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La guardia bianca
"La guardia bianca"""" (qui pubblicato per la prima volta in Italia in versione integrale, ovvero sia con il finale """"ufficiale"""" sia con quello originario, a lungo perduto) è il romanzo che diede a Bulgakov celebrità in vita, prima della fama universale postuma raggiunta con """"Il Maestro e Margherita"""". Tutto ruota attorno alle vicende dei tre fratelli Turbin (Aleksej, Nikolka ed Elena) nella tempestosa Kiev dell'inverno 1919-1920. La città è nelle mani dell'avventuriero Simon Petljura ma si trova anche nella morsa di un duplice accerchiamento, quello dell'atamano (cosacco) Shoropadskij e dei bolscevichi. Le avventure dei fratelli Turbin si susseguono fra malattie, guarigioni miracolose, preghiere, eroismi, fughe, divorzi, amori e amicizie. Sullo sfondo, tratteggiata con rapidità futurista ma allo stesso tempo con potente afflato epico, la Storia di una nazione e di un popolo fotografati in un momento decisivo." -
Il fanciullino
È possibile parlare, poetare, pensare, oltre la lettera, oltre la morte della voce e della lingua? È l'interrogativo che si pone Giorgio Agamben nel saggio che introduce ""Il fanciullino"""" di Giovanni Pascoli, uno dei testi più profondi, significativi e misconosciuti del decadentismo italiano. Per il fanciullino il linguaggio è una riserva di oggetti che """"furono vivi"""" e che stanno come congelati sull'orlo della vita, in attesa di essere """"animati"""". L'opera poetica è dunque, in primo luogo, un tentativo di restituire la vita alle cose morte che si sono depositate nella lingua, in una lingua che appare così essa stessa lingua morta: la poesia diventa allora una sorta di attraversamento della morte, una """"complicità con la morte"""", che lega questo testo pascoliniano ai grandi testi del """"moderno""""."" -
Salomé. Testo francese e inglese a fronte
Se ai tempi di Wilde era l'omosessualità a obbligare al segreto e a nascondersi, a essere proibita e soggetta al carcere, oggi la diversità della sofferenza può essere incarnata dalla malattia del ventesimo secolo, che è diventata simbolo di sacrificio, vera e propria cultura, sostiene Gaia Servadio. Del resto, ""non è vero, anche se è stato spesso ripetuto, che Wilde scrisse Salomè pensando a Sarah Bernhardt: era Alfred Douglas la persona che aveva ispirato la sua concezione del personaggio"""". Wilde scrisse l'opera originariamente in francese, per poi assistere e aiutare Douglas nella sua traduzione inglese. In quest'edizione sono presentate entrambe le versioni dell'opera."" -
L' ingenua libertina
Pubblicato nel 1909, ""L'ingenua libertina"""" fonde insieme due romanzi precedenti di gran successo, imperniati sulla figura di Minne. Il romanzo segna peraltro l'emancipazione di Colette dalla tirannica influenza di Willy, marito e agente letterario, contribuendo anche a rendere l'autrice la più famosa donna di lettere della prima metà del Novecento. Una figura cruciale nella cultura francese, che ha più volte destato scandalo per i suoi comportamenti oltre le righe, come nel 1907 al Moulin Rouge nello spettacolo dal titolo Rêve d'Égypte, durante il quale diede un prolungato bacio lesbico. Questa la trama del romanzo: una brava ragazza di famiglia parigina, Minne, si scopre profondamente annoiata dal suo ambiente quotidiano fatto di comodità esteriori e nessuna sorpresa. Lei è una grande appassionata delle gesta di un gruppo di banditi, di cui legge sul giornale di nascosto dalla madre. Una sera però, stanca di fantasticare, Minne prende in mano il proprio destino e s'imbarca nottetempo alla volta di Parigi. Pochi anni dopo quella fuga Minne ha ormai sposato il cugino Antoine, senza riuscire a trovare molta felicità tranne che nello svagarsi con ripetute relazioni extraconiugali. Gli amanti occasionali della moglie non danno ad Antoine alcuna noia o fastidio, sicuro com'è che lei presto si rassegnerà a condurre una vita del tutto prevedibile e noiosa tra le sue braccia. Ma la felicità inaspettatamente può toccare anche Minne. Da questo libro nel 1950 è stato tratto il film """"Minne, l'ingénue libertine"""". Postfazione di Luca Scarlini."" -
Poesie. Testo tedesco a fronte
È indiscutibile che Nietzsche sia un grandissimo scrittore, anzi, uno dei più grandi scrittori in lingua tedesca, sebbene egli stesso avesse il terrore di venire ricordato appunto come uno scrittore. Avrebbe forse voluto, Nietzsche, essere piuttosto ricordato come un poeta? Ovvero come colui che nelle poesie di questo volume viene definito come ""una bestia, furba, rapace, strisciante"""", """"un predatore insinuante e mentitore"""". E noi, come dobbiamo porci di fronte alla poesia di Nietzsche, cioè alla poesia di un filosofo, ma di un filosofo che si è messo in testa, ostentandolo, il berretto da giullare? La domanda è tutt'altro che oziosa, dal momento che essa può in generale essere ripetuta a ragione di fronte a pressoché tutte le opere di Nietzsche, il cui tratto estetico, la cui espressione """"poetico-letteraria"""", sembra a prima vista evidente, quando non addirittura prevalente. In altre parole: Nietzsche è forse un filosofo-poeta? No, Nietzsche non è un filosofo-poeta, come uno Hölderlin o un Novalis; questa particolare specie è, nella stessa interpretazione nietzschiana, estinta insieme al Romanticismo. Tuttavia, questa constatazione non ci consente certo di evitare il confronto con i versi chiave di tutta l'opera poetica di Nietzsche: quel definirsi """"nur Narr! nur Dichter!"""", """"solo giullare! solo poeta!"""", colui che è bandito - e si autobandisce - da qualunque verità. In questo senso ha dunque ragione Giorgio Colli quando afferma che il Nietzsche poeta non è altra cosa dal Nietzsche pensatore, """"né alcunché di più essoterico""""."" -
Zanna Bianca. Ediz. ampliata
"Zanna Bianca, il protagonista del romanzo, è l'unico di quattro cuccioli che riesce a sopravvivere in una grotta dello Yukon, sopra un torrente, lontano da ovunque. Dentro la tana inaccessibile, il piccolo lupo viene al mondo generato da colei che viene semplicemente presentata come 'la lupa' e la prima parte del libro lascia in questa sospensione il lettore per condurlo sulla pista dei valori 'primordiali', senza nomi e cognomi. È come se London volesse sfruttare un archetipo e i suoi simboli; solo in seguito scopriamo che 'la lupa' è Kiche, figlia di un lupo e di un cane, una femmina agguerrita e astuta, già di proprietà del capotribù Castoro Grigio. [...] Zanna Bianca nasce nel Wild e nasce lupo con dentro il codice genetico del cane: quest'altro archetipo alla fine prevarrà dopo una lunga storia formativa fatta di durezza e amore, rinuncia e crudeltà. Anche il padre di Zanna Bianca è un archetipo, ma il vecchio lupo grigio Occhio Solo, sopravvissuto a mille battaglie e alla furia della natura selvaggia, diventa il simbolo della vita che sopravvive a se stessa, del Wild che scorre dalle generazioni che lo hanno preceduto a quelle future."""" (Dalla Postfazione di Davide Sapienza). Con un testo di Mario Maffi." -
L' importanza di far l'onesto. Testo originale a fronte
La sera della prima londinese di questa commedia, il marchese di Queensberry si presentò con un mazzo di ortaggi per Oscar Wilde. Era il 14 febbraio 1895 e la vita di Wilde stava per cambiare in maniera inaspettata, per via dello scandalo provocato dall'opposizione di Queensberry alla relazione tra il figlio, Lord Alfred Douglas, e il drammaturgo. Wilde aveva saputo delle cattive intenzioni del marchese e fece in modo che non fosse ammesso a teatro. La serata andò bene e la commedia fu un gran successo, ma Wilde non sarebbe riuscito a tenere Queensberry alla larga a lungo. ""L'importanza di far l'onesto"""" è anche l'ultima commedia di Oscar Wilde. La più divertente. Una commedia degli equivoci assurdamente mordace. Uno dei testi più rappresentati al mondo, ora in una nuova traduzione attenta soprattutto alla natura performativa del testo. Al tramonto della società vittoriana, l'irlandese Wilde mette alla berlina i costumi, le maschere dell'alta (e non solo) società inglese e i paradossi delle relazioni amorose. Ma non rinuncia di certo a commentare la politica: d'altronde, il piccolo Ernest viene trovato in una borsa nera dimenticata alla Victoria Station... proprio come la bomba esplosa nello stesso luogo qualche anno prima. Wilde allo stato puro: dietro le maschere ci sono altre maschere, la verità è tutta in superficie."" -
Canto del popolo yiddish messo a morte
Rinchiuso nel campo di internamento, il poeta ebreo polacco Itzak Katzenelson nell'autunno del 1943 inizia a scrivere il «Canto». Lo seppellirà dentro tre bottiglie tra le radici di una quercia, dietro il filo spinato del campo di Vittel, in Francia. Il manoscritto verrà ritrovato grazie alle indicazioni fornite dalla sopravvissuta Miriam Novitch e pubblicato per la prima volta a Parigi nel 1945. Questa edizione è a cura di Erri De Luca che del libro dice: «Ho imparato lo yiddish per arrivare al ""Canto"""". [...] Traduco il """"Canto"""" perché è il canto dei canti, il vertice in poesia dell'esperienza della distruzione. [...] Nel """"Canto"""" c'è la vita feroce che vuole resistere con parole proprie e sceglie per resistenza la poesia»."" -
Alcesti. Testo greco a fronte
"Alcesti"""" di Euripide va in scena per la prima volta nel 438 a.C., quarto atto di una tetralogia tragica che comprendeva """"Le Cretesi"""", """"Alcmeone a Psofide"""" e """"Telefo"""". È stata definita nel tempo tragicommedia ma anche melodramma, pastiche sincretico di stili e generi, opera pro-satirica - cioè collocata al posto del dramma satiresco senza essere dramma satiresco - oppure tragedia con connotati satirici nella quale l'atmosfera luttuosa viene decostruita, oltre che dal lieto fine, anche dalla presenza di Eracle mangione e beone, archetipo tipico della commedia, che rompe l'incantesimo rituale del compianto e contamina le lacrime inconsolabili di parenti e servitù per la morte della protagonista con la riaffermazione irriverente del carpe diem. In effetti, il dramma segue il corso contrario rispetto all'andamento codificato della tragedia: dalla morte iniziale si giunge alla vita, persino alla resurrezione finale, come non dovrebbe essere nella peripezia tragica consueta." -
Apologia di Socrate-Critone. Testo originale a fronte
Nel 399 a.C. Socrate fu trascinato in tribunale in un'Atene prostrata e inquieta. Il trentennale conflitto contro gli Spartani si era da poco concluso con un'amara e umiliante sconfitta: le mura della città erano state demolite, la sua prestigiosa flotta navale smantellata. La comunità era stata dilaniata dalla guerra civile: alti erano stati i costi in termini di relazioni personali. Con un decreto si impose di consegnare a un completo oblio ogni male e sofferenza. Ma un decreto, per quanto autorevole, non poteva bastare, di per sé, a cancellare torti e dolore. È in questa singolare temperie che Socrate fu tradotto dinanzi a una giuria popolare, accusato di corrompere i giovani e di non credere agli dei della città. Insomma, di pensarla ""diversamente"""", di mettere in discussione i valori su cui Atene si fondava, ma anche di indurre in altri il medesimo atteggiamento critico. In quel momento di grande fragilità, quei discorsi erano forse più di quanto si potesse tollerare. Davanti ai giudici, Socrate si trovò nella posizione di chi deve pronunciare un'""""apologia"""" del proprio operato. Ma il suo discorso non ebbe nulla a che vedere con quanto un imputato era solito dire. Decise di parlare senza tentare di manipolare a suo favore l'uditorio né di edulcorare i fatti. Non chiese pietà. Unicamente in nome dell'alétheia, della """"verità"""", perché solo su di essa si poteva fondare la forma compiuta della """"giustizia"""". Ben sapendo il risultato che avrebbe ottenuto."" -
Tre racconti
Pubblicati nel 1877, i ""Tre racconti"""" furono scritti mentre il loro autore stava componendo quell'invettiva contro la stupidità umana che è """"Bouvard e Pécuchet"""" e, come dice Camillo Sbarbaro - autore di questa traduzione proposta per la prima volta da Bompiani nel 1945 - """"Flaubert riesce tuttavia, e quasi suo malgrado, a creare proprio allora quest'opera, che si offrirà ormai alle nuove generazioni letterarie come la più pura eredità, l'affermazione testamentaria di un autentico credo artistico"""". L'opera è articolata in tre episodi che costituiscono un autentico trittico narrativo, con una sua cadenza ritmica e armonia nella varietà stilistica. Dapprima la cronaca di un'esistenza semplice, umile e oscura, come è quella della fedele serva di provincia Felicita in """"Un cuor semplice"""" la cui triste parabola è segnata da un amore infelice in giovinezza, dalla devozione verso i figli della padrona, dalla morte di un amato nipote e dall'adorazione di un pappagallo impagliato. Quindi """"La leggenda di san Giuliano spedaliere"""", la cui ispirazione era nata da una vetrata normanna e che mette in scena la vicenda di un uomo che cerca invano di fuggire l'orribile destino di assassino dei genitori per poi divenire simbolo, attraverso le prove del pentimento e dell'espiazione, della vita tragica ed eroica del martire. Infine il racconto di derivazione biblica, trattato come materia storica, della decollazione del Battista concessa dal potente Erode alla feroce Erodiade quale premio per la danza di Salomè."" -
Il diario del seduttore
Opera simbolo della produzione estetica di Kierkegaard, e scritto centrale della celeberrima raccolta Enten-Eller uscita a Copenaghen nel 1843, il Diario del seduttore è l'ambiguo resoconto - in parte epistolare, in parte diaristico - di una raffinata e morbosa storia di seduzione. Nell'anima esacerbata dell'esteta Johannes si sposano l'angoscia di Faust e l'astuzia sensuale di Don Giovanni, per dare vita a un poeta demoniaco ai cui piedi una giovane Cordelia è destinata fatalmente a soccombere. Nel mondo malinconico ed esaltato di Johannes, realtà e sogno, vita e teatro, si confondono dialetticamente. Le persone fungono per Johannes solo da stimolo, egli le rigetta come gli alberi lasciano cadere le foglie: lui ringiovanisce mentre le fronde sono destinate inesorabilmente a seccare. Eppure, anche nella più profonda afflizione, Cordelia non riesce a odiare l'uomo che l'ha sedotta e poi abbandonata, i suoi sentimenti sono prigionieri di un'ambiguità che è anch'essa frutto della potente capacità manipolatoria del seduttore. La seduzione è dunque per Johannes un ""gioco serio"""", un labirinto narcisisticamente conchiuso in se stesso come una trappola dalla quale non si può uscire se non rientrando nel più profondo di sé, fino a toccare quell'abisso di angoscia che solo conduce a una scelta esistenziale: aut-aut, una scelta della quale Johannes però non è capace."" -
Le bostoniane
Ne «Le bostoniane», ovvero ""Le donne di Boston"""", ovvero """"The Bostonians"""", come recita il titolo originale, Henry James racconta quel particolare momento della storia americana che segue la fine della Guerra di secessione (1861-1865) e segna la nascita degli Stati Uniti. È il momento in cui si confrontano, ma potremmo anche dire """"in cui vengono in contatto e a conoscenza"""", gli Stati del Nord, aperti all'influenza dell'Inghilterra e dell'Europa, e alle ideologie e alle culture liberali, con gli Stati del Sud, ben stretti attorno ai loro interessi economici agrari, ancora fondati sulla schiavitù e l'oppressione. Protagonista (o filo conduttore del racconto) è Basil Ransom, affascinante giovanotto del Mississippi, che è tra i primi """"sudisti"""" a tentare l'avventura nella ricca e promettente New York (solo quattro ore da Boston, che ne è quasi una dépendance). La vicenda si sviluppa attorno alla passione che coglie Ransom per la bella e giovanissima Verena, figlia di un guaritore mesmerico, che egli riuscirà, sì, a sposare ma non senza una durissima lotta con la ricca e bellissima Olive Chancellor, che la ama senza veli di sorta, di un amore sul quale Henry James stende un discretissimo velo di silenzio."" -
Repubblica o sulla giustizia. Testo greco a fronte. Vol. 1-2
Nella ""Repubblica"""" Platone ci presenta la maestosa architettura di uno """"stato ideale"""" dove l'idea di giustizia è l'assoluto criterio di governo sia della vita collettiva che di quella individuale. Attraverso l'insieme dei suoi dieci libri, Platone mette in discussione ogni aspetto della vita organizzata e del sapere della """"polis"""" greca. Qui, arte, scienza e religione vengono sottoposte allo sguardo critico del filosofo e condotte dal buio quotidiano dell'esistenza all'eterna luce della ragione. Ma la """"Repubblica"""" non è soltanto la prima e più famosa """"utopia"""" della storia. Essa, infatti, è il progetto originario della nostra civiltà occidentale."" -
Viaggio al centro della Terra
Viaggio al centro della Terra è la mirabolante spedizione nelle viscere del mondo intrapresa dal professor Otto Lidenbrock, scienziato noto in tutta la Germania, dal nipote Axel e da Hans, la guida che li accompagnerà per l'intera durata dell'avventura. All'origine di tutto quanto, la scoperta da parte dello scienziato di una vecchia pergamena in cui, in linguaggio cifrato, venivano fornite precise indicazioni per raggiungere il centro della Terra attraverso l'entrata posta in un vulcano islandese. Le avventure che il gruppo vive per arrivare al cuore del pianeta sono straordinarie e non a caso al libro arriderà una tale fama da renderlo fin da subito uno dei più letti di Jules Verne. Una storia destinata ad accendere la fantasia dei suoi contemporanei, anche per merito delle splendide incisioni di Édouard Riou, che accompagnavano le prime edizioni del volume, qui riprodotte. Il libro si è guadagnato un posto di rilievo anche tra i romanzi del cosiddetto ciclo ""alla scoperta del mondo perduto"""". Ma anche negli anni a noi più vicini è diventato uno dei testi di riferimento del """"genere steampunk"""". Da questo romanzo sono stati tratti innumerevoli film, serie televisive e videogame."" -
Racconti dell'incubo e del mistero. Nuova ediz.
Nei ""Racconti dell'incubo e del mistero"""" si trova raccolta quasi tutta la produzione """"fantastica"""" di Maupassant: sono le ventisette spighe mancanti dell'ideale spicilegio iniziato con i """"Racconti neri"""", di recente pubblicati in questa stessa collana. Come la fine della vita di Maupassant, questa manciata di novelle si perde in un oscuro splendore, nel corridoio buio dove vige una guerra di venti e di tanto in tanto si sentono riecheggiare scampanellate nervosissime (""""La mano dello scorticato""""; """"La notte""""), nell'esile languore crepuscolare che precede un'interminabile notte da tregenda, da lupi che non si accontentano più di ustolare alle porte o passare rasente ai muri (""""La paura""""), ma che ce la fanno a entrare e ad assecondare i loro istinti. L'omicidio, il sadismo, il tenebroso, il delirio allucinatorio, le nevrosi ossessive, l'alienazione, il suicidio presenti nel testo non sono altro che le differenti, inquietanti sembianze assunte dall'ossessione di Maupassant che, come una ritorta a due doppi, si rifrange con toni forti nella sua scrittura."" -
Colloqui con Marx ed Engels. Testimonianze sulla vita di Marx e Engels
Chi si limitasse a leggere solamente i grandi testi teorici di Marx ed Engels non riuscirebbe certo a cogliere tutto lo spessore umano e intellettuale dei due filosofi tedeschi. Nell'edizione completa delle loro opere, in circa cinquanta volumi, questo dato invece emerge con chiarezza, ma evidentemente resta confinato ai soli pochi specialisti del loro pensiero. In questo libro, l'intellettuale tedesco Enzensberger colma proprio questa lacuna. Rintraccia nell'infinito mare magnum delle lettere, delle memorie, degli interrogatori e dei rapporti di polizia e delle polemiche marx-engelsiane il filo rosso più importante della loro formazione umana, politica e letteraria. Con un montaggio avvincente, la vita dei due grandi teorici del socialismo viene ripercorsa passo passo, dalla culla alla tomba. E dalla loro viva voce, e da coloro che li hanno frequentati e conosciuti da vicino, ecco emergere il dibattito interno sulla genesi delle loro opere, le discussioni organizzative sulla formazione della i Internazionale, le loro recensioni letterarie e passioni teatrali, le loro vicende matrimoniali e quelle delle figlie di Marx. Prefazioni di Peter Kammer e Enrico Donaggio. -
America o Il disperso
"America"""" è uno dei tre grandi romanzi rimasti incompiuti e pubblicati postumi dall'amico di Kafka, Max Brod, che dall'autore aveva ricevuto l'incarico di distruggerne le opere quando fosse morto. Edito nel 1927, racconta la storia dell'adolescente Karl Rossmann, mandato in America dai genitori per dimenticare una domestica messa incinta. Oltreoceano, in un paese sconosciuto, a espiazione della propria colpa, Karl vive una serie di esperienze a lui incomprensibili, prima a casa dello zio, che senza motivo lo scaccia, poi assieme a due vagabondi, quindi come impiegato in un albergo, da cui viene improvvisamente licenziato, e infine nel teatro di Oklahoma, dove il racconto si interrompe." -
Tito Andronico. Testo originale a fronte
"Tito Andronico"""", come i successivi """"drammi romani"""", non è una celebrazione della romanità, bensì una lucida e insieme sgomenta e inorridita analisi dei meccanismi del potere, dove Roma è metafora dello Stato moderno. La qualità ancora sperimentale del """"Tito Andronico"""", il suo muoversi tra l'esperienza classica (Ovidio e Seneca) e quella della """"nuova"""" tragedia di vendetta di Thomas Kyd, il possibile intervento, secondo le consuetudini elisabettiane, di altri autori (tra cui, forse, il grandissimo Marlowe), non deve farlo considerare un reperto archeologico. Al contrario, come hanno visto Peter Brook e Peter Stein e, in Italia, Aldo Trionfo e Gabriele Lavia, la tragedia, la prima di Shakespeare, non solo annuncia alcune opere della maturità, ma vede delinearsi anche alcuni motivi centrali dell'arte shakespeariana. Una fosca e truculenta vicenda di sangue e potere, uno spietato studio sullo scatenarsi della violenza, ispirata al mito di Progne e Filomena narrato nelle """"Metamorfosi"""" di Ovidio, al """"Tieste"""" di Seneca e alla novella sul """"crudel moro"""" di Matteo Bandello." -
Mansfield Park
Sir Thomas Bertram è il proprietario della lussuosa tenuta di Mansfield Park, dove vive con la moglie Maria e i quattro figli. Frances, la sorella di Lady Bertram, versa invece in condizioni più difficili, tanto da costringerla a chiedere aiuto proprio ai Bertram, che accettano di prendere con loro Fanny, la secondogenita. Fanny ha nove anni quando arriva a Mansfield Park, e fa una gran fatica ad abituarsi alla differenza di usi rispetto alla famiglia di origine, anche se con il tempo i rapporti con i ""nuovi"""" familiari tendono a migliorare. Nascono legami d'affetto con i cugini, in particolare con Edmund. Fino a che non compare nel ménage Henry Crawford. Persona assai disinvolta, specie nei confronti delle signore, e soprattutto in assenza del padrone di casa. Dati gli antefatti, la situazione non può far altro che precipitare... E Fanny? Fanny non perde l'occasione di sentirsi in colpa: se avesse accettato la proposta matrimoniale di Henry, tutto avrebbe avuto un esito più ordinato e """"normale"""". Postfazione di Giovanni Montanaro.""