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Capitani oltraggiosi. Un'indagine di Hap & Leonard
Con Capitani oltraggiosi Joe Lansdale supera sé stesso; la girandola ininterrotta di colpi di scena si trasforma in una macabra danza della morte, che costringe Hap & Leo a ricorrere a ogni risorsa per fare, come sempre a modo loro, giustizia.Hap Collins, stanco di cacciarsi nei guai, lavora come guardia privata in uno stabilimento da cui escono polli congelati. Ma far l'amore con Brett è diventato difficile, il rapporto si è un poco freddato. E poi come al solito sono i guai a cercarlo e si ritrova a salvare una fanciulla da un pazzo omicida. Il padre della fanciulla allora regala una crociera ai Caraibi a lui e all'amico Leo. Peccato che i due litighino con un cameriere e la crociera per loro finisca subito, sulle coste del Messico, dove evitano di fare una brutta fine grazie a un vecchio pescatore, che ha una bellissima figlia dal passato misterioso. Ovviamente Hap si innamora. E cosí cominciano i problemi veri. Con un capomafia messicano che ama il nudismo, un killer gigantesco che sarebbe preferibile non vedere nudo, il vecchio pescatore che certo non è un angioletto e la ragazza che forse non è tanto innocente quanto vuol dare a vedere... -
Crisi. Come rinascono le nazioni
Quali sono le caratteristiche che permettono all'individuo e alle nazioni di sopravvivere o di soccombere a eventi catastrofici?«Jared Diamond c'è riuscito ancora una volta: un altro capitolo ricco, originale e affascinante della storia dell'umanità» – Steven PinkerNel corso dei millenni, l'umanità ha dovuto piú volte affrontare grandi crisi. Società e imperi sono crollati, apparentemente senza possibilità di risorgere. Eppure, dopo ogni momento di difficoltà, l'essere umano ha sempre trovato il modo di rialzarsi. Quali sono le caratteristiche che permettono all'individuo e alle nazioni di sopravvivere o di soccombere a eventi catastrofici? Attraverso un'analisi comparativa e persuaso della convinzione che, come asseriva Nietzsche, «quello che non ti uccide ti fa piú forte», Jared Diamond prende in esame le vicende disastrose che si sono abbattute su alcuni Paesi e descrive come siano riusciti a riprendersi da sconvolgimenti epocali, utilizzando processi di trasformazione «selettivi» – un'efficace strategia di adattamento piú comunemente associata ai traumi personali. Allo stesso tempo, volgendo lo sguardo al futuro, cerca di capire se il nostro mondo stia sperperando i vantaggi acquisiti, imboccando le vie del conflitto politico e del declino. Infine, aggiungendo la dimensione psicologica alla formidabile comprensione della storia, della geografia, dell'economia e dell'antropologia tipica di tutto il suo lavoro, Diamond ci aiuta a comprendere di quali strumenti nazioni e individui debbano dotarsi per diventare piú resilienti e consapevoli. -
Olive, ancora lei
L'amatissima protagonista del Premio Pulitzer Olive Kitteridge in un «romanzo in racconti» che ha già trovato il suo posto nella storia della letteratura.«""Olive, ancora lei"""" conferma la statura di un'autrice prodigiosamente esatta nell'indagine dell'umana complessità, e tanto scarna nella prosa quanto magistrale nel definire lo spessore dei personaggi» – Leonetta Bentivoglio, RobinsonChe ne è stato di Olive Kitteridge? Da quando l'abbiamo persa di vista, l'irresistibile eroina di Crosby nel Maine non si è mai mossa dalla sua asfittica cittadina costiera, e da lí ha continuato a guardare il mondo con la stessa burbera empatia. Elizabeth Strout riprende il filo da dove l'aveva lasciato e ci narra il successivo decennio, l'estrema maturità di Olive, dunque. Ma in questa sua vecchiaia c'è un'esistenza intera. Sono passati gli anni, ma la vita non ha ancora finito con lei, né lei con la vita. C'è posto per un nuovo amore, amicizie profonde e implacabili verità. Perché in un mondo dove tutto cambia, Olive è ancora lei."" -
Le gratitudini
Un intenso romanzo a piú voci, scritto con quella grazia e quella delicatezza capaci di toccare le corde piú profonde del cuore.«Un inno all'affetto, alla riconoscenza, a tutti quei sentimenti che ci legano gli uni agli altri. E che ci rendono umani» – Le MondeMichka sta perdendo le parole. Ora che le lettere e i suoni si agitano nella sua testa in un turbinio incontrollabile, l'anziana signora deve arrendersi all'evidenza: ha bisogno di un nuovo inizio. Anche se questo significa scendere a patti con un'esistenza a metà. Nella casa di riposo in cui si trasferisce, a Michka rimangono le visite di Marie, un'ex vicina che da bambina passava molto tempo con lei, e le sedute settimanali con Jérôme, un giovane ortofonista che la aiuta a ritrovare le parole. Saranno proprio loro a permetterle di realizzare un ultimo, importante desiderio: dire «grazie» a chi, tanti anni prima, compí il gesto piú coraggioso. Quello che le salvò la vita. -
Freddo a luglio
Un thriller crudo e carico di umorismo nero. Un distillato purissimo della scrittura di Lansdale, già considerato un piccolo classico.Richard Dane, un pacifico corniciaio, ha ucciso un uomo. Non riesce a smettere di sentir rimbombare il colpo dell'arma da fuoco nelle orecchie, e non può togliersi dagli occhi l'immagine del sangue sulle pareti del suo salotto. Ma tutti nella cittadina di LaBorde, Texas, sanno che ha agito per legittima difesa. Tutti eccetto Ben Russel, l'ex galeotto padre del ragazzo che si è introdotto a casa di Dane. Russel vuole la sua vendetta. Ma quando la vendetta sta per compiersi, per uno strano scherzo del destino Ben e Richard scoprono una cospirazione che nasconde il più vile dei crimini e ci restano invischiati fino al collo. Rischieranno di rimetterci la pelle, tra poliziotti corrotti, trame mafiose e brutali criminali da due soldi. Insomma, Lansdale al suo meglio, capace di mettere i brividi anche in una bollente notte d'estate texana. -
Vineland
Vineland è il racconto di un universo abitato da idealisti piú o meno scanzonati alle prese con l'idiozia feroce di chi comanda.«Frenesi era troppo giovane allora per capire quel che lui pensava di offrirle: un segreto sulla natura del potere nel mondo.»Zoyd Wheeler, un residuato umano della stagione hippy degli anni Sessanta, vive con la figlia adolescente, Prairie, in una casa roulotte a Vineland, una cittadina immaginaria nel nord della California. Ogni anno Zoyd, dopo aver radunato un folto gruppo di giornalisti di radio e tv locali, si lancia a peso morto contro la vetrina di qualche malfamato bar della zona. Il motivo per cui lo fa, ufficialmente, è mostrare alle autorità statali che è matto da legare, in modo da ricevere un sussidio. C'è però dell'altro dietro a questa tradizione: un segreto che riguarda sua moglie Frenesi, ex cineasta militante, e Brock Vond, un tetro agente federale. Un segreto che sua figlia è destinata a scoprire imbarcandosi in un lisergico viaggio nel tempo e nello spazio. Vineland è il racconto di un universo abitato da idealisti piú o meno scanzonati alle prese con l'idiozia feroce di chi comanda; traditi o traditori, buoni o cattivi, tutti ugualmente in affanno per restare vivi mentre, come al solito in Pynchon, al di sopra delle loro teste continua un eterno conflitto di dimensioni planetarie, dall'aspetto comico eppure sempre piú spietato. -
Parlare da soli
«Quando un libro mi dice quel che volevo dire io, mi sento in diritto di fare mie le sue parole, come se un tempo lo fossero state e ora le recuperassi.»Il mondo è un posto meraviglioso e orribile. Meraviglioso perché, malgrado tutto, siamo creature sempre capaci di stupirci, di desiderare e di amare. Orribile perché i legami si corrodono e certe vite a volte svaniscono prima del tempo. È quello che sta succedendo a Mario: i suoi ricordi e il suo corpo si stanno lentamente spegnendo. Cosí decide di mettersi in viaggio con il figlio Lito, a cui sente di dover lasciare qualcosa che non si può dire. A casa resta Elena, moglie e madre, che sulle spalle porta il peso del dolore e cerca riscatto nella carne di un altro uomo e nei libri che sono intrecciati a doppio filo con la sua esistenza. Parlare da soli racconta di come l'esperienza della perdita trasforma la nostra percezione della memoria, del desiderio e del corpo; e di come il sesso e la lettura possono rivelarsi straordinarie forme di resistenza. -
Guerra alle donne. Partigiane, vittime di stupro, «amanti del nemico» 1940-45
La memoria taciuta delle donne: storie di rivolta contro la cultura della guerra.Attraverso le lettere private del fondo Rai-La mia guerra e dell'Archivio della memoria delle donne di Bologna, Michela Ponzani ricostruisce la guerra combattuta, vissuta e subita dalle donne italiane tra il 1940 e il 1945, e indaga a fondo i meccanismi che portano alla degradazione della donna e del corpo femminile. Dalla trama dei ricordi e delle testimonianze, sulla scena di uno scontro terribile dove i fronti si rovesciano e gli eserciti si sfaldano, emergono le storie di donne che con coscienza vollero combattere la «guerra totale», rivendicando il diritto di disporre della loro sorte, ma anche le storie di donne anonime che subirono le ricadute del conflitto fatto di bombardamenti, rastrellamenti, stragi, stupri di massa. E ancora le storie di coloro che ebbero relazioni con i tedeschi invasori di cui talvolta divennero amanti. Non si tratta, quindi, solo di guerra alle donne, ma anche di guerra delle donne, intesa come «lotta privata» di chi, volendo resistere, agisce anche per la liberazione di se stessa dal pregiudizio morale, dalla discriminazione sociale imposta dalla cultura maschile. Un libro necessario per rileggere gli anni della Seconda guerra mondiale dalla parte delle donne. -
Filosofia della casa. Lo spazio domestico e la felicità
Uno degli intellettuali più eclettici e stimati della sua generazione affronta, con gli strumenti della filosofia e l'originalità che lo contraddistingue, il tema della casa, soglia fra noi e il resto del reale, inesausto tentativo di sovrapposizione tra la nostra felicità e il mondo. E scrive un libro eccezionale: raffinatissimo e prodigiosamente pop.«Una teoria della casa è il presupposto e il compimento della teoria morale: l'insieme disparato dei saperi e dei racconti che ci permettono di capire come essere felici assieme agli altri, qui e adesso.»La casa è l'evento morale per eccellenza. Prima che un artefatto architettonico, secondo Emanuele Coccia è un artefatto psichico, che ci fa vivere meglio di quanto la natura consentirebbe. È lo sforzo di adeguare noi stessi a ciò che ci circonda e viceversa, una forma di addomesticamento reciproco tra cose e persone. È l'estensione di ciò che cominciamo a fare nascendo: costruire intimità con quel che ci sta accanto. Ecco perché coincide con l'io, e ci dimostra che per dire io abbiamo bisogno degli altri. Partendo dai suoi trenta traslochi, con stile affabulatorio e brillante, personalissimo, mescolando discipline diverse e analizzando argomenti in apparenza ordinari, la cucina, gli armadi, i letti e i corridoi, persino i bagni, senza tralasciare la genitorialità, il sesso e la cura, Coccia affronta in modo appassionante un argomento ancestrale e modernissimo, che ci riguarda tutti. -
Vipp. Tutta la Veritàne
Un libro di una comicità irresistibile. Con i rovesciamenti linguistici e gli aneddoti surreali che l'hanno reso celebre, Nino Frassica scrive un divertente catalogo dei vip – anzi, dei vipp – che conosce di persona, tra amori disastrosi, tic, segreti inconfessabili, vanità e bizzarrie.Anch'io sono un Vipp, ma non mi sento Vipp, me lo dicono gli altri. A me non piace. L'altra sera purtroppo ho perso le staffe con un ragazzo di cinquantanove anni, un mio ammiratore di Reggio Calabria, si chiama o Rocco Misasi o Enzo Pappalardo. Continuava a dirmi: «SIGNOR NINO, lei è un VIPP... Come mai è VIPP?... SIGNOR NINO, che fate la sera voi VIPP? Come posso fare a diventare VIPP pure io?... SIGNOR NINO, quanti VIPP conosce lei che è VIPP?...» L'ho accoltellato.C'è Terence Hill, che «visto dal vivo dimostra 50 anni. Visto in televisione ne dimostra 40. Visto da 10 km di distanza, dimostra 8 anni: praticamente un bambino», talmente timido che all'inizio usava uno stuntman per le scene dei baci mentre interpretava da sé le scene pericolose, e che la prima notte di nozze l'ha passata in garage. C'è Gianni Morandi, nato con un parto difficile: l'ostetrica dovette tirarlo fuori dalle mani, che sono quindi quattro volte la media delle mani normali. C'è Francesco Totti, nato invece al diciottesimo minuto dei tempi supplementari davanti a 15 milioni di spettatori su Sky e intenzionato a fare il «raggionie'», non il calciatore, ma suo padre gli bucava i libri per farlo smettere di studiare. Un'indagine assurda ed esilarante sulle persone famose, tutta giocata sul paradosso, l'assonanza linguistica, i toni fiabeschi cui nel corso della sua lunga carriera Nino Frassica ci ha abituato. -
La società senza dolore. Perché abbiamo bandito la sofferenza dalle nostre vite
Byung-Chul Han, tra i pensatori piú importanti e piú letti dei nostri tempi, affronta con stile nitido e conciso una delle fratture al cuore della società di oggi: la paura del dolore.«In un testo che a molti suonerà assai discutibile, Han propone una critica fondamentale della priorità sanitaria nell'emergenza pandemica e un'altrettanto fondamentale rivalutazione del dolore» - Marco Ventura, la LetturaIl mondo contemporaneo è terrorizzato dalla sofferenza. La paura del dolore è cosí pervasiva e diffusa da spingerci a rinunciare persino alla libertà pur di non doverlo affrontare. Il rischio, secondo Han, è chiuderci in una rassicurante finta sicurezza che si trasforma in una gabbia, perché è solo attraverso il dolore che ci si apre al mondo. E l'attuale pandemia, argomenta il filosofo tedesco-coreano, con la cautela di cui ha ammantato le nostre vite, è sintomo di una condizione che la precede: il rifiuto collettivo della nostra fragilità. Una rimozione che dobbiamo imparare a superare. Attingendo ai grandi del pensiero del Novecento, Han ci costringe, con questo saggio cristallino e tagliente come una scheggia di vetro, a mettere in discussione le nostre certezze. E nel farlo ci consegna nuovi e piú efficaci strumenti per leggere la realtà e la società che ci circondano. -
Il valore affettivo
Menzione Speciale della Giuria Premio Calvino 2020L'esistenza di Bianca si è sbriciolata il giorno in cui, da bambina, ha perduto sua sorella. Stella era pura, onesta, e manteneva le promesse. Ecco perché la sua scomparsa ha macchiato il mondo di colpa. Con un ritmo magnetico, che travolge e sorprende, Nicoletta Verna scrive un indimenticabile romanzo familiare, nel quale una giovane donna cerca ostinatamente una forma di redenzione.«La prosa asciutta e solida non ha mai le incertezze di un’opera prima.» - Leonetta Bentivoglio, Robinson«Nicoletta Verna, con una lingua semplice, asciutta e schietta, ma guarnita da dissonanti e perfetti riferimenti alla tv spazzatura degli ultimi vent’anni, riesce nella difficile impresa di scrivere un romanzo familiare ricco di brutalità, ostinazione e genuinità, che percorre la strada di una redenzione impraticabile e insopportabile.» – Francesca Mambelli per MaremossoBianca aveva sette anni quando un incidente dai contorni incerti ha innescato nella sua vita una reazione a catena, che non ha risparmiato nulla. Oggi sta con Carlo, cardiochirurgo di fama internazionale, e all'apparenza lo venera. Ma tanta devozione, in realtà, nasconde un piano macchinoso, folle: un progetto di rinascita in cui l'uomo è un mero strumento. Nel percorso che intraprenderà per realizzarlo, Bianca scoprirà una verità che nessuno avrebbe mai potuto sospettare. -
Il grido di Giobbe
Il corpo di Giobbe e la sua anima sono lacerati dal male; «nudo e rasato», ricoperto di piaghe, cade nella cenere. La preghiera può prendere solo la forma acuta del grido rivolto a Dio: «perché a me? perché l'ingiustizia di tutto questo dolore?»Il male che si accanisce contro Giobbe non può piú essere concepito come una punizione, poiché egli non ha commesso alcun delitto; non può piú essere una vendetta, poiché egli non ha colpito nessuno. Nel trovarsi esposto alla violenza insensata della sofferenza Giobbe si trova immerso in una esperienza intraducibile. Resta solo il grido rivolto a Dio come il modo piú radicale della domanda. La stessa che egli porta nell'etimo del suo nome: Giobbe significa nella lingua ebraica « dov'è il padre? » Domanda che sovrasta ogni possibile risposta. «Il dolore di Giobbe – come scrive Recalcati – non può essere ricondotto all'ordine del senso perché nessuna teologia, come nessuna altra forma di sapere, è in grado di spiegarne l'eccesso». Il grido di Giobbe accade quando le parole sono costrette al silenzio, spezzate dal trauma del male. Esso non è indice di rassegnazione ma di lotta e di resistenza. Dopo La notte del Getsemani e Il gesto di Caino, con Il grido di Giobbe continua l'intenso e sorprendente viaggio di Massimo Recalcati lettore della Bibbia, impegnato a rintracciare l'eredità piú profonda del pensiero psicoanalitico che si concluderà, a breve, con un'ampia e attesa opera. -
Klara e il Sole
Questo libro è disponibile con tre copertine differenti. Non è possibile scegliere la copertina desiderata; il libro sarà inviato in base alle nostre disponibilità.rnrnSeduta in vetrina sotto i raggi gentili del Sole, Klara osserva il mondo di fuori e aspetta di essere acquistata e portata a casa. Promette di dedicare tutti i suoi straordinari talenti di androide B2 al piccolo amico che la sceglierà. Gli terrà compagnia, lo proteggerà dalla malattia e dalla tristezza, e affronterà per lui l’insidia piú grande: imparare tutte le mille stanze del suo cuore umano. Dopo il conferimento del Premio Nobel per la Letteratura, Ishiguro torna ai temi di Non lasciarmi per offrirci una nuova indimenticabile elegia sul valore dell’amore e del sacrificio.«I lettori adoreranno ""Klara e il Sole"""" perché riproduce il modo in cui impariamo ad amare. """"Che ne sanno i bambini del vero amore?"""", domanda Klara. La risposta, naturalmente, è tutto» – Anne Enright, The Guardian«Il romanzo, ambientato in un futuro non troppo lontano, vuole esprimere la personale opinione di Ishiguro su un tema di cui ormai siamo abituati a leggere, ed è qui che sta la domanda: Klara prova sentimenti, riesce a prendere delle proprie decisioni?» – Alessia Passaglia Gallo per MaremossoDalla vetrina del suo negozio, Klara osserva trepidante il fuori e le meraviglie che contiene: il disegno del Sole sulle cose e l'alto Palazzo RPO dietro cui ogni sera lo vede sparire, i passanti tutti diversi, Mendicante e il suo cane, i bambini che la guardano dal vetro, con le loro allegrie e le loro tristezze. Ogni cosa la affascina, tutto la sorprende. La sua voce, cosí ingenua ed empatica, schiva e curiosa quanto quella di un animale da compagnia, appartiene in realtà a un robot umanoide di generazione B2 ad alimentazione solare: Klara è un modello piuttosto sofisticato di Amico Artificiale, in attesa, come la sua amica Rosa e il suo amico Rex, e tutti gli altri AA del negozio, del piccolo umano che la sceglierà. A sceglierla è la quattordicenne Josie. E fin dalla sua prima visita al negozio, nonostante l'ammonimento di Direttrice sulla volubilità dei bambini, Klara sente di appartenerle, e per sempre. Josie è una ragazzina vivace e sensibile, ma afflitta da un male oscuro che minaccia di compromettere le sue prospettive future. Per lei Klara è pronta ad affrontare la brusca autorevolezza di una madre cupa e indecifrabile, l'ostilità spiccia di Domestica Melania e gli scherzi cattivi dei compagni speciali che frequentano con Josie gli «incontri di interazione», e che mal sopportano i diversi. Quando la malattia di Josie colpisce piú duramente, Klara sa che cosa fare: deve trovare colui da cui ogni nutrimento discende e intercedere per la sua protetta, anche a costo di qualche sacrificio; deve impegnarcisi anima e corpo, come se anima e corpo avesse. Nel primo romanzo dopo il conferimento del Premio Nobel per la Letteratura, Ishiguro torna ai temi esplorati in Non lasciarmi per offrirci una nuova meditazione indimenticabile e struggente sul valore dell'amore e del sacrificio e sulla complessità del... -
Quaderni di Mosca
«Quando pensi a cosa ti lega al mondo, non credi a te stesso: sciocchezze! La chiave di mezzanotte di una casa altrui, un quattrino d'argento in tasca, e la celluloide ladra di un film.»«Un'opera di rilevantissimo valore letterario, tradotta interamente per la prima volta e in ottimi versi italiani, in grado di coinvolgere il lettore per la loro intensità espressiva, per la formidabile capacità dell'autore di muoversi su vari registri, penetrando nella complessità dell'esserci anche ed essenzialmente nell'osservazione costante del reale nella sua concretezza enigmatica e carica di virtualità» - Maurizio Cucchi, RobinsonCon i Quaderni di Mosca, a partire dal 1930, si apre la cosiddetta seconda stagione della poesia di Mandel´štam, caratterizzata dall'abbandono del tono classico ed elevato a favore di una mescolanza di registri stilistici e forme metriche, un laboratorio in cui conta piú di tutto lo «slancio» poetico, in grado di trasformare in cicli di poesie un flusso di materiali eterogenei, autobiografici, storici e letterari, con una dinamica ambigua, simile a quella dei sogni. Sia il ciclo del viaggio in Armenia che apre il libro, sia quelli successivi ambientati a Leningrado e a Mosca presentano una poesia diretta e colloquiale, eppure cosí sfuggente, in grado di mescolare immagini della vita quotidiana con dotte citazioni letterarie, di sovrapporre piani temporali e spaziali diversi, di rappresentare la realtà nella sua natura pluristratificata e intimamente contraddittoria. Questo libro cosí fondamentale per la storia della poesia del Novecento non era mai stato integralmente tradotto in italiano. Ci hanno pensato Pina Napolitano e Raissa Raskina, offrendoci anche un indispensabile apparato di note in fondo al volume che permette di recuperare i molti riferimenti alla vita sovietica e alla biografia personale che il poeta distribuisce o, per meglio dire, fa esplodere nei suoi versi. -
La spiaggia
Per la nuova stagione del suo podcast, Rachel Krall decide di seguire da vicino un controverso processo in una cittadina di provincia nel North Carolina. Nella stessa località, venticinque anni prima, una ragazza era annegata in circostanze mai accertate. Due drammatici fatti di cronaca che si intrecciano nelle indagini di una delle giornaliste radiofoniche piú celebri del Paese, in un romanzo che mescola magistralmente legal thriller e thriller psicologico.rn«Sono Rachel Krall e questo è Colpevoli o innocenti?, il podcast che vi fa entrare nel recinto dei giurati» - The New York Times Book Reviewrn«Sono Rachel Krall e questo è Colpevoli o innocenti?, il podcast che vi fa entrare nel recinto dei giurati»Dopo il successo delle prime puntate del suo podcast – che in un caso hanno portato alla scarcerazione di un innocente – Rachel Krall è diventata l’ultima speranza per migliaia di persone in cerca di giustizia. Per la terza stagione sceglie di assistere a un processo per stupro nella piccola città di Neapolis: un adolescente locale, un campione di nuoto con il sogno delle Olimpiadi, è accusato di aver violentato la nipote del capo della polizia. Appena Rachel inizia a indagare, però, qualcuno comincia a inviarle delle lettere anonime con una richiesta d’aiuto: parecchi anni prima, sempre a Neapolis, Jenny Stills era morta per annegamento, ma i messaggi insistono sul fatto che sia stata uccisa. Attratta da quel mistero irrisolto e scabroso, Rachel si lascia coinvolgere. Scandito da capitoli che ricalcano gli episodi di un podcast, La spiaggia è un libro dal ritmo incessante e propulsivo, che si chiede, pagina dopo pagina: riuscirà una città di provincia a rimediare agli orribili torti del suo passato? -
Una Sirena a Settembre
Nella città della Sirena le cose non sono mai come sembrano. Una doppia sfida per Mina Settembre, l'irresistibile assistente sociale del Consultorio Quartieri Spagnoli Ovest.Accadono due fatti. Due fatti che appaiono chiari, eppure a Mina i conti non tornano. Un'anziana viene scippata, cade e finisce in coma. Sin qui nulla di strano, purtroppo; è la soluzione del caso, il modo in cui arriva, a non convincere. E convince poco pure il secondo episodio, una scena di povertà estrema mandata in onda da una televisione locale: un bambino che si contende del cibo con un cane fra montagne di spazzatura. No, a Mina i conti non tornano proprio. Cosí, con l'aiuto dell'innamoratissimo Mimmo Gammardella, il ginecologo piú bello dell'universo, e a dispetto del suo caustico ex marito, il magistrato Claudio De Carolis, decide di indagare. Solo che deve stare attenta, perché di mezzo, in questa vicenda, ci sono parecchie sirene, e le sirene, si sa, incantano. Per fortuna, a far da guida tra inganni e malintesi, c'è la Signora, straordinario personaggio che attraversa tutto il romanzo, una delle invenzioni piú poetiche nate dalla fantasia di Maurizio de Giovanni.«Una delle croci che la dottoressa Settembre Gelsomina doveva trasportare in cima al monte era senz'altro il tragitto per arrivare al Consultorio Quartieri Spagnoli Ovest, dove impavida e sprezzante del pericolo prestava il proprio servizio in qualità di assistente sociale. Il motivo principale era che non aveva le physique du rôle. La realtà era che Mina aveva un'anima e una mente rinchiuse, per un qualche errore di fabbrica o per la divertita perfidia del Celeste Architetto, nell'involucro sbagliato. Passione civile, istanze sociali, un senso della giustizia che rasentava l'ossessione, una determinazione feroce a osteggiare qualsiasi sopruso; e un corpo e un viso di fronte ai quali si scatenavano i piú bassi istinti, e che non accennavano, nonostante il passare degli anni, a sottostare alla legge di gravità.» -
Nonostante tutte
Si può scrivere la storia vera di una donna che non è mai esistita? La risposta è sí: lo hanno fatto le centodiciannove voci di donne realmente esistite che si alternano in questo romanzo in un montaggio sapiente, che trascina ed emoziona. Donne del Novecento italiano diverse per età, inclinazioni, livello d'istruzione, estrazione sociale, che hanno lasciato lettere, diari, memorie private. Scrivere, per loro, ha significato soprattutto portare in salvo se stesse.«Nella scrittura privata delle donne ho trovato una casa della memoria.» – Filippo Maria Battaglia, intervista a 7 - Il Corriere della Sera«Il collage confezionato da Battaglia è tanto coerente, e a suo modo uniforme, da lasciare nel lettore l'impressione di un'autobiografia completa, qua e là curiosamente sghemba, ma unitaria.» – Lisa Ginzburg, AvvenireUn corteo di donne che cercano, per una di loro, il posto in un universo maschile.Il primo romanzo della collana Unici è un libro sulle donne diverso da tutti gli altri. Il suo gesto rivoluzionario è questo: al posto di parlare dell'oggi resta avvinghiato alle radici, al Novecento, e fa parlare i documenti senza aggiungere un commento. Accosta delle voci vere e lascia fare a loro. La protagonista di Nonostante tutte si chiama Nina ma potrebbe chiamarsi con oltre cento nomi differenti. La sua storia è immaginaria, il suo racconto no: è affidato alle parole di chi ha lasciato una traccia di sé in una pagina fuggita all'oblio. È attraverso questi frammenti di voci, scelti dall'autore tra migliaia e poi assemblati come tessere di un mosaico, che la protagonista di questo romanzo prende vita. Come se quelle centodiciannove donne si passassero in una staffetta senza fine il testimone e la parola per raccontare un'unica storia con un brillio diverso. L'infanzia incantata e spaccata, il desiderio di una vita differente, il sesso, il lavoro, il matrimonio, la maternità, la malattia, l'amicizia, l'impegno civile, la vecchiaia… Esperienze individuali irriducibili, certo, eppure collettive. Per questo il romanzo dalla struttura originalissima a cui dà vita Filippo Maria Battaglia può dirsi anche un romanzo politico. L'emozione nasce da lí: nel vedere, nel sentire, ciò che è simile e ciò che invece resta legato a una vita, a quella vita. Nell'accostare le storie alla Storia, senza mai rinunciare alle zone d'ombra. Perché le parole possono essere anche cicatrici e «a questo – dice Nina – devono servirmi le mie, a ricordare». -
La fine dell'era del fuoco. Cronache di un presente troppo caldo
F come Fuoco. Questo libro sul presente parte da una fine: il fuoco, che ha plasmato gli esseri umani, se ne è andato dalla nostra vita. Si prenderà una rivincita? Forse, con il riscaldamento climatico.«È sempre difficile raccontare il presente» dice Caparrós all'inizio di questo libro. «Tanto per cominciare perché il presente non esiste». E aggiunge: «Volevo esercitare, in un'epoca frammentaria, uno sguardo frammentato: cercare, nei frammenti, certe costanti per tentare di scoprire dove stiamo andando». E dunque la questione del lavoro e dell'ozio, del sogno e dei sogni, le numerose invenzioni del turismo, i servizi igienici intelligenti e le panchine stupide, le epidemie di obesità e la fame nel mondo che non si risolve, il modo di guardare, di guardarsi, gli affari della religione, del sesso e del tabacco, le parole: le forme del capitalismo globale che, come gli aerei, accelera per non cadere. Ma in questo presente Caparrós trova un elemento unificante: siamo cioè alla fine dell'era del fuoco. Il fuoco è stato all'origine della civiltà umana. E ora se ne sta andando. «L'era del fuoco si sta dissolvendo in silenzio, senza nessuno che la pianga come merita. Ci strappiamo i capelli cercando di registrare ogni minimo cambiamento culturale, sociale, ma questo, che può essere considerato il principale cambiamento degli ultimi millenni, sembra passare del tutto inosservato». -
Trema la notte
Libro vincitore del Premio letterario Piero Ottone 202328 dicembre 1908: il piú devastante terremoto mai avvenuto in Europa rade al suolo Messina e Reggio Calabria. Nadia Terranova attinge alla storia dello Stretto, il luogo mitico della sua scrittura, per raccontarci di una ragazza e di un bambino cui una tragedia collettiva toglie tutto, eppure dona un'inattesa possibilità. Quella di erigere, sopra le macerie, un'esistenza magari sghemba, ma piú somigliante all'idea di amore che hanno sempre immaginato. Perché mentre distrugge l'apocalisse rivela, e ci mostra nudo, umanissimo, il nostro bisogno di vita che continua a pulsare, ostinatamente.«Il romanzo diventa una camera a spalla sull'apocalisse. Un piano sequenza sul terremoto che rade al suolo due città, decine di migliaia di vite ma non quelle di Nicola e Barbara.» – Concita De Gregorio, la Repubblica«Nadia Terranova consegna un libro potente, profondo come lo sono le viscere in cui ci accompagna, a un tempo documentato su ciò che è avvenuto in quei giorni di apocalisse terrestre e generativo di alleanze.» – Alessandra Pigliaru, Il Manifesto«L’ultimo romanzo di Terranova incide una ferita e descrive una realtà cruda e senza scrupoli, ma non dilania, né angoscia il lettore, perché in fin dei conti, arriva sempre il tempo per rinascere e ricostruire.» – Carla De Rosa per MaremossoHo trascorso su questa riva tutte le notti della mia vita, e del mio finto orizzonte conosco ogni inganno: gli occhi di chi nasce davanti al mare si perdono all’infinito, ma il mio mare è diverso, ti spinge indietro come uno specchio. Io sono nata con il muro di un’altra costa a bloccarmi lo sguardo: per questo, forse, non me ne sono mai andata, anche quando l’acqua mi ha offesa e ingannata, ha violato la mia giovinezza e distrutto chi ero.«C'è qualcosa di piú forte del dolore, ed è l'abitudine». Lo sa bene l'undicenne Nicola, che passa ogni notte in cantina legato a un catafalco, e sogna di scappare da una madre vessatoria, la moglie del piú grande produttore di bergamotto della Calabria. Dall'altra parte del mare, Barbara, arrivata in treno a Messina per assistere all'Aida, progetta, con tutta la ribellione dei suoi vent'anni, una fuga dal padre, che vuole farle sposare un uomo di cui non è innamorata. I loro desideri di libertà saranno esauditi, ma a un prezzo altissimo. La terra trema, e il mondo di Barbara e quello di Nicola si sbriciolano, letteralmente. Adesso che hanno perso tutto, entrambi rimpiangono la loro vecchia prigione. Adesso che sono soli, non possono che aggirarsi indifesi tra le rovine, in mezzo agli altri superstiti, finché il destino non li fa incontrare: per pochi istanti, ma cosí violenti che resteranno indelebili. In un modo primordiale, precosciente, i due saranno uniti per sempre.