cosa decida cambierà per sempre la sua vita. E che per lei è arrivato il momento di scoprire chi è davvero Louisa Clark. -
Notturno salentino
Una masseria in Salento, una festa, estate. Una Puglia arsa dal sole, meravigliosa e impenetrabile, colonizzata da ricchi milanesi e romani e dalle loro case di villeggiatura, abitata da personaggi astuti e imprevedibili. La tenuta accanto a quella in cui si svolge la festa è appena stata comprata da Livia, che ha poco più di quarant'anni, due figli piccoli, Marta e Tito, e un compagno, Boris, che l'ha lasciata per l'ennesima volta sola, per un viaggio di lavoro. Con lei si sono trasferite due donne, per aiutarla durante la vacanza a badare ai bambini e a sistemare la nuova casa: Cynthia, una conturbante e sensuale ragazza nigeriana, e la polacca Klara, una giovane intransigente e nevrotica. Livia conosce Brando, un misterioso e affascinante signore più grande di lei, che pare non avere altro scopo al mondo se non sedurla. Per gioco e per vendetta, decide di uscire con lui. L'indomani, in un pozzo in fondo al giardino della tenuta, Livia trova il corpo senza vita di Antonio Locandido, un fabbro salentino giovane e sfacciato che ha avuto l'ardire di flirtare con entrambe le ragazze che lavorano per lei. E tutto inizia a precipitare. In un girotondo di turbamenti e bugie, menzogne e omissioni, Livia, che si trova a essere tra i sospettati della polizia, cerca di mettere ordine nella realtà e fare i conti con se stessa, mentre l'indagine intorno alla morte di Antonio si infittisce. In un crescendo di tensione, ""Notturno salentino"""" può essere letto come un thriller hitchcockiano in cui una donna vede la propria vita sconvolta e messa sottosopra da un evento imprevisto e molti enigmi, ma anche come un affresco che indaga l'animo umano e la complessità dei rapporti che legano una famiglia, finiti i primi ardori dell'amore, quando la routine quotidiana comincia a presentare il conto."" -
Don Chisciotte della Mancia
Don Chisciotte è il simbolo della cieca fede in un ideale che resiste a qualunque oltraggio, il suo scudiero Sancho invece l'allegoria vivente del buon senso, della concretezza anche ingrata del reale. Ma il romanzo di Cervantes si presenta come opera ben più stratificata e complessa, impossibile da costringere nei limiti di questa stilizzazione unilaterale: è insieme una galleria dei generi letterari del suo tempo, dalla poesia d'amore al romanzo picaresco alla novella pastorale; lo specchio del controverso passaggio dagli ideali di armonia e misura rinascimentali alla follia inventiva del Barocco; ma anche e soprattutto una riflessione senza tempo sulla natura umana e sulle sue ineliminabili contraddizioni. -
Gente di Dublino
«Il mio corpo era però come un'arpa e le parole e i gesti di lei erano le dita che ne accarezzavano le corde.»Un capitolo della storia morale d'Irlanda: secondo la definizione di Joyce, Gente di Dublino è la spietata e nichilista radiografia di una città, del suo ambiente e dei suoi abitanti in quindici racconti brevi, schizzi che hanno per protagonisti i «reietti dal banchetto della vita». Storie in equilibrio fra elemento realistico e simbolico, che mescolano angoscia e disperazione. Epifanie, rivelazioni di una verità tragica, ma anche comica, che hanno odore «di cenere, di erbe macerate e di immondizia». Un libro che Joyce ha costruito sullo schema che sarà proprio di tutte le sue opere successive, da Ulisse a Finnegans Wake: la vita dell'uomo, dell'intera umanità. -
Ulisse
«Odo il ruinare di tutto lo spazio, vetro infranto e muratura crollante, e il tempo un'unica livida vampata finale.»«Il più bello e il più interessante dei soggetti è quello dell'Odissea. È più grande e più umano di quello dell'Amleto, superiore al Don Chisciotte, a Dante, al Faust. A Roma, quando avevo finito circa la metà del Portrait, mi resi conto che l'Odissea doveva esserne il seguito». Così scriveva Joyce nel 1917. L'Ulisse uscì nel 1922, nel giorno del suo quarantesimo compleanno, per iniziativa di un'intraprendente americana di Baltimora, la ventitreenne Sylvia Beach. Sei anni di intenso lavoro, stesure e continue revisioni, per trasformare il grande mito in grande pantomima. Diciotto capitoli, diciotto luoghi, diciotto ore e momenti, diciotto stili, una miriade di personaggi e situazioni per raccontare l'eroicomica giornata di un ebreo irlandese di origini magiare, Leopold Bloom, un uomo a spasso per Dublino dalle otto del mattino alle due di notte del 16 giugno 1904: le sue azioni, i suoi pensieri, le azioni e i pensieri della città, della gente che incontra, di Stephen Dedalus, ovvero l'altra parte di sé, il giovane intellettuale in cerca di un padre (così come Bloom è in cerca di un figlio), di sua moglie Molly, ovvero il grembo, da cui si salpa e a cui si ritorna. Se non il più bello certo il più decisivo libro del Novecento, l'Ulisse è qui accompagnato da imprescindibili strumenti di guida alla lettura. -
Canti
«Leopardi, che ha sprezzanti giudizi sulla storia, sulla scienza e sulla ragione, sta di fronte alla natura che è ""sempre la stessa"""" con un atteggiamento di pura reverenza» scrive Giorgio Ficara. «Nel cielo stellato, vede più incanti che nella propria anima; nella luna che irraggia dolcemente la notte vede soprattutto l'immutabilità della luna, che non ha memoria, né intenzioni se non quella di rischiarare; nel tramonto della luna, che scende nell'""""infinito seno"""" del mare, vede l'oscurità ma anche l'eterna rassicurazione dell'alba». Opera di poesia fra le più alte della letteratura di tutti i tempi, i «Canti» vengono qui riproposti in un'edizione che si caratterizza per il rigore filologico del testo, per l'accuratezza e la chiarezza del commento, per la finezza dell'analisi della poetica leopardiana nel saggio introduttivo."" -
L' infinito viaggiare
Il viaggio come ""persuasione"""" ovvero come capacità di possedere la propria vita essendo capaci di goderne con pienezza ogni istante. Il viaggio al di là delle colonne d'Ercole e il viaggio attorno alla propria stanza. Il viaggio di formazione alla ricerca dell'identità e il viaggio che fa scoprire al viaggiatore la propria fragilità. Claudio Magris racconta vent'anni di viaggi, dalla Mancia di Don Chisciotte alla Pietroburgo di Raskolnikov, dai castelli di Ludwig di Baviera alla scrivania di Arnold Schönberg, dal Grande Nord al Grande Sud, e offre un affascinante percorso tra terre, popoli, libri, uomini."" -
Venuto al mondo
Vincitore premio Campiello 2009Una mattina Gemma sale su un aereo, trascinandosi dietro un figlio di oggi, Pietro, un ragazzo di sedici anni. Destinazione Sarajevo, città-confine tra Occidente e Oriente, ferita da un passato ancora vicino. Ad attenderla all'aeroporto, Gojko, poeta bosniaco, amico, fratello, amore mancato, che ai tempi festosi delle Olimpiadi invernali del 1984 traghettò Gemma verso l'amore della sua vita, Diego, il fotografo di pozzanghere. Il romanzo racconta la storia di questo amore, una storia di ragazzi farneticanti che si rincontrano oggi invecchiati in un dopoguerra recente. Una storia d'amore appassionata, imperfetta come gli amori veri. Ma anche la storia di una maternità cercata, negata, risarcita. Il cammino misterioso di una nascita che fa piazza pulita della scienza, della biologia, e si addentra nella placenta preistorica di una guerra che mentre uccide procrea. L'avventura di Gemma e Diego è anche la storia di tutti noi, perché questo è un romanzo contemporaneo. Di pace e di guerra. La pace è l'aridità fumosa di un Occidente flaccido di egoismi, perso nella salamoia del benessere. La guerra è quella di una donna che ingaggia contro la natura una battaglia estrema e oltraggiosa. L'assedio di Sarajevo diventa l'assedio di ogni personaggio di questa vicenda di non eroi scaraventati dalla storia in un destino che sembra in attesa di loro come un tiratore scelto. Un romanzo-mondo, di forte impegno etico, spiazzante come un thriller, emblematico come una parabola. -
Racconti dell'età del jazz
Esigevano tutto, e donavano tutto.rnPassati alla storia come ""l'età del jazz"""", gli anni Venti furono, secondo Fernanda Pivano, «il decennio di tutte le proteste e di tutte le rivolte, delle utopie più ottimistiche e delle delusioni più spietate». Immagine e frutto di quegli anni sono i racconti di questa raccolta: le voci, i gesti, gli emblemi esteriori ed effimeri di quel mondo di """"belli e dannati"""" appaiono qui come riflessi in uno specchio deformante. I protagonisti dei """"Racconti dell'età del jazz"""" diventano quindi simbolo di un'epoca storica che vide nello scrittore e in sua moglie Zelda la personificazione di un tipo ideale, ma anche della condizione umana universale, oscillanti tra opposti sentimenti e opposte situazioni, sempre costretti dagli imprevisti della vita all'improvvisazione, come in un ritmo jazz."" -
La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo
Clare incontra Henry per la prima volta quando ha sei anni e lui le appare come un adulto trentaseienne nel prato di casa. Lo incontra di nuovo quando lei ha vent'anni e lui ventotto. Sembra impossibile, ma è proprio così. Perché Henry DeTamble è il primo uomo affetto da cronoalterazione, uno strano disturbo per cui, a trentasei anni, comincia a viaggiare nel tempo. A volte sparisce per ritrovarsi catapultato nel suo passato o nel suo futuro. È così che incontra quella bambina destinata a diventare sua moglie quando di fatto l'ha già sposata, o sua figlia prima ancora che sia nata... -
Una guerra diversa da tutte le altre. Come Atene e Sparta combattevano nel Peloponneso
«Un saggio scritto per la nostra epoca.» - The New York Timesrn«Un magistrale esempio di storia antica resa vivida per i lettori attuali.» - Kirkus Reviewsrnrn Nell'aprile del 404 a.C. l'ammiraglio spartano Lisandro condusse finalmente la sua immensa flotta nell'odiato porto ateniese del Pireo, ponendo fine a quella che è passata alla storia come «guerra del Peloponneso». La città di Atene, un tempo potentissima e ora invasa da profughi, ridotta allo stremo dalla malattia, dalla fame e da ventisette anni di guerra, era alla mercé degli spartani. Una fine assolutamente inconcepibile solo tre decenni prima, quando Pericle promise la vittoria della democrazia. Non poteva certo immaginare che la sua patria avrebbe perso 80.000 cittadini per la peste o 500 navi affondate tra l'Egeo e la Sicilia. Come si era potuta verificare una situazione così catastrofica? In questo che è forse il suo lavoro più importante, lo storico militare Victor Davis Hanson risponde concentrandosi – come già Tucidide, la nostra principale fonte sulla guerra del Peloponneso – sul «fattore umano» dello scontro. Come hanno combattuto gli ateniesi sulla terraferma, nelle città, nelle campagne della Grecia? Come è stato questo orrendo conflitto per coloro che vi hanno seminato e incontrato la morte? È così che la sanguinosa guerra civile che 2400 anni fa vide fronteggiarsi quasi tutte le popolazioni di lingua greca ci appare non più come un evento bellico sepolto nelle nebbie di un passato lontanissimo, ma come uno dei combattimenti più feroci della storia, non solo antica, nel quale si alternarono battaglie convenzionali, atti di terrorismo, rivoluzioni, genocidi. Un modello «balcanico» tremendamente attuale che ancora ha molto da dire all'uomo del XXI secolo, se è vero che, come afferma Hanson, «c'è un elemento comune nella guerra, il totale coinvolgimento dell'essere umano, che trascende il tempo e lo spazio». -
Le cronache dell'Accademia. Shadowhunters
Dopo quanto è accaduto nella Città del fuoco celeste, Simon Lewis – che è stato prima umano e poi vampiro – ha perso tutti i suoi ricordi e non sa più chi è veramente. Sa per certo di essere amico di Clary e anche di aver convinto la bellissima Isabelle Lightwood a uscire con lui, ma non ha memoria di come sia successo. E quando si rende conto che le due giovani, ma non solo loro, iniziano ad aspettarsi da lui che si comporti come farebbe il ragazzo che conoscevano, la situazione diventa insostenibile. Decide perciò di entrare nell'Accademia Shadowhunters e iniziare l'apprendistato per diventare un cacciatore di demoni. Forse, spera Simon, in questo modo riuscirà a ritrovare se stesso, qualunque cosa questo significhi. -
La ragazza di prima
Tutto quello che oggi è mio un tempo era suornChi era la ragazza prima di me? Sento che le è successo qualcosa. Qualcosa di terribile. In questa casa.rn Una casa di altissimo design, una ragazza innamorata di quell'edificio – e un po' anche del suo architetto –, una serie di strane sensazioni che si fanno sempre più insistenti. Come quella di non essere mai sola. Come quella di avere un destino segnato. Lo stesso di quella ragazza, così simile a lei, che abitava in quella casa tre anni prima. Ma cosa le è successo? -
Canzoniere
Modello per secoli di tutta, o quasi, la lirica italiana, il Canzoniere del Petrarca si configura come un'opera di estrema modernità: moderna è la consapevolezza con la quale il poeta si pone nei confronti della tradizione letteraria; moderno è il linguaggio, la metrica; moderna l'attitudine sperimentale, moderno il ruolo assegnato alla letteratura, l'afflato narrativo. Moderna la concezione dell'amore, che fonda il suo rituale su un'esperienza fondamentalmente interiore; e moderno, infine, lo spessore di quell'""io"""" poetico che per la prima volta assurge a protagonista assoluto. Il testo dei trecentosessantasei componimenti (i """"rerum vulgarium fragmenta"""") è accompagnato dal commento di Marco Santagata: un caposaldo della critica e della filologia, l'edizione di riferimento del Canzoniere.""