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I dolori del giovane Werther
La trama è semplice eppure di un agghiacciante realismo: Werther è innamorato di Lotte, di cui sa fin dall'inizio che non è libera, perché legata ad Albert. ""Stia attento a non innamorarsene"""", sarà il consiglio di una cugina a Werther. Ma la tragedia è già innescata. Considerato il primo grande testo del Romanticismo, il Werther supera le barriere storiografiche per divenire il libro di una generazione, di tutte le generazioni, intramontabile."" -
Via dalla pazza folla
"A scarnirlo dalla meravigliosa tessitura in cui è intrecciato - scrive Attilio Bertolucci - il romanzo presenta la struttura semplice, quasi elementare, delle ballate popolari... O del melodramma, verrebbe voglia di aggiungere: non manca neppure il basso continuo del coro villereccio, con voci soliste che di tanto in tanto se ne escono fuori in effetti, per lo più comici, irresistibili. Ma come si fa a scarnirlo, se si è continuamente presi nell'incantagione della sua musica e dei suoi colori, nel suo tempo lento, bradicardico, con appena qualche accelerata convulsa nei momenti tragici?""""" -
Un amore di Swann
"Un amore di Swann"""" (1913) è una sorta di “romanzo nel romanzo”: si inserisce come un lungo flash back nella prima delle sette parti diAlla ricerca del tempo perduto, rievocando la passione travolgente, dolorosa ed esclusiva di Charles Swann – alter ego dell'io narrante – per la bella Odette de Crécy, enigmatica demi-mondaine, sospesa tra pretese di raffinatezza e freddo opportunismo. Fine esteta, al tempo stesso seducente e sterile, Swann sposa Odette quando ormai non l'ama più. Maestro dell'introspezione psicologica, Proust disegna la parabola del loro tormentato rapporto dalla cieca infatuazione al graduale spegnimento, facendo di questo amore la storia paradigmatica di qualsiasi amore. Vero o presunto che sia, perché, come osserva il filosofo Ortega y Gasset, in questo excursus «c'è dentro di tutto: punti di sensualità calda, pigmenti paonazzi di sospetto, grigi di abitudine, chiari di stanchezza vitale. L'unica cosa che non c'è è l'amore»." -
Tonio Kröger-La morte a Venezia-Cane e padrone
Un tema fondamentale nell'opera e nella biografia di Mann unisce questi tre racconti. Si tratta del rapporto arte-vita, del sofferto contrasto tra la necessità dell'artista, prigioniero del proprio demone, di recidere i legami con il mondo borghese e il desiderio e la nostalgia di un'esistenza comune e ordinaria. Tonio Kröger (1903) è il ritratto dell'artista da giovane che, rifiutato dalla società, prende coscienza della sua condizione e fa dell'esercizio poetico l'unica giustificazione del suo essere. NeLa morte a Venezia (1912) l'artista all'apice della maturità creativa e del successo diviene preda di un fatale cupio dissolvi: il conflitto tra dignità borghese e liberazione degli istinti si risolve tragicamente, in un'atmosfera di disfacimento satura di decadentismo, sullo sfondo di una Venezia splendida e putrescente. In ""Cane e padrone"""" (1919), idillio in prosa di insuperato valore poetico, l'artista appare condannato a un ineluttabile isolamento, ma un'umanità fatta di misura, equilibrio e amore verso le cose più umili, anche verso un cane bastardo con cui ha instaurato un rapporto simbiotico, basta a riconciliarlo con la vita e le sue gioie più semplici."" -
Padri e figli
"Padri e figli"""" (1862) è l'analisi impietosa del conflitto generazionale che domina la Russia degli anni Sessanta dell'Ottocento. Ai padri, aristocratici, idealisti, immobili nella loro privilegiata sclerosi, si contrappongono i figli, democratici, materialisti, nichilisti. Impegnati a costruire un solido universo al negativo, rifiutano valori, principi, fedi: l'importante, dichiarano con arroganza, è cominciare a vivere «senza». Senza illusioni, senza palliativi, senza falsi idoli. Ma sono poi così falsi gli idoli contro cui essi si scagliano? È la domanda che percorre tutto il romanzo senza trovare una risposta univoca. Non ci sono verità consolatorie nell'universo di Turgenev: non quelle fideistiche che abbraccia Dostoevskij, né quelle etiche in cui si rifugia Tolstoj. Il mondo dei padri come quello dei figli è un mondo lacerato, pieno di contraddizioni insolubili, tormentate ambiguità, inquietudini sotterranee, dove ciascuno è solo con la sua pena segreta." -
Romanzi e racconti
"L'arte di Puskin - scrive Serena Vitale nell'introduzione - sta alle soglie dell'epoca dei Gogol', Turgenev, Tolstoj, Dostoevskij, come un inizio sacrale, un prologo superbo e misterioso. (...) E la vitalità di un essere che """"scrive come respira""""; è la felicità-facilità di una scrittura che sembra fluire con spontanea immediatezza; è l'allegria della vittoria sulle forze del caos, la stessa luce di letizia che si irradia dalla musica di Mozart, secondo un diffuso paragone critico che non ha perso la sua verità.""""" -
Il vaso d'oro e altri racconti
L'aspirazione a una ragionevole felicità borghese e l'impulso a una vita libera da vincoli e catene: è la lacerante contraddizione che accomuna i personaggi dei tre racconti. Hoffmann opera un radicale capovolgimento della normale prospettiva: fa apparire inconcepibile e assurda la realtà, mentre del tutto ""naturali"""" sono sogni, magie e follie che fanno cadere ogni impedimento all'intuizione delle più segrete e inquietanti verità psicologiche. Grande narratore, egli dà vita a un mondo popolato da esseri irreali e bizzarri, del tutto estranei alla grigia ripetitività dell'universo borghese e riesce nell'intento di ricreare, attraverso la magia della fiaba, tutta l'infantile sensibilità per una realtà che si scopre infinita."" -
Candido-Zadig-Micromega-L'ingenuo
I romanzi di Voltaire sono accomunati da un filo conduttore: quello di un processo di formazione del protagonista che si compie attraverso molteplici esperienze, prima fra tutte quella della diversità. Tutti gli eroi di Voltaire sono grandi viaggiatori, per necessità o per curiosità, e tutti sono disponibili all'osservazione etnologica e alle discussioni filosofiche, politiche o metafisiche. Quest'esperienza suscita la riflessione: ciò che di cui all'inizio si era sicuri non appare più certo, cadono alcune preclusioni, gli orizzonti si allargano, il giudizio si fa più duttile e complesso, si afferma l'idea della relatività di ogni norma e giudizio e lo scetticismo, morale e metafisico, sostituisce il dogmatismo iniziale. -
Piccolo mondo antico
Sullo sfondo delle lotte risorgimentali, nell'arco di tempo compreso tra l'eco non ancora sopita dei moti del 1848 e la seconda guerra di indipendenza del 1859, si staglia la dolente storia d'amore tra Franco Maironi, temperamento d'artista, liberale convinto e fervido credente, e Luisa Rigey, donna di tiepidi sentimenti religiosi animata da una laica ansia di giustizia. Il dissidio spirituale della giovane coppia è acuito dalla morte accidentale della figlioletta, una prova dolorosissima per i due genitori: Luisa, che si sente vittima di un destino cieco e crudele, si perde nell'abisso della disperazione, mentre Franco, sorretto dalla fede cristiana, vince il suo idealismo rassegnato e sterile e si dà all'azione patriottica. Nel sapiente equilibrio fra dramma storico-politico e intime inquietudini dei protagonisti,Piccolo mondo antico (1895) riecheggia temi cari a Fogazzaro – dal conflitto tra fede e ragione a quello tra passione e dovere – facendo vibrare le corde del patetico pur senza rinunciare ad accenti caricaturicali nella vivacità bozzettistica con cui sono tratteggiati gli innumerevoli personaggi di contorno. -
Pierre e Jean
Scritto quasi di getto in soli due mesi tra il 1887 e il 1888, Pierre e Jean è una delle più riuscite prove narrative di Maupassant. I fratelli Roland, il cui rapporto è segnato da una tacita rivalità, si trovano improvvisamente divisi a causa di una misteriosa eredità. Gelosia e sospetto travolgono l'anima sensibile, solitaria ma anche passionale e rancorosa di Pierre, il maggiore, escluso dalla successione che va a vantaggio del solo Jean, mite e accomodante. La verità, dolorosa e inesorabile, si fa strada lentamente in un crescendo di angoscia e il conflitto tra i due giovani giunge presto al suo epilogo: l'uno si sposerà rientrando nel pacifico quanto ipocrita ordine borghese, l'altro, afflitto dall'assurdo fardello di un'espiazione che non gli appartiene, romperà definitivamente i ponti con il passato e con la famiglia. -
Che fare?
Cernyševskij scrisse questo romanzo nel 1863, mentre era detenuto nella fortezza di Pietro e Paolo a Pietroburgo per la sua attività e i suoi scritti sovversivi. Opera a tesi sulle relazioni tra gli individui in una società rinnovata dall'esperienza collettiva, ""Che fare?"""" è incentrato prevalentemente sul rapporto uomo-donna inteso come legame fondamentale attraverso cui analizzare tutti gli aspetti e i problemi della sfera sociale. Nella vicenda della protagonista Vera Pavlovna, decisa a vivere la sua vita sentimentale senza accettare compromessi e senza rinunciare alla sua indipendenza, il romanzo riflette gli ideali del socialismo rivoluzionario presovietico: uguaglianza tra i sessi ed emancipazione femminile, critica delle convenzioni borghesi, esaltazione del cooperativismo e dell'impegno etico. Il libro, conosciuto attraverso copie clandestine durante la vita dello scrittore, fu pubblicato solo nel 1905; divenuto il «breviario di ogni giovane russo», come ebbe a definirlo Kropotkin, esercitò una profonda influenza sulla nuova generazione rivoluzionaria dei tempi di Lenin, che ne riprese il titolo in un celebre scritto politico."" -
Splendori e miserie delle cortigiane
Vigorosa espressione della poetica balzachiana, ""Splendori e miserie delle cortigiane"""" è un'opera in divenire, modellata nel corso di tredici anni (1835-47). I quattro romanzi che la compongono sono dominati dalle figure di Esther, giovane e affascinante prostituta parigina, Lucien, di lei romanticamente innamorato, e Vautrin, il genio dell'energia al servizio del male. Intorno a queste figure forti dell'intreccio - spiega Lanfranco Binni nella sua introduzione - """"l'immaginazione di Balzac costruisce potenti scenari psicologici e filosofici, ricchi di variazioni di sfumature. Ogni personaggio è la parte emergente e visibile di mondi sommersi, misteriosi, inquietanti. I destini e i comportamenti individuali rispondono a leggi che li determinano crudamente; legge delle leggi, il denaro""""."" -
Il sosia
Storia di uno sdoppiamento psichico che conduce il protagonista alla follia, ""Il sosia"""" affronta un tema caratteristico dell'opera di Dostoevskji: la scissione dell'io, lo scontro tra un io goffo, impacciato, tormentato, eternamente perseguitato e un io sfrontato, aggressivo, covo dell'inespressa """"bassezza"""" che si annida nel profondo. Il racconto si svolge in quattro giornate, con un crescendo di angoscia e frenesia che culmina nella centuplicazione dei sosia davanti allo sguardo ottenebrato del protagonista. Dostoevskij non abbandona un solo istante il suo personaggio e sorveglia incessantemente i progressi della sua pazzia, raggiungendo potenti effetti di terrore e di pietà attraverso un'analisi degli stati d'animo e dei pensieri inesorabile e ossessionante."" -
Poesie
Dall'impressionismo paesaggistico all'evocazione memoriale, fino alla reinterpretazione in chiave simbolica del mondo classico e al tentativo di una lirica patriottica e civile, la poesia di Pascoli si conserva nel suo sviluppo singolarmente fedele a sé stessa. La suggestione del dato biografico, la forza del mito familiare, l'intima consonanza con la natura come rifugio, il senso doloroso della vita come mistero e un elegiaco amor mortis sono i temi attraverso i quali il poeta ricerca l'autentico e l'incontaminato in un continuo sforzo di adesione al reale, fra stupore e sgomento. Per la raffinata sensibilità e le sperimentazioni stilistiche e metriche, Pascoli si avvicina al decadentismo europeo e anticipa in molte sue liriche contenuti e forme della poesia del Novecento, dalle esperienze crepuscolari a certi tratti dell'ermetismo. -
Il giro di vite
Quale segreto nascondono Miles e Flora, i due fanciulli dall'aspetto angelico rimasti orfani e affidati dallo zio in circostanze misteriose a una giovane istitutrice? E perché Peter Quint, il vecchio maggiordomo, e Miss Jessel, la prima governante, continuano ad aggirarsi nell'antica dimora di Bly dove da tempo non lavorano più? In un'atmosfera tesa e allucinata, «carica di bellezza e di sciagura», James ambienta una delle sue opere più suggestive. Scritto e pubblicato nel 1898, ""Il giro di vite"""" è solo in apparenza una storia di fantasmi. Pur muovendosi entro i collaudati schemi del romanzo gotico, l'autore orchestra una favola che ha i contorni dell'incubo e che fa dell'ambiguità la sua vera cifra. Perché mentre ci racconta di spettri erevenants, è d'altro che ci parla: del cuore di tenebra della realtà, del potere delle ossessioni e dei gorghi oscuri della mente umana, dell'infinita catena delle dipendenze e delle seduzioni, dell'innocenza violata e corrotta. Introduzione di Franco Cordelli."" -
Il nipote di Rameau-Jacques il fatalista
Un mélange irregolare di temi e registri narrativi animano la vivace conversazione tra Diderot e il geniale, spregiudicato nipote del celebre musicista; con la sua ""duplice coscienza, di intellettale borghese e parassita"""", questi offre spunti all'autore per una ricerca sulla vera natura dei comportamenti sociali e per un'analisi impietosa del ruolo e delle possibilità dell'intellettuale contemporaneo."" -
Le poesie
Il volume propone tutto il percorso - creativo e personale - di uno dei massimi poeti italiani, dalle prime composizioni giovanili fino ai vertici della sua maturazione artistica, raggiunta con i Sonetti, i Sepolcri e le Grazie. Spirito inquieto, sempre in bilico fra gli impulsi passionali e l'aspirazione all'equilibrio classico, Foscolo trasferisce questo contrasto interiore nella pagina scritta, dove racchiude la sua tumultuosa visione del mondo entro le forme perfette della poesia, sublimando la propria esperienza individuale nella dimensione universale dell'arte. -
Gita al faro
«Sì, di certo se domani farà bel tempo - disse la signora Ramsay - ma bisognerà che ti levi al canto del gallo». Attacca così, in minore, il capolavoro della Woolf, pubblicato nel 1927. A lungo agognata e vagheggiata, ma di continuo rinviata, la gita al faro che la protagonista cerca invano di organizzare per il figlioletto e la nutrita schiera dei suoi ospiti unisce come un filo simbolico i tre pannelli temporali in cui è scandita la narrazione. Più che l'inclemenza del tempo saranno il destino, la guerra, i lutti a frapporsi alla realizzazione del progetto. E quando, dopo tanti anni, abbandonati i timori ma anche le speranze, il piccolo miracolo della gita si compirà, a sarà più come prima. Magistrale nel sondare emozioni e sussulti interiori, questo romanzo che affonda le radici nel vivo della carne dell'autrice ci immerge nel rumore lento della vita, nell'impercettibile trascorrere delle ore e delle stagioni, nel flusso disordinato dei pensieri che affollano la mente dei personaggi, e ci consegna con grazia e levità una straziante meditazione sul mistero della vita e della morte. Introduzione di Attilio Bertolucci. -
Ultime lettere di Jacopo Ortis
Fuggiasco da Venezia, dopo Campoformio, Jacopo si isola sui Colli Euganei. Qui conosce Teresa e se ne innamora, ma sa che questo è un amore impossibile, perché Teresa è promessa a Odoardo. Jacopo si mette in viaggio per l'Italia, senza una meta e ovunque vede la tragedia dell'oppressione straniera, né lo consolano le bellezze naturali o la saggezza del vecchio Parini, incontrato a Milano. La tragica conclusione è una denuncia al mondo di una doppia delusione. -
I canti
Perché i versi di Leopardi risuonano così memorabili? Spiegarlo vorrebbe dire essenzialmente svelare il segreto della poesia e, al tempo stesso, traccerebbe il confine della non poesia. Nei ""Canti"""", l'indeterminatezza del linguaggio poetico, le folgoranti intuizioni poetiche di Leopardi, l'espressione intermittente della sua visione del mondo, non cessano di sorprenderci. È la natura stessa della poesia che ci stupisce, e che la pone al di fuori della storia garantendone la durata nel tempo.""