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Eresie attuali del cattolicesimo
San Tommaso d'Aquino negava l'Immacolata Concezione, ma non per questo era eretico. E per secoli, nella storia della Chiesa, molte persone hanno vissuto la fede con espressioni che oggi sarebbero considerate poco ortodosse, ma ciò non ha impedito loro di essere cristiani migliori di altri. La tradizione teologica ha saputo distinguere tra eresie materiali e formali, cioè involontarie e consapevoli. In questo libro si parla solo delle prime, delle eresie inconsce che nel cattolicesimo attuale possono da un lato distruggere l'identità cristiana e dall'altro mettere in discussione la preziosa pluralità che tiene la Chiesa lontana dai rischi del «pensiero unico». -
Francesco e Chiara
Questo libro è una festa in cui il pensiero si muove - o, meglio, nuota, duella, danza, lotta, vola - sulle orme del santo di Assisi. È come se i dipinti di Giotto iniziassero a parlare. Come se le fonti francescane prendessero all'improvviso la forma di un romanzo. Una leggerezza che sa di santità. L'incanto di un mondo possibile, l'eco delle risate del giullare di Dio, la sua passione per ogni creatura, un amore di cristallo fra lui e Chiara. E anche la sovrana noncuranza di sé nei confronti del male e della sofferenza e la spensieratezza con cui Francesco si beffa dei demoni bricconi. -
L'alba della mezzanotte. Il grido inascoltato del profeta Geremia
Lungo la storia dei popoli, la profezia ha assunto molte forme. Quella che prese in Israele è stata però diversa, speciale, unica. La qualità della profezia biblica, la sua forza, la sua durata, la sua immensa bellezza, la cura e la fedeltà con cui è stata trasmessa nei millenni, ne fanno un patrimonio universale, una vetta del genio spirituale dell’umanità. Il profeta Geremia vive, opera e scrive durante la più grande crisi vissuta dal popolo di Israele, che culminerà con la presa di Gerusalemme, la distruzione del tempio e la deportazione in Babilonia. Vive in un piccolo regno schiacciato da grandi superpotenze. Per vocazione, deve contrastare i suoi capi e i sacerdoti che in quella crisi epocale continuano a illudersi di poter resistere agli imperi che li stanno minacciando. Geremia capisce, per vocazione, che un mondo sta finendo. Lo dice, lo grida, ma il popolo non vuole ascoltarlo, e lo perseguita. Geremia è il profeta del tempo della notte, ma con un sole dentro che gli consente di vedere un'aurora diversa da quella che il popolo, illuso, vorrebbe vedere. E l’annuncia, la canta. Fino alla fine. A tutti, ma prima ai re e ai sommi sacerdoti, senza paura. -
Dieci parole per vivere
In questo testo André Wénin espone con chiarezza gli elementi dell'antropologia biblica e il senso di alcune categorie soggiacenti al testo dei comandamenti, per esempio l'idolatria. Riserva inoltre spazio al sabato, per metterne in luce la dimensione teologica, sociale e antropologica e propone il tema della «bramosia», del desiderio fuori misura, come categoria fondamentale per comprendere l'autentico senso dei divieti costitutivi delle dieci parole. -
La forza della vocazione. Conversazione con Fernando Prado
«Penso a quei preti, a quelle suore, a quei fratelli che lavorano nelle periferie o nel centro delle città. A quelle persone consacrate che non hanno pretese, che non fanno rumore, ma che lavorano senza preoccuparsi. A coloro che fanno la teologia della vita consacrata vivendola, pregandola. Sono persone che hanno un'umiltà essenziale: sono lavoratori e prendono molto seriamente la loro vita di consacrazione nell'insegnamento, nelle parrocchie, negli ospedali, nelle missioni o ovunque si trovino lavorando al servizio degli altri. Sono davvero persone che danno tutto a piene mani». -
Il ragazzino di san Colombano. Vita di Primo Mazzolari
Don Primo Mazzolari si è sempre definito «il ragazzino di San Colombano», dal nome della cascina in cui nacque «in una gelida notte d'inverno», il 13 gennaio 1890. Nell'ormai vastissima bibliografia dedicata a una delle figure più significative del cattolicesimo della prima metà del Novecento, è stato sottovalutato il valore letterario, spesso poetico e sempre appassionato della sua prosa narrativa, che si può riscontrare nei racconti, nei saggi letterari e nei diari. Pagine ricche di umanità, attraversate dal ricordo nostalgico del luogo in cui nacque e trascorse gli anni dell'infanzia, della famiglia, dell'esperienza pastorale e della natura. Nel sessantesimo anniversario della morte di don Mazzolari (2019) questo libro ricorda il «parroco d'Italia» con la scelta di alcune pagine che mettono in luce questo particolare e significativo aspetto della sua vita e il legame sentimentale con i familiari e il luogo nativo. -
Uno zaino da riempire. Storie di povertà educativa dei giovani e degli adulti
La fragilità educativa e culturale nelle famiglie povere con figli adolescenti è un fenomeno in crescita soprattutto nelle periferie urbane. Le storie raccolte in questo libro da operatori della Caritas illustrano i motivi che rendono difficile assicurare ai ragazzi di questa fascia di età condizioni, stimoli e strumenti adeguati per il loro inserimento nella vita sociale, con conseguenze anche molto gravi sulle loro vite. La povertà educativa preoccupa gli operatori sociali e pastorali, anche per lo scarso interesse che viene riservato a questo tema dalle istituzioni e dalla politica. Diventa pertanto sempre più necessario invertire la tendenza che svaluta in vari modi le istituzioni scolastiche, la professione e la funzione degli insegnanti, il ruolo degli educatori, l'importanza delle competenze e del merito, a vantaggio del successo immediato e dell'arricchimento facile. Introduzione di Francesco Soddu. Postfazione di Maria Pia Basilicata e Walter Nanni. -
Non chiamateci barboni. Il Vangelo tra i poveri
All'ombra della cupola di San Pietro, sui marciapiedi della stazione Termini e nelle vie sotto i ponti del Tevere, gli ultimi, i clochard, popolano la vita quotidiana di una grande città come Roma. Sono le persone che vengono chiamate «barboni», ma dietro quei volti anonimi si nascondono vissuti umani, drammi, vite fatte di rassegnazione e di abbandono. In queste pagine si raccontano alcune delle loro storie, vicende in grado di fare emergere ciò che nessuna condizione può annullare: la difesa della propria dignità e il bisogno di essere amati nonostante tutto. Il testo riporta arche un'esperienza vissuta a Calcutta, che ci conduce per le strade di una città, spesso conosciuta esclusivamente per la miseria, dove però solidarietà e amore toccano chiunque vi si immerga, guardandola con gli occhi amorevoli di Madre Teresa. Prefazione del Cardinale Francesco Montenegro. -
Il cristianesimo e l'idea di sacrificio
Il sacrificio costituisce l'atto religioso per eccellenza del rapporto con Dio in numerose tradizioni religiose. Basti ricordare i sacrifici umani praticati nell'antica Grecia e fra gli Incas in America, quelli di animali praticati in Israele fino alla distruzione del Tempio nel 70 d.C., ma anche l'interpretazione cristiana della morte in croce di Gesù come sacrificio offerto a Dio e ripresentato nella liturgia eucaristica, e alla spiritualizzazione del sacrificio avviata già nel Primo Testamento e proseguita nel Nuovo. Dai Veda indiani all'attuale Messale romano, in cui tale terminologia ritorna costantemente, attraversando società tradizionali e moderne, i sacrifici hanno un nucleo e una logica comuni? -
Il capolavoro imperfetto. Il creato tra meraviglia e problema
Questo libro propone una riflessione sul tema della custodia del creato a partire dalla Bibbia. La prima parte evidenzia la creazione nel suo insieme, l'essere umano in questo contesto, l'ordine e il disordine cosmico. La seconda rilegge la creazione tenendo come punto di riferimento ideale le quattro componenti del cosmo: acqua, aria, terra, fuoco. L'ultima parte costituisce una sorta di appendice, con un capitolo che propone una breve lettura dell'enciclica di papa Francesco Laudato si' e quattro schede che riassumono gli elementi del creato, in una visione attuale e scientifica, una sorta di sguardo sulle conseguenze di quanto esiste e potrebbe accadere o già avviene. -
La modernità di papa Francesco
Questo volume a più voci analizza «l'effetto Francesco» sulla struttura organizzativa della Chiesa cattolica, alla luce della teologia del popolo, radice del suo pontificato. La modernità di Bergoglio, analizzata e spiegata nelle sue diverse modalità, il progetto di Chiesa del primo pontefice ordinato sacerdote dopo il concilio Vaticano II, in un'Europa in profonda crisi economica ed istituzionale, interrogano la Chiesa e i laici di oggi. Contributi di: Monica Simeoni; Ilvo Diamanti; Salvatore Abruzzese; Massimo Cacciari; Enzo Pace; Francesco Vespasiano; Veronica Roldan; Carlo Nardella; Enrico Gandolfi; Richard E. Ferdig; Cecilia Costa; Simona Scotti; Roberto Cipriani. -
Il naso rosso. Psicologia e pedagogia del clown
Se di fronte a qualcuno indossiamo il naso rosso, anche solo per gioco e per pochi minuti, ci accorgiamo subito del suo effetto. Abbandonando la nostra identità per un po', possiamo scoprire nuove forme di comunicazione e una diversa immagine di noi, forse meno entusiasmante, ma più vera, e con la stessa spontaneità dei bambini riusciamo ad avvicinare gli altri senza aspettative e pregiudizi. Erede del buffone e del giullare, il clown ne mescola sapientemente gli intenti e ne purifica il messaggio. Egli esprime una sua psicologia ed è in grado di suscitare una pedagogia che può prendere la forma del gesto terapeutico nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri e persino nelle aziende. Perché talvolta, rinunciare a prendersi troppo sul serio può risultare un esercizio molto utile per diventare più leggeri. -
Badheea. L'odissea di una donna dalla Siria all'Italia
Il 29 febbraio del 2016, alle sette del mattino, atterra a Fiumicino il volo Alitalia AZ 827 proveniente da Beirut, Libano. A bordo 93 siriani in fuga dalla guerra, in gran parte bambini. È il primo corridoio umanitario aperto dalla Comunità di Sant'Egidio, dalla Federazione delle Chiese Evangeliche e dalla Tavola Valdese: l'inizio di un'avventura straordinaria, dimostrazione evidente di un'alternativa possibile, sicura e umana, ai viaggi disperati in mare. Su quell'aereo viaggia anche Badheea, che qui racconta con parole semplici e linguaggio asciutto l'odissea della sua vita: l'infanzia nella campagna di Al Dabaa, l'inizio della guerra in Siria, la fuga in Libano per «non essere uccisi e per non dover uccidere». È una storia di disperazione e di speranza insieme, di paura e di amicizia, di violenza e di pazienza. Perché nelle parole di Badheea si riassume il grido di un popolo, quello siriano, che chiede di tornare a casa propria, in pace e sicurezza. -
Un amore inquieto. Potere delle immagini e storia cristiana
La lunga vicenda del legame tra storia cristiana e il potere delle immagini non si lascia facilmente rinchiudere dentro la comoda definizione di «arte sacra». Essa riguarda quel segmento di produzione artistica a soggetto religioso che ha trovato la sua più compatta codificazione dottrinale nei secoli della controriforma cattolica. Un diffuso riflesso mentale della cultura credente ha elevato questo specifico momento storico a forma permanente e quasi immutabile del secolare legame tra arte e fede. Per questo il suo declino moderno viene vissuto come un lutto che ha qualcosa di irreparabile. Nella storia cristiana il rapporto fra la vita credente e il potere delle immagini non si è dato in un modo univoco e secondo modalità immutabili, ma sempre in modo dinamico e secondo modelli diversi. A lungo il cristianesimo si è tenuto lontano dalla seduzione idolatrica delle immagini per poi assegnare loro un potere molto vicino a quello del sacramento. In altre stagioni esse sono state separate da un potere che appariva eccessivo per essere ricondotte a un compito di rappresentazione del sacro. Nel nostro tempo le immagini sono a servizio di una potente cultura visiva che rende difficile il loro rapporto coi tradizionali bisogni dell'esperienza credente. Insomma, quella tra il potere delle immagini e la vita cristiana è da sempre un'amicizia inquieta. Una reciproca attrazione fatale che deve continuamente trovare i suoi punti di equilibrio. -
Più grandi della colpa. Una rilettura di Samuele
Samuele è un testo che contiene personaggi ed episodi tra i più popolari della Bibbia, ma per essere pienamente compreso richiede un preciso esercizio e una specifica, intenzionale ascesi. Bisogna essere capaci di non temere le impurità, i meticciati, le contaminazioni, i peccati; di guardare in faccia i delitti che spesso accadono nelle zone di confine e in quei luoghi insicuri e bui che sono i crocicchi delle strade, le loro croci, i loro crocifissi. Samuele è un libro ambientato in un passaggio epocale della storia teologica di Israele, tra la fine del tempo dei Giudici e la nascita della monarchia (che la cronologia classica colloca attorno al Mille a.C.). È un libro sul confine, un libro del confine. La stessa figura di Samuele è un confine e un passaggio; ultimo Giudice e consacratore del primo Re, egli è primizia di una nuova profezia in Israele e nel mondo, ma anche erede dell'arcaica figura del veggente-sciamano, molto comune nei popoli Cananei e in Egitto. Promiscuo e meticcio come tutti i confini, fine e inizio, tramonto e alba, Giacobbe e Israele. -
Padre nostro. Riscritture civili di una preghiera tra musica e letteratura
La preghiera del Padre nostro è stata di recente ripensata e riscritta da due teologi, Vito Mancuso e José Tolentino Mendonça, dal gruppo folk rock dei Gang, dal cantautore Vasco Brondi (meglio noto come Le luci della centrale elettrica), dal gruppo di rock alternativo Il Teatro degli Orrori e dallo scrittore Erri De Luca. L'analisi delle loro rielaborazioni mostra un comune denominatore: l'intenzione di responsabilizzare l'uomo - nella sua relazione con l'altro, con sé e con il mondo - facendo leva su un testo condiviso. In particolare, la declinazione laica del discorso da parte dei Gang e di De Luca riguarda il rapporto con i migranti, con gli sbarchi e le stragi del Mediterraneo, cioè con un conflitto culturale e politico a tutt'oggi irrisolto. In questi testi, il dialogo tra la letteratura e altri linguaggi esprime quindi una lettura profonda del nostro tempo, offre un orizzonte non banale a cui tendere e dimostra come esso sia cercato da artisti diversi attraverso le parole di una preghiera universale ripensata e riscritta anche in chiave civile. È l'espressione della ricerca di un «noi», di una comunità solidale capace di costruire parole diverse rispetto alla retorica dominante. -
Il sacrificio. Tra racconto e dramma
Categoria cruciale della fede cristiana, in relazione a Cristo, all'Eucaristia e alla vita dei credenti, il sacrificio appartiene all'esperienza universale dell'uomo nel rapporto con la sfera sovrumana. Esso prende la forma di uno scambio simbolico di beni, che ha il carattere dell'offerta, dell'immolazione e dell'unione, al fine di instaurare una relazione di riconoscenza, benevolenza e comunione con la sorgente della creazione e della storia. Per questo il sacrificio ha una dimensione cosmica, antropologica e sociale, si fonda sul racconto mitico dell'origine del cosmo, dell'uomo e della società e si attua nel rito, che rende presente quell'origine come possibilità per ogni nuovo inizio. Questo saggio indaga il tema nella storia moderna e contemporanea, svolgendo il rapporto tra mito e rito; recupera la memoria nella rivelazione biblica e nella storia della fede della chiesa, articolando il rapporto tra evento e rito; ne propone una rilettura teologico-spirituale, declinando il rapporto tra racconto e dramma. Per dire la singolarità del sacrificio di Cristo, dell'Eucaristia e della vita nello Spirito. -
Ci vuole un fiore. Dal degrado alla cura dell'ambiente
L'inquinamento chimico, i danni alla salute, il pervasivo dissesto idrogeologico, le isole di plastica, la perdita di biodiversità... Il mondo attorno a noi si mostra con un volto minaccioso per le vite di chi lo abita. Il degrado ambientale è infatti sempre anche degrado di vite umane: è violazione di diritti, malattia, talvolta morte per le persone e per intere comunità. Esiste, infatti, un profondo, drammatico legame tra la crisi ecologica e l'inequità della realtà economica globale: non viviamo due crisi distinte, ma un'unica pervasiva crisi socio-ambientale. Di questo narrano molte delle storie raccolte nel volume: di un ambiente degradato, ma anche della risposta attraverso buone pratiche di cura. Introduzione di Francesco Soddu. Postfazione di Simone Morandini. -
Chiesa, casa comune. Dal Sinodo per l'Amazzonia una parola profetica
Il cammino sinodale che ha coinvolto le Chiese dell'Amazzonia e i documenti che lo hanno accompagnato (dal Documento Preparatorio all'Esortazione postsinodale Querida Amazonia, passando per l'Instrumentum Laboris e il Documento Finale) consegnano una visione ecclesiologica particolarmente significativa, che sollecita le Chiese di tutto il mondo. Una Chiesa dal volto amazzonico, che vuole custodire le sue radici culturali e la sua sapienza antica. Una Chiesa che ascolta il grido del povero e della terra e leva la sua voce profetica, davanti alla crisi ecologica e a un sistema economico ingiusto, fino al martirio. Una Chiesa che, con coraggio, ha prospettato ""nuovi cammini"""" per essere una comunità tutta ministeriale, di uomini e donne, per garantire a tutti l'ascolto della Parola e la possibilità di partecipare all'eucaristia, con linguaggi, liturgie, attività pastorali adeguati ai diversi contesti sociali e culturali. Una Chiesa locale che offre la sua esperienza e la sua storia come contributo alla crescita della Chiesa intera, per tutti """"casa comune""""."" -
Inferni. Parole e immagini di un'umanità al confine
In perpetuo bilico tra l'immaginario dantesco, così radicato da sembrare una visualizzazione legittima del pensiero teologico, e una realtà quotidiana che lo mette costantemente a contatto con inferni in terra, l'uomo continua a interrogarsi sul male, sulla dannazione e sull'orizzonte della propria esistenza tra caduta e riscatto. La riflessione proposta in questo libro prende avvio dalle opere di artisti come Giotto, Botticelli, Michelangelo e Goya, si prolunga nell'Ottocento di Rodin e Munch e nel secolo breve di Bacon, per concludersi con i fratelli Chapman, Boltanski e Holzer. È la proposta di un percorso sugli aspetti che può assumere, dal Medioevo a oggi, l'idea degli inferi e della dannazione, letta attraverso il punto di vista immaginifico, spietato e profetico, delle arti visive.