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Il fuoco greco
Se la flotta bizantina riesce a mantenere il dominio del Mediterraneo per più di cinque secoli, prima e dopo il Mille, lo deve soprattutto al ""fuoco greco"""", proiettili che non si spengono a contatto con l'acqua e inceneriscono le navi nemiche. La sua formula segreta, e l'immenso potere che ne deriva a chi la possiede, è la protagonista indiretta di questo romanzo che si addentra nelle trame della Corte di Bisanzio sulla fine del X secolo. Usando come arma la segretezza della formula, la Reggente Teofane imbastisce una serie di intrighi e di delitti con i quali riesce a liberarsi di ogni rivale, ma non riuscirà a sottrarsi a quella logica del potere in cui ha creduto negli anni del suo dominio."" -
Il deserto della Libia
Paesaggi, incontri, avventure, uomini, miraggi, con il deserto per protagonista: in una prosa affine alla lingua della poesia, Tobino rielabora nel Deserto della Libia la propria esperienza di sottufficiale medico in Africa durante la Seconda guerra mondiale, tra il 1940 e il 1941. Ma il libro non è solo testimonianza di un preciso momento storico: è anche vibrata denuncia della collera di una generazione di «soldati senza bandiera» mandati allo sbaraglio in una guerra altrui. In appendice viene qui presentato il Libro della Libia , il primo testo in cui Tobino riscrisse appunti e impressioni annotati già durante i mesi africani con quello stile carico di urgenza giovanile che avrebbe poi trasfigurato letterariamente in un simbolo di sconvolgente attualità. -
La Repubblica
La Repubblica è la formulazione più completa delle istanze – politiche, etiche, pedagogiche, artistiche – che spinsero Platone sulla strada della filosofia. Composta tra terzo e quarto decennio del IV secolo a.C., allorché Platone decise di impegnarsi in prima persona nell'attività pubblica, quest'opera rappresenta la massima sistemazione della sua teoria politica e vagheggia una realtà in cui giustizia, sapienza e verità si identificano nella compagine statale governata dai filosofi. Un'audace visione utopica folgorante per la ricchezza filosofica e stilistica; una magistrale sintesi di arte e pensiero che si scopre, a ogni rilettura, più profonda. -
L' autunno del patriarca
«Il tema della dittatura è stato una costante della letteratura latino-americana fin dalle origini, e suppongo che continuerà a esserlo. È comprensibile, dato che il dittatore è l'unico personaggio mitologico che ha prodotto l'America Latina, e il suo ciclo è ben lontano dall'essere concluso. Ma, in realtà, a me non interessava tanto il personaggio in sé, quanto l'opportunità che mi offriva di riflettere sul potere. È un tema latente in tutti i miei romanzi. Perché ho sempre creduto che il potere assoluto sia la realizzazione più alta e più complessa dell'essere umano e che per questa ragione riassuma forse ogni sua grandezza e miseria.» Gabriel García Márquez -
Al faro
Al Faro esprime con straordinaria pienezza le caratteristiche della narrativa di Virginia Woolf, quel senso di frammentazione, di dissoluzione della realtà esterna che può essere ricostruita soltanto partendo dalla realtà interna dei personaggi, dai pensieri, dalle sensazioni, dalle emozioni, dai ricordi che consapevolmente o inconsapevolmente attraversano la loro coscienza. Articolato in due ""momenti"""" complementari e opposti, il romanzo si esprime dapprima nel tempo dell'attesa, della possibilità, della fluidità; quindi nel tempo della realizzazione, della conclusività, della concretezza, quando la gita al faro annunciata un decennio prima finalmente si compie, ma in circostanze profondamente mutate."" -
Il treno era in orario-Il pane dei verdi anni
È con Il treno era in orario (1949) che, da scrittore semisconosciuto, Heinrich Böll divenne improvvisamente un caso letterario. Reduce dalla guerra, non volle ""parlare d'altro"""", e con i suoi scritti costrinse i connazionali a rituffarsi nella grande tragedia che li aveva travolti. Senza togliere nulla alla plumbea realtà di quei giorni, Böll la fece tuttavia lievitare e le diede un senso attraverso una forte carica di poesia, tanto più impressionante quanto più aliena da ogni intento edificante. A questo primo scritto fa da ideale pendant Il pane dei verdi anni , del 1955, che presenta invece il vivido ritratto di una Germania speranzosa e attivista, già avviata verso il miracolo economico."" -
I segreti dei Gonzaga
La corte mantovana e il suo mondo sontuoso danno vita nei Segreti dei Gonzaga a uno dei racconti più amari e segretamente crudeli di Maria Bellonci: crudeltà della ragione dinastica; crudeltà, morbosa e sfrenata, del sesso e dell'amore; crudeltà del fasto e della ricchezza, impotenti contro le leggi della natura e della vita. La vocazione del narratore, alternandosi a quella dello storico, prende spesso il sopravvento in Maria Bellonci, privilegiando lo scandaglio psicologico, la ricerca di una verità privata, di cui il documento non è che la sollecitazione pratica che dà corso alle reazioni a catena di una «memoria» fantastica e fuori del tempo. -
Costituzione degli ateniesi
Nella Costituzione degli Ateniesi Aristotele analizza la storia dello Stato ateniese dal regno mitico di Teseo fino al 403 a.C.; e presenta le istituzioni e i fondamenti della Costituzione alla fine del V secolo – l'efebia, la bulé, l'arcontato, l'elezione e il funzionamento delle magistrature, l'organizzazione dei tribunali –, lasciando intravedere una rudimentale suddivisione dei poteri esecutivo, legislativo e giudiziario. Troppo acuto per non comprendere che la grande parabola di Atene si era ormai conclusa, Aristotele riesce a mantenersi lontano dallo spirito di parte e dall'idealizzazione retorica. La sua disamina costituisce ancora oggi una fonte imprescindibile sulla storia della più gloriosa fra le città greche, quella che più di ogni altra ha influenzato la cultura dell'Occidente. -
Ravelstein
Abe Ravelstein è un geniale e stravagante professore di filosofia politica, forgiatore di menti, ma anche viveur instancabile e amante della buona cucina, dell'arte, del pettegolezzo. Malato di Aids, chiede a un amico scrittore di scrivere la sua biografia. Nel corso di un viaggio che insieme compiono a Parigi, in conversazioni che sono dialoghi di fenomenale e provocatoria intelligenza, i due ripercorrono la storia della loro amicizia e si scambiano riflessioni sulla politica, la storia, l'attualità, le donne, alternandole con memorie di antichi amori e mai sopite passioni. Ravelstein è un viaggio attraverso l'amore e la memoria, un'elegia all'amicizia e alla vita vissuta intensamente (nel bene e nel male), un libro audace, sfrontato e brillante. -
L' isola volante
Gli astronomi che aspettano la cometa, gli scacchisti che ogni sera sfidano l'eterno nemico, il paradiso di una libreria antiquaria e l'inferno della metropoli: sono questi i temi dei saggi qui raccolti. ""Appunti di viaggio"""", divagazioni e perlustrazioni nell'universo di grandi scrittori del Novecento."" -
Avere non avere
«Comunque vada, un uomo solo non ha uno straccio di possibilità.»Fra battute di pesca al largo della costa cubana e cacce nel Wyoming, fra il terzo matrimonio e la guerra di Spagna, nacquero i tre racconti di Avere e non avere, riuniti poi a formare un romanzo unitario. Harry Morgan è un ""onesto contrabbandiere"""" che naviga fra Key West e Cuba, al timone di un battello carico di cinesi clandestini e di alcol. Duro e coriaceo nell'affrontare una vita giocata sul filo del pericolo, a contatto con la peggior feccia umana e sotto il tiro continuo della legge, Morgan diventa l'emblema dei reietti, condannati a ricorrere a ogni espediente per sopravvivere, in una società spaccata fra coloro che """"hanno"""" e coloro che """"non hanno"""". In Avere e non avere (1937) Hemingway mette fortemente in risalto le istanze politiche e sociali dell'America rooseveltiana, raccogliendone i motivi e gli umori contestatari."" -
Nottetempo, casa per casa
Inseguito dalla luna, un uomo, un ""lupo mannaro"""", corre gridando i suoi tormenti per le contrade e le colline argentate di ulivi. Giunge a Palermo una piccola comunità di forestieri stravaganti, cultori di misteriosi riti esoterici, di nozze pagane con la natura, guidati da un moderno superuomo, Aleister Crowley, venuto a giocare in un paese mediterraneo forse l'ultima delle sue provocazioni teatrali... Vincenzo Consolo torna allo scenario familiare della Sicilia dei primi anni Venti, che segnano l'avvento del fascismo e la notte della ragione. Il risultato è un romanzo corale, l'evocazione lirica di tanti destini individuali e di un'intera civiltà, colta nel momento in cui sta per essere sopraffatta."" -
Morte nel pomeriggio
Saggio, romanzo, guida, diario e anche autobiografia, Morte nel pomeriggio ruota intorno all'affascinante mondo della corrida che ha da sempre stregato lo scrittore. «La corrida è una tragedia - ha sottolineato Fernanda Pivano -, non è uno sport. Il torero è l'uomo che vive in stretta intimità con la morte, e reca sul viso le tracce di questa intimità. A Hemingway interessa vedere l'uomo unito al toro in un solo corpo nell'istante che decide la morte di uno dei due rivali. Morte nel pomeriggio , con tutto il suo glossario, non è un Baedecker della corrida più di quanto Moby Dick sia un Baedecker della caccia alla balena». -
Angeli di desolazione
Nell'estate del 1956 Jack Kerouac passò nove settimane come avvistatore di incendi sulla cima della Desolation Peak, di fronte al Monte Hozomeen che per lui simboleggiava ""il Vuoto"""" buddhista. A quel tavolo scrisse gli haiku e il diario che inserirà in Angeli di desolazione . Si tratta forse del testo in cui Kerouac delinea con maggior chiarezza i ritratti dei protagonisti della Beat Generation, anticipando i temi di Sulla strada . Tuttavia Angeli di desolazione non è soltanto il documentario di un'epoca di estasi e di inquietudini: è anche una meditazione sull'altalena che tiene in bilico lo scrittore tra il """"Nulla"""" della dottrina buddhista e l'avventuroso incalzare della vita quotidiana."" -
Paolo il caldo
Paolo Castorini, il protagonista dell'ultimo, incompiuto romanzo di Vitaliano Brancati, è un giovane siciliano soggiogato da una sensualità incontrollabile. Tormentato da quella che sempre più si rivela come una diabolica malattia, diviene schiavo di una pulsione erotica tanto prepotente da sconfinare nel mostruoso e nel demoniaco, man mano che la corruzione si impadronisce di lui e la vecchiaia avanza. Paolo il caldo è il ritratto in negativo del ""maschio"""" meridionale, l'ultimo atto di un'epopea in cui, secondo Geno Pampaloni, «la sensualità si fa lussuria, fosca e murata prigione, bramosia dell'impossibile, addio all'innocenza e alla ragione»."" -
Sulla spiaggia e di là dal molo
«Ricordare una Viareggio scomparsa a coloro che oggi hanno il sorriso della gioventù»: questo si prefiggono i racconti di Sulla spiaggia e di là dal molo , i cui protagonisti sono una terra battuta dal sole e dal vento e un popolo fiero e infantile, anarchico e incline alla dissipazione, avvezzo alle tribolazioni della marineria e amante della gioia di vivere. Di questo popolo e di questa terra Tobino si fa cantore, ne raccoglie i segreti lungamente custoditi, li fonde con rievocazioni di luoghi e persone, ricordi personali, brevi richiami storici. Il tutto unito da un grande amore per la terra natale e da un'ispirazione così vitale e così incantata del proprio oggetto da tradurre in romanzo la storia di un luogo. -
I contemporanei del futuro
Che cosa possono insegnarci i classici del passato in un'epoca di incultura progressiva? Ben più di una risposta si trova in questo libro che racconta, nella prima parte, l'origine e la storia avventurosa della parola ""classico"""". La seconda parte è un viaggio attraverso i classici: dalla navigazione degli Argonauti a Cartesio, dagli amori di Ovidio ai pirati di Defoe, Pontiggia ci introduce alla lettura dei grandi autori, avvicinandoli a noi in modo vitale ed estroso e invitandoci a un forte atto di resilienza alla dilagante rimozione del passato. E ci esorta a non dimenticarlo in nome del futuro, perché proprio i classici ne sono la riserva, i contemporanei di ieri e di domani."" -
Il Dottor Sax
Dopo «Sulla strada» e «I sotterranei», «Il dottor Sax» (1959) è l'opera della maturità artistica di Kerouac, il suo romanzo più complesso e quello al quale era più affezionato. Un libro spiazzante e surreale in cui rivivono i sogni e gli incubi dell'infanzia dell'autore, sullo sfondo dei magnifici scenari del New England. La storia, dai tratti fortemente autobiografici, è infatti quella di un ragazzo franco-canadese che trascorre l'adolescenza tra i rigori dell'educazione cattolica e la lettura, maniacale fino alla morbosità, dei fumetti. Dalla sua fantasia a tratti distorta emerge un mondo esagitatamente fantastico evocato con un linguaggio denso e contratto, fitto di immagini rapaci e di parole grottescamente composite, illuminato da subitanee e potenti accensioni liriche. -
La grande sera
Un pomeriggio di giugno, in una grande città, un professionista sparisce senza lasciare tracce. Il romanzo non è solo la ricostruzione indiretta della vita dello scomparso, ma è soprattutto la storia degli ""altri"""", che reagiscono in modi imprevedibili a un evento inesplicabile. «La grande sera» segna per Pontiggia un ritorno alla sperimentazione: un'opera di largo respiro compositivo e dalla struttura innovativa, quasi una giostra nella quale si incontra una galleria di """"anime morte"""", diventa un affresco impietoso dell'Italia degli anni Ottanta, una satira lucida e amara di una società di pieni illusori e di vuoti reali."" -
Visioni di Gerard
In «Visioni di Gerard» Jack Kerouac fa rivivere le scene e le sensazioni dei primi quattro anni di vita di Ti Jean Duluoz (pseudonimo di Kerouac stesso), che coincidono con la fine della vita del fratello Gerard, morto a nove anni. Gerard è un piccolo apostolo della non violenza, ha visioni celestiali al limite del misticismo, ma soprattutto è l'emblema di quella felicità che può esistere solo nell'infanzia, cristallizzata per sempre dalla morte in un'immagine di intatta perfezione. Il suo destino sembra infatti ribadire la convinzione che, dopo i primi anni, la vita è solo dolore, concetto che, rafforzato dall'avvicinarsi alle filosofie orientali, sarà costante in tutta l'opera di Kerouac.