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Cambiare rotta. Il futuro dell'Antropocene
Venezia, 12 novembre 2019: un'acqua alta senza precedenti in un anno che ha visto bruciare l'Alaska e la Siberia e accentuarsi lo scioglimento dei ghiacciai della Groenlandia. Sono segni di un tempo inedito, in cui la minaccia del mutamento climatico si fa sentire con forza crescente sulla famiglia umana, suscitando la reazione dei giovani del movimento globale ""Fridays for Future"""". Un tempo che stiamo imparando a chiamare Antropocene, in cui la specie umana è diventata il principale fattore che muove la storia biologica e geologica del Pianeta. La stessa pandemia Covid-19 è legata anche a un'interatazione ormai distorta con l'ambiente. Come abitare questo tempo? Come far fronte a mutamenti a livello di quella struttura ecosistemica planetaria che supporta la vita? Quali prospettive etiche si disegnano per orientarci alla sostenibilità e all'ecogiustizia? Per dare futuro all'umanità occorrono trasformazioni esigenti a livello dei comportamenti personali e sociali: una conversione ecologica, un cambiamento di rotta, una giusta transizione. Ma quali orizzonti teologici possono supportare tali processi? Prefazione di Enrico Giovannini."" -
La donna nel Nuovo Testamento e nella Chiesa
Nella tradizione ebraica si dice che Dio raccoglie tutte le lacrime delle donne. Paolo di Tarso, in uno dei suoi passaggi più ispirati, proclama che grazie a Gesù sono scomparse tutte le differenze, compresa quella tra l'uomo e la donna. Allora, perché è così difficile per gli uomini non capire, ma sentire che maschio e femmina non sonoche una duplice versione dell'unico Adam? Negli ultimi tempi la questione del posto che spetta alla donna nella Chiesa si è presentata sempre più spesso, dal Sinodo per l'Amazzonia alle due commissioni volute da papa Francesco sulla possibilità di istituire delle diaconesse. È inevitabile, infatti, che l'emancipazione compiuta dalle donne nella società abbia ripercussioni in ambito religioso. La legislazione civile ha consacrato sempre più l'uguaglianza dei sessi: la conquista del diritto di voto e di una piena cittadinanza, lo sviluppo culturale, l'accesso sempre più numeroso agli studi superiori, la moltiplicazione dei compiti professionali mettono in luce attitudini femminili che erano state ignorate nei secoli precedenti. Ma queste attitudini sono state sufficientemente apprezzate e utilizzate finora nella Chiesa? -
Tre film sul Sabato Santo
Il Sabato santo rischia di essere considerato un intervallo vuoto tra la morte di Gesù e la sua risurrezione. Si tratta in realtà di un passaggio fondamentale per il cuore della fede cristiana, perché si colloca nel punto in cui morte e vita rifluiscono l'una nell'altra. Per spiegarlo, l'autore fa ricorso a tre film di Sean Penn, Spike Lee, Anne Fontaine e a un video di Bill Viola come se si trattasse di parabole contemporanee. Lo spettatore, con i protagonisti, è costretto a precipitare nel fondo oscuro della morte. Lì, con una logica sorprendentemente ineccepibile, avviene il rovesciamento e la vita si impone in tutto il suo fulgore. Luce e tenebre sono più intimamente connesse e la vittoria finale è completa proprio perché porta inscritto il dolore patito, non come un affronto fortunatamente superato o come la testimonianza di uno scampato pericolo, ma attraverso il segno dei chiodi sulle mani del Signore risorto. -
Un Concilio e sei Papi. Vi racconto sessant'anni di Chiesa
Dove va la Chiesa? Per tentare una risposta questo libro parte da sessant'anni fa, da quella svolta decisiva che fu per il cattolicesimo il concilio Vaticano II. Sessant'anni da quando l'autore, giovanissimo, venne mandato dall'agenzia Ansa in Vaticano. Da allora, giorno dopo giorno, ha seguito la traiettoria della Chiesa nel passaggio di millennio. Sei Papi, una religiosità che si rinnovava, ma anche crisi profonde e scandali. Una Chiesa tornata ad essere compagna di viaggio dell'umanità, a condividerne speranze, conquiste, ma anche sconfitte, continui sconvolgimenti. Proprio sul finire della sua stesura, il libro si è incrociato con l'esplosione di una tragedia che ha scosso l'intero pianeta e, per certi aspetti, la Chiesa stessa. Eppure, proprio da come molte persone hanno reagito alla pandemia, proprio dall'inquietudine che le ha riportate a guardarsi dentro, s'è avvertito che si stava in qualche modo ricomponendo l'antica scandalosa frattura tra fede e vita. Come dire che la rivoluzione avviata sessant'anni fa dal Concilio cominciava finalmente a dare i suoi frutti: non tanto nelle mille riforme canoniche o istituzionali, ma all'interno delle coscienze. -
L' Eterno e la storia. Il discorso dell'Archiginnasio
Un affresco biografico che attraversa momenti cruciali della storia del XX secolo. Si potrebbe definire in questo modo il discorso che Giuseppe Dossetti tenne nella sala dello Stabat Mater dell'Archiginnasio di Bologna il 22 febbraio 1986, in occasione del conferimento del premio Archiginnasio d'oro. In questo libro, il discorso viene introdotto da una ricostruzione storica e biografica di Enrico Galavotti e corredato da uno studio conclusivo di Fabrizio Mandreoli su alcune tematiche teologiche, spirituali e politiche presenti nel discorso e nella vicenda complessiva di Dossetti. In questo secondo intervento si presentano anche alcune annotazioni sulla rilevanza odierna delle prospettive dossettiane per la vita politica, sociale ed ecclesiale italiana e mediterranea. -
Educare alla relazione. Amore, affetti, sessualità
In un'epoca in cui i legami sociali sembrano diventare soltanto liquidi e virtuali, l'educazione affettiva e sessuale può svolgere una funzione civile di grande rilievo perché costruisce i presupposti per vivere l'amore e gustare la possibilità di essere generativi insieme agli altri. L'autore sviluppa questo tema attingendo alla sua esperienza clinica di psicoanalista e dopo aver ulteriormente approfondito l'argomento nel corso di una ricerca triennale. Questo libro si rivolge innanzitutto a genitori, insegnanti, educatori e agli operatori impegnati direttamente sul campo. Il contributo della psicoanalisi all'educazione consiste nell'illustrare le dinamiche inconsce che entrano in gioco nel legame tra emozioni, affetti, sessualità e amore, quattro esperienze differenti ma intimamente intrecciate tra loro. -
La vita come la fine del mondo. Meditazioni sull'Apocalisse
Il fascino che il libro dell'Apocalisse esercita su chi legge la Bibbia è straordinario. È un fascino che alle volte ci tiene distanti, forse per paura di sperimentare il limite della nostra comprensione o per quella sottile angoscia che ci scatta dentro quando dobbiamo pensare alla fine del mondo. Ma allo stesso tempo è un fascino che ci porta ad approfondire l'ultimo libro biblico alla ricerca di qualche indizio che ci sveli il futuro. In verità l'Apocalisse non ci parla del futuro, ma di quel presente che è l'eternità sottesa ad ogni istante. -
Il Credo spiegato ai cristiani un po' scettici
L'autore racconta che una fedele, prestando forse per la prima volta attenzione alle parole recitate nel Credo, era giunta alla conclusione che non credeva veramente neppure alla metà degli articoli di fede. «Non è difficile immaginare quelli che la inquietavano: ""Credo in Dio Padre onnipotente"""" e allora Auschwitz e Hiroshima? """"Creatore del cielo e della terra"""" e il Big Bang e l'evoluzionismo?». I destinatari del libro, che affronta uno ad uno in maniera agile tutti gli articoli di fede, sono i molti a cui accadrebbe la stessa cosa se smettessero di recitare il Credo """"con il pilota automatico"""". Tutti i credenti, quindi, perché chi non è almeno un po' scettico coi tempi che corrono?"" -
Mio fratello Odoardo. Una biografia di Focherini
Pubblicato la prima volta nel 1948 dalla tipografia del quotidiano L'Avvenire d'Italia, questo libro racconta in prima persona la vicenda del giornalista Giacomo Lampronti. Di origine ebraica, spontaneamente convertito al cattolicesimo, viene licenziato a causa delle leggi razziali, ma trova lavoro nel giornale cattolico, che aveva sede a Bologna. Qui incontra Odoardo Focherini, che lo ospita di nascosto nella sua casa a Carpi assieme alla famiglia e ne organizza la fuga in Svizzera. Racconto appassionato dei dolorosi anni del fascismo e delle discriminazioni razziali, queste pagine sono anche la testimonianza di una profonda, preziosa amicizia tra due uomini negli anni più bui del Novecento. -
Quando finisce la notte. Credere dopo la crisi
Ci sono momenti e situazioni che chiamiamo ""crisi"""", in cui il pozzo della vita si prosciuga. Procediamo nel deserto dell'anima e nella notte del cuore, alla ricerca di nuovi significati e di strade per il futuro. La sfida che questo libro intende approfondire riguarda il modo in cui interpretiamo e affrontiamo le crisi della nostra vita e della nostra società. rn«Dedicato a perlustrare il significato della lunga stagione di crisi provocata dalla pandemia da Covid 19, sull'esperienza della nostra fede, sul gesto del nostro credere cristiano» - AvvenirernPuò essere la crisi un tempo provvidenziale? Possiamo trovare una """"buona notizia"""" pur dentro l'esperienza traumatica e dolorosa della """"notte""""? Come scorgere nella crisi la possibilità di un muovo e un'opportunità di cambiamento e di trasformazione? A partire da queste domande e con uno sguardo alla pandemia da Coronavirus, l'autore immagina un approccio diverso alla """"questione Dio"""", un nuovo modo di essere Chiesa e una spiritualità possibile per il futuro."" -
Il popolo ebbe sete. Lettera sul futuro del cristianesimo
Il libro è una lunga lettera scritta per gli amici in tempo di pandemia. Parla del tempo che stiamo vivendo, che ha messo a nudo le fragilità delle nostre organizzazioni sociali, economiche e anche religiose, aprendo a possibili inquietanti scenari di difficile e complessa interpretazione, e vuole essere una mappa che aiuti il lettore a non perdere l'orientamento, a trovare la sorgente capace di dissetare la sua sete esistenziale. La diagnosi del tempo presente è condotta in maniera assai precisa e si allarga al legame tra pandemia e crisi ecologica. A questo quadro problematico va aggiunta la fragilità delle democrazie occidentali che la pandemia ha reso ancora più evidenti. Che fare dinanzi a un contesto cupo e a un futuro divenuto tanto incerto? Con mirabile concretezza, molto utile anche in chiave pastorale, Theobald indica le sorgenti alle quali attingere per ridare fiato al legame sociale che tiene uniti gli uomini tra loro. Si ritrovano qui molti temi cari all'autore, ridetti e ripensati in una forma adeguata all'urgenza del momento e con un linguaggio accessibile a tutti e non specialistico. -
No, non è la fine. Se il mondo ci sfugge di mano
Da qualche tempo si è introdotta la percezione che il mondo può andare realmente verso il rischio della fine. E questo potrebbe davvero accadere a causa di un evento della storia prodotto dagli uomini. Allora è necessario lavorare per un pianeta in cui la politica e l'economia non dominino, ma servano come risorse per la vita comune e il governo del mondo. C'è comunque un'ultima carta da giocare: cambiare la nostra idea dell'umano, convertirci da soci a fratelli, e da fratelli a prossimo. È per questa via che ci accompagna l'enciclica di papa Francesco Fratelli tutti. Ma se tutto ciò non bastasse, se nonostante gli sforzi la Terra non riuscisse a salvarsi da sola? Allora, come per una nuova Ninive, «ci sarà un Dio che, struggendosi di amore per il mondo e per l'uomo, senza eleggere, escludere e scartare nessuno, afferrerà il mondo che ci sfugge di mano e lo restituirà alla vita», per la sola, straordinaria e divina ragione che ci sono oltre 7 miliardi di persone e una grande quantità di animali che lo abitano. -
L' esilio e la promessa. Commento al libro di Ezechiele
L'esilio è una dimensione della condizione umana. Nascendo lasciamo un luogo familiare e sicuro per entrare in un altro sconosciuto, e senza due mani che ci accolgono e un corpo che ci riscalda e nutre non inizieremmo la nostra avventura sulla terra. I profeti biblici sono la madre che ci accoglie, ci nutre e ci accompagna negli esili della vita. Questo vale per tutti i profeti, ma soprattutto per Ezechiele, colui che riceve la sua vocazione durante l'esilio di Babilonia, nella prova più grande del suo popolo, e pronuncia le parole più alte per mantenere vivi la promessa e il patto, quando attorno tutto parla di dolore e di morte. La profezia è dono sempre, ma diventa bene essenziale quando la vita ci deporta in terre straniere, dopo che il grande sogno si è infranto, quando la speranza e la fede rischiano di spegnersi. -
Un sogno da vivere insieme. Dall'indifferenza alla fraternità
In che modo la Caritas italiana, istituita il 2 luglio 1971 per volontà di Paolo VI, ha vissuto nei suoi primi cinquant’anni la fraternità evocata da papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti? Le strutture diocesane e parrocchiali si sono misurate nella loro attività quotidiana con molti dei temi approfonditi nell’enciclica, dall’ecumenismo alla costruzione della pace, dalla nonviolenza alla ricerca della giustizia, dalla promozione umana all’accoglienza dei rifugiati. Le storie raccontate in questo libro mostrano come ciò sia avvenuto nell’esperienza concreta di alcuni operatori e di alcune realtà territoriali. Introduzione Francesco Soddu. Postfazione Stefano Russo. -
La religione urbana. Come la città ha prodotto in cristianesimo
Il cristianesimo, come l'ebraismo è una religione biblica. Nella Bibbia ebraica la città è un luogo sospetto, di peccato e di vizio, di idolatria e di assenza di Dio. Babele, una città, e il Sinai, una regione desertica, sono i riferimenti spaziali dell'ostilità e dell'amicizia divine. Da un lato Caino, il fondatore dell'urbanesimo secondo il racconto biblico, è anche il primo omicida della storia dell'umanità. Dall'altro, Gesù di Nazaret, il salvatore dell'umanità secondo il cristianesimo, si tiene a distanza dai centri urbani, percorre i villaggi, frequenta i deserti, è giustiziato nella città santa, Gerusalemme, in seguito a una sentenza emessa da un prefetto mandato dalla città eterna, Roma. Selezionando materiali relativi ai primi tre secoli di storia della letteratura cristiana, il libro invita a ripensare la storia del cristianesimo a partire dalle opportunità e dai limiti che lo spazio e lo stile di vita urbani presentavano per un certo tipo di comunicazione religiosa, influenzandone strutture, strategie e forme di istituzionalizzazione. Prefazione Mauro Pesce. -
La bellezza alla luce della redenzione
«Che importanza deve essere attribuita alla bellezza nella vita di un cristiano? Quale ruolo dovrebbe giocare nella vita di coloro che sono stati redenti? Qual è il rapporto tra la redenzione e la bellezza? La bellezza ha perso il suo valore dopo la redenzione?». Sono le vertiginose domande affrontate in questo testo di Dietrich von Hildebrand, pubblicato in inglese nel 1951 e qui presentato per la prima volta in traduzione italiana. «Un saggio - osserva Roberta De Monticelli - indubbiamente sospeso fra estetica e teologia spirituale», un notevolissimo esempio di fenomenologia dell'esperienza assiologica, o dei valori, in cui l'autore raccoglie la quintessenza delle scoperte della sua giovinezza europea e anticipa la sua monumentale Estetica. Presentazione Claudio Fontanari. Con un saggio di Roberto De Monticelli. -
Contro don Matteo. Essere preti in Italia
San Pietro e Robin di Batman, Games of thrones e don Matteo, Nestore re di Pilo e Tina Turner, papa Francesco e gli scout. All'interno di un agile affresco pop, questo libro parla della condizione dei preti in Italia e riflette sulle molte fragilità dell'azione pastorale odierna, resa ancora più problematica dalla pandemia. Nate da numerosi colloqui con presbiteri e laici che avvertono l'urgenza di avviare una revisione audace e coraggiosa della formazione seminaristica e del ministero stesso, a partire da quello in parrocchia, queste pagine rispondono all'invito di papa Francesco a non lasciarsi rubare la gioia. L'Evangelii gaudium innerva la seconda parte della riflessione, in cui viene suggerita un'originale e concreta soluzione al clericalismo che rischia di impoverire e intristire tante vite offerte con slancio: circondarsi di poveri, giovani e donne per ""rimanere"""" nella storia degli uomini. Prefazione Erio Castellucci."" -
I tre dialoghi e il racconto dell'anticristo
Scritti poco prima della morte, I Tre dialoghi e il racconto dell'Anticristo è l'opera nella quale Soloviev esprime un cambiamento radicale nella sua visione della storia: dalla fiducia in un «progresso cristiano» all'avvento del Regno di Dio in un quadro segnato drammaticamente dalla realtà del male. «Il male è sempre presente anche nei più grandi trionfi dell'umanità e le possibilità di male aumentano piuttosto che diminuire con il progresso storico. Ma l'ambiguità che domina la storia è ancora più radicale: poiché il male cerca di affermarsi sotto le spoglie del bene. Di questo fatto l'Anticristo è l'espressione massima e definitiva: l'insuperabile e ingannevole maschera sotto la quale si nasconde l'abisso del male, che sarà compito dei cristiani autentici denunciare e condannare». Prefazione Luigi Maria Epicoco. -
Il mondo a venire. Dialogo sui Novissimi
Il libro raccoglie il confronto fra un teologo, Francesco Brancato, e un filosofo, Salvatore Natoli, intorno ad alcune grandi questioni che interessano l'uomo, il senso del suo stare al mondo, la sua vita e la sua morte. La discussione parte dal significato della speranza per la vita e l'agire dell'uomo, per poi virare in direzione dei complessi e affascinanti interrogativi riguardanti il tempo e il senso della storia. Lo scambio si concentra anche sulla risurrezione e la felicità, e quindi sui classici Novissimi - giudizio, purgatorio, inferno e paradiso - riletti da Natoli dall'inedita prospettiva della finitezza e della fedeltà alla terra. Il dialogo, tanto sereno quanto schietto, si chiude con le domande riguardanti l'etica del finito e con gli interrogativi relativi al destino del mondo. -
La bellezza può salvare il mondo? L'estetica teologica in tempi bui
Anche se la bellezza da sola non salverà il mondo, sostiene l'autrice di questo saggio, un’azione priva di cura per la bellezza e le arti ci condurrà a un futuro impoverito, incapace di includere la profonda spiritualità che si annida nel cuore della vita.La bellezza conta nelle nostre vite, lo sappiamo. Ma l’estetica, in particolare l’estetica musicale, ha davvero qualcosa di essenziale da offrire alla riflessione teologica ed etica? Secondo Susan Ross non c'è alcun dubbio. Servendosi di brani tratti dall’opera (Dead Man Walking), dagli spiritual, dal rap e dall’hip hop, ma anche dalla «musica» prodotta dal mondo animale, in particolare dagli insetti, la teologa statunitense spiega in maniera chiara come questi esempi artistici variegati aiutino le persone a sviluppare una maggiore empatia verso chi si trova ai margini della società, provocando una resistenza e una protesta contro la sofferenza ingiusta e una forma di solidarietà con tutto il creato.